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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 16 Maggio, 2007 - 15:43

tram 16: permane una strana fermata

Alla cortese attenzione del Settore viabilità del Comune di Milano
Alla cortese attenzione della Direzione dell’ATM
Alla cortese attenzione del Presidente della Commissione Territorio e Viabilità
Giorgio Tomellini

 
 
Visto di fatto
 
Il trasferimento avvenuto della fermata Monte Nero angolo Caldara della linea tranviaria 16 in occasione di lavori di ristrutturazione stradale, oggi terminati da lungo tempo in Via Bergamo adiacenze Presolana
 
Considerato
 
Che il mantenimento inspiegabile della fermata della linea tranviaria Bergamo Monte Nero in Via Bergamo è distante notevolmente dalla fermata precedente Lamarmora Curtatone, arrecando grave pregiudizio per i residenti e per l’utenza e per la loro mobilità e accessibilità al servizio
 
Considerato altresì
 
Che la permanenza della fermata suddetta Bergamo Monte Nero è causa di ingorgo stradale per le autovetture che procedono da Monte Nero in direzione Via Bergamo, data la presenza del veicolo pubblico tranviario al momento della sua sosta alla fermata stessa e che la fermata medesima non è visibile con segnaletiche adeguate per le autovetture private
 
Visto anche
 
La difficoltà per l’utenza di scendere dal tram in quanto la pensilina si trova distante rispetto all’uscita del veicolo e data la presenza di autovetture parcheggiate nell’intermezzo esistente tra il veicolo pubblico e la pensilina giacente sul marciapiedi
 
Si chiede
 
Al settore viabilistica del Comune di Milano chiarimenti e motivazioni riguardanti la permanenza della fermata Bergamo Monte Nero in Via Bergamo e si richiede di attivare tramite l’intervento dell’ATM il trasferimento utile a ovviare gli inconvenienti riscontrati dall’utenza e di provvedere a predisporre misure utili a rimuovere questa situazione
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Mercoledì, 16 Maggio, 2007 - 14:05

riflessioni da "Eletti: di nome e di fatto?"

