
Blocco del traffico e nuove autostrade...
Si è aperta la stagione della caccia al Tfr

Chi avrà la meglio: fondi chiusi, fondi aperti o Fip? Ricordiamo che, si considerano fondi aperti tutti quei fondi di previdenza complementare istituiti da soggetti privati che raccolgono quei soggetti per i quali non esiste un fondo chiuso, dove per chiuso si intende quel fondo che nasce dalla contrattazione collettiva riservato a categorie definite di lavoratori. E' prevedibile che la fetta più grossa della torta verrà trasferita nei fondi chiusi. Secondo i dati del Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), nel 2005, gli iscritti ai 43 fondi di categoria di nuova istituzione erano oltre 1,15 milioni (+8,7% rispetto al 2004), mentre gli iscritti agli 89 fondi aperti erano di poco superiori a 400 mila (+6,5%). Ma se per ora i negoziali surclassano gli aperti come numero di iscritti, a livello di performance questi ultimi sono in vantaggio. Dal 2003 al 2005 gli aperti hanno guadagnato in media il 22,9% contro il 17,8% dei negoziali e, nel 2005 le due performance sono state rispettivamentedell '11,5% e del 7,4%.
Se si guarda ai singoli prodotti, secondo i dati del Mefop, società creata dal ministero dell'Economia per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione, negli ultimi cinque anni, il migliore negoziale è stato Arco, fondo dei dipendenti del settore del legno e dell'arredamento (+29,66%) seguito a ruota dai ceramisti, che, con il fondo Foncer hanno messo a segno un +26,63%. Bene anche per Previcooper, il fondo delle cooperative di distribuzione (+25,04%). Tra gli aperti invece il podio spetta a Almeglio Azionario, fondo aperto di Gruppo Alleanza, che grazie alla scelta di una manciata di titoli particolarmente azzeccati (Autogrill, Unipol, l'Espresso, Belgacom e Deutsche Boerse) si é portato a casa in cinque anni un +60,88% doppiando i negoziali. Si é difeso bene anche Almeglio Bilanciato. +35,98% in cinque anni grazie anche alle obbligazioni dell'area euro con rating non inferiore alla singola A). Tra i migliori fondi aperti Kaleido di Mps, con le linee bilanciate-azionari e Triangolo Rettangolo e Triangolo Scaleno (rispettivamente +43,07%e +33,73%). Per chi invece decide di tenere il piede in due staffe ci sono Ras e Mediolanum che fanno il doppio gioco operando sia sui negoziali che sugli aperti.
Chi gestisce questi prodotti? La maggior parte dei Fondi chiusi (45 per essere precisi) ha delegato la propria gestione alle Sgr mentre gli aperti (operativi se ne contano circa 80) preferiscono il settore bancario e assicurativo. Finora il mercato non é stato particolarmente attivo ma per il prossimo anno ci si aspetta la moltiplicazione dei pani e dei pesci ed il numero degli iscritti dovrebbe raddoppiare. Secondo i dati di Assogestioni le prime cinque società nei fondi pensione aperti sono Intesa Previdenza con 106.644 iscritti, Arca Sgr (67.994), Sanpaolo Imi (28.092), Monte dei Paschi di Siena (56.095) e Ras (14.810). Se in alcuni casi la corsa delle banche sembra persa in partenza, soprattutto nel caso di fondi chiusi di categoria che hanno fatto troppa strada per essere raggiunti arrivando a 120.000 iscritti, una cosa é certa: per non uscire sconfitti dalla gara, gli istituti dovranno fare un salto di quantità, passando dalle adesioni di tipo individuale (oggi l'87% nei fondi aperti del totale) a quelle collettive (il restante 13%). Insomma la partita resta tutta da giocare vincerà la sicurezza o il rendimento.
Organizziamoci Regalo Abbracci
17 Novembre 2006 Allora, nei prossimi giorni mi dedicherò allo sviluppo di una parte del sito che possa aiutare ad organizzare gli eventi, sia i singoli eventi proposti nelle città che la Giornata italiana dell’abbraccio del 23 Dicembre 2006 e la Giornata internazionale dell’abbraccio del 31 Dicembre 2006.Una base di partenza è il database degli HUGGERS che verrà arricchito di ulteriori funzionalità.Nel frattempo il database dei contati può essere utilizzato nei limiti della funzionalità attuale, per esempio ad Imperia si prevede un evento Domenica 19 alle 11 ed è stato pubblicato nel database.Allo stesso tempo è stato allestito un Forum di discussione su www.regaloabbracci.it che può essere un ottimo contributo per scambiare esperienze, commenti ed organizzarsi.Vi abbraccio tutti calorosamente,
per le comunicazioni prioritarie indirizzate a me potete scrivere a info@abbracci-gratis.it o chiamarmi al 3479452322.Federico Palumbo
per le comunicazioni prioritarie indirizzate a me potete scrivere a info@abbracci-gratis.it o chiamarmi al 3479452322.
