user error: Unknown column '315milano' in 'where clause'
query: SELECT bc.*, buc.weight
									FROM blog_categories bc, blog_user_category buc
									WHERE buc.uid = 315milano AND buc.catid = bc.catid
									ORDER BY buc.weight in /mnt/data/sites/partecipami/includes/database.mysql.inc on line 66.
user error: Unknown column '315milano' in 'where clause'
query: SELECT *
									FROM blog_blocks
									WHERE uid = 315milano AND type = 'candidati'
									ORDER BY weight in /mnt/data/sites/partecipami/includes/database.mysql.inc on line 66.
user error: Unknown column '315milano' in 'where clause'
query: SELECT *
									FROM blog_blocks
									WHERE uid = 315milano AND type = 'links'
									ORDER BY weight in /mnt/data/sites/partecipami/includes/database.mysql.inc on line 66.
user error: Unknown column '315milano' in 'where clause'
query: 	SELECT 	cp.nid AS pagina
												FROM 	users u LEFT JOIN candidati_pagine cp ON u.uid = cp.uid 
												WHERE	u.uid = 315milano in /mnt/data/sites/partecipami/includes/database.mysql.inc on line 66.
user error: Unknown column '315milano' in 'where clause'
query: SELECT nid FROM node WHERE uid = 315milano AND type = 'blog' in /mnt/data/sites/partecipami/includes/database.mysql.inc on line 66.
Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
warning: Cannot modify header information - headers already sent by (output started at /mnt/data/sites/partecipami/includes/common.inc:386) in /mnt/data/sites/partecipami/themes/com06/globals/cookies.php on line 34.

.: Eventi

« Luglio 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        

.: Ultimi 5 commenti


Nessun commento...

.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Venerdì, 9 Maggio, 2008 - 10:29

Raddoppio Ferrovia Milano - Mortara:scarichi illegali?

INTERROGAZIONE URGENTE

Raddoppio Ferrovia Milano - Mortara

 

Premesso che:

 

  • i lavori di raddoppio della ferrovia Milano Mortara sono già iniziati nella tratta di Corsico al confine con Milano;

 

Constatato che:

 

  • la terra ricavata dagli scavi lungo il binario esistente da via Molinetto di Lorenteggio al Ponte Giordani sul Naviglio Grande è stata depositata sull’area delle ferrovie in prossimità del Ponte Giordani coprendola in modo non corretto  come si può vedere nella foto allegata.

 

Appurato che:

 

  • risulterebbe che i lavori siano iniziati senza che sia stata fatta una verifica delle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente riguardanti anche le opere di cantierizzazione ed il trasporto della terra;
  • il Ministero dell’Ambiente ha inviato alla società Italferr spa - il 2 aprile 2008 - una lettera con richiesta di spiegazioni a seguito di alcuni esposti presentati da comitati di cittadini ;
  • la ditta appaltatrice è stata già sanzionata dal Comune di Corsico per irregolarità.

 

Si chiede

Al presidente del Consiglio di Zona 6

 

di verificare presso il Comune di Milano, gli Assessorati alla partita  e le Ferrovie dello Stato se la discarica creata sull’area delle Ferrovie in territorio di Milano abbia tutte le autorizzazioni necessarie per la tutela ambientale e la salute dei cittadini, ivi compreso la regolarità dello stoccaggio del materiale e la messa in sicurezza dell’area.

 

Milano, 8 maggio 2008

 

Angelo Valdameri - Lista Fo

Roberto acerboni – PRC

Massimo Camerini – Socialisti

Elisa Scarano - Verdi

 

Venerdì, 9 Maggio, 2008 - 10:26

Per la difesa e il rilancio delle civiche scuole paritarie

MOZIONE

 
Per la difesa e il rilancio delle civiche scuole paritarie milanesi
 
Per richiedere all’Amministrazione Comunale di soprassedere alla decisione di chiudere o sospendere le civiche scuole a tutela dell’utenza e del principio di salvaguardia del diritto allo studio
 
