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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Venerdì, 25 Maggio, 2007 - 19:37

Scudo Missilistico

L’installazione di un sistema di difesa missilistica in Europa orientale è praticamente una dichiarazione di guerra. Provate a immaginare come reagirebbero gli Stati Uniti se la Russia, la Cina, l’Iran o qualunque potenza straniera osasse anche solo pensare di collocare un sistema di difesa missilistica sui confini degli Stati Uniti o nelle loro vicinanze, o addirittura portasse avanti questo piano. In tali inimmaginabili circostanze, una violenta reazione americana sarebbe non solo quasi certa, ma anche comprensibile, per ragioni semplici e chiare.
E’ universalmente noto che la difesa missilistica è un’arma di primo colpo. Autorevoli analisti militari americani la descrivono così: “Non solo uno scudo, ma un’abilitazione all’azione.” Essa “faciliterà un’applicazione più efficace della potenza militare degli Stati Uniti all’estero.” “Isolando il paese dalle rappresaglie, la difesa missilistica garantirà la capacità e la disponibilità degli Stati Uniti a “modellare” l’ambiente in altre parti del mondo.” “La difesa missilistica non serve a proteggere l’America. E’ uno strumento per il dominio globale.” “La difesa missilistica serve a conservare la capacità americana di esercitare il potere all’estero. Non riguarda la difesa; è un’arma di offesa ed è per questo che ne abbiamo bisogno.” Tutte queste citazioni vengono da autorevoli fonti liberali appartenenti alla tendenza dominante, che vorrebbero sviluppare il sistema e collocarlo agli estremi limiti del dominio globale degli Stati Uniti.
La logica è semplice e facile da capire: un sistema di difesa missilistica funzionante informa i potenziali obiettivi che “vi attaccheremo se ci va e voi non sarete in grado di rispondere, quindi non potrete impedircelo.” Stanno vendendo il sistema agli europei come una difesa contro i missili iraniani. Se anche l’Iran avesse armi nucleari e missili a lunga gittata, le probabilità che le usi per attaccare l’Europa sono inferiori a quelle che l’Europa venga colpita da un asteroide. Se dunque si trattasse davvero di difesa, la Repubblica Ceca dovrebbe installare un sistema per difendersi dagli asteroidi. Se l’Iran desse anche il minimo segno di voler fare una simile mossa, il paese verrebbe vaporizzato. Il sistema è davvero puntato contro l’Iran, ma come arma di primo colpo. Fa parte delle crescenti minacce americane di attaccare l’Iran, minacce che costituiscono di per sé una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite, sebbene questo tema non emerga.
Quando Gorbaciov permise alla Germania unita di far parte di un’alleanza militare ostile, accettò una grave minaccia alla sicurezza della Russia, per ragioni troppo note per rivederle ora. In cambio il governo degli Stati Uniti si impegnò a non allargare la Nato a est. Questo impegno è stato violato qualche anno più tardi, suscitando pochi commenti in Occidente, ma aumentando il pericolo di uno scontro militare. La cosiddetta difesa missilistica aumenta il rischio che scoppi una guerra. La “difesa” consiste nell’aumentare le minacce di aggressione in Medio Oriente, con conseguenze incalcolabili, e il pericolo di una guerra nucleare definitiva.
Oltre mezzo secolo fa, Bertrand Russell e Alfred Einstein lanciarono un appello ai popoli del mondo perché affrontassero il fatto che ci troviamo di fronte a una scelta “netta, terribile ed inevitabile. Dobbiamo porre fine alla razza umana, o l’umanità è disposta a rinunciare alla guerra?” Accettare il cosiddetto “sistema di difesa missilistica” colloca la scelta a favore della fine della razza umana in un futuro non troppo distante.

 Dichiarazione mandata da Noam Chomsky a Jan Tamas , portavoce del Movimento Umanista  contro le basi in Repubblica Ceca

Venerdì, 25 Maggio, 2007 - 19:26

Come Vivere nella metropoli " Dolore Innocente"

Un grande impegno del nostro socio Alberto Ricci da seguire con grande attenzione.
Ma sapete cosa significa "DOLORE INNOCENTE"? Allora è il momento di ascoltare la relazione del Teologo Vito Mancuso come tutte le relazioni previste in questo importante incontro.
Una riflessione che ci aiuta a capire come vivere nella metropoli del futuro, nel rispetto della nostra e altrui dignità, come cittadini.
Vi aspetto
Anna Celadin
29 MAGGIO 2007
INCONTRO DI AGGIORNAMENTO
PROGETTAZIONE PER TUTTI:
dalle barriere architettoniche al “Design for All”,
la gioia di progettare nel pieno rispetto delle esigenze più diverse
9,30/13,00 (1° Sessione “Ieri e oggi”)
14,00/17,30 (2° Sessione “Domani”)
Se ne parla ormai da diversi anni, anche in Italia.
Sempre, però, in forme episodiche; il “Design for all” stenta a decollare come principio ispiratore nella realizzazione di nuove strutture e nella ristrutturazione e riqualificazione di quelle esistenti.
Come possono contribuire alla sua affermazione e diffusione la Pubblica Amministrazione, la Sanità,  l’Università, la Chiesa, il mondo dell’impresa, il mondo della cultura, financo quello dello sport?
Perché e quanto continua ad essere difficile assimilare gli esempi provenienti da altri Paesi?
Non è solo un problema tecnico. E’ soprattutto un problema culturale, di priorità.
Ne discutiamo con alcuni interpreti nazionali, augurandoci che il loro contributo di esperienza ci aiuti ad affrontare il tema “Design for all” con sempre maggiore convinzione e attenzione.
Saluto e intervento
Ing. Gianfranco Agnoletto
Presidente dell’Ordine Ingegneri Provincia Milano
Coordinamento 
Alberto Ricci
Commissione Aggiornamento e Formazione dell’ordine

