.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta

« | Maggio 2025 | |||||
---|---|---|---|---|---|---|
Lun | Mar | Mer | Gio | Ven | Sab | Dom |
1 | 2 | 3 | 4 | |||
5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 |
12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 |
19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24 | 25 |
26 | 27 | 28 | 29 | 30 | 31 |
nel limbo della guerra.......
NEL LIMBO DELLA GUERRA COSTRATTI A IMBRACCIARE IL FUCILE
Nell’ultimo decennio di guerre sono stati uccisi più di 2 milioni di bambini, una media di uno ogni 3 minuti. 6 milioni di bambini sono stati resi invalidi o sono stati gravemente feriti nei conflitti, mentre un milione ha perso entrambi i genitori. La guerra ha inoltre privato della casa altri 25 milioni di bambini. 10 milioni di minori hanno subito traumi psichici imputabili alla guerra.Le atrocità compiute nei secoli, in nome di interessi o ideali vari, sono così tante e inenarrabili da non permettere nessuno spazio all’ottimismo e alla speranza.
Come dice un ragazzo della Sierra Leone, che si pensa avesse 7 o 8 anni quando fu preso: “Combattevamo e basta. Non sapevamo quanti anni avevamo”.*
Seguono metodi di addestramento e conversione crudeli. Brutalità e abusi rendono il programma di addestramento efficace. L’obiettivo del processo è favorire la dipendenza del bambino dal gruppo armato e impedirne la fuga.
I bambini, in particolar modo gli orfani e chi non ha contatto con la società civile, possono arruolarsi spontaneamente in qualsiasi gruppo se credono sia il solo modo di garantirsi pasti regolari, cure mediche, indumenti.
Come racconta un bambino soldato congolese: “Avevo sentito che almeno i ribelli mangiavano. Così mi sono unito a loro”. *
Le condizioni strutturali che si accompagnano ai conflitti armati possono costringere i bambini ad arruolarsi anche ai fini della difesa personale.
La vendetta perciò è uno stimolo abbastanza forte per unirsi alla lotta. Spesso i bambini soldato sono sopravvissuti al massacro della loro stessa famiglia.
Nel Sud del Sudan, per esempio, un paese in cui si sta consumando una grave crisi umanitaria che costituisce solo l'ultima variante di una guerra civile che si protrae quasi senza sosta dall'Indipendenza, ottenuta nel 1956.
Sono bambini che prima di tutto non hanno un’identità ufficiale ed hanno imparato ad uccidere e sparare invece che leggere e scrivere.A loro non sarà mai restituita l’infanzia né potranno mai dimenticare quello che hanno vissuto.
In un ambiente protetto e sereno gli operatori e gli psicologi di SOS si prendono cura di loro, insegnano a riacquisire fiducia nelle persone e nei coetanei. Molti di questi bambini e ragazzi una volta allontanati dalle armi, si trovano soli perché le stesse famiglie, quando esistono, li hanno rinnegati e rifiutati. Il ricongiungimento con la famiglia di origine è una delle cose più difficili ed è possibile in un’ ultima fase.