Lunedì 22 cm, h.18,Hotel Galles,P.zza Lima:MILANO SICURA!
MILANO SICURA: Le proposte della Lista Ferrante
Lunedì 22 maggio, ore18.00,
Hotel Galles, Piazza Lima
4° e 5° punto: INIZIATIVE PER I BAMBINI E PER GLI ANZIANI
Questi due punti del mio programma li tratterò insieme, perchè si tratta per entrambi di iniziative ricreative.
BAMBINI
I bambini di Milano non devono essere penalizzati per il fatto di vivere in una metropoli, ma devono avere la sressa possibilità di incontrarsi con i coetanei e giocare all'aria aperta che hanno i bimbi che vivono nei piccoli centri, dove è certamente più facile giocare per le strade all'aperto.
A tal fine è mia intenzione valorizzare tutti i parchi della zona 5, creando aree con giochi per i piccoli (altalene, scivoli, percorsi salute ecc), e soprattutto istituirò un programma di incontri e giochi organizzati per la bella stagione.
A partire da aprile fino ad ottobre la domenica mattina nei parchi ci sarà un gruppo di animatori che impegnerà i piccoli in divertenti giochi di gruppo (caccia al tesoro, laboratori manuali, feste ecc.), cosi chè i piccoli possano trascorrere qualche ora all’aperto e in tutta sicurezza, mentre i genitori possono conoscersi, socializzare tra loro e vivere meglio il quartiere.
Tale programma sarà inviato a tutte le famiglie della zona 5.
Ancora per i piccoli nei mesi invernali, concorderò con i cinema della zona 5 la proiezione di cartoni animati ogni domenica pomeriggio, con riduzione del biglietto anche per gli accompagnatori.
I nostri cuccioli non dovranno più annoiarsi durante il fine settimana!!
ANZIANI
Per questo intendo stipulare delle convenzioni con i cinema e i teatri della zona 5 per far si che gli anziani e i nonni non debbano pagare il biglietto di accesso alle sale!
Accompagnare i nipotini al cinema sarà un vero piacere!!
Ignoranza storica, oltre che di cattivo gusto, la vignetta di Liberazione
I nuovi comunicatori: destra o sinistra ? Meglio innovatori o conservatori.
I nuovi comunicatori: destra o sinistra? Meglio innovatori o conservatori.
Milano Capitale…capitale economica, della comunicazione, della moda. Capitale…ieri…forse: la Milano da bere, che fino alla metà degli anni ‘80 era l’icona della locomotiva economica del Paese.
La Milano della fiera, della Moda, della capacità di progettare metropolitane e case popolari, del confronto politico come laboratorio di avanguardia, dei liberali e dei riformisti, di Montanelli, della Borghesia capace di vedere l’orizzonte più che restare chiusa nelle quattro mura.
Ma oggi ? Oggi nel solo settore su cui ci troviamo a confrontarci, sono del tutto assenti spazi organici di incontro e confronto. A non comunicare tra loro sono proprio i comunicatori. Troppo spesso occupati a dividere più che a unire, a colpire l’avversario più che a progettare lo sviluppo.
I media dedicano poco spazio alla comunicazione, valorizzando invece gli improbabili stili di vita e gli impercettibili (anzi, assenti) valori morali proposti dai reality show .
Il settore pubblico è preda dell’ambiguità tra comunicazione e propaganda.
Le associazioni di categoria restano chiuse in loro stesse senza sviluppare cultura del confronto. Pubblico e privato non sviluppano strategie comuni. Mancano tavoli trasversali e interprofessionali e si afferma solo a livello di enunciato la volontà di “fare sistema”.
Oggi a Milano i temi da copertina sono la mancanza di sicurezza, le periferie degradate, le multe, gli immigrati più o meno clandestini, gli anziani che non sanno come fare per farsi assistere, il lavoro che è sempre precario, le nuove povertà, gli affitti che salgono alle stelle.
Dov’è il disegno? La visione? Gli strumenti? Qualcuno ha visto un tavolo su cui Amministrazione Pubblica, Associazioni produttive e sociali, Università, Impresa, Sistema dei servizi si confrontino sul futuro? E la famosa Società Civile, quella che all’inizio degli anni ’90 immaginò che si stesse passando dalla prima alla seconda repubblica, si è accorta che invece siamo finiti nel Medio Evo?
Ecco. Questa è la Milano del terzo millennio. Ed è una Milano pronta a tirare una riga orizzontale e non verticale tra schieramenti.
