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Il Blog di Donatella Elvira Camatta | www.partecipaMi.it
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Giovedì, 12 Ottobre, 2006 - 09:01

Consiglio di zona 7 in merito alla convenzione per ultimare il Parco delle Cave

In data 9 ottobre 2006 la maggioranza di centrodestra del Consiglio di zona 7
ha deliberato di poter frazionare in più soggetti la conduzione del Parco delle Cave impedendo a Italianostra la realizzazione del Parco così come era stata pensato nel 1997;respingendo tutti gli emendamenti di contenuto presentati dall'opposizione.

 

Ritengo sia doveroso ringraziare Italianostra e le associazioni all’interno e all’esterno del Parco delle Cave per quanto hanno fatto nel corso di questi ultimi anni.
Ricordo, che non troppo tempo fa queste associazioni, e ripeto, interne ed esterne al PDC, insieme alle istituzioni e a Italia nostra, hanno ripulito il parco, al tempo discarica a cielo aperto, di rifiuti di ogni specie, e animata da figuri che si aggiravano per il parco in cerca di eroina o di sesso a pagamento.
Tutto questo lo si è potuto fare grazie alla volontà delle istituzioni ed alla collaborazione instaurata da Italia Nostra con le associazioni.
Il lavoro svolto dalle associazioni e da privati cittadini è da tenere in alta considerazione, così com’è da tenere in considerazione il lavoro svolto da Italia Nostra sulla gestione partecipata del Parco delle cave.
Il frazionamento della convenzione, proposta in questa delibera, presentata dalla maggioranza di questo Consiglio di Zona 7, renderebbe più difficile la realizzazione del Parco delle Cave, tradendo, l’intendimento con cui la giunta comunale nel 1997 ha conferito a Italianostra, la progettualità, la realizzazione, la conduzione sino al completamento e alla riconsegna dello stesso al Comune di Milano.
La costituzione del parco già allora (1997) poteva essere appaltata direttamente al Comune di Milano, ma è stata volutamente affidata dall’allora giunta comunale governata dalla Lega, sindaco Formentini, ad Italianostra, ente estraneo alle logiche di partito, proprio per preservare il parco dall’appetito vorace di costruttori.
Con il voto espresso dall'attuale maggioranza di governo del  Consiglio di Zona 7 in merito al non rinnovo della convenzione a Italia Nostra, ha manifestato implicitamente, una valutazione negativa sulla progettazione e conduzione del Parco delle Cave da parte di Italia Nostra, e inciderà profondamente sulla futura costituzione di questo parco di cui tutti noi ne andiamo fieri.
Il voto manifestato dalla maggioranza di governo della zona 7, costituisce una svolta per il costruendo Parco delle cave, che va nella direzione opposta di come nel 1997  gli amministratori precedenti lo avevano pensato.
Il modello dinamico di gestione partecipata attuata da Italia Nostra, è unico nel suo genere e oserei dire unico in Europa, molte sono le delegazioni di associazioni italiane e straniere che vengono a Milano per acquisire metodi e conoscenze, per consentire a diversi soggetti, privati cittadini e associazioni, di operare insieme per il bene comune, in questo caso il Parco Delle Cave; quindi non buttiamo via un lavoro che è costato sacrifici e lavoro non solo alle associazioni ma anche ai cittadini che assiduamente lo frequentano.
Assumiamoci quindi in prima persona la responsabilità di poter portare a termine il Parco delle cave con Italia Nostra manifestando la nostra volontà al SINDACO MORATTI di voler mantenere quel modello di gestione partecipata attuata in questi anni da Italia Nostra.
Vi chiedo quindi firmare e far firmare il documento allegato, facendolo pervenire via postaentro il 25 ottobre 2006 a:
Cooperativa Ferruccio Degradi via Caldera, 110  20153 Milano   
Libreria Linea di confine via Ceriani, 20 Milano
Cava Aurora via Broggini, 30 20153 Milano
Italia Nostra  via Silvio Pellico, 1 Milano
per Fax al numero 02 4522401
Saluti
Isidoro Spirolazzi
Consigliere zona 7
Lista Ferrante
Mercoledì, 11 Ottobre, 2006 - 15:43