Il decentramento, una chimera dolce e lontana per Milano? Io credo che sia difficile oggi operare con le mani legate, lo dico chiaramente. Si è fatto un azzonamento, nuova planimetria della città, nuove divisioni amministrative: si diceva, ricordo Lucchini, l'autore del primo regolamento sul decentramento, che in questo modo si poteva garantire la nascita di municipalità, a cui decentrare risorse, dico risorse, utili ad attivare una seria atribuzione di competenze e di poteri decisionali. La boutade fu accolta con una certa speranza nel futuro: ma tutto è fermo da allora, parlo del 1998-1999. Tutto è bloccato. Anzi mi si permetta di dire che molti passi sono stati fati certamente ma nella direzione opposta a quelli che dovevano essere fatti: ossia una riduzione continua, uno svuotamento progressivo delle attribuzioni ai consigli di zona e, di converso, una diminuzione delle risorse, delle capacità di incidere politicamente nelle scelte valutative che riguardano il territorio circoscrizionale, ossia gli interventi di riqualificazione, ossia gli interventi in materia di viabilità, ossia gli inerventi in materia sociale, una rete efficente dei servizi per la cittadinanza, sportelli informativi e di reclamo utili a dare accesso alla conoscenza di quanto il consiglio promuova, decida, predisponga per la propria vita quotidiana. Ma vi ricordate che esisteva un ufficio tecnico in ogni consiglio di zona, composto da architetti, ingegneri, geometri, che erano disponibili anche per interventi urgenti strutturali, di piccola dimensione e portata, nelle varie scuole, per esempio, oppure centri di aggregazione multifunzionale, al tempo CTS, nelle varie strade. Una troupe veniva interpellata se una finestra della scuola si rompeva e subito, dopo poche ore, la stessa si arrecava sul luogo e procedeva ad aggiustare. Ora quanto ci vuole per fare aggiustare una finestra rotta in una scuola? Bisogna passare dall'ufficio tecnico di zona, il quale a sua volta passa e solleva la questione a quello centrale, il uale a sua volta parla con il settore preposto, il quale a sua volta definisce i criteri dell'intervento e, dopo questa trafila burocratica, si riprocede in senso inverso, attendendo che la troupe si mobiliti, magari nelle regole predisposte, dal centro e venga in zona. Il tutto comporta diciamo 3 mesi, quando va bene. Un caso analogo è avvenuto in zona 4 per cercare di tappare una crepa nel soffitto della scuola materna di Via Sulmona, da cui cadeva l'acqua piovana quando pioveva, con rischi di allagamento: non so dirvi quanto tempo si è atteso prima di ovviare questo inconveniente abbastanza intollerabile vita anche l'utenza, molto piccola, della struttura, degna di tutele e attenzioni.
Qualcuno ha detto nella giusta iscussioen aperta da Ramella che la critica gratuita non servono all'elettore: ma io mi domando quale è la differenza tra critica gratuita e critica non gratuita. Quali sono i parametri che distinguono queste aree: e chi è l'arbitro per decidere se una critica è gratuita e una non lo è. Certamente non mi ergo a giudice per valutare quale sia la critica accettabile e quale sia la critica non accettabile, in quanto come eletto consigliere devo sapere registrare tutte le critiche, dalle più minimali, se ci sono, alle più complesse, cercando alle medesime di dare soluzioni, risposte CONDIVISE. Si procede a dire che l'unico strumento democratico in possesso all'elettore, ma anche a me stesso, che sono un elettore come qualsiasi altro, è il voto: non credo proprio in una democrazia avanzata. Credo che lo strumento democratico più avanzato sia la promozione di canali di PARTECIPAZIONE, ossia pratiche di diverse ordine e grado, tipologia e utilizzando strumenti di varia natura, dalla rete agli uffici di relazione con il pubblico, dalle assemblee cittadine di verifica dell'operato (nelle altre democrazia esistono le consultazione di "mid-term", con una certa valenza incisiva a livello decisionale, e parlo anche degli Stati Uniti) fino ad arrivare alle consulte tematiche e territoriali, in cui i partecipanti hanno una capacità di poter incidere nelle scelte e nei percorsi di scelta effettuati. A Roma, Torino, Firenze, ma anche a Londra, dove il decentramento è cosa seria, dove esiste la municipalità diffusa dell'area metropolitana, a Parigi, a Barcellona, non sto parlando di città che sono presenti in un romanzo avveniristico di Aldous Huxley, dove esistono addirittura le giunte dei municipi, qusti canali sono già attivi nella loro grande maggioranza: a Milano neppure il consiglio di zona a volte delibera i progetti di intervento edilizio pubblico e privato, essendo il progetto già cosa preconfezionata.
Credo che una democrazia avanzata si debba strutturare sulla responsabilizzazione, la coscientizzazione civica e l'orizzontalità assembleare nei processi decisionali, essendo ormai superata la cosidetta mera democrazia elettiva, essendo evidenti alcuni fallimenti che essa presenta oggi come oggi, in diversi contesti, anche e soprattutto il nostro. La verifica dell'operato dei consiglieri deve essere quotidiana, riportando una vitalizzazione collettiva ai processi democratici decisionali collettivi e collegiali: più si include, più si rende convintamente consapevoli le cittadine e i cittadini che il loro parere è necessario e importante per decisioni che riguardano il proprio futuro prossimo, la propria vita quotidiana, più si genera coesione sociale, convivenza pacifica e forte senso di civiltà, prevenendo forme di cinismo e di ostilità rispetto al concetto ellenistico di politica, governo della città, tramite l'agorà, la famosa piazza aperta e collettiva, partecipata.
Certamente partecipami non può ovviare in assoluto la mancanza soffocante di canali di partecipazione oggi pesente a Milano, ma è un modo aggiuntivo, una risorsa civica indefferibile, che comunque ha agarntito e garantisce un permanente dibattito politico, confronto attivo, verifica degli strumenti e delle decisioni, in un maggiore rapporto tra rappresentanti e rappresentati, che sono coloro su cui deve ruotare ogni forma di processo decisionale. Se finora partecipami esiste, continua a persistere, sussiste, si amplia, rilancia e amplia forme di condivisione e di partecipazione zonale, anche chiusa la buriana tipica e necessaria della campagna elettorale, forse qualche valenza positiva detiene e forse un punto di riferimento civico ha assunto e assume, e forse la necessità di avere una sua permanenza esiste ed è consistente. La persona al centro dello sviluppo della città: non parlo di un progetto di Vitruvio, insigne architetto autore della piazza del municipio ideale, ma parlo di un progetto di società diverso e nuovo. Democratico dal basso.

