Degrado in zona 4: perchè?
rispondo a un cittadino di zona sulle questioni inerenti al degrado sociale e civile di alcune, tante, aree della circoscrizione.
Caro Alberto,
il forum, partiamo da questo, per capirci e intenderci. Io diverse volte ho rilevato le doglianze maggiori che riguardano la città di Milano, la zona al cui Consiglio siedo come consigliere capogruppo della Lista Uniti con Dario Fo per Milano, e ho saputo, cercato quanto meno, di declinarle nella dovuta forma istituzionale come testi di interrogiazioni e di proposte di delibera, ossia mozioni, per dare delle risposte, alquanto relative, alle problematiche, numerose, che vengono giustamente ogni giorno sollevate dalla cittadinanza. Ho un forte senso del ruolo della democrazia partecipata e attiva, come fondamento della vità istituzionale di un Paese, come senso civico e generale di cosa pubblica, senso fortemente presente in altri Paesi, in Francia in primis, dove repubblica acquisisce il significato di apprtenenza a un contesto di tutte e di tutti, difendendo questo contesto come insieme di beni, patrimoni a cui ognuna e ognuno può accedere nel dovuto rispetto dell'altra e dell'altro, senza assecondare l'utilizzo del medesimo per soddisfare illegittimi propri interessi personali. La separazione tra pubblico e privato, in poche parole, è il fondamento, da Rousseau a Montesquieu, della convivenza civile e sociale, della giustizia, dell'eguaglianza e delle pari opportunità. Quando non sussiste questo principio, come spesso accade in Italia, e in particolare modo a Milano, non sussiste in toto la consapevolezza democratica di fare parte integrante di una città, di un comune, di una realtà dove il "dono", ossia quello che la città publicamente offre, è avvertito come proprietà di tutte e di tutti indisponibile, non vendibile, ma a disposizione delle esigenze e delle necessità della persona, che di questa comunità fa parte. Tutto questo è per cercarti di dire che credo anch'io che lo stato di degrado, che tu esprimi con giusta forza e determinazione in questo tuo post, sia insopportabile: quante risposte ho dato al singor Luigi Lettini, cittadino attivo e partecipe, per questo lo ringrazio delle sue segnalazioni, esposte in modo puntuale, dettagliato e responsabile, circa lo stato di degrado sociale, civile, culturale, urbanistico esistente nella zona Calvairate - Molise, in particolare modo Piazza Insubria, Piazzale Cuoco e le vie adiacenti, dove l'emarginazione diventa fonte di devianza continua, con fenomeni intollerabili, ma che hanno una radice che deriva dal contesto stesso, di abbandono, di totale incuranza da parte della pubblica amministrazione. Ed è qui il punto fondamentale: l'incuranza da parte dell'amministrazione pubblica. Da 15 anni Milano soffre l'assenza di un progetto di riqulificazione serio e direi fortemente efficace della città: l'era post industriale fordista ha scoperto zone intere, le cosidette "aree dismesse", prima sedi di industrie e fabbriche, oggi lande di ampio terreno, ma disponibili a qualsiasi tipo di progetto di intervento. I progetti di intervento esistono, ma non sono concepiti in un'ottica pubblica, di raggiungimento di un fine generale, di interesse della comunità: si danno a buon prezzo i terreni alle società edificatrici, le quali fanno il loro lavoro e operano per costruire mega comprensori commerciali ed edilizi che non hanno nessun tipo di vincolo e di legame con il territorio. Vediamo il caso eclatante di Porta Vittoria, l'ex stazione, dove gli appetiti da ansia di costruzione delle società interessate hanno approvato un progetto che è a dir poco devastante per il contesto in cui si inseriscono: ma si sà la zona è semicentrale, a 15 minuti (sic stantibus rebus!) da Piazza del Duomo, e alti potrebbero essere i guadagni derivanti dalla vendita di appartamenti interni al megacomprensorio, appartamenti di edilizia privata!, come alti potrebbero essere gli incassi del cinema multisala in esso presente, oppure dell'albergo o dei comprensori megacommerciali. Tutto, però è disconnesso con la tipologia