 
Premesso
 
 
- che Milano ha un patrimonio di scuole pubbliche serali paritarie unico a livello nazionale: 4 licei (classico, scientifico, socio psicopedagogico e linguistico), 2 istituti tecnici (ragionieri e geometri) e un professionale (per l´industria e l´artigianato). I quatto indirizzi dei licei sono, anzi, gli unici serali pubblici in Italia;
                                  
- che migliaia di studenti hanno conseguito un diploma nelle civiche scuole serali paritarie e che attualmente queste scuole contano oltre 600 iscritti l’anno;
 
- che le scuole civiche milanesi si caratterizzano anche per i risultati che realizzano sia in termini di numero di giovani recuperati alla scuola che di adulti rientrati in formazione, ma soprattutto per il livello di preparazione che garantiscono;
 
- che in questi ultimi anni il Comune di Milano non ha previsto una completa ed efficiente programmazione di una promozione e di una pubblicizzazione dei corsi e delle opportunità formative serali che sono attive nell'ambito della didattica offerta, tanto che, rebus sic stantibus, si paventa una netta diminuzione del numero delle iscritte e degli iscritti ai corsi del prossimo anno;
 
-   che in tali istituti è impiegato personale ad alta qualifica professionale e fortemente preparato, dati i risultati conseguiti nel corso degli anni dalle persone frequentanti i diversi corsi, unico che possa garantire la prosecuzione di una tale offerta pubblica e che una chiusura o una sospensione delle scuole civiche serali determinerebbe un pericolo per la prosecuzione del loro rapporto di lavoro;
                                
CONSIDERATO CHE
 
-  che scuola pubblica significa accessibilità per tutti e che chiudendo le scuole serali paritarie il Comune di Milano compie una scelta sbagliata che colpisce le persone forse più motivate e meritevoli di attenzione della nostra società, soprattutto le lavoratrici e i lavoratori che, intenzionati a migliorare la propria formazione educativa e scolastica, arricchendone il curriculum, hanno la possibilità di accedere esclusivamente a tale offerta didattica, senza oneri e senza limitative precondizioni, in quanto espletata nelle fasce serali;
 
- lo spirito dell'articolo 34 della Costituzione che recita:"I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi" e che tale principio è chiaramente conseguito in gran parte dall'istituzione del servizio erogato dalle scuole civiche serali paritarie;
 
appresa
 
 
- l’intenzione della Amministrazione comunale di volere chiudere e/o sospendere le civiche scuole serali paritarie;
 
IL CONSIGLIO DI ZONA 4 CHIEDE AL SINDACO E ALLA GIUNTA COMUNALE
 
di soprassedere alla decisione di chiudere e/o sospendere le civiche scuole a tutela dell’utenza e del principio di salvaguardia del diritto allo studio, garantendo e attivando una programmazione promozionale e di informazione della cittadinanza utile a promuoverne le basi formative e a rendere diffusa l'opportunità di accesso
 
IL CONSIGLIO DI ZONA 4 SOLLECITA INOLTRE
 
- il Provveditorato agli Studi di Milano di rivedere la circolare inerente alla data di scadenza di prescrizione dei potenziali utenti delle scuole civiche paritarie serali, prevista per il 31 maggio, in quanto considerata come inadeguata e fortemente limitante
 
 
Milano, 8 maggio 2008

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Massimo Gentili
Capogruppo Comunisti Italiani
Pierangelo Tosi
Capogruppo Verdi per la Pace

Venerdì, 9 Maggio, 2008 - 09:08

Lingua Madre. Dalla Romania, Mihai Mircea Butcovan

Besa editrice alla Fiera Internazionale del Libro di Torino maggio 2008
Pad. 2 Stand M37 e M33

Lunedì 12 maggio

Ore 15:00

Lingua Madre. Dalla Romania, Mihai Mircea Butcovan

Presenta: Allunaggio di un immigrato innamorato
 
Regione Piemonte e Fiera del libro

Arena Piemonte [Guarda Planimetria]
Interviene: Andrea Bajani
 
 
Allunaggio di un immigrato innamorato (editrice Besa, collana Cosmografie 2007)
Dalla quarta di copertina:
“Se si parla di sesso è per raccontare d’amore; se si parla di culture è per generare Cultura.
Per chi conosce la differenza, la lettura sarà feconda.