Relatori

Dott. Franco Bomprezzi (giornalista);

Dott. Vito Mancuso (teologo);

Ing. Vittorio Carnemolla (progettista);

Arch. Mitzi Bollani (Vice Presidente Expert Group on Accessibilità – Commissione Europea);

Arch. Isabella T. Steffan (esperta in ergonomia e Design for All);

Don Massimiliano Sabbadini (Federazione Oratori Milanese);

Dott.ssa Laura Borghetto (Assoc. Labilita);
  Dott. Marco Rasconi (Assoc. Lheda);
Dott.ssa Luisella Bosisio Fazzi (Assoc. Lheda)

Dott. Gaetano Santonocito (AIAS – Monza);
 Dott.ssa Rosella Petrali (Regione Lombardia);
Ing. Camilla De Micheli (Agenzia Mobilità Milano);
   Ing. Stefano Milanesi (ATM – progettazione infrastrutture)

Sede

Fondazione Ordine Ingegneri
Corso Venezia 16 – Milano
Venerdì, 25 Maggio, 2007 - 19:22

DISSENSO TOTALE

 
Il Congresso del Stati Uniti ha stanziato 100 miliardi di dollari per continuare a finanziare le operazioni militari in Iraq e Afghanistan. La legge approvata non obbliga neanche il Pentagono a programmare il ritiro delle truppe.
Ovviamente questo è il risultato di pressioni inimmaginabili esercitate, per voce del presidente Bush, da interessi economici e militari.
A questo si aggiunge la prevista installazione di un sistema missilistico in Europa orientale che avrebbe, sempre secondo ciò che dichiara l’amministrazione americana, lo scopo di proteggere la stessa Europa e gli Stati Uniti da un molto improbabile attacco che verrebbe dall’Asia.
A questo clima di terrore concorre poi la notizia, proveniente da non meglio precisate fonti americane e giapponesi, che la Corea del Nord, proprio stamattina, ha compiuto una serie di esperimenti lanciando diversi missili a corto raggio nel Mar del Giappone. Anche qui, però, ci sarebbe lo zampino degli USA, in quanto l’intesa firmata a Pechino a febbraio, che prevede la chiusura del reattore nucleare di Yongbyon, avrebbe subìto un rallentamento nella sua attuazione per una questione di fondi congelati dagli Stati Uniti presso una banca di Macao.
 
Tutto ciò non rappresenta certo un bel biglietto da visita per Bush, alla vigilia della sua visita in Italia prevista per il 9 giugno.
Non c’è dubbio che la voglia di dissenso nei suoi confronti sarà ulteriormente alimentata.
 
Ad oggi i soldati americani morti dall'inizio della campagna in Iraq, a marzo del 2003, sono ufficialmente 3.442. Numero sicuramente inferiore a quello reale, come sicuramente è inferiore a quello degli irakeni uccisi. In totale decine di migliaia di morti. Perché? Perché "I vostri figli sono in pericolo", ha detto Bush ad un paio di giornalisti che si sono permessi di sollevare qualche dubbio sul legame tra Osama Bin Laden – ancora inspiegabilmente libero di circolare - e l’Iraq.
 
Non sappiamo cosa abbiano pensato quei due giornalisti, ma sappiamo bene cosa pensiamo noi.
 
I nostri figli, i nostri fratelli, i nostri padri e le nostre madri sono in pericolo perché sulla faccia della Terra sono liberi di circolare e di governare personaggi come George W. Bush e come tutti i governanti di quei paesi che, tacitamente o esplicitamente, continuano ad appoggiare questa politica basata sul terrore e sulla paura.
Gli umanisti di tutto il mondo esprimono il loro più totale dissenso nei confronti di questi criminali travestiti da presidenti, che ci raccontano bugie ogni giorno, che ci rapinano ogni mese per finanziare i loro wargames, che ci strappano i nostri figli per non farli più tornare, che ci distruggono la nostra casa Terra per riempire i propri portafogli.
 
Dissenso. Dissenso totale. Affinché si alzi forte la voce del futuro che vogliamo. Un futuro costruito sulla base della non-violenza e del rispetto reciproco. Un futuro in cui non avremo più bisogno di manifestare contro la guerra, ma solo la nostra gioia di vivere in un mondo finalmente riconciliato.
 
Roma, 25 maggio 2007

                                                             
                                                                                     Carlo Olivieri
Segreteria Programma e Documentazione 
                 del Partito  Umanista                                      

Mercoledì, 23 Maggio, 2007 - 16:46

wimax: una rivoluzione tecnologica possibile

Presto presenterò, dopo la mozione recepita all'unanimità dal Consiglio sull'adozione nell'amministrazione circoscrizionale dell'open source, ossia della disponibilità di sistemi di programmazione liberi, gratuiti e non soggetti a rinnovo di costose licenze, una proposta che riguarderà l'attivazione dell'emendamento Corritore alla relazione previsionale di Bilancio sull'attuazione di un'estensione della connessione in rete a banda larga e senza fili, tecnicamente detta wi-fi, oppure wireless. E' ora di promuovere l'accesso diffuso e universale, senza preclusioni di sorta, nè economiche, nè logistiche, spesso determinate dalle società che dispongono l'accesso alla rete, più interessate a promuovere connessioni e sistemi di connessione in zone altamente abitate e alto residenziali o zone dove maggiore è la concentrazione di uffici imprenditoriali e societari, abbandonando le periferie, dove maggiore è il numero di giovani residenti. Wireless permetterebbe l'accesso alla rete gratuitamente, facilitato e a tempo ridotto per persone che passeggiano nei parchi, oppure per studentesse e studenti che studiano in biblioteca, oppure per cittadine e cittadini che attendono i tram alle fermate dell'ATM, oppure per passeggeri presenti sui lunghissimi jumbo che sferzano per le strade della città, oppure per docenti e insegnanti nelle scuole, per ragazze e ragazzi presenti negli istituti scolastici di vario ordine e grado. E' giunta l'ora di una rivoluzione culturale che possa permettere a tutte e a tutti un accesso a canali che possano diffondere informazione e comuncazione nella insaziabile ricerca di nuovi saperi circolanti e liberi. La tecnologia odierna offre, però, strumenti maggiori per coperture di tale possibilità di accesso gratuito e senza fili in un raggio maggiore chilometrico, si parla di 60/70 km, tramite l'installazione di un'antennina, "hotspot", di dimensione molto ridotta ma di forte potenza: si parla di WiMax, e il governo ha predisposto la promozione e la diffusione di questo strumento, sia con agevolazioni economiche, sia con campagne di informazione e predisposizioni infrastrutturali. Basta approvare un piano che dia la concessione a una società, con le procedure trasparenti e di convenzione adottati con bandi promossi dal Comune, per la promozione territoriale di questo metodo di accesso, installando le strutture giuste e apposite.
E' ora di partire su questo fronte e di rendere la tecnologia canale per diffondere i saperi e il diritto di comunicazione e di informazione della popolazione residente.

