La mangiatoia (II)
Come proposta abitativa, la comunità di via Idro propone al comune di Milano di passare alle microaree. Non solo sono soluzioni già esistenti in Italia, ma comportano anche un notevole risparmio sui costi di approntamento e di gestione. Recentemente, avevo scritto su come spariscono i soldi DI TUTTI, per la gestione di una specie di moderno lager. Quanto segue riguarda il campo di Barzaghi/Triboniano, non a caso è quello nelle condizioni più spaventose, ma anche quello che ha visto più soldi buttati dalla finestra
21 marzo - Ci sono lavori in corso, ne parlava un recente comunicato di Aven Amentza: ... si è cominciato dai Rom bosniaci, una famiglia allargata di 50 persone. Essi hanno assistito, dal fango del prato, in cui hanno trascorso questi mesi di pioggia e gelo, alle varie fasi dei lavori e, con grande sconcerto, a quella che ha portato all’installazione dei containers...
L'incendio dell'8 marzo scorso ha provocato nel settore dei Rom rumeni un gran rimescolamento, se il campo era prima un labirinto inestricabile, ora la situazione è persino peggiorata: come ricordava una recente denuncia: "Non corrisponde al vero anzi, è una palese e sfacciata menzogna, che vi fosse la possibilità di accogliere quanti si fossero rivolti per chiedere un riparo. [...] Solo 7 o 8 persone, compresi alcuni bambini, hanno potuto occupare un letto in camerata." Nel settore dei Khorakhané (Bosniaci) quanto scritto a febbraio è praticamente uguale. Davanti a un camper, fa bella mostra uno scaramantico estintore.
Sono gli stessi Rom, con i volontari di Aven Amenza, che mi accompagnano nel cantiere dove si sta costruendo il loro nuovo campo. Subito prima dell'ingresso, due segnali forti e di segno opposto:
- tre famiglie si sono accampate accanto al muro di cinta esterno. Le loro roulottes sono bruciate nell'incendio dell'otto marzo e da allora vivono in tenda. Avevano perso tutto e un negoziante lì vicino ha dato loro tre tende nuove, per 18 euro. Non so se questo negoziante posso chiamarlo benefattore, o soltanto una persona onesta.
- questo cartello fa bella mostra di sé:
Comune di Milano - Lavori di messa in sicurezza e adeguamento igienico sanitario campo nomadi - 2° intervento - campo nomadi di via Triboniano
Importo progetto Euro 1.000.000,00
Importo base d'asta Euro 749.662,51
Oneri per la sicurezza Euro 42.237,83
Importo del contratto Euro 611.349,78
Inizio lavori 29/08/05
Fine lavori 28/08/06
Sospensione lavori dal 30 /08/05 al 14/09/06
Gara in data 15/04/05 Euro 611.349,78. Gara al ribasso del 18,45%
Preciso di non avere competenze in materia, ma che mi sfugge la logica di come sono stati spesi un miliardo e due del vecchio cono.
I 50 Khorakhané sono accampati da questo inverno in una spianata, attrezzata di 6 bagni chimici (tutti funzionanti per fortuna). Al cantiere lavorano 5 operai. Il nuovo campo è un rettangolo di circa 20/25 metri per lato, con una gettata di cemento e una rotonda. Al centro è stata ricavata una strada vagamente circolare, con in mezzo una fontanella comune. Nella rotonda forse potrebbe manovrare un Ape piaggio, non di più.
Il resto dello spazio è occupato dal blocco dei bagni e da 6 container, staccati di un paio di metri (e anche meno) l'uno dall'altro. Se per caso dovesse scoppiare un incendio, diventerebbero una trappola micidiale.
PIANTINA
I 6 container. ...mentre la gru li sollevava per collocarli sul terreno, hanno potuto constatare che essi erano ampiamente danneggiati nella parte sottostante. Alcuni lo sono anche nell’interno e nel soffitto. Insomma, ci piove. Uno dovrà essere sostituito, perché i suoi allacciamenti non corrispondono a quelli che l’impresa ha realizzato nel terreno. (op. cit.).
Controllo le targhette su ogni container: provenienza Commissariato del Friuli, costruiti nel 1992, ultima revisione nel 1993.
OK, ho fatto una rapida ricerca. Container simili, ma nuovi li vendono proprio in via Triboniano (hanno persino un sito web, cercatelo con google) i costi variano tra 1.400 e 5.800 euro l'uno a seconda del modello. Rimane da capire dove siano spariti gli altri soldi da quest'estate: tra bagni chimici, una passata di ruspa e una gettata di cemento.
27 marzo - Il "TRASLOCO" prosegue in maniera tranquilla. La polizia era già ai margini del campo ieri sera. Stamattina sono arrivati gli incaricati del comune. Chi era senza permesso di soggiorno aveva già levato le tende da qualche giorno.
