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Giovedì, 15 Ottobre, 2009 - 13:13

"Affossare la legge contro l'omofobia è stato un passo indietro

L'ONU ha dichiarato per voce dell'Alto Commissario ONU per i diritti umani, Navi Pillay, che il Parlamento italiano ha espresso una votazione non in conformità con le direttive e le disposizioni internazionali sulla pari dignità tra gli esseri umani e sulla lotta e il contrasto a ogni forma di discriminazione. Ieri, in occasione dell'apertura ufficiale della sede del Commissariato nell'Unione Europea, Pillay ha chiaramente considerato che "L'omosessualità e gli omosessuali vengono criminalizzati in alcuni Paesi" e che non si possa "ignorare che i gruppi minoritari, e tra loro gli omosessuali, sono soggetti non solo a violenza, ma a discriminazioni in diversi aspetti della loro vita".
La discriminazione e le persecuzioni contro persone di orientamento lgbt spesso si verificano con atti e azioni odiose di diversa portata: dalle condanne a morte in stati come l'Iran, dove la repressione della comunità avviene con efferatezza disumana, alle aggressioni fisiche, dalle torture all'emarginazione di fatto sui luoghi di lavoro, nella società civile, cosidetta civile. In Italia fortunatamente la stampa ha dato rilevanza a episodi di violenza inaudita contro omosssuali, transessuali: ricordiamo l'aggressione a Roma a danno di due ragazzi per opera di un delinquente che si professa fascista; ricordiamo la violenza perpetrata contro alcuni transessuali a Bologna; ricordiamo addirittura fatti inauditi e impensabili di condomini uniti da petizioni in cui si richiede l'allontanamento di due inquilini dichiaratamente gay. L'escalation drammatica ha garantito una reazione positiva del Movimento LGBT, che in tutta Italia ripetutamente ha provveduto a unire persone sinceramente democratiche e giuste in sit in, in mobilitazioni di piazza, in manifestazioni. Il fatto positivo, quindi, non risulta solo dall'avere dimostrato della necessità di operare culturalmente per prevenire e reprimere atti discriminatori di grave entità contro la comunità, ma anche avere rilevato l'esistenza di una comunità unita da una propria identità e avente proposte politiche rivendicative diritti e opportunità negati.
A non avere dimostrato capacità di rappresentare questa moltitudine di dimostranti e di denuncianti l'omofobia pervadente è stato il Parlamento italiano, lontano totalmente e assente assolutamente dalla società civile: l'altro ieri le camere hanno affossato la proposta di legge sull'aggravante omosessuale negli atti di violenza contro el persone. Si trattava di un compromesso che aveva partorito un testo migliroabile in quanto lacunoso, ma che è stato rigettato per una pronuncia di pregiudizio di incostituzionalità avanzata dal gruppo dell'UDC e sottoscritto da diversi parlamentari di entrambi gli schieramenti. L'Italia è fuori dall'Europa e dall'ONU, dalla comunità inernazionale che si fonda sul principio assoluto del riconoscimento naturale e inalienabile dei diritti umani per tutte le persone, eguali nelle opportunità e nelle garanzie per la loro autodeterminazione. L'Europa non può rimanere silente difronte a una contravvenzione operata da parte di un proprio stato membro che ha violato direttive e disposizioni favorenti percorsi di parificazione dei diritti tra persone di orientamento diverso. Le parole dell'Alto Commissario ONU per i diritti umani devono essere monito ad agire affinchè questa discriminazione esistente e legittimata da comportamenti istituzionali, conniventi con la più bieca e disastrosa intolleranza, venga rimossa. Non è tollerabile vedere una parte della cittadinanza essere giuridicamente considerata come secondaria: non può la legge essere uguale per alcuni maggiormente rispetto ad altri. La Consulta con grande autorevolezza e responsabilità, ha sancito che in Italia sono tutti uguali difronte alla legge, siano essi presidenti del consiglio siano essi singoli cittadini. Da questa pronuncia un simile atto parlamentare di forte vituperio nei riguardi della comunità lgbt non può essere ricevuto, non può avere cittadinanza nel nostro ordinamento che si informa sul concetto e sul principio dell'eguaglianza sostanziale tra le persone. Per raggiungere questo obiettivo è necessario chiaramente affermare azioni legislative che creino differenze positive utili e funzionali a definrie una pari dignità e opportunità, qualora gli interessati siano di fatto in condizioni di debolezza nei riguardi di altre componenti della società. Così come è discrimonatorio il pacchetto sicurezza varato dal governo nei riguardi degli immigrati clandestini, come più volte pronunciato dall'Alto Commissario ai Diritti Umani dell'ONU. Non si può pensare che alcuni immigrati siano sospesi dai diritti rispetto ad altri. Non si può pensare che il reato sia calcolato spesso su una condizione oggettiva, che non assume la caratteristica di essere causata da dolo o da comportamento colposo dell'imputato. Non si può pensare che per tale configurazione di reato non ci siano le condizioni di difesa davanti al sistema giudiziario, dato che si prevede la comminazione della diretta espulsione dal territorio italiano. Si prevedono reazioni da parte dell'ONU. Pillay sottolinea di non escludere che l'Onu possa chiedere all'Italia di modificare la legge. Io reputo che questi siano i reali e sussistenti elementi che gettano disonore e vergogna contro il nostro Paese, che si macchia di esprimere una classe, se così si può dire, dirigente che promuove provvedimenti che testimoniano il peggiore razzismo e la peggiore discriminazione nei riguardi di comunità sociali, diverse per origine e per caratteristica, ma unite dalla necessità di essere considerate parimenti alle altre categorie sociali in diritti e opportunità.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Giovedì, 15 Ottobre, 2009 - 10:47

