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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Giovedì, 20 Maggio, 2010 - 18:05

GIUSTIZIA CORRUZIONE DEMOCRAZIA

GIUSTIZIA CORRUZIONE DEMOCRAZIA
Dibattito pubblico
con
GIAN CARLO CASELLI
Procuratore Capo della Repubblica di Torino
PIERCAMILLO DAVIGO
Giudice alla Corte Suprema di Cassazione
PETER GOMEZ
Inviato de “il Fatto Quotidiano”
BASILIO RIZZO
Presidente del Gruppo Consiliare Uniti con Dario Fo
Giustizia piegata da controriforme e leggi per l’impunità di pochi.
Corruzione tanto dilagante da diventare un fattore eversivo.
Democrazia costituzionale svuotata dall’interno a colpi di leggi e spallate che
concentrano il potere e sottraggono controlli, partecipazione, rappresentanza

Lunedì 24 maggio 2010 ore 20.45
PALAZZINA LIBERTY
presso i giardini di Largo Marinai d’Italia - Milano
raggiungibile da DUOMO (via Mazzini) tram 12 o 27. Scendere alla fermata corso XXII Marzo ang. Via Cadore
raggiungibile da SAN BABILA autobus n. 60 o 73. Scendere alla fermata corso XXII Marzo ang. Via Cadore
A cura del Gruppo Consiliare Uniti con Dario Fo
In collaborazione con l’Associazione Qui Milano Libera
Segreteria organizzativa
tel. 02884.50280 fax 02884.50579 gc.uniticondariofo@comune.milano.it - pieroricca.org

Giovedì, 20 Maggio, 2010 - 16:59

Alex Langer ieri e domani

Ci sono persone che con il loro esempio e le loro parole seminano una inquietudine feconda, Alex Langer è una di queste. Uso il presente perché al di là della scelta disperata, che resta una malinconica ferita nell’animo di chi ha condiviso le sue esperienze, la sua eredità culturale, politica ed esistenziale, costituisce una riserva di intelligenza per affrontare i nodi del nostro tempo. La laicità dello sguardo consente letture profetiche, è significativo che, nella regione dove promosse la Fiera delle Utopie Concrete, il comune umbro di Amelia dedichi una via ad Alex Langer e che, nell’occasione, la Casa-laboratorio di Cenci e la rivista Lo Straniero organizzino ad Amelia sabato 22 e domenica 23 maggio 2010 due giornate di studio, con persone che hanno avuto percorsi diversi, ma con la stessa inquietudine costruttiva. “Alexander Langer tra ieri e domani” un titolo felice per la piena attualità della sua suggestione, così leggera e così intensa.

Mercoledì, 19 Maggio, 2010 - 21:42

Vogliamo una giornata d'amore

 www.arcigay.it

E' stata ricordata questa mattina 17 maggio 2010 al Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la VI 'Giornata internazionale contro l'omofobia' istituita dal Parlamento Europeo, con la partecipazione di una delegazione rappresentativa delle associazioni della comunità lgbt italiana: Arcigay, ArciLesbica, Circolo Mario Mieli, Dì Gay Project, Mit, Agedo, Famiglie Arcobaleno, I-ken, Rete Lenford, Gaylib.
Nella storia è la seconda volta che un Presidente della Repubblica riceve rappresentanti dell'Associazionismo omosessuale: accadde nel nel 1990 con Arcigay che fu ricevuta da Francesco Cossiga.

Nel corso dell'incontro sono intervenuti la parlamentare del PD Paola Concia, relatrice della proposta di legge per il contrasto di omofobia e transfobia, e la presidente di AGEDO, Associazione genitori di omosessuali, Rita De Santis.

Dopo l'intervento del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, il presidente Napolitano ha rivolto un indirizzo di saluto. Erano presenti anche il presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli e la presidente della commissione Giustizia della Camera dei deputati Giulia Bongiorno.

