Ecco alcune idee per Milano e i milanesi
Una delle tematiche che mi ha colpito di più all’interno del programma di Letizia Moratti è il riferimento alla “partecipazione responsabile” dei cittadini milanesi nella costruzione della Milano di domani.
La gestione della cosa pubblica a mio avviso non può infatti prescindere dalla partecipazione del cittadino e dall’analisi dei bisogni e delle criticità concrete della nostra società al di là delle ideologie e degli schieramenti.
Ecco alcune considerazioni e proposte che mi piacerebbe sottoporre all’attenzione del consiglio comunale milanese:
L’euro ci ha resi più poveri ed ha reso più fragili diverse fasce sociali come gli studenti, le giovani coppie in cerca di casa, gli anziani. E’ stato istituito un Osservatorio Sui Prezzi sicuramente interessante ma che rischia di diventare fine a se stesso se non opportunamente supportato da strumenti di comunicazione che consentano non solo di monitorare i prezzi, ma anche di informare i cittadini su dove e come si può spendere meno e meglio in città.
PROPOSTA: creare il Giornalino Della Spesa (declinato opportunamente anche su internet e tv), distribuito gratuitamente a tutti i milanesi attraverso i principali canali di distribuzione esistenti.
Il giornalino avrebbe anche il vantaggio di stimolare la concorrenza tra distributori e quindi incidere sensibilmente sulla riduzione dei prezzi.
Difesa dei cittadini più deboli
La pluralità di Milano, e la grande capacità della nostra città di assorbire tutte le diversità in una sintesi felice e compiuta, deve a mio avviso essere supportata da strumenti in grado di tutelare le diversità, prevenire e contrastare tutte le forme di discriminazione legata alla razza, alla religione, all’orientamento sessuale e all’identità di genere
PROPOSTA: creare a livello comunale uno Sportello Anti-discriminazione in grado di tutelare concretamente le fasce più deboli della società milanese. Promuovere iniziative sociali, culturali e di intrattenimento che valorizzino l’apporto e il valore di questi cittadini in modo da integrarli nel tessuto sociale e sensibilizzare i milanesi al rispetto del valore della diversità come occasione di arricchimento culturale e umano.
Quando si parla di anziani a Milano spesso ci si riferisce solo all’assistenza sanitaria. Senza dimenticare quanto di importante è stato fatto, si fa e si farà da un punto di vista sanitario, mi piacerebbe portare l’attenzione su tutto quel mondo di persone ultra settantenni che godono di ottima salute ma che ogni giorno lottano contro la solitudine, la depressione, l’esclusione e la marginalità. Molte persone anziane vivono spesso la città come una giungla, sono sole e non hanno stimoli; molte di loro sarebbero estremamente attive se solo ne avessero la possibilità e costituiscono un contributo prezioso per la società milanese. Non dimentichiamo che gli anziani di oggi sono i giovani che ieri hanno reso grande la nostra città.
PROPOSTA: Attivare una serie di iniziative di intrattenimento per persone anziane (in collaborazione con gruppi di volontariato e giovani artisti) utilizzando le strutture del comune (normalmente vuote la mattina ed il pomeriggio) e le nostre piazze. Penso ad eventi e spettacoli di varia natura (teatro, musica, ballo, letture, feste, sagre ecc) che oltre ad intrattenere gli anziani offrirebbero a molti giovani artisti alla ricerca di visibilità e lavoro, la possibilità di esibirsi e di affacciarsi al mondo dell’intrattenimento.
Istituire a Milano La Settimana Dei Nonni, una settimana dedicata alla terza età con convegni, dibattiti, tavole rotonde, e molto intrattenimento (es: gli anziani alla scala).
Attivare dei corsi di formazione gratuiti perché non si finisce mai d’imparare e di rendersi utili agli altri…
Quando si parla di immigrazione si affronta un tema scottante che riguarda da un lato la garanzia di legalità e sicurezza, ma allo stesso tempo comporta la necessità di prevenire la marginalità e l’esclusione come cause di disordine sociale.
