AMNESTY lancia campagna per adozione nuova direttiva europea ANTIDISCRIMINAZIONE
CS42-2010
AMNESTY INTERNATIONAL LANCIA UNA CAMPAGNA PER L’ADOZIONE DELLA NUOVA DIRETTIVA ANTIDISCRIMINAZIONE DELL’UNIONE EUROPEA
Amnesty International ha lanciato oggi una campagna per l’adozione della nuova Direttiva antidiscriminazione, proposta dalla Commissione europea nel luglio 2008. La campagna dell’organizzazione per i diritti umani sara’ indirizzata al governo della Germania, che sta attualmente bloccando l’adozione del testo, in vista del Consiglio per l’occupazione e le
politiche sociali che si riunira’ il 7 giugno.
La nuova direttiva, se adottata, realizzerebbe il principio dell’uguaglianza di trattamento per tutte le persone all’interno
dell’Unione europea (Ue), al di la’ di quanto gia’ stabilito in materia d’impiego, colmando le lacune del quadro legale europeo
antidiscriminazione. La norma proibirebbe la discriminazione per motivi di religione e credo, disabilita’, eta’ e orientamento sessuale in settori quali la sicurezza sociale, l’assistenza medica, l’educazione e l’alloggio. La proposta e’ stata bloccata dalla Germania all’interno del Consiglio dell’Ue, nonostante Spagna e Svezia (attuale e precedente presidenza di turno) avessero fatto della sua adozione una priorita’.
‘E’ un’autentica vergogna che una parte cosi’ importante di legislazione, che peraltro si limita a colmare i vuoti legislativi esistenti, venga bloccata da un paese che afferma pubblicamente di affrontare seriamente la discriminazione. La Germania garantisce protezione alle vittime di discriminazione nel suo territorio, ma la nega nel resto dell’Europa’ – ha dichiarato Nicolas Beger, direttore dell’ufficio di Amnesty International presso l’Ue.
Il governo tedesco sostiene che l’attuale legislazione antidiscriminazione europea si e’ dimostrata inefficace e che non vi e’ base legale per l’Ue per agire in alcuni dei settori cui fa riferimento la proposta di nuova direttiva. Entrambe queste affermazioni sono prive di fondamento, secondo Amnesty International. Studi indipendenti hanno dimostrato che la
Direttiva sull’uguaglianza razziale ha migliorato significativamente la protezione nei confronti della discriminazione basata sulla razza in molti paesi dell’Ue. L’articolo 19 del Trattato di Lisbona, inoltre, conferisce al Consiglio dell’Ue un chiaro mandato a svolgere le azioni necessarie per combattere la discriminazione basata su sesso, razza od origine etnica,
religione o credo, disabilita’, eta’ e orientamento sessuale.
‘La discriminazione e’ in aumento in tutta l’Ue e ha un impatto profondo sull’accesso ai diritti fondamentali. L’Ue deve agire immediatamente per fermare l’effetto negativo che la discriminazione ha sulla societa’ nel suo complesso. Il primo passo dovrebbe essere l’adozione della nuova Direttiva antidiscriminazione, senza indebolirla e senza inserirvi ulteriori eccezioni alla definizione di discriminazione, evitando di offrire a diversi gruppi differenti livelli di protezione’ – ha concluso
Beger.
Per firmare la petizione al governo tedesco:
http://www.amnesty-actie.nl/e
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 28 aprile 2010
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
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imparare, apprendere, cambiare
Il vulcano e la marea nera. Uscire dalla hubrys antropocentrica non costituisce una diminutio perché richiede una conoscenza più profonda della relazione informazionale tra i cicli naturali per capire inseririrci dentro di essi con una impronta leggera, con una alleanza costruttiva dopo tanti secoli di sfruttamento indiscriminato ed irresponsabile di risorse spesso limitate e comunque altamente vulnerabili.
Email certificata, tanti dubbi
Email certificata, tanti dubbi
Tutti i cittadini possono aprire gratuitamente una Pec, casella di posta certificata, che ha valore di una raccomandata a.r. Dovrebbe consentire di semplificare il rapporto fra cittadini e pubblica amministrazione. I limiti dello strumento.