BARCONI NAVIGLIO PAVESE: GIUNTA REGIONALE HA TENTATO IL CONDONO

Riporto il Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer, consigliere regionale di Rifondazione
 
BARCONI NAVIGLIO PAVESE: GIUNTA REGIONALE HA TENTATO IL CONDONO, MA LA COMMISSIONE ACCOGLIE IL NOSTRO EMENDAMENTO. SE L'AULA RESISTE, NIENTE CONDONO SUI NAVIGLI
Vi ricordate della vicenda dei barconi del Naviglio Pavese? Ne abbiamo parlato a inizio settembre su questo blog, in occasione della presentazione della nostra interpellanza sull’omissione di controllo regionale, durata ben 14 anni. Allora la vicenda sembrava quasi risolta, ma mai dire mai, soprattutto quando di mezzo ci sono interessi economici e non soltanto qualche sfigato o considerato tale.
E così, mentre a Milano è in atto una vera e propria campagna di criminalizzazione contro gli occupanti senza titolo di case popolari, bollati in toto come “abusivi” e “delinquenti”, è piombato in Consiglio regionale un progetto di legge, di iniziativa della Giunta regionale, che contiene una maxi-sanatorio per tutte le occupazioni senza titolo che si registrano sui laghi e corsi d’acqua lombardi, comprese quelle dei famosi barconi del Naviglio Pavese.
Oggi la Commissione V (Territorio) l’ha approvata (favorevole soltanto il centrodestra) e presto andrà in Aula per il voto finale. A noi è parsa una porcata che dopo oltre un decennio di allegra illegalità a scopo di lucro, ora qualcuno provi addirittura a condonare la situazione sui navigli milanesi. E così, abbiamo presentato un emendamento. Alla fine, in Commissione un po’ di imbarazzo si è fatto largo. Non che abbiano rinunciato al loro condono, ma la storia del naviglio era davvero dura da giustificare, anche per loro. Quindi, il nostro emendamento è stato approvato all’unanimità.
Di seguito il nostro comunicato stampa a riguardo e in fondo, in allegato, puoi scaricare sia il testo del Pdl di sanatoria, che il nostro emendamento approvato oggi all’unanimità.
 
