chi è l'allarmista?
Altro che "possibile fusione delle barre" "possibile fusione del nocciolo" a Fukushima la catastrofe è in atto e da noi non si dice verità e non si attiva la dovuta prevenzione: chi alimenta l'allarmismo?
"Il barone nero e il molestatore rosso"
Fascisti e nostalgici del re nel cartello del sindaco uscente
Saverio Ferrari - il manifesto - 28/03/2011
L'ultima in ordine di tempo, in vista delle prossime elezioni amministrative, è stata la richiesta di Roberto Jonghi Lavarini ai vertici del Pdl di essere candidato alla presidenza della circoscrizione del centro storico di Milano. L'auto-investitura è stata ufficializzata con un comunicato in cui lo stesso Jonghi Lavarini ha reso noto il sostegno da parte di associazioni come Destrafuturo (in realtà la corrente da lui stesso fondata all'interno del Pdl), ma soprattutto di alcuni ordini professionali, tra cui l'Ampe (Assoedilizia), l'Unione dei piccoli proprietari imm
obiliari e l'Associazione nazionale degli amministratori condominiali. Si poteva pensare a una delle sue solite sparate, ma è arrivata da parte di Massimo Corsaro, vice capogruppo Pdl alla Camera, la conferma che il partito sta valutando la proposta.
Roberto Jonghi Lavarini, 38 anni, dal 1994 consulente immobiliare nella società di famiglia, meglio conosciuto come il «barone nero», è una delle figure più note del neofascismo milanese. Tra i fondatori di Cuore nero e grande organizzatore di commemorazioni della Marcia su Roma, oltre che di spedizioni a Predappio sulla tomba del duce, si vanta di aderire alla Fondazione Augusto Pinochet e di intrattenere rapporti con l'Npd, il partito neonazista tedesco, e con la destra razzista boera in Sudafrica.
La sua iniziativa più recente è stata il 23 marzo scorso al Cimitero Monumentale davanti a una cripta edificata nel ventennio dove sono state raccolte le spoglie di alcuni squadristi milanesi, per celebrare con i reduci della Rsi il 92° anniversario di fondazione dei Fasci di combattimento, ovvero omaggiare i manganellatori e gli assassini che accompagnarono con le loro violenze l'ascesa al potere di Mussolini. Ma quel che ultimamente più connota l'azione di Roberto Jonghi Lavarini è un forte presenzialismo a tutte le iniziative e feste di gruppi di nobili e ordini cavallereschi. Vantando un titolo (barone di Urnavas), il tentativo sembrerebbe quello di voler rappresentare, si dice con l'approvazione del principe Vittorio Emanuele di Savoia, le associazioni e i circoli dei nobili «militanti», cioè di quella minoranza di aristocratici che ancora tiene a titoli e stemmi senza più alcun valore. Ambienti reazionari legati persino ai discendenti degli Asburgo o dei Borbone.
Il filo nero è rappresentato dal centro studi Patria e Libertà del conte Fernando Crociani Baglioni (patrizio romano), centro di cui Jonghi Lavarini è vice presidente, al quale continuano ad aderire nobili e non solo da tutta Italia. Si tratta oramai di un vero e proprio partito aristocratico, lo stesso che ha invitato Berlusconi a feste sia Roma sia a Palermo (grottesco il 5 marzo scorso il gran Ballo del Gattopardo nel salone di Palazzo Principi Resuttano con abiti dell'Ottocento, ospiti gli antichi rappresentanti dei regni preunitari), e che ora spinge per avere dei suoi rappresentanti in politica, ovviamente nel Pdl.
Una «nobiltà nera» attiva grazie a figure come il principe «papalino» Lillo Sforza Ruspoli di Cerveteri (più volte candidato coll'Msi, Forza nuova e alle scorse elezioni europee con la Lega nord), il principe «carlista» Sisto Ugo Borbone di Parma, il conte Giuseppe Manzoni di Chiosca e Poggiolo (tra i promotori di un comitato per «Foggia città martire« a seguito dei bombardamenti anglo-americani nella seconda guerra mondiale), il conte Ludovico Boetti Villanis Audifredi (ex deputato missino di Torino), il conte Alessandro Romei Longhena (paracadutista AnpdI e della Fiamma), l'anzianissimo principe Alexander Comneno Otranto di Bisanzio (ex volontario nelle SS italiane), il principe Andrea Scirè Borghese (nipote del comandante della Decima Mas), la principessa Beatrice Feo Filangeri di Cutò e la contessa Anna Maria Teodorani (nipote di Mussolini), ma anche il conte Gianluca Bonazzi di Sannicandro, ora segretario lombardo della Fiamma tricolore, il conte Gianfilippo Brambilla di Carpiano, amico della famiglia Rauti, e il conte Fulvio Moneta Caglio de Suvich, capogruppo prima di An e poi del Pdl, in zona 1 a Milano.