La posta certificata può essere utilizzata nelle comunicazioni fra privati (ma perché la certificazione sia valida è necessario che entrambe le caselle siano abilitate al servizio) o fra cittadini e pubblica amministrazione. Già da tempo diversi gestori forniscono il servizio a pagamento, noi ne avevamo messo a confronto i costi.
Al di là di questi iniziali problemi tecnici, restano da chiarire alcuni aspetti.
- Aprire questa casella significa accettare esplicitamente l'invio, da parte di tutte le pubbliche amministrazioni, dei provvedimenti e degli atti che ci riguardano. Questo significa che il messaggio è dato per ricevuto nel momento in cui lo riceviamo, non quando lo leggiamo effettivamente. La casella va quindi consultata costantemente, pena il rischio di dimenticarsi qualche adempimento.
- La Pec serve a poco se non sia ha la firma digitale (posso inviare un'istanza con raccomandata a.r., ma se non è firmata che valore avrà?).
- Al contrario di quelle disponibili sul mercato, la Pec governativa può essere utilizzata solo per le comunicazioni con la pubblica amministrazione.
- Peccato che poi le amministrazioni regionali e locali (quelle più vicine al cittadino) siano molto indietro nell'adozione e nell'uso della Pec.
interrogazioni presentate in cdz 4 - 22 aprile 2010
20 anni del monumento alle vittime dell'omocausto
25 APRILE – FESTA DI LIBERAZIONE
LA COMUNITÀ LGBT BOLOGNESE CELEBRA I VENT’ANNI DEL MONUMENTO ALLE VITTIME OMOSESSUALI E TRANSESSUALI DEL NAZIFASCISMO
Domenica 25 aprile 2010, 65° festa di Liberazione dell’Italia dal regime nazifascista, la comunità gay, lesbica e trans, assieme agli amici dell’Anpi - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e ai rappresentanti delle istituzioni locali si riuniranno a Bologna presso il monumento che ricorda le vittime omosessuali e transessuali del nazifascismo, nei Giardini di Villa Cassarini, nelle adiacenze di Porta Saragozza.
La commemorazione di quest’anno assume un significato particolare: ricorre infatti il ventesimo anniversario del primo monumento in Italia, installato per iniziativa di Arcigay, attraverso l’allora presidente Franco Grillini, in accordo con la Giunta comunale di allora, guidata dal sindaco Renzo Imbeni.
Una mostra a cura del Centro di Documentazione di Arcigay Il Cassero e allestita presso il Centro Sociale La Pace (Via del Pratello 53) ripercorrerà questi vent'anni di Memoria attraverso documenti, fotografie e raffronti con monumenti analoghi in Italia e nel resto del mondo.
Bologna è stata la prima città in Italia a creare un simbolo pubblico di Memoria di una persecuzione - quella nazifascista nei confronti d gay, lesbiche e trans - cruenta e per tanti anni taciuta.
Il monumento è costituito da una lapide, un triangolo di marmo rosa rovesciato, a ricordare
quello che gli omosessuali erano costretti a portare appuntato sulla casacca nei campi di
sterminio. Il progetto è dell'architetto Corrado Levi e fu realizzato dalla Coop. Edilfornaciai.
L’inaugurazione si tenne il 25 aprile 1990, in occasione del quarantacinquesimo anniversario della Liberazione, alla presenza dell’allora sindaco Renzo Imbeni e del console generale di
Germania Manfred Steinkuhler.
Questo il programma della giornata:
Ore 12 - Giardini di Villa Cassarini, Porta Saragozza
Cerimonia di commemorazione presso il monumento alle vittime omosessuali e transessuali del nazifascismo
Intervengono:
Gabriella Montera (assessore provinciale alla Pari Opportunità), Raffaele Ricciardi (sub
commissario con delega alla Pari Opportunità del Comune di Bologna), Giancarlo Grazia (Anpi
Provinciale), Cristina Gramolini (vicepresidente Arcilesbica), Paolo Patanè (presidente nazionale
Arcigay), Marcella Di Folco (presidente Mit), Franco Grillini (presidente Gaynet).
ore 13 - Centro Sociale La Pace (via del Pratello 53)
Inaugurazione della mostra:
“Il monumento alle vittime omosessuali del nazifascismo dei Giardini di Villa Cassarini, 1990-2010: vent'anni di memoria nel quartiere Saragozza” a cura del Centro di Documentazione Arcigay "Il Cassero"
Entrambi gli appuntamenti sono inseriti nel programma di “Il Pratello R-Esiste”, cartellone
di iniziative a ricordo della Resistenza promosso da Anpi, Gvc e Museo della Resistenza.