Comunicato stampa:
 
Dopo 14 anni di negligente omissione di controllo, si è rischiato pure il condono per i barconi abusivi del Naviglio Pavese. Questa, infatti, sarebbe stata la prospettiva se la sanatoria contenuta nel progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale n. 404 (“Disposizioni in materia di demanio della navigazione e servizi lacuali”), licenziato oggi a maggioranza dalla Commissione V, fosse stata approvata senza modifiche.
Invece, dopo l’ennesimo estenuante dibattito in Commissione, anche la maggioranza ha votato a favore del nostro emendamento. Pertanto, in base al nuovo testo emendato, sarà vietato per legge l’ormeggio permanente di barconi sui Navigli Grande e Pavese.
Rimane in piedi, ovviamente, la maxi-sanatoria che riguarda circa 70 barche abusive sparse sul territorio lombardo, ma almeno è stata ottenuta l’esclusione della scandalosa situazione dei Navigli milanesi.
Auspichiamo vivamente che la Giunta regionale voglia rispettare il voto della Commissione, evitando di portare in Aula, dove la sanatoria approderà tra breve, emendamenti che riportano la situazione al punto di partenza.
Rimangono ancora da chiarire le responsabilità a livello regionale per la totale omissione di controllo per 14 lunghi anni, considerato che proprio Regione Lombardia aveva ritirato le concessioni dei barconi nell’ormai lontano 22 marzo 1995 (Dgr n. V/65499). A questo proposito abbiamo depositato un’interpellanza già il 7 settembre scorso, ma siamo tuttora in attesa di risposta.
Infine, auspichiamo che questa volta la legge venga effettivamente rispettata e che non si riproponga per l’ennesimo volta una variante dell’insopportabile "doppiopesismo" che imperversa nella città di De Corato & company, per cui se ti bevi in santa pace una birra in una pubblica piazza rischi una multa da 500 euro (ordinanza del Sindaco del 4/11/2008), se invece gestisci una lucrosa attività commerciale abusiva e non paghi nemmeno tutte le imposte, allora puoi andare avanti per anni senza troppi problemi e qualcuno cerca pure di regalarti un condono.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
Mercoledì, 14 Ottobre, 2009 - 15:59

Italia fuori dall'UE dopo il vergognoso voto alla Camera

L'Italia è fuori dall'Unione Europea. Diversi erano stati i processi che avevano portato a un testo di legge condiviso in commissione parlamentare, ampiamente condiviso, sopportando alcune lacune gravi e alcune mancanze importanti nel testo di proposta di legge di iniziativa parlamentare. La legge contro l'omofobia, che definiva aggravanti per reati commessi di violenza contro persone di orientamento omosessuale, è stata bocciata dalla maggioranza dei parlamentari alla Camera dei deputati. E' stata rigettata per un ricorso sulla costituzionalità del testo avanzato dall'UDC, che spesso della Carta Costituzionale non considera i pilastri fondanti, e che ha palesato più volte, con l'adesione alle leggi ad personam, di aderire a progetti di legge di revisione costituzionale destabilizzanti. Una parte del PD, con la figura dell'Onorevole poco onorabile Binetti come capofila, ha votato contro la proposta. I margini che si aprono ora sono alquanto ridotti in un Parlamento che ancora una volta ha dimostrato di non essere rappresentativo di una parte della cittadinanza italiana, oggi posta in serio pericolo per violenze e aggressioni omofobiche perpetrate dallo svastichella di turno. E' presente un Parlamento che si configura come connivente e legittimante un aumento vergognoso e preoccupante di atti e fatti di persecuzione omofobica. Penso che il Movimento ora come ora debba fare sentire la propria voce, dimostrando ancora una volta di essere coeso, unito e , soprattutto, incisivo nelle forme di lotta e di dimostrazione di un'identità offesa e vilipesa in un Paese che non riconosce, a differenza di quanto statuisce l'articolo 3 della Costituzione, pari diritti e pari opportunità a tutte e a tutti i cittadini, a prescindere dal sesso. Esistono cittadini di serie B e tali vengono considerati dalla maggioranza dei parlamentari. A questo punto forma di resistenza nonviolenta e di pressione lobbistica organizzata possono e potrebbero aprire nuovi spazi, mettendo davanti un popolo di persone che denuncino un Parlamento non europeo e fuori da ogni contesto internazionale di rispetto e tuttela dei diritti umani e civili. Il tempo del dialogo è terminato con questa maggioranza, rafforzata da uno schieramento molto più esteso di vaticanisti perbenisti e tolleranti un aumento insopportabile dell'omofobia. Occorre andare in piazza, promuovere sit-in, forme di boicottaggio economico, proteste incisive e molto dirompenti che sappiano rivendicare quei diritti che, in un paese normale, sarebbero naturalmente accolti. Tra qualche giorno ricorre il 32 anniversario dell'elezione di Harvey Milk al Comune di San Francisco. Ricordiamo le sue iniziative contro la proposta che voleva allontanare, come fosse una sorta di legge razziale, i gay da ogni incarico pubblico, incluso l'insegnamento. Furono dirompenti, molto partecipati, identitarie e coinvolgenti settori diversi della società: divenne un'azione collettiva e condivisa di diverse persone democratiche che volevano un paese senza più discriminazioni, pacifico, basato sulla convivenza. Forse il suo monito e la sua attività politica e culturale, in primo luogo, oggi deve ritornare come modalità di una nostra prospettiva di azione.

