Da oggi chiusa la Scuola di Via Ventura.......
Da oggi chiusa la Scuola di via Ventura: ministro e comune si rimpallano la responsabilità. E ai bambini chi ci pensa?
di Monica Bacis
Si tratta dunque di una questione politica, come già sapevamo, una rimbalzo di responsabilità perché nessuno, destra e sinistra, ha il coraggio di prendere una posizione seria e responsabile nel merito. I politici, che dovrebbero occuparsi degli interessi dei cittadini, giocano sulla loro testa sorvolando sugli effetti che i loro giochetti delle parti producono nella vita delle persone.
Ieri sera a mezzanotte mi ha chiamata un’amica, mamma di tre figli iscritti alla scuola di via Ventura per comunicarmi la decisione della scuola di chiudere fino a lunedì. Sto vivendo con lei e altre famiglie da giugno questo calvario, le sue ansie, le sue preoccupazioni. Alla domanda “Cosa mi consigli di fare?”, io non so più cosa rispondere. Ogni giorno è un’altra puntata, purtroppo sempre più tragica. Se tutti voi poteste vedere le espressioni di questi bambini, sballottati tra scuola pubblica, casa, scuola araba, interviste fuori da scuola, fotografi, presidi della lega, vi rendereste conto di quanto sia grave questa situazione e di quanto sia importante prendere apertamente posizione.
Il presidio di domani a questo punto diventa ancora più importante, fondamentale per dire basta con i rimpalli, basta con le scuse, che si dica a questi genitori una volta per tutte se la scuola riaprirà per restare aperta oppure se l’obiettivo e rimandare per non aprirla mai più. E’ nel diritto delle famiglie e soprattutto dei bambini che le istituzioni garantiscano il diritto all’istruzione e si pronunciano definitivamente in maniera chiara, senza se e senza ma.
L’elemento positivo è che in questi giorni sono arrivate molte mail di sostegno al presidio di venerdì: aderiscono all’iniziativa anche il Partito Umanista e il Centro delle Culture di Milano, oltre a Retescuole e all’Associazione Antirazzista 3 Febbraio.
Più siamo e più potremo focalizzare l’attenzione sulla vicenda chiedendo risposte certe.
Facciamo girare la voce, cerchiamo più adesioni possibili.
Monica Bacis
Consiglio di zona 7 in merito alla convenzione per ultimare il Parco delle Cave
Ricordo, che non troppo tempo fa queste associazioni, e ripeto, interne ed esterne al PDC, insieme alle istituzioni e a Italia nostra, hanno ripulito il parco, al tempo discarica a cielo aperto, di rifiuti di ogni specie, e animata da figuri che si aggiravano per il parco in cerca di eroina o di sesso a pagamento.
Tutto questo lo si è potuto fare grazie alla volontà delle istituzioni ed alla collaborazione instaurata da Italia Nostra con le associazioni.
Il lavoro svolto dalle associazioni e da privati cittadini è da tenere in alta considerazione, così com’è da tenere in considerazione il lavoro svolto da Italia Nostra sulla gestione partecipata del Parco delle cave.
Il frazionamento della convenzione, proposta in questa delibera, presentata dalla maggioranza di questo Consiglio di Zona 7, renderebbe più difficile la realizzazione del Parco delle Cave, tradendo, l’intendimento con cui la giunta comunale nel 1997 ha conferito a Italianostra, la progettualità, la realizzazione, la conduzione sino al completamento e alla riconsegna dello stesso al Comune di Milano.
La costituzione del parco già allora (1997) poteva essere appaltata direttamente al Comune di Milano, ma è stata volutamente affidata dall’allora giunta comunale governata dalla Lega, sindaco Formentini, ad Italianostra, ente estraneo alle logiche di partito, proprio per preservare il parco dall’appetito vorace di costruttori.
Con il voto espresso dall'attuale maggioranza di governo del Consiglio di Zona 7 in merito al non rinnovo della convenzione a Italia Nostra, ha manifestato implicitamente, una valutazione negativa sulla progettazione e conduzione del Parco delle Cave da parte di Italia Nostra, e inciderà profondamente sulla futura costituzione di questo parco di cui tutti noi ne andiamo fieri.
Il voto manifestato dalla maggioranza di governo della zona 7, costituisce una svolta per il costruendo Parco delle cave, che va nella direzione opposta di come nel 1997 gli amministratori precedenti lo avevano pensato.
