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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Mercoledì, 13 Dicembre, 2006 - 11:53

CTPC ...un caos per chi aspetta un mezzo pubblico

L'area metropolitana milanese è una società complessa e in costante
movimento.

Un'area raccontata come dinamica ma sempre più frenetica, trafficata ed
inquinata.

Un caos che prende un po' tutti, per chi aspetta un mezzo di superficie
(tram, autobus, filovie) come non sono esenti le linee metropolitane in
determinate stazioni e orari, soprattutto per chi deve arrivare in
orario.
Invece di migliorare negli ultimi anni la situazione è andata a
peggiorare
per gli utenti continuativi ed occasionali.

Numerosissime sono ogni giorno le segnalazioni dei passeggeri in merito
a
disservizi (corse saltate, ritardi, opinabili decisioni in merito ai
percorsi, comportamenti qualche volta poco apprezzabili da parte del
personale dell'ATM, sovraffollamento e mancanza di adeguata aerazione
sulle
banchine e nelle vetture della metropolitana; rumore di gran lunga
eccessivo
su alcune tratte della metro).

Nella realtà senza una libertà di movimento si creano nuove forme di
disuguaglianze, sia da un punto di vista individuale (anziani,
disabili,
persone a vario titolo disagiate) che territoriale (vivere in luoghi
marginali poco serviti dal trasporto locale, o risiedere in comuni
dell'area
metropolitana e in lontani quartieri della città centrale).

Oggi il nostro vivere quotidiano è fatto di persone che in numero
sempre
maggiore si sposta, in tempi diversi e per scopi diversi in una
mobilità che
può essere corta o lunga, lenta o legata al pendolarismo.

Il rischio che si formi uno strato di persone libere di muoversi perché
dispone di mezzi e occasioni di facile mobilità e chi, invece, resta
intrappolato in luoghi sempre più marginali.

Il Comitato è nato proprio per esaltare il diritto di muoversi
liberamente
senza dover sopportare i disservizi cui normalmente andiamo incontro
nell'utilizzo
dei trasporti locali.

Il Comune di Milano ha affidato la gestione dei trasporti locali ad una
società ATM SPA, riducendo il cittadino a semplice cliente. Ma la
privatizzazione non ha migliorato il servizio in generale.

Nella nostra esperienza di questo anno possiamo portare le
testimonianze di
innumerevoli utenti, esasperati dall'impossibilità di usufruire con
regolarità di un servizio pubblico essenziale (pagato sempre in
anticipo con
biglietto e abbonamento).

Comitato CTPC istituito da Dialoghi Necessari per il problema del
trasporto
www.dialoghinecessari.it sulla situazione verificata quotidianamente
dai
passeggeri che denunciavano (e continuano a farlo) picchi di calore
insopportabili, aggravati, anche, dall'affollamento dei mezzi
soprattutto
negli orari di punta.

Segnalazioni inviate per via e-mail che ci hanno aiutato a comprendere
lo
stato reale del trasporto pubblico attraverso il vissuto quotidiano di
chi
li utilizza costantemente.

Per questo l'idea di formarsi come Comitato di cittadini, utenti e dare
un
contributo alla causa di espandere e valorizzare il servizio  pubblico
nella
città metropolitana al pari di altre realtà presenti in Europa.

Sostenete la causa del Comitato partecipando all'Assemblea dei soci del
giorno 15 dicembre 2006, continuate a scrivere al suo indirizzo e-mail,
inviateci le vostre segnalazioni!