 

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Mercoledì, 14 Ottobre, 2009 - 12:26

17 ottobre: contro il razzismo per la civiltà

Dal quotidiano "LIBERAZIONE" 14 OTTOBRE 2009

Alessandro Dal Lago
L e avventure e la disavventure mondane e giudiziarie di Berlusconi stanno assorbendo gran parte della cronaca politica in Italia (e non solo). Con ciò, l'aspirante Presidente del consiglio a vita ha realizzato almeno uno dei suoi obiettivi: deviare l'attenzione pubblica dai contenuti dell'azione del governo. In realtà, in poco più di un anno e mezzo, il governo ha parlato molto e fatto poco, rincorrendo più che altro le emergenze (spazzatura, terremoti, alluvioni), il solo terreno utile per fare propaganda a favore del Cavaliere in una fase in cui la sua figura è ampiamente screditata all'interno e all'estero.
C'è una sola eccezione, il pacchetto-sicurezza o, se vogliamo, il pacchetto anti-immigrati. Se c'è un terreno in cui la Lega dimostra di tenere saldamente in mano il timone, almeno per il momento, si tratta delle misure sull'immigrazione. Qui, l'azione del governo non è casuale e sgangherata, ma premeditata e in tutto e per tutto coerente con la cultura della destra italiana. Facendo dei migranti dei criminali virtuali e nemici potenziali o, nel caso migliore, dei servi tollerati, il governo consegue un certo numero di obiettivi politici di lungo periodo.
Il primo è certamente soddisfare un elettorato che ha trovato nella xenofobia, più o meno esplicita, uno sfogo alle sue paranoie e una risposta all'incertezza provocata dalla globalizzazione e dalla crisi economica. Il secondo è molto più prosaico: un migrante perennemente sul chi vive, pauroso della polizia e delle denunce, oltre che vincolato alla benevolenza del suo datore di lavoro, è prima di tutto, agli occhi del legislatore, un lavoratore che accetta qualsiasi condizione di lavoro senza protestare. In questo senso, l'azione del governo ha soddisfatto quelle migliaia di padroncini che al nord, ma non solo, strepitano contro i migranti, ma sono i primi ad avvalersene.
Esemplare in questo senso è la sanatoria delle badanti, una misura adottata in spregio a qualsiasi senso di giustizia e di uguaglianza, che ha il solo scopo di non danneggiare, in nome della mera xenofobia, gli interessi delle famiglie con anziani. Se finora le regolarizzazioni delle badanti sono state di gran lunga inferiori alle aspettative, non è solo perché i datori di lavoro non vogliono sborsare il relativo contributo, ma perché probabilmente molte straniere semplicemente non si fidano di questo governo e di questo stato, preferendo rimanere nell'ombra dell'irregolarità.

Martedì, 13 Ottobre, 2009 - 13:34

Un botellon in pieno centro: è fattibile?

