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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Mercoledì, 16 Giugno, 2010 - 13:31

Wikileaks

Wikileaks
Posted Mar, 15/06/2010 - 15:56 by alexbottoni

logo wikileaksWikileaks è sia un sito web (raggiungibile alla URL http://wikileaks.org/ ) che una organizzazione internazionale (priva di una vera struttura formale), fondata nel 2006 da un vasto gruppo di dissidenti provenienti da Cina, Stati Uniti, Europa, Australia e Sudafrica. È diventata famosa ad inizio 2010 per aver diffuso uno scioccante filmato relativo alle “morti accidentali” provocate dagli americani in Iraq. In questo momento, Wikileaks custodisce e pubblica circa 1.200.000 (un milione e duecentomila) documenti riservati di varia provenienza, relativi alle malefatte di decine di governi sparsi nei cinque continenti. Per questa ragione viene considerato il più importante sito dissidente del pianeta. Molti studiosi ritengono addirittura che Wikileaks sia destinato a diventare una delle più importanti fonti di notizie per tutta la stampa del “mondo libero” nel XXI secolo. Nonostante questo, da diversi mesi Wikileaks è sull'orlo del fallimento. I costi di gestione sono cresciuti in maniera iperbolica, di pari passo con un enorme aumento del traffico sui suoi siti web e con un altrettanto enorme aumento del numero di documenti resi disponibili dai dissidenti di tutto il pianeta e memorizzati sui suoi server. In altri termini, Wikileaks è rimasta vittima del suo stesso spettacolare successo. A questa situazione, già pesante, si sono aggiunte recentemente le spese legali necessarie per difendere il suo direttore responsabile, Julian Assange, ed alcuni collaboratori dalle accuse di aver violato le leggi militari americane pubblicando i video delle morti accidentali in Iraq. Queste spese impreviste hanno spinto Wikileaks a lanciare una nuova raccolta fondi ed a chiedere a tutti coloro che credono in questa iniziativa di mostrare apertamente il proprio sostegno con un'apposita campagna pubblicitaria. Se volete contribuire in un modo o nell'altro a questa campagna di sostegno, trovate i dettagli a questa URL: http://wikileaks.org/ . I dettagli sulle “morti accidentali” in Iraq sono disponibili qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Collateral_murder#Leaked_video_footage .

Martedì, 15 Giugno, 2010 - 09:52

Ultimo saluto alla centenaria Amelia Bighelli.

Questa notte, a Milano, dopo 100 anni di vita, intensamente e degnamente vissuta, è partita per il Suo ultimo viaggio mortale la nostra carissima Camerata Ausiliaria AMELIA BIGHELLI (Volontaria Capo Nucleo del Servizio Ausiliario Femminile della Repubblica Sociale Italiana, storica attivista del Movimento Sociale Italiano, socia benemerita dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia e della Unione Nazionale Combattenti della RSI, presidentessa onoraria del comitato Destra per Milano, esempio e simbolo per tutta la comunità militante della destra lombarda). La salutiamo con gli occhi lucidi ma con il sorriso sulle labbra, come avrebbe voluto Lei, ricordandone la straordinaria vitalità e simpatia, il carattere forte e gentile, la coerenza umana prima che politica. I funerali si svolgeranno mercoledì prossimo, 16 giugno, alle ore 10.30 presso la Chiesa del Cimitero di Lambrate a Milano. Tutte le Associazioni d’Arma sono invitate a partecipare con bandiere, labari e gagliardetti. Ausiliaria Amelia Bighelli, Presente!

Domenica, 13 Giugno, 2010 - 13:52

Pride Milano 2010. Patanè: "Siamo oltre 20 mila, è solo l'inizio"

Siamo oltre 20 mila, ed è solo l’inizio” dichiara soddisfatto il presidente nazionale di Arcigay Paolo Patanè nel corso della manifestazione dell’orgoglio gay di Milano.

“Milano ha risposto massicciamente all’invito del gay pride 2010 e al nostro arrabbiato “Ora ne abbiamo abbastanza”. Migliaia di cittadini (etero, gay, famiglie, single, coppie sposate e non) sono con noi per dire basta all’omofobia e alla transfobia; basta alla vergogna che ci vede ultimi in Europa nel riconoscimento di pari diritti, basta alla discriminazione e alla violenza ai gay e basta al deficit di laicità che vive il nostro Paese”.

