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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 5 Maggio, 2010 - 14:16

The GULF

Thousands of barrels of crude oil are steadily gushing into the Gulf every day, threatening the lives, health, economy, and environment of an entire region.
America's environment and America's communities cannot withstand disasters of this magnitude. We cannot afford to wait any longer to move our country to a clean energy future. 
I just urged President Obama and the U.S. Senate to halt expanding offshore drilling and swiftly pass a comprehensive climate and energy bill.
Will you do the same?
Martedì, 4 Maggio, 2010 - 09:20

Come uccidere il 25 aprile a Milano

Dal notiziario ARCIPELAGO,
COME UCCIDERE IL 25 APRILE

3-5-2010 by LBG 
Passato il Primo maggio e le sue celebrazioni possiamo tornare a parlare del 25 aprile e di come uccidere questa ricorrenza; Milano, come il solito, si è distinta. Cominciamo dall’organizzazione della manifestazione e dal suo palcoscenico: piazza del Duomo, la piazza di Milano. Non possiamo pretendere che qui si allestisca qualcosa che anche solo da lontano somigli al concerto in Piazza San Giovanni a Roma, là si trattava di una festa, qui di una celebrazione, ma quello che come tutti gli anni fa il comune di Milano è al di sotto dell’immaginabile.
A ridosso del monumento a Vittorio Emanuele II, col fronte rivolto al Duomo, abbiamo visto la solita pedana – chiamarlo palco non è il caso – di un paio di metri più alta della piazza, circondata da transenne per far spazio ai gonfaloni e per misura di sicurezza. Sulla pedana un affollarsi di facce note e meno note in preda ad una specie di nevrosi da posizionamento – solo chi è al bordo si nota – a far da corona a un oratore che, a meno non fosse – e nessuno lo era – un gigante della specie, non si distingueva dagli altri. Il sistema di amplificazione, non dei migliori, non riusciva a coprire il rumoreggiare della folla e, per chi aveva l’orecchio fino, arrivava a stento ai margini della piazza. Allora che il Comune di Milano si faccia l’esame di coscienza: possibile che non si possa fare nulla di meglio?
Possibile che l’ultimo dei concerti che martirizzano e spesso vandalizzano la piazza si meriti un palcoscenico migliore della manifestazione del 25 aprile? Possibile che non si riesca a erigere qualcosa di più di una pedana rialzata, magari non con lo sfarzo della sfilata del 2 giugno a Roma ma qualcosa che gli somigli? Non ci vuole troppa fantasia per pensare a un palco coperto – niente sole a dardeggiare sulle rade canizie e niente pioggia quando capitasse – qualche fila di seggiole a gradinata per accogliere le autorità e un piccolo leggio con l’immancabile acqua per l’oratore e alle spalle un ormai consueto schermo gigante che consenta anche a chi è lontano di vedere in volto l’oratore e, per finire, il palco per la banda cittadina che con l’inno nazionale deve ricordarci molte cose assieme. Domandiamo troppo? Che nessuno parli per cortesia delle ristrettezze del bilancio comunale, niente beffe.
Ma perché lo domandiamo? Non certo per un vano amore dei fasti o delle sfilate da piazza Rossa ma perché devono esistere il decoro e la dignità delle istituzioni, per rispetto di se stesse e per rispetto dello spirito delle celebrazioni. Solo così si può cercare di emarginare chi aspetta queste occasioni come date sicure per un agguato che di politico ormai non ha quasi più nulla ed evitare i fischi degli intolleranti. C’è poi un’altra considerazione da fare, ed è il confronto della comunicazione. Oggi, nel bene e nel male, il pubblico si è abituato a un modo di comunicare con una componente spettacolare che quasi travolge il senso stesso della circostanza: non possiamo dimenticarlo né tirarci indietro. Un’ultima considerazione: gli oratori e le orazioni. Sono due aspetti della manifestazione che vanno assieme. Oltre agli oratori istituzionali – del contenuto dei loro discorsi parleremo in seguito – ci sono gli oratori occasionali come i pochi superstiti della Resistenza o dei campi di sterminio; non sono oratori abituati al pubblico ma sempre testimonianze fisiche: non basta sentire la loro voce, bisogna vederne i volti, bisogna vedervi passare le ombre della commozione e del ricordo, bisogna che mostrino ai giovani se stessi. Tra qualche anno di loro non avremo più nessuno in mezzo a noi ma a quel momento sarà giusto vedere il volto dei giovani, sempre più numerosi, che hanno accettato il testimone in questa staffetta della memoria.
Ecco perché ci vogliono i grandi schermi: nemmeno un attore professionista ormai riesce a trasmetterci il patos di quel che dice con la sola voce, ne abbiamo perso la capacità. Quanto al contenuto delle orazioni ufficiali anche qui dobbiamo dire qualcosa: è difficile saperle fare senza scadere nelle cosiddette parole di circostanza o deviare sui problemi politici del momento del tutto a sproposito. C’è un recinto entro il quale si può stare, un recinto largo che dà spazio a tutti: parlare di quello che è rimasto dentro di noi, se è rimasto e perché. Nell’intervista a questo giornale concessa da Oscar Luigi Scalfaro ci ha detto che il 25 aprile e i suoi valori li possiamo testimoniare tutti i giorni con il nostro comportamento. Anche questo è nel recinto.
Luca Beltrami Gadola