A fare da sponda nel capoluogo lombardo, insieme a Jonghi Lavarini, Stefano Di Martino, vice presidente del consiglio comunale, monarchico di lungo corso, promotore sabato 19 marzo di un convegno per il 150° dell'Unità d'Italia a Palazzo Marino con i reduci della Repubblica sociale italiana, i discendenti degli ascari e alcuni ufficiali del «Regno italiano in Albania», presenti il sindaco Letizia Moratti e il ministro della difesa Ignazio La Russa. Il successivo corteo in piazza Duomo, per deporre una corona al monumento di Vittorio Emanuele II, ha visto sfilare, al suono della «marcia reale», i labari della Decima Mas a fianco delle bandiere sabaude.
Il tutto sullo sfondo della campagna per le prossime elezioni comunali dove il cartello che si sta componendo attorno al sindaco uscente si configurerebbe pesantemente marcato da sigle e personaggi provenienti dal neofascismo. E se al momento non si è ancora riusciti a stringere un accordo con La Destra di Storace, un patto è già stato invece sottoscritto con la Fiamma Tricolore, che tra i propri candidati annovererà Gabriele Leccisi, figlio di Domenico, il trafugatore della salma di Mussolini nell'aprile del 1946. Ma è direttamente nel Pdl che si giocherà la partita tra chi, espressione dell'estrema destra, potrà realisticamente puntare al consiglio comunale. I candidati-concorrenti saranno due: Antonluca Romano, rappresentante «ufficiale» della destra sociale di Gianni Alemanno (guidata a Milano da Carlo Fidanza e Paola Frassinetti) e Marco Clemente sostenuto da diversi ex An, dalle curve dello stadio, dai rimasugli di Cuore nero e Casa Pound.
Il gruppo Hammer-Lealtà e Azione non ha ancora deciso quale dei due appoggiare. Francesco Cappuccio ha definitivamente abbandonato sia Casa Pound sia il Centro Identitario di Borghezio, diventando responsabile dello Spazio Ritter, giostrandosi fra La Destra di Storace e i Circoli Nuova Italia di Alemanno. Lino Guaglianone, ex Nar, e l'avvocato Piero Porciani, dal canto loro sosterranno invece Marco Osnato, il cognato del coordinatore provinciale del Pdl Romano La Russa, nonché dirigente Aler attraverso cui è stata concessa una sede, in viale Brianza, proprio al gruppo neonazista degli Hammer.
Forza nuova in controtendenza andrà per conto proprio. Ma è dentro l'alleanza che appoggerà Letizia Moratti che sta confluendo gran parte dell'estrema destra milanese. Tra nostalgici del Re e fascisti.
Visto che mi ha dedicato ben due articoli in soli tre giorni e nell'ultimo mi ha citato ben sette volte, incomincio veramente a temere che l'autore, oltre ad essere un noto vecchio becero comunista, sia anche un vero squilibrato mentale, paranoico e omosessuale, e che le sue siano delle vere e proprie molestie. Dovrò denunciarlo per stalking...
informazioni utili
http://www.eurosalus.com/noti
Milano, 23 marzo 2011
interrogazioni presentate in Consiglio di Zona 4 il 24 marzo 2011
stasera giovedì 24 , ore 21: i cittadini per isapia si incontrano all'ARCI Bellezza
Ai Cittadini per Pisapia: un brevissimo aggiornamento e una convocazione urgente.
Dopo l'incontro di giovedì scorso all'Arci Bellezza alcuni di noi hanno partecipato alla riunione della Coalizione - forze politiche (partiti e liste civiche) che sostengono la candidatura di Giuliano Pisapia - dove Giuliano era atteso ma non è potuto intervenire.
