Gli antifascisti hanno buona memoria
Gli antifascisti hanno buona memoria
manifestazione nazionale contro il razzismo
in ricordo delle vittime delle leggi razziali e della barbarie nazifascista
Sabato 12 Dicembre 2009 - ore 15.00
piazza Martiri della Libertà - Mirano (Venezia)
Siamo un popolo che ha radici nell’emigrazione. Ne conosciamo la storia, l’urgenza. Il dolore del distacco, l’accoglienza sospettosa, denigratoria. Persecutoria.
Siamo un popolo che ha subito l’assurdità e la violenza di un regime. Un regime che ci ha imposto la guerra e l’oppressione straniera, strappandoci la libertà e la parola per esprimerla. Un regime che ci ha imposto per legge l’odio razziale.
Siamo un popolo che ha perso i suoi figli migliori, per reagire e riconsegnarci a una possibile storia migliore: democrazia, diritti, pace. Chi ci governa sembra aver perso la memoria. E tra noi c’è chi con un silenzio cieco, distratto, anche codardo sta trascorrendo indifferente giorni d’abominio.
Aprono galere per i mendicanti di pane e libertà. Li respingono alla morte quando chiedono accoglienza. Improvvisano squadre notturne per scovarli. Li denunciano quando hanno bisogno di cure. Siamo un popolo che, contro tutto questo, ha il dovere di reagire.
Gli antifascisti hanno buona memoria.
L’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, dà a questo popolo appuntamento per ritrovare la strada. Insieme. E con la Resistenza e la Costituzione lavorare per il futuro.
Incontriamoci a Mirano (Venezia), Piazza Martiri della Libertà, sabato 12 dicembre, alle ore 15.
Mirano, tra il 25 luglio 1943 e il 27 aprile 1945: 15 partigiani, per lo più sotto i 23 anni, cuori di libertà, vengono trucidati. Vogliamo ripartire da qui.
Per informazioni:
ANPI Venezia: tel.0415220897 - ANPI Nazionale: Tel. 063212345
Per adesioni:
www.anpi.it
LAV: un Natale dalla parte degli animali
Con la LAV
» http://www.lav.it/index.php?id
"IL BORGHESE DEL NORD"
Crisi sociale: che cosa fa la Giunta?
Il Comune non ha una line astrategica su come rilanciare socialmente la citt‡. Il Cardinale l'anno scorso aveva messo a punto un fondo, cospicuo direi nella sua portata, per aiutare le famiglie in crisi e i lavoratori cassintegrati, licenziati, tagliati dalla falcidiante crisi globale che sta abbattendosi sul Paese. Ieri un Consiglio straordinario avrebbe dovuto mettere le mani su un progetto di misure adeguate utili e funzionali e rilanciare socialmente la citt‡, ad assistere e sostenere i ceti meno abbienti, a garantire vantaggi e aiuti finanziari per i nuclei pi˘ deboli, calmierando gli affitti, definendo crediti per piccoli negozianti, assicurando una dose cospicua di interventi addizionali integrativi dei redditi molto bassi che ormai pervadono e attanaglianmo un gran numero di cittadine e di cittadini, soprattutto giovani precari. L'assessore Terzi e l'Assessora Moioli hanno parlato di 16 milioni che potrebbero essere derubircati chiaramente come "interventi ordinari" di calibro sociale. Aiuti molto esigui alle famiglie, alle coppie per l'acquisto della prima casa, alle parrocchie e alle associazioni che assistono i poveri: ma nulla si Ë sentito parlare di progetto coerente e costruttivo per garantire un sostegno sociale e un rilancio della citt‡ economicamente e civilmente. Ha detto bene il Consigliere Aldo Brandirali, della maggioranza e proesidente della commissione politiche sociali in Comune:"Nessuno ha parlato di solidariet‡". Condivido in pieno questa affermazione espressa da un consigliere di centrodestra e fortemente critico sull'assenza di prospettive politiche di questa amministrazione. La gravit‡ del fatto si esprime, poi, con l'assenza del sindaco, impegnato, ha tenuto a precisare, e impossibilitato a venire in seduta in quanto la sua agenda al momento dell'indizione del consiglio straordinario era gi‡ piena per la giornata di ieri. Mi domando se questa Ë una risposta