Martedì, 4 Maggio, 2010 - 07:57

La Moratti e gli alberi

Il Sindaco Moratti dice di aver trascurato le proposte di Renzo Piano per il verde in centro e di aver messo gli alberi in periferia: con che faccia?

Lunedì, 3 Maggio, 2010 - 10:27

E' partita la raccolta delle nomination per il Big Brother Award Italia 2010

E' partita la raccolta delle nomination per il Big Brother Award Italia 2010

Mercoledi' 7 aprile è partita ufficialmente la raccolta delle nomine
per il Big Brother Award Italia 2010 (http://www.facebook.com/l/8410f;bba.winstonsmith.org),
che terminera' il 4 maggio.

Cos'e' il BBA Italia? E' un premio "in negativo" che ormai da anni
viene assegnato in tutto il mondo a chi piu' ha danneggiato la privacy.

Il meccanismo del BBA e' semplice, chiunque, entro il 4 maggio,
potra' proporre uno o piu' candidati per una o piu' delle
5 categorie del premio. Il form per la nomina si trova qui
(http://www.facebook.com/l/8410f;bba.winstonsmith.org/nomina.html).

E' anche possibile votare per email, inviando i dati della
nomination a bba_nomination@winstonsmith.org, anche
via anonymous remailer.

Dal 4 al 7 maggio una giuria votera' i vincitori delle varie
categorie (http://www.facebook.com/l/8410f;bba.winstonsmith.org/giuria.html),
scegliendo tra le nomine proposte dal pubblico.

Il 17 maggio verranno resi pubblici i tre candidati piu' votati
in ogni categoria e l'annuncio dei vincitori avverra' nella
la cerimonia di premiazione che si terra' il 28 maggio
durante il convegno e-privacy 2010.

Onde evitare indebite pressioni, le nomine potranno essere fatte anche
in parziale o totale anonimato, e i nomi dei componenti della giuria
saranno resi pubblici solo alla fine dei suoi lavori.

Il BBA nel 2009 e' stato assegnato in 10 diverse nazioni
(http://www.facebook.com/l/8410f;www.bigbrotherawards.org/) oltre l'Italia; qui
http://www.facebook.com/l/8410f;https://bba.winstonsmith.org/bbai2009.html trovate
la cerimonia di premiazione dello scorso anno.

L'organizzazione del premio e' a cura del Progetto Winston
Smith (link http://www.facebook.com/l/8410f;www.winstonsmith.org/pws), in collaborazione
con Privacy International (http://www.facebook.com/l/8410f;www.privacyinternational.org/)
ed altre organizzazioni.

Aspettiamo le vostre nomination (http://www.facebook.com/l/8410f;https://bba.winstonsmith.org/nomina.html)
piu' dettagli vengono forniti, piu' una nomination e' utile.

Un'ultima cosa; esiste anche un premio "in positivo"; se conoscete
qualcuno che se lo merita, nominatelo.

Per informazioni info@winstonsmith.org

Giovedì, 29 Aprile, 2010 - 23:31

AMNESTY lancia campagna per adozione nuova direttiva europea ANTIDISCRIMINAZIONE

COMUNICATO STAMPA  
CS42-2010

AMNESTY INTERNATIONAL LANCIA UNA CAMPAGNA PER L’ADOZIONE DELLA NUOVA DIRETTIVA ANTIDISCRIMINAZIONE DELL’UNIONE EUROPEA

Amnesty International ha lanciato oggi una campagna per l’adozione della nuova Direttiva antidiscriminazione, proposta dalla Commissione europea nel luglio 2008. La campagna dell’organizzazione per i diritti umani sara’ indirizzata al governo della Germania, che sta attualmente bloccando l’adozione del testo, in vista del Consiglio per l’occupazione e le
politiche sociali che si riunira’ il 7 giugno.

