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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Giovedì, 4 Marzo, 2010 - 11:04

Caos Liste PDL: la democrazia degli imbecilli

La magistratura ci prova, la sinistra ci spera ma la colpa è di una classe dirigente di imbecilli, faciloni e sprovveduti. La burocrazia non può bloccare la democrazia: il Popolo della Libertà, primo partito italiano, deve potere, comunque, partecipare alle elezioni regionali, anche in Lombardia ed a Roma. Ma nel PDL è necessario ed urgente fare "ordine e pulizia": cacciare incapaci e parassiti, rinnovare la classe dirigente, riorganizzare il partito, selezionare meglio i candidati.

Sicuramente vi è una chiara responsabilità politica del Coordinatore Regionale, l'Onorevole GUIDO PODESTA' (troppo impegnato, come Presidente della Provincia di Milano, per coordinare bene anche il partito!) e del Responsabile Elettorale Regionale, l'Assessore STEFANO MAULLU (da mesi troppo impegnato per la sua rielezione), ma il primo è praticamente dimissionario ed il secondo è stato, da tempo, "congelato" proprio perchè ricandidato in Regione. Il primo responsabile di questa disastrosa presentazione della lista ha uno nome, un cognome, un volto ed un preciso incarico: è il Responsabile Organizzativo, DORIANO RIPARBELLI, colui che ha coordinato, dalla sede milanese di Viale Monza, il lavoro di raccolta e di verifica di tutte le fermi e di tutta la relativa la documentazione necessaria. Ricordiamo anche che DONATO RIPARBELLI, da sempre vicinissimo a Podestà', per questo delicato incarico, aveva persino ottenuto il terzo posto nel listino bloccato del Presidente Formigoni.

Queste sono le prime tre teste che il Popolo della Libertà chiede direttamente a Silvio Berlusconi! Noi parliamo chiaro, non abbiamo nulla da perdere, facciamo Politica per passione ed impegno sociale. Ora pensiamo a fare riammettere la candidatura di Formigoni e delle liste collegate ed a vincere, nonostante tutto, le elezioni regionali ma, dopo, faremo i conti seriamente!

DESTRA PER MILANO - LiberaMente nel PDL

------------------------------------------------------

Nasce su Facebook, per iniziativa di Fabrizio Hennig, il Comitato per le ELEZIONI PRIMARIE nel PDL in LOMBARDIA

http://www.facebook.com/note.php?saved&&suggest&note_id=338469383092#!/group.php?gid=353797701104&ref=mf

Al PDL serve subito una migliore organizzazione, un più forte radicamento sul territorio, una reale partecipazione popolare, più trasparenza nella gestione del partito, un rinnovamento generazionale, una reale meritocrazia che selezioni candidati seri e credibili ed una classe dirigente competente ed affidabile che non viva di politica come mestiere ma per la Politica come passione ed impegno sociale.

E' inoltre assolutamente necessario evitare che, nel PDL (in Comune, Provincia e Regione), si consolidi quella che è una vera e propria casta di pochi privilegiati, mestieranti della politica che si spartiscono il potere, ricoprendo contemporaneamente (senza averne tempo e spesso nemmeno meriti e capacità) due, tre, quattro e più remunerati incarichi politici, elettivi, istituzionali, amministrativi, consulenze e prebende, in enti controllati e società partecipate. Questa vergognosa prassi partitocratica è come un tappo che blocca la crescita di una nuova classe dirigente responsabile e che, quindi, impedisce una più esteso e profondo radicamento del Popolo della Libertà nella società e sul territorio. Nel PDL ci sono tantissime energie positive, talenti inespressi, professionalità inutilizzate ed a tutti deve essere dato il giusto spazio, secondo capacità, meriti e competenze: il cumolo delle cariche deve essere vietato ed impedito!

