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.: Ultimi 5 commenti

.: Il Blog di Valerio Colombo
Martedì, 16 Maggio, 2006 - 09:18

Visita al Corelli...

Per aprire il dialogo tra le culture, per il diritto ad una città multietnica,
CHIUSURA IMMEDIATA DEL CENTRO DI DETENZIONE TEMPORANEA DI VIA CORELLI

Martedì 9 Maggio, il Partito Umanista ha presentato una richiesta formale indirizzata al vice prefetto di Milano dott. Aversa, responsabile del Centro di Detenzione Temporanea di Via Corelli, per effettuare una visita all'interno della struttura e valutare le condizioni degli immigrati detenuti.

“Dall'apertura nel novembre del 2000, il Partito Umanista ha svolto una decisa campagna di controinformazione e di denuncia delle terribili condizioni di violenza e alienazione a cui vengono sottoposti immigrati detenuti grazie alle applicazioni delle disgraziate e anticostituzionali leggi sull'immigrazione Turco Napoletano e Bossi Fini�

dichiara il candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di Milano Valerio Colombo.

“In sei anni abbiamo dato vita a presidi, manifestazioni, coordinamenti per la chiusura immediata di questa struttura e organizzato visite periodiche per raccogliere le drammatiche testimonianze degli immigrati sprovvisti di permesso di soggiorno (un reato penalizzato attraverso la Turco Napoletano del centro sinistra e la Bossi Fini del centro destra), detenuti in attesa di espulsione senza, di fatto, alcuna possibilità di difendersi e portare la situazione in cui versano all'attenzione della società civile, visto che il centro è precluso ai giornalisti�.

Per riportare all'attenzione dell'opinione pubblica le condizioni dei detenuti del centro e l'inutilità di questa struttura che non risolve il problema, ma rappresenta la faccia antidemocratica di questa città, il candidato sindaco del Partito Umanista ha chiesto l'autorizzazione ad entrare nel Centro e di poter parlare con i detenuti la mattina del 18 maggio p.v., se non gli sarà data la possibilità di entrare, verrà organizzata una conferenza stampa di fronte al centro alle 11.00 del giorno stesso.

Ufficio Stampa
Partito Umanista

Signor Colombo: ho letto il motto dei suoi manifesti e sono rimasto allibito: Ho diritto ad una società multietnica? non crede che i diritti declamati dalla gente siano altri in quanto a priorità? lei parla di allargare la nostra cultura integrandone altre. Crede che la cultura degli infibulatori, fustigatori e lapidatori di donne possa arricchire una nazione che strabocca di cultura? crede che cia sia di meglio di Dante,Machiavelli,Leopardi,D'Annunzio e company? io credo proprio di no.Se lei vuole abbracciare altre culture è libero di farlo.Non credo avrà grande seguito (specie di questi tempi)la sua proposta di integrare la somma cultura occidentale con le proposte di imbarbarimento da lei propugnate!!

Commento di Utente non registrato inserito Mar, 16/05/2006 12:35

Vede... in questi termini la "cultura occidentale" potrebbe essere appellata come quella dell'atomica di Hiroshima, dei genocidi di Hitler, del colonialismo e dello schiavismo, che hanno mietuto così tante vittime nel corso della storia.

Io penso che non sarebbe corretto. Penso che la nostra sia anche la civiltà della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, della scienza moderna, della scoperta di medicinali che hanno salvato la vita a milioni e milioni di persone, dell'invenzione dello stato sociale, della laicità...

Il dialogo tra le culture serve proprio a questo: scoprire che nell'altro non ci sono solo gli aspetti negativi ma anche molti aspetti positivi, da cui trarre spunto per migliorarsi.

Non sono un ingenuo e so benissimo che ovunque oggi nel mondo c'è molta violenza e molti problemi da risolvere: qui come nel resto del mondo. La multiculturalità potrebbe essere proprio un fattore determinante per superare questi problemi: molti pensano che mescolandosi e interagendo ci si diriga verso il peggio di ciascuno. Io penso, al contrario che si tratta di un'occasione per poter scegliere gli aspetti positivi.

Vorrei chiarire che io e il Partito a cui appartengo, siamo profondamente nonviolenti. Questo implica che non accettiamo nessuna forma di violenza, incluse quelle presenti nelle altre culture e che cercheremo sempre di compiere azioni affinché queste violenze abbiano termine. Il superamento della violenza, tuttavia, non può che passare anche attraverso il confronto e la conoscenza reciproci.

In ogni caso, visto che mi sembra che nel suo intervento lei stia citando in particolare la cultura islamica, le ricordo che tutta la matematica e la scienza di cui "l'occidente" si vanta tanto ha radici molto profonde nell'Islam arabo e ispanico e che senza il periodo della Spagna musulmana probabilmente sarebbe stato impossibile il rinascimento europeo.

In realtà per quanto riguarda il dialogo con il mondo islamico penso che il tema sia proprio ritrovare le radici che abbiamo in comune: non siamo due civiltà diverse ma due rami molto vicini della stessa.

Commento di Valerio Colombo inserito Mar, 16/05/2006 16:28
Gentile signor Colombo lei dice che la cultura islamica ha inventato i numeri.Probabile che sia così (ci sono teorie controverse al riguardo) ma io la prendo per buona:gli arabi hanno inventato i numeri e probabilmente anche qualcos'altro.Dopo di allora credo si siano un po persi per strada, non trova? Lei cita lo schiavismo come grande pecca dell'occidente.Non mi risulta che in occidente nel 2006 ci sia schiavismo.Mi risulta invece che lo schiavismo imperi in Iran ed in Arabia saudita:Mi riferisco alle donne vessate e umiliate in ogni loro componente.Parliamo di presente per cortesia! non mi rievochi le solite questioni passate dell'occidente.Lo sappiamo benissimo che il cristianesimo ha perseguitato streghe eretiche e mandato i crociati ma mi sembra che negli ultimi decenni (tranne qualche biasimevole eccezione) si sia ripreso alla grande in quanto a valori propugnati.Non crede? l'occidente ha prodotto guerre inamissibili (l'ultima in Iraq) ma ha prodotto piu' bene che male.
Lei sbaglia totalmente candeggio. Quando dice che i diritti devono per cui i diritti devono essere diritti per tutti in quanto esseri umani e non solo per chi ha la fortuna di avere un certo documento di cittadinanza asserisce una grande castroneria. I diritti di noi Italiani sono l’eredità ed il giusto compromesso tra visioni del mondo diverso raggiunte dopo secoli di sangue sparso dai nostri avi. Ha mai sentito parlare di guerra del risorgimento,prima e seconda guerra mondiale? Sa quanti carbonari e partigiani hanno versato sangue per permettere a noi ed anche a lei di beneficiare della libertà di parola? Ed ora cosa devo sentirmi dire? Chiunque arriva nel nostro paese deve avere uguali diritti? Non le sembra troppo comodo? E poi chi dovrebbero essere questo luminari del sapere e della cultura? Non credo si riferisca a tedeschi, americani,australiani o francesi.Popoli che per nobile storia e conquiste contribuiscono in maniera determinante al nostro benessere (internet,medicine evolute,auto,macchinari moderni ecc.) credo che lei alluda a gente proveniente dal continente africano.Continente che al di là di guerre (non mi dica che è colpa dell’occidente), malattie e barbarie non ha mai prodotto nulla di buono.Dovremmo confrontare la nostra cultura con la cultura delle banane,delle fustigazioni pubbliche,della legge del taglione? O forse non ho capito bene a quale multietnia lei si riferisca.Non sarebbe bene invece preoccuparci di accudire i poveri barboni della stazione di Milano tanto per gradire invece che preoccuparci di gente di altri continenti?

Commento di Saverio Doris inserito Mar, 16/05/2006 16:46

Penso che difficilmente io potrò convincere lei come difficilmente lei potrà convincere me. Probabilmente partiamo da punti di vista troppo distanti.

Tuttavia vorrei aggiungere un altro commento in risposta al suo. 

Difendere gli immigrati non vuol dire assolutamente non difendere gli italiani. Mai, inoltre, ho detto che le altre culture siano superiori alla nostra, il che però non vuol dire che la nostra sia superiore alle altre.

Una persona che da sempre, come me, si batte contro le discriminazioni e la violenza, non può non provare un genuino e profondo orrore per la pena di morte riservata in certi paesi agli omosessuali, le lapidazioni e così via. Peraltro io sono contro la pena di morte comunque e ovunque.

Questo, però, non vuol dire che tutte le persone di religione musulmana siano portatrici di questi valori. Esistono correnti dell'Islam molto miti e tolleranti, come per esempio quella del Sufismo. Nel mondo islamico, inoltre, esiste un movimento trasversale orientato alla laicità e alla tolleranza, proprio come succede da noi.

Quello che non vogliono gli estremisti di tutte e due le parti è proprio il dialogo. Conoscendosi si scoprono i punti in comune, si scopre che esistono differenze ma che le aspirazioni sono comuni, si scopre che non si è nemici, non ha senso esserlo. Si scopre che se ci si dà una mano a vicenda può essere meglio per tutti e due. La multiculturalità (e comunque non mi riferisco solo all'interazione con l'islam) è assolutamente necessaria. Noi europei abbiamo pochissime cognizioni delle condizioni terribili in cui OGGI vive la maggior parte della popolazione del pianeta e del fatto che in gran parte quelle condizioni sono dovute anche non a una mancanza di aiuto da parte dei nostri governi e dei nostri operatori economici, ma a una politica attiva e sistematica di sfruttamento ed oppressione. Anche se non è colpa diretta di noi popoli, ma di chi ci ha rappresentato, dovremmo essere più attenti all'ascolto delle ragioni degli altri per cercare insieme una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti.

 

Commento di Valerio Colombo inserito Mar, 16/05/2006 17:09

Gentile signor Colombo,
è vero quello che lei dice:probabilmente abbiamo vedute divergenti e forma mentis culturale diametralmente opposta.Nel suo ultimo intervento condivido comunque alcuni passaggi. Mi permetto soltanto di dirle che la sua idea di società multietnica è per certi versi affascinante ma concretamente utopistica.In Italia impera il campanilismo e il provincialismo all'insegna del detto:" fate tutto quello che volete fuorchè nel mio giardino "(vedere TAV).E' gia' difficile andare d'accordo tra corregionali,concittadini,vicini di casa,figuriamoci integrare nuove culture e nuove razze. Non c'è dubbio che ci siano popoli che patiscono sofferenze inenarrabili.Ma noi italiani non  navighiamo nell'oro (tranne buone eccezioni),non trova? dovremmo farci carico dei mali che affliggono il mondo? sarebbe bello ma oggettivamente impossibile!
Se lei ha soltanto un pezzo di pane da spartire con i suoi cari e vedesse un mendicante che lo reclama anche, chi comincia a sfamare i suoi cari o il mendicante?
Prima risolviamo i tanti mali che affliggono noi italiani poi pensiamo agli altri se possibile.
Parla di accoglienza di immigrati senza curarsi di permessi di soggiorno! Lei gradisce che in casa sua (magari di domenica) ci sia un via vai di persone non invitate? Gli immigrati a mio avviso dovrebbero essere invitati su richiesta delle aziende e non inoltrarsi abusivamente nel nostro paese.Proprio stamattina notavo qui a Milano decine di immigrati appoggiati alle transenne o ai muretti a gironzolare per le strade senza alcuna occupazione o interesse. Dobbiamo riempire le nostre città di gente di altre etnie che vagabondeggiano per le strade?

Commento di Saverio Doris inserito Mer, 17/05/2006 12:13

... leggendo i commenti al blog su via Corelli, viene un po di tristezza.

Mi ricordano un giorno in cui, nel mio quartiere, sono giunte alcune persone a segnalarci che, in dei prati vicino a casa loro, erano state montate delle tende di immigrati.

Inguenuamente all'inizio credevo ce lo segnalassero per l'intenzione di fare qualcosa per delle persone a cui toccava vivere in condizioni inumane. Poi invece uno ha espresso la preoccupazione che, dovendo vendere la casa, alcune tende vicine ne avrebbero abbassato il valore.

Talvolta siamo così arroccati nel difendere il nostro penultimo posto in fila dagli ultimi che non vediamo che proprio la fila è sbagliata. Così crediamo che il diverso sia una minaccia (anche se non capisco perchè dieci immigrati che gironzolano danno così fastidio), e questa ostilità crea per reazione altra ostilità in una lotta stupida e senza fine.

Una volta ho conosciuto due tunisini che abitavano in una rulotte senza riscaldamento a Ponte Lambro (affittata loro da un italiano alla bella cifra di 400 euro al mese). La settimana dopo gli è stata rubata la roulotte. Io non riesco ad immaginare cosa si prova a vederti rubato tutto: le calze, i piatti, la casa. Non hai più niente. L'unica cosa che ho potuto fare è stata ospitare uno dei due a casa mia per due notti, andando io a dormire altrove.

Ho sempre cercato di trattare con rispetto e solidarietà gli altri e dagli altri ho sempre ottenuto rispetto e solidarietà.

Chi si sente così minacciato da altre culture, e forse personalmente non può fare niente per fermare i flussi migratori, provi a riflettere su come tratta le altre persone.  Su quello uno può agire, e questo può dare grandi risultati

Commento di Gianluca Tarasconi inserito Gio, 18/05/2006 12:41