L’impegno culturale come impegno civile

Riporto l'editoriale del numero 0 della rivista Le Voci dell'Agorà, per dedicare questa categoria del blog all'arte nascosta, undergound, di valore, indipendente, non allineata nè allineabile, non eterodirigibile. La finalità dellka mia rivista si sposa con quella della presente categoria, a cui invito tutte e tutti, se artisti o anche se non artisti, di inviare propri contributi. La categoria presente "l'altra arte" avrà il fine di promuovere i contributi avuti nella rivista Le Voci dell'Agorà, per darne diffusione, divulgazione attraverso la rete, luogo di contaminazione e di confronto attivo.

Un caro saluto
Alessandro Rizzo

Le Voci dell’Agorà: l’impegno culturale come impegno civile
 
Abbiamo fatto una scelta chiara e decisa, coerente e proficua: fondare una rivista che trattasse di arte, cultura e spettacolo. Forse è una scelta che sta maturando in modo pressante e costante anche in molti altri settori. E questo è un bene. La vivacità intellettuale si misura anche sull’aspetto di avvertire come necessaria l’espressione libera e autonoma del proprio pensiero, della parola, della propria opinione, della propria esperienza personale, sociale, culturale, artistica.
A Milano inizia questo percorso, questo lungo viatico che vuole apportare una voce fuori dal coro, anche se corale, unanime, universale, la voce di un’agorà greca, la voce di una piazza partecipata, molto viva, vivace, ricca di opportunità di confronto, di dialogo, di conoscenza, di confronto libero e aperto, nell’asfittico mondo circondante del pensiero unico e omologante, del pensiero di mercato, affaristico che inquina e tanto ha inquinato la cittadella dell’arte. Milano è la città che da sempre ha avuto un ruolo fondamentale nella ricerca artistica e culturale, soprattutto nel campo dell’editoria: lo scrive come testimonianza di questo fatto Leopardi in una lettera inviata all’abate della curia Meneghina, dove definisce la metropoli essere un teatro di opportunità per i giovani artisti e scrittori. Proprio in questo spirito, oggi ormai perso, quasi svanito, in un contesto attuale tutto finalizzato alla ricerca del lucro, del guadagno, del profitto, tutto ricercato alla forma dell’arte come dispensatrice di guadagni, accessibile solamente a una particolare elite, solo a un particolare ceto benpensante e con grandi disponibilità economiche, oggi vogliamo creare con questa rivista l’Agorà artistica, dove chiunque abbia meriti, esperienze e sia preso dall’instancabile e insopprimibile voglia di gridare e proporre la propria opera, la propria poetica in ogni settore culturale, possa trovare spazio, giusta visibilità, giusto luogo. Le Voci dell’Agorà è la rivista che diviene anche laboratorio artistico, diventa non solo incontro tra poetiche differenti, ma anche contaminazione positiva e ricerca di una via nuova da percorrere, sperimentare, assaggiare. Dal confronto artistico nasce certamente un nuovo viatico, un nuovo viaggio, un nuovo iter verso lidi differenti, sempre nuovi e rinnovati, mai definiti, ma sempre aperti e disponibili a essere messi in discussione, rivisti, riletti. Penso che non ci siano certezze finchè c’è la vivacità intellettuale di migliorare e migliorarsi: migliorando la comunità alla ricerca dei messaggi si migliora anche la propria persona, la propria conoscenza. Ed è proprio in questo spirito che abbiamo voluto inaugurare il primo numero, il numero 0 della nostra rivista, al tema del viaggio. Proprio perché viaggiare con i sogni, con il pensiero, con l’analisi della realtà, che l’arte sa condurre in modo complesso e diretto, incisivo, con la sua facoltà e liceità di essere dissacrante, vera, reale, riusciamo a meglio comprendere il mondo, la geografia del mondo, la varietà della comunità, della collettività. "La geografia è più importante della storia perché la contiene", diceva Guillermo Cabrera Infante, e quanto mai è vero che l’arte può essere il mezzo e lo strumento che possa testimoniare tramite il viatico tra i mondi diversi la testimonianza della storia, dell’attualità, ma anche del passato e del futuro. Il viaggio non solo è necessità dell’essere umano, non solo è il desiderio incolmabile di capire e di scoprire, e l’arte riassume questo immane e insaziabile bisogno di conoscenza, ma anche è il viaggio che costruisce la persona, non la persona che fa il viaggio, come diceva John Steinbeck : ”Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”.
Vogliamo iniziare questo viaggio lungo, magari senza fine, perché infinito è il messaggio che esprime l’arte? Io direi che è l’occasione buona per intraprendere un lungo itinerario che porterà a liberarsi e autodeterminarsi, che porterà a incontrare nuove facce, nuove figure, nuovi esperimenti artistici e culturali, nuove geografie, nuove figure, nuove proposte, nuove idee.
Dobbiamo stimolare ciò che non è stimolato dall’asfittica omologazione del sapere oggi esistente, che toglie ogni speranza, ogni fiducia in un riscatto liberatorio ed emancipatorio del cittadino.
Abbiamo lanciato una sfida con questa rivista: una nuova esperienza, forse esperimento necessario da condurre con costanza, nell’impervie difficoltà che il mondo affaristico delle grandi lobby editoriali ci presenta e gli ostacoli insormontabili che il mercato dell’arte, oggi imperante, ci pone dinnanzi.
Non vogliamo accedere a un’arte elitaria, ma a un’arte comprensibile perché nasce dal quotidiano, dal vissuto, dalla realtà oggettiva, dalla capacità del cittadino di analizzare ed esaminare le contraddizioni, senza nessuna pretesa, ma con spirito di militanza e di forte consapevolezza sociale. Il messaggio dell’arte deve condurre a generare circoli virtuosi che possano infondere negli animi quello spirito critico e autocritico forte da permettere di meglio conoscere la complessità del genere umano, della collettività, della comunità, della società. Partiamo con determinazione e con una maggiore incentivazione: fare de “Le Voci dell’Agorà” il luogo aperto che possa dare voce a coloro che voce non hanno, coloro che saranno ricercati tramite un viatico, un itinerario lungo che vuole partire dalla consapevolezza che fare arte oggi è un bisogno sociale e civile avvertito come imponente.
 
