Nicola è ognuno di noi
Alle cittadine e ai cittadini veronesi
alle ragazze e ai ragazzi,studentesse e studenti, i primi ad essere coinvolti in questa tragedia,
alle migranti e ai migranti, i nuovi cittadini, che conoscono bene parole come intolleranza e razzismo,
alle tante realtà formali ed informali che da tutta italia hanno espresso indignazione e solidarietà
Sabato 17 Maggio 2008
MANIFESTAZIONE
concentramento Stazione Verona Porta Nuova ore 14.00
partenza corteo dalla Stazione Verona Porta Nuova ore 15.00
Nicola è ognuno di noi
Per sconfiggere insieme la paura.
Scendiamo in piazza per svegliare una città che troppe volte ha girato la testa. Non deve farlo questa volta.
Non deve farlo mai più.
Mobilitiamoci e riprendiamo la parola prima che l'ipocrisia riscriva anche questa storia.
Per una Verona libera dalla paura e dall'odio,
per una Verona libera da vecchi e nuovi fascismi,
per una città libera dall'intolleranza, dal razzismo, dall'ignoranza.
Perché esiste una Verona coraggiosa, aperta, indignata.
Perché guardarsi all'interno, riconoscere il male profondo del nostro tempo e della nostra città è crescere.
Liberi.
Costruiamo assieme un corteo che attraversi e viva la città
in una giornata aperta alle iniziative e ai contributi positivi di tutte e tutti.
Nel 2008 a Verona si muore ancora di fascismo.
Al posto di Nicola poteva esserci ognuno di noi.
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Assemblea cittadina promotrice della manifestazione
per adesioni: adesioni17maggio@gmail.com <mailto:adesioni17maggio@gmail
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Vorremmo che il corteo venisse aperto dalle ragazze e dai ragazzi della città, dagli abitanti della Valpolicella e da tutti quelli che a Nicola erano vicini, loro i volti loro le voci a pretendere che mai più si ripeta
Vorremmo che seguissero i migranti, di Verona e non solo, con loro dobbiamo costruire una città diversa
Vogliamo che sia un corteo assolutamente pacifico e determinato da un'unica modalità ed un unico obbiettivo comune: parlare e comunicare alla e con la città per non dimenticare un ragazzo ucciso dall'odio e dall'ignoranza.
Invitiamo tutte e tutti a costruire insieme la giornata, a partire
dall'assemblea cittadina
che si terrà a verona
martedì 13 maggio alle 20.30,
in sala Lucchi (accanto allo Stadio).
E' la città ad essere protagonista della giornata del 17 maggio,
con il supporto e il contributo delle realtà antirazziste e antifasciste,
perché solo la città può cambiare se stessa
Assemblea cittadina promotrice
Appello, adesioni e altro materiale su http://verona17maggio.noblogs
Prime adesioni
Prof. Cristina Stevanoni - Docente Università di Verona
Prof. Novello Paglianti - Docente Università di Padova
Prof. Roberto Leone - Docente Università di Verona
Associazione Culturale Teatro Origine di Negrar - Verona
Collettivo Universitario Verona
Circolo Pink Verona
csoa la chimica - Verona
Arcilesbica Verona
Arcigay Verona
Sinistra Critica Verona
Associazione di Amicizia Italia-Cuba di Verona
RdB Comune di Verona
PDCI Verona
Federazione di Verona di Rifondazione Comunista
Fgci Verona
Graziano Perini consigliere comunale Pdci Verona
Roberto Bussola detto Bob- Verona
Manuela Giarola RsU Comune di Verona
d.ssa Rosa Lovati - COMUNE DI VERONA CDR CULTURA DELLE DIFFERENZE
PARI OPPORTUNITA'
Armando Zenorini, Segreteria Fillea-CGIL di Verona, RSU e RLS
Quarella Spa, stabilimento di Pescantina(VR)
Associazione familiari e amici di Fausto e Iaio
Comitato Madri per Roma Città Aperta
Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute Onlus
Tavola delle donne sulla violenza e sulla sicurezza nella città - Bologna
Claudia Cernigoi, giornalista - Trieste
Claudio Venza - Docente di Storia contemporanea, Università di Trieste.