Credo che l’amministrazione milanese debba attivarsi per offrire risposte concrete a chi viene qui per lavorare onestamente ed in piena legalità. Milano ha nei confronti di chi si rivolge alla nostra città in cerca di lavoro ed in particolar modo di chi abbandona nel paese d’origine le persone che ama per garantire loro un futuro migliore, il dovere morale di offrire quanto di meglio possa attraverso le proprie strutture.
Milano deve quindi candidarsi a rappresentare un faro internazionale di modernità, progresso e solidarietà.
PROPOSTA: Attivare dei Corsi di Formazione Professionale per immigrati regolari con famiglia nel paese d’origine nei settori di maggiore utilità economica.
Questi nostri ospiti a Milano, avrebbero in tal modo la possibilità di imparare un lavoro, di metterlo a servizio delle nostre imprese e dei nostri cittadini per un certo periodo, per poi far ritorno in patria nel più breve tempo possibile, con strumenti economici e professionali tali da consentire loro di apportare benessere e progresso alle proprie famiglie nei propri paesi d’origine.
Grandi eventi culturali cittadini, come mostre, concerti ecc., sono realizzati solo grazie all’interessamento ed al contributo diretto dei privati. Alcune realtà milanesi costituiscono delle eccellenze in campo internazionale che meritano di essere valorizzate e supportate.
PROPOSTA: Promuovere iniziative comunali di tipo economico (incentivi e contributi), fiscale (sgravi) e logistico, in grado di stimolare e supportare tali iniziative. Coordinamento strategico tra le varie realtà operanti sul territorio, snellimento burocratico e supporto di comunicazione.
Milano più bella
La nostra città è la città di alcuni dei più famosi e importanti stilisti al mondo, persone che hanno contribuito in modo tangibile a fare dello stile e del gusto italiani un punto di riferimento a livello internazionale.
L’ ascolto delle proposte dei cittadini avviato dal nostro candidato sindaco Letizia Moratti, DEVE continuare dopo le elezioni. Il cittadino, che spesso avverte una grande distanza nei confronti delle istituzioni, grazie a questo processo di comunicazione viene direttamente coinvolto nella gestione della città e nella sua trasformazione.
PROPOSTA: Attivare un meccanismo di comunicazione (linee telefoniche dedicate, sito del comune, giornalino del comune, trasmissioni tv) che sia capace da un lato di informare compiutamente tutti i cittadini (sulle iniziative, sui servizi, sugli eventi, sulle attività, sugli strumenti, sui progetti ecc), dall’altro, da parte dell’amministrazione, di recepire i bisogni, le proposte, le segnalazioni e le informazioni provenienti dai cittadini per darvi risposte concrete.
Il cittadino partecipa à aumenta il senso civico à aumenta la visibilità sulle iniziative e sulle problematicheà aumenta le responsabilità reciproca del cittadino e di chi è coinvolto nell’amministrazione comunale.
Intervista a Silvia Martini
Il Partito Umanista è presente nel quartiere da più di dieci anni con tre giornali distribuiti a Villa, Precotto, Gorla, Rovereto, Pasteur che si sono fatti portavoce delle molteplici realtà che lo costituiscono.
Ha partecipato a tutte le elezioni amministrative e svolto diverse campagne nel corso degli anni. Nelle prossime elezioni, concorre alla Presidenza del Consiglio di Zona 2 la candidata umanista Silvia Martini. Occhi verdi, grafica, trentenne, nata e cresciuta a Precotto come Fausto Bertinotti, ha curato l’immagine di Voci di Villa dal ’96, quando iniziò a militare nel P.U.
Alcune domande alla Candidata Umanista:
1. Come è iniziata la sua partecipazione, e qual è stata la molla che l’ha spinta ad interessarsi, così giovane, appena ventenne, alla questione sociale?