Alessandro Rizzo
 

Mercoledì, 11 Ottobre, 2006 - 15:23

PER IL RIPRISTINO DELL'ORARIO SERALE DI APERTURA DELLE BIBLIOTECHE

MOZIONE

 
PER IL RIPRISTINO DELL’ORARIO DI APERTURA SERALE
DELLE BIBLIOTECHE RIONALI DI ZONA 4
 
 
 
PRESO ATTO
 
della chiusura in orario serale (19.45 – 22.45) dallo scorso gennaio delle due Biblioteche Civiche presenti sul territorio circoscrizionale di Zona 4, in via Ciceri Visconti e in via Oglio presso il Centro Civico di Zona 4 di Milano, a causa del mancato rinnovo dell’appalto agli operatori che prestavano il servizio di controllo e vigilanza oltre le ore 19.45,
 
CONSIDERATA
 
la mancanza di personale addetto all’elargizione del servizio civico di pubblico interesse e utilità, data l’assenza di nuove assunzioni per la suddetta funzione,
 
VISTE
 
·        la delibera all’unanimità di questo Consiglio di Zona in data 12/01/06 con la quale si sollecitava il ripristino dell’apertura serale delle due Biblioteche
·        la petizione popolare da tempo presentata alla Commissione Educazione e Biblioteche della Zona 4 di Milano, a cui hanno aderito diverse cittadine e diversi cittadini della circoscrizione e utenti del servizio bibliotecario
 
CONSIDERATO
 
  • la necessità sociale diffusa di studenti e di studentesse di usufruire anche in orario serale del servizio per attività di studio e di approfondimento formativo, nonché la dimensione di valenza civile che il servizio offre alla cittadinanza nel suo complesso,
  • la ricaduta negativa che la chiusura in via Oglio ha sull’agibilità serale dell’intero edificio e quindi delle attività consiliari,
 