Alberto Suni di Castelfranco Veneto (TV) - Studente precario - Università di Padova
Michele Scapin di Castelfranco Veneto (TV) - Studente medio
Segreteria Nazionale Attac
Marco Calzavara, Venezia, Direttivo Regionale PdCI del Veneto
Maurizio Angelini, iscritto a Sinistra democratica, Consigliere
Comunale di Cadoneghe - Padova
Circolo lesbico Drasticamente - Padova
Antagonismogay - Bologna
Di'Gay Project onlus - Roma
Circolo Maurice GLBT - Torino
Open Mind - Catania
Vittorio Agnoletto, europarlamentare Sinistra Europea
Sinistra Critica Nazionale
Nadia Agustoni
Laura Zanussi
Collettivo femminista Maistat@zitt <mailto:Maistat@zitt> @ - Milano
Collettivo Malefimmine - Palermo
Commissione di corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana - FAI
Ludovica Fales (documentarista, Roma)
Facciamo Breccia
Collettivo studentesco 'aca toro - Mantova
Federazione Giovanile Comunisti Italiani Coordinamento Regionale della Liguria
Sinistra Critica - Mantova
Alberto (CN)
Flavia D'Angeli (Sinistra Critica)
Antifa Milano
Collettivo Femminista&Lesbico VengoPrima! - Venezia
Csoa Forte Prenestino - Roma
l.o.a. Acrobax – Roma
Comitato cittadino di lotta per la casa – Roma.
Rete Antifascista Metropolitana – Roma
ASSO assemblea studenti statale - Milano
Lazzaretto occupato - Bologna
Compagne e i compagni del GpCaaav - Schio, Vicenza
CSA Baraonda di Segrate (MI)
Centro sociale Zonabandita - Venezia
Rete Antifascista Metropolitana – Roma
Gigi Malabarba, ex senatore Sinistra Critica
Nicola Atalmi - consigliere regionale veneto comunisti italiani
Jacopo Ricciardi: Portavoce Provinciale Giovani Comunisti/e La Spezia
Gli antifascisti e le antifasciste di Roma
Studenti e studentesse antifascisti di Roma
Cordinamento dei Collettivi de La Sapienza - Roma
Fgci Veneto
Movimento Teppa
Cinzia Abramo, PRC Foligno (PG)
Doriana Goracci, Capranica (Vt)
Centro Sociale Occupato Autogestito CloroRosso -Taranto
Silvia Manderino - Mestre
Manuela Palestri della Segreteria Nazionale Pdci
Filippo Pangallo, insegnante - Bologna
Farfalle Rosse
Marco Simionato, Sinistra Critica - Quarto d'Altino (VE)
Sinistra Critica Napoli
Collettivo Femminista Degeneri (Napoli)
Fulvio "Devil" Pinto
Roberto Musacchio - capogruppo di Rifondazione Comunista al
Parlamento Europeo
Rifondazione Comunista - Padova
Marco dell'ereticollettivo di Orbassano - Torino
Luciano Muhlbauer - Consigliere regionale della Lombardia, Prc
c.p.o.a. Rialzo - Cosenza
PRC Federazione provinciale di Padova.
PdCI Federazione provinciali di Padova.
Giorgio Cremaschi – segreteria FIOM /CGIL
Rete 28 aprile – area programmatica CGIL
Comitato politico Nazionale – P.R.C.
