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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Venerdì, 27 Marzo, 2009 - 15:55

casa delle associazioni zona 4

 

Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4
Milano, 26 marzo 2009
alla cortese attenzione del Settore al Decentramento del Comune di Milano
alla cortese attenzione dell'Assessorato alle Aree Cittadine del Comune di Milano
alla cortese attenzione del Consiglio di Zona 4 e della sue Componenti
alla cortese attenzione della Presidenza del Consiglio di Zona 4 di Milano
interrogazione in merito allo stato di attuazione e di avvio della costituzione della Casa delle Associazioni prevista in Zona 4 presso i locali dell'ex Centro Civico Zona 13 di Viale Ungheria
considerato che
da tempo si discute dell'attivazione di un centro adibito a dare spazio alle attività e alle iniziative in senso condiviso alle associazioni culturali e sociali presenti nella Zona 4 di Milano e che l'identificazione di tale spazio ha visto la disponibilità da parte del Comune di Milano della struttura dell'ex Centro civico zona 13 presso Viale Ungheria
constatata
la notevole importanza, recepita dallo stesso consiglio di zona, artefice di un incontro pubblico con le realtà potenzialmente interessate a usufruire degli spazi, fortemente radicate sul territorio circoscrizionale e attive nel proporre iniziative ed eventi che danno avvio a proposte culturalmente variegate e socialmente aggregative per la zona
vista di fatto
la difficoltà sempre riscontrata dalla maggior parte delle associazioni non a scopo di lucro nel reperire spazi e situazioni utili a promuovere non solo iniziative ma a portare avanti l'attività amministrativa ordinaria sociale, dando forte ridimensionamento alle potenzialità aggregative delle stesse
preso atto
che il progetto di attivazione della Casa delle Associazioni ha subito un forte ritardo nei tempi anche e soprattutto dovuti al trasferimento nei locali del centro civico di Viale Ungheria di buona parte delle attività promosse dai CAM di Ponte Lambro, la cui sede è soggetta a ristrutturazioni e la cui attività deve poter proseguire per garantire l'efficienza del servizio finora assicurata e la sua continuità
si chiede
  • al Setttore al Decentramento del Comune di Milano e all'Assessorato alle Aree Cittadine se sia previsto, e in quali tempi, l'avvio di tale progetto e della costituzione della Casa delle Associazioni in Zona 4 al fine di dare conseguenza alle attese e alle prospettive offrite alle associazioni circoscrizionali interessate all'utilizzo degli spazi a fini associazionistici e il motivo dei ritardi oggi ancora presenti nel dare attuazione alla proposta
  • al Settore Demanio del Comune di Milano se sia prevista l'attivazione del progetto della Casa delle Associazioni nella sede pattuita precedentemente, anche a fronte di una temporanea presenza delle attività e delle iniziative promosse dal CAM Parea, a sua volta soggetto a interventi strutturali rendenti inagibili i locali, o, altrimenti, sia prevista una temporanea collocazione alternativa e, in caso affermativo, quale sarebbe quest'ultima
  • alla Presidenza del Consiglio di Zona 4 di provvedere ad affrontare il tema in Consiglio di Zona o delegandone la trattazione a commissioni consiliari tematicamente competenti, coinvolgendo i soggetti associazionistici interessati, al fine di stilare una proposta e un documento di sollecito all'avvio del progetto, nonché, in presenza di notizie riguardanti lo stesso avvio della proposta, informare il Consiglio stesso.
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Venerdì, 27 Marzo, 2009 - 12:37