IL COMUNICATO

Oggi, 17 maggio 2010, VI giornata internazionale della lotta all'omofobia e alla transfobia, si è celebrato a Roma un evento storico. Il Presidente della Repubblica Italiana ha ricevuto al Quirinale un'ampia rappresentanza di associazioni omosessuali e transessuali, su iniziativa dell'Onorevole Paola Concia.

L'incontro è stato importante non solo per il valore simbolico in sè ma soprattutto per i temi affrontati. Significativa per noi è stata la sottolineatura fatta dal Presidente Napolitano su omofobia e transfobia e i diritti delle persone LGBTQI come non solo un problema delle singole persone o prerogativa delle associazioni omosessuali e transessuali, ma come una questione che investe tutta la società e di cui tutti si devono sentire responsabili.

Il Presidente ha inoltre evidenziato che gli aspetti su cui intervenire sono due: uno culturale e sociale, l’altro normativo e che su entrambi le Istituzioni devono fare la loro parte. Tale manifesta consapevolezza e il richiamo alle Istituzioni sono i punti nodali di maggiore soddisfazione per noi. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che ha sollecitato il Parlamento a legiferare per il riconoscimento delle coppie omosessuali, le parole precise ed equilibrate di Napolitano sono cardini ormai imprescindibili.

Gli interventi dei maggiori custodi della Carta Costituzionale rappresentano la cornice più autorevole in cui il Parlamento tutto dovrà muoversi per legiferare senza più indugi. Ringraziamo il Presidente Napolitano per aver, anche questa volta, rappresentato i valori di inclusione e di affermazione dei diritti.

Francesca Polo - ArciLesbica
Giuseppina La Delfa – Famiglie Arcobaleno
Marcella Di Folco – M.I.T Movimento di Identità Transessuale
Paolo Patané - Arcigay
Rita De Santis - Agedo
Rossana Praitano - Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

***

Ecco il testo dell'intervento delle Associazioni lgbt, letto da Rita De Santis

Signor Presidente è con sincera commozione che oggi, davanti alla sua illustre persona, mi accingo a leggere il mio intervento, in rappresentanza delle associazioni LGBT che con molta sensibilità e con grande spirito democratico  lei ha deciso di ricevere in una giornata così piena di significati per tutti noi.

Mi chiamo Rita De Santis e sono la presidente Nazionale di AGedo associazione che riunisce genitori, parenti e amici di omosessuali e transessuali, ed assicura la sua presenza su tutto il territorio nazionale.

Mi è stato dato l'onere e l’onore di rappresentare tutte le associazioni da Lei invitate all’incontro in quanto in queste associazioni sono compresi anche i nostri figli appartenenti alla comunità LGBT. E con le quali lavoriamo in rete per costruire un futuro scevro da discriminazioni.
Le porto in questa testimonianza il saluto di noi genitori parenti e amici di persone omosessuali, bisessuali e transessuali, sia di quelli che il coraggio rende visibili, sia di quelli che purtroppo per varie circostanze visibili non sono.

Mi creda non è facile vivere da invisibili, da clandestini, fantasmi ai quali viene negato innanzitutto il primo fondamentale diritto dato agli uomini che è quello dell’affettività.
Purtroppo i moltissimi episodi di omo-transfobia che ormai quasi quotidianamente si perpetuano nel nostro paese, ci addolorano e ci fanno riflettere sul fatto che molto spesso l’ignoranza, il pregiudizio trionfano sul quel presupposto fondamentale della democrazia che è la ricchezza della differenza, eletta a cardine di una società laica ma attenta anche ai valori di chi crede.
Certo, oggi noi, davanti a Lei ci sentiamo fortunati di avere un così alto interlocutore e questa sua sensibilità ci fa percepire lontano storicamente e definitivamente tramontati i roghi medioevali e la oscura stagione dei triangoli rosa.

