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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 21 Ottobre, 2009 - 02:03

L'ufficio stampa nell'era del social network

“Devo leggere un paio di blog prima di formarmi un’opinione” è la battuta con cui Cal McCaffrey liquida la giovane collega blogger nel thriller State of Play. Una battuta che in realtà nasconde una constatazione: il web, con tutti i suoi difetti e nonostante non sia ancora diffuso come dovrebbe, è un formidabile strumento per creare tendenze, radicare opinioni e formare una reputazione. Logico dunque che il mondo delle pubbliche relazioni e degli uffici stampa debba confrontarsi con il nuovo media e non consideralo l'evoluzione del fax, come si crede in qualche redazione antidiluviana.

La rete Internet è invece una cassa di risonanza complementare alle agenzie di stampa: la sua forza è nella capacità di creare dibattito in tempo reale, di diffondere opinioni con un effetto moltiplicatore, di far nascere il dialogo tra chi comunica e chi riceve la comunicazione. E’ proprio quest’ultima la rivoluzione rispetto ai media tradizionali: su internet non si tratta semplicemente di inviare comunicati a testate e blog online.

Bisogna invece comunicare in prima persona, monitorare le reazioni del pubblico e rispondere alle sollecitazioni che arrivano dalla rete, che siano positive o negative. Ufficio stampa diventa un termine improprio in quando non è più solo la stampa che crea una reputazione e diffonde le notizie. Aziende ed enti pubblici devono invece entrare nell’ottica di avere un ufficio comunicazione globale che integri tutti i media: che continui a diffondere notizie attraverso agenzie, giornali, radio e tv ma che completi l’opera aprendo canali di comunicazione online: su social network come Facebook, Twitter o Linkedin, tramite il sito web aziendale, tramite un’azione di relazioni pubbliche con siti di informazione online e blogosfera.

E’ una necessità che riguarda sia il pubblico che il privato e che contiene al suo interno insidie e opportunità. L’insidia principale nel mare aperto del web è quella di avere feedback non positivi, critiche esplicite o attacchi premeditati. La democrazia digitale è anche questo e sarebbe deleterio lasciare che ciò avvenga senza fare nulla. L’opportunità del web è però quella di poter intervenire in prima persona, rispondere alle critiche ricevute e mostrare un’azienda o un ente che si interessa ed è vicina ai propri clienti. Per farlo bisogna però sapere come ci si comporta e come si comunica in rete, altrimenti l’azione potrebbe diventare controproducente. E’ il caso di aziende che rispondono in maniera arrogante, magari pretendendo di rimuovere i contenuti o minacciando azioni legali: i tentativi di censura, si sa, sono così malvisti in rete che possono trasformarsi in un boomerang in tempi brevissimi.

Nasce così la necessità di avvalersi di un Pool di professionisti esperti della comunicazione su questi media. Non più semplici giornalisti, non più ordinari esperti di comunicazione pubblica e aziendale, non più gli abituali account in relazioni pubbliche. Le nuova figure professionali che dovranno gestire la comunicazione di imprese e enti pubblici, oltre ad essere un misto di queste tre cose dovranno conoscere in maniera approfondita il web, capirne la natura e saperne interpretare lo spirito, essere in grado di suggerire strategie tagliate su misura per quello che si propone e per il target che si vuole raggiungere. E questo può farlo realmente solo chi su internet c’è nato e vissuto. Per sapere chi sono non serve leggere presentazioni autoreferenziali e curriculum di esperti web 2.0 per nomina divina. Basta controllare cosa ne pensa la rete oppure vedere quali sono i primi risultati su Google che, per essere generati, da un software, rappresentano una buona approssimazione di ciò che sul web è più popolare.