Venerdì, 9 Maggio, 2008 - 08:21

Raddoppio ferrovia Corsico -Milano:stop ai lavori

Il Ministero dell'Ambiente con lettera datata 2 maggio u.s. blocca i lavori del raddoppio della ferrovia Corsico - Milano nel tratto S.Cristoforo-Gaggiano, per inadempienze.contrattuali.Gli atti prodotti dalla soc.Italferr ravvisano elementi di inadempienza in quanto è stato dato l'avvio dei lavori di cantiere prima dell'espletamento e della positiva conclusione della procedura di Verifica (V.I.A.). Quindi invita la soc.Italferr a sospendere i lavori intrapresi in attesa della positiva conclusione della procedura di Verifica di Ottemperanza da parte del Ministero.

 

Giovedì, 8 Maggio, 2008 - 14:28

Pangea Day Milano

Teatro Franco Parenti Milano
10 maggio 2008

Il Programma

PRIMO EVENTO LIVE INTERATTIVO con artisti, attori, musicisti, registi sul TEMA DEI DIRITTI UMANI: musica, film, immagini per vedere il mondo con occhi nuovi…

  • Milioni di persone, dal vivo o collegate via internet, televisione o telefoni cellulari
  • 180 paesi, più di 1.000 eventi in contemporanea con tutto il mondo
  • Appuntamenti live con Cairo, Kigali, Londra, Los Angeles, Mumbai, Rio de Janeiro
  • 4 ore di diretta live con personaggi internazionali e la proiezione di 24 cortometraggi
IN PROGRAMMA IN TUTTO LO SPAZIO DEL TEATRO

Apriamo le porte alle 17.30

.

Lo spettacolo inizia alle 18 con:

  • PangeaDancingColors, performance interattiva di danza della Compagnia Ariella Vidach
  • Maurizio Nichetti e la forza delle immagini
  • il concerto dei MAU MAU

e dalle 19 prosegue con:

  • Reading di testi e musica del prof. Carlone (Banda Osiris), Cinzia Spanò e Nicola Stravalaci
  • Musica con gli Ottavo Richter
  • Backstage del film Fuga dal Call Center nel racconto del regista Federico Rizzo
  • La carta dei diritti di Internet: Gilberto Gil da Rio de Janeiro e Luigi Vimercati e Marco Montemagno

dalle 20 alle 24:

  • in diretta parte il COLLEGAMENTO CON IL MONDO, introducono Filippo Penati e Daniela Benelli
e inoltre…
  • Lella Costa, Serena Dandini e Dario Vergassola salutano i Friends of Pangea Milano
  • COLLEGAMENTI con gli altri Friends of Pangea Day: interviste, incontri, scambi
  • I VOSTRI COMMENTI, foto e impressioni trasmessi sul grande schermo
  • MUSIC SET NO STOP con Pino Distaso & band, Massimiliano Alloisio e Loris Stefanuto
  • DJ SET: Mistura Pura a cura di Federica Grappasonni
  • VIDEOINSTALLAZIONI degli Stalker Video
  • IMMAGINI DAL MONDO: in collaborazione con Associazione Veronica Sacchi, Fondazione Pangea Onlus, Istituto Oikos Onlus, Survival, Terres des Hommes, Unicef, UNHCR
  • MILANO MULTIETNICA: mostra fotografica a cura del Gruppo Flickr MW

Bar e ristorante del teatro aperti. Dalle 20.30 Green Happy Hour.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, iscriviti subito!
Per info: Tel. 02 798760 - info@pangeadaymilano.it