sociologica e urbanistica della zona, aumentando la presenza di autovetture che si arrecheranno da ogni dove in questa cittadella dei balocchi, nell'autorimessa in essa presente, intasando il traffico urbano e rendendo vana la presenza della fermata della metropolitana del passante ferroviario. Questo è un esempio, che non c'entra con la questione specifica, ma è propedeutico a comprendere la filosofia di intervento riqualificatore che da 15 anni anima le giunte susseguitesi dal 1993 a oggi. Tutte di un cetro colore, ma a prescindere da questo dato politico, direi assolutamente fallimentari nell'ipotesi di riqualificazione delle zone degradate della città. Dirò di più Alberto: esistono aree di patrimonio demaniale, così censite nell'albo delle zone che sono di proprietà del demanio, appunto, che non hanno ancora avuto nessun tipo di programma di intervento da parte dell'amministrazione, forse perchè in contesti poco appetibili per gli amici costruttori. Parlo, per esempio, dell'area di Via Presolana 6, già sottopostami da due cittadini della zona, e che è stata oggetto di una mia interrogiazione nell'ultimo consiglio di zona, dove esiste un'area, forse necessitante di un'intervento di bonifica del sottosuolo, data la presenza, in precedenza, di esercizi che utilizzavano materiale contaminato, ma sufficiente a provvedere un progetto di riqulificazione complessivo, con le dovute previe indagini sullo stato del terreno. Esiste un'alta domanda di "case", abitazioni: è un'emergenza sociale, la prima forse, nella nostra città, dove i prezzi delel abitazioni sono in continua crescita espoinenziale, me lo comunicava un mio carissimo amico di un'agenzia immobiliare, e dove non esiste soluzione a una calmierazione dei costi esorbitanti rispetto alle disponibilità economiche e finanziarie della maggioranza delle famiglie e dei nuclei familiari. Ma sono alti anche i tassi di affitto, costrigendo l'accensione di mutui che durano per un'intera esistenza. Sappiamo tutti il dramma sociale presente in questa piaga tutta milanese; e le conseguenze che derivano, ossia l'abbandono, soprattutto da parte di giovani cittadine e cittadini, della città. Ebbene: la Giunta, l'assessorato competente, il settore centrale che cosa hanno previsto di fare per riportare quell'area scoperta a un'utilità sociale? Attendo risposte, in base alla mia interrogazione. Ho chiesto di indire una commissione territorio urbanistica ad hoc: penso che avrò delle risposte in questo ultimo merito della questione sollevata da me. Ma questa situazione riguarda altre realtà che sono nella stessa condizione. Riguarda il fatto che deve esserci una maggiore comunicazione direzionale e politica tra l'AMSA e il consiglio di zona, tra la polizia locale e il consiglio di zona: forse l'azzonamento degli uffici di vigilanza municipale aiuta, ma ancora non si sono avute delle conseguenze positive in tal termine. Ma riguarda anche il fatto che deve esserci un monitoraggio attento e una relazione puntuale sulle risorse che, come consiglio di zona, disponiamo nell'ambito della rete dei servizi sociali, alla persona, per inquadrare anche le lacune oprative e organizzative tali da dare input positivi e vitruosi atti a eliminare queste mancanze: da tempo non esiste più lo sportello rosa presso i CAM, prima attivo, utile servizio per le ragazze e per le donne, di goni tipologia di intervento richiesto, dall'assistenza psicologica a quella sociale, da quella familiare a quella legale. Ma non solo: non esiste più il servizio di assistenza sociale per le bambine e i bambini, atto a dare informazioni e servizi che sono utili nella fase di crescita della persona. Non esiste un'adeguata informazione reale sui servizi che il Consiglio, il Centro Civico, può disporre: non vi è la conoscenza da parte delle fruitrici e dei fruitori della presenza di centri di informazione e di aiuto sociale, come per esempio l'emissione delle certificazioni ISEE, oggetto di altra mia interrogazione, ossia delel certificazioni grazie alle quali le persone possono accedere, se esistono i