 

Martedì, 20 Ottobre, 2009 - 11:00

Un riconoscimento dovuto: amborgino d'oro all'AGEDO

L'AGEDO è un'associazione che vede la sua sede nazionale in Zona 4. Apprendo sulla stampa che il Gruppo consiliare del PD ha proposto di assegnare la Civica Benemerenza dell'Ambrogino d'Oro all'Associazione Genitori degli Omosessuali. Spero che sia un'imprecisione dei giornali, in quanto la proposta, in realtà, vede proponenti consiglieri appartenenti a diversi gruppi consiliari, tra cui la Lista Uniti con Dario Fo e Rifondazione Comunista. Spero, comunque e a onore di cronaca, tramite questo mio intervento di avere chiarito la paternità possiamo dire estesa di questa importante iniziativa consiliare. Il dato positivo, senza ora dibattere sull'origine della proposta, riguarda la presenza di diverse consigliere e diversi consiglieri comunali nell'intenzione di assegnare l'Ambrogino a un'associazione che opera da anni sul territorio milanese, lombardo e nazionale per assistere e aiutare, informare e formare, le famiglie degli omosessuali, fatta esclusivamente da volontari, a loro volta genitori di ragazze e di ragazzi LGBT.
Negli ultimi mesi atti omofobici di violenza gratuita contro gay, lesbiche, transessuali e transgender si sono susseguiti con efferatezza e di diversa entità. Alcune vittime sono state attaccate fisicamente, altre sono state soggette a dileggi verbali e offese di vario grado, mentre altre ancora sono state minacciate e ingiuriate con ferocia drammatica. Da ultimo ricordiamo l'episodio verificatosi a Napoli che ha visto un insegnante aggredito da due ragazzi con un contundente; un transessuale percosso con gravi conseguenza da ignoti a Bologna; per non dimenticare, infine, i fatti avvenuti al Gay Pride Village di Roma questa estate, oppure l'asurda e inqualificabile petizione firmata da diversi condomini richiedente l'allontanamento di una coppia omosessuale.
Un riconoscimento all'AGEDO della Civica Benemerenza sarebbe un segnale in controtendenza a una prassi istituzionale che denuncia atteggiamenti di intolleranza e di pregiudizio da parte di alcuni cosidetti "rappresentanti" nei confronti di persone di orientamento LGBT: martedì scorso la Camera ha rigettato la proposta condivisa in Commissione parlamentare di istituire l'aggravante dell'oirentamento sessuale per atti di violenza e di persecuzione contro la persona. Milano non è esente da episodi simili, sia nella società civile, se così si può dire, sia nelle istituzioni. Ricordiamo le espressioni di dileggio e di offesa pronunciate dal capogruppo della Lega in regione Lombardia in merito all'esame della proposta, presentata dai Gruppi di opposizione di centrosinistra e respinta dalla maggioranza, di adesione alla Giornata Mondiale contro l'omofobia. Ricordiamo, infine, gli attacchi e gli attentati contro sedi di locali LGBT nella "gay street" milanese di Via Sammartini, nonchè le scritte omofobe che alcuni mesi fa sono apparse sulle saracinesche della sede dell'Arcigay di Milano. L'AGEDO si impegna nei tessuti sociali, sui luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ambiti culturali, ad affermare i diritti civili e alla identità personale.
L'utenza e i beneficiari delle attività dell'associazione sono molti: i  genitori  di  omosessuali  sono  un grande numero. L'obiettivo dell'AGEDO prevede una collaborazione con genitori di eterosessuali per costruire un cambiamento culturale e di mentalità capace di accettare tutte le diversità, contro ogni forma di pregiudizio irrazionale e inaccettabile che definisce gli omosessuali come diversi, magari malati, innaturali. L'omosessualità è una condizione, come denuncia l'Organizzazione Mondiale della Sanità, e come tale deve essere considerata nella complessa società. L'omosessuale ha una propria dignità e come tale deve essere considerato persona a tutti gli effetti, cittadina e cittadino con pari diritti e pari opportunità.
L'assegnazione della Civica Benemerenza all'AGEDO può garantire un cambiamento di rotta nel difficile e spesso sconfortante panorama istituzionale, politico nostrano. Il Comune di Milano nel maggio 2008 ha respinto con voti contrari trasversali la proposta unanimemente accolta nelle commissioni rispettive, pari opportunità e politiche sociali, di istituire il registro delle Convivenze Affettive, un timido ma importante passo verso un'estensione dei diritti e delle opportunità per la numerosa comunità lgbt presente nella città. E' auspicabile che, qualora venisse accolta tale iniziativa lodevole e onorabile, si definisca un percorso utile e funzionale a rimuovere ineguaglianze irricevibili e ancora esistenti in uno stato che si definisce di diritto e fondato sull'eguaglianza delle persone a prescindere da orientamenti sessuali.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Domenica, 18 Ottobre, 2009 - 16:10