DATA
 
la già insufficiente presenza di centri bibliotecari civici sul territorio della zona, a differenza di altre circoscrizioni limitrofe,considerata la propria dimensione e il numero di abitanti, soprattutto disponibili negli orari serali
 
 
IL CONSIGLIO DI ZONA 4 CHIEDE
AL SINDACO E ALL’ASSESSORE COMUNALE COMPETENTE
 
di poter accogliere le istanze sopra formulate e precisate nella petizione esposta agli organi amministrativi e consiliari competenti di zona 4, il Consiglio e la Commissione Educazione e Biblioteche, affinchè si dia una risposta alla questione cercando di reperire forme e canali suppletivi la temporanea mancanza di personale con forme di accordi trasparenti con cooperative o con forme giuridiche di collaborazione con studentesse e studenti universitari in orari extrascolastici. E’ importante predisporre forme e misure atte a dare la più ampia disponibilità del servizio, che rimane e detiene una dimensione di utilità sociale comune e collettiva imprescindibile e insostituibile con nessuna altra forma di elargizione del medesimo.
 
FIRMATO
 
Proponente: Alessandro Rizzo – Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
 
In ordine alfabetico
 
Franz Brunacci – Capogruppo Rifondazione Comunista
 
Paolo Cova – L’Ulivo
 
Aldo Dell’Oro – Capogruppo de L’Ulivo
 
Gino Di Pasquale – L’Ulivo
 
Massimo Gentili – Capogruppo Comunisti Italiani
 
Carlo Greco – L’Ulivo
 
Francesco Mapelli – L’Ulivo
 
Gabriele Pezzaglia – L’Ulivo
 
Luca Ragone – Capogruppo Italia dei Valori
 
Pierangelo Tosi – Capogruppo Verdi
 
 

Mercoledì, 11 Ottobre, 2006 - 13:43

Venerdi 13 ottobre ore 13,oo Presidio Scuola Araba di Via Ventura 4 Milano

PRESIDIO

DAVANTI ALLA SCUOLA ARABA

DI VIA VENTURA 4

MILANO

Per ribadire:

-        il diritto costituzionale all’istruzione di tutti i bambini,
italiani e stranieri

-        il diritto alla conservazione della lingua e della cultura
d’origine

-        il diritto all’apertura di una scuola laica, privata,
autofinanziata, bilingue, con il doppio programma, in regola con le norme di
sicurezza e di igiene previste dalla legislazione italiana

-        il diritto per le famiglie di scegliere il percorso didattico dei
propri figli, come previsto dalla legge e come consentito a numerose altre
scuole straniere in Italia

-        il diritto al regolare proseguimento dell’attività didattica,
impartito da docenti italiani e arabi, tutti regolarmente abilitati
all’insegnamento

Per sostenere:

-        le famiglie in questo momento difficile, causa di grandi ansie e
preoccupazioni per il futuro dei loro figli

-        la direzione della scuola attaccata quotidianamente dagli
atteggiamenti razzisti degli esponenti di alcuni partiti politici a fini
propagandistici ed elettorali

-        i bambini e i ragazzi involontariamente protagonisti di una vicenda
che infrange la loro vita privata, familiare, scolastica e che getta
discredito sulla loro scuola, sulla loro cultura e sulle loro origini

-        i docenti  della scuola che si trovano ad affrontare ogni giorno
gli attacchi dei media e l’intrusione di giornalisti e fotografi che violano
il sereno svolgimento delle attività didattiche

-        i docenti, i genitori e i cittadini milanesi che lavorano ogni
giorno per favorire l’integrazione degli stranieri e creare occasioni di
scambio culturale sopperendo alle carenze istituzionali

Per sollecitare le istituzioni a prendere una posizione chiara, seria e
responsabile che tuteli il diritto all’istruzione per tutti nel rispetto
della legge e delle diversità linguistiche e culturali.

