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Sabato, 6 Febbraio, 2010 - 13:27

L'Italia fermi la pena di morte in Iran

03/12/2009 - Ufficio stampa Arcigay

 

Il 1° dicembre 2009 la Francia ha lanciato un forte appello alle autorità iraniane affinché rinuncino all’esecuzione di alcuni cittadini condannati a morte per la loro omosessualità. Il portavoce del ministero degli Esteri di Parigi ha dichiarato di essere molto preoccupato per le informazioni di stampa che parlano di imminenti esecuzioni di alcuni giovani, condannati a morte a causa del loro orientamento sessuale, atti che disgustano le coscienze.

La pena di morte per le persone omosessuali è ancora presente nelle legislazioni di 7 paesi del mondo: oltre all’Iran, Mauritania, Emirati Arabi, Sudan, Yemen, Arabia Saudita, Nigeria.

“Da anni Arcigay sta proponendo un’intensa campagna di sensibilizzazione contro la tragica tirannia che colpisce le persone lgbt iraniane e per la depenalizzazione universale dell’omosessualità.” – dichiara il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso – “Come abbiamo potuto ascoltare dalle parole degli studenti lgbt iraniani lette durante il Genova Pride, la libertà e i diritti umani nel paese asiatico sono inesistenti.”

Chiediamo al Ministro degli Esteri Frattini di supportare l’azione francese, battendosi per la denuncia di violenze e violazione dei diritti umani e contro la pena di morte, auspicando che il governo italiano confermi quel ruolo primario che già ha avuto un anno fa nella presentazione della risoluzione contro la pena di morte per le persone omosessuali all’ONU."

Il 18 dicembre scorso, infatti, una dichiarazione per la depenalizzazione universale dell’omosessualità, proposta proprio dal governo francese, fu firmata da 66 paesi, tra cui l’Italia e tutte le 27 nazioni UE e letta all’Assemblea dell’ONU.

“L’Italia deve affermarsi come uno dei paesi che vogliono costruire una base di civiltà che potrà portare nell’arco di uno o due anni alla presentazione di una risoluzione definitiva votata all’ONU dalla maggioranza dei paesi del mondo.” – conclude Mancuso – “Solo così potremo creare i presupposti per un mondo dove le persone non vengano più violentate, torturate ed uccise per il solo fatto di esprimere a pieno se stesse.”

Sabato, 6 Febbraio, 2010 - 12:46

Lettera di un cittadino dell'Italianistan

Salve,
sono un cittadino dell´Italianistan.
Vivo a Milano DUE in un palazzo costruito dal PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. Lavoro a Milano in una  azienda di cui è mero azionista il Presidente del Consiglio. Anche l´assicurazione  dell´auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l´assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa. Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale, di cui è proprietario il Presidente del Consiglio.
Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio. 
Al pomeriggio, esco dal lavoro e vado a far spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio. Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio (questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio).
Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio,con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall´agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio. Soprattutto guardo i risultati delle partite, perché faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario.
Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio, guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere.
Allora mi stufo e vado a navigare un po´ in internet, con provider del Presidente del Consiglio..
Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet, leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio.
Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono  dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse!!!!!!!!!!!!!
Per fortuna!

Giovedì, 4 Febbraio, 2010 - 22:58

Ma quando le coppie di fatto conteranno per il Comune?