Un botellon di matrice spagnola può avvenire a Milano? La domanda sorge spontanea nell'apprendere le intenzioni del Vicesindaco Decorato di dedicare piazze e spazi pubblici affinchè giovani di ogni fascia sociale e culturale possano trovarsi autonomamente, bevendo, cantando, parlando, confrontandosi liberamente, senza necessità di transitare da un locale all'altro, spendendo cifre pesanti ogni sera in contesti spesso ostili, data la presenza prossima di residenti lamentanti l'eccessivo chiasso. 
La proposta potrebbe avere un senso a Milano, ma i luoghi che l'amministrazione sarebbe intenzionata, siamo ancora nella fase dell'idealismo, a concedere sono alquanto singolari nell'attuale confromazione socio culturale della metropoli. Decorato parla di Piazza Duomo, Piazza Cordusio, Piazzetta Affari fino ad arrivare a Piazza San Babila come spazi deputati e recepire questa richiesta, ormai divenuta molto sostanziosa e pressante, derivante dalle fasce generazionali più giovani. Qualche giorno fa alcuni ragazzi si sono dati appuntamento a Piazza Leonardo da Vinci tramite messaggi via rete, via cellulare, aprendo gruppi di eventi su facebook, invitando tramite twitter e skype diversi propri coetanei al raduno. Era, questa, una risposta alla politica "law and order" che ha sempre visto un vicesindaco impegnato a recintare piazze pubbliche e luoghi aperti onde evitare "ragruppamenti" e "crocchi" di persone, recanti nocumento ai tranquilli sogni dei residenti. A questo dato di fatto l'amministrazione ha risposto di essere disponibile a dare avvio istituzionale a questa pratica. Peccato, però, che i luoghi individuati non siano molto appetibili per la tipologia di incontri notturni dei giovani: sono prettamente deserti durante le ore notturne, privi di locali aperti, totalmente inarrivabili per chi, sono molti, vengono dalle città della provincia o della prossima periferia attraverso l'auto privata, dato che il servizio di trasporto pubblico a Milano è totalmente assente da una certa ora della sera (l'una circa, con un rarefarsi dei passaggi dei mezzi pubblici su diverse linee già a partire dalle 20,30, come testimonia negli ultimi mesi il peggioramento del servizio persino sulle linee metropolitane).
Qualcuno dall'opposizione aveva proposto il bus notturno di servizio di trasporto per giovani che abitano in zone non beneficiate da un adeguato servizio di trasporto pubblico notturno (l'80% minimo dei casi). Questa proposta è stata assolutamente inevasa dall'amministrazione, che ha proseguito a risolvere, ma è un problema mi domando, la questione della Movida con proposte che favorivano una parte in causa, residenti disturbati e infastiditi dall'eccesso di rumore, a discapito di una copiosa porzione di popolazione giovanile che vive la notte come opportunità di incontro e di divertimento.
Il centro della città, caso strano che accade solo in una città come Milano da definirsi fuori dall'Europa in ambito di vivibilità, non è copetro da un servizio continuativo ed efficente di servizio pubblico di trasporto nelle ore notturne, a differenza di Londra, Berlino, Parigi, Barcellona, dove certamente il costo dei biglietti è sostenuto; dove certamente le metropolitane cessano di funzionare alle 00,30/01.00, anche se le corse sono frequenti e sono distanziate da massimo 2 minuti di attesa; dove, infine, esiste un servizio sostitutivo efficente e puntuale che garantisce la copertura del servizio di trasporto lungo l'arco di tutta la giornata composta da 24 ore. Il centro della città non è attraversabile, rebus sic stantibus la disfunzione del servizio di trasporto pubblico, neppure dall'unico mezzo di trasporto assicurabile per tutta la notte: l'automobile.
Penso che un'ipotesi di questo tipo sia stata fatta senza previamente:
a. sentire le esigenze dei diretti interessati, i giovani, che vengono sempre più estromessi dalla responsabilità di condividere scelte che riguardano la città e la collettività, nonostante le promesse di tavoli di confronto, il cui esito ancora non è dato sapersi;
b. prevedere un monitoragio delle esigenze e delle necessità, al fine di calibrare interventi che possano rendere attuative certe proposte (l'efficenza del mezzo di trasporto pubblico, la copertura di un'adeguata mobilità sostenibile e accessibile a livello sociale, oltre che ecologico" e umano, la presenza di spazi di aggregazione che non siano solamente commerciali, così come anche di iniziative pubbliche collettive che possano garantire un contenuto sociale e culturale al condividere insieme diverse ore in necessario e plausibile divertimento);
c. dare avvio a una cessione di responsabilità alle nuove generazioni che devono essere le protagoniste primarie di un governo della notte cittadina e metropolitana, dato che la richiesta di vivere la notte è ormai un dato di fatto ineludibile, e dato l'aumento esponenziale di plusvalore derivante e derivabile in termini di qualità di vita della città.