La nuova direttiva, se adottata, realizzerebbe il principio dell’uguaglianza di trattamento per tutte le persone all’interno
dell’Unione europea (Ue), al di la’ di quanto gia’ stabilito in materia d’impiego, colmando le lacune del quadro legale europeo
antidiscriminazione. La norma proibirebbe la discriminazione per motivi di religione e credo, disabilita’, eta’ e orientamento sessuale in settori quali la sicurezza sociale, l’assistenza medica, l’educazione e l’alloggio. La proposta e’ stata bloccata dalla Germania all’interno del Consiglio dell’Ue, nonostante Spagna e Svezia (attuale e precedente presidenza di turno) avessero fatto della sua adozione una priorita’.

‘E’ un’autentica vergogna che una parte cosi’ importante di legislazione, che peraltro si limita a colmare i vuoti legislativi esistenti, venga bloccata da un paese che afferma pubblicamente di affrontare seriamente la discriminazione. La Germania garantisce protezione alle vittime di discriminazione nel suo territorio, ma la nega nel resto dell’Europa’ – ha dichiarato Nicolas Beger, direttore dell’ufficio di Amnesty International presso l’Ue.

Il governo tedesco sostiene che l’attuale legislazione antidiscriminazione europea si e’ dimostrata inefficace e che non vi e’ base legale per l’Ue per agire in alcuni dei settori cui fa riferimento la proposta di nuova direttiva. Entrambe queste affermazioni sono prive di fondamento, secondo Amnesty International. Studi indipendenti hanno dimostrato che la
Direttiva sull’uguaglianza razziale ha migliorato significativamente la protezione nei confronti della discriminazione basata sulla razza in molti paesi dell’Ue. L’articolo 19 del Trattato di Lisbona, inoltre, conferisce al Consiglio dell’Ue un chiaro mandato a svolgere le azioni necessarie per combattere la discriminazione basata su sesso, razza od origine etnica,
religione o credo, disabilita’, eta’ e orientamento sessuale.

‘La discriminazione e’ in aumento in tutta l’Ue e ha un impatto profondo sull’accesso ai diritti fondamentali. L’Ue deve agire immediatamente per fermare l’effetto negativo che la discriminazione ha sulla societa’ nel suo complesso. Il primo passo dovrebbe essere l’adozione della nuova Direttiva antidiscriminazione, senza indebolirla e senza inserirvi ulteriori eccezioni alla definizione di discriminazione, evitando di offrire a diversi gruppi differenti livelli di protezione’ – ha concluso
Beger.

Per firmare la petizione al governo tedesco:
http://www.amnesty-actie.nl/eupetition/?locale=it_IT

FINE DEL COMUNICATO 
Roma, 28 aprile 2010

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

Leggi tutti gli altri comunicati stampa all’indirizzo:
http://www.amnesty.it/archivio-tutte-news-comunicati.html

Giovedì, 29 Aprile, 2010 - 15:49

imparare, apprendere, cambiare

Il vulcano e la marea nera. Uscire dalla hubrys antropocentrica non costituisce una diminutio perché richiede una conoscenza più profonda della relazione informazionale tra i cicli naturali per capire inseririrci dentro di essi con una impronta leggera, con una alleanza costruttiva dopo tanti secoli di sfruttamento indiscriminato ed irresponsabile di risorse spesso limitate e comunque altamente vulnerabili.
Giovedì, 29 Aprile, 2010 - 15:21

Email certificata, tanti dubbi

da ALTROCONSUMO

Email certificata, tanti dubbi
Ora la novità è che qualunque cittadino può collegarsi a www.postacertificata.gov.it e aprire una casella gratuita. Ottenendo in tal modo la possibilità di dialogare con la pubblica amministrazione, risparmiando le code agli uffici. Oltre a partecipare a concorsi, ottenere certificati, prenotare visite mediche. Ma il sito del ministero non è stato in grado di reggere la quantità di richieste.
Alcuni aspetti critici...
Al di là di questi iniziali problemi tecnici, restano da chiarire alcuni aspetti.
  • Aprire questa casella significa accettare esplicitamente l'invio, da parte di tutte le pubbliche amministrazioni, dei provvedimenti e degli atti che ci riguardano. Questo significa che il messaggio è dato per ricevuto nel momento in cui lo riceviamo, non quando lo leggiamo effettivamente. La casella va quindi consultata costantemente, pena il rischio di dimenticarsi qualche adempimento.
  • La Pec serve a poco se non sia ha la firma digitale (posso inviare un'istanza con raccomandata a.r., ma se non è firmata che valore avrà?).
  • Al contrario di quelle disponibili sul mercato, la Pec governativa può essere utilizzata solo per le comunicazioni con la pubblica amministrazione.
  • Peccato che poi le amministrazioni regionali e locali (quelle più vicine al cittadino) siano molto indietro nell'adozione e nell'uso della Pec.