Forum Mondiale dell’Acqua - Istanbul. Dichiarazione finale

Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua di Istanbul
Dichiarazione finale
Dopo Città del Messico 2006, che ha rappresentato un’importante tappa per il continuo lavoro svolto dai movimenti globali per l’acqua, ci siamo oggi incontrati ancora una volta ad Istanbul per mobilitarci contro il 5 Forum Mondiale dell’Acqua.
Oggi siamo qui per delegittimare questo ipocrita World Water Forum ma anche per dare voce all’agenda alternativa dei movimenti globali per l’acqua!
Posto che siamo qui in Turchia, non possiamo fare a meno di notare come questo paese stia offrendo un importante esempio dell’impatto distruttivo che possono avere le politiche di gestione dell’acqua.
Il governo Turco ha imposto la privatizzazione di entrambe gli ambiti del servizio idrico (sistema di distribuzione e sistema di raccolta), i corsi d’acqua ed ha programmato di costruire una diga in ciascuno dei fiumi del paese.
I quattro principali casi di dighe rischiose e distruttive che stanno per essere costruite in Turchia, sono rappresentati dalle dighe di Ilisu, di Yusufeli, di Munzur e di Yortanli. Per circa dieci anni le popolazioni interessate da queste dighe si sono fortemente opposte ai progetti per la loro costruzione, in modo particolare alla diga di Ilisu, che rappresenta parte del complesso progetto di irrigazione e di produzione di energia idroelettrica che va sotto il nome di Progetto dell’Anatolia sud est, o GAP.
La diga di Ilisu che fra i vari progetti di costruzione di dighe è uno dei più criticati in tutto il mondo, è particolarmente complesso e difficoltoso a causa delle sue implicazioni di politica internazionale per quanto riguarda tutto il Medio Oriente.
La diga è situata nella regione kurda dove tuttora sono in corso gravi violazioni dei diritti umani legate alla irrisolta questione del popolo kurdo. Il governo turco sta usando il progetto GAP per produrre delle conseguenze negative a danno della popolazione kurda ma anche per cancellare i loro diritti culturali e politici.
Noi come movimento, siamo qui per proporre delle soluzioni alla crisi idrica, ma anche per chiedere all’Assemblea Generale dell’ONU di organizzare il prossimo forum globale sul tema dell’acqua. La
partecipazione di importanti esponenti e rappresentanti delle Nazioni Unite ai nostri incontri è la dimostrazione che qualche cosa è cambiata. C’è un concreto e simbolico spostamento di legittimità: dal Forum officiale organizzato dagli interessi privati e dal World Water Council al Forum dell’Acqua della società civile, organizzato dalla società civile di tutto il mondo, e che include contadini, popolazioni indigene, attivisti, movimenti sociali, sindacati, organizzazioni non governative e reti che sono attive ovunque in difesa dell’acqua, dei territori e dei beni comuni.
Facciamo appello alle Nazioni Unite e agli stati che ne fanno parte a farsi carico di assumere l’ impegno formale, in qualità di principale fra i forum internazionali, di organizzare un forum sull’acqua che sia capace di imporre degli obblighi agli stati membri, e di farsi carico delle istanze della comunità mondiale.
Facciamo appello a tutte le organizzazioni e ai governi presenti a questo 5° WWF, a impegnarsi affinchè questo sia l’ultimo forum dell’acqua gestito dalle corporations. Il mondo ha bisogno di un legittimo, affidabile, trasparente democratico forum sull’acqua che emerga attraverso un processo interno alle Nazioni Unite e che sia sostenuto dai paesi che ne fanno parte.
Confermando ancora una volta l’illegittimità del WWF, respingiamo la dichiarazione ministeriale in quanto essa non riconosce l’acqua come un diritto umano universale, ne tanto meno esclude l’acqua dagli accordi mondiali sul commercio.
Inoltre il testo della risoluzione ignora il fallimento delle privatizzazioni come strumento in grado di garantire l’accesso all’acqua per tutti, e non tiene da conto quelle raccomandazioni espresse attraverso le Risoluzioni del Parlamento Europeo.
Infine, la dichiarazione promuove l’uso dell’acqua per produrre energia idroelettrica attraverso le dighe, oltre all’aumento della produzione di biocarburante, i quali producono entrambe ulteriori iniquità e ingiustizie.
Riaffermiamo e rafforziamo tutti i principi e gli impegni espressi nel 2006 attraverso la dichiarazione di Città del Messico: sosteniamo l’acqua come elemento fondamentale di tutti gli esseri viventi presenti sul pianeta, come diritto umano fondamentale e inalienabile; insistiamo sul fatto che la solidarietà tra le generazioni presenti e future debba essere garantita;
respingiamo qualsiasi forma di privatizzazione e affermiamo che il controllo sull’acqua debba essere pubblico, sociale, cooperativo, partecipativo, equo e non destinato alla creazione di un profitto;
chiediamo una gestione democratica e sostenibile, rispettosa dell’ecosistema, che sia in grado di preservare l’integrità del ciclo dell’acqua attraverso la sua tutela, oltre a una gestione che tuteli le sorgenti e l’ambiente.
Ci opponiamo al modello economico e finanziario dominante basato sulle privatizzazioni, sulla commercializzazione e sulla finanziarizzazione dell’acqua pubblica e dei servizi di depurazione. Ci opporremo a questo modello di riforma distruttivo che esclude dalla gestione il settore pubblico, avendo constatato le ripercussioni che da esso derivano per le persone più povere, come conseguenza di rigide pratiche di remunerazione dei costi e di utilizzo di contatori prepagati.
A partire dal 2006, in Messico, il movimento globale per l’acqua ha continuato a sfidare il controllo delle grandi corporations sull’acqua per questioni di profitto.
Alcuni dei nostri risultati sono stati: la richiesta di ripubblicizzare quelle utilities che erano state privatizzate; incoraggiare e sostenere la partnership pubblico-pubblico; provocare delle perdite di profitto per le industrie che imbottigliano acqua; e realizzare tutti insieme simultaneamente attività collettive in occasione dell’Ottobre Blu e della Settimana di Azione Globale. Celebriamo gli obiettivi raggiunti attraverso il riconoscimento del diritto umano all’acqua in diverse costituzioni e leggi.
Allo stesso tempo abbiamo bisogno di attribuire le responsabilità della crisi economica ed ecologica che è in corso. Non pagheremo noi la vostra crisi!
Non intendiamo avallare questo modello economico sbagliato e insostenibile che ha trasformato: un incommensurabile espansione del credito in un enorme debito pubblico, l’acqua e i beni comuni in merce, e che considera l’intero habitat naturale in un deposito a cielo aperto di materie prime.
L’interdipendenza di fondo tra acqua e cambiamento climatico viene riconosciuta dalla comunità scientifica e viene anche sottolineata dal Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC).
Per tale ragione noi non accettiamo risposte sugli stravolgimenti del clima e relative al settore energetico, che seguano la stessa logica che ha prodotto la crisi in atto. Tale logica, che compromette in maniera irrimediabile la quantità e la qualità delle acqua e della vita, si basa sulla costruzione di dighe, di centrali nucleari, di coltivazioni intensive di biocarburanti.
Nel dicembre 2009 noi riproporremo i nostri timori e le nostre proposte alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici di Copenhagen.
Inoltre, il modello dominante di agricoltura intensiva industriale, contamina e distrugge le risorse idriche, impoverisce i suoli, e distrugge la sovranità alimentare.
Tutto questo ha un forte impatto sulla vita e sulla salute pubblica. A partire dalla fruttuosa esperienza del Forum Sociale Mondiale di Belem, ci impegnamo a rafforzare l’alleanza strategica tra i movimenti mondiali dell’acqua e quelli per la terra, per il cibo e per il clima.
Ci impegnamo inoltre a continuare a costruire reti e nuove alleanze sociali, ed a coinvolgere sia le autorità locali che i parlamentari che siano determinati a difendere l’acqua come un bene comune, oltre a riaffermare il diritto ad un’acqua potabile per tutti gli esseri umani e non. Incoraggiamo inoltre tutte le utilities pubbliche che gestiscono l’acqua a mettersi in rete, e formare delle reti regionali e delle associazioni nazionali.
Accogliamo i risultati fino ad ora raggiunti e guardiamo in avanti per la prosecuzione della nostra collaborazione, a livello nazionale e continentale!