accettabile per un sindaco, che ha la presponsabilit‡ prmaria e assoluta di dare delle risposte alle richieste, sono tante, provenienti dai soggetti sociali presenti nella nostra citt‡, rappresentanti di un disagio diffuso sempre pi˘ largo e devastante. E', questo, l'esempio di come vi sia sottovalutazione dolosa dell'importanza di approntare un piano di intervento straordinario che esprima linee politiche di sviluppo sociale e di sostegno, magari monitorando i bisogni, magari provvedendo a garantire un rilancio del Tavolo sociale con i sindacati, a loro volta fortemente delusi dall'assenza di strategia e dal silenzio dell'amministrazione comunale. Ieri il Consiglio comunale ha espresso un'incapacit‡ dell'attuale amministrazione comunale di fare fronte con coerenza e capacit‡ a una crisi che investe la citt‡, prima motore mobile dell'economia del Paese, oggi una delle zone pi˘ ricche d'Europa e del mondo. Ci sono stati i tagli, soprattutto l'eleiminazione deleteria dell'ICI, approntati dal governo: Ë vero. Questi tagli chiaramente vedono oggi esplicare, fuori da ogni sempiterno trionfalismo elettoralistico, a cui l'attuale governo Ë piuttosto uso, i cascami gravi che vanno a ripercuotersi su voci sociali di spesa oggi ridimensionate. Ma il Comune ha una responsabilit‡ sua e propria: responsabilit‡ politica innanzitrutto che dovrebbe almeno provvedere a definire una spesa in bilancio e in finanziaria che sia curata dalla cosidetta diligenza del buon padre di famiglia. E' un buon padre di famiglia avere previsto fondi diretti a coprire le spese che richiederanno gli interventi del Piano Generale del Territorio, piano che esclude i ceti meno abbienti, li invita ad abbandonare la citt‡ per avvantagggiare i pi˘ opulenti e ricchi, e non avere definito un incremento della spesa per servizi sociali e di assistenza? Ieri il Consiglio Comunale, sempre pi˘ impotente a deliberare su proposte politiche nell'epoca dei sindaci spesso pi˘ manager privati di un'azienda citt‡, lo scorso sindaco parlava addirittura di Milan come condominio, che coordinatori e responsabili della vita governativa di una comunit‡. Quali risposte dare a proposito: domando all'amministrazione comunale.
Alessandro Rizzo
Capogruppo LA SINISTRA - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano
Giornate Amnesty 2009: il tuo regalo di Natale per diritti umani
Sabato 12 e domenica 13 dicembre si svolgeranno in tutta Italia le Giornate Amnesty: i volontari di Amnesty International saranno presenti in un centinaio di città italiane per proporre un "regalo di Natale Amnesty".
Tra i regali proposti, troverete il calendario fotografico 2010: tredici scatti del fotografo Armando Di Loreto, a sostegno della campagna (((Io pretendo dignità))), che si pone l'obiettivo di porre il tema dei diritti umani al centro delle soluzioni per porre fine alla povertà.
Il ricavato delle Giornate Amnesty servirà a finanziare le nostre attività in difesa e promozione dei diritti umani.
Se vuoi cambiare il fatto che almeno 963 milioni di persone ogni sera vanno a dormire affamate, che ogni minuto una donna muore per complicazioni legate alla gravidanza, che 1,3 miliardi di persone non hanno accesso all'assistenza sanitaria di base, che 2,5 miliardi di persone non hanno servizi igienici adeguati e che 20 mila bambini ogni giorno muoiono per questo, allora...vieni a trovarci in piazza! Acquistando un regalo Amnesty potrai difendere i diritti umani nel mondo!
Puoi firmare anche online l'appello legato alle Giornate Amnesty per chiedere al governo del Perù di inserire le iniziative esistenti relative alla prevenzione e alla riduzione della mortalità materna all'interno di un piano d'azione, con risorse adeguate e meccanismi di trasparenza e verifica, che includa tutti i ministeri di governo e le autorità locali rilevanti.
Lombardia
Torna a trovarci, potrai scoprire gli altri punti Amnesty!Grazie!