presupposti di reddito, ad agevolazioni nella fruizione di determinati servizi e opportunità sociali. Ma la causa non è da inquadrarsi nella incuranza e trascuratezza della cittadinanza, ma dall'assenza di un progetto continuo e coordinato di intervento politico sul territorio, tale da rendere note le doglianze e indirizzarle verso soluzioni positive e adeguate. Tutto questo genera e alimenta insicurezza sociale, senso di inadeguatezza, forte dispersione, assenza di una presenza istituzionale adeguata e rispondente alle tue richieste, ai tuoi bisogni, ai tuoi diritti, disagio, abbandono. Ed è, questo, un insieme che rileva, poi, sentimenti cinici e risposte devianti, spesso conflittuali, spesso antagoniste, spesso di odio e di avversione, violenza, di contrasto con l'altro, di sfregio verso tutto ciò che è pubblico. E ritorniamo al concetto di cosa pubblica, quello tipico di una "republique" dei "citoyen", dove esiste una presenza delle istituzioni come luogo di riferimento di garanzia nell'elargiazione dei servizi, nella tutela dei beni pubblici, nella definizione di equilibrate regolamentazioni e norme per accedervi, per usufruirne, di una giusta e capillare informazione accurata e adeguata, di un sistema di rete e di coordinamento tra i centri che elargiscono i servizi stessi, senza nessun tipo di interessi privato e di lucro da parte di terzi (la separazione tra pubblico e privato). A Milano il degrado civico esistente è provocato dal degrado della cosa pubblica, del concetto di pubblico e della funzione promozionale e aggregante che l'istituzione, municipale in primis, deve sapere esprimere. A Milano manca tutto questo perchè manca un progetto della città e manca un controllo pubblico e una garanzia sociale nella gestione dei servizi elementari, affossando ogni canale di partecipazione della cittadinanza nel governo della medesima cosa pubblica. Caro Alberto, perdona la mia logorrea, ma è funzionale a inquadrare le cause del disagio diffuso, universale. Spero di non averti appesantito, ma di averti delucidato punti integrativi di un'esigenza che è già tutta espressa in un altro programma possibile per lo sviluppo umano e sociale della città.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Portavoce Ceco Umanista
Sulla Dichiarazione di voto della Sen. Franca Rame
INTERVENTO DI FRANCA RAME IN AULA SULLE COMUNICAZIONI DEL MINISTRO D'ALEMA E DICHIARAZIONE DI VOTO
Il Ministro D’Alema ci ha rassicurati sullo spirito e le intenzioni della missione italiana in Afghanistan.
E sono certamente disposta a credere che si stia cercando di fare qualcosa di buono ma non credo che questi tentativi stiano sortendo risultati sufficienti.
Innanzi tutto la missione di pace in Afghanistan ha cambiato la sua natura per chiara e palese dichiarazione del presidente degli Stati Uniti d’America, che ha chiesto ai partecipanti alla missione più truppe per affrontare la disastrosa situazione militare.
Il nostro Paese è in guerra. Nessuno lo può negare, a mio avviso non ci sono speranze di riportare la pace in Afghanistan seguendo i metodi utilizzati fin’ora.
In quel Paese sono state commesse ogni sorta di atrocità. Innumerevoli di massacri di civili, ammessi dal comando della missione “di pace” e giustificati come errori.
Per non parlare dell’uso di armi all’ uranio impoverito e migliaia di prostitute che si vendono agli stranieri per sfamare i figli... mangiare insomma.
vogliamo dare alla nostra missione un vero senso di pace?
Restare, senza muovere un dito di fronte ai crimini contro l’umanità che vengono compiuti in Afghanistan sarebbe soltanto essere complici.
INVERTIAMO LA ROTTA! Rovesciamo i termini economici della nostra partecipazione? Oggi spendiamo 300 milioni di euro per le ARMI E I SOLDATI e 30 milioni di euro PER GLI AIUTI UMANITARI. Rovesciamo il rapporto e instauriamo anche criteri certi di verifica sui risultati ottenuti con i soldi spesi. Credo che questo potrebbe essere un terreno favorevole sul quale spostare la discussione tra le varie anime del governo trovando la possibilità di una mediazione.