Mercoledì, 25 Marzo, 2009 - 15:30

Risposta a Bagnasco sul preservativo

“Non è questione di polemiche o prese in giro, noi vogliamo ribadire che il preservativo è un presidio per la prevenzione da HIV e il suo utilizzo diminuisce la diffusione dell’AIDS.” – dichiara il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso – “Usare il preservativo significa avere la responsabilità di agire una sessualità consapevole, mentre il vaticano afferma cose irresponsabili.”
“Se Ratzinger non vuole essere “irriso”, come sostiene il presidente della CEI Angelo Bagnasco, basta che la smetta di dire sciocche falsità. I governi europei – Francia, Germania, Spagna in testa – hanno ribadito chiaramente che frasi come quelle pronunciate da Ratzinger, fatte in più da una persona che ha enorme influenza, vanno contro l'interesse della salute pubblica”.
“Vorremmo che fosse chiara la distizione tra lo stato vaticano e il nostro Paese, che purtroppo non si fa portavoce di una sensate politiche di prevenzione: nessun vero laico si farebbe intimidire da minacce degne della corte del Papa-Re.”
Bagnasco sentirà forte quest’anno nella sua città la voce della laicità e della libertà di ogni persona, con il Pride nazionale LGBT che si concluderà con una grande manifestazione di piazza il 27 giugno a Genova”.

