Appoggio di Tomas Hirsch leader Umanista in Cile
L'Hirsch pensiero. Davanti a 2500 delegati arrivati da ogni angolo del pianeta, l’umanista cileno Hirsch ha ottenuto una serie di successi clamorosi grazie alle sue affermazioni sulla necessità dei boliviani di avere un’uscita verso il mare.
lettera aperta: Amir di Arezzo
Amir finalmente libero!
Ciao,
Sono Amir del Centro delle Culture di Arezzo. Se ricevi questa mail
significa che mi hai aiutato nei mesi passati firmando la petizione
(http://www.c234.net/petizioni
fatto anche molto di più!) e per questo ti sono molto grato.
Sono tornato a vivere ad Arezzo e ho ripreso a lavorare in una ditta
orafa, finalmente con un contratto regolare. In questo momento, con il
Centro delle Culture, sto portando avanti una campagna per chiedere la
creazione di aree destinate alla sepoltura musulmana nei cimiteri e
stiamo continuando una campagna informativa per chiedere la chiusura dei
CPT. Dopo la mia liberazione, ho partecipato ad alcune trasmissioni
televisive a cui sono stato invitato e sono usciti oltre 20 articoli su vari
giornali che hanno parlato della mia vicenda e dei CPT. Dobbiamo
continuare a lottare per il nostro primo diritto in quanto esseri umani: la
libertà.
Grazie di cuore e ti auguro delle buone feste di natale
Amir K.
Guerra di religione nel Magentino
Italia è una nazione fondata sul debito pubblico
17 Dicembre 2006
Lo sconto postumo
L’Italia è una nazione fondata sul debito pubblico. Ha fondamenta debitorie solide. Un alibi di ferro per le Finanziarie. Un alibi per nuove tasse, per l’aumento di quelle esistenti. La Finanziaria preserva il debito pubblico. Con un imponente debito pubblico le riforme non si possono fare. E tutto rimane com’è per la felicità dei nostri dipendenti. Nessun governo è intervenuto sulla spesa pubblica. Neppure il Ciclista e lo Sciupà.
Se i costi corrono, le tasse aumentano e il debito tiene. Il debito è ormai una condizione dello spirito. E’ nell’aria. Indebitarsi è uno stile di vita. Chi vanta crediti è un fallito. Bisogna vantare debiti per essere qualcuno. Più il debito personale è grande, maggiori sono le opportunità. Si può diventare persino presidente del Consiglio o della Telecom.
Le parole... Accesso al credito rassicura, accesso al debito preoccupa. Diventiamo accreditati, non indebitati. Banche, finanziarie e grandi distributori sono in prima fila per la creazione della povertà attraverso il credito. Se avessi detto a mio padre che mi indebitavo con TAEG 20% per andare alle Antille mi avrebbe preso a calci nel c..o. E poi avrebbe denunciato la banca.
Le banche pensano sempre ai nostri sogni. Li vogliono vedere realizzati insieme agli interessi bancari. A Natale è disponibile lo sconto se paghi dopo. Un mistero. Se si paga dopo sei mesi scatta lo sconto senza alcun interesse. Se paghi subito no. Un bel Tv Color LCD costa circa 1200 euro. Se paghi dopo sei mesi in contanti ti costa il 20% in meno. Un affare. Ma se tra sei mesi ti dimentichi, non arriva il bollettino o non hai i soldi cosa succede? Con TAN 17,48%, TAEG 18,45% (ma possono essere superiori) per 1000 euro fanno 24 rate mensili da 53,40. Il risultato è di 1281,60. I grandi distributori guadagnano sul debito dei clienti. Assistiti dalle finanziarie.