Bruno Paciale, Caraffa del Bianco (RC), neo laureato in ingegneria
Alberto, Carbonera (TV)
Collettivo Sinistra Critica, Bari
Valsusa Antifascista
Alessandro Rizzo - Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano - CDZ 4 Milano
“Sui Navigli è già estate, parte sabato l’isola pedonale”
“Sui Navigli è già estate, parte sabato l’isola pedonale”
Così inizia l’articolo de La Repubblica di oggi, a firma Teresa Monestiroli, a proposito dell’isola estiva dei Navigli.
“Si dice che è stato trovato l’accordo sul programma al tavolo convocato dall’assessore Croci: all’incontro i presidenti di zona 5 e 6 hanno approvato il nuovo programma degli eventi culturali presentati dai commercianti. Ora, l’articolo prosegue, si parte. Venerdì la delibera arriverà in Giunta, e a meno di colpi di scena inaspettati, da sabato la movida estiva dovrebbe partire. I tempi sono molto stretti soprattutto per organizzare la squadra di vigili che dovranno controllare l’imponente flusso di traffico del fine settimana”. “Sembra, stando alle cifre fornite dai commercianti, che spenderanno 700 mila euro: 400 mila per i nuovi arredi, 200 per i vigili, 40 per l’occupazione dello spazio pubblico (pagano l’80% in meno) e 60 mila per gli eventi culturali”.
Solo una considerazione di merito: il programma è passato per ben 2 volte al vaglio della commissione del Consiglio di Zona 6. La seconda volta è stato approvato. Non passa alla ratifica del Consiglio di Zona 6 non si sa per quale alchimia. Si vanifica così, a mio parere, il ruolo del Consiglio di Zona e dei suoi consiglieri: a decidere è uno solo per tutti. E amen. Qualcuno avrà la compiacenza di spiegarmi i motivi della mancanza della delibera del CdZona? Non è mai successo, a memoria d’uomo. A.Valdameri, consigliere di zona 6 Lista Fo
A Brera i fiori nelle periferie il degrado
L'assessora alle attività produttive, Maiolo, è esaltata per il risultato della lunga manifestazione floreale culturale che ravviverà lo storico quartiere di Brera nelle prossime tre settimane, ogni fine settimana. Un risveglio dal lungo sonno invernale dove artisti di strada, autori, poeti, artisti di Brera, addirittura i più piccoli alle prese con le prime esperienze di performance, si esibiranno dando lustro a questo "nodo pulsante di Milano" come riferisce la stessa assessora.
Un quartiere storico di Milano, è vero, attrazione per turiste e turisti, ma anche luogo dove circolano soldi e forti scambi commerciali.
La festa è indetta dalle associazioni dei commercianti di zona e da alcune realtà che vivono il quartiere.
Niente da eccepire è chiaro, quando si tratta di ravvivare e aggregare la città. Ma nel resto della grande mela italiana cosa succede? Un reportage su L'Espresso di questa settimana disegna una Milano delle periferie, a forte rischio di disagio sociale e altamente penalizzata da un'emergenza che riguarda la devianza dovuta a situazioni di emarginazione senza precedenti.
Viene fotografato e analizzato uno dei quartieri storricamente più sofferenti di questa piaga, il quartiere Gratosoglio. A rendita bassa giovanissimi si rendono disponibili per collaborare con il mercato nero dell'illegalità diffusa, magari quello dello spaccio di droga, di diversa entità, magari quello del commercio di auto usate e rubate, magari quello del rendersi attento vigilante delle presenze nei territori e dei movimenti che riguardano questi quartieri, sostrato di coltura per lauti profitti di un'organizzazione criminale non più solo relegata al Sud d'Italia, ai piccoli paesi di provincia meridionali.
La dispersione scolastica, poi, è una delle conseguenze più devastanti.
Che cosa propone il Comune e l'amministrazione per prevenire questo disagio diffuso? Quale è la ricetta presente nell'agenda politica del centrodestra per fronteggiare questa situazione che chiaramente non dà lustro alla città che vuole candidarsi a essere punto focale di attrazione sociale e culturale, nonchè economica, di un evento internazionale dagli alti finanziamenti quale l'Expo 2015?
