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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Venerdì, 24 Settembre, 2010 - 09:36

Omofobia e transfobia. Chiediamo immediata audizione in Commissione giustizia

23/09/2010 - Stefano Bolognini, Ufficio stampa Arcigay

 

E’ ormai sotto gli occhi di tutti la violenza quotidiana che colpisce omosessuali, lesbiche e transessuali, le loro famiglie e i loro amici nel nostro Paese.

L’episodio di intolleranza ai danni di un cittadino di Ragusa è solo l’ultimo di una escalation che ha reso l’omofobia e la transfobia vere e proprie emergenze nazionali.

“In Commissione giustizia si sta svolgendo l’iter legislativo su di una legge a prevenzione del fenomeno”, spiega Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay.

“E’ urgente e necessario che la Commissione dia audizione all’associazionismo lgbt italiano. In quella sede vorremmo offrire al legislatore un quadro dettagliato e dati reali sull’emergenza in corso , anche sulla base dell’esperienza trentennale di prevenzione del fenomeno e sostegno alle vittime”.

“Disponiamo – aggiunge il presidente di Arcigay - di un patrimonio di esperienza e di innumerevoli segnalazioni su tutto il territorio nazionale, che non possono essere ignorate dalla Commissione giustizia.

Consideriamo l’estensione della legge Mancino ai reati contro l’omofobia e la trans fobia l’unico strumento idoneo a fornire risposte normative perché dispone di apparato sanzionatorio efficace e, non meno necessario, favorisce percorsi culturali di prevenzione. L’omofobia distrugge la vita di decine di persone e va cancellata al più presto”.

“Il problema con i casi di omofobia”, aggiunge Salvatore Milana, presidente di Arcigay Ragusa, “è il sommerso. Finalmente nella nostra città un omosessuale, a cui va tutta la nostra solidarietà, è riuscito a trovare il coraggio per denunciare l’intolleranza subita. Non era mai accaduto prima, eppure sappiamo di lanci di pietre, botte e atti di vandalismo alle auto che non vengono denunciati per paura. Invitiamo tutti gli omosessuali a rivolgersi alla nostra associazione: forniremo loro piena solidarietà e il sostegno legale necessario”.

Salvatore Milana, presidente Arcigay Ragusa

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay

Mercoledì, 22 Settembre, 2010 - 16:19

Gay picchiati alle Colonne: arrestati due giovani di estrema destra

Gay picchiati e rapinati alle Colonne
arrestati due giovani di estrema destra

 

http://milano.repubblica.it

L'episodio nello scorso maggio in piena zona movida: nel mirino anche un extracomunitario
 

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Gli agenti della Digos hanno eseguito a Milano due ordini di custodia cautelare per rapina aggravata, percosse e ingiurie nei confronti dei due aggressori di una coppia omosessuale e un cittadino extracomunitario, lo scorso 30 maggio in zona Colonne di San Lorenzo. Si tratta dei milanesi Marco Ciampa e Andrea Filippo Tatoli, 41 e 42 anni, simpatizzanti di estrema destra.

I due quella sera tornavano da un raduno degli skinheads di destra organizzato a Cinisello Balsamo. Raggiunte le Colonne di San Lorenzo, arrestati avevano aggredito a calci e pugni una coppia gay e poco dopo, in via Torino, avevano strattonato e rapinato un africano. La polizia, a partire dai video acquisiti dalle telecamere sistemate in strada, hanno comparato i dati dell'auto su cui sono fuggiti e riconosciuto i colpevoli descritti dalle vittime. I due, con precedenti per reati legati a condotte violente, tra cui la rissa, bazzicavano ambienti di estrema destra come Skin e Cuore Nero. Sono stati raggiunti nelle loro abitazioni, in zona viale Monza, dove sono stati trovati coltelli, tirapugni e un manganello telescopico.
 

Mercoledì, 22 Settembre, 2010 - 08:23

Festa Nazionale del PDL a Milano

Programma ufficiale della Festa Nazionale del Popolo della Libertà che si terrà al Castello Sforzesco di Milano:

http://destrapermilano.blogspot.com/2010/09/programma-festa-naz-pdl-milano.html

Lunedì, 20 Settembre, 2010 - 20:04

LETTERA DEL FIGLIO DI UN OPERAIO

LETTERA DEL FIGLIO DI UN OPERAIO
Ero tornato da poche ore, l'ho visto, per la prima volta, era alto, bello,
forte e odorava di olio e lamiera.
Per anni l'ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua
bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica.
L'ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato
dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo.
L'ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie.
L'ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli
permetteva di farmi frequentare l'università.
L'ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lire per
ogni ora di lavoro.
L'ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha
detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.
Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l'età
lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma
dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali
affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli
operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire
che la modernità richiede di tornare indietro.
Ma mi è mancata l'aria, quando lunedì 26 luglio 2010,  su " La Stampa" di
Torino, ho letto l'editoriale del Prof . Mario Deaglio. Nell'esposizione
del professore, i "diritti dei lavoratori" diventano "componenti non
monetarie della retribuzione", la "difesa del posto di lavoro" doveva essere
sostituita da una volatile "garanzia della continuità delle occasioni da
lavoro", ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al
minimo, non necessitava più del "tempo libero in cui spendere quei salari",
ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte
(teoria ripetuta dal Prof.  Deaglio a Radio 24 tra le 17,30  e la 18,00 di
Martedì 27 luglio 2010).
Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è
capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun
valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l'aria.
Sono salito sull'auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino.
Sono corso a casa dei miei genitori, l'ho visto per l'ennesima volta. Era
curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva
barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padre, operaio al
reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo
libero con la sua famiglia, quello era gratis.
Odorava di dignità.
(Luca Mazzucco)

Giovedì, 16 Settembre, 2010 - 23:50

Onorevoli, un po' di coraggio!

16/09/2010 - Ufficio stampa Arcigay

 

Mercoledì mattina 15 settembre 2010 la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha ricominciato la discussione in merito ad un legge contro l'omofobia e la transfobia.

Ricordiamo che i numerosi casi di aggressioni ai danni di gay lesbiche e trans, l'inottemperanza ai trattati internazionali, da ultimo la carta di Nizza, impongono al legislatore l'urgenza di un intervento legislativo volto a stroncare una pratica violenta e diffusa che colpisce quotidianamente le persone lgbt.

Le proposte in discussione sono due, quella dell'on. Soro (PD) e quella dell'on. Di Pietro (IDV).

La proposta dell'Italia dei Valori rispecchia completamente le nostre richieste, prevedendo l'estensione della legge Mancino ai reati di odio conto la nostra comunità e intervenendo in modo deciso contro le cause che provocano tali atti anziché solo sugli effetti degli stessi.

Sconcertante la proposta a firma Soro (PD). Oltre che per la timidezza della proposta che ben poco serve ad una protezione efficace dalle aggressioni (l'intera proposta si riduce all'introduzione di una aggravante generica), non possiamo non rilevare la scelta del PD di escludere volutamente dalle già magre tutele i reati contro l'onore, ovvero tutta quella serie di fattispecie di reato, dall’ingiuria alla diffamazione che colpiscono ed intaccano la dignità ed il valore sociale delle persone.

In pratica è come dire che l’onorabilità delle persone lesbiche, transessuali e gay vale meno di quella di qualunque altra persona. Si tratta di una discriminazione particolarmente odiosa e oltraggiosa che offende i circa 2 milioni di cittadini italiani LGBT. Quale motivazione può mai giustificare una simile esclusione?

Ci sembra di essere tornati agli anni 60 quando il movimento si affrancava dalla condizione di vergogna e clandestinità e rivendicava la propria visibilità e la propria dignità.

Abbiamo il timore di essere di fronte all'ennesimo provvedimento inefficace e sottolineiamo con preoccupazione il pericolo che la proposta di legge del PD possa essere adottata come testo base.

Siamo certi che l'on. Paola Concia, alla quale va la nostra stima e fiducia, unica lesbica dichiarata in parlamento e relatrice in commissione saprà scongiurare il pericolo che la proposta di legge del suo partito possa essere adottata come testo base.

Chiediamo di essere ascoltati e di dar voce alle associazioni lgbt italiane.
Monitoreremo i lavori della commissione e siamo pronti a scendere in piazza per difendere la dignità della nostra comunità. E' avvilente constatare come nel resto del mondo e oramai in quasi tutta Europa l'agenda parlamentare preveda discussioni sul matrimonio, quando in Italia, si discute ancora di dignità. Non ci stancheremo mai di affermare che un'efficace lotta contro i reati omofobici deve prevedere l'abbattimento di ogni discriminazione e l'affermazione de facto dell'uguaglianza formale di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Ciò significa una seria legge per l'accesso al lavoro delle persone trans, il matrimonio civile, l'accesso all'adozione e alla procreazione medicalmente assistita per le persone e le coppie omosessuali nonché l'adozione di leggi
a tutela dei numerosi figli di gay, lesbiche e persone transessuali.