RESET. Un ritorno alla cultura del risparmio. La pubblicità del debito va proibita. Come è avvenuto per il fumo. E’ un atto di oscenità sociale. Una istigazione a delinquere contro noi stessi. Per Natale fatevi un regalo. Comprate meno e solo quello che vi potete permettere.
http://www.beppegrillo.it
petizione contro finanziamenti agli inceneritori
Clicca sul link seguente per visualizzare il post:
http://www.beppegri llo.it/2006/ 12/le_nuove_ pesti.html
Premessa sugli inceneritori:
- causano tumori
- danneggiano l’agricoltura e gli allevamenti
- fanno crollare il valore delle case dove sono costruiti
- non sono necessari.
La truffa dei Cip6-Certificati Verdi dei finanziamenti a inceneritori, centrali a carbone e scarti petroliferi 'assimilati' alle energie alternative continua. Soldi prelevati in presa diretta dalla nostra bolletta dell’Enel.I dipendenti al Governo lavorano a tempo pieno per petrolieri, costruttori di inceneritori e di centrali a carbone. E dopo la parola 'assimilati' hanno creato un’altra magia, una nuova parola magica: 'autorizzati'.
Impianti ‘autorizzati’ fino al 31 dicembre 2006. Invece di 'costruiti' fino al 31 dicembre 2006, com’era prima.
La parola ‘autorizzati’ è stata inserita all’ultimo secondo dai lobbisti del Governo nella Finanziaria. Gli accordi di maggioranza erano altri, come ricordato dai dipendenti Loredana De Petris e Tommaso Sodano. Gli accordi prevedevano i finanziamenti solo per gli impianti esistenti. Ed era già troppo per questi capitalisti con la bolletta dell’Enel.
Il dipendente presidente del Senato Franco Marini si è impegnato a ripristinare il testo originale entro fine anno. Per ricordarglielo mandiamogli una mail
Purtroppo, comunque vada, nei prossimi anni le varie Asm Brescia, Hera, Sarlux, Edison, Enel, Api… continueranno a fare bilancio e capitalismo in Borsa con i nostri soldi grazie agli impianti “autorizzati” e/o 'realizzati'. Uno schifo a norma di legge.
Da cineteca le dichiarazioni del dipendente ministro Ds Bersani:
" Gradirei essere consultato quando si fa una norma. Sono questioni molto complesse e ci sono dei meccanismi di incentivazione molto radicati sui quali le imprese hanno fondato parte dei loro bilanci. Ad eliminarli senza criterio si rischia di andare in tribunale e perdere le cause”.
Caro dipendente Bersani, in un Paese civile in Tribunale per risarcire i cittadini (costo medio dei contributi erogati alla voce A3 della bolletta Enel: 60 euro annui) ci dovrebbero andare i politici come lei che hanno permesso i finanziamenti e le aziende, o ex municipalizzate, che ricevono i fondi e amano la politica diessina-diossina.
Ps: Firmate la 'RESET - Petizione contro i finanziamenti agli inceneritori e centrali a fonti assimilate'. Siamo a 10.000 firme in dieci giorni.
Emissione certificazioni ISEE
Al Presidente del Consiglio di Zona 4
Paolo Zanichelli
Al Presidente della Commissione Politiche Sociali
Massimo Casiraghi
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
i Cittadini......
9 Dicembre 2006
Arlecchino servitore di due padroni
I mezzi urbani sono in sciopero. Gli aerei sono in sciopero. I treni sono in sciopero. I vigili del fuoco sono in sciopero. Gli insegnanti sono in sciopero. Gli ospedali sono in sciopero. Chiunque sia dipendente pubblico prima o poi entra in sciopero. I cittadini, i loro datori di lavoro, sono sempre all’oscuro dei motivi. Sanno che c’è lo sciopero, ma non perchè. Però sanno che l’astensione del lavoro avviene di preferenza il venerdì o nei giorni prefestivi. Un incentivo per il week end lungo.