fonte: Arcigay Nazionale

Mercoledì, 25 Marzo, 2009 - 15:09

Milano rifiuta la manifestazione delle destre xenofobe d’Europa

http://www.facebook.com/home.php?#/group.php?gid=63355986581&ref=share

Questo gruppo nasce con lo scopo di propagandare l’appello affinché non sia consentito, il 5 Aprile prossimo, che Milano ospiti una manifestazione paneuropea promossa dal partito Forza Nuova e con la partecipazione di esponenti del BNP - British National Party – (partito di soli bianchi), del Front National e dell’NPD - Nationaldemokratische Partei Deutschlands - (partito filonazista), che insieme a Forza Nuova rappresentano le destre estreme europee.
Sono note e conclamate le posizioni razziste, omofobe, xenofobe e negazioniste di questi partiti . Noti i linguaggi, le simbologia e iniziative spesso violente che inneggiano all’apologia del fascimo.
Così mentre in Italia si preparano le iniziative per celebrare il 25 aprile, giorno della Liberazione dalla dittatura fascista e dal nazismo, Milano città medaglia d’oro della Resistenza Partigiana rischia di essere trasformata per un giorno nella capitale del neo nazismo europeo.
La nostra Costituzione richiama alla libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani, fondamentali nel patto sociale e civile di ogni comunità che vuole vivere in pace e che ci consente di vedere la pericolosa sottovalutazione delle attività e delle organizzazioni che orgogliosamente negano la Costituzione, ispirate dall’odio e alla discriminazione tra esseri umani, esibisce una concezione autoritaria del potere, e con logiche di esclusività che non hanno più diritto di cittadinanza nella società umana.

Per questi motivi facciamo appello alle donne e uomini della Milano, democratica e antifascista, alle istituzioni, alle associazioni, al volontariato, ai sindacati, ai partiti perché sottoscrivano quest’appello affinché nella nostra città non sia consentito di ospitare l’iniziativa promossa da Forza Nuova.

Per firmare la petizione clicca qui:

http://www.petitiononline.com/nofn5apr/petition.html

Mercoledì, 25 Marzo, 2009 - 10:19

Incarichi d'oro: il sindaco Moratti condannato con la giunta

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/dettaglio/incarichi-doro-a-palazzo-marino-la-moratti-condannata-con-la-giunta/1608972

Incarichi d'oro a Palazzo Marino
la Moratti condannata con la giunta

Lo spoils system ai vertici della macchina comunale compiuto dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, all'inizio del suo mandato nel 2006, inserendo persone prive dei titoli professionali adeguati, secondo i giudici della Corte dei conti della Lombardia ha causato un danno erariale di 263 mila euro. A doverlo rifondere alle casse comunali saranno lo stesso sindaco, i suoi 16 assessori dell'epoca e cinque alti dirigenti, che comunque pagheranno una somma molto inferiore rispetto agli oltre 6 milioni ipotizzati dalla procura contabile al termine delle indagini.

Per il collegio di giudici presieduto da Giuseppe Nicoletti sono quattro gli incarichi dirigenziali conferiti a professionisti senza un curriculum all'altezza ad aver procurato un danno erariale, contro gli 11 contestati dai pm contabili (Domenico Spadaro prima e Claudio Chiarenza poi). Nel mirino dei giudici sono rimasti infatti solo Carmela Madaffari, promossa a direttore centrale per le Politiche sociali di Palazzo Marino dopo un passato non specchiato come responsabile di due aziende sanitarie in Calabria; Paolo Giovanni Del Nero, a sua volta dirigente delle Politiche sociali; Carlo Boselli, direttore del settore Demanio (dimessosi nel luglio 2007); Angelo Pessognelli, responsabile del Servizio coordinamento centrale decentramento. Per ognuno di loro i giudici hanno calcolato un danno erariale legato ai rispettivi emolumenti, ma lo hanno poi decurtato del 50-80 per cento valutando il beneficio portato con il loro lavoro all'amministrazione.