CTPC consiglio provinciale e comitato per la città Metrpolitana
Le proposte di Fiab CICLOBBY sulla mobilità sostenibile Alcune riflessioni sul dibattito in corso Sintesi (in allegato il testo integrale del documento)
La proposta di una pollution charge, all'interno di un'area della città di Milano, e solo entro alcune fasce orarie, presta il fianco ad obiezioni abbastanza rilevanti: cioè di costituire una risposta parziale e di
limitata efficacia al problema "pollution".
Proprio in relazione ai limiti sopra ricordati sembrerebbe poter avere un maggiore impatto un sistema di road pricing (la cd. congestion charge), accompagnato da una tariffazione della sosta estesa all'intera città (cd. park pricing).
Volenti o no, solo le amministrazioni pubbliche (Regione e Comune, innanzitutto, ma anche la Provincia e fatta salva la residua competenza statale) sembrano dotate dei necessari poteri di intervento.
Occorre allora partire da un ragionamento che integri e non escluda proposte anche diverse, purché razionalmente e coerentemente tese al raggiungimento di un obiettivo comune, chiaro e condiviso, in tempi non biblici; tali proposte possono essere:
1) ripensare complessivamente le scelte di mobilità, agevolando innanzitutto quelle a minore impatto;
2) modifica di abitudini individuali che non può passare attraverso soluzioni necessariamente diluite nell'arco di molti anni (tale sarebbe ad es. subordinare l'attuazione di interventi più incisivi solo a seguito
della costruzione di nuove linee metropolitane);
3) rafforzamento dei trasporti pubblici. Alcuni interventi, oltre ad essere sostenibili sul piano dei costi, possono essere attuati nell'immediato o nel breve periodo; eccone alcuni su cui sarebbe opportuno
avere risposte pubbliche e ufficiali:
a. Semafori asserviti ai mezzi pubblici;
b. Corsie preferenziali;
c. Integrazione tariffaria;
d. Mezzi di superficie di nuova generazione: da favorire attraverso opportuni provvedimenti che ne agevolino la circolazione protetta, fermo restando che servono anche mezzi snelli, numerosi e frequenti, ben
distribuiti nell'arco della giornata, in grado di soddisfare al meglio la domanda di mobilità; e. Combustibili ecologici e filtri antiparticolato sui mezzi pubblici;
f. Prolungamento orari apertura della metropolitana ed ampliamento
dell'offerta del servizio Radiobus;
4) interventi sulla logistica delle merci;
5) nuovi parcheggi "a rotazione" unicamente di interscambio, meglio se di cintura, con i mezzi di trasporto pubblico;
6) approvazione e realizzazione del Piano della Mobilità Ciclistica.
I punti che sembrano irrinunciabili in un sistema di tariffazione sono i seguenti:
I. finalizzazione: i proventi del sistema di tariffazione (siano essi derivanti da pollution charge, congestion charge, park pricing) devono essere finalizzati esclusivamente alla mobilità;
II. residenti vs. pendolari? Anche i residenti a Milano devono essere soggetti alle misure destinate a creare un deterrente all' abuso dell'auto privata. Inoltre si deve tendere al confronto e alla condivisione più
ampia con i Comuni esterni alla città e con Regione Lombardia e Provincia di Milano.
manifestazione 18 novembre a Milano e Roma
2 dicembre 2006 a Milano Accendi la Tua Speranza
Pochi dati bastano a illustrare la drammaticità della situazione:
· Oggi sono in corso nel mondo più di 30 conflitti. Ogni anno muoiono a causa delle armi 500.000 persone, 1.300 al giorno, una al minuto.
· Secondo i dati ufficiali, la Russia ha ammesso di possedere 20.000 bombe nucleari, gli Stati Uniti 10.500, la Gran Bretagna 185, la Francia 450 e la Cina 400. Secondo alcuni osservatori Israele ne possiede almeno 200. Per aderire all'APPELLO






Manifestazione Nazionale a Milano 18 novembre 2006
campagna " la mia spesa per la Pace"
CHI COMPRA VOTA
Votate ogni volta che fate la spesa,
ogni volta che schiacciate il telecomando,
ogni volta che andate in banca
sono voti che date al sistema.
(Alex Zanotelli, missionario)
BUY NOTHING DAY
La campagna "La mia spesa per la Pace", coerentemente con il suo intento di contribuire a costruire la Pace con scelte di consumo critico nella spesa quotidiana, invita a non fare acquisti per 24 ore sabato 25 novembre 2006.