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

Mercoledì, 16 Maggio, 2007 - 11:20

partecipami in zona 4: quali i passi futuri

Intervento su Partecipami.it e l’attuazione del portale dedicato al Consiglio di Zona 4

Accolto con favore l’attenzione riposta da parte della Presidenza del Consiglio di Zona e della Commissione Tempo Libero all’esperienza e al progetto di Partecipami.it, portale promosso dalla Fondazione Rete Civica di Milano, avente come finalità l’attivazione di canali di partecipazione (petizioni, referendum e consultazioni), di spazi di confronto e di informazione (portali, thread di discussione e tematici), e di comunicazione tra la cittadinanza e l’istituzione consiliare, e vista la possibilità di una implementazione strutturale e organizzativa del progetto attuata ultimamente da parte della Fondazione, chiedo che si proceda a riconsiderare il progetto nella sua dimensione, visti anche i nuovi apporti riportati, di cui dobbiamo venire a conoscenza indicendo una riunione di commissione con la presenza dei diretti responsabili del progetto, e ad adottare misure atte a dare conseguenza al medesimo progetto, superando le difficoltà attuali che si sono poste per l’attivazione dello spazio dedicato al Consiglio di Zona 4, mancando ancora un facilitatore espresso da parte della maggioranza, essendo il sottoscritto designato come facilitatore rappresentante de L’Unione.
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

Mercoledì, 16 Maggio, 2007 - 11:19

interrogazione su destinazione sicurezza stradale

Alla cortese attenzione dell’Assessorato alla viabilità e ai trasporti del Comune di Milano
Edoardo Croci
Alla cortese attenzione del
Presidente della Commissione Territorio e viabilità Giorgio Tomellini
Alla cortese attenzione del
Consiglio di Zona 4 e delle sue componenti
Alla cortese attenzione del settore centrale Viabilità del Comune di Milano

 
 
Interrogazione su misure e provvedimenti previsti e proponibili in materia di sicurezza stradale e di una verifica degli attuali standard percentuali dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie destinabili da parte del Comune al fondo per la sicurezza stradale.
 
 
Considerata
 
l’interrogazione presentata dal sottoscritto in data 19 aprile 2007, sulle misure di sicurezza per la viabilità e la circolazione pedonale e ciclistica nella città e nella circoscrizione, dove veniva richiesta l’indizione di una commissione viabilità con ordine del giorno l’esame, previa verifica, di misure implementanti il piano di sicurezza stradale, come anticipate nell’ordine del giorno dodecagono in discussione in Consiglio, presentato dai consiglieri Baruffi e Corritore.
 
Visto in diritto
 
l’articolo 208 del Codice della strada aggiornato comma 4 dove si cita testualmente “i proventi spettanti alle Regioni, Province e Comuni sono devoluti per consentire agli organi di polizia locale di effettuare ... corsi didattici finalizzati all’educazione stradale, imputandone la relativa spesa ai medesimi proventi nonchè al miglioramento della circolazione sulle strade, al potenziamento e miglioramento della segnaletica stradale, ... e alla realizzazione di interventi a favore della mobilità ciclistica, nonchè in misura non inferiore al 10%, a interventi per la sicurezza stradale, in particolare a tutela degli utenti deboli: pedoni, ciclisti, bambini, anziani, disabili.
 