Aderiscono all'iniziativa:

-        Retescuole

-        Associazione Antirazzista 3 Febbraio

Mercoledì, 11 Ottobre, 2006 - 13:31

COREA N. Reagiremo alle sanzioni......

 

 

2006-10-11 08:01 Corea N.: reagiremo alle sanzioni Smentito il secondo test atomico, ma tensione alle stelle (ANSA) - SEUL, 11 OTT - La Corea del Nord ha dichiarato oggi che considererebbe la proclamazione di sanzioni nei suoi confronti come una dichiarazione di guerra. Intanto viene smentito il secondo test nucleare dopo l'allarme lanciato dal Giappone e poi rettificato.Anche la Corea del Sud smentisce un nuovo test atomico e l'intelligence Usa fa sapere che 'non ci sono altri preparativi di un nuovo esperimento'. Ma l'allarme resta e gli occhi del mondo restano puntati sul futuro nucleare della Corea del Nord.

 

Mercoledì, 11 Ottobre, 2006 - 12:43

Raccolta firme salvaguardia Parco delle Cave

Il Consiglio di Zona 7 nella serata del 9 ottobre ha votato la delibera di
indirizzo per concedere concessioni al parco delle cave non più unicamente ad
un unico Concessionario (era Italia Nostra e chi conosce il Parco sa cosa è
stato fatto in questi 10 anni) ma anche direttamente ad altre associazioni +
una azienda agricola, procedendo così ad uno spezzettamento che potrebbe
influire negativamente sul progetto globale di Parco.
Speriamo non sia l'inizio della fine.

Il Comitato di salvaguardia del Parco delle Cave  a tal proposito ha organizzato una raccolta di firme.

In allegato trovate la lettera indirizzata al Sindaco e il modulo per la raccolta firme.

Ivano Grioni

Mercoledì, 11 Ottobre, 2006 - 12:40

Italia deposita alla camera risoluzione per Moratoria Onu

Sergio D'Elia, primo firmatario della mozione Sergio D'Elia, primo firmatario della mozione

10 ottobre 2006: è stata depositata alla Commissione Esteri della Camera dei Deputati una risoluzione che chiede al Governo di dare “piena ed immediata attuazione” a quanto stabilito dalla Camera il 27 luglio scorso, presentando all’Assemblea Generale dell’ONU in corso, una proposta di risoluzione per la moratoria ONU delle esecuzioni capitali in vista dell’abolizione definitiva operando in modo tale da assicurare la co-sponsorizzazione ed il sostegno di Paesi rappresentativi di tutti i continenti.
La mozione a prima firma Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e Deputato della Rosa nel Pugno, ha incontrato un sostegno trasversale grazie alle firme finora raccolte di 22 parlamentari tra cui, Ramon Mantovani (Rifondazione Comunista), Patrizia Paoletti (Forza Italia), Marina Sereni (l’Ulivo), Gianclaudio Bressa (l’Ulivo), Alessandro Forlani (UDC), Enzo Raisi (AN), Angelo Bonelli (Verdi), Mauro del Bue (Nuovo PSI), Iacopo Venier (Comunisti Italiani), Fulvia Bandoli (l’Ulivo), Giuseppe Reina (Movimento per le autonomie), Gino Capotosti (UDEUR), Giuseppe Astore (Italia dei Valori), Marco Boato (Verdi), Benedetto della Vedova (Forza Italia), Jole Santelli (Forza Italia), Pietro Folena (Indip. Rifondazione Comunista).
Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e Deputato della Rosa nel Pugno ed Elisabetta Zamparutti, Tesoriere di NtC hanno dichiarato: “La moratoria ONU delle esecuzioni è l’unica iniziativa istituzionalmente incardinata e politicamente rilevante per l’abolizione della pena di morte e per la salvezza delle migliaia di condannati a morte che sono innanzitutto i detenuti nei bracci della morte cinesi, iraniani, sauditi, vietnamiti e di tutti gli altri regimi autoritari che muoiono ammazzati nel silenzio e nell’indifferenza generali.”
Dal testo della risoluzione si legge che la Farnesina ha disatteso il dispositivo parlamentare perché ha operato “in modo tale da assicurare alla risoluzione Onu la copromozione” della Unione europea in quanto tale e non solo “di Paesi Stati membri dell'Unione europea. Inoltre, dal 27 luglio ad oggi, non ha ancora operato nel senso di “assicurare alla risoluzione Onu... il sostegno di Paesi rappresentativi di tutti i continenti”. Il Governo italiano ha pure deciso di sostenere, pur non essendo in linea con il mandato parlamentare ricevuto, la proposta francese “di compromesso”che invece della risoluzione vuole la presentazione di una “dichiarazione di associazione” priva di qualsiasi valore formale e non sottoposta ad alcun voto.

