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Il Blog di Donatella Elvira Camatta | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Venerdì, 21 Luglio, 2006 - 12:56

Il vero volto della sinistra di guerra

Negli ultimi giorni abbiamo assistito al plateale tradimento delle promesse e degli impegni presi con i milioni di italiani che hanno votato la “sinistra” anche per farla finita con la sporca guerra, come diceva un manifesto elettorale.
Sui pochi (purtroppo) deputati e senatori che hanno osato anteporre la coerenza con le proprie scelte alla logica di fedeltà al governo sono piovuti insulti, minacce e ricatti di ogni tipo, con toni che andavano da un cupo richiamo all’ordine di sapore stalinista al compatimento sprezzante per le “anime belle” o i “gruppetti anacronistici”.
In realtà, la cosiddetta “sinistra radicale” avrebbe la forza e i numeri per imporre al resto della maggioranza scelte opposte a quelle ipocrite e guerrafondaie culminate nel sì al rifinanziamento della missione in Afghanistan (dopo aver votato no per otto volte sullo stesso argomento… ma quando era all’opposizione). Non averlo nemmeno tentato comporta una responsabilità enorme e una indegna falsificazione dei reali rapporti di forze.
La realtà è che non si vuole mettere in discussione non solo la missione in Afghanistan, ma anche e soprattutto l’asservimento agli Stati Uniti, alla Nato e alla loro politica criminale. Non si vogliono affrontare questioni di enorme importanza come il disarmo e la necessità di una politica estera basata sul ripudio della guerra come mezzo per risolvere i conflitti internazionali e sul riconoscimento della pace come diritto fondamentale di popoli e individui.
Il caso italiano dimostra ancora una volta che non saranno i governi da soli a imboccare questa strada. Tocca ai popoli, ai milioni di persone che in questi anni hanno manifestato contro la guerra e ogni tipo di violenza imporre una svolta a coloro che pretendono di decidere il destino di tutti.
Partito Umanista
Giovedì, 20 Luglio, 2006 - 16:40

Le commissioni consiliari non sono un bottino da spoil system

In chiusura della seduta consiliare di ieri, abbiamo espresso soddisfazione per la nomina del cinque Saggi: si completa finalmente la composizione di un organo fondamentale per il funzionamento dell’Amministrazione.
Tuttavia, oggi, non possiamo passare sotto silenzio il fatto che queste nomine siano arrivate con due settimane di ritardo rispetto al ruolino di marcia – che non è poco, per i problemi irrisolti della nostra città -, ritardo dovuto unicamente al pervicace ostruzionismo condotto nell’aula di palazzo Marino da una parte di Forza Italia, ossia dal gruppetto di consiglieri esclusi dall’attribuzione degli assessorati. I quali hanno levato l’assedio alla Giunta soltanto quando sono stati accontentati con l’ulteriore distribuzione di cariche, le presidenze delle commissioni consiliari.
Cosa rappresentano questi organismi? Sono lo strumento "istruttorio" delle delibere che saranno sottoposte al Consiglio comunale, sono composte in modo rappresentativo dei gruppi consiliari e proporzionale alla loro consistenza. E anche nelle cariche dovrebbero anche essere rappresentativi dell’intero corpo elettorale, sia di quello che ha votato per la maggioranza che per la parte che ha votato per l’opposizione, tanto più dopo un risultato come quello uscito dalle urne il 28 maggio in cui il 48% degli elettori ha votato per i partiti del centrosinistra.
Proprio per questo, dal canto nostro, noi dell’Ulivo e dell’opposizione tutta – nell’intento di avviare la consigliatura del mandato Moratti nel migliore dei modi e nell’interesse di Milano – avevamo avanzato la proposta che la presidenza di alcune commissioni consiliari (2 su diciassette!) fosse affidata a esponenti dell’opposizione. Intendiamoci: commissioni di puro indirizzo e controllo: Bilancio, Affari Istituzionali – come avviene in molte altre amministrazioni.
Invece no, ha prevalso una concezione proprietaria che considera gli organi dell’Amministrazione pubblica bottino da dividere tra i vincitori e gli avversari politici degni al massimo di una noncurante alzata di sopracciglio, se non dei nemici da cancellare.