Sono stata fermata in metropolitana mentre tornavo dal lavoro, stavo cercando qualcosa che desse un senso alla mia giornata.
Io sono sempre stata attiva nel quartiere, ho iniziato fin da ragazzina in oratorio e la mia partecipazione prima al giornale e successivamente alla politica è stata una logica conseguenza. Ho sempre voluto sentirmi utile e non ho mai sopportato la violenza e i soprusi, nelle attività che ho svolto fino ad ora non ho fatto altro che cercare di raggiungere queste aspirazioni.
2. Lei si appresta a rappresentare il suo quartiere, i suoi vicini di casa, i commercianti del quartiere nel quale è nata è cresciuta, perché pensa di poterne interpretare le necessità ?
Questo quartiere ha una composizione particolare, un po’ città e un po’ paese, la gente che ci è cresciuta ci è rimasta.
A differenza di alcuni quartieri nei quali è sparito il piccolo commercio soppiantato dai grandi magazzini, ci sono ancora molti negozi e ancora non si è del tutto strappato quel tessuto sociale che nelle grandi città tende a lacerarsi.
Con questa realtà il Partito Umanista si è confrontato fin dai suoi esordi nel quartiere, per questo una delle prime attività che abbiamo svolto è stata una campagna in sostegno del piccolo commercio, attraverso locandine e realizzando una tessera sconto per poter acquistare dai commerciati che hanno aderito numerosi alla campagna. Distribuiamo il giornale di quartiere e ci autofinanziamo grazie al contributo dei negozianti del quartiere. Se abbiamo potuto continuare a lavorare in tutti questi anni è grazie alla gente che ci ha sempre appoggiato, siamo entrati nelle case e nei negozi e ormai siamo ben conosciuti e apprezzati tanto che siamo stati citati anche sul libro “Precotto e Villa nel Novecento�
Per questo contiamo di poter ottenere la fiducia che ci hanno sempre accordato anche per le prossime elezioni. La nostra attività sociale e politica non si interrompe dopo la campagna elettorale, la nostra presenza è costante e questo la gente lo sa.
3. Dal ’98 il Partito Umanista ha appoggiato attivamente il comitato di quartiere contro la metrotranvia a raso e la Gronda Nord, per quali ragioni?
Siamo contro la Gronda nord o strada Interquartiere Nord perché il progetto creerebbe un forte impatto ambientale e di inquinamento atmosferico e acustico. Dagli anni ’30, quando è stato proposto come tangenziale autostradale e poi ripresentato nel corso degli anni, sono cambiate molte cose sia dal punto di vista urbanistico che per la densità abitativa.
Per poterlo realizzare oggi bisognerebbe espropriare e abbattere edifici, alberi e giardini. Ecco perché è impossibile da attuare. Le proposte alternative alla Gronda Nord sono il potenziamento del servizio pubblico e il miglioramento dei collegamenti per la zona Nord di Milano.
Per difendere il quartiere da questo abominio abbiamo partecipato ai presidi permanenti davanti al cantiere e con l’edizione del numero speciale di Voci di Villa che illustrava nei dettagli il progetto e le opinioni della gente.
4. Quali altre attività ha svolto nel quartiere il PU negli ultimi anni?
Il PU si è sempre schierato per la pace, per i diritti e per la solidarietà con gli altri popoli. Abbiamo organizzato fiaccolate e presidi contro la guerra nei balcani nel ’99, e contro gli interventi dell’esercito italiano in Afghanistan e in Iraq organizzato la campagna SOS Turchia dopo l’ultimo terremoto, nel corso della quale abbiamo raccolto beni di prima necessità inviati per i primi soccorsi. Abbiamo collaborato con il Comitato Milanese per la libertà di Silvia Baraldini, una campagna di sensibilizzazione sul verde pubblico per i parchi di Padre Semeria, via Cislaghi, via Giacometti ed ex parco Panza in collaborazione all’Associazione Insieme per Precotto. Partecipato alla campagna Emergenza Tzunami: organizzando una catena di solidarietà con raccolta e spedizione fondi, per gli abitanti del Tamil-Nadu in India colpiti dal maremoto.