Mercoledì, 7 Maggio, 2008 - 17:18

Sì al nuovo termovalorizzatore

E così il nuovo termovalorizzatore (perchè non chiamarlo col suo nome= inceneritore)si farà. Lo si apprende oggi dall'articolo della Repubblica (allegato).  Lo hanno deciso all'unisono il presidente della Regione Lobardia Formigoni, quello della Provincia Penati e il sindaco di Milano Moratti. Dicono che lo richiedono le esigenze aumentate dello smaltimento rifiuti. La cosa che mi lascia perplesso è che il presidente Penati aveva giurato e spergiurato che non si doveva fare. Sulla stessa sintonia anche il suo assessore Brembilla.  In Provincia la maggioranza è divisa. Patta ,capogruppo del Prc in Provincia, esclude un nuovo termovalorizzatore perchè l'accordo di maggioranza non lo prevede. Diverse migliaia le firme raccoltye in zona 5 contro la localizzazione. Siccome è la Provincia che determina i criteri per la localizzazione degli impianti vorrei capire questo voltafaccia di Penati. A.Valdameri, consigliere zona 6 Lista Fo

Martedì, 6 Maggio, 2008 - 12:51

Le parole di Fini sono pericolosamente strumentali

Come è possibile sentire dalla terza carica dello Stato pronunciare comparazioni che non hanno nessun fondamento se non il proposito di voler invitare a ridurre la gravità di un episodio efferato e feroce quale l'uccisione irrazionale e violenta di un giovane, Nicola Tomassoli? Il signor Fini ha considerato più gravi le contestazioni dei centri sociali a Torino in occasione dell'apertura della fiera del Libro, dedicata maggiormente alla letteratura israeliana, con un crimine dai lati inquietanti e pericolosi tipici di un accanimento brutale e disumano nei riguardi di un innocente, per mano di giovani delinquenti facinorosi, già pregiudicati per aggressioni di stampo ideologico, razzista e squadrista nella città scaligera.
Io chiaramente mi distanzio da atti che invitano a bruciare le bandiere di Israele, perchè sono fermo sostenitore della politica della pace e della diplomazia, del dialogo tra i popoli, anche se sottolineo il dramma in cui molti palestinesi sono costretti a vivere e, dall'altro canto, il terrore a cui sono sottoposti molti civili israeliani, conseguenze di una politica fallimentare di occupazione, ma non posso assolutamente tollerare una comparazione così bieca e volgare, insensata e pericolosa che viene espressa dall'onorevole Fini.
L'episodio di Verona deve essere represso, perseguito, punito in quanto è rappresentativo di una brutalità senza precedenti, di menti pericolose e perverse che hanno non solo esaltatto la violenza, ma ne hanno fatto fondamento di uno stile comportamentale quotidiano dai contorni inquietanti e perniciosi per la convivenza civile e sociale. Caro Fini ci si interroghi sulle responsabilità puramente ideologiche e sugli esempi che vengono ripetutamente emulati, disposti da persone con responsabilità politiche rilevanti, alimentanti toni e atti violenti e sediziosi. Non si speculi su un caso gravissimo che ha insanguinato drammaticamente una città, creando dolore e sgomento tra i familiari della vittima, le amiche e gli amici, e tutte le coscienze democratiche e antifasciste, giustamente indignate. Temo un giustificazionismo o, quanto meno, una volontà di minimizzare e abbassare a livello di "pura goliardata" poco controllata nelle conseguenze, irresponsabile, un atto indicibile che ha connotazioni altamente violente e di una ferocia indescrivibile, che alimenta un elenco di altre azioni "punitive e violente" eseguite dalle stesse losche figure fino a oggi "tollerate" e non degnamente represse.
Alessandro Rizzo