MILANO
Sabato 12 e domenica 13 dicembre
Centro Commerciale Bonola presso
l'Ipermercato COOP
dalle 10 alle 19
Sabato 12 dicembre
Piazza Cordusio, angolo Via Cordusio
dalle ore 11 alle ore 17
MERATE (LC)
Sabato 12 dicembre
Piazza Prinetti
dalle 14:30 alle 17:30
Domenica 13 dicembre
Piazza Prinetti
dalle 10.00 alle 12:30
LODI
Sabato 12 dicembre
Corso Umberto I 63 presso mercatino Lodisolidale
orari:dalle 10:00 alle 24:00
Domenica 13 dicembre
Corso Umberto I 63 presso mercatino Lodisolidale
orari:dalle 10:00 alle 19:00
I nostri attivisti saranno presenti presso il mercatino Lodisolidale fino al 23 dicembre nei seguenti orari:
- nei giorniferiali dalle 15:00 alle 19:00
- il sabatoe la domenica dalle 10:00 alle 19:00
PAVIA
Sabato 12 dicembre
presso l'Osteria Letteraria Sottovento
Via Siro Comi 8
dalle 16 mercatino natalizio
dalle 19.30 aperitivo natalizio
BERGAMO
Domenica 13 dicembre
Via XX settembre (davanti negozio Carom)
dalle 9.30 alle 18
LIMBIATE (MI)
Sabato 12 e domenica 13 dicembre
presso il Centro Commerciale Carrefour
SERIATE (BG)
Martedì 8 dicembre 2009
Presso Libreria "Terzo Mondo" colazione Equa e Solidale in collaborazione con la Bottega del Commercio Equo e Solidale di Seriate.
via Italia 73
dalle ore 9.00
Sabato 12 dicembre 2009
presso la Libreria "Terzo Mondo"
via Italia 73
dalle ore 20.00
nel corso della serata si terrà il concerto del chitarrista FABBRINI e del suo gruppo
MEZZAGO (MI)
Domenica 13 dicembre 2009
presso il Bloom via Curiel 39
Dalle ore 18.00 alle 21.30
all'interno dell'evento"Dire Fare Migrare: India"
VALMADRERA (LC)
Domenica 13 dicembre
presso il Mercatino dell'Antiquariato in via Roma
mattina
LECCO
Sabato 19 dicembre
presso il Centro Commerciale Le Meridiane
dalle ore 10.00 alle 18.00
BRESCIA
Sabato 12 e domenica 13 dicembre
All'interno del supermercato COOP in viale Mantova
PIACENZA
Sabato 12 e domenica 13 dicembre
Piazza Cavalli
dalle 10.00 alle 19.00
Esposto all’Ordine dei Medici contro Francesco Bruno
09/12/2009 - Ufficio stampa Arcigay
Apprendiamo da un sito di chiara matrice cattolica (www.pontifex.roma.it) le aberranti dichiarazioni del famoso criminologo e psichiatra prof. Francesco Bruno: "Io ero e resto della convinzione che la omosessualità sia una patologia, un’anormalità della sessualità e quindi un disturbo, un distacco dalla realtà e non ci piove sul fatto che la sessualità abbia come primo e principale scopo la riproduzione della specie. Ora non é possibile questo evento nell'atto sessuale tra persone del medesimo sesso”.
Nel ribadire le già conosciute posizioni anti scientifiche in materia di omosessualità, il dottor Bruno esprime tutto il suo disprezzo rispetto alle posizioni assunte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla comunità scientifica internazionale. Il criminologo si lancia in opinioni improntate a una ricostruzione in termini patologici e meramente comportamentali dell’omosessualità e, di fatto, nega la naturalità dell’omosessualità e la sua dimensione affettiva arrivando a definire la stessa una patologia.
“Queste argomentazioni sono prive di qualsiasi credibilità sotto il profilo scientifico – dichiara Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay – sono indegne di uno psichiatra, intrise d’ideologia e di falsità. Quali sono le basi scientifiche di tali affermazioni? Quali gli studi di riferimento? Credo sia a tutti noto, piuttosto, che numerosi studi di carattere psicologico, ricerche internazionali, seminari scientifici e pubblicazioni psicologiche e sociologiche, sulla base di riscontri scientifici pubblicati, attestino esattamente il contrario di ciò che irresponsabilmente afferma il Dott. Bruno. Da parte nostra respingiamo questo maldestro tentativo di riportarci ai periodi bui della medicalizzazione della nostra identità sessuale”.