Le periferie procedono nel degrado, come ci insegnao i comitati di inquilini dove sono presenti i Contratti di Quartiere. Molti quartieri, poi, sono esclusi da questi progetti di intervento, che spesso si risolvono in semplici palliativi di riqualificazione superficiale delle facciate dei palazzi, senza operare secondo un programma di integrazione sociale, di rilancio della vivibilità, di rinascita civile, di coinvolgimento dei diversi segmenti che agiscono in questi contesti. Spesso i progetti sono realizzati previo accordo bipartisan tra amministrazione e ALER, tralasciando una componente importante quali i consigli circoscrizionali, che dovrebbero governare i territori di propria competenza, e la cittadinanza residente, spesso organizzata in comitati e in realtà collettive, autrici di interessanti dossier e analisi di studio e di ricerca sulle situazioni difficili della zona a forte densità popolare.
Brera si ricopre di fiori: ma non si doveva provvedere, mi ricordo, anche nelle zone del decentramento a promuovere simili manifestazioni? L'assessorato Terzi parlava l'anno scorso di Giardini aperti nelle varie "contrade" della città: ma che fine ha fatto questo mastodontico progetto ad effetto? Come mai non è stato portato a termine in modo dovuto e coerente? I consigli di zona sono stati solamente piazze fisiche dove poter illustrare una simile proposta, senza renderli partecipi e atttivi nel percorso di definizione del progetto. Il resto non è dato di sapersi. Come non è dato di sapersi che cosa si considera importante fare e realizzare per diminuire una contraddizione che stride nella città che vuole essere fulcro di un modello di sviluppo europeo e all'altezza delle sfide commerciali internazionali, tramite l'EXPO.
Rendere le periferie vivibili e partecipate significa ridestare momenti di aggregazione che non lascino ampi spazi dismessi e non luoghi dell'aibtare metropolitano soggetti a un degrado diffuso che crea disgregazione e rende operanti settori illegali diffusi che vedono nel reclutamento delle giovani leve il proprio sostentamento futuro. Rendere gli adolescenti e i giovani di queste realtà dimenticate da tutte e da tutti partecipi di prospettive civili, sociali di aggregazione e di proposta sul territorio, partendo dai centri di aggregazione giovanile,. che soffrono tagli cospicui e progetti di esternalizzazione senza precedenti, svuotanti il loro contenuto di spazi pubblici e plurali.
Le periferie potranno diventare anche loro piccoli centri vitali della città, che garantiscano una prospettiva di prosperità e ricchezza civica e sociale per la grande metropoli, oppure rimangano zone off limits, spesso terre sconfinate da considerarsi come agricole nella loro destinazione d'uso ma soggette a progetti di revisione della medesima per soddisfare gli appetiti insaziabili di grandi imprese edilizie? Manteniamo le periferie a zona abbandonate e dimenticate da un'amministrazione che ama maggiormente predisporre iniziative di facciata e superificali senza contenuti, di immagine e ad alta pubblicizzazione?
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Università Roma 3: An blocca festa di sinistra
Per il neosindaco è un ritorno di fiamma, quello a Roma Tre. Già nel 2004, quando era ministro dell'Agricoltura, partecipò a un dibattito organizzato a Scienze Politiche dalla lista «nera». Sul tema degli ogm. E accadde che proprio a margine dell'incontro, avvenuto in un ateneo blindato, tre giovani dal look «di sinistra» fossero malmenati da alcuni sostenitori del neosindaco.
Questa volta l'iniziativa nella facoltà di Architettura, prevista per mercoledì sera, è saltata all'ultimo momento per il diniego improvviso di Fabiani e, soprattutto, per l'irruenza della Digos che ha minacciato a brutto muso gli studenti di denunce in caso avessero svolto comunque la festa. Stessa sorte spettava a quella organizzata ieri sera a Lettere. Ma gli studenti dei collettivi si sono ripresi quello che «ci era stato ingiustamente tolto».