Roberto Jonghi Lavarini
(fra i promotori della iniziativa insieme ad una decina di dirigenti locali del PDL milanese)

Aderite anche Voi alla iniziataiva, diamo forza al Popolo della Libertà:
http://www.facebook.com/note.php?saved&&suggest&note_id=338469383092#!/group.php?gid=353797701104&ref=mf

Domenica, 28 Febbraio, 2010 - 21:48

1° marzo: la giornata dei migranti "24 ore senza di noi"! programma della giornata

Domani è il 1° marzo: la giornata dei migranti "24 ore senza di noi"!

Per solidarietà cerchiamo di indossare qualcosa di GIALLO!

ECCO IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA:

Ritrovo alle 9.30 PRESIDIO davanti a Palazzo Marino, piazza della Scala; il corteo farà un giro attorno al municipio milanese.
Seguirà un momento di dibattito con al centro i temi e i problemi del lavoro.

Alle 13.00 saranno srotolati tre grandi striscioni gialli in tre luoghi significativi per la vita degli immigrati a Milano:
davanti alla Questura ("Permesso di soggiorno per tutti. Tempi di rinnovo più rapidi"),
davanti al Tribunale ("Migrare non è reato") e
in Via Corelli ("Basta silenzi. Chiudiamo i centri di identificazione ed espulsione").

Nel pomeriggio, dalle ore 17.30, raduno in piazza Duomo.
Terremo, in Piazza, lezioni di lingue straniere in italiano e per gli italiani; lancio dei palloncini alle ore 18.30.

Alle 19, partenza del corteo in direzione di piazza Castello:
microfono aperto con una serie di interventi e
chiusura con musica da vivo.

Cari saluti a tutti/e
Antonela Fachin

Venerdì, 26 Febbraio, 2010 - 22:57

Plastic: una chiusura che preoccupa

In una risposta della società proprietaria dello stabile dvoe sorgeva il locale Plastic, Casa Rosa srl, a una mia interrogazione in cui chiedevo notizie in merito alla sua chiusura e ia progetti inerenti l'area di natura edilizia, i proprietari esprimono esserci imprecisioni "generate probabilmente da notizie che sono state strumentalmente e artatamente diffuse", ritenendo "corretto informare su quali sono gli esatti termini della questione". Il testo della mia interrogazione è possibile reperirlo sul mio blog nella sezione appositamente dedicata alle interrogazioni, ma riporto in allegato il file. In sintesi nella mia interrogazione, allarmato per le notizie apprese riguardanti la sospensione del servizio commerciale della discoteca Plastic, che non è solo discoteca come definita dalla proprietà, ma spazio di aggregazione culturale di rilevante portata e interesse, ho chiesto notizie e informazioni circa possibili interventi strutturali interessanti l'area, eliminando un'occasione e un'opportunità culturale di rilevante interesse internazionale. Ricordo che il 6 marzo prossimo i responsabili del locale saranno invitati alla serata di saluto delle associazioni della zona 4 insignite quest’anno della Civica Benemerenza da parte del Comune di Milano. Voglio ricordare, dato che spesso la memoria storica in questa città rischia die ssere drasticamente cancellata, che "il Plastic è stato luogo di avanguardia soprattutto musicale negli ultimi anni, ospitando nella sua lunga attività Andy Warholl, nella fase personale in cui era alla ricerca di nuovi stili di vita passando dalla città alla Factory e di stimoli artistici girando l’Europa". Mi piace sottolineare come "nel 1980 l’esordio del locale avvenga con l’organizzazione delle prime serate gay milanesi, rientrando nei pilastri fondativi della gay life meneghina, dal titolo "Man To Man"". E', finalmente importante, che "il locale non aveva nulla da invidiare, essendo uno dei primi in Italia, ai tanti pub londinesi, dal momento che ha sempre ospitato nella sua fase iniziale serate London Loves, frutto della percezione dell‘importanza che avrebbe assunto il rock inglese con gli anni".

E' conseguenziale l'allarme deriato dalla chiusura e dalla cessazione del servizio del locale, dato che "determina una diminuzione della qualità della vita della città, inficiandone la portata di impatto sociale di alto contenuto e valore, aumentando alienazione e dispersione, soprattutto nelle fasce giovanili".