5. Da circa sei anni è aperto in quartiere il Centro di Comunicazione Diretta in quartiere “Infinito� in via Breda 44, quali attività si svolgono al suo interno?
Il locale è aperto agli abitanti del quartiere, vi si svolgono corsi, seminari o serate di dibattito, ma anche cene e aperitivi, tutte attività finalizzate alla ricostruzione del tessuto sociale del quartiere.
Nel centro e attraverso il giornale abbiamo fatto alcuni esperimenti di Democrazia Reale per dare voce ai cittadini del quartiere di Precotto e Villa San Giovanni sui temi riguardanti Sanità , educazione e Qualità della vita.
6. Lei e altri componenti del Movimento Umanista nel quartiere state facendo da anni attività di volontariato in Senegal, organizzando campagne di appoggio umano nelle quali avete coinvolto il quartiere e il giornale, cosa ci può dire in proposito?
Si, abbiamo fatto vari viaggi, avviato progetti sul tema della sanità e sull’educazione. Gli abitanti e i commercianti del quartiere ci hanno aiutato molto partecipando alle cene, ai concerti e alle lotterie organizzate per finanziare il progetto in Senegal. Abbiamo inoltre organizzato diversi corsi di volontariato internazionale in quartiere per coinvolgere altri in questa iniziativa. Da qualche anno stiamo sviluppando la campagna STOPMALARIA per sensibilizzare, denunciare e prevenire la malaria in Senegal, qui in quartiere abbiamo raccolto fondi per l’acquisto di zanzariere da portare a Dakar.
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Cordialmente
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Combattere l'antisemitismo
Insieme possiamo farcela.
Daniele Nahum
Responsabile Politico Unione Giovani Ebrei d’Italia
Questa la mia risposta
Caro Daniele Nahum,
Cari amici dell’UGEI,
io il 2 maggio ci sarò. Ci sarò perchè credo che quanto accaduto il 25 aprile e, hai ragione, in tanti altri momenti in questi ultimi anni è opera di piccole minoranze, ma non è per questo meno odioso.
Il 25 aprile di tre anni fa mi hai invitato a partecipare al corteo nello spezzone della brigata ebraica. E’ stata un’esperienza che ricordo bene e forse uno dei 25 aprile per me più istruttivi. Spesso le contestazioni politiche allo Stato di Israele trascendono, e coinvolgono anche le comunità ebraiche. E’ un atteggiamento che la sinistra democratica non può tollerare e che deve contribuire fattivamente a combattere. Hai ragione anche nell’individuare nel confronto serrato, nello studio, nella conoscenza dei problemi connessi all’antisemitismo e alla natura dello Stato di Israele l’unico mezzo per scacciare questi pregiudizi.
Capisco che spesso sembra di ripartire da zero, perchè scacciare questi pregiudizi non è semplice e spesso tornano fuori anche in giorni importanti come il 25 aprile, però sappiate che noi siamo al vostro fianco in questo percorso e che le dichiarazioni di Piero Fassino rappresentano il comune sentire dei Democratici di Sinistra.
Quindi, cari amici dell’UGEI, ci vediamo il 2 maggio alla Sinagoga di Via Guastalla, con l’intento chiaro che la nostra non è una solidarietà formale, ma parte di un cammino che vogliamo percorrere insieme a voi per cancellare definitivamente l’antisemitismo.
Pierfrancesco MARAN
Capogruppo DS Zona 3
Candidato al Consiglio Comunale di Milano per l’Ulivo
Dialogo con la zona
Non ritengo per il momento di fare commenti di vario tipo, d'attualità o relativi alle zone 3 e 4. Se mi verrà richiesto risponderò volentieri a domande o prenderò posizione.