Scarica le foto del Monumento e della sua inaugurazione il 25 aprile 1990
Il Comune di Milano dice no a Piano: si preferisce il cemento agli alberi
Sotto gli archi della Scala il sindaco ha espresso la sua contrarietà alla piantumazione di 200 alberi in quell'asse che va da Duomo a Cordusio. Il progetto era stato lanciato come proposta e idea dal Direttore Abbado, mentre il progettista reale che aveva disegnato la fattibilità esecutiva del medesimo è stato l'architetto Renzo Piano. Il progetto e la proposta aveva acquisito interesse da parte della società civile, gli associazionismi ambientalisti, gli enti e alcuni imprenditori, tanto che il direttore generale Coca Cola Italia ha detto di disporre finanziamenti per la sua realizzazione. Il sindaco aveva qualche settimana fa fatto un sopralluogo con il progettista e aveva espresso favore all'idea: tanto da dare le prime date e stime temporali per la sua ultimazione, si parlava di 2013. Ora tutto è bloccato per questioni di soldi e finanziamenti. Letizia Brichetto dice che a fronte dell'ultima lettera ricevuta da Renzo Piano aveva convocato il suo staff urgentemente che si è trovato a dover dare diniego alla proposta. Secondo il sindaco 2 milioni di euro sono troppi per portare 200 alberi in centro. L'assessore all'Arredo Urbano Cdeo ha addirittura rincarato la dose nella sua opposizione: parla con termini molto discutibili di preferire di portare alberi in periferia alla "sciura Brambilla" (sic!) piuttosto che investire un'elevata cifra per la realizzazione del progetto in centro. Un ottimo senso di politica urbanistica quello espresso dall'assessore, che denota come vi sia contraddizione in politiche finora avviate per assicurare appalti per nuove costruzioni e cementificatori, soprattutto in quelle periferie a cui ora sembra rivolgersi Cadeo. Ed è proprio su questo punto che denoto come scoppia la contraddizione insanabile di questa giunta. I soldi per appaltare lavori di intervento edilizio alle solite imprenditorie edificatrici ci sono sempre stati: Montecity Rogoredo, in cui si palesa il giallo delle bonifiche, fatture truccate e enti finiti sotto sequestro, ex Scalo di Porta Vittoria, il cui terreno e ritornato sotto l'egida del vecchio proprietario, soggetto a denuncia per bancarotta fraudolenta, Isola Garibaldi dove è chiara l'intenzione di demolizione della vcita sociale e culturale di un intero quartiere. Ma aggiungerei anche i progetti di edificazione futuristi previsti per Amendola Fiera, oppure per Rubattino, e, infine, i progetti rimasti sulla carta per Porto di Mare dove trasferire la Città della Giustizia. I soldi, dunque, ci sono nelle casse del Comune, ma vengono devoluti prioritariamente per avviare gare d'applato con capitolati di differente portata a imprese che non riescono, per insolvibilità dei debiti o per questioni amministrative interne di dubbia legittimità, a completare lavori di edificazione di alta portata. Il diniego da "amministrazione di condominio" del sindaco e del suo "staff" non è piaciuto a esponenti consiglieri della stessa maggioranza, la lega per esempio, aprendo nuovamente uno scontro e una divisione su linee politiche, ormai caratterizzante una Giunta in palesa difficoltà e sotto fuochi incrociati e amici. Non comprendo, quindi, che cosa significhi adottare questo rigorismo per un progetto di estensione del verde in centro città, come in tante altre città europee, che non è in alternativa, come invece asserisce Cadeo, alla realizzazione dell'ampliamento delle aree verdi nelle periferie della città. Forse un appalto per interventi edilizi soddisfano maggiormente certa imprenditoria amica, piuttosto che garantire alla cittadinanza la possibilità di respirare bene, come più volte asserito e auspicato da Abbado in diversi interventi. Una cosa è certa: Abbado non tornerà a suonare alla Scala dato che il progetto ha ricevuto lo stop degli amministratori. Un'altra questione si apre: qual'è l'idea di sviluppo di città previsto da questa maggioranza?Perchè un simile progetto non è stato inserito nel PGT, ancora sottoposto a discussione, interrotto a causa delle inchieste che sono state avviate in riferimento ai progetti deliberati dalla Commisione Edilizia, fino a poco tempo fa diretta da un consigliere accusato e condannato per concussione, Milko Pennisi. Le affermazioni dell'esponente di Assoedilizia palesano quanto tale politica sia ormai totalmente supina dalle geometrie degli interessi edificatori e di intervento cementificatore. Interessi privati si intende, magari corporativi e consociativi, a discapito di una città che è sempre meno europea e che soffre di una miopia assoluta e assurda, intollerabile, di una classe amministratrice incapace di disegnare uno sviluppo armonico, moderno e sostenibile della metropoli.
Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano
25 Aprile: io sto con i lavoratori della Scala
Una riflessione tengo a fare a latere delle celebrazioni del 25 aprile a Milano, al Teatro della Scala, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e del capo del governo. Il discorso di Giorgio Napolitano è stato ineccepibile nella difesa e tutela di una memoria storica che deve essere collettiva. Il capo del Governo ha avuto modo di partecipare a quella festa che lui non ha mai riconosciuto, dato che da sempre si è rifiutato di aderire alle manifestazioni e alle mobilitazioni: quella festa di aprile che vuole esprimere la libertà e non le libertà di avere privilegi e di sopraffare gli altri per interessi privati di potere economico. Il sindaco era presente, è intervenuto, palesando contraddizioni con comportamenti e prassi da lei espresse in merito alle celebrazioni: l'equiparazione tra repubblichini e partigiani aleggia nell'animo populista e benpensante del primo cittadino milanese. Un vilipendio per la caratteristica storica della città, Medaglia d'Oro della Resistenza, che dovrebbe rappresentare. Ripeto dovrebbe. Rimango alquanto perplesso nel vedere come chi difende la cultura, il sostegno alla cultura, allo spettacolo, alla musica classica, alla lirica, alle libere espressioni professionali artistiche, venga represso in piazza, emarginato, non considerato. La Costituzione Repubblica esprime nei suoi articolati la difesa e la valorizzazione della libera ricerca, della libera espressione del pensiero, della libera esplicazione di ogni forma artistica, in quanto un loro affossamento, soffocamento, determinerebbero la crescita involutiva di una società, di una collettività e la permeabilità e vulnerabilità nei riguardi del potere e del potente. Il governo ha deciso di tagliare il FUS, il Fondo per lo Spettacolo: quel fondo, che vedeva una sua riduzione progressiva negli ultimi anni, che permetteva alle libere espressioni artistiche di poter esprimersi, di poter lavorare, di poter offrire alla cittadinanza un servizio di crescita intellettuale, che è anche civile, collettivo, comunitario. Il suo drastico ridimensionamento, in epoche in cui a essere ministro della cultura è colui che considera fastidiosi coloro che "fanno gli intellettuali", componendo come un Nerone di fine impero poesie di basso valore decantanti il suo amore ossessivo verso il proprio padrone, determina una grave perdita per tutte e tutti noi e questo deve valere nella difesa della nostra Costituzione. La causa rivendicata dalle lavoratrici e dai lavoratori della Scala non deve essere vista come causa soggettiva, singolare, di una categoria, ma come causa collettiva che interessa la società, la cittadinanza, il Paese, il suo futuro democratico. Io sto con loro: con chi era in Piazza della Scala per denunciare il taglio infausto e vergognoso che il governo, rappresentato da quel capo del governo presente in sala, a cui interessa solamente assicurarsi impunità assoluta, sottomettendo e flettendo a proprio volere e arbitrio l'ordinamento legislativo, ha apportato alla cultura, alle arti, alla loro apprezzabilità, utilizzabilità. E', questo, un taglio che offende la democrazia. E' un taglio da contrastare, denunciare, accusare come vilipendioso, ignobile. Per questo credo che in questo 25 aprile sarò con loro: con chi oggi era in piazza davanti al Teatro, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della lirica, coloro grazie ai quali il Teatro ha retto finora, ma che senza di loro il gioiello culturale di Milano rischierebbe di venire meno, a prescindere dagli interessi finanziari gestiti dalla Fondazione, spesso poco trasparenti, spesso incomprensibili nelle loro strategie.
Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano
25 Aprile inizia la raccolta delle firme per i 3 REFERENDUM a sostegno dell’ACQUA PUBBLICA
Carissimi/e,
domenica 25 Aprile inizia la raccolta delle firme per i 3 REFERENDUM a sostegno dell’ACQUA PUBBLICA, BENE COMUNE.
L'acqua non si vende.
Fuori l'acqua dal mercato, fuori i profitti dall'acqua.
Perché l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né farci profitti. L’attuale governo ha invece deciso di consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali.
Noi tutte e tutti possiamo impedirlo, mettendo la nostra firma sulla richiesta di referendum e votando SI quando, nella prossima primavera, saremo chiamati a decidere. E’ una battaglia di civiltà. Nessuno si senta escluso.
Cosa vogliamo?
Vogliamo restituire i servizi idrici alla gestione collettiva.
I primi BANCHETTI si terranno durante la manifestazione per la festa della liberazione e saranno così dislocati:
1. Comitato milanese acquapubblica - referente Giovanna Procacci - locazione Porta Venezia vicinanza piazza Oberdan ore 14.00 - 16.00
2. Aria Civile + Per un'altra provincia – referenti rispettivi Massimo de Giuli e Luciana Pellegreffi - locazione Porta Venezia vicinanze piazza
4. Umanisti - referente Thomas Schmid - locazione Porta Venezia via Palestro ore 14.00 - 16.00
5. Adesso basta - referente Franco Calamida - locazione Porta Venezia via Palestro ore 14.00 - 16.00
I QUESITI REFERENDARI
Primo quesito:
fermare la privatizzazione dell’acqua
Si propone l’abrogazione dell’art.23bis della Legge n.133/2008; eliminare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo Berlusconi e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.
Secondo quesito:
aprire la strada della ripubblicizzazione
Si propone l’abrogazione dell’art.150 del D.Lgs n.152/2006; in questo modo non sarebbe più consentito il ricorso nè alla gara, nè all’affidamento della gestione a società di capitali, favorendo il percorso verso l’obbiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico, ovvero la sua gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e delle comunità locali.
Terzo quesito:
eliminare i profitti dal bene comune acqua
Si propone l’abrogazione dell’art.154 del D.Lgs n.152/2006, limitatamente alle seguenti parole: ”dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si eliminerebbe la possibilità di fare profitti sul bene comune acqua.
Per maggiori informazioni è consultabile anche il sito per l'acqua www.contrattoacqua.it
Se desiderate partecipare alla raccolta delle firme nei 3 mesi di tempo a disposizione, mi potete contattare per comunicarmi le vostre disponibilità (giorni e orari).
ASPETTO VOSTRE NOTIZIE!
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
Stop Vatican Abuse
Manifestazioni e sit-in di protesta in diversi Paesi del mondo contro l’omertà delle gerarchie cattoliche nei confronti dei reati di pedofilia e contro le indegne dichiarazioni diffamatorie di Tarcisio Bertone.
Ma soprattutto in sostegno delle decine di vittime innocenti di violenze inaudite, che chiedono giustizia di fronte alle istituzioni dei loro paesi, violenze compiute talvolta da persone che hanno responsabilità educative o spirituali.
È questo il risultato dell’appello che Arcigay e ILGA (l’Associazione Gay e Lesbica mondiale) hanno lanciato per sollecitare ed estendere la protesta contro gli abusi del Vaticano.