Alessandro Rizzo

WiMAX Italia.it (http://www.wimax-italia.it) 
è un sito di informazione tecnologica nato in prospettiva dell'avvento di questo nuovo e potente mezzo di comunicazione. Il futuro della diffusione della banda larga e di conseguenza l'azzeramento del Digital Divide, è il WiMAX (Worldwide Interoperability for Microwave Access) di sicuro il mezzo più adeguato per colmare questa immensa lacuna che opprime l'Italia del Web. I motivi che mettono il WiMAX al primo posto come mezzo per lo sviluppo sono molti in primis la versatilità che a differenza delle linee tradizionali, (Adsl a centraline, fibre ottiche e UMTS) ha pochi limiti infrastrutturali, infatti un antenna di diffusione del segnale a onde radio WiMAX ha una capacità di 60-70 Km.In Europa e nel mondo in pochissimo tempo si sono fatti passi da gigante a favore del WiMAX, qui in Italia le cose vanno a rilento e in modo del tutto disorganizzato e poco chiaro. Questo sito nasce per dare voce ai futuri utilizzatori di questo servizio, alle aziende che investiranno in esso e per informare la comunità con news ed aiuti relativi all'utilizzo del WiMAX, guida all'acquisto dei prodotti guida alla copertura nazionale, guida alle tariffe ed abbonamenti che presto verranno proposti a noi utilizzatori di questo servizio. Vi diamo quindi il benvenuto nel nostro sito.

Mercoledì, 23 Maggio, 2007 - 16:21

Una rete per telefonare gratis

A giugno gara per le concessioni nazionali. La candidata assicura: "Tursi pronto a competere"

Una rete per telefonare gratis

Donatella Alfonso
Marta Vincenzi lancia Wimax, alta velocità e risparmi
L´operazione sarebbe possibile utilizzando la tecnologia già esistente in fibra ottica
Un numero ridotto di piccole antenne permetterà la copertura dell´intera città

http://espresso.repubblica.it

Una «superba» (e gratuita) rete metropolitana wireless ad alta velocità per Genova, utilizzando la tecnologia Wimax perché cittadini, visitatori e turisti possano collegarsi, da qualsiasi punto del territorio cittadino, alla rete informativa utilizzando dispositivi diversi, dai computer portatili ai palmari, ai nuovi cellulari.
L´idea di Marta Vincenzi, candidata sindaco dell´Unione, è semplice: utilizzare la tecnologia già esistente (il cablaggio in fibra ottica eseguito negli anni novanta e non utilizzato appieno) da rilanciare e completare con l´ausilio della tecnologia Wimax: un numero ridotto di antenne collegato alla rete già presente doterebbe Genova di un «ombrello» di copertura radio che consenta a tutti di collegarsi da qualsiasi punto del territorio, lungo il mare e sulle colline.
Ma non solo le imprese o la ricerca: tutti potranno avere la possibilità di accedere ai servizi, con un dialogo diretto tra Comune e cittadini, la diffusione di informazioni e notizie, la prenotazione di servizi, la gestione delle emergenze e della sicurezza. E senza pagare, il che non è certo sgradito ai genovesi. Un discorso che potrebbe valere anche per il telefono: almeno per chi utilizza la tecnologia Voip, a cui Wimax permette l´accesso.
In Italia gli esperimenti di città cablata sono già avviati da tempo, ma il progetto di «Genova Futura - La Città Digitale», oggetto di un convegno ieri a Palazzo Ducale si propone come quello tecnologicamente più avanzato e capace di dotare la città di una sorta di «prateria informatica» in cui tutti gli utenti, genovesi e non, possano pascolare i loro cavalli, cioè far accedere i loro strumenti informatici, mentre l´amministrazione comunale fa da regista. Con libero accesso, è chiaro, anche alle imprese di ogni dimensione, il che permetterebbe anche la copertura dei costi, oltre ad attirare lavoratori e imprese allettati dall´essere costantemente online.
Piace l´idea a Carlo Castellano, presidente del Dixet; e piace al mondo della politica, come spiega Andrea Ranieri, senatore ulivista, che chiude i lavori. perché per il progetto genovese c´è interesse da parte del governo, che entro il mese di giugno metterà a gara in concessione nazionale le frequenze Wimax, così com´è stato fatto per Umts. Tra Marta Vincenzi e Luigi Nicolais, ministro per le riforme e l´innovazione nella pubblica amministrazione - che ieri non ha potuto partecipare ai lavori, dove era atteso - infatti, ci sono già stati colloqui, e la possibilità per Genova di accedere alla gara è più che buona. «Il governo prevede di aprire opportunità a quei comuni e alle città che hanno già progetti avanzati di intervento: Genova è in prima fila. Attualmente a Roma sono cablate solo zone molto precise, come Villa Borghese, l´area di villa Ada o quella universitaria; Genova potrebbe invece essere connessa su tutto il territorio comunale, garantendo accessi liberi a tutti. Una maniera visibile a tutti i cittadini per utilizzare concretamente le nuove tecnologie» dice Ranieri.