Rita De Santis Presidente nazionale AGEDO
Giuseppina La Delfa Presidente nazionale Famiglie Arcobaleno
Paolo Patanè Presidente nazionale Arcigay
Francesca Polo Presidente nazionale ArciLesbica

Giovedì, 16 Settembre, 2010 - 14:13

Brunetta e l'IGF



A conclusione dei lavori dell'IGF tenutosi a Rio nel 2007, Markus Kummer, Coordinatore esecutivo del Segretariato ONU per l'IGF, a seguito dell'intenso confronto dei diversi workshop, che aveva riportato nella sessione plenaria le difficoltà del processo di regolazione di un media globale come Internet, disse che la proposta di un Internet Bill of Rights poteva costituire una soluzione. Una proposta multistakeholder e multilevel nata in Italia, lanciata al WSIS di Tunisi con il Ministro Stanca discussa in un appuntamento internazionale ospitato a Roma dal Governo Prodi, sviluppata in un workshop specifico all'IGF di Atene e che proprio in Brasile dava corpo ad una coalizione dinamica, come previsto dall'IGF, oltre ad un impegno congiunto dei governi di Italia e Brasile. Cosa è accaduto in seguito? Il governo brasiliano attraverso il Comitato di Gestione di Internet ha approvato i "Principi per la Governance e l'Uso di Internet in Brasile", che hanno recepito quanto detto nella dichiarazione congiunta italo-brasiliana su diritti, libertà, privacy, accesso, consumatori ecc. La Coalizione Dinamica si è unita ad altre centrate sul tema dei diritti dando vita ad una ampia Coalizione Dinamica sui Principi e i Diritti di Internet che in occasione dell'IGF di Vilnius ha presentato la "Carta dei Diritti Umani e dei Principi di Internet" , frutto di una intensa e inclusiva discussione in rete e non. La Commissione per le Libertà Civili del Parlamento Europeo ha proposto al Parlamento Europeo una risoluzione, approvata, che invita il Consiglio a "esortare tutti gli attori di Internet a impegnarsi nel processo in corso della "Carta dei diritti di Internet", che si basa sui diritti fondamentali esistenti, promuove il loro rispetto e incoraggia il riconoscimento dei principi emergenti; al riguardo, un ruolo di primo piano incombe alla coalizione dinamica sulla Carta dei diritti di Internet".
L'attuale governo italiano ed il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Renato Brunetta hanno completamente ignorato questo processo, così hanno lasciato cadere la consulta, presieduta da Stefano Rodotà, che lo animava, senza alcun passaggio di consegne o continuità. Oggi all'IGF di Vilnius, che vede la questione dei diritti umani nella dimensione digitale al centro di tutti gli interventi di apertura, l'Italia presenta il "metodo Azuni" come conseguenza coerente con quanto negli anni scorsi aveva contribuito a mettere in moto. Ora, occorre avere del fegato e una bella faccia tosta per sostenere che una iniziativa di palazzo, il cui obiettivo, parole del ministro Brunetta "non è fare nuove norme ma costruire una tassonomia dei problemi percepiti e delle opportunità che offre la rete e successivamente una mappatura delle relative best practices mondiali", abbia una coerenza con una pratica di partecipazione inclusiva propria dell'IGF, con un'azione su più livelli istituzionali, con la valorizzazione dell'attività sussidiaria dei imprese e associazioni attraverso i codici di autoregolamentazione, con la definizione evolutiva, diremmo "wiki", di una carta dei diritti capace di evolvere insieme alla rete e alle questioni inedite che essa propone e proporrà.
Forse non ci si poteva attendere di più da chi ha cercato di fermare l'irruzione dei cittadini nella comunicazione con la legge sulle intercettazioni, che anche le 400.000 firme raccolte in rete ed il dibattito su di essa e da essa sviluppatesi hanno al momento fermato. Sarà proprio da lì e da quella sensibilità che occorre ripartire per riconnettere, con metodi e temi coerenti, il Paese ai processi internazionali che riconoscono nella rete digitale interattiva non una minaccia ma il più ampio spazio pubblico mai conosciuto dall'umanità. Una prima occasione di confronto è promossa dall'Università Statale di Milano il 20 settembre: "Media sociali, condivisione e partecipazione informata" è il tema della sessione pomeridiana, curata da DICo e dal social network Condividi la Conoscenza. Trovate tutte le informazioni, i link per le iscrizioni e il programma, sul sito di UniMI http://www.unimi.it/news/44920.html Qualcuno dovrebbe spiegare al ministro che tanto le simulazioni, quanto le bufale in rete, dove agisce un'opinione pubblica avvertita, hanno le gambe