L’impegno culturale come impegno civile
Un caro saluto
Alessandro Rizzo
A Milano inizia questo percorso, questo lungo viatico che vuole apportare una voce fuori dal coro, anche se corale, unanime, universale, la voce di un’agorà greca, la voce di una piazza partecipata, molto viva, vivace, ricca di opportunità di confronto, di dialogo, di conoscenza, di confronto libero e aperto, nell’asfittico mondo circondante del pensiero unico e omologante, del pensiero di mercato, affaristico che inquina e tanto ha inquinato la cittadella dell’arte. Milano è la città che da sempre ha avuto un ruolo fondamentale nella ricerca artistica e culturale, soprattutto nel campo dell’editoria: lo scrive come testimonianza di questo fatto Leopardi in una lettera inviata all’abate della curia Meneghina, dove definisce la metropoli essere un teatro di opportunità per i giovani artisti e scrittori. Proprio in questo spirito, oggi ormai perso, quasi svanito, in un contesto attuale tutto finalizzato alla ricerca del lucro, del guadagno, del profitto, tutto ricercato alla forma dell’arte come dispensatrice di guadagni, accessibile solamente a una particolare elite, solo a un particolare ceto benpensante e con grandi disponibilità economiche, oggi vogliamo creare con questa rivista l’Agorà artistica, dove chiunque abbia meriti, esperienze e sia preso dall’instancabile e insopprimibile voglia di gridare e proporre la propria opera, la propria poetica in ogni settore culturale, possa trovare spazio, giusta visibilità, giusto luogo. Le Voci dell’Agorà è la rivista che diviene anche laboratorio artistico, diventa non solo incontro tra poetiche differenti, ma anche contaminazione positiva e ricerca di una via nuova da percorrere, sperimentare, assaggiare. Dal confronto artistico nasce certamente un nuovo viatico, un nuovo viaggio, un nuovo iter verso lidi differenti, sempre nuovi e rinnovati, mai definiti, ma sempre aperti e disponibili a essere messi in discussione, rivisti, riletti. Penso che non ci siano certezze finchè c’è la vivacità intellettuale di migliorare e migliorarsi: migliorando la comunità alla ricerca dei messaggi si migliora anche la propria persona, la propria conoscenza. Ed è proprio in questo spirito che abbiamo voluto inaugurare il primo numero, il numero 0 della nostra rivista, al tema del viaggio. Proprio perché viaggiare con i sogni, con il pensiero, con l’analisi della realtà, che l’arte sa condurre in modo complesso e diretto, incisivo, con la sua facoltà e liceità di essere dissacrante, vera, reale, riusciamo a meglio comprendere il mondo, la geografia del mondo, la varietà della comunità, della collettività. "La geografia è più importante della storia perché la contiene", diceva Guillermo Cabrera Infante, e quanto mai è vero che l’arte può essere il mezzo e lo strumento che possa testimoniare tramite il viatico tra i mondi diversi la testimonianza della storia, dell’attualità, ma anche del passato e del futuro. Il viaggio non solo è necessità dell’essere umano, non solo è il desiderio incolmabile di capire e di scoprire, e l’arte riassume questo immane e insaziabile bisogno di conoscenza, ma anche è il viaggio che costruisce la persona, non la persona che fa il viaggio, come diceva John Steinbeck : ”Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”.
Vogliamo iniziare questo viaggio lungo, magari senza fine, perché infinito è il messaggio che esprime l’arte? Io direi che è l’occasione buona per intraprendere un lungo itinerario che porterà a liberarsi e autodeterminarsi, che porterà a incontrare nuove facce, nuove figure, nuovi esperimenti artistici e culturali, nuove geografie, nuove figure, nuove proposte, nuove idee.
Dobbiamo stimolare ciò che non è stimolato dall’asfittica omologazione del sapere oggi esistente, che toglie ogni speranza, ogni fiducia in un riscatto liberatorio ed emancipatorio del cittadino.
Abbiamo lanciato una sfida con questa rivista: una nuova esperienza, forse esperimento necessario da condurre con costanza, nell’impervie difficoltà che il mondo affaristico delle grandi lobby editoriali ci presenta e gli ostacoli insormontabili che il mercato dell’arte, oggi imperante, ci pone dinnanzi.