“Non possiamo consentire a un professionista del livello del dott. Bruno – dichiara Luca Trentini responsabile Diritti umani di Arcigay - di farsi portatore di una visione ampiamente sorpassata, che offende la nostra dignità personale e la realtà delle nostre famiglie. Provvederemo nei prossimi giorni a inviare un esposto all’Ordine nazionale dei Medici perché sia fatta ulteriore chiarezza e siano presi provvedimenti contro chi diffonde teorie condannate dalla scienza e dalla storia. Chiediamo alla comunità scientifica di contribuire a un’opera di verità, riconoscendo in modo chiaro e inequivoco la falsità di tali affermazioni e ribadendo la posizione netta, attestata da decenni dalla comunità scientifica internazionale: l’omosessualità è una variabile naturale del comportamento umano”.
Laviamoci le mani... ma solo in senso letterale!
PEr opportuna informazione.
L'articolo è tratto da Altro consumo.
http://www.altroconsumo.it/in
Cordiali saluti
Antonella Fachin
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Infezioni ospedaliere
Laviamoci le mani
Articolo pubblicato su Test Salute 82, ottobre 2009
Se il personale sanitario si lavasse frequentemente le mani, in Italia si potrebbero potenzialmente prevenire tra i 1.350 e i 2.100 decessi ogni anno.
Ma non è un problema solo nostro. Pochi anni fa Liam Donaldson, al vertice del sistema sanitario inglese, indicava nel rapporto annuale 2006 sulla sanità On the State of public Health due priorità da affrontare: la carenza di organi per il trapianto e la scarsa igiene delle mani negli ospedali.
Può stupire che due problemi così differenti siano accostati, ma in realtà è così: le mani sporche sono la causa principale di un problema molto grave, quello delle infezioni contratte nei luoghi dove si dovrebbe guarire. Se negli ospedali tutti - medici, infermieri, ausiliari… ma anche i malati e i visitatori - si lavassero frequentemente e accuratamente le mani, ci si ammalerebbe meno, durante i ricoveri. Basterebbe questa semplice pratica a ridurre in Italia e nel mondo l'incidenza delle infezioni ospedaliere, che ogni giorno colpiscono migliaia di persone. "Tutti" significa innanzitutto i medici e gli infermieri, che sono a contatto diretto con i pazienti e con gli attrezzi sanitari. Ma non solo. Anche l'igiene di chi è ricoverato e dei visitatori è fondamentale. Non c'è sempre bisogno di tecnologie avanzate o ristrutturazioni ambientali drastiche: l'esperienza dimostra che anche solo programmi efficaci di controllo dell'igiene sono in grado di ridurre di un terzo, in Italia, le infezioni ospedaliere.
E il primo passo, il più semplice, immediato ed efficace, è lavarsi correttamente e spesso le mani. Lo ribadisce anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha da poco lanciato una nuova iniziativa: "Save lives: clean your hands" (Salva vite: lavati le mani).Il progetto punta a far promuovere il lavarsi spesso le mani in 5.000 ospedali in Europa, entro il 2010.
Problema globale
In Italia, tra il 5 e l'8% dei pazienti ricoverati in ospedale viene colpito da un'infezione durante la degenza. Negli Stati Uniti (dati Oms 2005) sono circa 2 milioni le infezioni ospedaliere all'anno, 80 mila le morti. Se si guarda all'Europa si contano 50 mila morti all'anno.
Quando si parla di "infezione ospedaliera", si indicano infezioni che non erano presenti al momento del ricovero e che compaiono entro 48 ore dall'entrata del paziente nel centro di cura, ma anche dopo la dimissione, se si tratta di infezioni con un tempo d'incubazione maggiore. A contagiare il paziente possono essere altri pazienti, gli operatori sanitari, le condizioni igieniche della struttura. E i microrganismi responsabili sono diversi e cambiano con il tempo.
In gioco, oltre alla sicurezza dei pazienti, c'è l'impatto economico. Un'infezione ospedaliera porta infatti a un prolungamento del ricovero e quindi a un aumento dei costi. In Europa la spesa si aggira tra i 13 e i 24 miliardi di euro. In Italia si è calcolato che lo sviluppo di un'infezione ospedaliera raddoppia i costi legati a un paziente per il Servizio sanitario.
Antibiotici meno efficaci
A complicare le cose c'è anche la sempre più diffusa resistenza agli antibiotici acquisita dai microrganismi che causano le infezioni: i batteri infatti possono avere o acquisire con il tempo la capacità di resistere al farmaco e questo rende la terapia più difficile e anche più costosa. L'Earss (sistema europeo di sorveglianza contro la resistenza agli antimicrobici), creato dalla Commissione Europea, prevede nei prossimi dieci anni un ulteriore declino dell'efficacia degli antibiotici. Le cause? Aumento generale dell'uso di antibiotici, diffusione di nuove infezioni e sviluppo di altri ceppi resistenti, anche a causa delle sempre maggiori occasioni di trasmissione per la facilità con cui oggi le persone viaggiano in tutto il mondo.
Servono maggiori misure di controllo
È ormai dimostrato che il controllo e la conseguente riduzione delle infezioni negli ospedali è ampiamente possibile e molte esperienze lo hanno dimostrato.Ci sono diverse mosse che ospedali e pazienti possono fare per arginare il fenomeno e le autorità di controllo possono e devono fare la loro parte.
L'Europa lo scorso gennaio nel proporre alcune raccomandazioni sulla sicurezza dei pazienti ha parlato esplicitamente di prevenzione e lotta contro le infezioni ospedaliere, lasciando però ancora troppo spazio all'iniziativa dei singoli stati membri. In Italia da oltre vent'anni ci sono norme e linee guida sulla sorveglianza e il controllo.
Dal 1985 la legge, poco rispettata ancora oggi, prevede la presenza in ogni ospedale di un Comitato di Controllo per le infezioni (CIO), di un'infermiera addetta, di un medico epidemiologo e di rapporti periodici sul tasso di infezioni.
Con il tempo alcune Regioni si sono attivate, ma c'è ancora molta disomogeneità, tra zona e zona e anche tra ospedale e ospedale nella stessa area.
Le norme dunque ci sono, ma poi, se si guarda la vita reale sono ancora troppo pochi gli ospedali che hanno un comitato di controllo delle infezioni, che hanno una figura professionale addetta a questo e che al momento del ricovero informano esplicitamente il paziente che tra i rischi legati alla permanenza c'è anche quello, non remoto, di essere colpiti da un'infezione ospedaliera.
Consigli utili. Facile da fare, importante per prevenire
Bastano precauzioni semplicissime per contribuire a ridurre il rischio di infezioni in ospedale. Il ruolo dei parenti e degli amici in visita è importante.
Per il paziente ricoverato:
lavarsi bene e spesso le mani durante il ricovero;
mantenere un'igiene personale rigorosa;
chiedere informazioni sul tasso di infezioni nell'ospedale e su cosa fare per prevenirle;
segnalare senza timidezza anomalie dell'igiene (al medico o alla caposala);
chiedere chi è il referente per le infezioni nella struttura.
Per gli amici in visita:
non andare in ospedale se si ha raffreddore, tosse, influenza e in generale qualsiasi disturbo contagioso, anche lieve;
lavarsi bene le mani sia prima di andare in ospedale, sia dopo;
durante la visita, evitare di toccarsi naso, bocca, capelli;
rispettare scrupolosamente le consuete norme igieniche: non bere dalla stessa bottiglia del malato, non usare il suo bicchiere né le sue posate né il suo tovagliolo, non finire i suoi cibi né le sue bevande;
non portare nessun tipo di animale (del resto generalmente non sono ammessi); sarebbe bene ridurre anche le visite da parte di bambini e ed evitare del tutto quelle di neonati e bambini molto piccoli;
se si porta frutta fresca al malato, lavarla molto bene; in generale, curare attentamente l'igiene di qualsiasi cibo si porti al malato; non è particolarmente consigliabile portare fiori.
