
Non mettiamola in comune!
Sul sito di Rete Scuole (http://www.retescuole.net/) ho trovato i drammatici numeri della Riforma Moratti. Sono dati spiazzanti ma efficaci nel descrivere la situazione della scuola milanese a partire dal prossimo settembre. E’ chiaro che si tratterà di una Scuola Pubblica con meno risorse e, dunque, con meno qualità e dignità.
Ecco alcuni esempi:
- Scuole dell'infanzia: 48 sezioni in meno nell'organico provinciale. Oltre 1000 bambini e bambine di tre anni in lista d'attesa. Un "mercato" fatto apposta per favorire i privati
- Scuole elementari: 310 cattedre in meno per garantire la copertura delle classi sarà necessario sacrificare le compresenze. Il tempo pieno, quello vero, viene cancellato
- Scuole medie: 260 cattedre in meno. 130 classi a tempo prolungato dovranno trasformarsi a tempo normale
- Scuole medie superiori: 470 cattedre in meno. 470 futuri precari assunti a settembre e licenziati a giugno. La riconduzione a 18 ore delle cattedre, poi, ha reso impossibile la continuità didattica
- Fondi per il funzionamento delle scuole: - 40% a livello nazionale (- 20% a Milano). Senza i contributi volontari dei genitori mancherebbero persino i soldi per comprare il sapone e la carta igienica
- Investimenti: nessun investimento per i laboratori di informatica, per i progetti didattici, per i facilitatori culturali. Risparmi anche sul sostegno all'handicap e per le supplenze
- Scuole private: milioni di euro per i buoni scuola. Rispetto allo scorso anno dimezzano quasi i fondi alle scuole statali e triplicano, invece, quelli alle private.
Spero che questi numeri aiutino chi legge a riflettere su questa pessima riforma e su chi ne è responsabile. Credo che l’aspetto più preoccupante sia che il Ministro Moratti non abbia ascoltato il mondo della scuola che ha sempre criticato la sua riforma. Si è dimostrata incapace di discutere e di agire in maniera dialettica nell’interesse comune, impoverendo così la scuola di risorse e intaccandola con antichi sistemi di tipo classista.
Mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni in proposito e le vostre esperienze di genitori o insegnanti.
Un caro saluto
Raffaele Barki
Ignoranza storica, oltre che di cattivo gusto, la vignetta di Liberazione
Dalla Milano da bere alla Milano da vivere
Io credo che, senza alcuna forma di languore nostalgico che non provo, si debbano assolutamente creare di nuovo le condizioni per cui la gente torni ad uscire dai bunker ed a vivere la strada e la città con gioia e leggerezza. Uscire di casa significa prima di tutto sottrarsi ad una somministrazione deformata e fleboclisica della realtà, significa ricevere stimoli, avere l’opportunità di misurarsi e confrontarsi, divertirsi, arrabbiarsi, indignarsi, conoscere e conoscersi, evolvere. Significa vivere e vivere bene!
Per questo mi batterei quotidianamente per ottenere a Milano una pianificazione di eventi ad ampio spettro contenutistico che offrano ogni giorno dell’anno opportunità di fruizione di mostre di calibro internazionale, spettacoli, rassegne di cinema, teatro, musicali, tematiche e plurietniche. Il Comune, in questo modo, potrà anche ottenere ritorni economici da tali iniziative; è solo una questione di volontà, non di possibilità.
Raffaele Barki
Precari, a voi la parola
Raffaele Barki
...e io rispondo
Desidero puntualizzare che io sono un candidato indipendente nelle liste di Rifondazione e che il mio punto di riferimento politico è "Sinistra Rossoverde" su cui può trovare ampia documentazione sui seguenti siti : www.sinistrarossoverde.com e www.rossoverde.org . Mi renderò disponibile anche a darLe risposte supplementari di persona sulle caratteristiche e le finalità dell'associazione.
Sinistra Rossoverde ha, per statuto, la tutela del lavoro e dei lavoratori come missione prioritaria e, a livello nazionale siamo "molto concretamente" e quotidianamente mobilitati sulla materia. In particolare sulla legge 30, strumentalmente chiamata Legge Biagi (per sfruttarne l'emotività derivata dal suo assassinio), la mia posizione è che vada cancellata o profondamente revisionata. Su questo, ne sia certo, Sinistra Rossoverde si batterà duramente e senza alcuna compiacenza per chicchessia. Non sarà sicuramente più tollerabile che il trasporto di un carico di merce venga considerato esecuzione di un progetto e, francamente, anche secondo la attuale legge è una interpretazione davvero troppo libera.
Come può immaginare, a livello locale, gli spazi di manovra sono molto limitati poichè le determinazioni generali delle politiche sul lavoro si compiono a livello governativo, ma in ogni realtà produttiva in cui ci sono nostri compagni, la lotta contro la desindacalizzazione e lo smantellamento dei diritti è assicurata. Io stesso mi batterò, qualora fossi eletto consigliere, perchè il Comune di Milano non benefici della legge 30.
La invito comunque a venirci a trovare ed a portare il Suo contributo al nostro sforzo di cambiamento.
Un abbraccio sincero e solidale
Parliamo di lavoro: un cittadino mi scrive...
Benvenuti!
Forse basta provarci...
Raffaele Barki
Chiusura al traffico sì, chiusura al traffico no