Preso atto che
 
è il consiglio comunale a determinare ex lege annualmente le quote dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative pecuniarie per provvedimenti inerenti misure e loro miglioramento in materia di “sicurezza stradale”
 
PQM
si chiede
 
alla Commissione competente di verificare presso il Settore viabilità del Comune di Milano e l’assessorato competente quale è la quota prevista in materia e di considerare la sussistenza di eventuali provvedimenti funzionali al miglioramento delle misure disponibili per il piano di sicurezza stradale, considerando le varie tipologie di intervento e i destinatari interessati classificati dal Codice come “utenti deboli”. Si chiede altresì di indire una commissione sul tema al fine di individuare indicazioni utili al territorio circoscrizionale in materia di “sicurezza stradale”, e proponibili all’assessorato competente e all’amministrazione comunale, al fine di una loro integrazione nel piano complessivo.
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

Martedì, 15 Maggio, 2007 - 16:05

Situazione Torri Comunali Via Tofano 5

Leggete questa bella storia sulle case a Milano e riflettiamoci su.........

Saluti
Ivano Grioni

Martedì, 15 Maggio, 2007 - 16:01

Riapertura srudio medico a Quinto Romano

Si sono raccolte quasi 300 firme in 10 giorni per questa petizione.

Saluti
Ivano Grioni

Sabato, 12 Maggio, 2007 - 18:05

Family day: ma perchè si manifesta?