Vietato spiare i dipendenti sul Web

 Le aziende costrette al dietrofront dal Garante della Privacy

Il Garante della privacy ha vietato alla società Italian Gasket, che per mesi ha spiato un dipendente sul Web, di usare i dati emersi dalle indagini per avviare azioni disciplinari contro di lui. L’azienda ha monitorato le attività del soggetto, registrando ogni accesso alla Rete e i siti che visitava, grazie a Squid, un software Open Source segretamente installato sul pc aziendale.

Nonostante le indagini abbiano dimostrato il comportamento scorretto del lavoratore, reo di aver passato molte ore su Internet per scopi personali, il Garante ha dichiarato illegittima la condotta dell’azienda e inutilizzabili i dati ottenuti con l’inganno. L'istallazione di un software con funzionalità appositamente configurate per il tracciamento sistematico e continuativo degli accessi a Internet, con la conseguente memorizzazione di tutte le pagine web visualizzate, viola infatti l'art.4 comma 1 dello Statuto dei Lavoratori.

Inoltre il comportamento della Italian Gasket va contro le "Linee guida per posta elettronica e internet", una serie di disposizioni rese note dal Garante nel marzo del 2007. Secondo queste indicazioni i controlli delle aziende sui dipendenti devono essere graduali, mai prolungati né costanti. E soprattutto non possono interessare un singolo lavoratore. Insomma, nulla giustifica l'accanimento particolare che Italian Gasket ha riservato al proprio dipendente.

La decisione del Garante mette un po’ d’ordine su un argomento al centro di numerose polemiche. Negli ultimi anni infatti sono stati messi a punto diversi strumenti per effettuare un monitoraggio nei limiti del consentito, ma spesso le aziende preferiscono intervenire più decisamente e mettere sotto osservazione solo i soggetti sospettati di essere fannulloni.

La direttiva del Garante di sicuro non consente di passare tutto il tempo che si vuole su Internet durante l’orario di lavoro, ma chiarisce in modo inequivocabile che spiare i dipendenti, anche con mezzi tecnologici, è una chiara violazione dei diritti dei lavoratori. Le aziende sono avvisate.

Luana Andreoni     Copyright © CULTUR-E

Domenica, 18 Ottobre, 2009 - 09:17

La Regione cambia faccia ai navigli lombardi

La Regione cambia faccia ai navigli lombardi

Sabato 17.10.2009 13:50
 
Con l'adozione da parte della Giunta regionale, su proposta dell'assessore al Territorio e Urbanistica Davide Boni, si è concluso l'iter di elaborazione del Piano territoriale regionale d'area Navigli, che sarà approvato dal Consiglio regionale dopo la fase di presentazione pubblica e la raccolta di contributi e osservazioni. Il Piano ha mosso i primi passi nel giugno 2008, quando la Giunta regionale, sempre su proposta dell'assessore Boni, ha avviato il procedimento di approvazione del progetto di sviluppo che riguarda i Navigli Grande, Pavese, Bereguardo, Paderno e Martesana, e interessa 51 comuni, compreso Milano, 4 province (Milano, Pavia, Varese e Lecco) e 3 parchi regionali (Ticino, Agricolo Sud Milano e Adda Nord). Il 24 settembre scorso, in occasione della 2° Conferenza di valutazione, sono stati presentati gli elaborati di Piano raccogliendo gli ultimi contributi e concludendo la procedura di Vas (Valutazione Ambientale strategica). L'area dei Navigli costituisce un ambito di significativo valore storico, ambientale e culturale, che spazia dal Ticino all'Adda passando per il capoluogo milanese, e che ha segnato non solo il territorio ma anche la storia economica e sociale della Lombardia, divenendo uno degli elementi peculiari dell'identità regionale. "Il Piano Territoriale Regionale d'Area dei Navigli - spiega l'assessore Boni - rappresenta un'importante azione di governo su una zona complessa del territorio, in alcuni casi fortemente urbanizzata ma sempre caratterizzata da marcati connotati identitari, già identificata negli elaborati del Piano Territoriale Regionale come una delle più significative a livello regionale e che, nelle intenzioni della Regione, dovrà essere adeguatamente valorizzata, soprattutto attraverso il coordinamento e l'integrazione delle strategie e delle azioni dei vari attori che operano sul territorio".
Il Piano d'area, partendo dalle indicazioni del Piano territoriale regionale (Ptr), ha come obiettivo principale la tutela e la valorizzazione di questo importante patrimonio, per promuovere, attraverso un attento governo del territorio, uno sviluppo sostenibile e un ambito di alto valore qualitativo per la Regione Lombardia. Il Ptr considera questo piano d'area prioritario all'interno del proprio disegno territoriale, proprio per la complessità degli aspetti che lo compongono.
L'obiettivo di tutela è strettamente correlato con quello della valorizzazione: la protezione e la cura delle risorse territoriali rappresentano un aspetto fondamentale dello sviluppo socio-economico e tutte le iniziative che qualificano le risorse del territorio contribuiscono alla sua valorizzazione e al rafforzamento dell'attrattività. Il Piano d'area ha il compito di sviluppare e di cogliere tutte le opportunità dei progetti territoriali di rilevanza regionale che hanno effetti e ricadute sul sistema dei Navigli: dalle grandi opere infrastrutturali alla sfida di Expo 2015, per proporre un progetto di città e di territorio che sia un concreto esempio di sostenibilità.
"Il Piano d'area - conclude l'assessore Boni - deve essere un mezzo operativo. L'obiettivo politico-strategico è infatti quello di dotarsi di uno strumento di governance del territorio, in collaborazione con gli enti locali, per arrivare ad un ente unico per la gestione del tracciato di navigazione lombarda, anche in vista di Expo 2015. Un unico soggetto in grado di avviare una collaborazione attiva con gli enti locali interessati per realizzare una serie di progetti da qui ai prossimi anni, ottimizzando le risorse finanziarie".
(Lombardia Notizie)
 
 
 
Sabato, 17 Ottobre, 2009 - 16:04

NUOVE FAMIGLIE E NUOVI DIRITTI: INTERVENTO SU L'UNITA'

di Sergio Rovasio

da L’Unità del 15 ottobre 2009, pag. 19

In Olanda una coppia gay può sposarsi, in Francia non esiste distinzione tra figlio legittimo e figlio naturale, in Belgio è appena stata approvata una riforma sulle adozioni che prevede la possibilità anche alle persone single o gay di poterlo fare, in Spagna è stata approvata da poco una legge moderna e innovativa contro il grave fenomeno della violenza contro le donne nell’ambito familiare.