Altrimenti c’è il rischio che questa guerra passi alla storia come un grande crimine contro l’umanità.
Ottima replica. La relazione del ministro mi trova d’accordo al 90%. Rimane il nodo dell'Afghanistan al quale la mia coscienza vorrebbe rispondere con un NO. Ma IN SENATO non ci sono i numeri CERTI, avendo cambiato posizione politica un senatore di centro sinistra, col mio NO rischiamo di andare sotto, rischiamo una crisi di governo, che potrebbe portare alla caduta di Prodi e al ritorno della destra.
Come posso prendermi questa responsabilità? Non ci sto e VOTO SI', certa che i miei elettori condivideranno questa mia scelta.
Cara Franca,come Segolene
Cara Franca,
come Segolene la nuova comunicazione passa tra il blog: è democrazia diretta, partecipata, forma di condivsione di un percorso, forma di rivitalizzazione dei logorati meccanismi di rappresentanza, quelli classici, canonici, basati sulla delega in bianco. La partecipazione è il sale della democrazia e della crescita civile e politica della comunità. Il confronto crea scelte condivise, forti, reali, frutto di un mutuato ascolto positivo con l'elettorato, che è il luogo politico primario a cui l'eletta e l'eletto deve saper indirizzare la propria attenzione, la propria comunicazione dei contenuti e delle intenzioni: costruendo percorsi comuni, coinvolgenti, collettivi, partecipati. Anch'io, in qualità di Capogruppo della Lista Uniti con Dario Fo per Milano nel Consiglio di Zona 4 di Milano, utilizzo il blog, http://www.partecipami.it/?q=
SOSTEGNO ALLE VITTIME DELL'URANIO IMPOVERITO
SOTTOSCRIZIONE IN SOSTEGNO DELLE VITTIME DELL’URANIO IMPOVERITO
Come lui, altri 512 ragazzi italiani sono malati, alcuni gravissimi, a causa della cosiddetta sindrome dei Balcani, dovuta all'esposizione all'uranio impoverito, patologia non indennizzata dalla Difesa, e che costa grandi sacrifici economici alle famiglie dei malati.
In questa finanziaria era stato proposto un fondo per il sostegno alle famiglie dei defunti a causa dell'uranio impoverito, ma nella notte precedente il voto, dal decreto è scomparso il riferimento preciso all' uranio impoverito e i fondi dirottati, tra gli altri, alle famiglie delle vittime di Ustica perchè riconosciute come vittime del terrorismo.
Questo disinteresse dello Stato Italiano verso i soldati che hanno dato tutto per compiere il loro dovere è vergognoso. E non possiamo non ricordare che in questo particolare caso lo Stato Italiano è doppiamente colpevole. L'esistenza dei pericoli legati all'uso di uranio impoverito erano noti da anni quando iniziò la campagna militare contro la Serbia.
Gia migliaia di soldati statunitensi sono morti perché contaminati dall'uranio impoverito durante la prima guerra contro l'Iraq, decine di migliaia sono i reduci malati a causa della Sindrome del Golfo. Quanti di loro sono deceduti?
Insieme a Dario e Jacopo ci trovammo, tristi profeti di sventura, a inviare una lettera ai giornali (pubblicata solo dal Corriere della Sera) nella quale lanciavamo l'allarme chiedendo quali garanzie ci fossero sul non uso da parte degli Stati Uniti di proiettili all'uranio impoverito nella guerra dei Balcani che stava per iniziare. Ricordavamo i pericoli legati a questa sostanza e paventavamo enormi danni alle popolazioni e ai militari, oltre all'inquinamento dei territori per un tempo infinito (centinaia di migliaia di anni).
Nessuno ci ascoltò.
Anzi i comandi militari italiani non presero neppure le precauzioni contro questi proiettili criminali adottate da americani e inglesi sui campi di battaglia.
I nostri soldati, in maniche di camicia, restavano stupiti vedendo le truppe dei Paesi alleati arrivare munite di scafandri e tute protettive integrali.