Vorrei ritornare su un tema che ritengo essere fondamentale oggi come oggi per una città e un Paese che si definiscono "civili" ed "europei". Mi riferisco all'estensione dei diritti e delle garanzie, delle opportunità per le coppie di fatto. Nel maggio 2008 il Comune di Milano ha respinto, con voti trasversali, dovuti anche ad astensioni espresse da alcuni, fortunatamente minoritari, componenti dell'opposizione, la proposta, fatta propria dalla Commissione Politiche Sociali, di istituire il Registro delle Convivenze Affettive. Il titolo della proposta ha in sè qualcosa di narrativamente romantico: spesso viene reputato come passo di testimonianza, essendo la questione disciplinabile solamente con un'azione legislativa. E' vero, ma occorre precisare che gli Enti Locali, e quindi la proposta, seppure molto lacunosa in alcune sue parti licenziata nel 2008 dalla suddetta commissione consiliare, possono applicare scelte amministrative virtuose che definiscano un percorso iniziale di una consuetudine che porti a una trasformazione dell'ordinamento normativo. Nel luglio 2009 l'India ha visto esprimere dalla propria magistratura una sentenza epocale per quel paese: l'omosessualità non è più considerabile come reato. Il Governo aveva opposto ragioni fallaci sulla giustificabilità della previsione penale in quanto ritenuta erroneamente e paradossalmente deterrente per l'avanzamento di malattie a trasmissione sessuale. La Magistratura indiana ha risposto a questa assurda ipotesi adducendo il fatto che la normazione deve evolversi recependo punti cardine di un progresso scientifico, sociale e culturale già avanzato. Dico questo in quanto a Milano, certamente in una situazione ordinamentale chiaramente differente da quella indiana, ma comunque spesso strumentalizzata in modo ideologico e confessionale, con conseguenze devastantemente discriminatorie e intolleranti, il Tribunale ha dato ragione al ricorso effettuato da un dipendente di una banca che rivendicava il diritto di dare copertura al proprio compagno tramite l'assicurazione. Era il 15 dicembre 2009 e la sentenza, n. 3113, considera pienamente titolare di tale opportunità anche coloro che convivano "more uxorio", intendendo per "more uxorio" anche le convivenze tra persone dello stesso sesso, quindi non in un'accezione meramente matrimoniale. La giurisprudenza sorpassa, come spesso accade, la legislazione italiana e l'attività amministrativa dei Comuni, di alcuni Comuni. Tra questi figura il Comune di Milano che nega ancora la possibilità di beneficiare di alcune garanzie da parte di persone dello stesso sesso, ma anche di sesso opposto, conviventi. Non è un atto discriminatorio, questo? Esiste una petizione che sta riscuotendo molto successo che chiede all'ISTAT di contare le coppie gay esistenti in Italia, in quanto soggettività presenti, in quanto soggettività che lavorano, producono, consumano, incrementano la ricchezza del Paese, concorrono al benessere dello Stato, versano contributi, seppure in modo penalizzante rispetto alla disciplina tributaria esistente per le coppie di diritto. Riconoscere le convivenze di fatto significa anche riconoscere ai singoli componenti dei doveri, degli obblighi verso l'altra persona. Ma significa anche pareggiare e omogeneizzare un sistema tributario e fiscale che non discrimini persone in base al proprio orientamento sessuale. Il Comune su questo ultimo fronte può fare molto. Il Comune può garantire, per esempio, una tariffazione unitaria per i rifiuti. Può riconoscere il diritto della coppia di accedere ai bandi per l'assegnazione delle case popolari. Può riconsocere, infine, assegni e sostegni in termini economico sociali che sono canalizzati tramite il sistema cosiddetto "familiare", essendo la famiglia l'istituzione considerata primigenia realtà beneficiante di possibili agevolazioni economiche e sociali. E' anacronistico pensare ancora alla famiglia come nucleo tradizionale basato su un matrimonio, la visione spesso coincide con l'impianto ecclesiastico, in quanto il soggetto di diritto dovrebbe essere la persona, come in altri sistemi europei. Il matrimonio stesso come concepito dal legislatore attuale, ossia la classe dirigente, sovente poco diligente in alcune seu componenti maggioritarie, parlamentare, e come interpretato è fortemente contrario nel concetto alla previsione ordinamentale generale e fondante il sistema normativo italiano. Il Tribunale di Milano ha fatto riferimento a diversi articoli della nostra costituzione che sono basi principali di un'interpretazione attuale del concetto di unione, sia essa eterosessuale, sia essa omosessuale. Parliamo dell'articolo 3 sull'eguaglianza dei cittadini difronte alla legge; parliamo dell'articolo 2, articolo che recepisce i contenuti della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, come fonti prevalenti a quella ordinaria. Ma parliamo anche della subordinazione della nostra legislazione alle direttive e alle norme di organismi internazionali a cui esso ha aderito: quindi a quella europea, che sancisce la necessità di ogni stato di esperire forme e canali per il riconoscimento dei diritti e delle garanzie per le convivenze tra persone dello stesso sesso, o per le coppie di fatto eterosessuali. Il Comune potrebbe aprire una strada in questo senso, come fatto da altri comuni in Italia, primo fra tutti quello di Pisa, che istituì il registro nel 1998. Attendiamo risposta dall'amministrazione comunale in merito a tale capitolo. Si attende un passo che dovrebbe garantire quello che è già dato di fatto in molta dottrina giurisprudenziale e in molta letteratura giuridica nostrana. Attendiamo di concepire quali saranno le proposte e i provvedimenti utili a estendere diritti e garanzie per le convivenze affettive presenti in città, sono molte, diverse per tipologia. Includerei anche il rapporto di tipo collaborativo di convivenza, ossia anche quello esistente tra una persona e il proprio badante, oppure tra un signore anziano e il ragazzo che condivide con questi l'appartamento a fronte di un suo impegno ad accudirlo. La libera autodeterminazione civile deve consentire la libera scelta di impostare la propria relazione con qualsivoglia persona per qualsiasi motivo che non sia inficiante la libertà altrui o che non violi gli interessi collettivi. Viola gli interessi comuni permettere a due persone che convivono di poter accedere alle stesse opportunità e garanzie, seppure solamente amministrative e tributarie, previste per coloro che hanno un rapporto formalizzato in diritto? Se la risposta è negativa, come credo sia se si addiviene a una giusta riflessione, che cosa impedisce se non un atteggiamento ideologico e confessionale il raggiungimento di tale prospettiva?