Marilena Adamo

Capogruppo dell’Ulivo

Giovedì, 20 Luglio, 2006 - 15:46

La Liberalizzazione della vendita dei farmaci favorisce i consumatori

Il dibattito che sta accompagnando i provvedimenti varati dal Decreto Bersani trascura troppo spesso l’elemento di fondo: che è rappresentato dai vantaggi che possono derivarne per i consumatori, la stragrande maggioranza della popolazione.
Per esempio, la levata di scudi delle organizzazioni di categoria dei farmacisti (e dei loro difensori come l’assessore De Albertis) vorrebbe far passare inosservate alcune questioni evidenti a qualunque interlocutore in buona fede, nell’ordine:

1. il settore farmaceutico è stato finora regolato da una legge corporativa del 1931: in forza di quelle norme anche la vendita dei prodotti farmaceutici senza obbligo di prescrizione (SOP) e da banco (OTC – Over the Counter) resta appannaggio esclusivo dei farmacisti
2. la liberalizzazione di questo canale spezzerà un ormai anacronistico oligopolio e potranno determinarsi diminuzioni di prezzo oscillanti tra il 20% e il 45% confronto a quelli attuali, con sicuro sollievo per i bilanci familiari, sui quali la spesa farmaceutica incide notevolmente. Che la diminuzione dei prezzi sia possibile è dimostrato dal fatto che negli altri Paesi europei gli stessi prodotti costano quasi sempre di meno.
3. i supermercati che decideranno di attrezzarsi per la vendita dei farmaci SOP e OTC dovranno allestire all’interno dei supermercati aree attrezzate e affidate alla responsabilità di farmacisti professionisti allo scopo di consigliare gli utenti nella scelta dei farmaci da banco e impedire eventuali abusi.

Il dibattito che sta accompagnando i provvedimenti varati dal Decreto Bersani trascura troppo spesso l’elemento di fondo: che è rappresentato dai vantaggi che possono derivarne per i consumatori, la stragrande maggioranza della popolazione.Per esempio, la levata di scudi delle organizzazioni di categoria dei farmacisti (e dei loro difensori come l’assessore De Albertis) vorrebbe far passare inosservate alcune questioni evidenti a qualunque interlocutore in buona fede, nell’ordine:1. il settore farmaceutico è stato finora regolato da una legge corporativa del 1931: in forza di quelle norme anche la vendita dei prodotti farmaceutici senza obbligo di prescrizione (SOP) e da banco (OTC – Over the Counter) resta appannaggio esclusivo dei farmacisti2. la liberalizzazione di questo canale spezzerà un ormai anacronistico oligopolio e potranno determinarsi diminuzioni di prezzo oscillanti tra il 20% e il 45% confronto a quelli attuali, con sicuro sollievo per i bilanci familiari, sui quali la spesa farmaceutica incide notevolmente. Che la diminuzione dei prezzi sia possibile è dimostrato dal fatto che negli altri Paesi europei gli stessi prodotti costano quasi sempre di meno.

Siamo certi che questo provvedimento potrà portare a una reale diminuzione del costo dei farmaci, così come ne eravamo certi quando, nel corso del precedente mandato in Consiglio comunale, avevamo proposto all’aula di Palazzo Marino una mozione che impegnava il sindaco a sostenere la proposta di liberalizzazione dei canali di vendita di questi farmaci. Peccato che i consiglieri della maggioranza si siano rifiutati di discuterla in aula.
Ciò non fa che confermare quanto già risaputo: il centro-destra preferisce difendere l’interesse di piccole categorie a discapito dei consumatori.
Aldo Ugliano
Consigliere comunale dell’Ulivo