Quindi è ancora più esecrabile il fatto che, contro ogni evidenza scientifica, i vertici medici dell'Esercito Italiano si rifiutino di accettare il fatto che l'esposizione all'uranio impoverito sia la causa del male che colpisce oggi 512 reduci di guerra.
E riempie di tristezza rendersi conto che, come al solito, molti si riempiono la bocca di amor patrio e retorica dell'eroismo e poi sono ciechi e sordi di fronte alla sofferenza dei nostri soldati una volta che non servono più.
Meglio sarebbe pensarci prima di partecipare a una guerra e avere più rispetto dopo per i combattenti,che oltre ad aver rischiato la vita per la patria questi uomini hanno dato la salute e si trovano rovinati economicamente perché non ricevono nessun aiuto.
Essendo membro della commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito, presieduta dalla senatrice Lidia Menapace, farò il possibile affinché il governo metta fine a questa tragedia.
In fiduciosa attesa che ciò avvenga, apro una sottoscrizione a favore delle famiglie che si trovano in difficoltà economiche, nella speranza di poter dar loro un aiuto concreto accompagnato dalla nostra “vicinanza” e amicizia.
Credo sia un atto di civiltà verso vittime ignare e inconsapevoli, e vi invito a sottoscrivere con qualsiasi cifra riteniate opportuna per
non abbandonare questi ragazzi. Non imbarazzatevi se potete inviare anche solo 1 euro, sarà accolto come fosse un milione… di euro!
Chi volesse partecipare al dibattito su questa proposta può utilizzare lo spazio disponibile sul mio blog: www.francarame.it
Per contributi usare il conto corrente postale
IBAN IT 64 U 07601 03200 000078931730
specificando la causale: "Per le vittime dell'uranio impoverito".
IL LABORATORIO LOMBARDIA
VERSO UNA SINISTRA UNITA
E PIU’ FORTE IN ITALIA E IN EUROPA
MILANO 23 FEBBRAIO 2007
ORE 20,45
CASA DELLA CULTURA
VIA BORGOGNA, 3 (MM1 San Babila)
CONTRO LO SFRATTO DELLA CULTURA
*Il SICeT e L'Associazione Cittadini dal Mondo*
*Organizzano:*
*LUNEDI' 26 FEBBRAIO ORE 20,30 *
*TEATRO GUANELLA VIA DUPRÈ, 19 / Milano*
* *
*concerto blues di *
*BETTY GILMORE **CON MAX DE BERNARDI***
* *
*CONTRO LO SFRATTO DELLA CULTURA *
*CONTRO LA CULTURA DELLO SFRATTO** *
* *
*partecipano**: **MARCO PITZEN Sicet - Milano***
*IGINIO ROSSI Docente analisi economica urbana del
Politecnico di Milano*
* *
*Interventi musicali e poesie**: CLARA CAUDANA & COMPANY, *
*JULIO MONTESINOS, *
*PAOLO BUFFONI DAMIANI *
*Sculture** di DAVIDE DE PAOLI *
* *
*aderiscono**: *
*Altri Mondi, Assoc. Alpi Andes, Coop. Proficua, Coop.
sociale Alice, Assoc. Cultural Cilena, Assoc.Antonio
Raimoindi, Ass. Todos los sangres, Lega per il Diritto dei
Popoli, Assoc. Todo Cambia *
* *
TRA POCHI GIORNI SARA' ESEGUITO A MILANO IN VIA CONFALONIERI
3 LO SFRATTO NEI CONFRONTI DI DUE ANZIANI ARTISTI CHE VIVONO
DA ANNI IN UNO STUDIO LABORATORIO DEL COMUNE CON IL QUALE
HANNO ACCUMULATO ORMAI UN CONSISTENTE DEBITO.
DAVIDE DE PAOLI DI ANNI 70 E' UNO STIMATO SCULTORE CHE HA
FONDATO IN QUARTIERE UNA SCUOLA LABORATORIO DI LAVORAZIONE
ARTISTICA DEL METALLO, BETTY GILMORE DI 66 ANNI E' POETESSA
E CANTANTE DI BLUES ED HA AL SUO ATTIVO OLTRE A MOLTISSIMI
CONCERTI DIVERSE PUBBLICAZIONI DI CD, POESIE, E ARTICOLI.