La proprietà mi ricorda che il contratto di locazione con il sig. Nisi, titolare del locale, è terminato il 31/12/2004 e che, come prevede la legge, a dicembre 2003 la proprietà abbia comunicato la relativa disdetta, computando un lasso di tempo di 6 anni in cui il Sig. Nisi avrebbe dovuto trovare altra localizzazione per la sua discoteca. Si aggiunge nella stessa lettera di risposta che al sig. Nisi sia stato spiegato molto chiaramente che i lavori di consolidamento dell'immobile, le cui condizioni fatiscenti sono ben note alla zona, e la sua successiva affittanza degli appartamenti ristrutturati erano "assolutamente incompatibili con l'esistenza di una discoteca al piano di sotto".

Mi si informa di una proroga del contratto di locazione di 5 anni, portando la disdetta e lo scioglimento del contratto al 30/6/2010, essendo la sospensione del servizio, avutasi dal novembre 2008 al marzo 2009, dovuta esclusivamente a un controllo dell'Annonaria che aveva rilevato irregolarità del locale. Mi si precisano alcune "caratteristiche dell'intervento edilizio che intendono portare avanti".

Si parla nella risposta di opere volte alla manutenzione di tutto l'immobile, con lavori di manutenzione straordinaria sulle parti di abitazione conservate nella loro tipologia, e realizzanti una nuova copertura con il recupero abitativo del sottotetto. Manutenzione che si verificherà anche per quanto concerne il piano terra, sottolinea sempre la prprietà, considerando infondate le notizie riguardanti a una demolizione dello stabile. Infine la proprietà parla di diritti propri di volere che "lo stabile possa riacquistare un aspetto più decoroso anzichè lasciarlo deperire". 

Si augura la proprietà che il Plastic possa trovare, anche con la collaborazione dell'amministrazione, una nuova localizzazione, e che il Sig. Nisi rispetti le norme e che possa, così, onorare "la benemenrenza recentemente ricevuta".

Questo è a titolo di cronaca, essendo giusto rendere pubblica la risposta ricevuta dalla proprietà, che ringrazio per il sollecito riscontro. Fatto, è questo, straordinario visti i lunghi tempi dell'amministrazione nel dare riscontro alle varie interrogazioni. Rimangono, però, forti perplessità in merito e che sottoporrò in Consiglio di Zona 4 nella prossima seduta di giovedì 11 marzo. Sono abbastanza convinto sui termini legislativi, i termini di decorrenza del contratto, la scadenza del medesimo, il dilazionamento nel tempo dello sfratto del locale. Ma mi sovviene un dubbio ancora: perchè proprio oggi la proprietà ha assunto questa volontàò, legittima e direi anche plausibile, di intervenire per riqualificare lo stabile. Da quanto Casa Rosa srl è proprietaria dello stabile? E' subentrata ad altro proprietario precedente, autore di tale degrado strutturale dello stabile, così come viene descritto dalla società, oppure è proprietaria da sempre? Ma come mai e perchè avrebbe dovuto succedere a un altro proprietario, qualora la proprietà fosse stata trasferita a Casa Rosa srl da soli pochi anni, se lo stabile versava già in condizioni miserevoli, quindi poco appetibili per garantire cospicue entrate?

Mi sovviene un'altra questione: quali sono effettivamente i progetti di riqualificazione dello stabile? Esistono già degli appartamenti? Finora la destinazione dello stabile, a parte il piano terra destinato alla discoteca, quindi uso commerciale, a quali utilizzi era indirizzata? Chiedo, con maggiore determinazione, quali siano gli appartamenti previsti, quanti siano gli appartamenti previsti, i costi e i tempi dei lavori di intervento, i canoni di locazione e di cessione degli appartamenti? Mi viene con maggiore determinazione da chiedere cosa si intenda quando la prorpietà assicura per quanto riguarda il piano terra che "le opere previste consisteranno in manutenzione stroardinaria per conservare l'edificio nel modo più opportuno e risolvere tutti gli elementi di degrado".