Mercoledì, 23 Maggio, 2007 - 16:09

Lettera aperta per una sinistra rinnovata

Una lettera aperta. Alla sinistra milanese. Forse sarà una ulteriore lettera appello alle forze della sinistra milanese, in un contesto difficile, fortemente difficile, quale quello nostrano, presente nel tessuto sociale e culturale di una città che ha vissuto in prima face la stagione di Mani Pulite, l'ondata di ripulitura e rigenerazione morale ed etica nella cosa pubblica, sfociata anche in toni populistici e propagandistici di vario genere. Milano è pronta a cambiare pagina? Non saprei se rispondere affermativamente o negativamente. Ma la questione che più mi preoccupa è individuare se la sinistra milanese riesce a proporsi come alternativa di governo, di modello di amministrazione, di programma e progetto culturale. La sinistra milanese storicamente ha vissuto l'era dell'ondata operaistica, delle propulsioni mutualistiche, delle prime eseprienze delle leghe delle lavoratrici e dei lavoratori, del sindacalismo in tutte le sue sfaccettature, della progettualità sociale e della promozione della giustizia e dell'eguaglianza. Oggi siamo a una crisi di quei modelli novecenteschi: cambiate forse sono le contingenze storiche, cambiati sono i presupposti politici, il quadro generale culturale e civico. Ma la sinistra vive un momento di forte crisi e smarrimento, di mancanza di riferimenti politici e ideal-valoriali. Costruiamo una nuova piattaforma programmatica? Su quali basi e con chi? Non è il momento di parlare di contenitori, ma di contenuti. E' vero. Ma quali contenuti, e partendo da quali principi e criteri. Io credo che sia giunto il momento di costruire una nuova soggettività della sinistra milanese. Cos'è la sinistra? E' tutto ciò che si oppone alla deriva demagogica e affaristico illiberale e liberista che intesse gran parte dei poteri forti prevaricanti sulla politica in questa città. La politica autonoma dall'economia. La politica che sappia riportare la partecipazione al momento decisionale per antonomasia. La politica deve ritornare a essere servizio della cittadinanza per la cittadinanza. Non è nostalgia di un periodo fiorento dell'ellenismo democratico, ma è una necessità. Uno studio della Caritas predispone che l'assenza di politica nelle scelte universalmente condivise per la programmazione del territorio delle periferie estreme delle città metropolitane italiane ha determinato la presenza di sacche di emrginazione, che si esprimono in un rifiuto del senso della cosa pubblica, del rispetto dell'ambiente, del rispetto dell'altro, quando l'ipotesi è una delle migliori, fino ad arrivare in forme di disagio e di alto grado di ribellismo, che sfocia in compotamenti illegali e di contrasto rispetto a qualsiasi forma di ordine e di convivenza civica. Penso che a questo disagio non si risponda con maggiore ordine pubblico ma con una forma di promozione di ampi canali di partecipazione e collaborazione attiva, tramite consulte, bilanci partecipati, assemblee pubbliche, servizi di informazione e di comunicazione, referendum popolari, e-partecipation.
La sinistra deve guardare a questo, pena il ritorno alla barbarie, pena forme di populismo demagogico, pena la rottura del tessuto unitario sociale e civile della cultura storica del nostro Paese, dell'Europa, pena rigurgiti bestiali e forme di violenta contrapposizione.
Io penso che sia giunto il momento, è scoccata l'ora di vedere di poter ragionare insieme per una piattaforma per l'alternativa, una programmazione di un progetto altro di governo e di rivoluzione culturale civile e politica. Ma questo si può fare preparandoci anzitempo a creare le condizioni per costruire nel prossimo futuro un'epinay della sinistra milanese, come laboratorio nazionale da esportare in altri contesti. Una sinistra unitaria possibile adesso è più giusta e necessaria. Non è una forzatura, ma un'esigenza che lo stesso elettorato, l'altra Milano sana, la Milano della società civile impegnata e organizzata, la Milano dei comitati di quartiere che forumlano ipotesi di resistenza alla svendita di patrimonii indefferibili della città, la Milano del giovane precario, che attende certezze per il proprio futuro e per la propria vita, diventando soggetto autonomo e autodeterminato, la Milano delle nuove forme di partecipazione, la Milano dell'altra mobilità, dei ciclisti, la Milano dell'immigrazione, che chiede condivisione nella determinazione delle regole di vita, la Milano dell'associazionismo, dei Movimenti, quelli che si oppongono alla privatizzazione dell'acqua, quelli che si oppongono alla privatizzazione dell'energia pubblica, quelli che si oppongono alle varie città della moda, quelli che si oppongono ai grattacieli soffocanti la città e oscuranti il cielo e le stelle, la Milano delle donne che combattono per un'emancipazione ancora lontana, la Milano degli omosessuali che rivendicano giustamente una pari opportunità e un'eguaglianza nei diritti, contro ogni forma di discriminazione, contro ogni forma di illiberale spinta confessionale che presuppone scenari oscuransitici. Ma cosa fare ora? Occorre quanto mai accelerare questo processo che dia caratterizzazione unitaria e fortemente incisiva nell'equilibrio programmatico di una coalizione pronta a governare la città per una sua rinascita, etica, civica, morale, culturale, sociale, non solo economica, non solo imprenditoriale, come fino a oggi è stato fatto, disegnando una metropoli dell'esclusione, dell'affarismo, dell'individualismo, della competizione, delle diseguaglianze, della divsione sociale, della povertà generalizzata, delle sacche di ricchezza sempre più ristrette e sempre più impermeabili.
La sinistra inizi a pensare alla città e a sè stessa, alla sua rinnovazione culturale e politica. Anche tramite l'azione amministrativa. E' nato un nuovo movimento, la Sinistra Democratica, che si sta affacciando all'arcipelago della sinistra nostrana, anche a Milano. Ma esiste Sinistra Europea, esistono le forze ecologiste, esistono i movimenti, esistono i collettivi, esistono le realtà civiche, la Lista che rappresento, esiste la cittadinanza critica: sono tutte esperienze e percorsi che chiedono un'unica soggettività a cui fare riferimento per un nuovo rapporto di rappresentatività. Una reductio ad unum, che non vuole dire azzerare percorsi culturali che sono plus valori aggiuntivi se rimangono autonomi ma unitariamente sodali a costruire una proposta che si erga sui valori e sugli ideali progressisti e sociali, anche storici, ma che sappia rinnovarsi e sappia riproporsi sulla base delle trasformazioni e dei cambiamenti, sono molti, che la contemporaneità presenta.
E' ora della reductio ad unum che non deve significare omologazione, annessione: queste sono paure inesistenti oggi come oggi, quando l'allarme che scatta proviene dall'elettorato dell'altra Milano che vive, che sopravvive, nonostante spesso si sentisse e si sia sentita orfana di una casa comune di riferimento progettuale e programmatico.
Ora è il tempo di superare le paure, le vecchie ansie, le vecchie perplessità, le vecchie e ancronistiche resistenze ideologiche e conseguenze di un autoreferenzialismo fine a sè stesso.
E' il tempo dell'azione, del lavoro per una CONVENZIONE UNITARIA E PERMANENTE aperta ai MOVIMENTI, ALLE ASSOCIAZIONI, non sommatoria semplificata e semplificante, escludente ed esclusive di apparati precostituiti, per un PROGRAMMA DELL'ALTERNATIVA PER MILANO.
Un cambiamento è possibile: oggi si esca dalle segrete stanze, dai propri gruppi consiliari, dalle proprie referenze organizzative prestabilite, per CONTAMINARSI PER UN PROGETTO DI UNA MILANO POSSIBILE, ALTRA, ESPONSABILE, SOCIALMENTE SOLIDALE, DELLA GIUSTIZIA SOCIALE, DELL'EGUAGLIANZA, COSMOPOLITA, DELLE INCLUSIONI, DELLE DIVERSITA', E DELLA LAICITA', DELL'ANTIFASCISMO, DEL RISPETTO E DELLA TUTELA DELL'AMBIENTE E DELL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA COME OPPORTUNITA' DI ACCESSO AI SAPERI, DELL'AGGREGAZIONE E DEGLI SPAZI AUTOGESTITI DALLE ASSOCIAZIONI E DALLE REALTA' CHE APPORTANO PROPOSTE CULTURALI DI DIMENSIONE UNIVERSALE E INDIPENDENTE, DELL'ARTE COME FORMA LIBERA DI ESPRESSIONE DELLA PERSONALITA' E DELLA PROPRIA IDENTITA'.
Partiamo: io sono pronto, nel mio piccolo, ma che come goccia potrà cavare la roccia, per scavare e per scalfire resistenze inutili e dannose. Lasciamo da parte rancori e affezioni autoreferenziali: partiamo insieme per un progetto di Sinistra per una Milano che vuole rinascere e che vuole ripartire a essere città a dimensione d'uomo, a dimensione di comunità, a dimensione di collettività.