Martedì, 14 Settembre, 2010 - 09:41

Grande successo politico di Destrafuturo a Milano

Grande successo del movimento Destrafuturo per la riuscita riunione politica organizzata, ieri sera a Milano, alla quale hanno partecipato un centinaio fra dirigenti, amministratori locali e storici militanti della destra italiana (MSI ed AN) che ora si riconoscono nel Popolo della Libertà.
L’On. Massimo Corsaro, deputato e vice coordinatore regionale del PDL in Lombardia, ha fatto il punto sulla complessa situazione politica nazionale, confermando la ferma volontà del Governo Berlusconi di andare avanti fino a fine legislatura, realizzando il programma di riforme e tutti gli impegni presi con gli elettori in materia di federalismo fiscale e decentramento amministrativo, riforma del fisco e della giustizia, sostegno alle famiglie ed alle imprese, sicurezza dei cittadini e blocco della immigrazione clandestina. Corsaro ha anche aggiunto di non temere e di tenersi comunque pronti ad elezioni politiche anticipate, in caso di ulteriori trabocchetti degli scissionisti finiani. Infine l’autorevole rappresentante lombardo del PDL ha dichiarato che oggi la destra italiana (senza Fini) può finalmente ritornare a parlare chiaro ai propri elettori di valori, coerenza e tradizione.
Stefano Di Martino, vice Presidente del Consiglio Comunale di Milano e rappresentante della destra a Palazzo Marino da tre legislature, ricordando i numerosi risultati positivi ottenuti dalla amministrazione di centro-destra, ha anticipato ed assicurato che Letizia Moratti sarà ufficialmente confermata candidato Sindaco, domenica 3 ottobre, in Piazza Duomo, da Silvio Berlusconi. Di Martino ha invitato la destra del PDL ad incidere maggiormente sul programma di governo della città metropolitana ma anche sulla selezione della classe dirigente (candidati, nomine e consulenze) con proposte precise e concrete.
Altro graditissimo ospite della serata ed unico esponente del PDL non proveniente da AN, è stato Emanuele Villantieri, portavoce milanese dei Circoli del Buon Governo che, dopo aver portato il saluto del Senatore Marcello Dell’Utri, ha confermato la piena disponbilità dei circoli di Via Marina (Via Senato a Milano) a collaborare su iniziative politiche, culturali e formative atte a rafforzare ed a radicare il PDL nella società e sul territorio.
L’Ing. Michele Puccinelli, padrone di casa e coordinatore della serata, ha ricordato la coerente storia politica di Destrafuturo e le numerose iniziative a tutela dello storico patrimonio valoriale, culturale, politico ed anche economico ed immobiliare della destra italiana. A questo proposito Puccinelli senior ha confermato l’azione legale collettiva (class action) nei confronti della Fondazione AN e la stesura di un nuovo documento politico da distribuire, in forma di volantino, alla imminente Festa Nazionale del PDL che si terrà al Castello Sforzesco di Milano dal 23 settembre al 3 ottobre.
Tutti i presenti hanno ribadito la propria fedeltà ai valori fondanti ed al programma del PDL chiedendo che il partito si organizzi sul territorio in base a tre semplici e chiari principi: partecipazione, trasparenza e meritocrazia.

Alla serata erano presenti: Carlo Brignolo Gorla (portavoce di Destrafuturo), Giovanni Grigillo (già consigliere comunale), Roberto Jonghi Lavarini (già presidente di circoscrizione), Dario Macchi (giornalista e presidente della gloriosa Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia di Milano), il Prof. Giuseppe Manzoni di Chiosca, la Contessa Elena Manzoni di Chiosca (mamma di Pippa Bacca), Francesco Marotta e Mario Mazzocchi (di Destra per Milano), Fulvio Moneta Caglio (presidente del Circolo Carlo Magno), Francesco Sciscio, Massimiliano Prati , Guido Puccinelli (venuto appositamente da Londra per partecipare alla riunione) ed Enrico Verga (di Como).
Impossibilitati ad intervenire, hanno mandato il proprio saluto: il Ministro della Difesa, Onorevole Ignazio La Russa; il Sottosegretario agli Esteri, Senatore Alfredo Mantica; il Comandante Antonio De Simone (presidente del Circolo Gabriele D’Annunzio) ed il Conte Fernando Crociani Baglioni (presidente del Centro Studi Patria e Libertà di Roma) acclamato rappresentante di Destrafuturo per il centro Italia.