Ma noi tutti vorremmo che in questa società, per molti versi così avanzata, non ci fossero più i 78 paesi dove essere gay vuol dire galera e i 7 dove per l’omosessualità c’è ancora la pena di morte e non vorremmo che questi fratelli dei nostri figli spesso costretti ad emigrare per sfuggire a condizioni estreme di violenza si vengano poi a trovare in un paese come il nostro, dove nonostante tutte le importanti libertà conquistate  alberga ancora tanto razzismo e tanta omofobia,dovendo così subire discriminazioni multiple.

Essere qui oggi non ci differenzia molto da tutti i genitori del pianeta, essere qui è una testimonianza di quell’amore che noi dobbiamo e che sentiamo per i nostri figli e che nella mente di ognuno di noi si tramuta nella speranza di un loro sacrosanto benessere.

Questo purtroppo però non è possibile poiché l’Italia è rimasta l’unico paese della comunità europea dove ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B.

Di fronte a doveri tutti uguali, per i diritti palesemente diseguali.

Ciò comporta, a nostro sommesso avviso che proprio i cittadini non tutelati da univoci diritti diventano facilmente bersaglio di scherno e di umiliazione quando poi non si arriva nei casi estremi alla violenza e alla morte.

Noi siamo qui oggi in nome di quell’amore che anche il sommo poeta Dante descrive e percepisce come il motore del mondo, di quell’amore che vorremmo fosse riconosciuto ai nostri figli nella formazione delle loro famiglie e nell’esercizio di quella genitorialità che non va confusa con la mera possibilità di generare.

Siamo qui per chiedere che i nostri figli e figlie trans non vengano confuse con fabbriche di vizio, o peggio di perversioni e devianze.
Vorremo togliere loro quell’imbarazzo nel trovarsi chiuse in un maschile e femminile che spesso non li rappresenta nel più profondo del loro essere.

Vorremmo oggi diffondere nel nostro paese e in tutto il mondo l’orgoglio che dal profondo del cuore sentiamo per tutti questi nostri figli perché è attraverso loro che abbiamo compreso la mirevole complessità della natura e del creato.

Noi genitori di questa immensa popolazione (si stima che il 10 per cento della popolazione sia LGBT) rinnovandole i saluti e ringraziamenti speriamo che questo storico incontro sia l’inizio di una stagione migliore, speriamo di non dover più registrare che la visibilità diventi violenza, che le feste, matrimoni, battesimi non siano riservati solo per i figli di serie A, speriamo che in un domani illuminato dall’arcobaleno del buon senso e dell’uguaglianza nessuno debba venire più giudicato per il proprio orientamento sessuale o per l’identità di genere, speriamo anche di diventare nonni dei nostri figli e figlie omosessuali, nonni di bambini voluti come frutto di un grande amore che diventerà poi la garanzia per la loro crescita.

Solo se riusciremo attraverso le istituzioni, la cultura, la società, la scuola a far comprendere il grande miracolo dell’amore che non si coniuga in un’unica declinazione potremmo trasformare in un futuro non lontanissimo la giornata mondiale contro l’omofobia in una normale tranquilla ma sfavillante giornata d’amore.

Mercoledì, 19 Maggio, 2010 - 21:38

Lesbica iraniana rischia condanna a morte

18/05/2010 - Arcigay International

 

Lettera da Kiana Io, Kiana Firouz, lesbica iraniana, nata nel 1983 a Teheran (Iran), ho chiesto asilo nel Regno Unito, ma la mia domanda è stata respinta dal Ministero degli Interni, nonostante abbiano appurato il fatto che io sia lesbica. Ho quindi inviato il mio appello che è stato incredibilmente respinto dal giudice. Secondo il mio avvocato ci sono poche possibilità che le autorità mi concedano un permesso contro la decisione di un giudice. Questo significa che presto sarò deportata in Iran. L'omosessualità in Iran è un peccato e un reato soggetto a severe punizioni. Secondo la legge islamica, la reiterazione di questo reato è punita con la condanna a morte. La punizione per lesbismo dove sono coinvolte persone adulte, sane di mente, e consenzienti, è di 100 frustate. Se l'atto è ripetuto tre volte e la pena viene applicata ogni volta. La condanna a morte si applica al quarto atto (Articoli 127, 129, 130 codice penale). Le modalità di verifica del lesbismo in tribunale sono le stesse utilizzate per l'omosessualità maschile (Articolo 128). Di recente ho avuto un ruolo in un lungometraggio chiamato Cul de Sac (http://www.culdesacmovie.com), che si basa prevalentemente sulla storia della mia vita reale. Il film sarà proiettato nel maggio 2010. Il trailer del film è pubblicato su You Tube: http://www.youtube.com/watch?v=hp-i-oeFdB4&feature=player_embedded già dal Dicembre 2009 ed è stato visto da più di diecimila spettatori solo nei primi quattro giorni. Il film contiene scene sessuali per le quali sarei soggetta alla pena di morte se ritorno in Iran. Ora, l'unica speranza che mi resta è il supporto della comunità LGBT. Kiana 

 *** COMUNICATO STAMPA 18 MAGGIO 2010 Nella giornata di giovedì 20 maggio Stefano Bucaioni, responsabile esteri di Arcigay, Inconterà a Londra Kiana Firouz, una lesbica iranana di 27 anni alla quale è stato negato l’asilo politico nel Regno Unito nonostante nel paese d’origine la punizione per lesbismo (considerato un peccato ed un reato) sia di 100 frustate. Se gli atti sono reiterati la condanna è la pena di morte. Arcigay si unisce all’appello al gruppo EveryOne e, alla petizione internazionale on-line che in pochi giorni ha più di 21 mila firme, e a quanti hanno fatto appello al Governo britannico e all'Unione europea, affinché a Kiana Firouz possa essere immediatamente garantita un'adeguata protezione umanitaria e perché l'ordine di deportazione sia revocato: il ritorno di Kina in Iran equivarrebbe ad una condanna a morte. *** Arcigay si unisce al gruppo EveryOne e a quanti in questi giorni hanno lanciato l’appello al governo britannico e all'Unione europea, affinché a Kiana Firouz possa essere immediatamente garantita un'adeguata protezione umanitaria e che l'ordine di deportazione sia revocato, poiché il suo ritorno in Iran significherebbe una sicura sentenza di morte. Arcigay invita tutta la comunità lgbt a firmare la petizione internazionale, con la quale si chiede alle autorità britanniche che venga concesso a Kiana lo status di rifugiato nel più breve tempo possibile. Firma la petizione internazionale: http://www.petitiononline.com/kianaf/petition-sign.html *** Iranian lesbian in UK face expulsion and death sentence Letter from Kiana I, Kiana Firouz, an Iranian Lesbian, born in 1983 in Tehran/Iran, have sought asylum in the U.K but my application was turned down by the Home Office, despite accepting the fact that I am a lesbian. I accordingly submitted my appeal which was dismissed incredibly by the adjudicator. According to my solicitor’s point of view there is a little chance to grant a permission to appeal against the adjudicator’s decision. It means that I will face with deportation soon. Homosexuality in Iran is a sin and offence which is subject to harsh punishment. According to the Islamic law, repeatation of this offence will be punished by death. The punishment for lesbianism involving persons who are mature, of sound mind, and consenting, is 100 lashes. If the act is repeated three times and punishment is enforced each time, the death sentence will apply on the fourth occasion. (Articles 127, 129, 130 penal code) The ways of proving lesbianism in court are the same as for male homosexuality. (Article 128) I have recently played a role in a feature film called Cul de Sac which is mainly based on my real life story. The movie is scheduled to be screened in May 2010. The trailer of the movie had been published on You Tube http://www.youtube.com/watch?v=hp-i-oeFdB4&feature=player_embedded since December 2009.It was watched by more than ten thousand viewers just in the first four days. The movie contains sexual scenes which itself would be subject to death punishment if I return to Iran.