Quasi tutti i Paesi europei riescono ad approvare leggi di riforma che si adeguano alle grandi trasformazioni sociali dei tempi moderni, in particolare quelli che riguardano l’ambito della famiglia. Del resto in questi Paesi esiste un pragmatismo che meglio si combina con il motto "la politica è al servizio del cittadino" molto lontana dai contorcimenti del sistema partitocratrico italiano che guarda più al Vaticano e a certi interessi piuttosto che adeguare le sue azioni alle richieste di parte della società. 
Un gruppo di esperti e di rappresentanti di associazioni, tra le altre l’Associazione Luca Coscioni, Certi Diritti, Divorzio Breve, Figli Negati, Conacreis, hanno lavorato per quasi due anni a un progetto di riforma che tocca i principali capitoli del diritto di famiglia. Il lavoro è stato coordinato dal giurista Bruno de Filippis, con un importante contributo dell’Avvocato Francesco Bilotta e si è ispirato all’idea slogan: «Amore Civile, dal diritto della tradizione al diritto della ragione» nato da un convegno promosso nel 2007 dall’Associazione Luca Coscioni e dai radicali. 
I capitoli, con le proposte di riforma e di regolamentazione legislativa, riguardano il matrimonio gay, le unioni civili, le norme sulla procreazione assistita, il divorzio breve, la violenza sulle donne, la filiazione legittima e naturale e altri temi molto importanti della vita quotidiana delle persone. Si è cercato di cucire insieme idee e proposte con l’obiettivo di immaginare una nuova legislazione adatta ai tempi e ad una società laica e moderna. 
Si tenta così di dare corso ad un’idea che lo stesso Marco Pannella precisa essere rivolta alla classe politica «che ha il dovere di non ignorare questo lavoro, ma di fornire risposta a tutti gli interrogativi che esso pone». 
L’idea che più ha ispirato questo lavoro è il concetto di laicità dello Stato così ben espresso dal giurista Bruno de Filippis: «Ogni concezione ideologica o religiosa merita il massimo rispetto, ma altrettanto rispetto è dovuto alla libertà dei cittadini. I principi che animano religioni o ideologie possono influenzare la vita delle persone ma non devono essere imposti per legge a coloro i quali non li condividono». Il progetto, presentato in un convegno alla Camera dei deputati la scorsa settimana alla presenza di parlamentari e giornalisti, ha l’ambizione di diventare a breve una Proposta di Legge da proporre alla firma di tutti i parlamentari della Repubblica.