Giovedì, 20 Luglio, 2006 - 15:10

Proroga degli sfratti: un'opportunità per l'Amministrazione Comunale

La proroga degli sfratti delle persone anziane nelle grandi città proposta dal ministro Di Pietro è sicuramente indispensabile: a partire da Milano, dove l’Amministrazione comunale ha interpretato la precedente proroga come un invito a accantonare il problema.
A noi risulta che al 30 giugno erano giacenti in Commissione Assegnazione Alloggi ben 110 domande di assegnazione per sfratto di anziani ultrasessantacinquenni. Dall’altro lato, al 4 luglio erano invece disponibili 8 appartamenti.
Sollecitiamo la Giunta di Milano a approfittare della nuova proroga per recuperare gli alloggi necessari e procedere all’immediata assegnazione agli ultrasessanrtacinquenni in lista d’attesa da diversi anni – alcuni dal 2000.

Carmela Rozza
Consigliera comunale dell’Ulivo

Giovedì, 20 Luglio, 2006 - 13:17

Quando le parole diventano Kamikaze......

QUANDO LE PAROLE DIVENTANO KAMIKAZE Commento sulla legalizzazione del Partito pedofilo olandese
Nasce in Olanda, con autorizzazione governativa, il Partito dei Pedofili. Che naturalmente non si auto-definisce tale, bensì “Partito dell’amore fraterno, della libertà e della diversità”. Qualcuno traduce anche il primo termine con “carità”.
Parole familiari ai movimenti che si battono per i diritti civili delle cosiddette minoranze (culturali, religiose, sessuali ecc.). In aggiunta c’è quel vocabolo così antico, e pregno di significato, che da sempre connota l’amore cristiano: carità.
La carità è il greco agapé. Non la fredda filantropia, non l’asettico pietismo, non la compiacente elemosina. Il Dio dell’agapé-carità non è l’elemosiniere (G. Gentili), non prova amore: è egli stesso amore, ardente, operativo e gratuito. Quale appunto è, o dovrebbe essere, l’amore fraterno, che nella sua caratteristica di gratuità abbraccia ogni tipo di relazione: parentale, amicale o erotica che sia.
Il Partito dei Pedofili (pardon: dell’amore fraterno o carità) si proporrebbe di diffondere, e di difendere, quest’idea dell’amore.
Si proporrebbe di diffondere, e di difendere, il diritto di minoranze perseguitate. Perseguitate per la loro sessualità. Vedremo più sotto in quale modo.
Già altrove dichiarai che una società è in crisi quando in essa s’innesca un processo di de-semantizzazione. Quando il linguaggio viene stravolto e gli stessi vocaboli assumono un significato diverso, se non addirittura opposto, a quello originario. Allora siamo in presenza di un vero e proprio rovesciamento delle idee, della mentalità, dei costumi, persino dei corpi degli individui. Diventiamo altro perché siamo già altro, perché il linguaggio ci caratterizza come esseri umani, perché quello siamo noi; allora “amore” e “odio”, “bene” e “male” diventano concetti fluidi, per dir così intercambiabili, a seconda delle intenzioni dell’interessato. Si tratta, per usare un ossimoro, dell’assolutizzazione del relativo. Tutto è buono o tutto è cattivo a seconda del mio personalissimo, insindacabile (e, questo sì, inviolabile) metro di giudizio.
In questo disancoramento verbale, e di conseguenza intellettuale, e di conseguenza umano, il pedofilo (altro neologismo in sé improprio, inventato da un calco greco: letteralmente significa infatti “amico dei bambini”…) può ben ricorrere a parole e concetti nobili, talora persino sacri, per raggiungere i suoi scopi. Si deve riconoscere che quelli del succitato partito sono fin troppo espliciti: abbassamento dei minorenni da 16 a 12 anni, possibilità di fare sesso con animali, legittima diffusione di materiale pornografico con bambini, proiezione in tv di film a luci rosse lungo tutto l’arco della giornata e via discorrendo.  Il Tribunale dell’Aja vi si è opposto? No davvero. Questa la spiegazione: ”La libertà di riunirsi è espressione di una società democratica. Toccherà agli elettori valutarne il programma”. Ecco di nuovo la nobile parola, “libertà”, unita all’altrettanto nobile aggettivo “democratico”. Ma proviamo a sostituire quei poveri e bestemmiati vocaboli con altri ben più consoni (per esempio, “L’arbitrio di riunirsi è espressione di una società anarchica, ecc.”), e il processo di de-semantizzazione balzerà subito all’occhio.
C’è molto altro, s’intende. Gli obiettivi del Partito Pedofilo (anzi, dell’amore fraterno ecc.) sono, dicevamo, espliciti; altri ricorrono a mezzi più sottili. Da diverso tempo esiste infatti una corrente di “pensiero” che cerca significativamente di far passare l’idea di una pedofilia “cattiva”, che arriva all’omicidio ed è condannabile, e un’altra “buona”, che sarebbe, secondo tali teorici, una semplice variante della sessualità  da non reprimere se accettata con serenità e consenso (come se i minori, non solo i bambini ma anche gli adolescenti – non dimentichiamolo! – fossero psicologicamente formati) . Questa pedofilia “buona”, che per i suoi propugnatori verrebbe condannata solo da bigotti e oscurantisti, teorizza il “ritorno” a una idilliaca società dell’amore (ci risiamo), senza senso del peccato e della colpa, dove tutti possano manifestare la libertà del proprio corpo, così come veniva cantata in arcadiche poesie dell’Arabia o della Grecia antica. Tutto quanto in nome della giovinezza, dello splendore, della bellezza delle Lolite o dei Ganimedi (a seconda dei gusti), sotto il pretesto della cultura e della raffinatezza. Ma il fine cui tendono questi individui è sempre lo stesso: l’accettazione della pedofilia. Che solo nella sua manifestazione esteriore è legata al sesso: in realtà, ed ecco il punto vero, si tratta di violenza.