Now, the only hope remains for me is LGBT’s support. Kiana
 Arcigay joins EveryOne Group and the many that have sent an appeals to the British government and the European Union, that Kiana Firouz be immediately guaranteed adequate humanitarian protection and that the order for her deportation be repealed, given that on return to Iran she will face a death sentence. Arcigay invites the whole lgbt community to sign the international petition with which we request to the British authorities that Kiana receive refugee status as soon as possible. Sign the international petition: http://www.petitiononline.com/kianaf/petition-sign.html

Mercoledì, 19 Maggio, 2010 - 20:38

20mag,ore18:Triboniano, Rom, Ong e operatori in presidio davanti a Palazzo Marino

Triboniano, i Rom, le Ong e gli operatori umanitari in presidio davanti a Palazzo Marino
Milano, 19 maggio 2010. Domani, giovedì 20 maggio, a partire dalle 18 si terrà un presidio pacifico davanti a Palazzo Marino, in piazza della Scala. La manifestazione è stata promossa dalla comunità Rom di via Triboniano, per protestare contro i continui sfratti che mettono sulla strada famiglie indigenti e contro il progetto dello smantellamento del campo, programmato a partire dal 30 giugno, senza alternative abitative e inclusive sufficienti all'emergenza umanitaria. Organizzazioni per i Diritti Umani e centri antirazzisti sosterranno il presidio. "E' il primo passo per la difesa del nostro diritto all'esistenza e alla dignità," affermano senza esitazioni i rappresentanti delle comunità Rom riunitesi in assemblea domenica scorsa. Il Gruppo EveryOne, che ha scritto una lettera al vicesindaco e alla Casa della Carità, chiedendo l'interruzione degli sfratti e l'avvio di politiche in linea con la Carta dei diritti fondamentali della persona nell'Ue, sarà presente al presidio. "Negli ultimi anni il Comune di Milano ha perso una grande opportunità civile," spiegano i leader dell'organizzazione Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, "perché ha avuto a disposizione tanti milioni di euro, ma ha investito tutto quel denaro in una forsennata caccia all'uomo, attuando sgomberi irresponsabili in estate e in inverno, mettendo sulla strada bambini, donne e malati. Ha murato case abbandonate, acquistato centinaia di telecamere di sorveglianza, distolto la polizia municipale dai suoi compiti utili alla collettività per trasformarla in una milizia etnica. La Commissione europea e l'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani hanno condannato tali procedure, contro cui sono state aperte procedure di infrazione. Ora tocca al Triboniano, un campo che sta per essere sacrificato alla realtà dell'Expo, attorno a cui gravita ogni genere di malapolitica e malaffare". Vi è una certa preoccupazione, da parte delle istituzioni locali, dopo i moti di protesta verificatisi al Triboniano giovedì 13, quando alcuni rappresentanti della comunità di via Triboniano hanno eretto barricate, dato fuoco a copertoni e a un'auto, messo alcune bombole in mezzo alla strada. L'Assemblea di via Triboniano e gli Antirazzisti Milanesi assicurano che il presidio si svolgerà in modo pacifico: "La manifestazione si prefigge esclusivamente lo scopo di consegnare e rendere pubblica all'amministrazione comunale una proposta di soluzione della vicenda che rappresenta la volontà di tutti gli abitanti del campo. Le famiglie si rendono infatti disponibili a lasciare l'insediamento purché vengano salvaguardati i loro diritti fondamentali: un’abitazione degna e sostenibile per i 100 nuclei familiari; la garanzia di continuità scolastica per tutti i bambini; la fine di ogni gestione esterna degli interessi e dei diritti della comunità". La Croce Rossa Italiana e la Croce Rossa Romena visiteranno il campo nei prossimi giorni con una delegazione, per verificare le condizioni di salute degli insediati, per accertare che le famiglie verranno risistemate in alloggi adeguati e che siano previsti dopo il trasferimento programmi di inclusione, come prevedono gli accordi internazionali. "Al Triboniano rischia di verificarsi una spaventosa tragedia umanitaria," comunica l'ufficio stampa della sezione Diritti Umani del Circolo "Generazione Italia" di Milano, "ed è importate evitarla. Dopo le proteste di giovedì, si è parlato dei Rom come di facinorosi e violenti. Chi conosce la situazione del campo, però, si rende conto che per i 700 esseri umani lì residenti non esistono più diritti né opportunità di vita. Quando un gruppo sociale viene perseguitato, è sancito il suo diritto alla ribellione: lo afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Domani, però, la protesta si svolgerà in modo tranquillo, anche perché è auspicabile da parte delle autorità cittadine iniziare finalmente ad ascoltare i Rom del Triboniano, evitando di delegare le loro scelte e il loro destino ad associazioni che non hanno motivo di rappresentarli".
Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
+ 39 331 3585406 :: +39 393 4010237
Mercoledì, 19 Maggio, 2010 - 19:47