Ricominciamo, iniziamo: il percorso è aperto. Perdere il filo di Arianna ci catapulterà nella più assoluta sconfitta e tragico smarrimento ideale e politico.
Vi sembra opportuno?

Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Martedì, 22 Maggio, 2007 - 11:21

MOBILITAZIONE NAZIONALE IL 9 GIUGNO A ROMA

RICHIESTA DI ADESIONE A UNA MOBILITAZIONE NAZIONALE IL 9 GIUGNO A ROMA ORE 15.00 
LE ADESIONI ALL’APPELLO VANNO INVIATE A
: nobush2007@tiscali.it

Il G8 di Rostock in Germania sarà appena finito. Ancora una volta i potenti si incontrano in una sede illegittima per decidere le sorti del mondo circondati dalla protesta di cittadini e popoli che in tutto il pianeta chiedono diritti, democrazia, giustizia globale e pace. Negli anni della sua Presidenza, Bush ha fatto enormi disastri che il mondo intero sta pagando a caro prezzo.

Ha fatto guerra alla pace e al diritto internazionale inventando la teoria della guerra preventiva e permanente,occupando militarmente l’Afghanistan e l’Iraq, seminando morte e distruzione fra le popolazioni civili, fomentando crisi regionali, praticando embarghi aumentando il riarmo e le spese militari. Basta con le guerre. Via gli occupanti.Ha fatto guerra alla convivenza pacifica ponendosi a capo della crociata occidentale contro il mondo islamico, facendo un regalo immenso agli integralisti di ogni risma e ponendo il mondo a rischio dello scontro di civiltà con una politica di riarmo e di militarizzazione, anche dello spazio.Disarmo e incontro di civiltà per uscire da questo disastro.
No alla base di Vicenza, alle basi Usa, alle armi nucleari, no agli F35
Ha fatto guerra alla pace in Medio Oriente con il via libera alla politica unilaterale di Israele calpestando il diritto internazionale che condanna il Muro e l’occupazione che dura da 40 anni Basta occupazione e muro; diritti e Stato indipendente per i palestinesi. Due stati per due popoli. Ha fatto guerra alla democrazia riducendo in nome della lotta al terrorismo i diritti individuali e collettivi, legittimando la detenzione illegale, i rapimenti, l’uso della tortura e continuando a usare la pena di morte Basta crimini contro l’umanità. Ha fatto guerra alla giustizia continuando a imporre al mondo il liberismo economico aumentando le disuguaglianze impoverendo miliardi di persone nei paesi del nord e del sud arricchendo le multinazionali e i poteri forti.Basta con lo strapotere economico e della finanza internazionale; rapporti paritari nord-sud Ha fatto guerra alla libertà con il suo fanatismo religioso cercando di colpire i diritti delle donne, i diversi orientamenti sessuali la ricerca scientifica e la verità della storia. Libertà di scegliere la propria vita; libertà di ricerca! Ha fatto guerra all’uguaglianza facendo di ogni migrante un pericolo per la sicurezza consolidando il muro della morte che separa Stati Uniti e Messico rifiutando di firmare la Convenzione Onu sulla diversità culturale che tutela il patrimonio e le espressioni culturali dei popoli del mondo. Tutti i diritti umani per tutti e tutte Ha fatto guerra al mondo intero rifiutandosi di firmare il protocollo di Kioto aggravando la catastrofe ambientale e il cambiamento di clima che mette a rischio il futuro di tutti Proteggiamo l’unica terra che abbiamo!