CTPC

Venerdì, 8 Dicembre, 2006 - 10:51

Il ciclista ignoto

7 Dicembre 2006

ciclista_ignoto.jpg

Le città di Milano e di Nassirya si stanno gemellando. Letizia Moratti si recherà presto in Iraq in visita all’Eni. L’accompagneranno il marito petroliere Gian Marco Moratti, il cognato petroliere Massimo Moratti e la cognata verde Milly Moratti. Le due città hanno in comune i caduti per il petrolio. In Iraq per difendere i pozzi. In Italia per difendere gli utili dei petrolieri e dello Stato. I caduti civili sono molti di più dei caduti in guerra. Nella sola Milano la contabilità da inizio anno è per i ciclisti 812 feriti e 11 morti. Per i pedoni 1.290 feriti e 26 morti. 37 morti in totale, ma manca ancora il periodo natalizio. Negli ultimi giorni una ragazza è stata uccisa da un autobus dell’Atm sulle strisce pedonali. Un signore in bicicletta è stato stritolato da un autotreno in pieno centro. Un ragazzo di 13 anni è stato travolto con la sua bici da un autocarro. Ma è gente così. Che ama il rischio. Altro che i parà. E chi rischia paga.
Il Comune dovrebbe intervenire, fare qualcosa. Obbligare ad esempio tutti i cittadini a dotarsi di automobile. Non per circolare, ma per proteggersi. Cintura, air bag, barre laterali sono fabbricati apposta. Il tempo di percorrenza sarebbe più lungo, ma la benzina andrebbe via come il pane. E si salverebbero molte vite. Rimarrebbe il pericolo per chi, testardamente, volesse andare a piedi fino alla fermata di un mezzo pubblico. La soluzione c’è: sottopassaggi. Direttamente dal portone di casa alla fermata dell’autobus o della metropolitana.
Il numero di ciclisti morti per incidente è raddoppiato in un anno a Milano. Bisogna affrontare subito il problema. Vietare le biciclette. E, a monito, mettere una lapide al ciclista ignoto in ogni città. Sponsorizzata dall’Eni e dalla Fiat.

Postato da Beppe Grillo il 07.12.0

Giovedì, 7 Dicembre, 2006 - 14:30

No alla Privatizzazione dell'acqua a Milano

Vi invitiamo ad un evento pubblico organizzato dal Comitato Milanese per l'Acqua, a cui aderiamo attivamente anche noi "Umanisti per l'Ambiente":

VENERDI 15 DICEMBRE, ORE 21.00
CAMERA DEL LAVORO, Corso di Porta Vittoria 43, Milano (MM San Babila)
NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA A MILANO
SI ALL'ACQUA COME BENE PUBBLICO E DIRITTO UMANO

Si presenteranno le firme raccolte a Milano per protestare contro l'annunciata privatizzazione degli acquedotti, che verranno consegnate il giorno dopo, il 16 dicembre, a Palazzo Marino. Molte di queste firme sono state raccolte durante il simbolo della pace in piazza Duomo.
Si lancerà inoltre la raccolta firme che partirà a gennaio 2007 sulla proposta di legge di iniziativa popolare perché l'acqua rimanga un bene pubblico in tutta l'Italia.

Dal 2002 il Comitato Milanese per l'Acqua contesta la decisione della Giunta Albertini di cedere alla Metropolitana Milanese SpA la gestione dell'Acquedotto di Milano. Si trattava però solo della prima mossa verso la privatizzazione futura del servizio idrico: nel silenzio dello scorso Agosto la Regione Lombardia ha approvato la Legge n. 18 che impone la privatizzazione dei servizi idrici. La sindaca di Milano Moratti vuole farlo senza neppure gare d'appalto, fondendo la Metropolitana Milanese SpA (al 100 % pubblica, che gestisce attualmente i servizi idrici) con la AEM SpA (al 66 % privata). AEM verrebbe a sua volta unita alla ASM di Brescia, creando una grande impresa fornitrice di servizi con capitale misto, operazione che potrebbe porre gli interessi dei privati al di sopra dell'interesse pubblico. Un'operazione che appare per vari aspetti illegittima, perché non c'è gara d'appalto e perché una società che si fonde con un'altra non può "portare in dote" le concessioni che le sono state assegnate.

Per questo diciamo
     NO ALLA SVENDITA DEGLI ACQUEDOTTI DI MILANO A PRIVATI
    
Si chiede pertanto al Comune di Milano:
- che nello statuto comunale sia introdotto il riconoscimento del diritto all'acqua per tutti
- che la proprietà, gestione e erogazione dell'acqua restino interamente pubbliche e non siano oggetto di fusione o cessione a privati.
- che la cittadinanza possa esercitare il controllo sulle decisioni che riguardano l'acqua
- che venga avviato un programma per ridurre gli sprechi e i consumi idrici a livello familiare e di aziende.
- che la politica tariffaria sia indirizzata al miglioramento della qualità dell'acqua, per garantire l'accesso alle fasce protette, non all'ottenimento di profitti.