Comunicherò invece le iniziative più significative a cui parteciperò con la Lista Ferrante.
Un buon Primo Maggio a tutti (sperando che domani tutto si svolga in un clima festoso e di passione civile)
intolleranza
Io vi ho partecipato personalmente e sono, dunque, testimone oculare dell'intolleranza che ha avuto ad oggetto non solo Letizia Moratti ma anche tutti gli esponenti di Forza Italia che seguivano il gonfalone di Milano.
Tra cui , per l'appunto, il sottoscritto.
I fischi, ovviamente, ci possono sempre stare.
Anche se sono poco consoni con quella che dovrebbe essere (come, a parole, sostenevano anche gli esponenti del centrosinistra) "una festa di tutti".
Quello che resta inaccettabile sono insulti, sputi e altre inciviltà del genere in cui si é diffusa gran parte (e sottolieno gran parte, tutt'altro che esigua minoranza) della folla "targata" che partecipava al corteo.
Nessuno di noi si sognerebbe mai di insultare e sputazzare chi la pensa diversamente.
Questo, a prescindere dalle opinioni politiche, divide profondamente noi da loro.
Purtroppo, mi sento di aggiungere.
Oggi abbiamo un candidato sindaco che si scopre, improvvisamente, proletario e si permette di indicare chi può partecipare alla manifestazione del 1° maggio e chi no. Cosa ne pensate?
Librie musei sempre più cari
La Cultura dei pochi
Libri e musei sempre più cari.
Partito Umanista _ Segreteria Cultura
Botte e ordinaria amministrazione
Premessa: un paio di giorni fa, ho ricevuto la mail seguente, che riporto come mi è arrivata:
Sequestrato e picchiato degli Carabinieri: Marin Costantin (Ventila) cittadino Rumeno (Rom) 56 anni residente lavoratore edile in Italia da 16 anni padre di cinque figli picchiato e sequestrato per 3 ore al reparto di Carabinieri di zona Bongola Milano
Nuova Multietnica 2001
a cui segue un rapido e concitato giro di telefonate, perché Ventila è rispettato e conosciuto da tutti nella comunità dei Rom rumeni di Milano, è socio attivo di diverse associazioni e partecipe a manifestazioni ed iniziative a Milano ed in Italia. Al momento, non ho divulgato la notizia, sia per ricostruire i fatti, che per capire se Ventila intende sporgere denuncia o informare i mezzi di comunicazione.
I fatti, dopo aver sentito un po' di persone, sono di una semplicità disarmante: Ventila ha portato la macchina (di sua proprietà , in regola con bollo e documenti) all'autolavaggio, ma per qualche disattenzione la macchina al posto di incamminarsi nel tunnel è scivolata indietro, ammaccandosi. Alle proteste di Ventila, il benzinaio ha telefonato ai carabinieri di Rho (non di Bonola), che l'hanno trattenuto qualche ora in centrale, tirandolo per la barba, scaricandogli un po' di botte nel costato e minacciandolo di rimpatrio.
Ora, col consenso del diretto interessato, è uscito un primo comunicato, firmato da Opera Nomadi Milano. Non escludo che a breve ne seguano altri:
Gent.le Direttore,
in merito al grave episodio denunciato dal nostro socio e componente del Direttivo dell’Opera Nomadi di Milano, Sig. Constantin Marin, vogliamo innanzitutto esprimere pubblicamente al medesimo Constantin detto “Ventila�, il nostro incondizionato sostegno perché è persona stimata e conosciuta per la propria onestà e il proprio generoso impegno in campo sociale, profusi sempre nel rispetto delle persone e delle istituzioni di questa città .