Di questo danno erariale il sindaco Moratti, che dovrà pagare complessivamente 78mila 712 euro, risponderà in misura maggiore rispetto ai suoi assessori. "E' il sindaco - scrivono i giudici contabili - che ha promosso le designazioni, determinandone il relativo compenso e lasciando che la giunta ratificasse le sue decisioni". Da qui la valutazione della "posizione subalterna, ma non per questo meno giustificabile, degli assessori al volere del sindaco". I giudici hanno poi riscontrato un altro elemento di danno nel duplice incarico di consigliere regionale e di alto dirigente di Gianpiero Borghini e Alberto Bonetti Baroggi, all'epoca rispettivamente direttore generale e capo di gabinetto del sindaco.

Nel calcolare la "minore prestazione lavorativa resa al Comune a causa del contemporaneo svolgimento del mandato elettivo", i giudici hanno condannato Borghini a restituire il 30 per cento dei propri emolumenti e Bonetti Baroggi il 10. Proprio per questo cumulo di responsabilità legate tanto alle nomine illegittime quanto al suo doppio incarico di city manager e di consigliere regionale, Borghini risulta il più tartassato dalla Corte dei conti: dovrà sborsare 96mila 464 euro. I giudici contabili non hanno invece accolto la richiesta della procura di calcolare anche un danno d'immagine legato all'intera operazione di spoils system. Per quel che attiene al capitolo delle nomine dei giornalisti dell'ufficio stampa è stato chiesto un supplemento di istruttoria.

(24 marzo 2009)

Martedì, 24 Marzo, 2009 - 15:34

Problematiche di via Lorenteggio:denuncia di un comitato

Allego la lettera che la rappresentante di un gruppo di cittadini residenti della case Aler di via Lorenteggio 203 ha inviato al Presidente del Consiglio di Zona 6 denunciandoo la pericolosità della via Lorenteggio.
Traffico impazzito, inquinamento acustico, ambientale, degrado diffuso, arredo urbano, mezzi pubblici.
Già in passato hanno chiesto aiuto al Consiglio di Zona 6 e ora ritornano alla carica con una nuova lettera. Invito le commissioni Casa e Territorio ad affrontare al più presto le tematiche sollevate e assieme ai residenti trovare le necessarie soluzioni.
Angelo valdameri, consigliere di zona 6 Lista Fo

Martedì, 24 Marzo, 2009 - 09:28

E il programma culturale per l'estate sui Navigli 2009?

Ieri sera - 23 marzo - riunione delle commissioni congiunte Navigli e Cultura del Consiglio di Zona 6 per “valutare i programmi culturali isola pedonale estiva Navigli”.
Invece si presenta la Soc. Navigli Lombardi Scarl, partecipata da Regione, Provincia, Comune, CCCIA, Canale Villoresi, ecc, che ci illustra un progetto di gestione dell’attività sui Navigli per questa estate.
L’assessore al Turismo del Comune di Milano, Orsatti, ha chiesto loro di coordinare e gestire tutto quanto si svolgerà al Ticinese durante l’isola pedonale estiva.
Il tutto sembra, non ne siamo a conoscenza ad oggi, senza una delibera di Giunta e/o l’indizione di una gara necessaria per trovare gli interlocutori con una selezione più ampia e nel rispetto delle normative vigenti, visti anche gli impegni di spesa ipotizzati.
Le attività si dovrebbero svolgere da giugno a settembre: anche in questo caso ancora non si è certi delle date di inizio e fine: le indicazioni del Consiglio di Zona sul non far ricadere le iniziative durante l’apertura delle scuole non si sa se sono state recepite.
Cosa ancora più curiosa che non sappiamo neanche quali ambiti saranno compresi nell’isola pedonale estiva.
La Navigli  Lombardi svilupperà di concerto anche la navigazione turistica, gli itinerari didattici e la riedizione della Milano-Abbiategrasso, gara motonautica.
Prevedono di nominare un direttore artistico (chi lo designa, con quali criteri?) e prevalentemente di promuovere musica jazz e blues. Previste quattro location (sempre le stesse senza ampliare l’orizzonte logistico), darsena-vico lavandai-alzaia Naviglio Pavese- Conchetta, Valenza, con quattro appuntamenti settimanali. Orari dalle 18 alle 22.
Sulla Darsena ieri il Corriere anticipava ddella collocazione di un grande palco per gli spettacoli estivi.
Da far notare che l’anno scorso numerose sono state le proteste per il non rispetto degli orari, il volume della musica troppo alto, oltre al degrado, l’occupazione del suolo pubblico che non permetteva il transito dei mezzi di soccorso. Di tutto questo ancora non si hanno le risposte da parte degli assessorati competenti alla partita.
Inoltre è prevista l’istituzione di un ufficio stampa, pubblicazioni pubblicitarie che spaziano dai manifesti alle locandine, pins e sito web.
254 concerti per 12 settimane in 2 – 3 serate, il giovedì, sabato e domenica.
Costi preventivati che variano da e.85 mila a 131 mila per la soluzione più importante. Un costo indicativo per concerto di ca. e.3000.
Come dicevo prima l’impegno di spesa è notevole e occorreva quindi fare un bando che mettesse in gara le soluzioni migliori ai costi più contenuti.
Alla fine di tutto questo ragionamento quello che è mancato ieri sera, in questa presentazione, è stato il contenuto. Un contenitore che si rifà ad esperienze passate, quella dell’estate sui Navigli del 2007, senza però attualizzarla e offrire alternative alla solita musica. Alternative culturali che devono essere ricercate anche in campi culturali diversi.
Abbiamo l’impressione che, nonostante quanto deliberato dal Consiglio di Zona, le decisioni si prendano e/o siano state già prese in altro luogo e passino ancora una volta sopra le nostre teste e quelle dei cittadini del Ticinese.
E’ stato detto che i soggetti interessati devono partecipare all’elaborazione del programma: come, in quale modo e con quali prospettive a soli 2 mesi dall’inizio della stagione sui Navigli non si dice. Qualcuno ha suggerito un “tavolo” con tutti i soggetti interessati, dal Consiglio di Zona, i residenti, ai commercianti.
Ritengo che prima si debba fare un passo indietro, si diano certezze e il rispetto delle regole a quanti, residenti, commercianti, lavoratori, studenti, che abitano e vivono sui Navigli, chiedono da tempo per mettere ordine in una situazione di “movida” sfuggita di mano all’Amministrazione centrale.
Angelo Valdameri, consigliere di zona 6 Lista Fo

Lunedì, 23 Marzo, 2009 - 13:57

Proposta di riassetto e riqualificazione Largo Giambellino

Mercoledi 25/03 ho convocato la Commissione Territorio, Ambiente e Urbanistica per analizzare le linee guida del progetto di riqualificazione di Largo Giambellino / largo Gelsomini:

Lo stato di fatto
L’area, a forma esagonale ad angoli arrotondati, è delimitata lungo il perimetro da strade a senso unico in direzione opposta, con ingressi e uscite da via Giambellino e via Lorenteggio e da due strade laterali con direzione via Odazio/ largo Giambellino e all’opposto largo Giambellino/ Via dei Tulipani.
Ad est (via Lorenteggio) è insediata una giostrina mentre sul lato opposto si trovano strutture per il gioco dei bambini. La zona centrale sterrata è costantemente occupata da auto in sosta che si immettono abusivamente sul terrapieno alle spalle della giostrina.
La zona è inoltre interessata da fenomeni di insediamenti temporanei di nomadi  (QUI LO STATO DI FATTO)

La proposta di riassetto
Si propone di riqualificare l’area, regolarizzando la sua “vocazione” a parcheggio e di ridisegnare la zona giochi, separandola nettamente dalla parcheggio, migliorandone quindi la fruibilità da parte della cittadinanza. Il nuovo assetto si propone di risolvere razionalmente sia l’intollerabile situazione della sosta irregolare, sia il degrado che presenta il terrapieno centrale, polveroso e ridotto ad acquitrino nei giorni di pioggia.
L’ambito centrale sterrato sarà pavimentato con autobloccanti con interstizi a verde. Lungo i due lati maggiori dove si sviluppano gli appezzamenti a verde con alberature, intervallati da passaggi pedonali, sarà insediata una duplice serie di stalli per il parcheggio a 45° per un totale di circa 110 posti auto.
L’area gioco per i bambini si raggiungerà attraverso gli attuali passaggi pedonali.
L’accesso veicolare alla zona parcheggi avverrà tramite due nuove strade carraie (ingresso e uscita) da realizzare nell’aiuola verde di largo Giambellino con collegamento diretto agli esistenti tratti stradali da e per via Giambellino. Sarà richiesta l’installazione di archi limitatori di altezza per impedire l’accesso a camper e roulotte.
A completamento del progetto, l’appezzamento a verde su largo Giambellino sarà attrezzato ad area cani. 

LA COMMISSIONE E' APERTA A TUTTI I SUGGERIMENTI, CRITICHE E PROPOSTE CHE VORRETE FARLE PERVENIRE TRAMITE COMMENTO A QUESTO POST.

Grazie

Massimiliano Bombonati
Presidente Commissione Territorio, Ambiente e Urbanistica

Domenica, 22 Marzo, 2009 - 18:57

MOZIONE SU ESTENSIONE BIKEMI e TRASPARENZA BILANCIO

 

MOZIONE SULL'ESTENSIONE DEL SERVIZIO BIKEMI NELLE ZONE PERIFERICHE E SULLA TRASPARENZA GESTIONALE DEL BILANCIO

Considerato che

Il testo della presentazione del progetto BikeMi, ossia il bike sharing e la possibilità disposta dal Comune di Milano, in attuazione dallo scorso 6 gennaio 2009, di poter utilizzare previo abbonamento di 25 euro presso ATM, ente collaboratore, mezzi a due ruote nell’ambito del Comune di Milano, rilasciandola a destinazione del tragitto nella stazione più vicina, contempli in modo generale il “progressivo aumento delle postazioni BikeMi, posizionate in prossimità dei principali punti strategici di Milano: dalle stazioni ferroviarie alle università, dagli ospedali ai luoghi di interesse turistico, dalle fermate della metropolitana ai centri amministrativi, commerciali e ai parcheggi”
Visto che
Fino a oggi le stazioni funzionanti risultano essere 72 e tutte dislocate all’interno della cerchia dei Bastioni, la più vicina per la nostra circoscrizione e i suoi residenti risulta, infatti, essere quella postata presso Piazza delle Medaglie d’Oro
Constatato che
La gestione del nuovo servizio di Bike Sharing è indirizzato chiaramente a favorire la mobilità dei cittadini all’interno della città ed è un progetto del Comune di Milano, realizzato in collaborazione con l’ATM e la società Clear Channel, “player mondiale dell’outdoor e detentore di uno dei sistemi internazionali più evoluti per il settore del bike sharing”
Si evidenzia
Nello stesso testo di presentazione del progetto BikeMi la finalità del servizio che viene considerato come “un vero e proprio sistema di trasporto pubblico da utilizzare per i brevi spostamenti (al massimo 2 ore) insieme ai tradizionali mezzi di trasporto ATM”
Infine risulta
Che siano stati impiegati 1000 euro all’anno di manutenzione per ogni bicicletta che risulterebbe, così, finalizzata a una spesa complessiva di 1 milione e 200 mila, se si moltiplica il costo unitario per i 1200 mezzi finora acquistati dal Comune
PQM
Si chiede
All'Assessorato alla Mobilità del Comune di Milano di dare immediata esecuzione alle parti completanti il progetto nel suo complesso, ossia l’aumento delle rastrelliere e delle centraline caratterizzanti le stazioni nelle zone oggi non coperte dal servizio, al fine di determinare una distribuzione più omogenea e capillare sul territorio comunale e una minore distanza tra i punti di distribuzione, soprattutto contemplando i luoghi pubblici di maggiore presenza di utenti, Centri Civici, Fermate della Metropolitana, Biblioteche, Centri Sportivi, Istituti e scuole, coinvolgendo direttamente le istituzioni consiliari circoscrizionali nelle mappatura dei siti
allo stesso Assessorato alla Mobilità di promuovere in modo più sostenuto a livello quantitativo l'intermodalità, il sistema, oggi fortemente compresso e condizionato, che garantisce una possibilità di maggiore scambiabilità tra l'utilizzo della bicicletta e l'utilizzo dei mezzi pubblici di superficie e sotterranei, contemplando la costituzione di centri di servizio, Ciclofficine, utili e funzionali a dare supporto e sostegno all’utente del servizio,
alla luce dei dati economici di riverificare il bilancio e le voci di spesa oggi previste per il servizio realizzando e rendendo effettivo un possibile e auspicabile risparmio, vista l’esorbitante cifra disposta per la manutenzione di un’unica bicicletta, indirizzato all’implementazione del numero di biciclette disponibili, oggi insufficienti, a opportuni e sostanziosi contributi per incentivare mezzi di trasporto sostenibili e una modalità di mobilità sostenibile
si prende l’occasione con la presente
di chiedere
all’Assessorato alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici del Comune di Milano di provvedere al completamento delle piste ciclabili ancora oggi interrotte in molti punti della città, un esempio è il tratto nella nostra circoscrizione di Corso Lodi tra Via Massarani e Piazzale Lodi, al fine di sviluppare un sistema organico di rete ciclistica utile e funzionale a promuovere una mobilità sicura per chi usufruisce della bicicletta come mezzo di trasporto primario
Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra

Massimo Gentili

Capogruppo La Sinistra

Daniele Olivieri

Consigliere PS - Gruppo La Sinistra

Domenica, 22 Marzo, 2009 - 18:32

attivazione del Progetto e21

 

Milano 12 marzo 2009
Alla c.a. dell’Assessore alla Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione, Servizi Civici del Comune di Milano
dell’Assessorato alla Ricerca, Innovazione, Capitale Umano del Comune di Milano
dell’Assessorato alle Aree Cittadine del Comune di Milano
del Settore Aree Cittadine del Comune di Milano
Della Presidenza del Consiglio di Zona 4 di Milano
del Consiglio di Zona 4 e delle sue Componenti
Interrogazione in merito all’attivazione del Progetto e21, al suo stato di attuazione dell’iniziativa, alle fasi operative della medesima in rapporto soprattutto alla risposta avuta dall’Assessore alla Ricerca, Innovazione, Capitale Umano del Comune di Milano, Prof. Luigi Rossi Bernardi
Considerata
La risposta pervenuta dall’Assessore alla Ricerca, Innovazione, Capitale Umano, Prof. Luigi Rossi Bernardi, tempestivamente giunta all’interno della scadenza prevista da Regolamento a partire dalla presentazione dell’interrogazione presentata dal sottoscritto, fatto abbastanza raro nella consuetudine ma frequente per quanto concerne l’assessorato alla ricerca, in cui l’Assessore esprime interesse e aperto ad “accogliere nuove proposte dedicate all’incremento dell’interazione del cittadino con la Pubblica Amministrazione”
Risulta positivo
Il riferimento fatto dallo stesso Assessore Luigi Rossi Bernardi agli esempi produtttivi delle città di Mantova, Pavia, Vigevano e Desenzano, e di numerosi altri centri lombardi, e che “rivelano un ampiamento della partecipazione civica nelle scelte del territorio, secondo le disposizioni del progetto Agenda 21 locale sostenuto dal Ministero dell’Innovazione Tecnologica”
In conclusione
Si esprime da parte dell’Assessore Luigi Rossi Bernardi la non competenza della “valutazione delle condizioni di fattibilità sul territorio comunale e l’eventuale estensione del software prodotto dall’Associazione Informatica e Reti Civiche Lombardia (A.I.Re.C.)” rientrando la medesima tra “le prerogative dell’Assessorato alla Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione” essendo competente quest’ultimo nell’attuazione di soluzioni “di snellimento delle procedure burocratiche e di servizi al cittadino” e, pertanto, “disponendo delle competenze utili a tale accertamento”, come denunciato nella stessa risposta dell’Assessore Luigi Rossi Bernardi
PQM
Rinnovo all’Assessorrato alla Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione del Comune di Milano, riprendendo e allegando alla presente il testo dell’interrogazione presentata dal sottoscritto nella seduta di Consiglio di Zona 4 di giovedì 29 gennaio 2009, chiedendo, comunque, all’Assessore Prof. Luigi Rossi Beernardi, constatato il suo interesse politico alla promozione di tale pratica di democrazia attiva e reale tramite la rete e la disposizione di softwarre funzionali a garantire una condivisione delle discussioni (piattaforma wiki, per esempio), di attivare ogni forma e oggni modalità a collaborare alla promozione del progetto, sia dal punto di vista politico amministrativo, sia dal punto di vista tecnico e conoscitivo
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4

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