Tra le molte cose dette (racconteremo...) è stato comunicato che, in base a regole definite alla chiusura delle primarie, esiste all'oggi lo spazio per presentare UNA SOLA LISTA CIVICA nuova, chiedendone l'apparentamento' alla coalizione che sostiene Giuliano.
Quindi la lista di Milly Moratti - chi era presente all'incontro di giovedì ricorda la discussione - e quella dei Cittadini per Pisapia dovrebbero fondersi in una lista unica.
Milly era presente, ha ribadito le sue ragioni, a questo punto si è concordato un incontro/confronto ufficiale tra le due liste alla presenza di Gianni Confalonieri - responsabile politico dello staff di Pisapia - per un'ultima verifica; l'incontro è avvenuto ieri - lunedì - nessun accordo raggiunto (racconteremo ...), si è concluso con l'incarico a Confalonieri di consultare Pisapia sull'opportunità o meno di una lista civica connotata nel simbolo da un nome (Milly Bossi Moratti), e ci darà risposta .....
Per raccontare, ragionare e decidere insieme ci vediamo quindi
Importante esserci, puntuali e numerosi!
AGCOM non censurare Internet
Coltivare la memoria
Ignazio La Russa e Letizia Moratti per la Pacificazione Nazionale
http://milano.repubblica.it/c
http://www.ilgiornale.it/mila
Grande successo della manifestazione patriottica organizzata, sabato a Milano, dal vice Presidente del Consiglio Comunale, Comm. Stefano Di Martino, Dirigente del Popolo della Libertà, alla quale hanno partecipato oltre quattrocento persone e numerose autorità civili, militari e religiose. Al mattino vi è stata una conferenza storica, presso la prestigiosa Sala Alessi di Palazzo Marino, con gli interessanti interventi del Cav. Dott. Federico Pizzi, giovane Presidente della Associazione Ragazzi del 99 (Casa Savoia ed il Risorgimento), del giornalista Marco Valle (La Nazione Armata), di Dario Macchi, giornalista, Paracadutista della Folgore e Presidente della Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia di Milano (Da El Alamein alle Missioni di Pace), dello storico Alberto Velati (La Grande Guerra) e del chiarissimo Prof. Massino De Leonardis, Ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica di Milano (L’Italia nella Nato).
Hanno portato il loro saluto: il Senatore Franco Servello (figura storica della destra milanese, già dirigente del MSI, di AN ed ora dei Seniores del PDL), l’Ing. Michele Puccinelli (Coordinatore del Movimento Destrafuturo – La nostra Destra nel PDL), l’On. Massimo Corsaro (vice-Capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera dei Deputati), il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, il Ministro della Difesa, On. Ignazio La Russa. Alla manifestazione sono giunti diversi saluti ufficiali e telegrammi, fra i quali, quello di S.A.R. Vittorio Emanule, Duca di Savoia e Principe di Napoli, Capo di Casa Savoia, letto da Stefano Di Martino, quello del Comandante Mario Bordogna (Presidente Nazionale dei Combattenti della X MAS) e quello del Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni, Presidente del Centro Studi Storici e Politici Intenazionali Patria e Libertà.
In sala erano presenti i vertici lombardi delle Forze Armate italiane con il Generale Camillo De Milano, Comandante del Presidio Militare di Milano, il Generale Arnaldo Cassano, vice Presidente Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro, il Comandante della Voloire di Milano, il Generale Fantasia, Decorati al Valor Militare, Ufficiali, Sottoufficiali, Soldati, Cadetti della Scuola Militare Teuliè di Milano e Crocerossine in Divisa, AssoArma e praticamente tutte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, una Delegazione dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, partigiani bianchi (cattolici e monarchici) insieme a reduci della Repubblica Sociale Italiana. Finalmente tutti insieme nel nome della Patria e della Bandiera Tricolore, simbolo della unità nazionale.