Uno spazio sterrato (grossomodo, netà campo di calcio) assolutamente spoglio di servizi e strutture, viene man mano riempito con le roulottes di tutti i residenti, anche chi è arrivato da meno di 4 anni. La polizia comunale sta mediando con le famiglie, i problemi più grossi al momento sono il trasporto delle roulotte + vecchie (alcune sono senza ruote, altre senza gancio, altre ancora rischiano di disfarsi per strada) e la sistemazione dei nuclei familiari, per evitare che sorgano conflitti tra loro.
La Protezione Civile vorrebbe terminare il lavoro entro stasera, ma non credo che si a possibile.
Inoltre, l'area sterrata non è in grado di accogliere tutte le roulottes e penso che dovrà essere predisposto uno spazio ulteriore.
4 aprile - L'area del trasloco è praticamente una spianata non asfaltata ottenuta con materiale di recupero per far filtrare l'acqua piovana. Il giorno stesso del trasloco sono arrivati 12 bagni chimici. Come previsto già nella prima mattinata di settimana scorsa, l'area predisposta non poteva accogliere tutti i residenti. Facendo una stima approssimativa, attualmente "ospita" circa 150/200 persone; circa altre 200/250 (quelli che risultano residenti, ma da meno di 4 anni) sono accampate in un prato ricavato all'ultimo momento.
Facile prevedere che il prato finirà allagato alle prime piogge. In compenso la prima area attrezzata è fornita di un solo punto di prelievo idrico (l'acqua viene prelevata da un tubo), i tecnici comunali stanno valutando se vale la pena prevedere un altro sistema sempre di tubi di plastica, per avere qualche punto di prelievo in più. Mancano totalmente le bocchette anti-incendio, davanti ad alcune roulottes ci sono degli estintori, parte dei quali sono quelli distribuiti dal Comune anni fa. In ogni caso, su tutta l'area non ci sono allacciamenti alla corrente elettrica e non sono previsti per tutta la durata dei lavori.
Nessuna variazione riguarda la situazione igienica: 3 cassoni per la raccolta dei rifiuti, che sono svuotati in maniera irregolare.
Si suppone che il gruppo dei Rom rumeni rimarrà in questa situazione per circa 6 mesi, quindi i lavori di sistemazione dovrebbero terminare entro la data prevista (14/09/06). La spesa rientrerà nei 611.349,78 euro stanziati. Tuttora, il Comune non ha fornito planimetrie o relazioni su come sarà l'area al termine dei lavori. Si sa solo che verrà attrezzata con container, come nel settore adiacente dei Rom Khorakhané, quindi si presume con pezzi vecchi di una quindicina d'anni. Ultima annotazione per chi sinora era in roulotte o ha perso le sue proprietà nell'incendio dell'8 marzo scorso: i container vengono forniti vuoti e ogni assegnatario dovrà provvedere al mobilio.
1° punto del programma: POLIZIOTTI DI QUARTIERE SEMPRE RINTRACCIABILI
Il loro compito è ormai noto a tutti: monitorare il quartiere ed allacciare rapporti con tutti gli abitanti del quartiere stesso, così da diventare un punto di riferimento nel momento di necessità al quale poter segnalare tutto ciò che si ritiene utile al fine di garantire la sicurezza di tutti.
Purtroppo però i quartieri di Milano si sviluppano su aree estese ed è spesso difficile incontrarli per stada.
Molti, infatti, dicono di non aver mai visto il poliziotto di quartiere, non ne hanno percezione e per questo credono erroneamente che essi non ci siano.
Molti altri lamentano la difficoltà oggettiva di contattarli.
Dunque, io credo sia molto importante creare collegamento veloce e pratico tra i cittadini e i poliziotti di quartiere.
Questo può essere realizzato portando a conoscenza di tutti i nomi, i turni di lavoro e soprattutto i numeri di cellulare di cui sono dotati, tramite l'invio ad ogni famiglia della zona 5 di un opuscoletto, così che ognuno possa conoscerli e contattarli molto facilmente nel momento di bisogno.
Ed è ciò che intendo fare se mi darete fiducia con il Vostro voto.
Solo creando questo collegamento con i cittadini i poliziotti di quartiere presteranno un servizio davvero utile.
Ciao Cristina Crupi
Unica Risposta è la nonviolenza
Raduni neo-nazisti: l’unica risposta è la nonviolenza
E’ inaccettabile che in una città con una tradizione antifascista come Milano le autorità permettano per la seconda volta in pochi mesi un raduno dei neo-nazisti di Forza Nuova, ma la risposta non può essere massacrare di botte un ragazzino di diciassette anni, com’è successo giovedì scorso e nemmeno rompere vetrine e incendiare auto, com’è accaduto in Corso Buenos Aires.
Il pestaggio davanti al Leopardi è avvenuto dopo settimane di aggressioni e intimidazioni agli studenti di sinistra delle scuole vicine e gli incidenti dell’11 marzo sono seguiti alla prima manifestazione di Forza Nuova, con tanto di croci uncinate e saluti romani, ma questo non giustifica una reazione violenta come quella di alcuni centri sociali. Perché non si è denunciata la situazione e non si è chiesta la solidarietà delle forze democratiche e anti-fasciste della città, invece di “farsi giustizia da soli”?
