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Domenica, 14 Maggio, 2006 - 12:18

Alberi e parcheggi, la Moratti arriva in ritardo

Letizia Moratti s'inalbera.
Questo il titolo scelto da "Il Giornale" per far la cronaca dell'incontro della candidata della CdL con i comitati di quartiere che difendono il verde pubblico e non sono così entusiasti di vederlo sacrificato a favore di un piano parcheggi non sempre condiviso dalla cittadinanza.

«Mi sono vergognata per le piante tagliate», ha detto Letizia. E ha promesso discontinuità, chiedendo (a due settimane dal voto) che siano bloccati i lavori di tutti i parcheggi sotterranei. Ricevendo, naturalmente, il plauso delle associazioni ambientaliste.

Occorre però evidenziare che i partiti della coalizione della Moratti sono i medesimi che hanno appoggiato, negli ultimi nove anni, la politica dei parcheggi promossa da Albertini con la collaborazione del professor Goggi. Ci si chiede da un lato che credibilità ci sia in dichiarazioni simili, dall'altro come faccia la Moratti a pensare che Forza Italia e Alleanza Nazionale si assumeranno la responsabilità di cambiare opinione a 360 gradi.

Ma occorre soprattutto dire che c'è un'altra destra. Una destra (liberale) che quel piano di parcheggi lo contesta da sempre, così come contesta l'idea di estirpare alberi anche in piazze molto belle per fare parcheggi che la cittadinanza non vuole.

I Liberali per l'Italia in questo senso la pensano così da sempre.

Mercoledì, 10 Maggio, 2006 - 12:05

Monumentalità del centro e rilancio delle periferie

Quando parliamo di monumentalità e decoro del centro storico, non intendiamo proporre un modello ingessato per il futuro di Milano.
Noi siamo convinti che lo stallo economico della città si risolva cercando lo sviluppo per un nuovo boom, basato non più sull'industria ma su nuovi processi "produttivi" legati all'eccellenza e al terziario.

Non abbiamo in mente una Milano statica e desolata, tutt'altro.
Ma vogliamo focalizzarci sul fatto che il dualismo esistente rovini la città.
Per dualismo intendiamo la compresenza da un lato di un centro storico che attrae lavoro, turismo e tempo libero, e dall'altro di periferie sempre più emarginate: è un problema che Milano vive da tempo, ma che attanaglia anche altre grandi città nel mondo.

Ci accorgiamo poi che l'uso del centro storico porta a un processo di degrado dello stesso.
La Milano "entro i Bastioni" è ormai un contenitore di tutto: e invece andrebbe rispettata, amata, non deturpata.

Per ora è un dato di fatto che la vita giornaliera di Milano si svolga soprattutto in centro. Tale concentrazione è causa, tra l'altro, di sempre maggiore traffico automobilistico e inquinamento.

Tale impostazione va superata: vanno riscoperti i vantaggi delle periferie e di un sistema urbano davvero integrato.
Pensiamoci. Le periferie sono più grandi, contengono più spazi ora inutilizzati, conservano più associazionismo, ma presentano anche maggiori problemi di marginalità e conflitti.

Riportare le periferie al centro di una visione d'insieme significa ottenere due effetti positivi contemporaneamente:

* restituire al centro storico una "qualità di vita e di uso" più a misura umana e valorizzarlo nella sua bellezza e monumentalità;
* fornire alle periferie nuove occasioni di sviluppo e di attenzione.

In questo senso, decentrare servizi, eventi, manifestazioni e (in generale) occasioni di uso economico e sociale della città è la strada giusta per far crescere le periferie preservando il decoro del centro storico.

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