Martedì, 27 Aprile, 2010 - 01:27

interrogazioni presentate in cdz 4 - 22 aprile 2010


Domenica, 25 Aprile, 2010 - 12:42

20 anni del monumento alle vittime dell'omocausto

25 APRILE – FESTA DI LIBERAZIONE
LA COMUNITÀ LGBT BOLOGNESE CELEBRA I VENT’ANNI DEL MONUMENTO ALLE VITTIME OMOSESSUALI E TRANSESSUALI DEL NAZIFASCISMO

23/04/2010 - Arcigay Il Cassero



Domenica 25 aprile 2010, 65° festa di Liberazione dell’Italia dal regime nazifascista, la comunità gay, lesbica e trans, assieme agli amici dell’Anpi - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e ai rappresentanti delle istituzioni locali si riuniranno a Bologna presso il monumento che ricorda le vittime omosessuali e transessuali del nazifascismo, nei Giardini di Villa Cassarini, nelle adiacenze di Porta Saragozza.

La commemorazione di quest’anno assume un significato particolare: ricorre infatti il ventesimo anniversario del primo monumento in Italia, installato per iniziativa di Arcigay, attraverso l’allora presidente Franco Grillini, in accordo con la Giunta comunale di allora, guidata dal sindaco Renzo Imbeni.

Una mostra a cura del Centro di Documentazione di Arcigay Il Cassero e allestita presso il Centro Sociale La Pace (Via del Pratello 53) ripercorrerà questi vent'anni di Memoria attraverso documenti, fotografie e raffronti con monumenti analoghi in Italia e nel resto del mondo.

Bologna è stata la prima città in Italia a creare un simbolo pubblico di Memoria di una persecuzione - quella nazifascista nei confronti d gay, lesbiche e trans - cruenta e per tanti anni taciuta.

Il monumento è costituito da una lapide, un triangolo di marmo rosa rovesciato, a ricordare
quello che gli omosessuali erano costretti a portare appuntato sulla casacca nei campi di
sterminio. Il progetto è dell'architetto Corrado Levi e fu realizzato dalla Coop. Edilfornaciai.

L’inaugurazione si tenne il 25 aprile 1990, in occasione del quarantacinquesimo anniversario della Liberazione, alla presenza dell’allora sindaco Renzo Imbeni e del console generale di
Germania Manfred Steinkuhler.

Questo il programma della giornata:

Ore 12 - Giardini di Villa Cassarini, Porta Saragozza
Cerimonia di commemorazione presso il monumento alle vittime omosessuali e transessuali del nazifascismo
Intervengono:
Gabriella Montera (assessore provinciale alla Pari Opportunità), Raffaele Ricciardi (sub
commissario con delega alla Pari Opportunità del Comune di Bologna), Giancarlo Grazia (Anpi
Provinciale), Cristina Gramolini (vicepresidente Arcilesbica), Paolo Patanè (presidente nazionale
Arcigay), Marcella Di Folco (presidente Mit), Franco Grillini (presidente Gaynet).

ore 13 - Centro Sociale La Pace (via del Pratello 53)
Inaugurazione della mostra:
“Il monumento alle vittime omosessuali del nazifascismo dei Giardini di Villa Cassarini, 1990-2010: vent'anni di memoria nel quartiere Saragozza” a cura del Centro di Documentazione Arcigay "Il Cassero"

Entrambi gli appuntamenti sono inseriti nel programma di “Il Pratello R-Esiste”, cartellone
di iniziative a ricordo della Resistenza promosso da Anpi, Gvc e Museo della Resistenza.