 

Siamo pertanto giunti  alla tappa finale del processo di de-semantizzazione; e ciò spiega perché il Tribunale dell’Aja non ha saputo opporsi neppure davanti a richieste così manifestamente e spudoratamente criminali come quelle del sedicente “Partito dell’amore fraterno” (e che Dio ci perdoni).
A questo punto nulla vieterebbe, sempre in nome della “libertà (arbitrio) di riunirsi, espressione di una società democratica (anarchica)”, la costituzione legale di un Partito dei Razzisti, che ovviamente non si chiamerebbe così ma, attingendo alla ricchezza del vocabolario, potrebbe presentarsi come “Partito delle identità, delle minoranze etniche e della cultura locale”. Non ci suonano cari e seduttivi, questi termini? Non riscuoterebbero un sicuro successo?

 

E non si venga a dire che tale “partito” non potrebbe mai nascere perché in contrasto con la democrazia stessa: nella democrazia ridotta ad anarchia è al contrario lecito tutto, persino l’auto-distruzione. Sono le parole-kamikaze l’arma fatale del nostro suicidio.
Daniela Tuscano (per info contro la pedofilia: www.associazioneprometeo.org)

Giovedì, 20 Luglio, 2006 - 13:10

VERGOGNOSO....E' UFFICIALE,E' LEGALE,E' IL PARTITO DEI PEDOFILI!!