“Il pride di Milano”, continua Patanè, “ha denunciato, con un assordante fischio collettivo, l’inciviltà di un paese ancora primitivo per i diritti civili e di libertà. E’ necessario che maggioranza e opposizione diano risposte immediate a questo fischio”.
“L’orgoglio gay si trasferirà sabato a Palermo e Torino, il 26 giugno, a Napoli per il pride nazionale ed infine a Roma il 3 luglio.

Assisteremo ad un crescendo di partecipazione che darà finalmente voce a quella maggioranza silenziosa perché accantonata da politici e media che pretende di vivere in un Paese migliore”, conclude il presidente della maggiore associazione glbt (gay,
lebica, bisessuale e transessuale) italiana.

Ufficio stampa Arcigay

 

12/06/2010 - Stefano Bolognini - Ufficio stampa Arcigay

Venerdì, 11 Giugno, 2010 - 16:04

acqua potabile: tutela del servizio idrico pubblico di Milano

Gentili tutti/e,

come sapete è in corso la raccolta di firme ai 3 quesiti referendari per la ripubblicizzazione a livello nazionale dei servizi idrici che forniscono l'acqua potabile ed è bello sapere che a distanza di sole 6 settimane dall’inizio della campagna referendaria già 800.000 persone li hanno sottoscritti: di queste, 113.000 raccolte in Lombardia e 22.000 nella nostra città.
Coi 3 quesiti contenuti nel Referendum, si chiede l’abrogazione delle norme che obbligano i comuni a mettere sul mercato la gestione dei servizi idrici, ovvero acquedotti, fognature e depuratori. In primis la norma di cui si richiede la cancellazione è il famigerato art. 23 bis del cosiddetto Decreto Ronchi, col quale si impone la cessione ai privati della conduzione delle reti idriche, entro la scadenza del 31 dicembre 2011.
Con la loro firma a sostegno del Referendum, i cittadini della Lombardia vogliono manifestare la loro contrarietà alla privatizzazione di un bene vitale, qual è l’acqua. Già nel 2007 la voce dei cittadini lombardi aveva contestato una precedente legge regionale che obbligava alla privatizzazione dei servizi idrici: l’azione di protesta, sostenuta da 144 comuni, aveva portato alla modifica della legge lombarda nella direzione del mantenimento della gestione pubblica delle reti idriche.

In Lombardia l’impatto del Decreto Ronchi sarebbe devastante.
Sparirebbero aziende virtuose come Metropolitana Milanese - Servizio Idrico Integrato e Amiacque (ex CAP), che gestiscono gli acquedotti e i depuratori rispettivamente della città e della provincia di Milano.
Queste aziende, oggi totalmente pubbliche, in base al Decreto sarebbero costrette a lasciare il posto ad aziende private o, in alternativa, a mettere sul mercato almeno il 40% delle loro azioni. Si perderebbe in tal modo quel patrimonio di conoscenza e quella riconosciuta capacità di  gestione degli impianti,
conquistato in decenni dalle aziende pubbliche (per chi vuole sapere qualcosa di più dell'acquedotto milanese, che è pubblico sin dalla sua origine, 1889, riporto qui in fondo qualche nota tratte da "Le origini del civico acquedotto di Milano" di Gian Luca Lapini http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/acqua/acquedotto.htm).
Segnalo che nel 1889 fu ampiamente discusso se la gestione dell'acqua potabile dovesse esser pubblica o privata e allora chi promosse -con successo- l'impresa pubblica a Milano per la realizzazione e gestione dell'acquedotto ebbe a dire che non si poteva “convenientemente affidarsi a chi ne voglia fare motivo di lucro”.
PAROLE NON FURONO PIU' VERE DI QUESTE!
Ove i privati hanno la gestione dell'acquedotto (sia all'estero che in Comuni e/o Regioni d'Italia), i cittadini stanno subendo sulla loro pelle, anzi nelle loro tasche, l'aumento vertiginoso delle tariffe (+200%) senza alcun miglioramento del servizio, dato che per aumentare il profitto:
- in alcuni casi i gestori privati hanno non solo aumentato le tariffe ma anche tagliato i COSTI di manutenzione;
- in altri casi (ove la rete idrica è rimasta di proprietà del pubblico) i privati traggono solo profitti, lasciando all'ente locale (e quindi ai cittadini) le spese di ristrutturazione e ammodernamento della rete idrica. Della serie: i profitti a pochi (v. multinazionali francesi e italiane) e i costi a tutti, o meglio ai soliti!!