Stavo riflettendo, come spesso capita, davanti alla notizia del telegiornale regionale della Lombardia delle partenze di allegre famiglie alla volta di Roma, dove oggi, 12 maggio si è avuta la manifestazione indetta in occasione del family day. E' ormai tradizione, quasi moda, attribuire date di varia entità, spesso non comrensibili per il loro significato, a persone, valori, soggetti collettivi, ideali: la giornata del ricordo, la giornata della memoria, la giornata della mamma, la giornata della festa della donna, la giornata della nonna, la giornata della memoria delle vittime del terrorismo, la giornata dela lavoro, la giornata dell'ambiente. Si può pensare che sia solamente un tributo che si vuole concedere a ciò che spesso si dimentica, per scagionare la propria coscienza dal senso di colpa dell'oblio, della dimenticanza: ed ecco che in prossimità delle grandi giornate vediamo iniziative, dibattiti, campagne pubblictarie, presidi con vendita di gadget, tutti finalizzati a ricordare che esiste anche questo o quell'elemento nella nostra storia collettiva, nella storia di tutte e di tutti, in quella dell'umanità. Adesso si parla della giornata della famiglia: ed ecco pellegrine e pellegrini che prendono il treno dell'alba per andare in Piazza, San Giovanni, e dimostrare cosa bene non ho capito, nè compreso. Una mamma di famiglia intervistata diceva che andava a Roma, nonostante la fatica del viaggio lungo e impervio, per affermare che la famiglia esiste, perchè non poteva rimanere a casa, lasciando ad altre e ad altri l'accollo del dovere di dimostrare il valore della famiglia. Credo certamente che ogni mobilitazione di piazza debba essere rispettata, e la voglia di partecipare oggi come oggi sia massima, nonostante l'afasia che spesso obnubila le menti e assopisce gli animi dei più. Ma mi ripongo e ripropongo la domanda: per che cosa si manifestava oggi? Non riesco a comprendere, forse ho perso dei passaggi ultimi, dato che le notizie si accavallano l'una con l'altra in modo incessante, spesso contraddittorio. Esiste una legge che ha abolito l'istituzione famiglia? Non mi sembra, dato che ancora oggi vedo molte famiglie che si incamminano per Roma, come in un pellegrinaggio di massa, alla volta della propria meta sacra. E quuindi: quale è il singificato della manifestazione? Forse la mobilitazione è dovuta a qualcosa non di propositivo, ma di contrastante, ossia dimostrare che l'ampliamento dell'istituzione familiare anche per realtà che non possono essere chiaramente intese come matrimoni, ma unite da affetto e da amore, non è accetto perchè si presume ledere le fondamenta della famiglia tradizionale, canonica, quella "benedetta". Io vorrei solo indicare il paradosso della situazione: da una parte di teme che la famiglia come rappresentanza immaginifica, idealizzata, venga intaccata proprio in un momento in cui si intende estendere la propria caratteristica giuridica di forma di convivenza anche ad altre realtà.
La famiglia sotto attacco? Scirve bene Francesco Merlo su Repubblica di oggi, dove dice che l'Italia è il Paese dove maggiormente si imposta una cultura familiaristico centrica. Le pubblicità vedono famiglie risvegliarsi allegre alla mattina davanti una tazza di caffelatte e biscottini dolci del Mulino Bianco; le grandi serie televisive disegnano giovani celibi attaccati alla propria mamma e al sugo che lei prepara amorevolmente la domenica; il resto del mondo deride certe nostre espressioni quali "mamma mia", "figlio mio", e quant'altro. Esiste una cultura "mammaria", scrive giustamente Merlo, ossia tutto è incentrato sui forti legami tradizionali tra una prole sempre meno indipendente e una presenza abbondante genitoriale protettiva e sempre disposta a sacrificarsi. E il sistema in generale come è retto in Italia se non dalla logica del protezionismo familiaristico: i nomi prevalgono nei concorsi, nelle redazioni dei grandi quotidiani, negli albi dei professionisti. Addirittura una legge, fortunatamente abrogata dal decreto Bersani, disponeva che se eri figlio di un farmacista diventavi de jure proprietario della licenza, con tutto il valore monetario derivante. Ebbene è la concezione familiaristica la base su cui si fondano i cosidetti privilegi e vantaggi: se sei figlio di, puoi pretendere diverse cose. Per ultimo Merlo parla di mogli di bancari che vengono omaggiate da doni di grande portata ponendo i propri consorti nei guai giudiziari per fenomeni di corruzione: ricordiamo donna Fazio e i gioielli regalati. Prima annoveravo tra le varie giornate dedicate a questo o a quell'altro tributo, la Festa della donna. Forse è una delle poche giornate con significato storico e culturale ben definito, garante di una chiara legittimità di esistere e persistere. In quella giornata, 8 marzo, si è ricordato quante violenze vengono perpetrate contro le donne in diversi contesti mondiali, ma soprattutto in Italia, dove le prevaricazioni di diversa entità vengono consumate non solo esternamente alle mura familiari ma, bensì, anche e soprattutto internamente. Mogli picchiate, figlie su cui padri abusano sessualmente, donne segregate dal proprio amante, dal proprio fidanzato: diverse sono le casistiche e differenti sono le conseguenze derivanti da questi atti di una violenza inestimabile e di una gravità elevata. Alcune donne decidono di togliersi la vita per la vergogna, altre preferiscono non denunciare, poche, purtroppo, procedono in giudizio confessando l'autore bestiale delle angherie e dei soprusi. Anche queste sono famiglie, come sono famiglie i nuclei che molti politici politicanti perbenisti, oggi in manifestazione a Roma, hanno costruito per, poi, disfarli in modo anche abbastanza affrettato, veloce: persone con tre matrimoni alle spalle e numerosi figli. Insomma il concetto "tradizionale e idealizzato" di famiglia allegra sussiste solo quando si tratta di fare campagna elettorale, magari cavalcando le onde del malcontento economico e sociale e addossando su ipotetici governi le responsabilità dovute all'assenza di disposizioni che sostengano le famiglie, soprattutto se prolifiche. Se si tratta di fare i conti con la propria persona questo concetto insidacabile, quasi religioso e fideistico viene meno. Troppa ipocrisia e troppa strumentalizzazione vedo affiancarsi a questa manifestazione nazionale, tenutasi oggi, 12 maggio, a Roma: occorre parlare di giustizia sociale e di eguaglianza nei diritti e nelle opportunità, senza discriminazioni alcune, se si vuole realmente prcedere su un ampliamento di una democrazia consapevole e responsabile di cittadine e di cittadini protagonisti del proprio futuro e della propria libertà di azione. E' finito il tempo della propaganda ideologica: credo che l'era delle contrapposizioni tra laici e cattolici sia cessata proprio difronte alla complessità del presente e alle migliaia di questioni che la nostra modernità, i nostri tempi mutati, pone davanti.