Temo che anche questa volta, la notizia passerà in secondo piano.
Offuscata dalla scarcerazione di Ricucci e dal ritrovato amore della sua Anna Falchi, o dalle tette rifatte dell’ennesima raccomandata di turno, presentatrice più per aver guardato spesso in camera….da letto, che per meriti artistici.
Mi riferisco al fatto che il Tribunale dell’Aja ha ufficialmente legittimato la nascita e l’opera del Partito dei Pedofili, quel “PNVD Partito dell’amore fraterno, della libertà e della diversità” che ha nei suoi obbiettivi l’abbassamento dell’età dei minorenni, da 16 a 12 anni, la possibilità di fare sesso con gli animali, la legittimazione della diffusione di materiale pornografico con bambini e via dicendo……
Per il Tribunale olandese tutto legale, tutto accettabile. Con questa motivazione:
”la libertà di riunirsi è espressione di una società democratica….toccherà agli elettori valutarne il programma…”.
Ed ora tali signori, che come già scrissi qualche mese fa “non sono una provocazione, sono una triste realtà”, ora dicevo faranno sul serio e correranno alle prossime elezioni per avere dei propri rappresentanti in Parlamento. Giusto ieri il loro presidente (v. foto), ha annunciato di avere iniziato la raccolta di firme per poter presentare i propri candidati.
Firme che c’è da giurarci, troveranno in poco tempo.
Così come lo spazio mediatico che questi soggetti hanno, lontano anni luce da quello riservato a chi i bambini li difende.
presidente partito dei pedofili olandese
 Questa notizia arriva sui nostri media il giorno in cui cade la ricorrenza dell’agguato mafioso al Giudice Borsellino ed agli “angeli” della sua scorta, in Via D’Amelio.
Queste le parole con cui il Presidente della Repubblica Napolitano ha ricordato tale episodio:
“Il sacrificio di Paolo Borsellino resta di monito a non abbassare mai la guardia nella lotta per debellare le insidie, ovunque si annidino, di questo gravissimo fenomeno criminoso”.
Parole da fare nostre, oggi più che mai. Partendo dall’Olanda per approdare a casa nostra, nelle troppe invisibili Via d’Amelio…..
Mercoledì, 19 Luglio, 2006 - 12:43

Nessuna fretta, nessun problema in Zona7

Nel Consiglio di ieri sera, dopo quasi due mesi dalle elezioni, secondo Consiglio (il primo è stato solo per la convalida degli eletti) è stato eletto il nuovo Presidente del Consiglio di Zona 7, Accame di Forza Italia.
Tutto questo tempo è stato necessario in quanto vi erano dei problemi, interni a FI, per cui alcuni Consiglieri non condividevano la scelta del Candidato Presidente, e anche ieri sera non tutto è stato facile.
Il Presidente è stato eletto alla terza votazione dove bastava la maggioranza semplice (dei presenti), nelle prime due in cui serviva la maggioranza assoluta di 21 Consiglieri (la maggioranza ne conta 25 contro 16 dell’opposizione) aveva trovato l’ostacolo di 3 Consiglieri (2 contrari e 1 astenuto) di FI che non ne aveva consentito l’elezione.
Da notare che ai Consiglieri non è stata neppure consegnata una copia del programma che il Presidente e la maggioranza vorranno portare avanti.
L’opposizione ha chiesto spiegazioni sul ritardo per questa elezione, il consigliere “anziano” ha spiegato che non vi era nessun ritardo dato che il regolamento consente di eleggere il presidente entro 90 giorni (dopo arriva il commissariamento).
Altro fatto grave, nessuna proposta per quanto riguarda le Commissioni, che a termini di regolamento dovrebbero essere istituite contestualmente con l’elezione del Presidente.
Il Presidente ha tenuto un breve discorso e ci ha augurato “buone ferie”!!
Dobbiamo così supporre che non si farà nulla sino a Settembre??
Constatiamo che per questa maggioranza non vi siano problemi importanti che riguardino la Zona 7 e tutto può tranquillamente essere rimandato.
Nessun problema, nessuna fretta. Il Commissario ormai è stato evitato.
Saluti
Ivano Grioni
Cons. Zona 7 L’Ulivo

Martedì, 18 Luglio, 2006 - 18:03

ERODE 2006

 

Erode 2006

civilian_victims_lebanon_1.jpg

Caro Grillo, sono Nicola Migliorino professore all' Università di Exeter, invio alcune foto spedite da Hanady Salman, un giornalista di As-Safir (quotidiano di Beirut), con questo messaggio:

"Cari amici e colleghi,
dovete scusarmi per le foto che vi invio. Sono immagini di bambini uccisi da Israele nel Libano del sud. Sono completamente bruciati. Ho bisogno del vostro aiuto. Sono abbastanza certo che queste foto non saranno pubblicate in Occidente, sebbene siano Associated Press pictures.