Informarsi e segnalare.
Per segnalare possibili anomalie e per capire il livello di organizzazione dell'ospedale riguardo alle infezioni è bene anche sapere cosa dovrebbero fare gli ospedali e gli operatori sanitari:
le strutture devono formare il personale sull'igiene e mantenere un'adeguata struttura, dal punto di vista igienico;
in ogni ospedale dovrebbe essere presente un Comitato di Controllo per le infezioni (CIO), di un'infermiera addetta al controllo delle infezioni ogni 250 posti letto, di un medico epidemiologo e di rapporti periodici sul tasso di infezioni.
Come funziona il contagio. Attenzione a chi è più a rischio
Ci sono differenti tipi di infezioni che si possono prendere in ospedale, così come ci sono pazienti più a rischio di altri e molti meccanismi di trasmissione.
Tipo di infezioni. Le infezioni ospedaliere più frequenti sono:
al tratto urinario (30-35%);
alla ferita chirurgica (15-20%);
all'apparato respiratorio (polmoniti) (15%);
sistemiche (10%), cioè che riguardano più organi.
In aumento le batteriemie, cioè la presenza di batteri nel sangue.
Fattori di rischio. I pazienti più a rischio sono i malati con le difese immunitarie ridotte:
per l'età: neonati, prematuri e anziani;
per aver subito numerosi interventi medici e procedure invasive per la diagnosi e la terapia (intubazioni, endoscopie...), che aumentano il rischio di venire a contatto con i batteri responsabili delle infezioni;
perché sono affetti da malattie che riducono le difese immunitarie (anemie, neoplasie, leucemie, insufficienza renale...)
Meccanismi di trasmissione
Contatto diretto, soprattutto con le mani, tra persona malata e sana.
Contatto indiretto, attraverso uno strumento medico contaminato o un veicolo (sangue, cibo).
Lo starnuto o la tosse di una persona infetta possono contagiare un paziente suscettibile che si trova a 50 cm- 1 metro (contatto attraverso goccioline di saliva).
Per via aerea: i microrganismi presenti nell'aria possono veicolare infezioni a distanza.
I microrganismi responsabili. Sono numerosi i microrganismi che possono essere colpevoli. Sono due quelli che al momento preoccupano maggiormente:
lo stafilococco aureo meticillina-resistene (MRSA), per la sua resistenza agli antibiotici;
il Clostridium Difficile (C. Difficile), per la gravità delle infezioni che provoca.
In entrambi i casi la trasmissione avviene soprattutto attraverso le mani contaminate e per questo la prima e più efficace misura per contenere queste infezioni è l'igiene scrupolosa delle mani da parte degli operatori sanitari.
Gioca d'anticipo. Più informati, più attivi
Le infezioni ospedaliere, quelle che colpiscono un paziente mentre è ricoverato, sono una complicazione sempre più frequente: migliaia di persone muoiono di questo ogni giorno al mondo e l'impatto economico è sempre più significativo.
In Italia si sono fatti passi avanti, con progetti di monitoraggio, norme che prevedono centri e professionisti specifici negli ospedali e iniziative per sensibilizzare sull'importanza dell'igiene delle mani. Se tutto funzionerà come è scritto sulla carta i vantaggi saranno su molti fronti.
Ma non servono solo le norme, è necessaria una maggior informazione e diffusione delle conoscenze. I pazienti devono sapere cosa possono e devono aspettarsi al momento del ricovero. Devono poter essere certi che il medico che li visita si sia lavato le mani nel modo corretto. Dall'altra parte gli operatori sanitari devono sapere che possono essere presi in flagrante da una rete di controlli. Devono sapere che qualsiasi paziente può chiedere chi è l'addetto al controllo delle infezioni nella struttura e non devono stupirsi, o peggio chiedersi di cosa si sta parlando, ma essere in grado di dare una risposta.