 

Alessandro Rizzo

Capogruppo LA SINISTRA - Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 Milano

Giovedì, 4 Febbraio, 2010 - 10:45

Liberi Amori Possibili - Rassegna di Teatro Omosessuale


Sul modello di quanto accade da diversi anni negli Usa e a Dublino, in evidente concomitanza con il Théâtre Côté Cour di Parigi, ugualmente alla sua prima esperienza, a partire da martedì 15 maggio Teatro Libero propone al pubblico milanese un programma di 3 spettacoli,... una manifestazione artistica di 4 settimane, che vuole introdurre il confronto sul tema della diversità. Un progetto che nasce da un desiderio civile e culturale di presentare i diversi aspetti dell'omosessualità, considerando la pièce teatrale come immediato spunto di riflessione. Un'iniziativa che vuole essere una risposta concreta alla necessità di dare voce anche alle minoranze sociali con tutta la forza culturale che il teatro è in grado di offrire. Perché anche Milano, come Roma già da tempo con la manifestazione “Garofano Verde – Scenari di teatro omosessuale”, collaudata esperienza con il sostegno istituzionale dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, possa diventare sede di un diffondersi necessario di poetiche e di modelli di teatro che non si rivolgano nello specifico ad “una” comunità ma a tutta la comunità umana di un paese. Perché le barriere, i pregiudizi, i distinguo e i moralismi ideologico-religiosi lascino spazio al dialogo, alla comprensione, a una serena e cosciente unica appartenenza... magari attraverso un’inquietudine, un’intuizione teatrale.
 
 www.teatrolibero.it

Mercoledì, 3 Febbraio, 2010 - 00:46

CONTACI! Per non essere cancellati dal censimento ISTAT. Le coppie gay ci sono

In queste settimane l’Istat sta mettendo a punto la macchina per il prossimo censimento generale della popolazione italiana previsto per l'autunno del 2010: si appresta infatti a preparare i questionari da sottoporre ai cittadini per conoscere, tra l'altro, le situazioni famigliari di ciascuno.