civilian_victims_lebanon_3.jpg

Ho bisogno del vostro aiuto per pubblicarle se potete. A queste persone era stato chiesto di lasciare il loro villaggio, Ter Hafra, la mattina, entro due ore circa, altrimenti... Quelli che hanno potuto si sono recati alla base ONU più vicina che gli ha chiesto di andarsene. Io penso che dopo i massacri di Qana del 1996 quando i civili furono bombardati nel suo quartier generale, l'Onu non voglia essere responsabile per le loro vite.

civilian_victims_lebanon_2.jpg

Pochi minuti fa, Israele ha chiesto agli abitanti del villaggio di Al Bustan di evacuare le loro case. Ho paura che i massacri continueranno sino a quando le azioni di Israele non saranno sotto controllo. Per favore, aiutateci se potete".
Hanady Salman

 

Martedì, 18 Luglio, 2006 - 12:49

CTPC e nuove " grandi" e piccole opere

In questo numero illustreremo qual è il nostro pensiero sulle nuove infrastrutture per i trasporti a Milano, soprattutto in vista della conferenza stampa che si dovrebbe tenere in questo mese.
Il nostro, e vostro, comitato è sempre attento a verificare il reale livello di realizzazione di tutte le infrastrutture, oltre a cercare quante più informazioni utili riguardo ai nuovi progetti, e non possiamo negare, che in quest’ultimo caso, le difficoltà non sono poche. Spesso, infatti, ci troviamo di fronte ad un muro di silenzio, quasi come se noi utenti fossimo indifferenti all’argomento trattato, poiché a noi estraneo. Medesimo sembra essere il comportamento delle istituzioni, più avvezze ad usare i progetti per pura propaganda, sia da chi questi sistemi poi li dovrà gestire, ovvero ATM.
In questo ambito è giusto premettere che non è nostra intenzione opporci ottusamente ad alcuna proposta, quindi senza seguire esempi poco promettenti come quelli della ormai nota TAV, ne, d'altronde, subire passivamente decisioni che influiranno sulla nostra vita quotidiana per decenni, come nel caso della progettazione di una metropolitana. Quindi è nostra volontà diventare parte attiva del processo decisionale, poiché, in qualità di utenti, è nostro pieno diritto partecipare alla progettazione di queste infrastrutture, quanto più che in fondo siamo in parte anche finanziatori!
Purtroppo però questa possibilità è ancora lontana, è ci troviamo di fronte ormai ad una linea, la quinta (rosa), ormai di prossima realizzazione, con tutti i contratti firmati, dove il cittadino, se non nel caso di alcuni tecnici, non ha potuto dire granché, dunque non sappiamo se questa linea potrà soddisfare o meno i reali fabbisogni della cittadinanza, oppure se essa è stata progettata nella tutela del cittadino e non con il solo fine di favorire quello o quell’altro investitore. Ma da questo fatto partiamo per entrare nel dibattito che prima si terrà in vista della creazione della linea 4, per iniziare, o di altre infrastruttura quale il secondo passante. A questo si aggiunge anche il nostro impegno per spingere nella realizzazione dei cosiddetti piccoli lavori, quali la riqualifica delle infrastrutture, spesso molto degradate, dei trasporti di superficie, che, richiedono meno impegno finanziario, meno tempo, ma nonostante ciò, spesso sono del tutto ignorati, con la conseguenza che la nostra città si presenta ancora in molte parti inadeguata ai bisogni, non solo dei cittadini con problemi motori, ma di tutti i cittadini alle prese con banchine degradate o insufficienti.
SITUAZIONE DAI CANTIERI
Al momento non vi è molto da aggiungere sui vari lavori in e fuori Milano, ecco un breve sunto.
LINEA 1 Al momento nessun cantiere
LINEA 2 Prendono forma le stazioni di Assago e la sede dei binari
LINEA 3  Proseguono regolarmente i lavori per le tre nuove stazioni Dergano, Affori centro, Affori FNM, ancora da assegnare l’appalto per la stazione Comasina
NUOVA LINEA 5  (Nata dalla fusione tra linee 5 e 6) Firmati i contratti tra progettisti, Comune, e finanziatori privati, ora manca il progetti esecutivo che accoglierà molte modifiche e migliorie, entro la fine dell’anno si attendono i primi cantieri.
PASSANTE FERROVIARIO   Procedono i lavori presso il bivio Trecca a Rogoredo per la nuova diramazione, attualmente è in fase di realizzazione il tunnel che sottopassa i binari per Porta Romana, mentre non sono ancora iniziati i lavori presso la stazione di Rogoredo, dove invece sono stati restaurati solo le banchine dei binari già operativi
LINEA SUBURANA S9    Finalmente aperta la stazione Romolo, ora si aspetta l’apertura del nuovo tratto riservato tra Lambrate e Porta Romana e i lavori per la stazione Tibaldi
STAZIONI DI PORTA PER L’ALTA VELOCITA’   Sono iniziati i lavori per la realizzazione della nuova stazione Rho-Fiera, così come quelli per la nuova stazione a Pioltello, mentre procedono alacremente i lavori sulla Milano-Novara.
LINEE SUBURBANE  S7 E S8    Da e per Lecco e Carnate, tuttora in attesa di essere attivate, suscitano però molti dubbi sia sul percorso che sulla mancanza di opere innovative sostanziali, su tutte spicca ancora l’assenza dell’alimentazione elettrica.