L'ALTERNATIVA AGLI INCENERITORI, Paul Connett

No inceneritori - Si alla salute
Venerdì 16 aprile 2010 Camera di Commercio Parma

Estratto dall’intervento di PAUL CONNET, Consulente ONU per la gestione dei rifiuti

Come spiegheremmo a Leonardo l’attuale gestione dei rifiuti in Italia?

Guarda la versione integrale

Per vedere il filmato clicca qui !

Martedì, 18 Maggio, 2010 - 11:55

No Bavaglio

Libertà è partecipazione Nobavaglio.it
non funziona, troppi accessi. Siamo molto dipiaciuti ma l'unica
soluzione è provare a ritirarlo su ogni volta e stanotte lo spostiamo di
nuovo su un server più potente e con maggiore banda. Pazientate.

Martedì, 18 Maggio, 2010 - 07:39

L'armata brancaleone di Fini in Lombardia

lunedì 17 maggio 2010

L'armata brancaleone di Fini in Lombardia

Sui giornali dello scorso fine settimana, veniva riportato l'organigramma di "Generazione Italia" la corrente scissionista di Gianfranco Fini, spina nel fianco del Popolo della Libertà. Non vi erano particolari novità, tranne la tragicomica composizione del coordinamento regionale lombardo, composto da ben cinque dirigenti che dovrebbero contrastare l'assoluta egemonia de "La nostra Destra" di Ignazio La Russa e Massimo Corsaro all'interno dell'area della ex Alleanza Nazionale. Si tratta di una una squadra decisamente composita, del tutto eterogenea, composta da "personaggi in cerca di autore", privi di reale consenso elettorale, che conferma l'assoluta confusione culturale (probabilmente anche mentale) e la evidente debolezza del personalissimo progetto politico finiano. I coordinatori lombardi del "partito finiano" sono infatti: la storica eurodeputata Cristiana Muscardini (radicata più a Strasburgo che a Milano, visto il penoso risultato della figlia, Anastasia Palli, alle scorse elezioni regionali), il senatore Giuseppe Valditara (docente universitario della Bocconi, vicino alla congregazione religiosa cattolica conservatrice dei Legionari di Cristo), l'onorevole Benedetto Della Vedova (radicale, libertario, favorevole all'aborto, all'eutanasia, al matrimonio omosessuale ed alla droga libera), l'assessore comunale Gianpaolo Landi di Chiavenna (coerente galantuomo liberale, noto però per le sue posizioni favorevoli al voto ed alla cittadianza rapida agli immigrati extracomunitari) e, inaspettatamente, l'ex deputato Alberto Arrighi (rivoluzionario nazionalpopolare, già missino rautiano, aennino alemanniano e segretario regionale de La Destra di Francesco Storace, fino all'altroieri). L'unica che ha una sua dignità politica ed un suo peso elettorale, seppur minimo, è la Muscardini. Della Vedova è un sinistro personaggio virtuale-televisivo che con il centro-destra non c'entra assolutamente nulla. Il professor Valditara ed il marchese Landi sono due personaggi supponenti ed altezzosi, privi di qualsiasi consenso elettorale (farebbero fatica a farsi eleggere consiglieri di zona) e sono stati imposti come deputati (senza preferenze) ed assessori (senza nemmeno essere eletti), contro il volere di tutta la base militante di AN, proprio da Ignazio La Russa, ai quali devono tutta la loro carriera politica. Infine, Arrighi, al quale, perlomeno fino a ieri, mi legavano una antica amicizia ed una comune militanza: il suo nuovo riposizionamento è in antitesi con quello che ha dichiarato e fatto in questi ultimi dieci anni, purtroppo, la sua, più che una "conversione sulla via di Damansco" mi sembra una scelta opportunista di chi cerca, a qualsiasi costo, un ruolo politico o, molto più miseramente, un posto di lavoro. Questa "Armata Brancaleone" non ha nessuna coerenza e credibilità politica, quindi, non avrà alcun seguito, almeno, fra coloro che, orgogliosamente, si riconoscono ancora nei Valori, nelle idee, nella storia e nelle tradizioni della destra popolare ed identitaria, italiana ed europea.