BUSH, ORA BASTA.IL MONDO NE HA ABBASTANZA Siamo con gli statunitensi che contestano ogni giorno le politiche liberiste e neo-con Siamo con tutti coloro che costruiscono una alternativa per un mondo diverso, per vivere in pace

Martedì, 22 Maggio, 2007 - 11:01

Firma per l'acqua come bene comune

Dove trovare i comitati territoriali

Per informazioni:
Sara Giorlando
Tel. 328/9192148
saragiorlando@gmail.com
Per iscriverti alla mailing-list della Campagna Acqua in Abruzzo clicca qui
https://lists.riseup.net/www/subrequest/acquapubblicaabruzzo, ti arriverà immediatamente un messaggio di conferma con mittente "sympa", dovrai fare semplicemente "rispondi" a questo messaggio, ti arriverà immediatamente un messaggio di benvenuto.
Per inviare messaggi agli altri iscritti le e-mail devono essere spedite a:
acquapubblicaabruzzo@lists.riseup.net
Per cancellarsi: manda una e-mail vuota a:
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Coordinamenti locali
Zona Avezzano:
Marco Riccardi
marcoriccardi77@hotmail.com
Tel. 340 8269102
Zona Chieti:
Veronica Di Crescenzo
liberacquachieti@libero.it
Tel. 340 2255975
Zona Guardiagrele:
Gianna Di Crescenzo
giannadc@inwind.it
Tel. 347 6414304
Zona L’Aquila:
Stefano Frezza
steval90@virgilio.it
Tel. 335 1337245
Zona Lanciano (CH):
Cristiana Parente
cristianaparente@interfree.it
Tel. 328 3381883
Zona Pescara:
Christian Cicala
cical@quipo.it
Tel. 329 0664524
Zona Sulmona - Peligna:
Riccardo Verrocchi
riccardoverrocchi@yahoo.it
Tel. 347 1809769
Zona Teramo:
c/o WWf Sezione di Teramo
0861 411147
Zona Vasto:
Luigi D’Ettore
torrebruna1@interfree.it
Tel. 334 3150623
Massimiliano Selvaggi
lucania@allelammie.org
Tel. 334 1651764
Tel. 0835 581135
Francesco Svelo
csoacartella@ecn.org
h2o@inventati.org
Tel. 348 5931873
Ato 1 (Avellino e Benevento):
Marco Cillo
presidente@lafionda.org
Tel. 348 5577459
Ato 2 (Napoli e parte della provincia - Caserta)
Fabio Ruggiero
sanpietrino@riseup.net
Tel. 333 3346371
Salvatore Carnevale
citizenry@libero.it
Tel. 338 1722826
Mena Moretta
memoreta@tin.it
Tel. 338 1191429
Ato 3 (zona Sarnese-Vesuviana)
Luigi Conventi
comitatodirittoacqua@libero.it
Tel. 329 2012569
Enzo Ruggiero
enzo.ruggiero@virgilio.it
Tel. 335 6339236
Ato 4 (Salerno e provincia)
Carmelo Cecere
c.cecere3@tin.it
Tel . 338 6350491
Bologna:
Michele Vannini
Michele_Vannini@er.cgil.it
Tel. 335 8393535
Ferrara:
Davide Scaglianti
davide.scagliani@alice.it
Tel. 0532 52000
Imola:
Catia Suzzi
adaras@alice.it
Tel. 0542/683457
Modena:
Antonio Tomeo
Tel. 328 3223487
acquacomunemodena@gmail.com
Ravenna:
Gabriele Abrotini
gabro2002@libero.it
Tel. 320 9205619
Reggio Emilia:
Tommaso Dotti
ringodot87@hotmail.com
Tel. 348 4932443
Rimini:
Claudia Martorana
m.cem@libero.it
Tel .348 0325896
Per informazioni sulla campagna per quanto riguarda il Lazio potete contattare:
Cristina Mataloni
crist.mata@gmail.com
Tel. 338 4082955
ATO1 (Viterbo):
Francesco Lombardi
francescolombardi20@virgilio.it
Arci Comitato provinciale Viterbo,
via Garibaldi 34,
0761329478
internazionali.vt@arci.it
ATO2 (Roma):
Paolo Carsetti
paolocarsetti@gmail.com
Tel. 333 6876990
Zona Castelli romani: Albano Laziale, Ariccia, Castelgangolfo, Colonna, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri
Flaviano Marcucci
flaviano74@yahoo.it
Tel. 339 5062497
Zona Bracciano Civitavecchia:
Nadia Gonella
nadiagonella@tiscalinet.it
Tel. 06 9995227
Civitavecchia:
Diego Nunzi
diegosx@hotmail.it
Tel. 3488089282
ATO3 (Rieti):
Pablo de Paola
pablo.depaola@libero.it
Tel. 347 4807602
Sabina romana:
Sandro Giannetti
sandrogiannetti@gmail.com
Tel. 338 5695253
ATO4 (Latina):
Latina:
Leo Timpone
lestel@libero.it
Tel. 320 7641741
Tel. 0773 408029 (Ufficio)
Sud pontino:
Gennaro Varriale
gennarovarriale71@tiscali.it
Tel. 333 3539362
Nord pontino:
Fabrizio Consalvi
fconsalvi@gmail.com
Tel. 339 4968454
Sede presso l’Arci in Frosinone
via Pierluigi da Palestrina, 16
tel. 0775 201765
qui saranno depositati i materiali della campagna.
Severo Lutrario
severo.lutrario@libero.it
Tel. 338 2164837
Roberto Melone
role5400@libero.it
Tel. 348 2228314
Genova:
Rizzo Donatella
Tel. 335 7760999
donatella.rizzo@liguria.cgil.it
Imperia:
Pasquale Indulgenza
Tel. 3281089097
pasquale.indulgenza@alice.it
Tigullio:
Franco Pezzolo
donchisciotte1968@libero.it
Tel. 349 8018102
Chiara De Poli
anlupo@alice.it
Tel 0185313257
La Spezia:
Piera Cargiolli
cobasscuolalaspezia@interfree.it