Umanisti per l'Ambiente

Giovedì, 7 Dicembre, 2006 - 14:24

Un ragazzino solo

5 Dicembre 2006

orco.jpg

Un ragazzino di nome Francesco è stuprato da un gruppo di pedofili a Barrafranca (Enna). Fotografato. Le immagini diffuse nella sua stessa scuola. Chi sapeva ha taciuto. Il ragazzino si ribella. Viene picchiato. Ucciso con una chiave inglese. 19 colpi. I presunti pedofili sono in carcere in attesa del processo. C’è un unico testimone. E’ un altro ragazzino che ha visto gli stupri e li ha denunciati. Oggi è isolato. E’ lui il colpevole. Colpevole di mancata omertà. Gli inquirenti denunciano: “una grave situazione di pressione ambientale in atto nel piccolo comune di Barrafranca”. Dove sono i 13.115 cittadini di Barrafranca? Dov’è il sindaco? Il parroco? La preside?
Il giudice ha trattenuto in carcere i presunti criminali. In Italia i criminali sono sempre presunti, qualche volta prescritti, di rado condannati. Lo ha fatto perchè gli arrestati "potrebbero indurlo a ritrattare". Ma che paese è mai questo? Sono i presunti pedofili che dovrebbero aver paura a uscire dal carcere. Non il ragazzino a testimoniare.
Un articolo del Corriere spiega tutto. Anche troppo. E’ un resoconto dell’orrore. Qualcosa che non ti fa dormire e ti rende triste. Una tristezza rabbiosa verso un’umanità cupa, complice, ignobile. Non lasciamo solo questo ragazzino con il suo coraggio. Non potremo perdonarcelo.

http://www.beppegrillo.it

Giovedì, 7 Dicembre, 2006 - 14:22

simbolo della pace Umanista 2dicembre 2006

Ciao a tutti,
Sabato 2 dicembre abbiamo fatto il simbolo della pace in piazza Duomo a Milano. Eravamo circa 1.000, con molti giovani e tanta forza ed emozione. Purtroppo non è uscito niente in TV, però sono stati pubblicati tre articoli sui giornali locali (uno con una foto molto bella) e c’è stato un po’ di spazio nelle radio.
In allegato mando una foto.
Un abbraccio
Anna   
Allegato Descrizione
simbolodellapaceMI[1].jpg
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Venerdì, 1 Dicembre, 2006 - 22:31

Polmoni Puliti......Un bel respiro profondo!!!!!

polmoni_puliti.jpg

Le città italiane si stanno svuotando di bambini. Sono stati sostituiti dalle macchine. Da parcheggi. Da pendolari motorizzati. Chi ha un bambino deve rassegnarsi a una tosse cronica. A malattie respiratorie. A un rapporto quotidiano con il pediatra. Oppure andarsene. In città entrano le macchine ed escono i bambini e le loro famiglie. Che diventano pendolari. E prendono la macchina per entrare in città e parcheggiano. Per la mancanza di mezzi pubblici efficienti. Una paranoia che produce veleni per i cittadini e utili per i petrolieri. I rappresentanti dei cittadini non muovono un dito. In questo destra e sinistra sono entrambe petrolizzate.
A Milano la stessa famiglia di petrolieri, la famiglia Moratti, è sia al governo che all’opposizione. Io credo che sia ora di un nuovo RESET. Per evitare di tagliare adenoidi e tonsille ai nostri figli. E vederli giocare in un parco cittadino senza che si avvelenino. Per i nostri governanti sono più importanti i consumi di carburante e le società immobiliari della salute dei bambini. Loro, di solito, abitano altrove. In ville alberate fuori città. RESET.
Visto che li paghiamo noi devono iniziare a renderci conto delle loro azioni. Quanti morti per Pm10 produce l’incuria dei sindaci, dei presidenti di Regione e di Provincia? Quanti malati? Esiste la possibilità di portare in tribunale i nostri dipendenti? Voglio lanciare con l’aiuto dei Meetup una campagna prima di informazione, poi, se necessario, di incriminazione dei responsabili, dal nome: ‘Polmoni puliti’. Riprendiamoci le città e la nostra salute.