Sabato, 17 Ottobre, 2009 - 08:36

Atti di Giunta in materia di parcheggi: stop alla darsena

Giunta Parcheggi: gli indirizzi da adottare.
Gli assessori Simini e Croci hanno presentato due informative riguardanti alcune opere oggetto di riesame. Stop alla Darsena, semaforo verde a Sant'Ambrogio Milano, 16 ottobre 2009 – Gli assessori Bruno Simini (Lavori pubblici e Infrastrutture) e Edoardo Croci (Mobilità, Trasporti e Ambiente) hanno presentato in Giunta due informative sugli indirizzi da adottare per la realizzazione di alcuni parcheggi oggetto di riesame. Il documento presentato dall’assessore Simini si riferisce ai parcheggi di piazza Gobetti, via Palestro, via Venosa, via Canaletto/Frapolli, piazzale Damiano Chiesa, piazzale Libia, piazzale Baracca (Vercellina/Toti), Sant’Ambrogio e Darsena. L’informativa dell’assessore Croci riguarda invece i parcheggi di piazza Fontana, via Zecca Vecchia e via Santa Maria Valle. “Gli indirizzi che ho presentato oggi – spiega Simini – riguardano soltanto alcuni parcheggi oggetto di riesame. Si tratta di decisioni assunte sulla base delle verifiche degli aspetti realizzativi e procedurali, per le caratteristiche del progetto o del territorio”. “Nell’informativa – annuncia l’assessore ai Lavori pubblici – si stabilisce di dare il via libera alla realizzazione dei parcheggi in project financing di via Palestro (lato via Marina) e di piazza Sant’Ambrogio e del residenziale Canaletto/Frapolli, e di non proseguire, invece, con l’iter procedurale per il progetto, sempre in project financing di piazza Gobetti, e per il residenziale di via Venosa. Per altri parcheggi oggetto dell’informativa (i residenziali di piazzale Damiano Chiesa, piazza Libia e Vercellina/Toti) gli operatori saranno invece invitati ad adeguare i loro progetti alle indicazioni del Piano Urbano Parcheggi”. In particolare gli indirizzi prevedono: A. di proseguire con l’iter progettuale/realizzativo di: via Palestro/Marina (project financing): dagli approfondimenti è emerso che sussistono le ragioni tecniche per procedere; via Canaletto/Frappolli (residenziale): anche in questo caso le verifiche hanno confermato che sussistono le ragioni tecniche per procedere (267 posti conforme al P.U.P). B. di non proseguire con l’iter progettuale/realizzativo di: piazza Gobetti (project financing): la localizzazione in piazza Gobetti non è presente nel P.U.P vigente, né in quello dell’epoca della proposta. Si è deciso di non inserire il parcheggio nel P.U.P. e, quindi, di non proseguire con l’iter procedurale; via Venosa (residenziale): l’area oggetto dell’intervento è attraversata dalla Roggia Gerenzana. Inoltre, il progetto definitivo del parcheggio non è mai stato presentato e la società mandataria è fallita. C. di invitare gli assegnatari ad adeguare i progetti alle indicazioni del P.U.P per quanto riguarda: piazzale Damiano Chiesa (residenziale): l’assegnatario ha presentato un progetto per due parcheggi da 250 posti auto ciascuno. Il P.U.P. prevede, invece, un fabbisogno in questa località di 256 posti. Il Comune inviterà l’assegnatario a presentare un progetto per un unico parcheggio conformemente al P.U.P; piazzale Libia (residenziale): l’assegnatario ha proposto due parcheggi per un totale di 566 posti. Il P.U.P. prevede, invece, un unico parcheggio di 330 posti residenziali. Come previsto per piazzale Chiesa, l’assegnatario sarà invitato a presentare un progetto per un unico parcheggio; piazzale Baracca - corso di Porta Vercellina/Toti - (residenziale): la localizzazione proposta dall’assegnatario non è coerente con il P.U.P. e con il parere della Soprintendenza. All’assegnatario verrà proposto di adeguare il progetto in modo tale da essere conforme al P.U.P e al parere della Soprintendenza che individua un’area precisa. Per quanto riguarda invece: Darsena (project financing): non avendo ricevuto dal concessionario una proposta di modifica del progetto, ammissibile in base alla legge vigente, verrà avviata la procedura per la risoluzione della convenzione per inadempienza del concessionario. Piazza Sant’Ambrogio (project financing): sono stati acquisiti tutti i pareri necessari. Prosegue, pertanto, l’iter progettuale/realizzativo. L’informativa presentata dall’assessore Croci evidenzia invece alcune criticità per i progetti dei parcheggi di piazza Fontana, via Zecca Vecchia e via Santa Maria Valle e le rispettive localizzazioni. I tre interventi presentano alcune particolarità che richiedono ulteriori approfondimenti istruttori per valutare la possibilità di realizzare parcheggi interrati in quelle aree. Il settore Pianificazione Mobilità e Ambiente procederà nelle verifiche che potranno determinare lo stralcio dei tre progetti dal Piano Urbano Parcheggi. “Laddove esistono delle criticità ambientali e paesaggistiche – ha spiegato Croci – devono essere effettuati studi e approfondimenti che possono portare a valutazioni diverse rispetto le decisioni pregresse”. Piazza Fontana. L’intervento prevede la realizzazione in project financing di un parcheggio pubblico a rotazione, con posti riservati anche ai residenti. I posti auto previsti sono 534, di cui 404 pubblici e 130 privati. Via Zecca Vecchia. Il progetto prevede la costruzione in project financing di un parcheggio pubblico a rotazione, con una parte dei posti destinata ai residenti. Posti previsti 520, di cui 259 pubblici e 261 privati. Via Santa Maria Valle. Si tratta di un parcheggio residenziale/pertinenziale da 165 posti, da realizzare, in diritto di superficie, nel sottosuolo di un’area pubblica.