Si mormora che gli scioperi dipendano dai mancati rinnovi dei contratti di lavoro. E che la trattativa si prolunghi sempre per molti anni. Anni di sciopero duro, non contro le amministrazioni, ma contro i cittadini. Quelli che pagano gli stipendi agli scioperanti con il costo del servizio e alle amministrazioni pubbliche, che negoziano con gli scioperanti, con le tasse.
Il cittadino paga due volte per un servizio, ma è escluso dalla trattativa. I dipendenti amministratori non cavano un ragno dal buco con i dipendenti scioperanti. Ci ritroviamo, da una settimana all’altra, senza treni, senza ricovero, senza scuola. Paghiamo plotoni di dipendenti perchè ci servano (nel senso di servizio pubblico). Ma non abbiamo diritto di parola, di giudizio, di informazione, di veto durante le trattative. E’ ora di cambiare musica. RESET!
Le trattative tra amministratori pubblici e sindacati devono prevedere la presenza di una rappresentanza dei cittadini. Che potranno capire e giudicare invece di aspettare come cretini per ore alla fermata dell’autobus.
Mentre scrivevo mi sono accorto che alcuni dipendenti non scioperano mai. I politici. Forse perchè ci vogliono troppo bene? Forse perchè li trattiamo troppo bene? Credo che sia ora di rivedere le loro condizioni contrattuali. La pensione a 30 mesi è solo l’antipasto. E se scioperano non ce ne accorgeremo.
CTPC ...un caos per chi aspetta un mezzo pubblico
L'area metropolitana milanese è una società complessa e in costante
movimento.
Un'area raccontata come dinamica ma sempre più frenetica, trafficata ed
inquinata.
Un caos che prende un po' tutti, per chi aspetta un mezzo di superficie
(tram, autobus, filovie) come non sono esenti le linee metropolitane in
determinate stazioni e orari, soprattutto per chi deve arrivare in
orario.
Invece di migliorare negli ultimi anni la situazione è andata a
peggiorare
per gli utenti continuativi ed occasionali.
Numerosissime sono ogni giorno le segnalazioni dei passeggeri in merito
a
disservizi (corse saltate, ritardi, opinabili decisioni in merito ai
percorsi, comportamenti qualche volta poco apprezzabili da parte del
personale dell'ATM, sovraffollamento e mancanza di adeguata aerazione
sulle
banchine e nelle vetture della metropolitana; rumore di gran lunga
eccessivo
su alcune tratte della metro).
Nella realtà senza una libertà di movimento si creano nuove forme di
disuguaglianze, sia da un punto di vista individuale (anziani,
disabili,
persone a vario titolo disagiate) che territoriale (vivere in luoghi
marginali poco serviti dal trasporto locale, o risiedere in comuni
dell'area
metropolitana e in lontani quartieri della città centrale).
Oggi il nostro vivere quotidiano è fatto di persone che in numero
sempre
maggiore si sposta, in tempi diversi e per scopi diversi in una
mobilità che
può essere corta o lunga, lenta o legata al pendolarismo.
Il rischio che si formi uno strato di persone libere di muoversi perché
dispone di mezzi e occasioni di facile mobilità e chi, invece, resta
intrappolato in luoghi sempre più marginali.
Il Comitato è nato proprio per esaltare il diritto di muoversi
liberamente
senza dover sopportare i disservizi cui normalmente andiamo incontro
nell'utilizzo
dei trasporti locali.
Il Comune di Milano ha affidato la gestione dei trasporti locali ad una
società ATM SPA, riducendo il cittadino a semplice cliente. Ma la
privatizzazione non ha migliorato il servizio in generale.
Nella nostra esperienza di questo anno possiamo portare le
testimonianze di
innumerevoli utenti, esasperati dall'impossibilità di usufruire con
regolarità di un servizio pubblico essenziale (pagato sempre in
anticipo con
biglietto e abbonamento).