 

Nell’ultimo Censimento, quello del 2001, Gay.it fu protagonista di una violenta polemica con l’Istituto nazionale di Statistica. Il questionario distribuito nelle case di tutti gli italiani, infatti, lasciava la possibilità alle coppie lesbiche, gay e transessuali conviventi di dichiararsi come tali. Persino il ricercatore responsabile di quella sezione, in un primo tempo, ci disse che era intenzione dell'Istituto misurare il fenomeno, come uno dei tanti fenomeni sociali in atto nel paese: la statistica, infatti, è una scienza e come tale deve essere neutra, imparziale e limitarsi a studiare le coppie di fatto etero ed omosessuali, indipendentemente dalla valutazioni che ne danno parti politiche, concezioni etiche o fedi religiose, per quanto importanti possano essere. Quando poi l’Istat pubblicò i risultati, per un probabile input politico, furono conteggiate come “coppie di fatto” le sole coppie eterosessuali, mentre le decine di migliaia di cittadini e contribuenti lgbt che avevano barrato la casella “conviventi” furono declassati ad “altra forma di convivenza”, quella dove principalmente finiscono le coppie formate da una persona anziana e dal/dalla suo/sua badante.

 

Questa volta non accetteremo che i nostri rapporti d'affetto vengano declassati e considerati "altre forme di convivenza": se la politica non vuole darci il matrimonio ponendo il nostro paese in grave ritardo rispetto a tutti gli altri Stati europei, che almeno l'Istituto di Statistica ci consideri per quello che siamo: coppie, coppie di fatto.

 

Per questo i cittadini di seguito firmatari chiedono al presidente dell'Istat Enrico Giovannini di

 

- realizzare questionari adeguati che permettano di rilevare l'esatto numero delle coppie di fatto che si dichiarano tali, siano queste eterosessuali che omosessuali;

 

- porre in essere tutte le attività preliminari necessarie a una corretta rilevazione di tale dato, in particolare attraverso un’adeguata formazione/informazione agli operatori coinvolti (rilevatori, addetti ai call center e al sito internet) e alla popolazione, lgbt e non.

 

 

Per la stampa: press@gay.it

Martedì, 2 Febbraio, 2010 - 00:53

Roma, manifesti offensivi e omofobi

La mattina del 1° febbraio 2010 i residenti del Municipio XI, ossia della zona di San Paolo e Garbatella a Roma, si sono svegliati con il quartiere invaso di manifesti, con lo slogan: "Respinto il registro delle unioni civili vince la famiglia quella vera" firmato dal Popolo della Libertà.

Ecco la dura presa di posizione di Arcigay Roma.

Riempire di manifesti un intero quartiere per inneggiare alla bocciatura del registro delle unioni civili, è un atto di poca civiltà, in quanto offrire tutele alle coppie di fatto, e quindi anche a quelle lesbiche e gay, non sottrae diritti a nessuno.

Pertanto, questi manifesti sono offensivi e preoccupanti, specie dopo i numerosi episodi di aggressione e violenza che sono stati portati alla luce nella nostra città nei mesi scorsi.

Essere contro l´omofobia vuol dire combattere ogni forma di discriminazione e impegnarsi per la piena uguaglianza di tutti i cittadini. E´ davvero spiacevole constatare che un partito politico porti avanti una campagna di questo tipo in modo così ideologico, senza porre la questione dal punto di vista dei bisogni dei cittadini, che non sono né di destra, né di sinistra.

Così come è davvero triste rilevare ancora che nessuna forza politica può attribuirsi la paternità della bocciatura del registro delle unioni civili, perché, nella nostra città, nessun partito ha saputo elaborare una proposta all´altezza delle esigenze.

 

http://www.partecipami.it/?q=node/add/blog

Martedì, 2 Febbraio, 2010 - 00:12

Interrogazioni presentate in CDZ 4 il 28 gennaio 2010


Sabato, 30 Gennaio, 2010 - 10:30

TV italiane, fermate le offese alle persone lgbt

Il mio è un appello accorato affinché in nome dell’audience non si continui a dileggiare la dignità delle persone omosessuali e transessuali.