Presenti anche numerosi esponenti della cultura, dirigenti e militanti politici, fra i quali: la Gran Dama Silvana Fiolini Alessio, il Nob. Cav. Sandro Pierato (Membro della Consulta dei Senatori del Regno), Carlo Brignolo Gorla, Flavio Nucci, Enrico Verga e Dario Vermi di Destrafuturo, Franco Polver (Presidente del Comitato Milano Capitale d’Europa), il Prof. Antonio La Bollita, Mario Mazzocchi Palmieri (Dirigente del Comitato Destra per Milano - LiberaMente nel PDL) e Francesco Sciscio, candidati rispettivamente in zona 8, 7 e 2 di Milano, in abbinamento a Stefano Di Martino che si ricandida in Comune, questa volta, per fare l’Assessore.
Il Tenente Paracadutista Roberto Nera, dopo avere salutato il S.Te. Peroncini (novantenne reduce di El Alamein, presente in sala) ha mostrato un commuovente filmato sui nostri soldati in missione in Afganistan. Il novantenne Pasquale Cioffi, pluridecorato Volontario prima in Russia e poi nella RSI, Presidente della Associazione Arma di Cavalleria, ha ufficialmente consegnato alla Città di Milano, la gloriosa bandiera del Savoia Cavalleria, ricordano come i discendenti di questo corpo glorioso siano oggi impegnati, proprio a Milano, in sostegno alle Forze di Polizia, a garantire la sicurezza dei milanesi. Successivamente, anche l’Associazione Arma Artiglieria ha consegnato una targa ricordo al Sindaco di Milano
Presenze simboliche assai significative, nel 150° Anniversario della Unità Nazionale, quelle dei Comitati Tricolori Italiani nel Mondo, degli Esuli delle Terre Irredente di Istria-Fiume-Dalmazia, di ebrei italiani di origine libica, di discendenti di Ascari ed Ufficiali del Regno Italiano di Albania, e dei nipoti degli eroi della Prima Guerra Mondiale, Ammiraglio Paolo Tahon de Revel e Generale Diaz della Vittoria.
Dopo la conferenza, alla presenza della Banda Musicale che ha suonato inni patriottici (Inno di Mameli, Marcia Reale ed Inno del Piave) sono state deposte tre corone di alloro alle lapidi di Palazzo Marino che ricordano la Vittoria della Grande Guerra. Poi si è formato un corteo patriottico che ha sfilato, da Piazza della Scala, attraversando la Galleria Vittorio Emanuele, raggiungendo, fra ali festanti di milanesi e turisti incuriositi, Piazza del Duomo dove, dopo aver suonato il silenzio di ordinanza in Onore di tutti i Caduti, è stata depositata una corona di alloro al monumento a Vittorio Emanuele II, Padre della Patria e primo Re d’Italia.
Che emozione vedere sfilare decine di insegne militari e, per la prima volta, insieme: la bandiera sabauda (con scudo e corona) della Guardie d’Onore al Pantheon e quella della RSI (con aquila e fascio), la bandiera degli Arditi (nera con il gladio oro) con il labaro della Decima Flottiglia Mas del Comandante Principe Junio Valerio Borghese. Infatti, alla manifestazione erano presenti anche: la storica Associazione Nazionale Arditi d’Italia – ANAI (con il suo Presidente Nazionale, Pierpaolo Silvestri, e Lino Menghini), l’Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana – UNCRSI (con il presidente Armando Santoro, Volontario della Legione Autonoma Ettore Muti, ed il presidente onorario Dario Buzzi), le Ausiliarie della Associazione Culturale Servizio Ausiliario Femminile (le prime donne soldato in Italia), l'Associazione San Marco ed una folta delegazione della Associazione Combattenti della gloriosa X MAS, rappresentata, oltre che daL vice Presidente Nazionale, Sergio Pogliani, da ben tre reduci di guerra, applauditissimi dai milanesi: la Medaglia d’Argento al Valore Militare, Sottocapo Giancarlo Panichini dei Mezzi di Assalto, i Marò Iwan Bianchini (encomio solenne per la battaglia di Tarnova) e Vincenzo Oliveti dei Nuotatori Paracadutisti.
“Mi auguro che le celebrazioni dei 150 anni possano aiutare il processo di pacificazione nazionale. Percorso non facile, perché ci sono ferite ancora aperte e chi ha combattuto su fronti opposti fatica ancora a vedere nell’altro un compatriota. Credo che questo sia anche il significato del messaggio del Presidente Napolitano, vedere nei valori della Italia unita, la nostra storia e la nostra identità, nel rispetto di tutti coloro che si sono sacrificati per gli ideali di libertà ed indipendenza” questa l’importante dichiarazione del Sindaco Letizia Moratti.