Alla luce di quanto sopra, oltre ad invitarvi a sottoscrivere i 3 quesiti referendari nei banchetti sparsi per la città, ho ritenuto doveroso presentare in consiglio di zona 3 la mozione allegata, che è stata condivisa da tutta l’opposizione di centro-sinistra. ObiEttivo della mozione è quella di ESPLICITARE NELLO STATUTO DEL COMUNE DI MILANO che il SERVIZIO IDRICO MILANESE DEVE RIMANERE PUBBLICO, dato che è un esempio di efficienza e professionalità, in linea con le performance europee.

Buona giornata a tutti/e
Antonella Fachin
Lista Fo
-------------------------------------

Acquedotto milanese:
.... Così alla fine di questa lunga diatriba prevalsero le modeste, ma concrete e realistiche opinioni dell'Ufficio Tecnico Comunale, in particolare del giovane ingegnere Felice Poggi, che proponeva di attingere alla falda freatica, la tradizionale fonte usata da secoli dai milanesi, costruendo però pozzi profondi, in modo da avere garanzie di purezza e salubrità dell'acqua.
In effetti, durante la costruzione dei primi due pozzi sperimentali, intrapresa nella seconda metà del 1888 nella zona dell'Arena, si constatò che a profondità di 20-30 metri degli strati compatti di argilla proteggevano la falda dalle infiltrazioni superficiali, così che alla profondità raggiunta dallo scavo (il primo pozzo fu spinto fino a 145 metri, il secondo fino a 81m), l'acqua era ottima ed abbondante. In questi pozzi l’acqua risaliva per pressione naturale fino a 3-4 metri dal livello del suolo, ed era così possibile aspirarla facilmente con delle pompe sistemate qualche metro più in basso del livello stradale, ed azionate con cinghie.
All'inizio del 1889 fu di conseguenza decisa la costruzione del primo impianto di pompaggio, che fu denominato "Arena" ed entrò in servizio prima della fine dell'anno stesso. Esso era alimentato dai primi due pozzi sperimentali e da altri quattro scavati nel frattempo. ...omissis...
Questo primo impianto ebbe una notevole importanza, perché il suo successo determinò l'impostazione tecnica che l'acquedotto milanese avrebbe poi conservato fino ad oggi (così come fino ad oggi avrebbe conservato la caratteristica di essere una iniziativa pubblica). Esso diede inizio ad un progressivo e costante sviluppo del servizio di distribuzione dell’acqua potabile, sostenuto dal deciso aumento dei consumi che si innescò via via che i milanesi si accorsero della comodità dell'avere acqua in abbondanza nelle proprie case, e che divenne "naturale" pensare che i nuovi edifici dovessero allacciarsi all'acquedotto. ..omissis...
La rete dell’acqua potabile divenne una sorta di fiore all’occhiello fra le varie attività volte a migliorare le condizioni di vita dei cittadini, che la municipalità intraprese negli anni di fine secolo, in quanto a differenza di altri servizi tecnici a rete, quali il
gas, l’elettricità e successivamente il telefono, fu organizzata fin dall’inizio come impresa pubblica in virtù di un carattere di necessità che, sostenevano i suoi promotori, non poteva “convenientemente affidarsi a chi ne voglia fare motivo di lucro”…..

Venerdì, 11 Giugno, 2010 - 12:03

istanza su provvedimenti da adottarsi contro l'omofobia

Ordine del Giorno, comunicazione e interrogazione in merito all’urgenza di dotare il Comune di Milano di provvedimenti adeguati per una poltica coerente ed efficace nel contrasto, prevenzione e repressione, dell’omofobia, a fronte di un acuirsi di tale fenomeno, in vista del Pride di Milano

  