PER UN COMITATO DI REDAZIONE

Ormai siamo giunti al quarto numero e l’ufficializzazione del Comitato nell’ambito dell’Associazione Dialoghi Necessari, ci porta alla necessità di far crescere il nostro notiziario inserendo nuove rubriche sulle nostre iniziative e sulle segnalazioni più interessanti, oltre che i consigli per gli utenti.
Per questo motivo stiamo cercando di creare un comitato di redazione che ci aiuti in tutto ciò, invitiamo pertanto chiunque sia interessato a scrivere degli articoli per i prossimi numeri che a partire da settembre avranno cadenza mensile. Per proporvi scrivete alla mail metromilano@tiscali.it (vi rispondo direttamente io) o alla mail del comitato

Martedì, 18 Luglio, 2006 - 12:38

RICORDIAMOCI DI BORSELLINO

 

 
Domani, quattordici anni fa, veniva ucciso, insieme a cinque uomini
della sua scorta, in Via D'Amelio a Palermo con un'autobomba, Paolo
Borsellino. In quello stesso anno, pochi mesi prima (23 maggio) era
stato assassinato Giovanni Falcone. Dopo la strage di via D'Amelio i
soldati vennero inviati in Sicilia per affiancare le forze
dell'ordine. Si diffondeva nel Paese l'impressione di una minaccia
incombente.
Ricordo personale: ero sul monte Terminillo, in un campeggio con la
parrocchia, dove ero educatore. Eravamo saliti al paese, e stavamo
facendo acquisti. Io e Gianni eravamo seduti al tavolo di un bar. Si
avvicinò don Giuseppe mostrandoci la prima pagina del giornale (era
il 20 Luglio), che mostrava la foto con la notizia dell'attentato a
Borsellino, dicendomi : "hai visto?".
Oggi, per molti ragazzi, questa notizia passa come una delle tante.
Per la mia generazione fu un evanto epocale, risvegliò molti di noi
alla coscienza civile, e alcuni li animò all'impegno politico. Io, ad
esempio, feci parte, per due anni, di un movimento, oggi dimenticato,
chiamato "La Rete", che aveva come obbiettivo primario la lotta alla
corruzione del sistema politico e alla mafia. Tanta storia, personale
e collettiva è passata da allora, ma in me quel tipo di aspirazione
alla giustizia sociale, alla legalità democratica, alla lotta contro
la criminalità, rimane.
Scusate questo pippoto personale, ma intanto ricordiamoci di
Borsellino e Falcone. Non può farci che bene.
Alessandro Paris

 

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