Comitato CTPC istituito da Dialoghi Necessari per il problema del
trasporto
www.dialoghinecessari.it sulla situazione verificata quotidianamente
dai
passeggeri che denunciavano (e continuano a farlo) picchi di calore
insopportabili, aggravati, anche, dall'affollamento dei mezzi
soprattutto
negli orari di punta.
Segnalazioni inviate per via e-mail che ci hanno aiutato a comprendere
lo
stato reale del trasporto pubblico attraverso il vissuto quotidiano di
chi
li utilizza costantemente.
Per questo l'idea di formarsi come Comitato di cittadini, utenti e dare
un
contributo alla causa di espandere e valorizzare il servizio pubblico
nella
città metropolitana al pari di altre realtà presenti in Europa.
Sostenete la causa del Comitato partecipando all'Assemblea dei soci del
giorno 15 dicembre 2006, continuate a scrivere al suo indirizzo e-mail,
inviateci le vostre segnalazioni!
CTPC
Da Barcellona e Carugate nuove strade per il risparmio energetico
Un mondo sostenbile e altro è possibile, a partire dai Municipi. La città di Barcellona ne è un esempio: con la sua ordinanza del giugno 1999 il Comune ha disposto l'obbligatorietà per gli edifici di nuova costruzione o sottpposti a ristrutturazione dal 2000 di porre fonti di energia rinnovabile e naturale, come quella solare, come unico strumento di riscaldamento interno all'abitazione. Il livello minimo di applicazione della nuova disposizione era attestata in base al parametro di valutazione della quantità di acqua consumata dall'edificio: 4000 litri al giorno. Il coefficiente è stato abbassato a 2000 litri. Le norme previste dall'ordinanza sono state novate nell'ultimo periodo, abbassando il livello di quantità da 4000 a 2000 litri al giorno di consumo di acqua. Il risparmi di energia e di risorse naturali è la filosofia essenziale di questo provvedimento, che apre un precedente nella storia amministratrice comunale europea, essendo Barcellona la prima città continentale che agisce concretamente per dare una soluzione al consumo estremo di acqua e garantire un'ecosostenibilità dell'impato esterno che l'edificio può determinare nei confronti dell'ambiente. Infatti vengono previste, di concerto con l'ente regionale, disposizioni di forte incentivazione economica alla realizzazione di edifici costruiti su materiali ecocompatibili, con un'utilizzazione dei principi stabilità dalla coibernazione, ossia l'impiego di strutture architettoniche termodinamiche e di non dispersione del calore e dell'equilibrio termico e acustico interno alla struttura e non inquinanti esternamente. Carugate ha seguito l'esempio, adottando un regolamento all'avanguardia in Italia, nel luglio 2003, dove si statuisce definitivamente l'obbligo di installare pannelli solari termici, quale l'acqua calda negli edifici residenziali, privati e pubblici, di nuova costruzione. A Barcellona ogni edificio già esistente era sottoposto a obbligo di disporre nella propria struttura una fonte di energia rinnovabile ed ecocompatibile all'insegna della sostenibilità, come pannelli solari. Le infrazioni di queste disposizioni a Carguate come a Barcellona sono molto salate: da 6000 a 60000 euro a Barcellona. Non solo nel regolamento del Comune di Carugate è statto aumentato l'indice di coibentazione, da 0,28, secondo la disposizione legislativa esistente, a 0,40: una norma, è questa, che dispone una forte prevenzione della dispersione gravosa di energia dell'edificio e di miglioramento non indifferente della qualità acustica. Le nuove disposizioni regolamentari determinano un notevole risparmio del 30% delle energie termiche. A contornare questo atto di grande portata amministrativa e politica all'insegna dell'ecologismo sostenibile è stato posto l'obbligo di piantare ogni 50 metri un albero, che da sempre è considerato fonte di ossigeno, ma anche disposto naturale per mantenere l'abitazione