Eventi di protesta davanti alle Nunziature vaticane o alle principali chiese si sono tenute e si terranno ancora per tutta questa settimana in molti Paesi americani ed europei: Cile, Perú, Nicaragua, Venezuela, Paraguay, Colombia, Argentina, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Bulgaria e tanti altri. Messaggi di supporto sono arrivati anche da associazioni lgbt del continente africano che purtroppo non possono prendere parte alla protesta nei loro paesi di provenienza per ragioni di incolumità fisica.
In Italia sono previsti due appuntamenti per sabato 24 aprile 2010.
Arcigay, ArciLesbica, AGEDO, Famiglie Arcobaleno, Mario Mieli, MIT, Certi Diritti, Dì Gay Project promuovono una manifestazione contro la pedofilia e in sostegno delle vittime a Roma in Piazza SS Apostoli alle ore 16.30.
Le Associazioni lgbt bolognesi hanno indetto una processione laica che partirà alle 11.30 a Bologna da Piazza del Nettuno per giungere a Piazza San Domenico.
“Manomettere in maniera antiscientifica e falsa la questione della pedofilia, come ha fatto il Segretario di Stato Vaticano Bertone, porta a scaricare su altre persone innocenti le gravi accuse che da tutto il mondo piovono sulle gerarchie vaticane, creando nuovo dolore.” – dichiara Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay – “Il perdono chiesto da Ratzinger non basta: gli esponenti ecclesiastici rispondano davanti ai tribunali e all’opinione pubblica mondiale dei gravi insabbiamenti avvenuti in tutto il mondo in modo che tutti i casi vengano portati alla luce.”
Per adesioni e contatti:
stop.vaticanabuse@gmail.com
E' partita la raccolta delle nomination per il Big Brother Award Italia 2010
Mercoledi' 7 aprile è partita ufficialmente la raccolta delle nomine 0f;bba.winstonsmith.org),
per il Big Brother Award Italia 2010 (http://www.facebook.com/l/841
che terminera' il 4 maggio.
Cos'e' il BBA Italia? E' un premio "in negativo" che ormai da anni
viene assegnato in tutto il mondo a chi piu' ha danneggiato la privacy.
Il meccanismo del BBA e' semplice, chiunque, entro il 4 maggio, 0f;bba.winstonsmith.org/nomina .html).
potra' proporre uno o piu' candidati per una o piu' delle
5 categorie del premio. Il form per la nomina si trova qui
(http://www.facebook.com/l/841
E' anche possibile votare per email, inviando i dati della rg, anche
nomination a bba_nomination@winstonsmith.o
via anonymous remailer.
Dal 4 al 7 maggio una giuria votera' i vincitori delle varie 0f;bba.winstonsmith.org/giuria .html),
categorie (http://www.facebook.com/l/841
scegliendo tra le nomine proposte dal pubblico.
Il 17 maggio verranno resi pubblici i tre candidati piu' votati
in ogni categoria e l'annuncio dei vincitori avverra' nella
la cerimonia di premiazione che si terra' il 28 maggio
durante il convegno e-privacy 2010.
Onde evitare indebite pressioni, le nomine potranno essere fatte anche
in parziale o totale anonimato, e i nomi dei componenti della giuria
saranno resi pubblici solo alla fine dei suoi lavori.
Il BBA nel 2009 e' stato assegnato in 10 diverse nazioni 0f;www.bigbrotherawards.org/) oltre l'Italia; qui 0f;https://bba.winstonsmith.or g/bbai2009.html trovate
(http://www.facebook.com/l/841
http://www.facebook.com/l/841
la cerimonia di premiazione dello scorso anno.
L'organizzazione del premio e' a cura del Progetto Winston 0f;www.winstonsmith.org/pws), in collaborazione 0f;www.privacyinternational.or g/)
Smith (link http://www.facebook.com/l/841
con Privacy International (http://www.facebook.com/l/841
ed altre organizzazioni.
Aspettiamo le vostre nomination (http://www.facebook.com/l/841 0f;https://bba.winstonsmith.or g/nomina.html)
piu' dettagli vengono forniti, piu' una nomination e' utile.
Un'ultima cosa; esiste anche un premio "in positivo"; se conoscete
qualcuno che se lo merita, nominatelo.
Per informazioni info@winstonsmith.org