Martedì, 6 Maggio, 2008 - 11:03

Quando il male diventa normale e banale

Sono preoccupato, veramente preoccupato. Vedo un acuirsi senza precedenti di fenomeni gravi di violenza e di efferata brutalità contro persone. Ho letto, per esempio, che a Busto Arsizio un anziano partigiano è stato offeso e ingiuriato in publica piazza da ragazzi appatenenti a gruppi di estrema destra neofascista: il fatto è grave se si esamina l'assenza di interventi da parte dei passanti, che sono rimasti immobili a guardare l'indegno spettacolo. Ho letto che a Roma, alla vittoria di Alemanno, la stessa notte, la notte nera, un gruppo di giovani facinorosi ha colpito a martellate la lapide che ricorda la strage delle Fosse Ardeatine, tanto per dire che ormai alcuni gesti di violenza ed eversivi sono consentiti perchè esiste la percezione che ci sia una certa non perseguibilità, di impunità, di leggittimità per alcuni versi.
Ho letto che pochi metri da noi, a Milano, il centro "culturale" Cuore Nero ha organizzato delle vere e proprie ronde intimidatorie nei confronti di associazioni giovanili antifasciste in procinto a organizzare nella propria zona, nel proprio quartiere, manifestazoni di grande impatto civico e sociale. Ho letto delle ronde "padane" che sono state organizzate contro i nomadi e per indurli in diversi modi ad abbonare i propri campi, nonchè veri e propri incendi di baracche di Rom e di Sinti a Opera, presenti su un terreno concesso dall'amministrazione, artatamente predisposti da gruppi organizzati e gestiti da colui che oggi è sindaco della stessa città, e che ancora si vanta del "bellicoso gesto" attuato e approntato.
Ora leggo e apprendo con rabbia e rammarico della morte di un giovane a Verona seriamente malmenato e fisicamente percosso da cinque ragazzi già perseguiti per reati di simile portata, molti dei quali responsabili di aggressioni a sfondo razzista, violenza negli stadi, vicini agli ambienti di estrema destra veronesi. Due degli aggressori sono ancora in fuga in Austria, mentre gli altri tre si sono costituiti. Il giovane designer, Nicola Tommasoli, è stato pestato fino a ridurlo allo stato comatoso perchè si era rifiutato semplicemente di negare una sigaretta alla richiesta fatta da uno della pericolosa banda di criminali. Il sindaco di Verona ha tenuto subito a precisare che l'aggressione non è di stampo ideologico: nessuno ha rivendicato l'atto, è chiaro, anzi tutte le forze di estrema destra si sono subito preoccupate di scagionarsi da ogni responsabilità in merito. Quando si dice "exscusatio petita" forse una certa "accusatio" esiste e permane.
L'accusa riguarda al fatto che il male a la violenza sono diventati nel linguaggio comune "drammaticamente normali" e legittimi nel momento in cui abbiamo forze istituzionali che minacciano l'uso dei fucili contro lo stato, nel momento in cui esiste chi organizza ronde e spedizioni punitive contro "l'immigrato", contro il "diverso", nel momento in cui esiste un modello comunicazionale di massa che esalta la violenza in tutte le sue forme, rendendo perfino inutili e alquanto insesnate le misure esistenti nei codici televisivi di inaccessibilità per i minorenni della visione di determinati programmi in dieterminate fasce di orario del palinsesto.  
Non è forse quasi eziologicamente connesso come sillogismo comportamentale tali manifestazioni con le parate di coloro che, avendo responsabilità istituzionali, salgono sui treni della tratta Milano Torino disinfettando i sedili perchè si sono sedute le prostitute "negre", oppure con le espressioni incivili di uomini del calibro di un prossimo ministro leghista del futuro governo di centrodestra che chiama l'abitante dell'Africa con la disonorevole dizione di "bongo bongo", oppure, infine, con le manifestazioni barbariche promosse davanti alle moschee in compagnia di maiali al guinzaglio?
Non esiste in questa occasione alcuna responsabilità politica da parte di chi alimenta quell'insano istinto bestiale e primordiale tipico della filosofia hobbesiana "homo homini lupus", con una differenza, però, la gratuità di tale ignobile sentimento e non la sua provocazione per animalesca necessità di sopravvivenza primitiva?
La banalità del male potrebbe essere la lettura di questi fenomeni di disumana portata. Anna Harendt diceva che il fatto più inquietante dei crimini commessi da una popolazione, quella tedesca, e non solo ricorderei anche quella italiana, contro altri popoli, per lo sterminio totale di un intero popolo, quello ebreo, e non solo, tramite l'olocausto, era dovuto alla normalizzazione dell'atto e del terribile progetto. Non solo: Eichmann, uno degli artefici più zelanti, se si può dire, di tale programma efferato, era un normale e tranquillo lavoratore in una società elettrica austriaca e per noia, quasi per divertimento, ha scelto di aderire al partito nazista. Così come lo stesso Hitler, la mente che ha generato questo crimine contro l'umanità, che ha instaurato una dittatura totalitaria e sanguinaria, era un banale imbianchino.
I cinque ragazzi criminali sembrerebbero tutti appartenere a un contesto normale, di tranquilla vita di periferia, spesso provenienti da famiglie benestanti, studenti o lavoratori: come in Arancia Meccanica dove i "drughi", la banda della giovane compagnia di violenti, alla sera si ritrovavano nel famoso locale a bere latte trattato con altre sostanze stupefacenti e decidevano chi avrebbe dovuto essere la vittima della loro notte perversa: a volte l'insegnante di ballo, altre volte la coppia alto borghese di intellettuali, un'altra volta tragicamente un povero "clochard" indifeso e coricato sotto uno squallido ponte della città. Il perchè di tutto questo, delle "bellica gesta", come spesso viene evidenziato in alcuni manifesti apologetici di fascismo promossi da organizzazioni di estrema destra, è esecrabile, è irrazionale, disumano, assurdo, bestiale, tragicamente inconcepibile.
Un concetto è chiaro: quando la banalità del male si vede e si legge nella storia degli artefici di un simile gesto inverecondo e omicida forse la nostra convivenza civile, quella descritta da Rousseau nel "Contratto sociale", soffrirà di momenti preoccupanti e pericolosi per la sua tenuta.