Milano, 17 maggio 2010

Roberto Jonghi Lavarini
robertojonghi@gmail.com

DESTRA PER MILANO - PATRIA E LIBERTA' - DESTRAFUTURO
La nostra Destra nel PDL - http://www.lanostradestra.it/

Sabato, 15 Maggio, 2010 - 11:05

Medico, cura te stesso!

14/05/2010 - Arcigay Brescia

 

L’organizzazione a Brescia di una due giorni dedicata alle terapie riparative dell’omosessualità segna l’avvio, nel nostro paese, di una battaglia di lungo percorso, un tentativo grottesco  di restaurazione culturale che ha come obiettivo un anacronistico ritorno alla medicalizzazione dell’omosessualità, da tempo superata dalla comunità scientifica internazionale.

“La presenza a Brescia di Joseph Nicolosi, studioso riparatore, più volte censurato dal mondo accademico in ogni parte del mondo – afferma Luca Trentini, Segretario nazionale di Arcigay - è una pagina triste per la cultura della nostra città. Apprendiamo con soddisfazione l’ennesima condanna delle sue teorie da parte dell’Ordine degli psicologi della lombardia, a cui ci eravamo appellati nei giorni scorsi. Segno dell’evidente irrazionalità delle sue tesi. Confidiamo in una ferma reazione della società civile che possa definitivamente rompere il muro di pregiudizio che ancora protegge e giustifica il diffondersi di idee che pensavamo di aver consegnato all’oblio della storia. Reagiremo con forza e con orgoglio a questo attacco alla nostra integrità, all’onorabilità dei nostri genitori e alla nostra dignità personale”.

“Notiamo con rammarico la presenza fra le associazioni promotrici di questo seminario di numerose realtà cattoliche - dichiara Gianluca Archetti, Presidente di Orlando Arcigay di Brescia - ma ancor più ci preoccupa sapere chi stia dietro all’organizzazione di questo convegno, chi finanzi e sostenga la diffusione di teorie e terapie antiscientifiche e pericolose, capaci di provocare danni incalcolabili alle persone che vi si dovessero affidare. Chiediamo al Vescovo di Brescia di prendere posizione, di pronunciarsi chiaramente contro questo seminario che ha come unico obiettivo la diffusione di una percezione negativa delle persone omosessuali e la diffusione di teorie omofobiche e discriminatorie”.

Per affermare nuovamente le ragioni della scienza Arcigay Orlando ha promosso Venerdì 21 maggio alle ore 20.30 presso la Sala Brixia dell’Hotel Ambasciatori in Via Crocifissa di Rosa 92 a Brescia una Conferenza pubblica dal titolo Orientamento sessuale e libertà  - Psicologia e omosessualità: un approccio costruttivo.