Un'altra aggressione omofoba è avvenuta e ci ritroviamo a dover nuovamente esprimere solidarietà, prendere posizione, rispondere al fatto ignobile accaduto. Ci troviamo a dover ribadire nuovamente che in Italia necessitiamo di una legge contro l'omofobia. Ci troviamo nuovamente a dire che il Comune di Milano non ha ancora approvato una politica coerente per fronteggiare tale piaga, una violenza che affligge anche la nostra città. Ci troviamo nuovamente a denunciare forme di persecuzione contro persone lgbt, colpevoli solamente di esprimere liberamente il proprio orientamento, il proprio amore, la propria affettività. Ci troviamo nuovamente a ribadire che il Comune di Milano ha respinto nel maggio 2008 una proposta che prevedeva l'istituzione del Registro delle Convivenze Affettive. Ci troviamo nuovamente a dover sottolineare come diverse espressioni da parte di consiglieri della maggioranza di centrodestra, in Provincia di Milano, in Regione Lombardia, siano legittimanti atti di violenza contro persone lgbt. Ribadiamo ancora di più quanto Milano sia lontana da parametri europei dove esistono servizi municipali per aiutare e assistere le vittime dell'omofobia, dove esistono corpi specializzati delle Polizie Municipali volte a reprimere tali violenze, dove esistono servizi di informazione e iniziative nelle scuole funzionali a prevenire una piaga devastante e irrazionale. Ci troviamo nuovamente a dover denunciare chi paragona l'omosessualità a perversioni sessuali di ogni tipo, la necrofilia, la pedofilia, la coprofagia, nel momento in cui considera incostituzionale l'estensione della Legge Mancino alle aggravanti per atti commessi a danno di persone per motivi sessuali e di orientamento sessuale. Paolo Patanè, Presidente Nazionale di Arcigay, alla luce di quanto accaduto nella notte tra il 25 e il 26 maggio a Roma, dove un ragazzo è stato aggredito e percosso in pieno centro, Via Cavour, a pochi passi dal Colosseo, ha espresso chiaramente che il Movimento lgbt deve passare alla fase seconda: dalla protesta, giusta, necessaria nella sua dimensione di mobilitazione, all'incisività nei processi decisionali al fine di varare una legislazione che prevenga e reprima l'omofobia, unica vera malattia devastante. Io aggiungo che tale impegno civico non debba essere lasciato solamente al Movimento, ma a tutta la cittadinanza democratica e civile che vuole vivere un futuro più umano in cui la persona e la sua dignità siano rispettate come principi fondamentli di convivenza pacifica. Vorrei un impegno che non sia solo di indignazione da parte di tutta la cittadinanza in contrasto a ogni forma di persecuzione omofoba. Anche Milano, città dove abbiamo la maggiore presenza di persone lgbt, non è esente da tale violenza, e lo ha dimostrato, amaramente, in modo preoccupante, non solo a danno di Gianvito, il ragazzo 23 enne aggredito, e del suo amico, ma anche qualche mese fa in altre occasioni dove giovani sono stati percossi, derisi e umiliati in pubblico, il 24 ottobre scorso nella nostra zona, in Corso Lodi. Aspetto dal Comune di Milano, dalla Giunta e dai consiglieri una pronta, concreta ed efficace risposta che non può consistere se non nel provvedere a inserire con urgenza nella discussione l'approvazione di misure che condannino l'omofobia e che provvedano a garantire la prevenzione, soprattutto con azioni congiunte nelle scuole, e un'utile repressione del terribile fenomeno odioso. Attendere ancora sarebbe nocivo, lo assicuro, oltreche insipegabilmente assurdo e chiedo alla Commissione Pari Opportunità del Consiglio Comunale di Milano, alla Commissione Politiche Sociali del Comune di Milano, all’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano, all’Assessorato alla Sicurezza del Comune di Milano a quale stato siano le proposte inerenti a politiche di estensione dei diritti e di garanzie alle persone lgbt, in riferimento anche ad azioni volte a rendere più efficaci interventi di prevenzione e di repressione di reati a sfondo omofobico.

Da ultimo il Consiglio Comunale di Livorno ha approvato una delibera in cui sostiene l’iniziativa dell’Italia di aderire alla proposta di decriminalizzazione universale dell’omosessualità presso l’ONU, presentata dalla presidenza di turno francese dell’Unione Europea, e accolta da tutti gli altri Paesi