Tel. 329 7034260
Savona:
Roberto Melone
role5400@libero.it
Tel. 348 2228314
Roberto Fumagalli
roberto@circoloambiente.org
Tel. 338 8294970
Alberto Villa
alberto.villa@cgil.lombardia.it
Tel 335 6286206
Tiziano Ubbiali
tiziano.ubbiali@gmail.com
Tel. 348 3926685
Elenco dei responsabili di ogni comitato provinciale della lombardia
Bergamo:
Carlo Peroli
attacbergamo@bergamoblog.it
Tel. 348 2645549
Brescia:
Fabrizio Valli
point.fabrizio@virgilio.it
Tel. 338 9051715
Como:
Robereto Fumagalli
roberto@circoloambiente.org
Tel. 338 8294970
Cremona:
Giampiero Carotti
giacarot@tin.it
Tel. 0374 341362
Francesca Berardi
francesca_berardi@hotmail.com
Tel. 338 7491876
Giacomo Bazzani
ciranored@fastpiu.it
Tel. 338 3748171
Lecco:
Sandro Magni
megalite@libero.it
Tel. 0341 1840073
Lodi:
Ercole Ongaro
anna.ercole@lilliput.org
Tel. 0371 50965
Mantova:
Matteo Gaddi
gadman@tin.it
Tel 333 9159365
Milano provincia:
Roberto Rosso
red49it@gmail.com
Tel. 335 8032442
Milano città:
Sandra Cangemi
cangemi@mondadori.it
Milano Nord-Est:
Loris Caruso
loris.caruso@tiscali.it
Tel. 333 6497734
Milano Sud Ovest:
Maurizio Graffeo
ggmvg@tiscali.it
Tel. 338 2173844
Antonella Vitale
antonellavitale68@yahoo.it
Tel. 339 5469374
Milano Est:
Paola Cannata
pgcannata@virgilio.it
Tel. 349 4100463
Milano Brianza (Monza):
Laura Di Martino
atthis@libero.it
Tel. 333 9898506
Pavia:
Sergio Gregori
imusi@libero.it
Tel. 338 2329974
Sondrio:
Adriano Licini
Tel. 3385944701
licini@mountainwilderness.it
Varese:
Antonello Carai
Tel. 3491306976
antonellocarai@alice.it
Macerata:
Evasio Ciocci
macerata.welfare@marche.cgil.it
Tel. 348 3701690
Pesaro e Urbino:
Luca Orciani
luca.orciani@libero.it
Tel. 0721 782985
Antonella Cenerelli
lilliputpesaro@yahoo.it
Tel. 329 7578793
Paolo Tamburini
tamburini.paolo@tin.it
Tel. 329 1664207
Ancona:
Sergio Sinigaglia
siniser@libero.it
Tel. 339 6523532 oppure 0712070955
Ascoli Piceno:
Enzo Impiccini
enzo.impiccini@ahlstrom.com
Tel. 340 2586056
Antonio De Lellis
adelellis@clio.it
Tel. 328 9853591
oppure
Domenico Di Cenzo
sud42@interfree.it
Tel. 329 4217352
Asti:
Alessandro Mortarino
amortarino@qualitaly.com
Tel. 0141 870191
Tel. 333 7053420
Cuneo:
Oreste Delfino
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Tel. 348 7984103
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Segreteria organizzativa:
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Foggia:
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Nuoro:
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regina.bertolini@cgil.tn.it
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Bolzano:
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centropacebz@virgilio.it
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passerini@dsi.unifi.it
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Firenze:
Andrea Passerini
passerini@dsi.unifi.it
Tel. 347 3434206
Grosseto:
Enrico Calossi
e.calossi@overture.it
Tel. 338 9288998
Livorno:
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Lucca:
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ciacci@lillinet.org
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Massa Carrara:
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Tel. 329 7259472
Pisa:
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Tel. 058 7215430
Prato:
Arci comitato provinciale Prato
diritti@arciprato.it
Tel. 0574 546130 / 333 2080047
Pistoia:
Giuliano Ciampolini
gciampolini@katamail.com
Tel. 0574 710453
Siena:
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roberto.renai@cheapnet.it
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oppure
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Tel. 320 4352548
Coordinamenti locali
Padova:
La segreteria organizzativa è:
Chiara Pasquato
Tel. 349 4237568
Laura Lucadello
Tel. 346 6778776
Lucia Restello
Tel. 049 604929
La portavoce del coordinamento è:
Laura Bettini
acquabenecomune.pd@libero.it
Tel. 049 706475
Tel. 348 2921490
Venezia:
Angela Granzotto
angela_granzotto@hotmail.com
Tel. 328 5817621
Verona
Aldo Balestreri
attacvr@libero.it
Tel. 335 8296917
Belluno:
Valter Bonan
valterbonan@libero.it
Tel. 0439 300554
Tel. 320 4871117
Rovigo:
Luciano Marangoni
lipurovigo@libero.it
Tel. 338 8128643
Treviso:
Silvia De Gennaro
silviacat81@hotmail.com
Tel. 340 3144584
Chiara Ceccotti
treviso@manitese.it
Tel.340 2813971
Ellis Favotto
ellisfavotto@virgilio.it
Tel.346 2147565