Interverranno: Dott. Gialuigi Lepri, Psicologo e Psicoterapeuta - Università di Sassari, Dott.ssa Irene Petruccelli, Psicologa e Psicoterapeuta -  Università di Roma Tor Vergata e di Enna Kore, Dott.ssa Chiara Cavina, Psicoterapeuta, consulente ASL e Psicologa dell’età evolutiva - Università di Bergamo, Prof. Ermanno Marogna - Counselor, Paolo Patanè - Presidente nazionale ARCIGAY e Rita de Santis - Presidente nazionale AGEDO- Associazione genitori e amici delle persone omosessuali.

A chi ci dipinge come persone tristi, malate, deviate, perverse e instabili rispondiamo con un pomeriggio di “ordinaria visibilità”, Sabato 22 maggio a partire dalle ore 15 presso il parco Castelli, dietro lo stadio. Porteremo a Brescia i nostri volti, le nostre famiglie, la nostra normale diversità per mostrare alla luce del sole la realtà e la dignità delle nostre vite. Un pomeriggio aperto a tutti coloro che vogliono condividere con noi un’idea diversa di società.

Sarà la migliore risposta della comunità omosessuale all’ignoranza, allo stereotipo, alle paure infondate e al pregiudizio omofobico, vere malattie sociali per le quali ancora non si è trovata una terapia definiva.

Luca Trentini - Segretario nazionale Arcigay
Gianluca Archetti - Presidente di Orlando – Comitato provinciale Arcigay di Brescia

Giovedì, 13 Maggio, 2010 - 09:59

Contro l'omofobia tra Milano e Pavia

12/05/2010 - Arcigay CIG

 

Ecco le iniziative promosse da CIG - Arcigay Milano, in occasione della Giornata Mondiale contro l'omofobia 2010, in collaborazione con il Coordinamento lombardo delle associazioni lgbtq*.

Domenica 16 maggio, dalle 15, a Pavia, piazza della Vittoria
L'AMORE SPIAZZA
manifestazione con spettacolo, musica, dibattito e testimonianza - presenti tutte le associazioni lgbtq* più rappresentative a livello lombardo (Arcigay,. Arcilesbica, Milk, Rose di Gertrude, Guado, Arcobaleni-in-marcia, Crisalide, Fenice, Kob, Gaystatale, etc.) fino alle 19.

Lunedì 17 maggio, presso Sala Guicciardini, Milano, via M. Melloni 3, alle ore 20,45
dibattito a cura della Consulta per la laicità nelle istituzioni (di cui fa parte anche il Cig-Arcigay Milano)
con Alda Capoferri, Giovanna Camertoni, Helen Ibry e Franco Grillini.

Lunedì 17 maggio, ore 21, presso il Cig-Arcigay Milano, via Bezzecca 3
incontro formativo sulla giornata contro l'omofobia a cura delle sezioni Scuola e Cultura

introduzione di Fabio Pellegatta, e proiezione del docu-film "Paragrafo 175".

Venerdì 21 maggio, ore 21, presso l'auditorium della Libreria Claudiana, via F.Sforza, Milano
Dibattito pubblico sulla recente sentenza della Corte Costituzionale
partecipano: prof. avv. Vittorio Angiolini, costituzionalista della Statale di Milano, avvocato delle coppie di affermazione civile dinanzi la Corte; prof. Angelo Mattioni, ordinario di diritto costituzionale presso l'Università Cattolica di Milano.
E' la prima volta in assoluto che un docente della Cattolica affronta un pubblico dibattito su questo tema dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza della Consulta.

Inoltre il Cig-Arcigay Milano (unitamente agli altri comitati locali) seguirà e risponderà con adeguate iniziative la visita e l'intervento del notorio psichiatra Joseph Nicolosi (fondatore delle cosiddette terapie riparative negli USA), presente a Brescia (presso il gruppo Lot della diocesi bresciana) per un seminario proprio nei giorni 21-22 maggio.

C.I.G. - Centro d'Iniziativa Gay
Comitato Provinciale Arcigay Milano Onlus
Via Bezzecca 3
20135 Milano
Tel. 02/54122225 (lun-ven, ore 15-20)

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