Venerdì, 16 Ottobre, 2009 - 10:34

Protocollo di intesa processo definizione strumenti urbanistici

Protocollo di intesa fra assessorato allo Sviluppo del Territorio e Consigli di Zona sulla condivisione del decentramento al processo di definizione di strumenti urbanistici.
Presentata ieri sera in Consiglio di Zona 6 una richiesta - sottoscritta da turtta l'opposizione - di Consiglio di Zona straordinario con la presenza dell'assessore al Territorio Masseroli.
Dopo 9 mesi non è stata effettutata nessuna verifica nei tempi previsti.

Venerdì, 16 Ottobre, 2009 - 10:26

Intolleranza omofobica: presentata mozione in Consiglio di Zona 6

Presentata ieri sera in Cdz6 una mozione - primo firmatario Fasano del PD, sottoscritta da tutta l'opposzione - sulla vuiolenza e intolleranza omofobica.

Al presidente del Consiglio di Zona 6 Massimo Girtanner
e per conoscenza:
Al Sindaco di Milano
Al Presidente della Camera dei Deputati

MOZIONE

Oggetto: allarmante aumento degli episodi di violenza omofoba
PREMESSO CHE:
le più recenti notizie di cronaca evidenziano un allarmante aumento, in tutto il Paese, di fenomeni di violenza e intimidazione a danno sia di singole persone omosessuali e transessuali, sia dei luoghi-simbolo di aggregazione in cui esse si ritrovano;
i suddetti atti di violenza e il clima di intolleranza che li animano risultano in drammatico contrasto con lo spirito e la lettera dei valori della Costituzione italiana, in particolare di quelli sanciti dagli articoli 2 (riconoscimento e garanzia “dei diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”) e 3 (principio di uguaglianza formale e sostanziale);
la stessa Costituzione italiana non si limita a riconoscere i diritti degli individui, ma impegna le Istituzioni ad adoperarsi per combattere disuguaglianze ed ingiustizie.
CONSIDERATO CHE:
lotta alla violenza omofoba significa – all’origine – educazione al rispetto umano di ogni individuo e alla solidarietà, che costituiscono il tessuto di una società in cui le persone possano vivere nella libertà e nella convivenza pacifica;
l’educazione al rispetto della diversità, anche di orientamento sessuale e di identità di genere, è importante soprattutto per i più giovani, che nel corso della loro formazione devono da subito conoscere ed introiettare i valori dell’uguaglianza;
I L  C O N S I G L I O D I  Z O N A  6
1.          Esprime solidarietà e vicinanza a tutte le vittime di violenza omofoba;
2.          Si impegna a promuovere momenti di educazione al rispetto della diversità, attraverso l’istituzione comunale e in collaborazione con le scuole;
3.          Invia la presente mozione al Presidente della Camera dei Deputati, chiedendo una celere approvazione di norme adeguate per contrastare la violenza omofoba.
Milano, 15 ottobre 2009

Venerdì, 16 Ottobre, 2009 - 10:17

Incrocio “maledetto” via Tolstoj – Zuara – Rondoni

Mercoledì sera la commissione Territorio, Ambiente e Urbanistica ha esaminato le problematiche dell’incrocio compreso tra le via Tolstoj, Zuara e Rondoni, tragicamente balzato agli onori della cronaca per la morte di un giovane nelle scorse settimane.

Sono già centinaia le firme che mi sono pervenute per chiedere attenzione da parte delle autorità.