Accolgo con favore un punto positivo della questione: la minima e direi ancora ipotetica intenzione, non riscontrabile comunque da parte di nessun provvedimento concreto, del vicensindaco di sospendere la politica degli interventi a effetto, quindi superficiali nella loro portata e, pertanto, fallimentari, delle recintazioni e degli sbarramenti. Ma è un minimo e timido passo che ancora necessita di perfezionamento, miglioramento, di un'adeguata analisi e ponderazione, nonchè di una doverosa condivisione nel metodo.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Martedì, 13 Ottobre, 2009 - 08:31

Il no delle opposizioni in CdZ6 alla piattaforma in Darsena

Il no delle opposizioni in CdZ6 alla piattaforma in Darsena

Riporto il documento delle opposizioni in merito alla conduzione della Commissione Navigli del CdZ6 e la piattaforma da collocare in Darsena.
-          Al Presidente del Consiglio di Zona 6
-          Al Presidente della Commissione Navigli
-          Ai Capipruppo
Con lo stop decretato dal sindaco Moratti al parcheggio sotto la Darsena, si apre uno scenario nuovo che necessita di progetti sostenibili di ampia portata  che non possono non tener conto del luogo importante dal punto di vista ambientale, monumentale, culturale, storico, archeologico e non ultimo idraulico.
A questo proposito, sia il Consiglio di Zona 6 che la Commissione Navigli non possono e non devono stare alla finestra ma essere compartecipi ad una proposta che veda le diverse realtà della zona, siano essi i residenti, i commercianti, gli studenti, i lavoratori, gli stessi fruitori del Ticinese, parte attiva in un processo di vera partecipazione ad un concorso di idee.
I progetti non mancano, basta riprenderli ed esaminarli.
La proposta, o meglio l’idea, presentataci dall’ass.re Orsatti di una piattaforma, con annessa costruzione ad uso ricreativo e ristorativo, da collocare nello specchio della Darsena oltre a non essere più attuale, a seguito dell’annullamento del progetto relativo al parcheggio,  parte da presupposti diversi e non può – a nostro parere – essere sostenuta in quanto non tiene conto della riqualificazione e della valorizzazione necessaria di tutta l’area, dalla riscoperta dell’acqua come motore anche in funzione turistica e ricreativa, nonché dalla restituzione alla città di questo importante luogo alla luce anche delle recenti scoperte archeologiche, alle mura, al pavimento ligneo del ‘500, unico reperto in Europa.
Realizzare una struttura della durata di 4 anni potrebbe inficiare interventi a breve di riqualificazione.
Da ultimo dobbiamo poi sottolineare come, da quando è stata costituita la Commissione Navigli, il Consiglio di Zona 6 ha deliberato numerose proposte sull’area Navigli – Ticinese senza minimamente che le stesse siano state prese in considerazione dall’Amministrazione Centrale.
Il ruolo della commissione Navigli di zona 6 sembra essere sempre più un ruolo di puro e semplice notariato in assenza di capacità di affrontare le questioni aperte in un’ottica diversa che non guardi solo al particolare
Per questi motivi manteniamo la nostra richiesta di chiusura della commissione temporanea, di trasferimento delle tematiche legate a questa importante area alle varie commissioni che, di volta in volta, affronteranno  le proprie specificità.
Siamo invece favorevoli ad un tavolo permanente di lavoro che prenda in esame tutte le problematiche aperte:
1)     Parcheggio Darsena e progetti alternativi
2)     Isola pedonale estiva/annuale
3)     Distretti commerciali
Riteniamo che mai come ora il Consiglio di Zona 6 debba essere un interlocutore privilegiato dell’amministrazione comunale.
Le opposizioni in Consiglio di Zona 6
IDV
Lista Ferrante
Lista Fo
PD
PRC
Socialisti
Verdi
Milano, 12 ottobre 2009
Lunedì, 12 Ottobre, 2009 - 15:11