Non vogliamo accedere a un’arte elitaria, ma a un’arte comprensibile perché nasce dal quotidiano, dal vissuto, dalla realtà oggettiva, dalla capacità del cittadino di analizzare ed esaminare le contraddizioni, senza nessuna pretesa, ma con spirito di militanza e di forte consapevolezza sociale. Il messaggio dell’arte deve condurre a generare circoli virtuosi che possano infondere negli animi quello spirito critico e autocritico forte da permettere di meglio conoscere la complessità del genere umano, della collettività, della comunità, della società. Partiamo con determinazione e con una maggiore incentivazione: fare de “Le Voci dell’Agorà” il luogo aperto che possa dare voce a coloro che voce non hanno, coloro che saranno ricercati tramite un viatico, un itinerario lungo che vuole partire dalla consapevolezza che fare arte oggi è un bisogno sociale e civile avvertito come imponente.
PER IL RIPRISTINO DELL'ORARIO SERALE DI APERTURA DELLE BIBLIOTECHE
MOZIONE
DELLE BIBLIOTECHE RIONALI DI ZONA 4
- la necessità sociale diffusa di studenti e di studentesse di usufruire anche in orario serale del servizio per attività di studio e di approfondimento formativo, nonché la dimensione di valenza civile che il servizio offre alla cittadinanza nel suo complesso,
- la ricaduta negativa che la chiusura in via Oglio ha sull’agibilità serale dell’intero edificio e quindi delle attività consiliari,
AL SINDACO E ALL’ASSESSORE COMUNALE COMPETENTE
Venerdi 13 ottobre ore 13,oo Presidio Scuola Araba di Via Ventura 4 Milano
PRESIDIO
DAVANTI ALLA SCUOLA ARABA
DI VIA VENTURA 4
MILANO
Per ribadire:
- il diritto costituzionale all’istruzione di tutti i bambini,
italiani e stranieri
- il diritto alla conservazione della lingua e della cultura
d’origine
- il diritto all’apertura di una scuola laica, privata,
autofinanziata, bilingue, con il doppio programma, in regola con le norme di
sicurezza e di igiene previste dalla legislazione italiana
- il diritto per le famiglie di scegliere il percorso didattico dei
propri figli, come previsto dalla legge e come consentito a numerose altre
scuole straniere in Italia
- il diritto al regolare proseguimento dell’attività didattica,
impartito da docenti italiani e arabi, tutti regolarmente abilitati
all’insegnamento
Per sostenere:
- le famiglie in questo momento difficile, causa di grandi ansie e
preoccupazioni per il futuro dei loro figli
- la direzione della scuola attaccata quotidianamente dagli
atteggiamenti razzisti degli esponenti di alcuni partiti politici a fini
propagandistici ed elettorali
- i bambini e i ragazzi involontariamente protagonisti di una vicenda
che infrange la loro vita privata, familiare, scolastica e che getta
discredito sulla loro scuola, sulla loro cultura e sulle loro origini
- i docenti della scuola che si trovano ad affrontare ogni giorno
gli attacchi dei media e l’intrusione di giornalisti e fotografi che violano
il sereno svolgimento delle attività didattiche
- i docenti, i genitori e i cittadini milanesi che lavorano ogni
giorno per favorire l’integrazione degli stranieri e creare occasioni di
scambio culturale sopperendo alle carenze istituzionali
Per sollecitare le istituzioni a prendere una posizione chiara, seria e
responsabile che tuteli il diritto all’istruzione per tutti nel rispetto
della legge e delle diversità linguistiche e culturali.
Aderiscono all'iniziativa:
- Retescuole
- Associazione Antirazzista 3 Febbraio
COREA N. Reagiremo alle sanzioni......
2006-10-11 08:01 Corea N.: reagiremo alle sanzioni Smentito il secondo test atomico, ma tensione alle stelle (ANSA) - SEUL, 11 OTT - La Corea del Nord ha dichiarato oggi che considererebbe la proclamazione di sanzioni nei suoi confronti come una dichiarazione di guerra. Intanto viene smentito il secondo test nucleare dopo l'allarme lanciato dal Giappone e poi rettificato.Anche la Corea del Sud smentisce un nuovo test atomico e l'intelligence Usa fa sapere che 'non ci sono altri preparativi di un nuovo esperimento'. Ma l'allarme resta e gli occhi del mondo restano puntati sul futuro nucleare della Corea del Nord.