Lunedì, 13 Settembre, 2010 - 12:12

interrogazioni presentate in cdz 4 - 9 settmbre 2010


Venerdì, 10 Settembre, 2010 - 17:03

Convegno in Consiglio di Zona 4 sulla Partecipazione attiva dei Cittadini alla vita Politica

Il Convegno sulla Partecipazione dei Cittadini alla vita Politica e Sociale, organizzato dall'Associazione "Il Gabbiano", è stato ufficializzato e calendarizzato e si svolgerà

Sabato 9 Ottobre 2010

Presso la Sala Consiliare del Consiglio di Zona 4 

Via Oglio 18

MILANO

col seguente Programma:

1.     Presentazione
              Guido Miserandino – Presidente di Il Gabbiano
2.     L’ordinamento Parlamentare
              Paolo Zanichelli – Presidente Consiglio di Zona 4  
3.     Il punto di vista della Costituzione Italiana
              Bruno Aprile – Presidente Comitato Cittadino Democrazia Diretta
4.     Cosa si fa in Lombardia e nel mondo
              Fiorella De Cindio - Presidente della Fondazione RCM  - Rete Civica di Milano 
5.     Bozza di Regolamento comunale presentata all’amministrazione di Lomazzo
              Graziano Polli – Associazione Culturale Immagina Lomazzo
6.     Un Esperimento di DD “La parola ai Cittadini”
              Dario Rinco
              E tutto il pubblico
7.     Dibattito
8.     Conclusione

Data la grande attualità e l'interesse dell'argomento, si spera in una folta partecipazione di pubblico.

Per informazioni e delucidazioni:

il_gabbiano_1816@libero.it

330720931

Guido Miserandino Presidente associazione Il Gabbiano

Venerdì, 10 Settembre, 2010 - 01:10

Italia ancora zimbello d'Europa

 08/09/2010 - Ufficio stampa Arcigay

 

Il 7 settembre 2010, durante il dibattito al parlamento europeo sulla libertà di circolazione all'interno della Comunità Europea e i diritti delle coppie dello stesso sesso, l'Italia si è di nuovo dimostrata lo zimbello d'Europa in tema di diritti civili.
Gli europarlamentari di PDL e Lega sono riusciti a distinguersi in negativo sul tema della libertà di circolazione e del rispetto dei diritti delle coppie dello stesso sesso sposate o che hanno contratto diverse forme di unione riconosciute all'estero, sul quale la stessa Commissione Europea si era già espressa nel 2004 con una specifica risoluzione che invitava gli stati membri a garantire tale diritto.

L'Italia era stata chiamata a garantire diritti a quelle coppie di persone dello stesso sesso che, sposate o unite legalmente all'estero, si trasferisco stabilmente nel paese o vi si trovano a transitare per brevi periodi e che si trovano in condizione di oggettiva discriminazione per l'assenza di una legge di tutela dei diritti dovere delle coppie di persone dello stesso sesso.

La maggioranza assoluta degli europarlamentari intervenuti nel dibattito, tra cui la Commissaria Vivian Reading, hanno chiesto e ribadito che la Commissione vigilasse sulla applicazione della risoluzione. Solo quattro interventi si sono chiamati fuori: quello del polacco dell'ECR (Conservatori Europei) e tre di europarlamentari italiani di PDL e Lega.

In particolare, l'europarlamentare Oreste Rossi della Lega, ha lasciato sbigottito il Parlamento europeo con un sermone teologico sulla famiglia naturale, povero di argomenti, e così carico di accanimento verso le coppie dello stesso sesso tanto da mostrarsi più degno del più omofobio dei leader religiosi.

A fine dibattito, la Commissaria Reading ha confermato che la Commissione Europea si impegnerà a verificare che la risoluzione sulla libertà di circolazione sia correttamente applicata in tutti gli stati dell'Unione e che tale applicazione non tralasci i diritti delle coppie gay e lesbiche.

Arcigay accoglie con entusiasmo la verifica della Commissione e presenterà al Parlamento europeo un folto dossier sugli evidenti inadempimenti del governo Italiano in tema di libera circolazione delle coppie dello stesso sesso.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay
Stefano Bucaioni, responsabile esteri Arcigay

Gli interventi degli europarlamentari sono visibili qui: http://www.europarl.europa.eu/wps-europarl-internet/frd/vod/player?date=20100907&language=it
Per raggiungere rapidamente gli interventi citati nel comunicato andare a "Argomenti trattati" e scegliere "Discriminazione nei confronti delle coppie dello stesso sesso coniugate o in unione civile (discussione) 07-09-2010" e poi dal menu "Oratori per questo argomento" cliccare sul nome dell'europarlamentare che si desidera ascoltare.

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