Un bel respiro profondo

aria_di_veleni.jpg

Respiriamo veleni. Costruiamo fabbriche di veleni. Seppelliamo rifiuti tossici in mezza Italia. Trasformiamo le città in parcheggi e l’aria in ossido di carbonio. Chi inquina ti toglie la vita. Quanta? Non si sa. Di certo una modica quantità. Perchè lo fa? E’ sotto controllo. Non può reagire. I media lo tengono sotto ipnosi. Nella classifica mondiale le prime industrie sono il petrolio e le auto. L’opinione pubblica è creata da queste aziende. Dalla loro ideologia: il profitto. Gli italiani vogliono il loro posto al sole per le fabbriche di veleni. All’italiana. Non paga chi inquina, ma chi viene inquinato. E’ il business degli inceneritori. Commesse pubbliche, veleni privati. L’inceneritore non è una soluzione ai rifiuti. E’ una scorciatoia che trasforma l’organismo umano in rifiuto. I nostri dipendenti politici amano gli inceneritori. Ne vogliono uno per città. Porta lavoro, lavoro, lavoro. La grande mistica del lavoro della sinistra. La grande mistica del profitto della destra. Una mistica bipartisan. Gli inceneritori ci avvelenano.
La Regione Veneto e l’Istituto Oncologico Veneto con il Registro dei Tumori del Veneto, il Comune e la Provincia di Venezia hanno pubblicato uno studio: ‘Rischio di sarcoma in rapporto all’esposizione ambientale a diossine emesse dagli inceneritori’.
Le conclusioni:
- La Provincia di Venezia ha subito un massiccio inquinamento atmosferico da sostanze diossino-simili rilasciate dagli inceneritori...
- Nella popolazione esaminata risulta un significativo eccesso di rischio di sarcoma correlato sia alla durata che all’intensità dell’esposizione
- Gli inceneritori con più alto livello di emissioni in atmosfera sono stati quelli che bruciavano rifiuti urbani..

Chi costruisce inceneritori causa tumori. Va informato sui fatti e poi accompagnato alla porta o, se proprio insiste, rigassificato.

http://www.beppegrillo.it

Venerdì, 1 Dicembre, 2006 - 22:27

Commissione Ambiente Partito Umanista

Comunicato stampa
 
                                                                                                Milano, 01 dicembre 2006
 
 
Come favorire le case automobilistiche fingendo di lottare contro lo smog
 
Nella grande battaglia contro lo smog che attanaglia le città italiane, la soluzione magica che sembra mettere d'accordo tutti, centrosinistra e centrodestra, automobilisti ed imprenditori, è quella del rinnovo del parco macchine: "Incentiviamo la sostituzione delle vecchie macchine Euro 0, 1, 2 e 3 con vetture Euro 4 o addirittura elettriche, e l'inquinamento calerà". Ne è un esempio la legge approvata il 28 novembre dalla Regione Lombardia che dà un contributo di 2000 euro a chi cambia auto.
 
Questa proposta è scellerata perché chiunque si interessi di temi ambientali sa che produce l'effetto contrario: il proprietario di una nuova macchina, attrezzata con il massimo confort e con gli ultimi ritrovati tecnologici (navigatore satellitare, aria condizionata, cambio automatico) è stimolato ad usarla di più, a percorrere più chilometri e quindi ad emettere più inquinanti. Difficilmente questo cittadino che ha appena sborsato 10mila o anche 30mila Euro lascerà la sua scintillante automobile nel parcheggio per infilarsi in un tram affollato o in una soffocante metropolitana, inforcare la bicicletta o andare a piedi.
 