Destra/ sinistra? Meglio innovatori/conservatori.
Se ci fosse uno spazio di confronto e di progettazione con queste caratteristiche sarei pronto a lavorare per farlo crescere. Credo che sia una aspettativa di molti.
Un amico comunicatore
premio bancarella
Tutti chiedono di spostare il mercato di papiniano, o almeno ridurlo, renderlo più pulito (perchè gli ambulanti buttano le cassette, anzichè metterle in modo ordinato per poi buttarle via?); e dargli servizi, evitare camion che sporgono dappertutto. Tutti, meno Forza Italia: la cui candidata alla presidenza di zona 1 dice che rimarrà tutto così, in barba ai residenti e al buon senso.
Noi, Ulivo e centrosinistra, siamo per ridurre fortemente il mercato e rendere più vivibile il quartiere. Chi vince il premio "bancarella"?
20 Maggio 2006 MARCIA PER LA PACE
RICONVERTIRE, DISARMARE, SMILITARIZZARE I TERRITORI
Il 20 maggio si svolgerà in provincia di Varese una marcia
per la pace
organizzata dal comitato DosarmiAMO la pace e con
l'adesione di
moltepliche realtà provinciali e regionali e di numerose
persone
singole. L'iniziativa prevede un presidio al comando di
reazione
rapida della NATO a Solbiate Olona e una marcia che partirà
da
Gallarate, presso il II deposito dell'aeronautica, per
concludersi
davanti ai cancelli dell'Agusta, al fine di sensibilizzare
la
cittadinanza sulla presenza di rilevanti insediamenti
militari e
fabbriche di armi nella provincia di Varese.
Se si è contro la strategia della guerra permanente, che
produce morte
e terrore in ogni luogo della terra, non si può ignorare da
dove
vengono molte delle armi e delle truppe che causano la
devastazione di
popolazioni e territori sempre più vasti.
Il nostro territorio, con la base Nato di Solbiate Olona e
gli
stabilimenti di Aermacchi, Agusta, Secondo Mona, ecc.
costituisce uno
dei luoghi maggiormente complice di queste politiche
belliche. La
nostra iniziativa non vuole contrapporsi a chi lavora in
questi posti,
sappiamo bene che il lavoro spesso né si sceglie né si può
rifiutare, ma rivendica la necessità di costruire un
modello di
sviluppo che non fonda la propria ricchezza sul commercio
di strumenti
di distruzione e di morte, che sceglie di ridurre la spesa
militare a
favore dei servizi essenziali alla vita delle persone come
la spesa
sanitaria, scolastica e sociale, che vuole rispettare la
carta
costituzionale nel principio di ripudio della guerra.
Vogliamo costruire un confronto con il mondo del lavoro,
anche con le
aziende dell'industria bellica, sapendo che in questi anni
il loro
fatturato è drammaticamente aumentato mentre i livelli
occupazionali
si sono ridotti. I processi di concentrazione ed
esternalizzazione
produttiva anche in questo settore hanno come primo
obiettivo quello di
tagliare il numero di lavoratori: è quindi la
globalizzazione
economica e non i progetti di riconversione dell'industria
bellica a
minacciare i posti di lavoro.
La marcia per la pace vuole iniziare un percorso di
confronto per
definire i tempi e i modi per salvaguardare tutti i posti
di lavoro e
superare la produzione di armi. E' un processo aperto che
richiede il
contributo di tutti coloro che si battono per la pace e
contro ogni
guerra.
ore 14 presidio
Comando di Reazione Rapida NATO a SOLBIATE OLONA
(500 mt. dopo l'uscita Busto Arsizio autostrada MI-VA)
ore 15.30 concentramento marcia
II° deposito centrale dell'aeronautica a GALLARATE (via
Ranchet)
ore 18.30 arrivo presso azienda AgustaWestland a SAMARATE
a seguire al parco Solidarietà interventi, ristoro, musica
dal vivo
è previsto un servizio di pullmini per il ritorno a
Gallarate
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SCUOLA ED UNIVERSITA' - LIMITI ED ERRORI DI LETIZIA MORATTI
Avrei piacere di aprire una discussione con chi interessato.
il 23 maggio alle ore 17 sarà la volta delle politiche connesse alla scuola e alla formazione. A questo secondo incontro interverranno tra gli altri anche Bruno Ferrante, Filippo Penati e Rosaria Rotondi.