Alessandro Rizzo

Mercoledì, 9 Maggio, 2007 - 14:43

prima fiera metropolitana dell'autoproduzione

11 - 12 - 13 maggio 2007

Cavalcavia Bussa, FS/MM2 Garibaldi

Rebel8

EL SUC DE MILAN

prima fiera metropolitana dell'autoproduzione

REBEL8: la prima fiera metropolitana dell'autoproduzione: una fiera nel senso nobile del termine, arricchita di tanti desideri mai realizzati.

L'idea nasce durante la vicenda degli O-bej O-bej, quando la giunta comunale decide di spostare "la fiera per eccellenza" dei milanesi, un appuntamento annuale che da tempo remoto prende spazio nella storia e nelle strade di questa città.

Di questo appuntamento meneghino ci sono visioni completamente opposte. Da un lato la giunta e una parte della popolazione che propongono un mercato della tipologia standard (tipo quelli che si vedono alle feste di quartiere organizzate dalle associazioni di commercianti,in cui spesso sono oggetti comuni dozzinali a farla da padrona). Dall'altro un nutrito insieme colorato e ciarliero di artigiani,  riciclatori, robivecchi, saltimbanchi e pinco palli vari che vedono nei giorni della fiera, un'occasione di incrocio fra creature simili e cittadini festosi e  una possibilità di  scambiare o vendere le loro  amate produzioni.

Un REBELOT come si dice a Milano, che è per noi è il vero 'suc de Milan'.

Di qui  l'intento e la voglia di creare un evento in cui rendere agibili in questa città momenti di partecipazione e incontro altrimenti negati, fornendo spazio alla presentazione e promozione di autoproduzioni.

Per partecipare sarà richiesta un'autocertificazione che garantisce un'alta qualità dell'offerta.

All'interno della Prima Fiera dell'Autoproduzione  è allestito uno speciale spazio Musica.

Per tre giorni dalle 14 alle 24 il Cavalcavia Bussa trasmetterà ritmi e melodie selezionate da differenti crew.  Rappresentanti delle più vivaci scene musicali milanesi si alterneranno alla consolle per rendere il passaggio all'interno della fiera semplicemente perfetto...

PROGRAMMA MUSICALE

Venerdì 11

Scaldano i subwoofer i djs del B-TEAM, il collettivo musicale cittadino più attivo del momento nella realtà underground cittadina. Si continua con una selezione ad hoc di DJ EM. A seguire dalla Guidancekrw, pionieri dello stile  drum and bass nelle mitiche notti del danceflor di Pergola e attuali conduttori della trasmissione Guida nella Giungla sulle frequenze di Popolare network, SKYWALKER. Verso sera il tappeto sonoro di Supalova dj CHIOVO a preparare il mood giusto per ricevere ALIOSCIA  & friends 'inna bridge style'.

Sabato 12

Nel primo pomeriggio ci sono le ladies dj GIANNA con il suo hip hop raffinato e dj WINGS con sonorità soul-ragga-rnb. Lo street party continua con MON C (tuttofatto) e TOMOYOGHI (cckz). L'instancabile ESA  presenta la sua nuova creatura con lo showcase dell'etichetta Funkyamama. Per finire DJ INDI e DJ DAIS si incontrano sui piatti per fornire il meglio delle vibrazioni dancehall-reggae.