Rimango fortemente dubbioso su molti passaggi, che sono a parere del sottoscritto, ma credo anche da una lettura oggettiva, insoluti. Alcune definizioni mi sembrano fortemente astratte, molto evasive, se non addirittura generiche. Mi riferisco soprattutto all'intervento inerente il piano terra.

Prego veramente si faccia risposta a tali dubbi che permangono, considerando fortemente legittimi i diritti della proprietà, ma considerando anche assiomatico il principio secondo cui si debba cercare di garantire la gestione della proprietà privata con la promozione e la tutela dell'interesse collettivo. Lungi da me, sia chiaro, definire la società proprietaria come soggetto che promuova interessi individuali, ripeto legittimi, a discapito dolosamente voluto della collettività. Non è questa mia itnenzione. Ma sarebbe opportuno constatare, come premesso nel presente intervento, che un intervento di riqualificazione dello stabile debba essere contestualizzato alla dimensione della situazione in cui esso viene inserito: esiste un locale, il Plastic, da decenni considerato punta di diamante culturale a livello internazionale. Tale questione non può essere risolta solamente con termini giuridici riguardanti la cessazione del contratto di locazione. Non avrebbe senso, dato che assume rilavenza pubblica, di forte impatto sociale e aggregativo. Mi domado cosa ostacoli la volontà di rinnovare il contratto. Non è, questa, questione meramente commerciale dovuta alla liberale dimensione dei contratti tra privati: deve assumersi tale problematica come fortemente interessante l'amministrazione comunale in tutti i suoi livelli, come scrive anche la prorpietà dello stabile alla fine della sua lettera di risposta alla mia interrogazione. Le questioni devono essere poste in consiglio di zona: sono molte, rimangono inevase, fortemente generiche.

 

Alessandro Rizzo

Capogruppo LA SINISTRA - Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 Milano

 

Giovedì, 25 Febbraio, 2010 - 02:34

Interrogazioni presentate in CDZ 4 - 25 febbraio 2010


Domenica, 21 Febbraio, 2010 - 16:30

YALLA SE MAGNA!!! cena di autofinanziamento della comunità palestinese

La comunità palestinese di Lombardia è lieta di invitarvi a:
YALLA SE MAGNA!!!
Cena a base di piatti palestinesi

 Sabato 27 Febbraio 2010 – Ore 20.00
Ristorante Papavero
Via PALESTrINA 4, Milano
QUOTA: 20 EURO
                          
ATTENZIONE: POSTI  LIMITATISSIMI  85! NECESSARIA  PRENOTAZIONE A: 3281696434 (SAHAR)
Domenica, 21 Febbraio, 2010 - 11:08

L'omofobia colpisce Italia 1

18/02/2010 - Redazione arcigay

 

MENTRE ERO A PRANZO MI STAVANO ANDANDO LE "CHIACCHIERE" DI TRAVERSO QUANDO HO VISTO CHE SI è COMPIUTO L'ENNESIMO ATTO DI OMOFOBIA MEDIATICA.

ALLE ORE 14:00 COME DI CONSUETO VIENE MANDATA IN ONDA UNA PUNTATA DEI GRIFFIN SU ITALIA UNO, ESATTAMENTE LA NUMERO 13 DELLA QUINTA STAGIONE INTITOLATA "BILL TI PRESENTO LOIS". IN QUESTO EPISODIO LOIS, LA MOGLIE DEL PROTAGONISTA FINISCE A LETTO CON BILL CLINTON GENERANDO UNA CRISI CONIUGALE. VERSO LA FINE DELLA PUNTATA QUANDO PETER GRIFFIN DECIDE DI PERDONARE SUA MOGLIE LOIS CHE LO AVEVA TRADITTO CON L EX PRESIDENTE DEGLI USA, SI DIRIGE DA BILL PERCHè CHIARISCANO LA VICENDA E IRRIMEDIABILMENTE ANCHE PETER FINISCE A LETTO CON L EX DELLA CASA BIANCA.