Raccolta firme salvaguardia Parco delle Cave
Il Consiglio di Zona 7 nella serata del 9 ottobre ha votato la delibera di
indirizzo per concedere concessioni al parco delle cave non più unicamente ad
un unico Concessionario (era Italia Nostra e chi conosce il Parco sa cosa è
stato fatto in questi 10 anni) ma anche direttamente ad altre associazioni +
una azienda agricola, procedendo così ad uno spezzettamento che potrebbe
influire negativamente sul progetto globale di Parco.
Speriamo non sia l'inizio della fine.
Il Comitato di salvaguardia del Parco delle Cave a tal proposito ha organizzato una raccolta di firme.
In allegato trovate la lettera indirizzata al Sindaco e il modulo per la raccolta firme.
Ivano Grioni
Italia deposita alla camera risoluzione per Moratoria Onu
Sergio D'Elia, primo firmatario della mozione
10 ottobre 2006: è stata depositata alla Commissione Esteri della Camera dei Deputati una risoluzione che chiede al Governo di dare “piena ed immediata attuazione” a quanto stabilito dalla Camera il 27 luglio scorso, presentando all’Assemblea Generale dell’ONU in corso, una proposta di risoluzione per la moratoria ONU delle esecuzioni capitali in vista dell’abolizione definitiva operando in modo tale da assicurare la co-sponsorizzazione ed il sostegno di Paesi rappresentativi di tutti i continenti.
La mozione a prima firma Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e Deputato della Rosa nel Pugno, ha incontrato un sostegno trasversale grazie alle firme finora raccolte di 22 parlamentari tra cui, Ramon Mantovani (Rifondazione Comunista), Patrizia Paoletti (Forza Italia), Marina Sereni (l’Ulivo), Gianclaudio Bressa (l’Ulivo), Alessandro Forlani (UDC), Enzo Raisi (AN), Angelo Bonelli (Verdi), Mauro del Bue (Nuovo PSI), Iacopo Venier (Comunisti Italiani), Fulvia Bandoli (l’Ulivo), Giuseppe Reina (Movimento per le autonomie), Gino Capotosti (UDEUR), Giuseppe Astore (Italia dei Valori), Marco Boato (Verdi), Benedetto della Vedova (Forza Italia), Jole Santelli (Forza Italia), Pietro Folena (Indip. Rifondazione Comunista).
Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e Deputato della Rosa nel Pugno ed Elisabetta Zamparutti, Tesoriere di NtC hanno dichiarato: “La moratoria ONU delle esecuzioni è l’unica iniziativa istituzionalmente incardinata e politicamente rilevante per l’abolizione della pena di morte e per la salvezza delle migliaia di condannati a morte che sono innanzitutto i detenuti nei bracci della morte cinesi, iraniani, sauditi, vietnamiti e di tutti gli altri regimi autoritari che muoiono ammazzati nel silenzio e nell’indifferenza generali.”
Dal testo della risoluzione si legge che la Farnesina ha disatteso il dispositivo parlamentare perché ha operato “in modo tale da assicurare alla risoluzione Onu la copromozione” della Unione europea in quanto tale e non solo “di Paesi Stati membri dell'Unione europea. Inoltre, dal 27 luglio ad oggi, non ha ancora operato nel senso di “assicurare alla risoluzione Onu... il sostegno di Paesi rappresentativi di tutti i continenti”. Il Governo italiano ha pure deciso di sostenere, pur non essendo in linea con il mandato parlamentare ricevuto, la proposta francese “di compromesso”che invece della risoluzione vuole la presentazione di una “dichiarazione di associazione” priva di qualsiasi valore formale e non sottoposta ad alcun voto.
Italia, pena di morte abolita dalla costituzione in prima lettura
La Camera dei Deputati
10 ottobre 2006: la Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura la legge che abroga ogni riferimento alla pena di morte presente ancora nella nostra Costituzione. Il testo unificato di quattro proposte, tra cui una presentata da Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e deputato della Rosa nel Pugno, cancella la pena di morte nei casi previsti dalle leggi militari di guerra.
“E’ una riforma attesa da molto tempo, ma ora il Senato faccia la sua parte per giungere presto alla eliminazione definitiva dalla nostra Costituzione delle ultime vestigia di un passato che non ha alcun futuro nella coscienza civile e politica del nostro paese,” ha dichiarato Sergio D’Elia.
“Il Governo – ha proseguito D’Elia - mantenga ora l’impegno, preso davanti al parlamento e finora disatteso, a presentare subito al Palazzo di Vetro una risoluzione per una moratoria universale delle esecuzioni capitali.”