Alessandro Rizzo

Martedì, 6 Maggio, 2008 - 09:26

Poesia e Musica contro la guerra

LA  CASA  DELLA  POESIA
Palazzina Liberty  -  L.go Marinai d’Italia, 1
 

Giovedi  -  22  Maggio  2008  -  h.18

 
 
in  collaborazione  con
 
 

Il Conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Milano

e

L’Associazione Saveria Antiochia – OMICRON onlus

 
 
organizza
 
 

POESIA     e     MUSICA

contro  Guerra
 
*
 
Presentazione dell’Antologia – Poesia contro Guerra, a cura di Antonella Doria, con una nota di Dario Fo – Edizioni Punto Rosso
 
Coordina  Jole Garuti
Interventi di: Paolo Giovannetti (IULM, critico), Pier Luciano Guardigli (critico), Giorgio Riolo (Punto Rosso)
 
*
 
Il Quartetto AFEA :  Arturo Garra ( clarinetto in si bemolle), Francesca Gelfi (clarinetto in si bemolle e corno di bassetto), Edoardo Lega (clarinetto in si bemolle e clarinetto piccolo), Adriano Sangineto (clarinetto in si bemolle e clarinetto basso)
eseguirà brani di
 
K. Weill: - Music from the THREEPENNY  OPERA  - (transcr. : James Rae) per 3 clarinetti e clarinetto basso –
 F. TISCHHAUSER: Das Vierklaklavier – per 4 clarinetti in si bemolle (1° movimento)
A.   UHL : “Divertimento” per 3 clarinetti e clarinetto basso ( 2° e 3°   movimento)
 
J. FRANCAIX: - PETIT QUATUOR – in 3 movimenti per 2 clarinetti in si bemolle, corno di bassetto e clarinetto basso
M. KURTIS : “Klezmer Wedding” per 3 clarinetti e clarinetto basso –
 
 
 
*
 
 
Interventi poetici di
 
 
Giusi Busceti, Laura Cantelmo, Michelangelo Coviello, Gaetano delli
 
 Santi (leggerà Simona Cattaneo), Mariella De Santis,  Nelvia Di Monte,
 
 Gio Ferri, Gabriella Galzio, Roberto Giannoni, Pancrazio Luisi, Fausta
 
 Squatriti  e  Giancarlo Majorino
 
 
Leggeranno testi proprii e testi di
 
 
Joyce, Fortini, Levi, Szimborska, Rebora, Ungaretti, Bachmann, Eliot etc.
 