“Dopo queste celebrazioni, coloro che hanno sempre cercato di dividere l’Italia in due, tra buoni e cattivi, non potranno più fare a meno di pensare che c’è un’unica storia italiana, con momenti belli e con momenti brutti. Noi lo abbiamo sempre sostenuto e, quando vedi la tua verità sulle labbra del tuo avversario, devi gioire, perché questo è il segno della vittoria. Come ci ha insegnato un grande italiano (Giorgio Almirante)” ha ribadito il Ministro Ignazio La Russa.
“Mi dispiace per le polemiche di alcuni giornali e per le strumentalizzazioni elettorali della sinistra sulla presenza del labaro della X MAS, associazione alla quale sono onorato di appartenere come socio simpatizzante. Ribadisco che la manifestazione di sabato non è stata affatto una provocazione ma un gesto di autentica riconciliazione nazionale fra veri patrioti che hanno combattuto, in divisa e con onore, su fronti diversi, durante la guerra civile che ha sconvolto e diviso gli italiani dal 1943 al 1945 ed oltre. Il Sindaco Moratti e il Ministro La Russa, con la loro presenza e le loro dichiarazioni, hanno perfettamente compreso lo spirito patriottico della iniziativa, alla quale hanno partecipato, fianco a fianco, ex combattenti del Regno d’Italia e della Repubblica Sociale Italiana.” Ha dichiarato Roberto Jonghi Lavarini, Presidente del Comitato Destra per Milano (LiberaMente nel PDL) e probabile candidato alla Presidenza di Zona 1 del Comune di Milano, come confermato anche dall’On. Massimo Corsaro.
N.B. (per politici faziosi e giornalisti ignoranti): La Marina Anti Sommergibili è stata fondata nel 1915 e vanta ben 32 Medaglie d'Oro al Valor Militare. L'Associazione Combattenti X MAS è regolarmente riconosciuta dalla Repubblica Italiana, in quanto facente parte della Associazione Nazionale Marinai d'Italia. Per questo, il labaro della X MAS ha sfilato anche al Raduno Nazionale di Reggio Calabria ed i reduci sopracitati sono stati ufficialmente invitati come relatori al Collegio Navale Morosini di Venezia. Il Corpo degli Arditi, eroica e pluridecorata formazione di volontari della Grande Guerra, è stato invece fondata nel 1917 e vanta ben 242 Medaglie d'Oro al Valor Militare. L'Associazione Nazionale Arditi d'Italia (ANAI) è stata fondata nel 1920 e, anche dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha sempre partecipato alle manifestazioni militari e patriottiche, venendo riconosciuta, di fatto, dal Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga.
Radiazioni: quello che non fanno, quello che non ci dicono
Le conseguenze di Fukushima, la prevenzione, l'informazione e l'allarmismo
Il Piano Nazionale del Dipartimento della Protezione Civile, Dpcm del 19 marzo 2010: approvazione del piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche prevede delle misure d'urgenza in caso di rischio nucleare.
Dalla home page del sito del Ministero della Salute, nella parte in evidenza dedicata alla rassicurazione ai cittadini relativamente alla crisi nucleare giapponese fino a ieri era possibile raggiungere alcune pagine tratte dal Supplemento ordinario n. 96 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 119.
