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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Martedì, 13 Ottobre, 2009 - 13:34

Un botellon in pieno centro: è fattibile?

Un botellon di matrice spagnola può avvenire a Milano? La domanda sorge spontanea nell'apprendere le intenzioni del Vicesindaco Decorato di dedicare piazze e spazi pubblici affinchè giovani di ogni fascia sociale e culturale possano trovarsi autonomamente, bevendo, cantando, parlando, confrontandosi liberamente, senza necessità di transitare da un locale all'altro, spendendo cifre pesanti ogni sera in contesti spesso ostili, data la presenza prossima di residenti lamentanti l'eccessivo chiasso. 
La proposta potrebbe avere un senso a Milano, ma i luoghi che l'amministrazione sarebbe intenzionata, siamo ancora nella fase dell'idealismo, a concedere sono alquanto singolari nell'attuale confromazione socio culturale della metropoli. Decorato parla di Piazza Duomo, Piazza Cordusio, Piazzetta Affari fino ad arrivare a Piazza San Babila come spazi deputati e recepire questa richiesta, ormai divenuta molto sostanziosa e pressante, derivante dalle fasce generazionali più giovani. Qualche giorno fa alcuni ragazzi si sono dati appuntamento a Piazza Leonardo da Vinci tramite messaggi via rete, via cellulare, aprendo gruppi di eventi su facebook, invitando tramite twitter e skype diversi propri coetanei al raduno. Era, questa, una risposta alla politica "law and order" che ha sempre visto un vicesindaco impegnato a recintare piazze pubbliche e luoghi aperti onde evitare "ragruppamenti" e "crocchi" di persone, recanti nocumento ai tranquilli sogni dei residenti. A questo dato di fatto l'amministrazione ha risposto di essere disponibile a dare avvio istituzionale a questa pratica. Peccato, però, che i luoghi individuati non siano molto appetibili per la tipologia di incontri notturni dei giovani: sono prettamente deserti durante le ore notturne, privi di locali aperti, totalmente inarrivabili per chi, sono molti, vengono dalle città della provincia o della prossima periferia attraverso l'auto privata, dato che il servizio di trasporto pubblico a Milano è totalmente assente da una certa ora della sera (l'una circa, con un rarefarsi dei passaggi dei mezzi pubblici su diverse linee già a partire dalle 20,30, come testimonia negli ultimi mesi il peggioramento del servizio persino sulle linee metropolitane).
Qualcuno dall'opposizione aveva proposto il bus notturno di servizio di trasporto per giovani che abitano in zone non beneficiate da un adeguato servizio di trasporto pubblico notturno (l'80% minimo dei casi). Questa proposta è stata assolutamente inevasa dall'amministrazione, che ha proseguito a risolvere, ma è un problema mi domando, la questione della Movida con proposte che favorivano una parte in causa, residenti disturbati e infastiditi dall'eccesso di rumore, a discapito di una copiosa porzione di popolazione giovanile che vive la notte come opportunità di incontro e di divertimento.
Il centro della città, caso strano che accade solo in una città come Milano da definirsi fuori dall'Europa in ambito di vivibilità, non è copetro da un servizio continuativo ed efficente di servizio pubblico di trasporto nelle ore notturne, a differenza di Londra, Berlino, Parigi, Barcellona, dove certamente il costo dei biglietti è sostenuto; dove certamente le metropolitane cessano di funzionare alle 00,30/01.00, anche se le corse sono frequenti e sono distanziate da massimo 2 minuti di attesa; dove, infine, esiste un servizio sostitutivo efficente e puntuale che garantisce la copertura del servizio di trasporto lungo l'arco di tutta la giornata composta da 24 ore. Il centro della città non è attraversabile, rebus sic stantibus la disfunzione del servizio di trasporto pubblico, neppure dall'unico mezzo di trasporto assicurabile per tutta la notte: l'automobile.
Penso che un'ipotesi di questo tipo sia stata fatta senza previamente:
a. sentire le esigenze dei diretti interessati, i giovani, che vengono sempre più estromessi dalla responsabilità di condividere scelte che riguardano la città e la collettività, nonostante le promesse di tavoli di confronto, il cui esito ancora non è dato sapersi;
b. prevedere un monitoragio delle esigenze e delle necessità, al fine di calibrare interventi che possano rendere attuative certe proposte (l'efficenza del mezzo di trasporto pubblico, la copertura di un'adeguata mobilità sostenibile e accessibile a livello sociale, oltre che ecologico" e umano, la presenza di spazi di aggregazione che non siano solamente commerciali, così come anche di iniziative pubbliche collettive che possano garantire un contenuto sociale e culturale al condividere insieme diverse ore in necessario e plausibile divertimento);
c. dare avvio a una cessione di responsabilità alle nuove generazioni che devono essere le protagoniste primarie di un governo della notte cittadina e metropolitana, dato che la richiesta di vivere la notte è ormai un dato di fatto ineludibile, e dato l'aumento esponenziale di plusvalore derivante e derivabile in termini di qualità di vita della città.

Accolgo con favore un punto positivo della questione: la minima e direi ancora ipotetica intenzione, non riscontrabile comunque da parte di nessun provvedimento concreto, del vicensindaco di sospendere la politica degli interventi a effetto, quindi superficiali nella loro portata e, pertanto, fallimentari, delle recintazioni e degli sbarramenti. Ma è un minimo e timido passo che ancora necessita di perfezionamento, miglioramento, di un'adeguata analisi e ponderazione, nonchè di una doverosa condivisione nel metodo.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano