Decentramento e partecipazione ai progetti urbanistici ed edilizi
Votata a maggioranza ieri sera 28 maggio in Consiglio di Zona 6 la mozione, presentata a suo tempo dall'opposizione e sottoscritta dalla maggioranza dei consiglieri di zona 6, riguardante il decentramento e la partecipazione ai progetti in materia urbanistica ed edilizia. Angelo Valdameri
Movida? Il Comune ascolti anche i giovani
Arriviamo al dunque. Come Consigliere di Zona sono ancora una volta spettatore e lettore tramite gli organi di stampa di questioni e provvedimenti che avrebbero dovuto coinvolgere i territori circoscrizionali, le realtà decentrate che sono le prime, ripeto le prime, che dovrebbero essere interessate quanto meno a collaborare per una soluzione. Oggi leggo che esiste un Comitato fatto da diversi Assessori con diverse competenze e che ha individuato una sintesi delle scelte e soluzioni da apportarsi alla questione ormai stacamente annosa della Movida serale milanese. Mi chiedo come si possa parlare di città interessata alla Movida se esistono parti centrali del territorio cittadino e comunale totalmente deserte e abbandonate nelle serate invernali, primaverili, esitive e autunnali. Io penso che questo sia un fatto che non sia esente da cause ormai storiche e che hanno visto le amministrazioni milanesi degli ultimi 15 anni, tutte di un colore piuttosto omogeneo, privatizzare interi patrimoni comunali lungo l'asse che va da Piazza San Babila a Piazza Cairoli, rendendo questa zona una city finanziaria, colma di impiegati e lavoratori durante le ore mattutine e pomeridiane, totalmente priva di vitalità sociale nelle ore serali e notturne. Avrei voluto vedere le soluzioni prendersi nelle istanze territoriali, nelle circoscrizioni. Ma avrei voluto seriamente vedere il minimo spiraglio di ottimismo circa l'avvio di una seria riforma del decentramento che chiaramente dia alle istituzioni circoscrizionali ruoli, competenze e poteri funzionali a risolvere problematiche di questa portata con la partecipazione delle categorie, tutte e non solo alcune, interessate. In questo caso si parla di commercianti, di residenti ma anche di giovani, spesso, come più volte sottolineato, dimenticati da una città che sembra vivere nell'insofferenza. Verga ha rilasciato l'altro giorno su DNews un'intervista in cui ha espressamente considerato che la presenza di giovani per le strade e nelle zone della "Movida", ripeto termine abusato e non contestuale, sia da deterrente a fenomeni di criminalità e di devianza sociale, coltivabili in un clima privo di opportunità aggregative. E' vero. Penso che sia quanto mai verificabile questo dato con le altre città europee di calibro metropolitano. Ma è possibile che non si riesca a comprendere che oggi, nella nostra attualità, il comportamento giovanile è tale da richiedere un cambiamento delle abitudini di una città che sta invecchiando perchè ostile a tutto ciò che può essere "innovativo", "prorompente", moderno, quindi giovane? E' possibile non comprendere che quelle persone che si riversano nelle strade sono persone che chiedono opportunità e offerte di altra natura della semplice bevuta e della semplice chiacchierata lungo i marciapiedi? Queste ragazze e questi ragazzi, che sono, poi, figlie e figli delle generazioni attuali di genitori, che si costituiscono magari in comitati di quartiere nel richiedere giustamente rispetto della quiete pubblica, chiedono di essere ascoltati, di essere considerati, di diventare protagonisti della propria città. Il sindaco Moratti parla di soluzioni che debbano vedere un'Estate ricca di occasioni di svago e di divertimento per tutte le esigenze. Ma mi domando perchè finora non si è data una soluzione a questo stereotipante tema della Movida estiva che non fosse quella delle transenne e dei divieti, che non hanno senso e che penalizzano tutte le categorie della nostra città, a partire dai residenti? Perchè a dettare le soluzioni fino a oggi è stata la linea intransigente e poco flessibile del posizionamento di pattuglie della polizia e di barriere per accedere ai luoghi di interesse pubblico? L'amministrazione cosa intende fare su questo tema, seriamente, aldilà delle semplici dichiarazioni di diversi assessori, è un passo minimo fatto comunque in merito, su cosa si ipotizza di realizzare? Vogliamo dare veramente alle giovani generazioni un'occasione di diventare i protagonisti resposnabili della gestione delle serate pubbliche e all'aperto della città? Perchè non rendiamo questa annosa e stancante storia della Movida, diventata un déjà vu dal finale già conosciuto, occasione di dare e concedere, mettendo alla prova le nuove generazioni, ai giovani la gestione della città. La città diventi anche la loro città in questo periodo della giornata, coinvolgiamoli davvero in quanto una città inospitale e sorda difronte alle nuove generazioni e alle loro esigenze e diritti, il diritto di vedersi, confrontarsi, divertirsi in modo sano e responsabile, è una città destinata a un declino intramontabile: è una città che rischia di diventare autoreferenziale, chiusa, impervia, isolata, individualista. E' una città che rischierebbe di diventare intollerante ed escludente.
Alessandro Rizzo
Candidato al Consiglio Provinciale
Un'Altra Provincia - Massimo Gatti Presidente
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo LA SINISTRA
Consiglio di Zona 4
Per il ministro Carfagna non esiste l'omofobia
"(…) promuovere e coordinare le azioni di Governo in tema di diritti umani delle donne e diritti delle persone, nonché volte a prevenire e rimuovere le discriminazioni per cause direttamente o indirettamente fondate, in particolare, sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale (…)
La frase è chiara ma non per colei che nel maggio 2008, appena insediatosi il quarto governo Berlusconi, nostro malgrado, ha assunto la funzione e il compito ministeriale avente come obiettivo l'impegno riassunto in queste righe. Parlo di Mara Carfagna, donna conosciuta per altre tipologie di prestazioni publiche, diventata Ministro delle Pari Opportunità di questo attuale governo di centrodestra. Carfagna più volte ha sostenuto la sua totale contrarietà, segno di un pregiudizio personale irremovibile, chiaramente ostativo alla prosecuzione di un compito a lei affidato quale la rimozione di ogni azione omofobica e persecutoria contro persone di orientamento omosessuale, al sostegno alle mobilitazioni storiche, ricordiamo che da 40 anni esiste un Movimento glbtq, delle comunità gay, trans e lesbiche, quale il Pride Nazionale. Più volte Carfagna ha negato ogni tipo di percorso di dialogo e di confronto con le associazioni che a sempre si attivano sul tema della difesa e della promozione dei diritti delle persone di orientamento omosessuale. Più volte Carfagna ha palesemente espresso l'aberrante concetto, soprattutto per un ministro delle pari opportunità, che in Italia non esista l'omofobia, o almeno che tale piaga sociale e culturale, che vede ogni anno aumentare le vittime in diversi contesti, privati e pubblici, non è una questione di grave portata, molto spesso licenziata come "irrilevante".
La sua ostilità nei confronti delle associazioni che da sempre si battono per rimuovere ogni forma di pregiudizio si è maggiormente verificata nel momento in cui lei stessa ha deciso di sottoporre a un processo di "eutanasia" istituzionale la commissione istituita dal Governo Prodi e dal Ministro precedente omologo Barbara Pollastrini per favorire un dialogo continuativo e costruttivo tra istituzioni e organizzazioni del Movimento glbtq. La Commissione, appunto, non è stata rinnovata col cambio del governo, tanto da renderla inefficace a livello di competenze e di poteri.
Per ultimo, coronando e completando coerentemente l'incapacità del Ministro sui temi riguardanti il famoso impegno su cui si caratterizza parte della funzione del dicastero da lei presieduto con discreto insuccesso, ricordiamo che da puntuali ricerche del webmaster del sito Notiziegay, River-Blog è il suo avatar, si evidenzia che l'aggiornamento del sito ministeriale ha comportato la cancellazione totale nel capitolo riguardante le discriminazioni delle persone omosessuale e trans. Questo significa ancora una volta che Mara Carfagna è inadatta per una delega, da lei totalmente inadempiuta, venendo meno al suo impegno preso al momento della sua nomina, che riguarda la prevenzione e la rimozione delle "discriminazioni per cause direttamente o indirettamente fondate, in particolare, sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale (…)".
Come giustamente sottolinea Aurelio Mancuso, Presidente Arcigay Nazionale, il Governo deve provvedere quanto meno a togliere a Mara Carfagna la delega specifica, quanto meno passando tale funzione e compito a un altro soggetto, seppure sono totalmente convinto che è proprio di tale governo assumere un atteggiamento di totale indifferenza sulla tematica stessa e, spesso, di complicità verso atteggiamenti omofobici presenti drammaticamente nel tessuto sociale del nostro Paese. Non è di molto tempo la dichiarazione espressa dal capogruppo della Lega in Regione Lombardia durante l'analisi e l'approvazione della mozione presentata dai capigruppo dell'opposizione riguardante l'adesione, sottolineo semplice adesione, alla Giornata Mondiale contro l'Omofobia, il quale ha considerato, con toni volgari e irricevibili, tale testo "un colpo di c...", testimoniando come spesso comportamenti presenti nella vita quotidiana di una comunità siano maggiormente avvallati da atteggiamenti palesatisi in contesti istituzionali.
Alessandro Rizzo
Candidato al Consiglio Provinciale
Un'Altra Provincia - Massimo Gatti Presidente
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo LA SINISTRA
Consiglio di Zona 4
Calchi Taeggi: l'autorizzazione alla bonifica da luglio
Allego l'autorizzazione alla bonifica dell'ex cava Garegnno in via Calchi Taeggi.
Scuola, presidio al Provveditorato, Gatti: “Tagli inaccettabili”
Scuola, presidio al Provveditorato, Gatti: “Tagli inaccettabili”
SOS da 100 famiglie al Giambellino
In allegato la denucia a La Repubblica degli abitanti e l'invito all'Aler ad intervenire al più presto. Anche il Consiglio di Zona 6, con la Commissione Casa, in questa vicenda deve fare la sua parte e provvedere al più presto a sollecitare gli Enti interessati perchè intervengano.
Angelo Valdameri, consigliere di zona 6 Lista Fo
L'isola sui Navigli apre il 29/5. Il CdZ6 6 dice: "UN BLITZ"
L'isola sui Navigli apre venerdì 29 maggio. Il Consiglio di zona 6 dice: "Un Blitz"
E così si viene a sapere che il comune ha ceduto ai commercianti e fa partire l'isola pedonale sui Navigli in anticipo e con le scuole ancora aperte. La delibera del Consiglio di Zona 6 viene disattesa e non è una novità, tanto da far dire al presidente del Consiglio di Zona, Massimo Girtanner, che:" a questo punto la Commssione Navigli si può sciogliere. Con una fretta inutile hamnno ignorato anche la nostra richiesta di aspettare la chiusura delle scuole".
I residenti annunciano nuove battaglie legali.
In allegato l'articolo de La Repubblica.
Angelo Valdameri consigliere di zona 6 Lista Fo
Elezioni: tutte le coppie ai seggi mano nella mano
Arcigay: aiutate le famiglie, dateci il matrimonio
Elezioni: invitiamo tutte le coppie ad andare ai seggi mano nella mano
Mentre impazzano polemiche su i più diversi temi, tanto da far sembrare questa campagna elettorale come un grande reality show, le famiglie italiane sono abbandonate a loro stesse: fanno fatica a
superare questa profonda crisi economica, e sono bistrattate da una politica immorale che fa solo imbarazzanti proclami.
C’è invece bisogno di interventi concreti che aiutino economicamente e socialmente i nuclei familiari a reggere compiti importanti e a risolvere problemi e conflitti. I partiti italiani, ben lontani dal pragmatismo di quelli europei, imbrattano i muri delle città italiane con manifesti elettorali raffiguranti famiglie
ottocentesche e poi non fanno nulla di concreto né per le famiglie cosiddette tradizionali né per le altre famiglie.
Bisogna invece aiutare tutte le famiglie e in questo quadro è necessario che quelle omosessuali siano messe in condizione di poter accedere a diritti e doveri uguali alle altre. Per questo è necessario il matrimonio civile per tutti e tutte. Per questo sono necessarie leggi che aiutino anche le famiglie eterosessuali non sposate.
Ampliare i diritti non toglie niente a nessuno e aiuta una maggiore stabilità ed armonia sociale. Arcigay rilancia il tema della parità come essenziale per il superamento di odiose discriminazioni e per
una concreta giustizia sociale.
Aiutare tutte le famiglie significa inserire finalmente lo Stato italiano in quell’alveo che gli spetta: tutti le nazioni fondatrici dell’Unione Europea hanno approvato leggi di riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. Invece di parlare di veline, i partiti si pronuncino in questa campagna elettorale su come intendono rispondere alla nostra semplice e chiara richiesta di esser considerati cittadini uguali agli altri.
Arcigay invita tutte le coppie di compiere un piccolo gesto a sostegno del riconoscimento di tutti gli amori, recandosi ai seggi mano nella mano.
Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay
Carfagna cancella dal sito le discriminazioni LGBT
presidente nazionale Arcigay
Scarica qui sotto la pagina web rimossa
Sì AL SOFTWARE LIBERO!
desidero informarVi che io HO ADERITO ALLA CAMPAGNA PER IL SOFTARE LIBERO
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