«Roma tre - afferma uno di loro - ha piegato la testa perché si vuole tener buono il Comune. In ballo c'è la costruzione di un campus universitario, che tra l'altro prevede alloggi per gli studenti a prezzo di mercato, e una enorme piscina per le Olimpiadi del 2009. Fabiani vorrebbe appropriarsi del tutto dopo la competizione e si deve tenere buono Alemanno». Intanto nella festa si sono rilanciati i percorsi sul diritto allo studio e all'accesso a un sapere svincolato dalle logiche di profitto. Senza tralasciare il tema dell'odio contro il diverso e della xenofobia che divampa nella società. «Saremo - dicono - a Verona per riaffermare l'unica verità: Nicola, come Renato Biagetti, è morto per mano fascista».
Contro ogni revisionismo, la storia non si modifica
Contro ogni revisionismo, la storia non si modifica
Noi uomini e donne antifascisti/e, fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana, ci sentiamo indignati dagli attacchi promossi da certi giornali che tendono a storpiare, modificare ed irridere la guerra di liberazione.
I valori della Resistenza e dell'antifascismo dovrebbero essere patrimonio di tutti gli uomini e le donne, che grazie a quelle pagine drammatiche possono, oggi, manifestare liberamente il proprio pensiero ( articolo 21 ). Siamo sdegnati dall'articolo apparso il 22 Aprile a firma di Diego Pistacchi, sulle colonne de Il Giornale.
Il giornalista irride i partigiani e tutto il popolo fedele alla democrazia basata sull'antifascismo.
A lui, vorremmo ricordare che tanti sono stati i morti straziati dalla perversa logica nazi-fascista, che quei morti non avevano un colore politico, ma tutti furono convinti nella costruzione di uno stato libero e democratico. Ci preme citarne uno su tanti. Attilio Martinetto, 23 anni guardia di finanza- aderisce al gruppo resistente Democristiano, nell'ultima lettera inviata alla moglie cita: "So quello che m'attende domattina, ma sono forte per il vostro ricordo, pregherete per me, offro il mio sacrificio a Dio per la felicità di voi tutti. Perdono i miei carnefici che mi portano alla morte con le sole prove che hanno voluto raccogliere". Tutti i morti Resistenti sono riusciti nel loro scopo. Oggi questi valori sono patrimonio di tutto il popolo Italiano.
Ci batteremo sempre per difendere l'antifascismo, la libertà , la democrazia e carta della Costituzione della Repubblica Italiana, contro ogni forma di revisionismo, perchè la ragione non è un'opinione.
Io ho aderito ora tocca a voi
sign the petition
”Consulenti superpagati. Il sindaco risarcisca 7 milioni di euro”
Dal Corriere della Sera di oggi 9 maggio 2008
(Articolo a firma Giuseppe Guastella)
Il PM contabile:”Consulenti superpagati. Il sindaco risarcisca 7 milioni di euro”.
La Procura della Corte dei Conti della Lombardia cita in giudizio la Giunta di Milano per i danni subiti dall’erario dopo aver chiuso l’inchiesta sull’assunzione di 91 dirigenti esterni a tempo determinato in Comune. Processo in autunno. Rimane pendente il ricorso presentato da Basilio Rizzo – Lista Fo in Comune- alla Procura della Repubblica.
Mozione sul Parco Agricolo Sud Milano
Allego la mozione passata ieri sera in CDZ 6, sul parco Agricolo Sud, presentata dal PD e sottoscritta da tutta l'opposizione.