 

Mercoledì, 11 Ottobre, 2006 - 12:28

Fiaccolata..Diritti Umani...14 ottobre ore 18,30

12 ottobre 1492    -   12 ottobre 2006

Diritti
Umani....
  
       ... Ancora da scoprire
      
      Se 514 anni vi sembrano pochi!

Il continente americano è ancora alla ricerca dei Diritti Umani per i suoi figli.
In tutti gli Stati nazione del Nuovo Continente si continua ancora a discriminare il vero popolo "americano nativo".
Per tutti loro e il riconoscimento pieno e duraturo dei loro diritti sociali, culturali, di lingua e di popoli chiediamo di manifestare pubblicamente la nostra solidarietà ad una causa che è rappresentativa di tutte le altre del continente: il popolo Mapuche.
Su invito delle organizzazioni del Popolo Mapuche presenti in Europa convochiamo una
Fiaccolata davanti al consolato del Cile
Milano,         sabato 14 ottobre 2006 dalle
ore 18.30

in contemporanea con tante altre città d'Europa
Il popolo Mapuche, che lotta pacificamente per la difesa dei Diritti Umani in Cile, chiede:
· la ratifica della Convenzione 169 - dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro -  sul Riconoscimento dei Diritti dei popoli originari in
· la  revisione della legge antiterrorismo n° 18.314, emanata ancora nei tempi della dittatura che discrimina i Mapuche
Appuntamento, in prossimità del Consolato Cileno a Milano, dalle 18.30 in poi.
Via San Pietro dell'Orto (angolo Corso Matteotti - MM San Babila)
Adesioni e info: info@selvas.org
Promuovono:
Alleanza Mapuche Internazionale
Sezione Italiana
Selvas.org
Osservatorio Informativo Indipendente
sulla Regione Andina e il continente  Latinoamericano
Centro per la Pace A. Tonelli
L’integrazione interetnica e interculturale
Rayos de Sol onlus
Solidarietà con il popolo andino
Partito Umanista
ADERISCONO: Associazione Cile Lombardia – Redazione Latinoamerica-online.it – Compagnia Alma Rosé  - Associazione Italia-Nicaragua

Domenica, 8 Ottobre, 2006 - 09:39

Amnesty International pubblica un rapporto sui deliberati attacchi di Hezbollah contro la popolazione civile israeliana

 

Vai alla fotonotizia

 

 

 

Amnesty International ha pubblicato oggi un rapporto in cui accusa Hezbollah di aver commesso gravi violazioni del diritto umanitario, equivalenti a crimini di guerra, nel corso del recente conflitto con Israele.

Il documento dell’organizzazione per i diritti umani, che segue un rapporto sugli attacchi di Israele contro le infrastrutture civili libanesi, rende evidente l’urgenza e la necessità di un’indagine completa e imparziale delle Nazioni Unite sulle violazioni commesse da entrambe le parti.

Durante un mese di conflitto, Hezbollah ha lanciato circa 4000 razzi sul nord di Israele, uccidendo 43 civili, ferendone altri 33 e costringendo centinaia di migliaia di persone a cercare riparo nei rifugi o a fuggire. Circa un quarto dei razzi sono stati lanciati direttamente contro aree urbane, compresi missili contenenti migliaia di biglie di metallo.