BENE, QUESTO è COME SI CONCLUDEREBBE L EPISODIO SE NON FOSSE STATO CENSURATO, POICHè SU ITALIA UNO è STATA TAGLIATA LA SCENA CHE HO DESCRITTO PRIMA IN CUI PETER E BILL FINISCONO A LETTO. MI HA DAVVERO STUPITO CHE ITALIA UNO MANDASSE IN ONDA I GRIFFIN CHE è NOTORIAMENTE UNA SERIE MOLTO SPINTA, SOSPESA ANCHE NEGLI USA VARIE VOLTE A CAUSA DI CRITICHE FORTI CHE AVEVA RICEVUTO, MA SE è QUESTO IL PREZZO CHE BISOGNA PAGARE E SOPRATTUTTO CHE NOI GAY DOBBIAMO PAGARE BEH ALLORA NON CI STIAMO, VI PREGO FATE QUALCOSA NN LASCIATE CHE QUEST ENNESIMO ATTO VERGOGNOSO DI DISPREZZO NEI NOSTRI CONFRONTI PASSI INOSSERVATO. AGGIORNATEMI VI PREGO SPERO CHE LA COSA VENGA FUORI. MI SEMBRA DI ESSER TORNATO A BROKEBACK MOUNTAIN SU RAI DUE DI QUALKE ANNO FA CON LA SCENA PRINCIPALE TAGLIATA... KE SKIFO!

Lettera firmata

***

Il giorno 16 febbraio 2010 stavo come di consueto godendomi il mio spazio tv gustandomi un pranzo fatto a base di una puntata de I Griffin, l'episodio in questione era 5×13 “Bill, ti Presento Lois” in inglese ”Bill And Peter’s Bogus Journey”.

Sfortunatamente per la rete, io avevo visto l'episodio in versione integrale e in lingua originale. L'episodio parla di una mini-crisi coniugale tra gli sposini causata da un tradimento della moglie Lois con il presidente Clinton. Alla risoluzione dell'accaduto l'unica cosa che rimane da fare a Peter (il marito) è chiarire l'accaduto col presidente, ma ... sorpresa !!! La scena che ritrae i due sdraiati a letto , e preciso, SENZA FARE NIENTE DI OSCENO, in cui Peter fa capire che il presidente l'ha convinto ad andare a letto con lui è VOLGARMENTE TAGLIATA, non solo togliendo qualsiasi significato alla scena, ma dimostrando che il nostro paese è un mondo che predica diritti uguali per tutti, sponsorizza pubblicità progresso come quella dei chirurghi la cui sessualità NON IMPORTA, ma che di fatto trova meno volgare un Beautiful dove madri sposano i figliastri e fratelli e sorelle copulano violando qualsiasi principio di scambio e miglioramento delle informazioni genetiche che far intendere E NON VEDERE che due uomini sono stati a letto assieme.

Beh io pretendo delle scuse, perché benché gli enti televisivi usino o meno le loro forbici virtuali per tagliarci via dalla loro vita, noi siamo qui con loro nel mondo reale, esistiamo con loro e soffriamo forse anche più di loro, ma del resto perché dover usare distintivi come noi e loro? Chi è diverso da chi? Cito infine una frase dal film il ladro di orchidee Il cambiamento non è una scelta, succede e ti ritrovi diverso.

Da Gay.TV - Rikuheart

Sabato, 20 Febbraio, 2010 - 20:24

Al di là del muro: Viaggio nei centri per migranti in Italia.

Per opportuna informazione.

Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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Al di là del muro
Viaggio nei centri per migranti in Italia.
Gennaio 2010
Secondo Rapporto di Medici Senza Frontiere sulle condizioni dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) e dei Centri di Accoglienza (CARA e CDA).
Il presente rapporto è frutto di un’indagine svolta da Medici Senza Frontiere-Missione Italia sulle condizioni socio-sanitarie, lo stato delle strutture, le modalità di gestione, gli standard dei servizi erogati e il rispetto dei diritti nei centri di detenzione degli immigrati senza permesso di soggiorno (CIE) e nei centri di accoglienza per richiedenti asilo e migranti (CARA e CDA).
La decisione di Medici Senza Frontiere di condurre in Italia una seconda indagine sui centri per migranti, trae origine da tre presupposti.
In primo luogo, continuare a seguire “i percorsi” dei suoi pazienti in Italia, in particolare migranti senza permesso di soggiorno e richiedenti asilo, già assistiti sul molo di Lampedusa, nelle campagne del Sud durante le raccolte stagionali e negli ambulatori aperti in tutto il Paese.
Secondo, aprire una breccia di conoscenza in luoghi celati a contatti con l’esterno, gestiti da enti privati senza alcun sistema di controllo centralizzato e sistematico. Terzo, verificare se e quanto sia mutato rispetto alle denunce raccolte nel suo precedente rapporto del 2004: “CPTA: Anatomia di un fallimento”.
Sabato, 20 Febbraio, 2010 - 18:57

Internazionale d’arte LGBT 2010

 19/02/2010 - Redazione arcigay

In occasione del 25° Torino LGBT Film Festival, l’Associazione Koinè in collaborazione con la Fondazione Artèvision ed AV Art Gallerie, il contributo della Regione Piemonte e il patrocinio di Arcigay presenta la 4° edizione dell’Internazionale d’arte LGBT.

Nell’edizione 2009 hanno partecipato artisti qualiMoxy Hart e Martha Cecilia Meza, favorendo il contatto e la contaminazione fra stili e culture differenti; ma anche giovani talenti comeAlessandro Capurso e Walter Rossignolo, permettendo così di raggiungere sempre più il grande pubblico.

L’internazionale d’Arte nasce con l’intento di dar vita a un evento artistico che permetta la scoperta di nuovi punti di vista, promuovendo l’emergere di una coscienza civile e di sensibilizzazione al mondo LGBT quale parte integrante della società contemporanea presente in qualsiasi fascia sociale ed economica.

Si tratta del primo evento tematico dedicato unicamente alle arti visive LGBT.
L’alto valore artistico, le location e il contesto urbano torinese che ne sarà teatro, faranno dell’evento qualcosa di unico nel panorama internazionale.

La tematica dell’Internazionale d’Arte di quest’anno sarà: “Sono come sono”.
Siamo alla ricerca di artisti che vogliano mettersi in discussione, “disfare” il concetto di genere.
Perché i generi sono sempre e solo due?
Perché tutto il resto eccede dalla norma?
Gli uomini non sono tutte singolarità?
Nel momento in cui si è costretti a rappresentarsi attraverso un ruolo di genere si è obbligati a rinunciare a tutto quel che fa di ognuno di noi un’identità; la società si crea delle “aspettative” sul ruolo che tutti si augurano vederci recitare, pena il mancato riconoscimento sociale e in alcuni casi persino giuridico.

Crediamo sia arrivato il momento di andare oltre stereotipi e pregiudizi; lasciamo che l’arte ci racconti l’essenza di coloro che hanno avuto il coraggio “to be themself”.


Tutti gli artisti interessati possono inviare portfolio e curriculum vitae a:
arts.lgbt@associazionekoine.it
specificando nell’oggetto “Internazionale d’arte LGBT_artista”
entro il 28 febbraio 2010

Sabato, 20 Febbraio, 2010 - 18:47

facciamo le cose giuste: COSTRUIAMO CONVIVENZA, SULLA BASE DI DIRITTI E DOVERI UGUALI PER TUTTI