Il rinnovo accelerato del parco auto e moto produce un altro drammatico impatto negativo sull'ambiente: per produrre un’automobile nuova ci vogliono ingenti quantità di energia e di materie prime già oggi scarse, mentre la rottamazione della vecchia vettura farà crescere le montagne di rifiuti che ingombrano il pianeta e verranno lasciate in eredità alle future generazioni.
 
L'acquisto di un'auto nuova viene esaltato anche dalla pubblicità come un comportamento ecologico e quindi virtuoso. Sia le case automobilistiche che le multinazionali dell'energia amano usare slogan fuorvianti come "emissioni zero" e "la tecnologia al servizio dell'ambiente" per incitare al consumismo.
 
Il  Partito Umanista chiede che:
 
- si incentivi l'uso e potenziamento dei mezzi pubblici, non l'acquisto di nuove auto e moto;
 
- si rediga un serio piano energetico nazionale per superare lo stallo degli accordi di Kyoto, insufficienti e mai rispettati.
 
- i veicoli elettrici non vengano considerati "vetture ecologiche": l'elettricità che serve a farli funzionare viene comunque prodotta da centrali termoelettriche, che bruciano combustibili fossili altamente inquinanti, oppure viene importata dalle centrali nucleari francesi.
 
 
 
Commissione ambiente
Partito Umanista

Martedì, 28 Novembre, 2006 - 15:46

Strupri Rimborsati

26 Novembre 2006

Strupri rimborsati

Brescia_rimborso_stupri.jpg

Tutto ha un prezzo e per fortuna che c'è chi pensa al rimborso. Il Comune di Brescia, come esposto nella lettera di una sua cittadina, è avanti. Ha stabilito un vero prezziario dei furti e degli atti di violenza. Lo strupro di una ventenne vale 260 €. Dopo i sessant'anni va già meglio, si portano a casa 310€. Per le struprate anziane un po' indigenti, con reddito fino a 15.000€, ben 360€. Lo strupro di gruppo o singolo non fa invece differenza. E questa, va detto, è una vera ingiustizia.

"Che bella Brescia di notte! Sembra un'altra città. Una città mediterranea. Araba, precisamente. Ma può anche sembrare una città del misterioso oriente. Cinese, ad esempio. O pakistana. O indiana, perché no! Dipende dalla zona in cui arrivi. Il centro storico è diviso a spicchi. Come un'arancia. E' diviso a quartieri. Come New York. E' controllata da piccole mafie e giri di malavita, che cominciano a guerreggiare tra loro e a fare i primi morti, nell'omertà generale e nell'indifferenza delle forze dell'ordine. Come Napoli. Ogni area ha la sua lingua, i suoi negozi, i suoi abitanti. Le vie si sono svuotate di negozi e di boutique. Qualcuno ha tentato di resistere, ma dopo un po' ti passa la poesia. E poi è arrivato un grande guru: un assessore all'ecologia che sognava una città pedonale in stretta intesa con un sindaco affamato di contravvenzioni per far quadrare i conti dei mille interventi nella rete stradale urbana e ha posizionato telecamere che impediscano l'accesso al centro storico alle automobili. Risultato: il deserto dei tartari. O, meglio, dei barbari: la città è talmente multietnica che non c'è più nessun bresciano. E per i vicoli della città vecchia spadroneggiano e vivacchiano tuttofare di ogni genere e perdigiorno dal passo svelto e dalle intenzioni poco intuibili. Ma che non promettono nulla di buono. Succede di tutto, nei vicoletti della città. Tanto che il nostro generoso comune ha deciso di attuare serie ed efficaci misure per porre rimedio a una situazione che ormai non è grave: è tragica. Quello che allego è un volantino prelevato al comando dei vigili del centro di Brescia. Io sono sola e abito in centro, al limite del quartiere pericoloso. Da quando sono state attivate le telecamere nessuno mi può più accompagnare fin sotto casa in automobile. Al di là dei problemi logistici di una vita quotidiana come tante, ogni giorno e ad ogni ora io corro seri rischi per la mia incolumità. Ai vigili che, con savoir faire, mi propongono un rimborso lordo di 260,00€ se qualcuno mi accoltella o mi violenta, mi sono permessa di fare una domanda. Perché non attivate un servizio di pattuglie a piedi, magari munite di cicalino e con un numero verde che io possa contattare per farmi scortare fino a casa in caso di pericolo? La risposta è stata sorprendente: non siamo tenuti a farlo. Però puoi chiedere in Questura. Così una sera in cui è tardi, piove e le uniche facce in giro sono davvero da film di Scorsese, suono in Questura. E la risposta è di nuovo sorprendente: non siamo tenuti a farlo. Allora chiedo all'assessore che ormai è un mito in questa città. Domando: perché non realizzate un servizio di parcheggi rosa, di scorte, di pattuglie a piedi per i residenti del centro? La risposta non mi sorprende più: non siamo tenuti a farlo. '... e i bresciani?' vi chiederete.Beh, siamo la città col numero più elevato di automezzi in Europa. Ci sarà pure un motivo, no?". Nadia B
http://www.beppegrillo.it/2006/11/stupri_rimborsati.html