dell’Unione Europea, sollecitando il Parlamento Italiano all’approvazione di una normativa specifica che tuteli le cittadine ed i cittadini contro ogni forma di manifestazione di tipo omofonico e transfobico. Lo stesso Consiglio Comunale di Livorno invita a promuovere anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica, nonché interventi nella scuola, in collaborazione con gli organismi istituzionali di competenza, affinché l’istituzione deputata all’educazione dei futuri cittadini sviluppi una cultura della diversità e operi quindi quale luogo principale per lo sviluppo di iniziative dedicate alla lotta contro le discriminazioni. Tali proposte potrebbero essere prese come esempio virtuoso di un’amministrazione nel prevenire una forma di intolleranza ignobile e irricevibile per un Paese e una metropoli che si definiscono europee e civili. Sabato alle ore 16 in Piazza Castello ci sarà il concentramento per dare seguito alla Cristopher Street, il Pride di Milano, in attesa di quello nazionale che si terrà sabato 26 giugno a Napoli. E’ forte la speranza che da tale mobilitazione, a cui tutte e tutti sono invitati, si possa dare avvio a una concreta politica volta a promuovere la dignità della persona lgbt, la sua tutela da ogni forma di emarginazione e di discriminazione dettata da pregiudizi.

  

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra – Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4

Venerdì, 11 Giugno, 2010 - 12:00

interrogazioni presentate in consiglio di zona il 10 giugno


Mercoledì, 9 Giugno, 2010 - 01:44

Diritti gay, male l'Italia, vince la Svezia

07/06/2010 - Repubblica.it

 

LA CLASSIFICA
Diritti dei gay, male l'Italia
Gli svedesi i più "omo-friendly"
L'associazione Ilga-Europe stila la graduatoria degli stati che tutelano maggiormente, a livello legislativo, le persone omosessuali. Dominano le nazioni nordiche e la Spagna. Il nostro paese ai livelli di Serbia e Georgia
Da Repubblica.it - Marco Pasqua

E' LA SVEZIA il Paese più gay-friendly d'Europa, che garantisce, a livello legislativo, parità di trattamento alle persone omosessuali, oltre a fornire valide tutele normative contro l'omofobia. Con i suoi 10 punti (su un massimo di 10), guida una classifica redatta da Ilga-Europe (il ramo europeo della International lesbian and gay association).

Per stilare questa vera e propria mappa dei diritti umani riconosciuti alla comunità omosessuale, e denominata Rainbow Europe Country Index, si è tenuto conto della legislazione vigente nei singoli Paesi.

L'Italia si colloca nella fascia delle nazioni più omofobe: è ai livelli di Georgia e Serbia (qui, nel 2009, il governo cancellò all'ultimo momento il Gay Pride). "Siamo un Paese omofobo, e questi dati non mi stupiscono affatto", osserva Paola Concia, deputata del Pd.

Nell'elaborare questa classifica, l'associazione europea che si batte per i diritti delle persone omosessuali e transessuali, ha assegnato un punto a ogni Paese per ognuna delle seguenti occorenze:
- quando la legislazione tutela la discriminazione per motivi di orientamento sessuale.
- quando si riconoscono le unioni tra persone dello stesso sesso
- quando si garantiscono i diritti genitoriali tra partner dello stesso sesso
- quando si giudica l'omofobia in quanto espressione di odio e criminalità

Punti negativi, invece, vengono assegnati nel caso di legislazioni che vietino ancora gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso o che violino i diritti delle persone gay e lesbiche di riunione pacifica e libertà di associazione.

La liberale Svezia è l'unica ad aver raccolto tutti i punti disponibili, seguita (a nove punti), da Belgio, Olanda, Norvegia, Spagna. Terzi classificati, con otto punti, Islanda e Regno Unito. L'Italia, ferma ad appena un punto, è in fondo alla classifica, in decima posizione: a farle compagnia ci sono Georgia, Grecia, Malta, Montenegro, Serbia. Peggio del Belpaese hanno fatto la Città del Vaticano e la Polonia (ferme a 0 punti), la Bielorussia e la Turchia (-1 punto) e, infine, Russia e Ucraina (- 2 punti).

La mappa, che non tiene però conto dei diritti delle persone transessuali (su questo punto Ilga sta lavorando ancora ad una raccolta dati esaustiva), conferma una dura relazione presentata nel marzo dello scorso anno dall'Agenzia europea per i diritti fondamentali (FRA): secondo quel documento l'Italia risultava per numero di abitanti, il Paese con il più alto tasso di omofobia sia sociale che politica e istituzionale.

L'indice dell'Ilga, tra l'altro, non prende in esame le frequenti aggressioni omofobe che si registrano a livello nazionale, adottando esclusivamente un approccio di tipo legislativo. L'unico punto che l'Italia si è aggiudicato, è stato merito del recepimento di una direttiva europea, che tutela le persone omosessuali sul luogo di lavoro.

"Inutile negare che siamo un Paese omofobo", dice a Repubblica.it Concia. "All'estero siamo visti come i vecchi Paesi dell'Est. In pratica, i miei colleghi deputati di Francia e Germania ci considerano allo stesso livello dei nuovi ingressi nell'Unione euopea. Non mi stupisce il fatto che siamo in una posizione così bassa". La Concia ricorda anche il travagliato cammino della proposta di legge contro l'omofobia, di cui lei stessa è la relatrice: "Se ne discute dal 10 dicembre in commissione Giustizia. La Lega ha già fatto sapere di essere contraria. Cosa farà il Pdl? Ora dovrà giocare a carte scoperte, e dire da che parte sta realmente".

"L'Italia dimostra di non essere realmente entrata a far parte dell'Unione europea", osserva invece Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay. "Da troppo tempo si fanno solo valutazioni di natura economica, mentre il passaggio nell'Unione dovrebbe tenere conto di questioni sociali e politiche. Siamo di fronte ad un problema, dal punto di vita del riconoscimento dei diritti gay. Un problema della classe politica italiana, che è più indietro della società che rappresenta. Tra i Paesi fondatori dell'Unione europea", continua Patanè, "l'Italia è l'unica ad essere priva di una legge sulle coppie omosessuali e una legge contro l'omofobia e la transfobia".

Stefano Bucaioni, responsabile affari internazionale di Arcigay, fa notare come già il dipartimento esteri americano, nel suo rapporto annuale sui diritti umani, abbia messo in luce l'omofobia tutta italiana: "In quel rapporto, che prendeva in esame anche la aggressioni verso i gay, si evidenziava l'assenza di una legislazione contro l'omofobia".

LA CLASSIFICA COMPLETA

1) Svezia 10
2) Belgio 9
2) Olanda 9
2) Norvegia 9
2) Spagna 9
6) Islanda 8
6) Regno Unito 8
8) Andorra 7
8) Danimarca 7
10) Finlandia 6
11) Francia 5
11) Germania 5
11) Portogallo 5
14) Croazia 4
14) Lussemburgo 4
14) Slovenia 4
14) Svizzera 4
14) Ungheria 4
19) Austria 3
19) Irlanda 3
19) Kosovo 3
19) Repubblica Ceca 3
19) Romania 3
24) Albania 2
24) Bosnia-Erzegovina 2
24) Bulgaria 2
24) Estonia 2
28) Georgia 1
28) Grecia 1
28) Italia 1
28) Malta 1
28) Montenegro 1
28) Serbia 1
34) Armenia 0
34) Azerbaigian 0
34) Cipro 0
34) Città del Vaticano 0
34) Lettonia 0
34) Liechtenstein 0
34) Monaco 0
34) Polonia 0
34) Repubblica di San Marino 0
34) Rep. Ex Jugosl. di Macedonia 0
44) Bielorussia -1
44) Moldova -1
44) Turchia -1
47) Russia -2
47) Ucraina -2

Martedì, 8 Giugno, 2010 - 20:44

9 giugno: manifestazione per dire NO all'inceneritore nel parco AGRICOLO Sud

Per opportuna informazione e diffusione e, se potete, partecipazione.
L'appuntamento per la manifestazione contro l'ipotesi di costruire un inceneritore nel Parco Agricolo Sud Milano è dunque fissato alle ore h.14:00 di domani 9 Giugno 2010 presso la sede della Giunta Regionale della Lombardia in via Pola n.12 in concomitanza con lo svolgimento della citata "Conferenza dei Servizi", dove si deciderà anche del futuro della nostra salute (e del nostro portafogli).
 
Cari saluti
Antonella Fachin
---------------------
Buongiorno a tutti.
 