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
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facciamo le cose giuste
MAI PIÙ VIOLENZA!
COSTRUIAMO CONVIVENZA, SULLA BASE DI DIRITTI E DOVERI UGUALI PER TUTTI
La tragica morte di Ahmed Mamoud El Fayed Adou ci addolora infinitamente e ci impone di rivolgere a tutti un appello affinché si ragioni e si reagisca facendo le cose giuste.
Esprimiamo, in primo luogo, la nostra solidarietà ai familiari e agli amici di Ahmed, vittima di una violenza omicida assurda e inaccettabile. Nessuna violenza è accettabile, ancora meno lo è quella che stronca  una giovane vita.
Chi si è macchiato di questo crimine deve essere giustamente punito secondo la legge, che dovrebbe essere uguale per tutti, ma soprattutto deve riflettere sulla gravità irreparabile del suo gesto.
Chi ha reagito a questa orribile morte scatenando ulteriori violenze, pensando di farsi giustizia da sé, deve fermarsi subito e rendersi conto che questa è una strada che porta solo a ulteriori sofferenze, per tutti.
Chi, come i politici che governano questa città e questo paese, stanno già strumentalizzando quanto avvenuto in via Padova per invocare la caccia agli immigrati deve solo vergognarsi e tacere.
Noi proponiamo una riflessione opposta a quella di chi sostiene che “gli immigrati sono troppi” e che ora minacciano di organizzare espulsioni “casa per casa”.
Le responsabilità per la morte di Ahmed e per le violenze che ne sono scaturite sono personali: la responsabilità di ogni gesto appartiene a chi lo compie.
D’altra parte, vi sono responsabilità politiche e morali per la situazione di tensione, di insicurezza, di rabbia e di frustrazione che si è accumulata in questi anni in via Padova: queste responsabilità sono dei governanti locali e nazionali che, pur conoscendo le grandi difficoltà di questo quartiere, non hanno fatto nulla di efficace per proteggere i cittadini, per favorire l’integrazione sociale e promuovere la convivenza civile.
Per questo ci rivolgiamo a tutte le persone di buona volontà che vivono in via Padova. Sappiamo che sono la maggioranza, tra gli arabi e tra i latinoamericani, tra gli immigrati e tra gli italiani.
Dobbiamo cercare di parlare e ragionare insieme. Tutti vorremmo vivere in tranquillità e serenità.
Sappiamo che le promesse dei governanti per garantire maggiore sicurezza erano solo bugie: l’utilizzo dell’esercito non è servito ai cittadini onesti e pacifici, ha soltanto fatto crescere la tensione, la paura, la divisione
Solo il rispetto, la solidarietà e l’aiuto reciproco tra tutti noi, tra tutte le comunità immigrate, tra immigrati e autoctoni, possono garantire più sicurezza a tutti. Solo in questo modo possiamo isolare chi conduce attività criminali, favorendo davvero una migliore qualità della vita nel quartiere e respingendo ogni strumentalizzazione razzista, ogni ulteriore tentativo di dividere ulteriormente e mettere gli uni contro gli altri  gli abitanti del quartiere.
Non è una strada facile, quella della convivenza tra persone di origine, lingua e cultura diverse, ma è l’unica che vale la pena percorrere.
È lo stesso cammino che abbiamo intrapreso cominciando a preparare la giornata del Primo Marzo.
Vorremmo che quella giornata di protesta pacifica e non violenta per l’affermazione di uguali diritti e responsabilità per tutti i cittadini che vivono in Italia, qualunque sia la loro origine, possa contribuire - almeno un po’ -  anche ad affrontare i problemi di convivenza che sono esplosi in maniera così drammatica nel quartiere di Via Padova.
Associazione Todo Cambia; Aria Civile; Convergenza delle Culture - Milano;  Arci Metromondo, Comitato Primo Marzo Milano; Rete Scuole Senza Permesso

Venerdì, 19 Febbraio, 2010 - 19:33

Qualunque cosa succeda di Umberto Ambrosoli

MERCOLEDI' 24 FEBBRAIO 2010

ARCI 50 Via Benaco 1, Milano

ne parliamo con l’autore

Jole Garuti
Saveria Antiochia Omicron

Luigi Lusenti  ARCI50

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