Solidarietà ai militari della Santa Barbara e alcune riflessioni

Un attentato anche a Milano stamattina è avvenuto alla Caserma Santa Barbara di Via Perrucchetti. Un libico munito di un ordigno rudimentale ha fatto esplodere il pacco davanti all'ingresso della struttura, ferendosi gravemente e arrecando lievi danni fisici ad alcuni militari vicini e prossimi al luogo dell'attentato. L'imperizia dell'attentatore chiaramente ha evitato che da un episodio di relativa portata si potesse tramutare in una strage, in una nuova strage.

Ci si chiede perchè tutto questo sia avvenuto? I controlli militari e polizieschi a cui la città da alcuni mesi è sottoposta, limitativi spesso diverse attività e libertà di movimento, non possiamo dire che questo non sussista, contornati da un clima di terrore e di paura elevata, non hanno comunque evitato che un qualsiasi personaggio si avvicinasse alla struttura munito di ordigno confezionato in un pacco molto grossolano e poco funzionale, fortunatamente, a causare un disastro umano e sociale di forte intensità. Abbiamo un'amministrazione che parla spesso di sicurezza, di controlli che spesso si identificano in un'assidua ricerca del migrante di turno, magari clandestino, spesso vittima di sfruttamento, spesso lavoratore in nero, spesso precario esistenzialmente, spesso soggetto a un mondo criminale organizzato che rende quest'ultimo preda aggiuntiva per affari illeciti e illegittimi. Ma un semplice fatto può accadere alla luce del sole come se niente fosse, con una drammatica semplicità. Non possiamo tollerare, come donne e uomini democratici, sentire ripetere ogni volta l'equazione paradossale e irrazionale, da irresponsabili esponenti del mondo politico istituzionale, tra terrorismo e centri di culto islamico come luoghi di reclutamento. Non possiamo lasciare questa volta ancora carta libera ai razzismi di basso profilo strumentalizzanti un fatto che poteva essere evitato se fosse stata intensificata l'azione di prevenzione e di intelligence, unico canale che può garantire reale sicurezza e controllo del territorio. La responsabilità di chi è? In gran parte di un'amministrazione che si ammanta di difendere la sicurezza pubblica solo attraverso un'insensata, e quanto meno fallimentare, lotta alla clandestinità. La clandestinità è una piaga della nostra epoca, fatta di migrazioni e di ingressi naturali e non evitabili di persone che abbandonano le proprie terre perchè martoriate da conflitti, da guerre civili, da persecuzioni e violazioni di diritti umani. Si combatte la clandestinità evitando che questo status possa manifestarsi. Come? Non certo con aggiuntive misure restrittive, che aumentano condizioni di emarginazione, di frustrazione e alimentano insanabili odi sociali minando la base pacifica di convivenza sociale. Vogliamo promuovere serie politiche di integrazione e di confronti transculturali, garantendo a tutte e a tutti diritti e opportunità in quanto esseri umani? Vogliamo evitare che clandestinità diffusa divenga luogo di coltura di nuove sofferenze sociali, cause primarie di deviazioni dai contorni molteplici? Vogliamo dare termine a luoghi comuni alquanto volgari e ormai obsoleti esprimenti intolleranza e avversioni e aberranti identificazioni in soggetti concreti quali cause dei mali del vivere quotidiano?