Martedì, 28 Novembre, 2006 - 15:23

Per una vera Politica di Pace!

 

PER UNA VERA POLITICA DI

 PACE ! PACE !

Ridurre le spese militari, smilitarizzare il territorio, disarmare la politica

INCONTRO DIBATTITO

Mercoledì 29 NOVEMBRE ore 21.00
c/o Casa della cultura di Milano, via Borgogna 3

Comunicazioni di
Olol Jackson (Assemblea permanente contro la nuova base – Vicenza)
Basi militari e militarizzazione del territorio
Con il progetto di raddoppio della base militare Nato di Vicenza prosegue la militarizzazione del territorio, sottratto all’utilizzo della collettività e consegnato al padrone americano. L’Italia come portaerei, strumento delle politiche di dominio e controllo del Mediterraneo.
Alberto Stefanelli  

Riarmo e spese militari

Mentre si riducono le spese sociali per i tagli imposti alla spesa pubblica, il governo Prodi aumenta considerevolmente le spese militari. Una finanziaria così concepita non è compatibile con il ruolo di pace che il nostro paese dovrebbe assumere
Piero Maestri

Missioni militari all’estero

La partecipazione dell’Italia alle missioni militari all’estero, il ruolo dei nostri militari integrati nelle truppe Nato in Afghanistan, il contingente multinazionale in Libano e le minacce alla tregua e alla costruzione di una pace stabile, cosa significa “protezione internazionale” per i palestinesi
Introduce e modera  Simonetta Jucker  - Gruppo Bastaguerra Milano
In preparazione di
â—?   Vicenza 2 dicembre: manifestazione nazionale contro le basi militari
â—?  Roma 16 dicembre: assemblea nazionale per il ritiro delle truppe   dall’Afghanistan
Promuovono:
Gruppo Bastaguerra, Guerre&Pace, Sincobas, Coordinamento Pace Cinisello Balsamo, LOC/OSM 

Lunedì, 27 Novembre, 2006 - 21:54

2 Dicembre 2006 Movimento Umanista fiaccolata

APPELLO PER UN SIMBOLO DELLA PACE CON LE FIACCOLE A ROMA, TORINO E MILANO
Ci troviamo davanti ad una scelta: pace crescente o distruzione crescente. L’alternativa è tra la costruzione della pace come diritto fondamentale di popoli e individui e una folle spirale di distruzione e violenza.
Pochi dati bastano a illustrare la drammaticità della situazione:
· Oggi sono in corso nel mondo più di 30 conflitti. Ogni anno muoiono a causa delle armi 500.000 persone, 1.300 al giorno, una al minuto.
· Secondo i dati ufficiali, la Russia ha ammesso di possedere 20.000 bombe nucleari, gli Stati Uniti 10.500, la Gran Bretagna 185, la Francia 450 e la Cina 400. Secondo alcuni osservatori Israele ne possiede almeno 200.   

MILANO - Piazza Duomo angolo via Marconi 
  

                                                                  Pace  forza  e  allegria
                                                                     Donatella Camatta

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