Esse contenevano le indicazioni per la “Distribuzione territoriale della dose equivalente alla tiroide (mSv) da inalazione di 131I per il gruppo di popolazione dei bambini”. Nei “Presupposti tecnici del piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze nucleari e radiologiche.” Si evidenziava che “Perché la contromisura abbia la massima efficacia è necessario che lo iodio stabile venga somministrato prima dell’esposizione al rilascio radioattivo (in previsione dell’arrivo della nube radioattiva) o al massimo entro le prime 6-8 ore dall’inizio dell’esposizione (Fig.A4.1). Somministrazioni più tardive presentano profili di efficacia molto modesti ed è addirittura possibile che una somministrazione ritardata di iodio stabile (48-72 ore dopo l’inizio dell’esposizione) possa prolungare la ritenzione intratiroidea del radioiodio provocando pertanto teoricamente un potenziamento del danno radioindotto alla tiroide”. Veniva inoltre indicata la “Dose evitata alla tiroide in funzione del tempo in cui viene somministrato lo iodio stabile (tratta da:Guidelines for iodine prophylaxis following nuclear accidents – 1999 update WHO)Facendo riferimento al documento “Basi tecniche per l’aggiornamento dei presupposti del piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze nucleari e radiologiche. Eventi diorigine transfrontaliera” (Novembre 2006), nelle figure A4.2 e A4.3 è riportato l’andamento temporale della dose equivalente alla tiroide per i due impianti presi in considerazione.” Il riferimento riguarda eventuali incidenti alla centrale di St. Alban in Francia e alla centrale di Krško in Slovenia, centrale appena riavviata dopo che il 23 marzo era stata fermata per problemi tecnici e di sicurezza. Il Decreto precisava che ”Le Regioni interessate sotto questo aspetto, nell’ipotesi più sfavorevole formulata, sono:- In caso di rilascio a seguito di incidente severo presso la centrale di St. Alban:
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, parte della Lombardia, parte dell’Emilia-Romagna;
- In caso di rilascio a seguito di incidente severo presso la centrale di Krško: Friuli
Venezia Giulia, parte del Veneto e dell’Emilia Romagna per il possibile interessamento
dell’area del delta padano (province di Rovigo e Ferrara).”
Quindi “Considerato che in Italia non sono presenti centrali in esercizio, e
che lo scenario di riferimento riguarda incidenti transfrontalieri severi, si ritiene che nel nostro
Paese si debba progettare un sistema di stoccaggio finalizzato alla distribuzione rapida in
emergenza. Il tempo intercorrente tra la notifica dell’incidente e l’inizio dell’esposizione della
popolazione sul territorio nazionale non può essere conosciuto a priori con precisione. Si può
stimare un intervallo temporale che va da 12 a 24 ore. La profilassi, per essere efficace, deve essere
effettuata al più tardi entro 6-8 ore dall’inizio dell’esposizione.
Sulla base di queste premesse, si possono ipotizzare due modelli:
a) costituzione di scorte di compresse di KI nelle farmacie dei territori potenzialmente esposti e
distribuzione gratuita in caso di allarme, su disposizione del Dipartimento della Protezione
Civile, d’intesa con la Regione interessata;
b) stoccaggio decentrato presso strutture idonee, e distribuzione a cura del sistema sanitario
territoriale (118), attraverso centri di distribuzione definiti sulla base di una pianificazione
specifica.”
Ci troviamo di fronte a que problemi:
1-A distanza di 19 giorni dal sisma giapponese la maggior parte delle farmacie non sa neanche cosa sia lo Ioduro di potassio, in aperta antitesi alle indicazioni di necessaria immediatezza previste dal decreto.
2- Da ieri alcune pagine del decreto sono state modificate sul sito del Ministero della Salute. L'allegato 4 (raggiungibile comunque solo cliccando sull'Allegato 5 !!) fino a ieri presentava 11 link da evidenziare. Oggi ne presenta 22 di fatto non raggiungibili. Qualsiasi tentativo di accesso a queste pagine porta al rilascio della indicazione "Forbidden: You don't have permission to access".
Risulta contraddittorio che alla modifica della visibilità delle pagine dal sito del Ministero della Salute si contrapponga il mantenimento di un pdf complessivo del documento, rintracciabile sul sito della Protezione Civile http://www.protezionecivile.i t/resources/cms/documents/Pian o_nazionale_revisione_1marzo_2 010.pdf .
Cosa è accaduto? Perché le farmacie non vengono sollecitate, in chiave di prevenzione, a predisporre quanto previsto dalle indicazioni del Decreto? Perché vi è una comunicazione difforme del Ministero della Salute e del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale crea confusione e contribuisce a generare insicurezza e incertezza tra i cittadini. Questa situazione di comunicazione alterata è grave, in un momento come quello attuale in cui i cittadini hanno bisogno di certezze e di rassicurazioni. La verità e l’accesso alle informazioni costituiscono non solo il rispetto dei diritti costituzionali ma anche l’unica modalità di riduzione dell’ansia e di gestione consapevole e diffusa di un problema generato da una catastrofe nucleare non confinabile e non circoscrivibile.