Con la media di due incidenti a settimana, non è più possibile rimanere in silenzio.

La commissione ha proposto l’istallazione di una rotatoria. Abbiamo infatti ritenuto, sentita informalmente anche la Vigilanza urbana, di escludere la semaforizzazione per tre motivi:

1- il semaforo rosso non è un sufficiente deterrente per i balordi che, specie di notte, si lanciano a folle velocità.
2- essendoci a pochissimi metri un altro impianto semaforico, è probabile che la richiesta venga bocciata del Comune.
3- I tempi (e i costi) della semaforizzazione sono di gran lunga superiori alla semplice posa di una rotatoria.

Giovedì 22 ottobre porterò la richiesta in consiglio di Zona.

Giovedì, 15 Ottobre, 2009 - 19:53

DISOBBEDIAMO ALLA VIOLENZA

Dopo quello che è accaduto in Parlamento, il movimento LGBT italiano sta organizzando in tutta Italia iniziative di protesta che intendono evidenziare come all’omofobia e alla transfobia,  ancora una volta la politica italiana non sia riuscita a fornire una risposta.

Le inqualificabili dichiarazioni di esponenti dell’UDC e del centrodestra, che hanno accostato l’orientamento sessuale all’incesto, alla pedofilia e ad altre perversioni, forniscono la misura di come sia granitica la volontà di escludere, di emarginare le persone LGBT.

D’altronde non siamo gli unici a esser colpiti da simili attacchi, tutto ciò è in coerente allineamento con le idee razziste e xenofobe propugnate in questi anni e trasformate in vergognosi provvedimenti. Per questo parteciperemo sabato 17 ottobre alla manifestazione nazionale a Roma contro il Razzismo.

Anche il PD in questa vicenda ha fatto emergere le sue gravi contraddizioni: perché si è votato contro il ritorno in Commissione Giustizia, mentre fino a un quarto d’ora prima era stato sancito un accordo con il PDL per ridiscutere il provvedimento? Troppo comodo ora scaricare tutta la colpa sull’omofoba Binetti!

Il deposito immediato di nuove proposte di legge da parte del PD e dell’IDV o l'annuncio da parte del ministro Carfagna di elaborazione di un disegno di legge del governo, hanno oggi il sapore amaro della farsa e suonano come una presa in giro, a pochi giorni di distanza da una legge che poteva essere emendata e approvata in pochi giorni o settimane. Sono troppo pochi i parlamentari che hanno dimostrato coerenza e vera vicinanza nei nostri confronti.

Ringraziamo Navi Pillay, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, per la sua chiara presa di posizione rispetto a quello che è avvenuto definendolo “un passo indietro per i diritti di gay e lesbiche”.

Vogliamo disobbedire a questa violenza che ci viene imposta da un Parlamento sordo rispetto alla tutela dei diritti umani! Non possiamo accettare che si ritengano anticostituzionali termini come orientamento sessuale, così come non si possono considerare le persone trans fantasmi sociali. In tutte e due i casi, si è voluto deliberatamente mentire per umiliarci.

Accanto alle fiaccolate e ai sit-in che da ieri si stanno sviluppando in tutto il Paese, attueremo nei prossimi giorni azioni che facciano comprendere la drammaticità della condizione concreta in cui sono costrette le persone LGBT.

Arcigay, ArciLesbica, Famiglie Arcobaleno, Agedo, Gaynet, Associazione Radicale Certi Diritti, Associazione Nazionale Transgenere, Circolo Cultura Omosessuale Mario Mieli Roma, Crisalide Azione Trans, Ireos Firenze, Nuova Proposta donne e uomini cristiani Roma, Associazione I-Ken Napoli, GayRoma.it, Coordinamento Torino Pride, Associazione Renzo e Lucio Lecco, Associazione Liberamentenoi Roma, Queer.SeL - Sinistra e Libertà, 3D - Democratici per pari Dignità e Diritti LGBT

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