(18 si, 10 dei quali tutta l’opposizione presente, 8 astenuti,
3 contrari, due dei quali della Lega)
LE PROSPETTIVE DELLA SINISTRA IN ITALIA
Camera del Lavoro - C.so Porta Vittoria 43
Chiusura scuole pubbliche serali
MOZIONE URGENTE
- Al Signor Sindaco di Milano
- All’ Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali
- All’Assessore alla Cultura
Il Consiglio di Zona 6
- premesso che Milano ha un patrimonio di scuole pubbliche serali paritarie unico a livello nazionale: 4 licei (classico, scientifico, socio psicopedagogico e linguistico), 2 istituti tecnici (ragionieri e geometri) e un professionale (per l´industria e l´artigianato). I quatto indirizzi dei licei sono, anzi, gli unici serali pubblici in Italia;
- premesso che migliaia di studenti hanno conseguito un diploma nelle civiche scuole serali paritarie e che attualmente queste scuole contano oltre 600 iscritti l’anno;
- premesso che le scuole civiche milanesi si caratterizzano anche per i risultati che realizzano sia in termini di numero di giovani recuperati alla scuola che di adulti rientrati in formazione, ma soprattutto per il livello di preparazione che garantiscono;
- premesso che scuola pubblica significa accessibilità per tutti e che chiudendo le scuole serali paritarie il Comune di Milano compie una scelta sbagliata che colpisce le persone forse più motivate e meritevoli di attenzione della nostra società,
- appresa l’intenzione della Amministrazione comunale di volere chiudere e/o sospendere le civiche scuole serali paritarie,
chiede
al presidente del Consiglio di Zona 6
di intervenire presso l’Amministrazione comunale alfine di soprassedere alla decisione di chiudere e/o sospendere le civiche scuole a tutela dell’utenza e del principio di salvaguardia del diritto allo studio.
Milano, 08 maggio 2008
Consiglieri:
Roberto Acerboni - PRC
Massimo Camerini – Socialisti
Claudio Rovelli – Lista Ferrante
Elisa Scarano - Verdi
Angelo Valdameri – Lista Fo
Adele Vignola - PD
PD: un governo ombra all'ombra del PdL
La maggioranza di destra, senza centro, già prima di avere la fiducia da parte della Camera ha dovuto imbattere e impattare con problemi abbastanza gravi sorti come conseguenze ad alcune scelte politiche che sono state fatte dall'attuale coalizione, che chiaramente desta perplessità e poca fiducia negli ambienti internazionali. Da una parte la Libia che vedeva nuovamente Calderoli come ministro un pericolo per le relazioni diplomatiche, dall'altra la Romania che teme una recrudescenza xenofoba con leggi ad personam e ad hoc prospettate dall'attuale ministro degli interni Maroni, disconoscendo l'efficacia primaria della normativa comunitaria in merito e per bloccare le "orde" di rumeni, rom, sinti, tanto per il ministro non esiste nella sua grossolaneria alcuna differenza, che premerebbero secondo la sua immagine sui confini del Nord Est.
Nonostante questi primi "biglietti da visita" distribuiti gratuitamente dal nuovo governo, il PD assicura attenzione per un percorso di dialogo costruttivo sulle riforme, sempre questo termine vuoto e insensato. Le riforme sul piatto sarebbero quelle del sistema istituzionali, magari mettendo mani sulla Costituzione verso una deriva secessionista di fatto, tanto agognata dalla lega, presidenzialista, tanto amata da AN, e di limitazione del potere della magistratura, tanto auspicata da Forza Italia, e quelle del sistema economico, magari colpendo sì le banche e i petrolieri scomodi per casa Berlusconi, ma assicurando l'azzeramento dell'unica voce di entrata su cui i Comuni possono contare e disporre, l'ICI, senza se e senza ma.
Sono preoccupato in quanto qualcuno finge di non avere capito la natura e l'origine di questa destra che si accinge a governare con colletto bianco e inamidato, ma sostanzialmente immutata, il Paese. Parliamo, poi, della defiscalizzazione degli straordinari e del premio di impresa, vero e proprio danno per le lavoratrici e i lavoratori che vedranno diminuire il livello di garanzia sociale e di protezione.