Negli ultimi mesi nelle trasmissioni di punta pomeridiane di Rai e Mediaset e in trasmissioni popolari, come il Grande Fratello e le Iene, abbiamo assistito attoniti a diverse risse, siparietti, frasi ingiuriose nei confronti delle persone omosessuali e transessuali. In alcuni casi alla presenza di coppie e di persone lgbt, talvolta strumentalizzandole, facendo leva sulla loro inesperienza rispetto a commentatori professionisti e aggressivi, si sono utilizzati termini offensivi senza che i conduttori delle trasmissioni o i gli autori siano in qualche modo intervenuti.

In questo senso colpisce che non si sia sentito il dovere di pronunciare pubbliche scuse, in particolare da parte del format del Grande Fratello, e delle trasmissioni collaterali come Pomeriggio Cinque e Domenica Cinque, che sia in questa che nella scorsa edizione, ha trasmesso commenti ingiuriosi nei confronti delle persone omosessuali o supposte tali, ultimi dei quali quelli rivolti a due ragazze concorrenti – Veronica e Sarah – che hanno instaurato un legame affettivo.

A differenza dei gruppuscoli cattolici, che a fronte di una bestemmia scappata a un concorrente hanno chiesto censure e ottenuto immediate punizioni, noi crediamo, che sia necessaria una riflessione profonda, che contenga un forte richiamo all’educazione delle basilari regole del rispetto nei confronti della dignità di milioni di cittadine e cittadini italiani.

Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay

 

http://www.arcigay.it/tv-italiane-fermate-offese-alle-persone-lgbt

Venerdì, 29 Gennaio, 2010 - 14:34

1° febbraio: grande serata in compagnia dell'acqua!

Per opportuna informazione, partecipazione e diffusione.
Cari saluti
Antonella Fachin
--------------------
1 FEBBRAIO 2010 
Camera del Lavoro (Cso. Porta Vittoria 43)

ORE    20,30
GRANDE SERATA IN COMPAGNIA
DELL'ACQUA!
(Contro la sua privatizzazione)
****
partecipano (dal vivo)
Onorio Rosati,  Moni Ovadia, Giuliano Turone, Renato Sarti, Silvano Piccardi, Floraleda Sacchi (all’arpa), Giovanna Procacci, Contrabbanda (gruppo musicale), Diego Parassole, Emilio Molinari,
partecipano (in video)
Dacia Maraini, Paolo Rumiz, Laura Marinoni, Flavio Oreglio, Paolo Rossi
presentano, coordinano e intrattengono
Gianni Barbacetto e Claudio Agostoni
poesie di   Marcia Theophilo                                               
regia di Silvano Piccardi
___________________________________________________________
L’acqua!
Quella che esce tutti i giorni dai rubinetti, nelle nostre case, indispensabile alla vita, è un
diritto umano!
Oggi a Milano, come in quasi tutta l’Italia, questa acqua è pubblica e di
ottima qualità!
I nostri governanti han fatto una legge per privatizzare l’acqua di tutti, cioè per rubarcela e
  regalarla alle multinazionali!
Ma noi la vogliamo difendere dalla speculazione privata, dall'inquinamento, dallo spreco, perché
 così difendiamo noi stessi!
Contro questa legge, per liberare l’acqua dalla morsa del mercato e del profitto c’è anche la
 possibilità di un referendum!
S E   L'A C Q U A   S O F F R E,   S O F F R I A M O   A N C H E   NOI
Comitato Milanese Acquapubblica – Comitato Italiano Contratto Mondiale dell'acqua – Camera del Lavoro di Milano
Iniziativa nell’ambito della Campagna “Salva l’Acqua”- INGRESSO LIBERO – Per info: www.contrattoacqua.it, 024079213

Mercoledì, 27 Gennaio, 2010 - 14:27

Giù le mani dalla Rete


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