EMISSIONI SOSTENIBILI: 7° CONVEGNO NAZIONALE
locali per ridurre la CO2
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Lunedì 14 dicembre
Presso Sala Consiglio di Palazzo Turati
Camera di Commercio di Milano
Via Meravigli 9/B - Milano
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ore 9.00 REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI
ore 9.15 SALUTI ED INTRODUZIONE
Guido Pollice
Presidente VAS
Elena Jachia
Fondazione Cariplo, Direttore Area Ambiente
Rappresentante di
Provincia di Milano
Rappresentante di
Camera di Commercio
ore 9.30 SESSIONE 1 ANALISI E VALUTAZIONI
Chairman: Marco Menichetti
VAS Lombardia, Responsabile Osservatorio Immissioni ed Emissioni Sostenibili
La redazione di inventari delle emissioni di CO2 a livello territoriale
Ernesto Taurino
ISPRA - Servizio Monitoraggio e Prevenzione degli impatti sull’Atmosfera
I conti regionali NAMEA delle emissioni atmosferiche per l’analisi delle dinamiche
economico-ambientali a livello territoriale
Giusi Vetrella
ISTAT - Istituto Nazionale di Statistica
L’aria e le emissioni in Lombardia
Giorgio Nebbia
Università di Bari, Professore emerito di Merceologia
Il Comune ideale: buone pratiche ambientali nelle municipalità lombarde
Stefania Mancuso e David Guerra
Università degli Studi di Milano, Facoltà di Lettere
e Filosofia, Corso di Laurea in Scienze e Culture dell’Ambiente e del Paesaggio
ore 10.45 PAUSA CAFFE’
ore 11.00 SESSIONE 2 PROGETTI E INIZIATIVE
Chairman: Fabio Fimiani
VAS Lombardia, Presidente
I progetti degli enti locali per la protezione del clima. Il progetto ECOREGION per la realizzazione
di bilanci di CO2 su scala locale
Maurizio Zara
Responsabile Energia, Climate Alliance Italy
Il Piano per una Lombardia Sostenibile
Mauro Brolis *
CESTEC S.p.A. Responsabile Area Energia
* da confermare
La rete delle Regioni
Patrizia Bianconi
Regione Emilia Romagna - Direzione Generale Ambiente, Servizio valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale
Iniziative e progetti per la mitigazione e l’assorbimento delle emissioni di gas climalteranti
Anelisa Ricci
Regione Lombardia - Unità Organizzativa Riduzione emissioni in atmosfera e sostenibilità ambientale
Strategie a favore del clima dei Comuni lombardi
Giorgio Oldrini
ANCI Lombardia, Vicepresidente
Il territorio, la green economy locale e il ruolo del sindacato per la sostenibilità ambientale
Roberto Benaglia
CISL Lombardia, Segretario
My Future e le iniziative di Vodafone Italia per il clima
Marco Proto Mura
CSR Senior Specialist Vodafone Italia
ore 14.00 CONCLUSIONI
Guido Pollice
Presidente VAS
Per info e iscrizioni:
Anna Bruneri
Tel. 02 - 66104888
Fax. 02 - 89076020
www.vaslombardia.org www.fabiofimiani.it
ADESSO BASTA: incontro alla Statale
e dalla strage di Piazza Fontana,
ADESSO BASTA!
indice
un incontro con musica, letture, immagini e testimonianze
con interventi di:
Giulio Cesare Leghissa, Emilio Molinari, Gino Strada,
Maria Sciancati , Mario Capanna, Moni Ovadia, Anna Miculan,
Maria Grazia Meriggi, Franco Calamida.
Presiedono l’incontro:
Fiorella Merlin, Basilio Rizzo, Giuseppe Liverani, Carlo Monguzzi
per adesioni : \n giulio.leghissa@lepabri.it
Nel PDL: largo ai giovani!
Roberto Jonghi Lavarini con gli amici Manfredi Palmeri (Presidente del Consiglio Comunale di Milano, a sx) e Marco Osnato (Presidente della Commissione Trasporti e Viabilità del Comune di Milano e vice-Coordinatore cittadino del Popolo della Libertà, a dx), nella sede del PDL di Corso Vittorio Emanuele. La nuova classe dirigente del centro-destra, la futura classe dirigente dell'Italia, con in mano la rivista mensile Il Borghese del Nord, si prepara ad accogliere, domani in Piazza Duomo, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.