Chiediamo che si indaghi a fondo sui gravi fatti che hanno portato allo scontro davanti al Leopardi, individuando i responsabili delle aggressioni precedenti e che in attesa del processo gli arrestati per i fatti dell’11 marzo vengano scarcerati. Riteniamo inammissibili altri raduni di Forza Nuova, ma non possiamo accettare queste risposte violente e sbagliate, utili solo a rinverdire la vecchia, nefasta tesi degli “opposti estremismi”.
Partito Umanista
Restituire ai Cittadini le scelte sulla Città
Cosa ne direste se :
2. si individuasse un "luogo comune" nel quale i Cittadini possano svolgere compiti di ricerca, elaborazione e definizione di progetti per la Città e verificarne la loro realizzazione ?
3. si semplificassero le procedure per ricorrere al referendum - sia propositivo che abrogativo - sui grandi temi che riguardano la Città ?
FORZA ITALIA
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SICUREZZA: non è solo polizia
Vi è l'idea comune che quando si parla di sicurezza si intenda maggior presenza di forze dell'ordine e minor presenza del crimine. Ma sicurezza non è solo ciò.
Coesione sociale ed immigrazione in ZONA 2
Immigrazione, sicurezza, accesso alla scuola, al lavoro, alla sanità, diritti di tutti,
sono i temi che da anni caratterizzano le campagne elettorali e il dibattito politico, tanto a livello nazionale che locale.
Il gruppo di lavoro dell'Ulivo sull'immigrazione, che si è costituito in zona 2, vuole affrontare questi argomenti in chiave propositiva e col contributo dei diretti interessati e delle loro associazioni, come pure del volontariato che quotidianamente affronta questi temi.
Per questo, il
Programma
dell’immigrazione e delle politiche di coesione sociale Dell’Ulivo
verrà presentato pubblicamente
giovedì 18 maggio alle ore
17.00, presso
Teatrino del parco Trotter
Via Giacosa 46 – via Padova
Dopo una presentazione generale delle dinamiche migratorie, abbiamo anche tentato di raccogliere alcuni dati sulla presenza di migranti nei nostri quartieri. Segue la parte politica del documento, che individua i punti caldi da affrontare senza indugio e gli strumenti da adoperare.
E' gradita la presenza, il contributo e i commenti di quanti si occupano fattivamente di immigrazione e coesione sociale nella zona.
Potete scaricare QUI un riassunto delle proposte (in formato .pdf). Prima del dibattito, verrà consegnato il programma integrale, che verrà messo online a seguito dell'iniziativa
BLOG
Istruzione e formazione
Sono fermamente convinta che la possibilità della realizzazione di una società decente dipenda dalle risorse che una collettività è disposta ad investire nell'istruzione e nella formazione dei cittadini.
Penso inoltre che uno strumento fondamentale di crescita culturale e civile sia il confronto critico e pertanto sarò lieta di discutere con voi su questi temi nello spazio offerto dal web
Monumentalità del centro e rilancio delle periferie
Noi siamo convinti che lo stallo economico della città si risolva cercando lo sviluppo per un nuovo boom, basato non più sull'industria ma su nuovi processi "produttivi" legati all'eccellenza e al terziario.
Non abbiamo in mente una Milano statica e desolata, tutt'altro.
Ma vogliamo focalizzarci sul fatto che il dualismo esistente rovini la città.
Per dualismo intendiamo la compresenza da un lato di un centro storico che attrae lavoro, turismo e tempo libero, e dall'altro di periferie sempre più emarginate: è un problema che Milano vive da tempo, ma che attanaglia anche altre grandi città nel mondo.
Ci accorgiamo poi che l'uso del centro storico porta a un processo di degrado dello stesso.
La Milano "entro i Bastioni" è ormai un contenitore di tutto: e invece andrebbe rispettata, amata, non deturpata.
Per ora è un dato di fatto che la vita giornaliera di Milano si svolga soprattutto in centro. Tale concentrazione è causa, tra l'altro, di sempre maggiore traffico automobilistico e inquinamento.
Tale impostazione va superata: vanno riscoperti i vantaggi delle periferie e di un sistema urbano davvero integrato.
Pensiamoci. Le periferie sono più grandi, contengono più spazi ora inutilizzati, conservano più associazionismo, ma presentano anche maggiori problemi di marginalità e conflitti.
Riportare le periferie al centro di una visione d'insieme significa ottenere due effetti positivi contemporaneamente:
* restituire al centro storico una "qualità di vita e di uso" più a misura umana e valorizzarlo nella sua bellezza e monumentalità;
* fornire alle periferie nuove occasioni di sviluppo e di attenzione.
In questo senso, decentrare servizi, eventi, manifestazioni e (in generale) occasioni di uso economico e sociale della città è la strada giusta per far crescere le periferie preservando il decoro del centro storico.