Lunedì, 21 Maggio, 2007 - 14:21

prevenzione sinistri in zona Piazzale Ferrara

MOZIONE URGENTE

 
Oggetto: misure urgenti di prevenzione sinistri in zona Piazzale Ferrara e maggiore presenza polizia municipale
 
 
Visto
 
l’aumento di incidenti stradali di cui vittime sono pedoni classificati dal Codice della Strada come “utenti deboli”, ultime nel tempo due signore anziane nei pressi di Piazzale Ferrara, che pone un grave problema sul tema della sicurezza stradale e in merito al miglioramento delle condizioni di viabilità e di mobilità nella nostra città, in particolare la nostra zona
 
Considerata di fatto
 
la causa dell’aumento dei sinistri dovuta alla particolare struttura sociale e urbanistica del quartiere, dove esiste una presenza assidua di transito di automobili private e dove la velocità non è sottoposta a un controllo atto a penalizzare le infrazioni del codice della strada
 
Preso atto
 
della presentazione in Consiglio Comunale di un decalogo, tramite un testo di proposta di deliberazione, da parte dei consiglieri Baruffi e Corritore in materia di provvedimenti e disposizioni urbanistiche e viabilistiche atte a implementare un progetto organico e diffuso sulla sicurezza stradale degli utenti deboli, pedoni, anziani, bambini, ciclisti, disabili, in piena sintonia con direttive e raccomandazioni comunitarie
 
Considerato anche
 
il vincolo di destinazione di una parte delle entrate derivanti dalle sanzioni pecuniarie amministrative dovute a infrazioni e violazioni del Codice della Strada, determinato tramite delibera consiliare
 
Constatato
 
il progetto di riqualificazione della viabilità e dell’arredo urbano nell’ambito dei Contratti di Quartiere, quali, per esempio, le misure che prevedono per Via Polesine in particolare la canalizzazione del traffico e la riduzione della velocità di scorrimento
 
PQM
 
si chiede
 
-         nell’immediato una maggiore disposizione presso la zona interessata di Piazzale Ferrara di dipendenti della Polizia Municipale, per una più puntuale attività di controllo e di sanzione;
-         un’accelerazione dei suddetti progetti di intervento su via Polesine;
-         al settore centrale viabilità di voler predisporre ulteriori misure strutturali, atte a rimuovere una situazione permanente da tempo di forte pericolo per i pedoni, nonché una possibilità di intervento diretto per perseguire le gravi violazioni commesse in materia di codice della strada.
 

Domenica, 20 Maggio, 2007 - 14:12

Il disertore

Il disertore
Versione italiana di Ivano Fossati basata sulla traduzione di Giorgio Calabrese.
Dall'album "Lindbergh (Lettere da sopra la pioggia)" (1992)
In piena facoltà,
Egregio Presidente,
le scrivo la presente,
che spero leggerà.
La cartolina qui
mi dice terra terra
di andare a far la guerra
quest'altro lunedì.
Ma io non sono qui,
Egregio Presidente,
per ammazzar la gente
più o meno come me.
Io non ce l'ho con Lei,
sia detto per inciso,
ma sento che ho deciso
e che diserterò.
Ho avuto solo guai
da quando sono nato
e i figli che ho allevato
han pianto insieme a me.
Ma mamma e mio papà
ormai son sotto terra
e a loro della guerra
non gliene fregherà.
Quand'ero in prigionia
qualcuno m'ha rubato
mia moglie e il mio passato,
la mia migliore età.
Domani mi alzerò
e chiuderò la porta
sulla stagione morta
e mi incamminerò.
Vivrò di carità
sulle strade di Spagna,
di Francia e di Bretagna
e a tutti griderò
di non partire piú
e di non obbedire
per andare a morire
per non importa chi.
Per cui se servirà
del sangue ad ogni costo,
andate a dare il vostro,
se vi divertirà.
E dica pure ai suoi,
se vengono a cercarmi,
che possono spararmi,
io armi non ne ho.
Le déserteur
Parole di Boris Vian
Musica di Boris Vian e Harold Berg
1954
Monsieur le président
Je vous fais une lettre
Que vous lirez peut-être
Si vous avez le temps
Je viens de recevoir
Mes papiers militaires
Pour partir à la guerre
Avant mercredi soir
Monsieur le Président
Je ne veux pas la faire
Je ne suis pas sur terre
Pour tuer des pauvres gens
C'est pas pour vous fâcher
Il faut que je vous dise
Ma décision est prise
Je m'en vais déserter
Depuis que je suis né
J'ai vu mourir mon père
J'ai vu partir mes frères
Et pleurer mes enfants
Ma mère a tant souffert
Qu'elle est dedans sa tombe
Et se moque des bombes
Et se moque des vers
Quand j'étais prisonnier
On m'a volé ma femme
On m'a volé mon âme
Et tout mon cher passé
Demain de bon matin
Je fermerai ma porte
Au nez des années mortes
J'irai sur les chemins
Je mendierai ma vie
Sur les routes de France
De Bretagne en Provence
Et j'irai dire aux gens
Refusez d'obéir
Refusez de la faire
N'allez pas à la guerre
Refusez de partir
S'il faut donner son sang
Aller donner le vôtre
Vous êtes bon apôtre
Monsieur le président
Si vous me poursuivez
Prévenez vos gendarmes
Que je n'aurai pas d'armes
Et qu'ils pourront tirer
...
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