I Candidati Umanisti di zona 2 al mercato di P.zza Martesana
Sabato 20 maggio 2006
II candidato sindaco Valerio Colombo, la Capolista Umanista Silvia Martini e altri candidati umanisti della zona 2, incontrano gli elettori del quartiere al mercato rionale di Precotto in Piazza Martesana dalle 10 alle 13.
Vi aspettiamo...
Visita al Corelli...
Per aprire il dialogo tra le culture, per il diritto ad una città multietnica,
CHIUSURA IMMEDIATA DEL CENTRO DI DETENZIONE TEMPORANEA DI VIA CORELLI
Martedì 9 Maggio, il Partito Umanista ha presentato una richiesta formale indirizzata al vice prefetto di Milano dott. Aversa, responsabile del Centro di Detenzione Temporanea di Via Corelli, per effettuare una visita all'interno della struttura e valutare le condizioni degli immigrati detenuti.
“Dall'apertura nel novembre del 2000, il Partito Umanista ha svolto una decisa campagna di controinformazione e di denuncia delle terribili condizioni di violenza e alienazione a cui vengono sottoposti immigrati detenuti grazie alle applicazioni delle disgraziate e anticostituzionali leggi sull'immigrazione Turco Napoletano e Bossi Fini�
dichiara il candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di Milano Valerio Colombo.
“In sei anni abbiamo dato vita a presidi, manifestazioni, coordinamenti per la chiusura immediata di questa struttura e organizzato visite periodiche per raccogliere le drammatiche testimonianze degli immigrati sprovvisti di permesso di soggiorno (un reato penalizzato attraverso la Turco Napoletano del centro sinistra e la Bossi Fini del centro destra), detenuti in attesa di espulsione senza, di fatto, alcuna possibilità di difendersi e portare la situazione in cui versano all'attenzione della società civile, visto che il centro è precluso ai giornalisti�.
Per riportare all'attenzione dell'opinione pubblica le condizioni dei detenuti del centro e l'inutilità di questa struttura che non risolve il problema, ma rappresenta la faccia antidemocratica di questa città , il candidato sindaco del Partito Umanista ha chiesto l'autorizzazione ad entrare nel Centro e di poter parlare con i detenuti la mattina del 18 maggio p.v., se non gli sarà data la possibilità di entrare, verrà organizzata una conferenza stampa di fronte al centro alle 11.00 del giorno stesso.
Ufficio Stampa
Partito Umanista
Politica e Cultura
La politica come amministrazione condominiale
Un bubbone si aggira come un fantasma senza pace: il conflitto mai risolto tra politica e cultura. Grottesco. E’ inquietante l’analfabetismo della classe politica, la stessa che non è mai riuscita a stabilire un rapporto di necessaria cooperazione con la cultura e il pensiero critico: di ascolto. Non sapendo come gestire il disturbo ha scelto di emarginarla, di mantenerla ai bordi del senso, a prudente distanza, spesso tollerata controvoglia, considerata una zavorra, una seccatura genetica. Per la classe politica la cultura è una protesi scomoda da sopportare con un sorriso ironico sulle labbra, mai la chiave antropologica che potrebbe permettere una lettura più vera e più profonda della realtà e che forse renderebbe possibile la creazione di una società più vivibile e più sostenibile. Il controllo isterico della politica su tutti gli aspetti della vita è pressoché totale: interviene sul diritto di nascere e di morire, sui flussi migratori, sul destino di etnie, preme sugli indirizzi e sulle scelte dell’industria farmaceutica, chimica e petrolifera, programma o avalla politiche di stermini, detta legge sul controllo demografico, determina modelli di sviluppo, analfabetizza i processi educativi; tutte operazioni ispirate a un unico paradigma: la centralità del Mercato. Sembrerebbe una voglia di follia eppure il politico è convinto che la sua disciplina contenga la totalità dell’esperienza umana, che possa affrontare e risolvere interessi oggettivi e soggettivi. Un’ignoranza antropologica che spinge la politica ad agire come se fosse un ente autarchico, autosufficiente: totalitaria e totalizzante. Nel suo operato si è assunta il compito di concentrare, sogni e bisogni, psicologia individuale e sociale, desideri dei singoli e dei popoli. Agisce come un Grande Fratello orwelliano ma è soltanto il succedaneo di un’antropologia casereccia, come il caffè di cicoria. Perché la cultura invece di controllare i controllori spesso si rende complice del misfatto? Penso che proprio per la sua specifica condizione la cultura debba esercitare il controllo sulla politica, una vigilanza stretta e continua. L’occhio della cultura opposto a quello del Grande Fratello.