E' vero, convergo con Di Pietro, l'unico che ha saputo opporsi con convinzione all'attuale maggioranza e al discorso addolcito di B., il cavaliere nero è come un ragno che chiama la mosca nella propria tela per, poi, mangiarsela. I preludi fanno presagire una certa continuità rispetto alla legislatura in cui il secondo e terzo governo B. hanno guidato il paese al fallimento.
Nonostante questo il PD si ostina a elevare Berlusconi al titolo di "statista" consapevole e responsabile. Antonio Di Pietro, giustamente, ha rilevato come sia possibile accettare segnali di dialogo con spirito di fair play britannico, nel momento in cui Berlusconi non ha mai menzionato al caso personale del conflitto d'interessi, che ancora aleggia come un grande avvoltoio sui destini futuri prossimi della nostra democrazia fortemente incrancrenita da una presenza imbarazzante e pericolosa di un premier che detiene proprietà in settori importanti del sistema economico e imprenditoriale nostrano.
Ma come poter acconsentire a Berlusconi di diventare l'interlocutore principale con cui dipingere il quadro delle regole istituzionali e sociali nel momento in cui gran parte della sua coalizione ha reagito in modo assurdo e inconcepibile per uno stato europeo alle giuste e veritiere, fondate, argomentate, dimostrate come corrispondenti al reale, esternazioni sulle passate amicizie malavitose in affari avute dalla seconda carica dello stato, Schifani, di Marco Travaglio che, nell'intervista a Che tempo che fa, ha esposto quello che è riportato in un libro presente sul mercato da ben 4 mesi, mai contestato. Contro Travaglio una canea insensata e inconcepibile: non solo da parte della maggioranza, fatto alquanto atipico ma normale in un paese anormale, dove chi denuncia il potere pur essendo in presenza di fatti testimoniati e provati viene perseguito, ma anche da esponenti autorevoli del PD, che hanno fatto eco alle dichiarazioni di solidarietà sperticate pronunciate nei riguardi di una terza carica dello stato che, in riferimento ai fatti contestati, avrebbe fatto scaturire qualche critica e forte sospetto in un parlamento di un qualsiasi paese europeo. Penso che non sarebbe neppure nominato presidente del senato per una giusta e considerevole opposizione etica.
In Italia tutto è normale ed è invece perseguibile in modo accanito colui che giustamente utilizza la propria funzione e professionalità per informare la cittadinanza sulle caratteristiche dei propri governanti, con senso di responsabilità e di trasparenza, di ricerca della verità, in nome del servizio deontologico a cui un giornalista dovrebbe agire.
Il PD ha fatto un governo ombra, la cui utilità istituzionale non si comprende bene a cosa serva: forse ad avvallare o farsi scrivere l'agenda politica dal governo reale contro cui dovrebbe pronunciare un progetto alternativo, cosa che non ho mai creduto possa realizzarsi con il PD, candidandosi come coalizione di un governo futuro. Ma oltre ad avere fatto un governo ombra, con ministri ombra, con consigli ombra, con provvedimenti ombra, con finanziarie prossime ombra, con viaggi diplomatici ombra, con voti di fiducia ombra, dall'ombrosa efficacia e conseguenza, non posso che dire che il PD è all'ombra del PdL, cercando di accattivarsi il sorriso benevolo di Mr. B. magari accogliendo alcune misere briciole di concessioni di potere e di riconoscimento per la non opposizione: parlo della direzione futura nel prossimo organigramma della RAI di alcune reti o telegiornali in un sistema complessivo eterodiretto e pilotato, nonchè ammorbato dal cancro di un conflitto d'interessi senza precedenti e mastodontico.
Vedo che gli errori fatti in casa PD non aiutano a migliorare, ma diventano presupposti e precedenti su cui proseguire sulla strada fallimentare del buonista spirito bipartisan, trasversale, termini, questi, molto di voga ultimamente ma deleteri a livello politico e istituzionale, quanto incomprensibili a livello sociale.
Alessandro Rizzo