Il fatto da lui denunciato, ovvero un presunto atto di abuso e intimidazione subito da parte di un ufficiale del Comando dei Carabinieri nel corso di una normale operazione di accertamento di responsabilità per un danno materiale di modesta entità , per altro subito passivamente dallo stesso Ventila, provoca la nostra indignazione e solleva dei seri interrogativi di carattere più generale circa la condizione dei cittadini socialmente più “deboli�di questa città .
L’episodio in sé và certamente circoscritto in un misero atto arrogante e offensivo della dignità personale da parte di un singolo tutore dell’ordine che, per altro, avrebbe potuto riguardare anche un qualsiasi altro nostro concittadino.
Tutto ciò ci riporta però alla constatazione di come molti Rom subiscano, in forme molteplici, delle sistematiche angherie, particolarmente odiose e inaccettabili se perpetrate da esponenti delle forze dell’ordine, rappresentanti dei pubblici poteri o da singoli cittadini, come i molti datori di lavoro che senza scrupolo alcuno e approfittando di una condizione di “oggettiva diversità o discriminazione� di fronte all’applicazione e al rispetto delle leggi, favoriscono il lavoro nero e lo sfruttamento attraverso il più bieco “caporalato�.
Non possiamo quindi non sollevare l’attenzione su un più generale stato di involuzione dei rapporti tra la comunità cittadina, gli apparati di controllo addetti all’ordine pubblico e le molte minoranze, tra cui quella dei Rom continua ad essere la più stigmatizzata, relegata com’è in una condizione di esclusione ed emarginazione che non ha precedenti.
Non solo quindi ci sentiamo allarmati dagli ultimi tragici episodi di cronaca cittadina, è di pochi giorni or sono la notizia della morte di una bambina di appena un mese di età in via Triboniano, ma ci facciamo portavoce di una indignazione morale e di una denuncia pubblica che troppo poco e faticosamente viene raccolta dalle istanze civili di questa città .
Non è un caso che tale argomento non trovi spazio, se non in termini prettamente scandalistici, nemmeno nella imminente competizione elettorale per il governo della città , che pure potrebbe essere una buona occasione per manifestare l’intenzione concreta di sviluppare un diverso approccio ai problemi che ogni giorno vengono sollevati dai nostri concittadini rom e dagli abitanti dei quartieri delle periferie.
A noi semplici cittadini dunque il compito di vigilare e intervenire con attenzione e puntualità nella condanna di quelli che sono piccoli o macroscopici episodi di intolleranza e discriminazione quotidiana, ma anche l’onere di saper indicare modalità e contenuti diversi che aiutino a costruire e migliorare la convivenza e la coesione sociale tra tutti i cittadini di Milano.
Il Vicepresidente – Opera Nomadi Sezione di Milano
Lettera aperta ai teatranti
Lettera ai teatranti
Siamo tutti stanchi e sfiduciati di avere a che fare con politiche “culturali” che hanno da sempre privilegiato i salotti-degli-eventi-istituzio
E’ ora che noi portiamo il Teatro in Comune in prima persona, di rifiutarci di delegare la nostra vocazione e il nostro lavoro a soggetti, convinti che il teatro sia una “seccatura inevitabile” o un “serbatoio di voti”, e non la risorsa più importante per una società che pretende di essere civile e democratica. Ricordiamoci l’affermazione di Brecht: “il teatro di un paese esprime le condizioni della società cui appartiene.” E noi sappiamo bene che la situazione teatrale odierna rispecchia il degrado di una politica concepita come un pragmatico Mercato delle Vacche.
Lavoriamo insieme su un progetto comune sommando forze ed energie. Potrebbe essere questa la volta buona: temi come Spazi – Modalità degli Interventi pubblici – Gestione comune di luoghi – Organizzazione comunitaria della promozione – Diritto costituzionale ad esprimere liberamente le nostre idee e le nostre concezioni teatrali e tanti altri ancora, meritano un nostro tentativo diretto.
Renzo Casali