Domenica 13

Una festa per i bimbi da 0 a X anni con la musica più bella degli ultimo secolo: a scaldare gli animi  BRAVI RAGAZZI, PINK VIOLENCE SQUAD, POSTUMIA VIBRATIONS

Dal tramonto fino alla fine dell'evento 'grand finale' con SPAZIO PETARDO.

Contatti e info

rebel8@inventati.org  oppure  rebel8.rebel8@gmail.com

Blog: Rebel8.noblogs.org

Tel.  3927881859

Referente musicale per biografie – info – orari

xinamun@tiscali.it             xina 338 7108159

Venerdì, 4 Maggio, 2007 - 20:21

Un concerto underground per l'ambiente

Sono lieto di sottoporre alla vostra attenzione questo importante comunicato di una particolare iniziativa promossa da Lifegate in occasione del prossimo 5 giugno, giornata mondiale dell'ambiente. Si tratta di una kermesse underground di aspiranti giovani artisti che hanno voluto destinare la propria arte a esprimere contenuti e la passione per costruire un mondo diverso, dove l'ecosistema, l'equilibrio bioclimatico e la difesa della natura siano valori imprescindibili. E' un'occasione importante per dare colore a questa nostra spesso grigia città, in punti principali della rete metropolitana, dove la vita scorre in un'incessante corsa verso mete da raggiungere, senza pausa di riflessione e senza sosta. Ascoltare, conoscere nuove linfe vitali dell'arte musicale, pensare, emozionarsi, appassionarsi: sono sentimenti reali e incisivi nell'animo umano tali per cui si possa dire che avere una futura umanità in equilibrio di uno sviluppo per l'ambiente sostenibile viene recepito sempre maggiormente come obiettivo da raggiungere e da costruire, insieme, responsabilmente e con dedizione culturale.
Per saperne di più potete contattare Lifegate, www.lifegate.it, in cui poter accedere a un modulo di iscrizione, per chi fosse interessata o interessato a prendere parte a questa splendida mobilitazione artistica, oppure potete visionare il calendario degli appuntamenti con i singoli artisti, impegnati in questo concerto metropolitano. Speriamo che la forza di questo concerto possa all'unisono scalfire molta indifferenza ancora presente nella società attuale. Occorre invertire la rotta: e chi meglio della voce libera dell'arte musicale può aiutarci.

Alessandro Rizzo

http://www.lifegate.it/lg_radio/talentipernatura

Dal "World earth day" 22 Aprile nelle più trafficate stazioni della metropolitana milanese, aspiranti musicisti selezionati suoneranno per la natura. Il progetto che si concluderà il 5 Giugno - Giornata mondiale dell'ambiente con un evento in uno dei più rinomati parchi milanesi.

DOVE SI SVOLGE

Riempiamo di verde le metropolitane
In otto diverse fermate di maggior affluenza della Metropolitana Milanese (Cairoli, Cordusio, S. Babila, Loreto, Centrale, Garibaldi, S.Ambrogio, Porta Genova), LifeGate Radio allestirà 8 piccoli palchi (Oasi Musicali), su cui si avvicenderanno aspiranti musicisti che allieteranno con la loro musica il via-vai dei cittadini.

Venerdì, 4 Maggio, 2007 - 10:06

Invito per momento di preghiera per Elena

Elena era una bambina rom che il 2 maggio, cadendo in una roggia di
Chiaravalle, è deceduta .
Domani, 5 maggio, alle ore 14,30 presso l'Abbazia di Chiaravalle, gli amici
della Comunità di S. Egidio con le suore del Nocetum, hanno organizzato un
momento di preghiera per Elena.
Invitiamo a diffondere questa iniziativa ed a partecipare insieme per
testimoniare la vicinanza delle comunità alla famiglia di Elena.
Andrea Fanzago

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