Per un giorno non comprate nulla.
Fate un gesto simbolico, importante, che mostri come si può sfuggire all'imperativo del consumismo riappropriandosi di una fetta di tempo per fare cose diverse dallo shopping di massa
Che cos'è la giornata del non acquisto (Buy Nothing day)
Una giornata dedi cata a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo e smascherare le bugie di chi usa ogni mezzo per convincerci che l’unica via per uscire dalla crisi è tenere alti i consumi.
Ci dicono “grazie” perché aumentando i consumi aiutiamo la nostra economia a risollevarsi. Ma i nostri consumi rappresentano il carburante per un sistema economico insostenibile, che aumenta le diseguaglianze, esaurisce le risorse, inquina la Terra.
Ci fanno credere che è meglio usare il tempo per fare acquisti, anziché dedicarsi alle relazioni, ai figli, a un buon libro. Siamo proprio sicuri che sia così?
Nel 1992 è stato lanciato il "Buy Nothing Day", una giornata di disintossicazione per fermarsi a riflettere: un’occasione preziosa per mettere in discussione il nostro ruolo nel funzionamento del sistema e per scoprire come sia possibile divertirsi e stare bene anche senza comprare nulla.
Il "Buy nothing day" commemora le vittime delle politiche orientate alla massimizzazione dei consumi: dalle popolazioni del Sud del mondo deboli di fronte alla globalizzazione dei mercati, all'ambiente deturpato da rifiuti e inquinamento, alla colonizzazione dell'immaginario a opera di pubblicitari che propongono modelli di vita irrealizzabili per la maggior parte della popolazione del mondo. La giornata del non acquisto è un invito a "demarkettizzare" la nostra vita.
La giornata del non acquisto è un invito alla sobrietà e a ripensare alla solidarietà e alla gratuità quali componenti attive di un'economia sostenibile.
La giornata del non acquisto non è uno sciopero, e non è contro i commercianti.
La giornata del non acquisto vuole essere solo un piccolo passo verso un’economia più leggera, un’economia di giustizia, nella consapevolezza che il possesso di una grande quantità di beni non dà la felicità, ANZI.
Facciamo sentire il nostro peso: chi compra vota!
Per altre informazioni vedi:
http://adbusters.org/metas/ec
http://www.bilancidigiustizia
http://www.terre.it/eventi/in
Diventa il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo
(Mohandas Karamchand Gandhi)
Vedi gli altri comunicati della Campagna ...
Campagna "La mia spesa per la Pace"
info@lamiaspesaperlapace.it
www.lamiaspesaperlapace.it
Tel. e fax 029024617
comunicato stampa Commissione Ambiente Partito Umanista
Milano, 27 novembre 2006
Truffa sui fondi destinati alle fonti di energia rinnovabile
Il Partito Umanista protesta contro la vergognosa votazione del 22 novembre al Senato e di pochi giorni prima alla Camera, con cui si rinnova l’enorme truffa dei cosiddetti incentivi "CIP6".
Su ogni bolletta ENEL i cittadini pagano dal 1992 una sovrattassa stabilita dall'Unione Europea destinata ad incentivare le fonti di energia rinnovabile quali il solare, eolico, geotermico e biomasse, per raggiungere gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto e lottare quindi contro i cambiamenti climatici. Ma lo Stato Italiano, ingannando i cittadini e favorendo le lobbies del settore petrolifero e degli inceneritori, ha illegalmente incluso tra i beneficiari gli inceneritori e le raffinerie.
Nel 2005 su 4,7 miliardi di euro concessi per le fonti rinnovabili, solamente 1,7 miliardi sono realmente stati destinati allo sviluppo delle energie rinnovabili, mentre ben 3 miliardi sono stati spesi per pagare scarti di raffineria come il bitume e l’incenerimento dei rifiuti, che nulla hanno a che vedere con la produzione di energia pulita.
E' da anni che le associazioni e reti ambientaliste protestano contro questa anomalia tutta italiana all'interno dell'U.E., per la quale l'Italia è stata posta sotto infrazione dall'Unione Europea. Ma nel voto in parlamento di settimana scorsa, la modifica di legge è stata un'altra volta impedita dal centrodestra e centrosinistra. Siamo particolarmente indignati che i DS, la Margherita, i Radicali, i Verdi e Rifondazione si siano allineati con la destra, cedendo alle pressioni delle lobbies del settore petrolifero e degli inceneritori.
Il Partito Umanista denuncia questa truffa e chiede l'immediata modifica della legge italiana, in modo da recepire il regolamento CE 77/2001 relativo ai certificati verdi.
Commissione Ambiente
Partito Umanista