Chiaramente esprimo solidarietà ai ragazzi della Caserma Santa Barbara. 

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra

Consiglio di Zona 4 Milano

Lunedì, 12 Ottobre, 2009 - 14:51

C'ERA UNA VOLTA IL MURO

vi invita alla serata

"C'ERA UNA VOLTA IL MURO"

che si terrà

SABATO 14 NOVEMBRE 2009 - ORE 21

presso la sede del Circolo

ARCI50
VIA BENACO 1

Milano

A vent'anni dalla caduta del muro Berlino una serata di musica, video, foto, testimonianze e altro...
Chi ha materiale significativo da proporre può portarlo al Circolo in via Benaco 1 oppure inviarlo anticipatamente a

ARCI50

Via Benaco 1

20139 Milano

informazioni e contatti:

tel. fax 02/5391423

Alessandro Rizzo 3939573094

Luigi Lusenti 0254178229

facebook: http://www.facebook.com/search/?q=c%27era+una+volta+il+muro&init=quick#/group.php?gid=47643030378

Lunedì, 12 Ottobre, 2009 - 09:43

Sconcerto e rabbia: ancora una coppia gay aggredita

Una coppia gay è stata aggredita nei pressi di via del Corso, mentre stava percorrendo a piedi via del Collegio Romano diretti al Pantheon. I ragazzi sono stati avvicinati da 6 giovanissimi a bordo di 3 scooter. Il più giovane della coppia, Francesco, un venticinquenne, sarebbe stato aggredito con un colpo di casco sulla testa e un calcio all´inguine. A raccontare l´episodio è Massimo Fusillo, il compagno di Francesco e presidente di ‘Leather Club Roma’.

"Eravamo appena usciti da Palazzo Venezia - ha raccontato Massimo Fusillo - dopo aver visitato la mostra l´intenzione era quella di andare a pranzare in un ristorante al Pantheon. Ci siamo incamminati lungo via del Corso e abbiamo deciso di tagliare per una delle stradine laterali quando siamo stati avvicinati da 6 ragazzi in motorino: erano giovanissimi, forse dai 16 ai 18 anni".

ARCIGAY ROMA: SCONCERTO E RABBIA
Sconcerto e rabbia. Con queste parole Arcigay Roma commenta l´aggressione. Abbiamo sentito le vittime dell´aggressione a cui abbiamo espresso la nostra vicinanza e solidarietà e forniremo loro tutto il nostro supporto. A colpirci è soprattutto l´età dei giovanissimi aggressori, e il fatto che abbiano urlato slogan neofascisti prima di scagliarsi contro la coppia gay.

C´è un degrado morale di chi commette questi atti di omofobia: è indegno commettere violenza verso una coppia che si ama e si tiene per mano. Incredibile è il fatto che l´aggressione sia avvenuta a poche ore dalla manifestazione Uguali, che ieri ha portato nelle strade della Capitale migliaia di persone per rivendicare pari diritti per le persone lesbiche, gay e trans. Le modalità dell´aggressione confermano la necessità di un piano culturale e formativo contro l´omofobia che parta prima di tutto dalle scuole. E´ un invito che abbiamo già rivolto alle Istituzioni e che ribadiamo di nuovo con forza.

STOPPELLO (ARCIGAY ROMA): ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
“Massimo e Francesco – afferma Daniele Stoppello, responsabile legale di Arcigay Roma e Gay Help Line - i ragazzi gay aggrediti questo pomeriggio in centro a Roma, hanno deciso di sporgere denuncia e mi hanno conferito l’incarico di assisterli. Per questo, forniremo assistenza legale gratuita, come facciamo con tutti coloro che subiscono atti di omofobia”.

 

12/10/2009 - Arcigay Roma

Lunedì, 12 Ottobre, 2009 - 09:18

La Repubblica:"Darsena, ora si chiuda il buco"

Da La Repubblica del 11 ottobre “la gioia di chi ci vive. Ora chiudano il buco”
“C’è anche nostalgia, ma la maggioranza sta con lo stop al parcheggio in Darsena”.
Angelo Valdameri

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