Nel corso dei colloqui coi ricercatori di Amnesty International, i dirigenti di Hezbollah hanno affermato che il lancio di razzi sul nord di Israele era una rappresaglia per gli attacchi contro i civili libanesi e aveva l’obiettivo di fermare questi ultimi.

“La dimensione degli attacchi contro le città e i villaggi israeliani, la natura indiscriminata delle armi utilizzate e le dichiarazioni della leadership di Hezbollah, che ha confermato l’intenzione di colpire i civili, rendono fin troppo evidente che Hezbollah ha violato le leggi di guerra” – ha affermato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International. “Il fatto che Israele a sua volta abbia commesso gravi violazioni non giustifica in alcuna maniera quelle compiute da Hezbollah. Non devono essere i civili a pagare il prezzo della condotta di guerra illegale dell’avversario”.

Il rapporto di Amnesty International, intitolato “Sotto tiro: gli attacchi di Hezbollah contro il nord di Israele”, si basa sulle ricerche condotte dall’organizzazione per i diritti umani in Israele e in Libano, attraverso interviste con le vittime, l’esame di dichiarazioni ufficiali e una serie di colloqui con autorità israeliane e libanesi e con alti dirigenti di Hezbollah.

Le principali conclusioni di Amnesty International sono le seguenti:

- Hezbollah ha lanciato circa 900 razzi Katiuscia, la cui gittata è intrinsecamente inaccurata, contro aree urbane nel nord di Israele, in chiara violazione del principio di distinzione tra obiettivi civili e militari prevista dal diritto internazionale;
- Hezbollah ha usato razzi Katiuscia modificati per contenere biglie di metallo, con l’obiettivo di causare il maggior numero possibile di morti e feriti: uno di questi razzi ha ucciso otto operai delle ferrovie;
- le dichiarazioni di Hasan Nasrallah e di altri dirigenti di primo piano di Hezbollah, secondo cui gli attacchi diretti contro la popolazione civile israeliana erano una forma di rappresaglia, hanno violato il divieto di attacchi diretti contro i civili, così come quello di rappresaglia contro i civili;
- la fuga della popolazione civile israeliana e l’esistenza dei rifugi ha impedito che il numero delle vittime fosse più alto.

“Nel conflitto tra Hezbollah e Israele, la sofferenza dei civili di entrambe le parti è stata ripetutamente ignorata e i colpevoli sono riusciti finora a evadere ogni responsabilità. Occorre giustizia se si vuole prendere sul serio il rispetto delle regole di guerra: questo significa chiamare i responsabili di crimini di guerra a rispondere del proprio operato e garantire riparazione alle vittime” – ha dichiarato Irene Khan.

Amnesty International continua a chiedere alle Nazioni Unite l’immediata apertura di un’inchiesta completa, indipendente e imparziale sulle violazioni del diritto umanitario commesse da entrambe le parti in conflitto. L’inchiesta dovrebbe esaminare, in particolare, l’impatto del conflitto sulla popolazione civile e avere come obiettivo l’individuazione dei singoli responsabili di crimini di diritto internazionale e garantire piena riparazione alle vittime.

Ulteriori aspetti della guerra, come l’accusa a Hezbollah di aver usato i civili come copertura e quella a Israele di aver causato un elevato numero di vittime tra i civili, verranno esaminati in successivi rapporti di Amnesty International.

FINE DEL COMUNICATO                                                           Roma,  settembre 2006

Domenica, 8 Ottobre, 2006 - 09:22

Il che........ significa che la Mafia non Esiste.....

 

 

Una recente sentenza ha confermato le condanne agli esecutori degli attentati a Falcone, Borsellino e alle loro scorte. Ha invece assolto i mandanti: in pratica ha negato che esista un collegamento tra gli esecutori e una cupola. Cioè non si può parlare di un’unica organizzazione criminosa (il che significa che la mafia non esiste, è solo un teorema ideologico). Come dire che quando si vede il fumo non se ne può dedurre che ci sia l’arrosto, anche se l’abbiamo mangiato. E’ un bel sollievo per tutti.

 

 

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