Scarica le foto del Monumento e della sua inaugurazione il 25 aprile 1990

Domenica, 25 Aprile, 2010 - 12:11

Il Comune di Milano dice no a Piano: si preferisce il cemento agli alberi

Sotto gli archi della Scala il sindaco ha espresso la sua contrarietà alla piantumazione di 200 alberi in quell'asse che va da Duomo a Cordusio. Il progetto era stato lanciato come proposta e idea dal Direttore Abbado, mentre il progettista reale che aveva disegnato la fattibilità esecutiva del medesimo è stato l'architetto Renzo Piano. Il progetto e la proposta aveva acquisito interesse da parte della società civile, gli associazionismi ambientalisti, gli enti e alcuni imprenditori, tanto che il direttore generale Coca Cola Italia ha detto di disporre finanziamenti per la sua realizzazione. Il sindaco aveva qualche settimana fa fatto un sopralluogo con il progettista e aveva espresso favore all'idea: tanto da dare le prime date e stime temporali per la sua ultimazione, si parlava di 2013. Ora tutto è bloccato per questioni di soldi e finanziamenti. Letizia Brichetto dice che a fronte dell'ultima lettera ricevuta da Renzo Piano aveva convocato il suo staff urgentemente che si è trovato a dover dare diniego alla proposta. Secondo il sindaco 2 milioni di euro sono troppi per portare 200 alberi in centro. L'assessore all'Arredo Urbano Cdeo ha addirittura rincarato la dose nella sua opposizione: parla con termini molto discutibili di preferire di portare alberi in periferia alla "sciura Brambilla" (sic!) piuttosto che investire un'elevata cifra per la realizzazione del progetto in centro. Un ottimo senso di politica urbanistica quello espresso dall'assessore, che denota come vi sia contraddizione in politiche finora avviate per assicurare appalti per nuove costruzioni e cementificatori, soprattutto in quelle periferie a cui ora sembra rivolgersi Cadeo. Ed è proprio su questo punto che denoto come scoppia la contraddizione insanabile di questa giunta. I soldi per appaltare lavori di intervento edilizio alle solite imprenditorie edificatrici ci sono sempre stati: Montecity Rogoredo, in cui si palesa il giallo delle bonifiche, fatture truccate e enti finiti sotto sequestro, ex Scalo di Porta Vittoria, il cui terreno e ritornato sotto l'egida del vecchio proprietario, soggetto a denuncia per bancarotta fraudolenta, Isola Garibaldi dove è chiara l'intenzione di demolizione della vcita sociale e culturale di un intero quartiere. Ma aggiungerei anche i progetti di edificazione futuristi previsti per Amendola Fiera, oppure per Rubattino, e, infine, i progetti rimasti sulla carta per Porto di Mare dove trasferire la Città della Giustizia. I soldi, dunque, ci sono nelle casse del Comune, ma vengono devoluti prioritariamente per avviare gare d'applato con capitolati di differente portata a imprese che non riescono, per insolvibilità dei debiti o per questioni amministrative interne di dubbia legittimità, a completare lavori di edificazione di alta portata. Il diniego da "amministrazione di condominio" del sindaco e del suo "staff" non è piaciuto a esponenti consiglieri della stessa maggioranza, la lega per esempio, aprendo nuovamente uno scontro e una divisione su linee politiche, ormai caratterizzante una Giunta in palesa difficoltà e sotto fuochi incrociati e amici. Non comprendo, quindi, che cosa significhi adottare questo rigorismo per un progetto di estensione del verde in centro città, come in tante altre città europee, che non è in alternativa, come invece asserisce Cadeo, alla realizzazione dell'ampliamento delle aree verdi nelle periferie della città. Forse un appalto per interventi edilizi soddisfano maggiormente certa imprenditoria amica, piuttosto che garantire alla cittadinanza la possibilità di respirare bene, come più volte asserito e auspicato da Abbado in diversi interventi. Una cosa è certa: Abbado non tornerà a suonare alla Scala dato che il progetto ha ricevuto lo stop degli amministratori. Un'altra questione si apre: qual'è l'idea di sviluppo di città previsto da questa maggioranza?Perchè un simile progetto non è stato inserito nel PGT, ancora sottoposto a discussione, interrotto a causa delle inchieste che sono state avviate in riferimento ai progetti deliberati dalla Commisione Edilizia, fino a poco tempo fa diretta da un consigliere accusato e condannato per concussione, Milko Pennisi. Le affermazioni dell'esponente di Assoedilizia palesano quanto tale politica sia ormai totalmente supina dalle geometrie degli interessi edificatori e di intervento cementificatore. Interessi privati si intende, magari corporativi e consociativi, a discapito di una città che è sempre meno europea e che soffre di una miopia assoluta e assurda, intollerabile, di una classe amministratrice incapace di disegnare uno sviluppo armonico, moderno e sostenibile della metropoli.

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 Milano

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