in un clima fresco nei mesi estivi, riprandolo dal sole, e caldo in quelli invernali, facendone filtrare i raggi: diposizione "giardino" è stata definita in modo diretto la norma. La via dell'altro sviluppo possibile passa dai comuni: è un esempio di quanto l'amministrazione lòocale può fare per migliorare le condizioni di vita della cittadinanza, operando praticamente nei dettagli inerenti un incremento urbanistico sostenibile e compatibile. Le generazioni future potranno ringraziarci di queste accortezze, che sembrano a prima vista superflue ma che, invece, denotano una cultura diversa a livello politico per cambiare il nostro pianeta, "da consumarsi" entro e non oltre il 2050. Il risparmio di risorse e la loro giusta utilizzazione in senso equo e responsabile sono le misure che maggiormente definiscono una filosofia di alternativa possibile e necessaria. Basta, ovviamente, avere la volontà politica di intraprendere queste strade rivoluzionarie nel loro piccolo. La glocalità è la dimensione di azione in cui operare per un futuro umano migliore
Il testo dell'ordinanza del Comune di Barcellonaè consultabile al seguente link:
http://www.bcn.es/mediambient
Il testo del nuovo regolamento edilizio del Comune di Carugate è consultabile al seguente url:
http://www.fire-italia.it/eel
Per maggiori dettagli e rimandi concettuali e di informazione consultate il seguente link:
http://www.lifegate.it/ambien
Lasciamo IN PACE il nostro Futuro
La guerra non accade per caso né è il frutto della cattiveria di
uomini senza cuore. E' qualcosa che si decide per difendere interessi
economici o assicurarsi il dominio di territori con preziose riserve
naturali (petrolio, gas, acqua, diamanti...). E' qualcosa che si
prepara ogni giorno, che si promuove con la propaganda delle abusate
parole di libertà e democrazia, che si costruisce nelle fabbriche
d'armi e nelle caserme dove si addestrano persone a uccidere, a
bombardare, a dimenticare la propria umanità.
La provincia di Varese è un luogo strategico nella produzione della
guerra permanente. Anche se nelle nostre città non vediamo soldati
nelle strade, non udiamo cacciabombardieri sorvolare le nostre case,
non piangiamo amici uccisi dai cosiddetti effetti collaterali, non
proviamo la paura e la disperazione come le genti dell'Irak e
dell'Afghanistan, siamo in guerra. Lo siamo perché nella nostra
provincia vengono prodotte armi (poi vendute e usate) da importanti
fabbriche come AgustaWestland e Aermacchi; lo siamo perché ospitiamo
un comando di reazione rapida della NATO a Solbiate Olona, pronto a
gestire 60.000 militari e a pianificare rapidamente interventi in ogni
parte della terra in aperta contraddizione con l'art. 11 della
Costituzione Italiana che afferma che L'Italia ripudia la guerra.
Ogni settimana si alzano voci a inneggiare a quei luoghi di guerra,
facendosi lustro di una presenza ingombrante che dovrebbe e potrebbe
invece essere riconvertita per usi di pace.
UN ALTRO aereo militare a Gallarate, oggi anche in una scuola:
un "addestratore" Mb339 verrà issato sul tetto
e diverrà simbolo del luogo dove studiate o insegnate:
un originale libro di testo che però diversamente dagli altri
insegna a fare la guerra o almeno ad abituarsi ad essa.
Ma ogni mattina quello stesso aereo
ricorderà anche della complicità dei nostri territori
nelle guerre e nelle morti che sempre esse comportano.
Ricorderà a tutti anche che le spese militari
rubano i soldi destinati alla scuola.
Vi chiediamo di condividere e sostenere la nostra richiesta, espressa
al Consiglio di Istituto, di ridiscutere le decisioni assunte.
Sono le armi a uccidere, ma sono uomini e donne a progettarle e a
usarle. Quegli stessi uomini e quelle stesse donne che possono
scegliere di dire basta guerre, basta armi, basta basi militari:
lasciate in pace il nostro futuro!
DisarmiAMO la Pace