Ricordo che per domani 9 Giugno 2010 in Regione Lombardia (v.Pola, 12) è prevista la cosiddetta "Conferenza dei Servizi" nella quale verrà chiesta l'opinione dei sindaci coinvolti dal progetto di costruzione dell'inceneritore nel Parco Sud.
In realtà sono già (e da anni...) state sentite le opinioni di esperti della gestione dei rifiuti, come recentemente Paul Connett a Rozzano, i quali hanno autorevolmente bocciato una soluzione che serve (tanto per cambiare) solo ad arricchire l'improprio settore edile che spinge per costruire un mostro ecologico con i finanziamenti del CIP6, con i quali gli esperti della gestione dei contributi pubblici (che nulla sanno di gestione rifiuti) ci fanno pagare le nostre bollette ben il 7% in più del dovuto, per i loro affari che nulla c'entrano con la vera sostenibilità ambientale delle  energie realmente rinnnovabili (geotermico, solare, eolico, etc.).
Ricordo come l'incenerimento non elimina le discariche, bensì richieda addirittura l'apertura di discariche speciali per rifiuti tossici a causa delle ceneri rimaste dopo la combustione (rimangono 300 Kg. di ceneri tossiche per ogni tonnellata di rifiuti indifferenziati bruciata!), e anche per smaltire i rifiuti tossici non bruciabili e i filtri intasati di schifezze di ogni genere.
Infine la combustione comporta il rilascio di inquinanti di svariata natura: fumi, ceneri, inerti, fanghi reflui, scorie tossiche, diossina e nanoparticelle cancerogene che nessun filtro è in grado di trattenere visto che, per esempio a Brescia vi è il divieto di pascolo nelle zone circostanti l'impianto di incenerimento A2A, dove è stato verificato scientificamente un aumento dei casi tumorali.
Inoltre un inceneritore produce una minima quantità di energia elettrica, funzionale solo alla riscossione del contributo del CIP6 e dei contributi statali, e soprattutto disincentiva la reale raccolta differenziata, quella che può far diminuire davvero la tassa rifiuti in base a quanto si differenzia.
Mercoledì sarà l'ultima occasione per fare sentire la voce dei cittadini contrari alla falsa soluzione dell'inceneritore (per giunta previsto in pieno Parco Agricolo nella periferia Sud di Milano!), che comporterà solo un impoverimento per la zootecnia circostante all'impianto, una diminuzione del valore delle nostre case, uno spaventoso aumento del traffico pesante di camion carichi di indifferenziata lombarda (e di altre regioni), allontanandoci sempre più dall'unica vera sostenibilità di essere responsabili, ognuno per ciascuno, della differenziazione di ciò che si scarta.
A maggior ragione sapendo (ma bisogna informarsi...) che esistono praticabili alternative oggettivamente migliori sotto ogni aspetto e, in particolare, a costi sociali ed economici estremamente inferiori come il centro riciclo di Vedelago (www.centroriciclo.com) creato dalla benemerita Dottoressa Carla Poli, una delle tante realtà concrete che basterebbe copiare nel resto d'Italia...
L'appuntamento per la manifestazione contro l'ipotesi di costruire un inceneritore nel Parco Agricolo del Sud Milano è dunque fissato alle ore h.14:00 di domani 9 Giugno 2010 presso la sede della Giunta Regionale della Lombardia in via Pola n.12 in concomitanza con lo svolgimento della citata "Conferenza dei Servizi", dove si deciderà anche del futuro della nostra salute (e del nostro portafogli).

 
"Salute" a tutti,
alessandro diano

 
--
"Come si fa a ignorare che non è lecito investire per fabbricare prodotti di consumo durevole come quelli dei due secoli scorsi, dato che il Pianeta non è più in grado di metabolizzarne i rifiuti?"
(Pierpaolo Benni, "Bravo Rio", 2 Ottobre 2010)

Lunedì, 7 Giugno, 2010 - 17:17

Il Buon Governo della Cultura a Milano

Roberto Jonghi Lavarini Vi invita a partecipare, Martedì 8 giugno alle 19.00, presso il Circolo di Via Marina (angolo Via Senato a Milano), all'incontro-dibattito con il Prof. Stefano Zecchi (Professore di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano), Massimo Buscemi (Assessore alla Cultura della Regione Lombardia) e il Sen. Marcello Dell’Utri (Presidente dell’Associazione Nazionale “Circolo del Buongoverno”), ricordando ed apprezzando la preparazione culturale, la coerenza politica ed il coraggio intellettuale dei tre personaggi che hanno sempre mostrato grande apertura e sincero interesse anche nei confronti della destra italiana, senza pregiudizi e senza complessi.

Lunedì, 7 Giugno, 2010 - 09:28

Interrogazioni presentate in CDZ 4 - 27 maggio 2010


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