 
 
*
 
 
 
INGRESSO LIBERO

Mercoledì, 30 Aprile, 2008 - 15:41

Perché Vicenza scampa alla bufera

Perché Vicenza scampa alla bufera
Roberto Ferrucci
Il Manifesto
29 aprile 2008

Se la capitale alla fine ha fatto la stupida e ora c'è il marcio su Roma, la vera sorpresa di questi ballottaggi è Vicenza. Nessuno, qualche settimana fa, avrebbe mai scommesso un centesimo sulla vittoria del centro sinistra in un capoluogo di provincia dove Lega e partiti di destra la fanno da sempre da padroni. Soprattutto, poi, dopo il trionfo leghista alle politiche di due settimane fa. Quella valanga di voti verdi sembrava inequivocabile al punto che nessuno ci faceva caso, al ballottaggio di Vicenza, tutti concentrati su Roma. E invece da Vicenza arriva una lezione fatale e importantissima per la sinistra e per il Partito Democratico, un partito che sembra nato moribondo. Il suggerimento che arriva è quello di smetterla di guardare a destra per arraffare voti che non arriveranno mai, basta feste del cinema come unici fiori all'occhiello, ciò di cui la sinistra - o quel che ne rimane - deve occuparsi sono le cose concrete e, soprattutto, le battaglie civili che toccano il cuore di una città e della sua gente. È quel che è successo a Vicenza, dove la questione Dal Molin è stata cruciale. Le prese di posizione, le promesse che il nuovo sindaco ha fatto in campagna elettorale sono state semplici, chiare: indire un referendum cittadino per far dire ai vicentini sì o no all'allargamento della base Usa. Del resto, anche se cancellata in parlamento, la sinistra che si era vista manifestare per le strade di Vicenza lo scorso 15 dicembre non poteva essere sparita. E non è di certo andata al mare, come pare aver fatto a Roma. Segno indiscutibile che ciò su cui si deve basare la rinascita è il basso. Il basso più nobile possibile: le battaglie civili, la capacità di stare in mezzo alla gente, saperla ascoltare. Ciò che da queste parti sa fare bene la Lega. Poi però fa rabbrividire sentire Rutelli dire che il centro-sinistra ha perso perché non ha riflettuto abbastanza sui problemi della sicurezza, l'ha sottovalutata. Il solito errore. Una sinistra che ha smesso di parlare da sinistra e che imita la destra laddove è inimitabile: la demagogia. Per questo sarebbe importante guardare a Vicenza. Perché qui ha vinto la mobilitazione, ha vinto la determinazione, hanno vinto quei valori che ormai sembrano non più necessari a ottenere consensi. Balle. La sinistra torni a essere sinistra. Faccia come il Comitato No Dal Molin, che è in piazza da mesi e mesi ed è stato capace di radicarsi su un territorio invincibile, altro che Roma per il centro-sinistra. Vicenza è sempre stata uno dei capisaldi leghisti.
Qui l'alleanza del centro-sinistra ha vinto nonostante il silenzio tombale dei vertici dopo la sconfitta alle politiche. Un silenzio rotto solo da qualche gridolino di gioia del Pd per un 33% che non serve a niente, che non è servito a nulla soprattutto a Roma, dove il papista Rutelli ha spalancato la strada al fascista Alemanno. Il nuovo partito nato moribondo è riuscito nell'impresa storica di regalare alla destra la capitale. Vedremo quali saranno le riflessioni del dopovoto, ma i primi segnali sembrano destinati a rendere perenne la catastrofe. Salvo a Vicenza. Chi l'avrebbe mai detto.
www.robertoferrucci.com

...
165 166 167 168 169 170 171 172 173
...
RSS feed