PURTROPPO IL LORO REDDITO NON E' SUFFICIENTE A PAGARE
L'AFFITTO DEL NEGOZIO LABORATORIO DOVE HANNO RICAVATO NEL
RETRO UNA STANZA PER DORMIRE.
DA TEMPO SONO IN GRADUATORIA PER AVERE UN ALLOGGIO POPOLARE
CHE IL COMUNE NON GLI HA MAI VOLUTO ASSEGNARE. IL 5 DI MARZO
VERRANNO SFRATTATI DALLO STESSO COMUNE DI MILANO.
UN IMPORTANTE LABORATORIO CULTURALE DEL QUARTIERE VERRA'
CHIUSO PER FAR POSTO PROBABILMENTE AD UN LOCALE COMMERCIALE
E BETTY E DAVIDE RIMARRANNO SENZA TETTO.
DA ANNI I DUE ARTISTI VIVONO ALL' "ISOLA" CHE E' UNO DEGLI
ULTIMI QUARTIERI POPOLARI RIMASTO ALL'INTERNO DELLA
CIRCONVALLAZIONE DI MILANO DOVE PERO' IL COMUNE NE HA
AUTORIZZATO LO STRAVOLGIMENTO DATO CHE VERRA' SOMMERSO DA UN
MILIONE DI METRI CUBI DI CEMENTO.
TUTTO CIO' ACCADE A MILANO DOVE SONO IN ESECUZIONE
UNDICIMILA SFRATTI LA MAGGIOR PARTE DEI QUALI DI INQUILINI
CHE NON RIESCONO PIU' A PAGARE L'AFFITTO CON CANONI CHE
HANNO RAGGIUNTO CIFRE IMPAGABILI PER LAVORATORI DIPENDENTI E
PRECARI.
16.000 FAMIGLIE HANNO PARTECIPATO AL BANDO PER
L'ASSEGNAZIONE DI CASE POPOLARI CHE NON CI SONO. PERO'
RIMANGONO OLTRE 2000 GLI ALLOGGI PUBBLICI SFITTI PER
MANCANZA DI MANUTENZIONE E MALA AMMINISTRAZIONE. INOLTRE IL
COMUNE E L'ALER, CONTINUANO A SGOMBERARE FAMIGLIE CHE HANNO
OCCUPATO PER NECESSITA' NON AVENDO NESSUN RIGUARDO PER DONNE
INCINTE, BAMBINI, MALATI, CASI
SEGUITI DAI SERVIZI SOCIALI .
*CHIEDIAMO** *CHE LO SFRATTO DI BETTY E DAVIDE VENGA
RINVIATO FINO ALL'ASSEGNAZIONE DI UN ALLOGGIO E
POSSIBILMENTE AL REPERIMENTO DI UNO SPAZIO IN QUARTIERE PER
POTER CONTINUARE LA LORO ATTIVITA'. IN GENERALE CHE CI SIA
UN PASSAGGIO DA CASA A CASA PER TUTTI GLI SFRATTATI.
UNA POLITICA DELLA CASA CHE SODDISFI LA RICHIESTA DI CASE
POPOLARI E CHE RIQUALIFICHI I QUARTIERI DI EDILIZIA PUBBLICA
CON L'ASSEGNAZIONE DEGLI ALLOGGI TENUTI COLPEVOLMENTE
SFITTI. INFINE UNA POLITICA URBANISTICA PIU' ATTENTA AGLI
INTERESSI DELLA CITTADINANZA E MENO A QUELLA DEGLI
IMMOBILIARISTI E DEGLI SPECULATORI.
Incontro con l’organico Biblioteche di Milano
Lunedì 18 dicembre presso lo spazio dell’Associazione SinistraRossoVerde in Via dei Malatesta 2 si è tenuta una riunione sulle biblioteche del Comune di Milano.
Per eventuali contatti telefonici:
Solidarietà e reponsabiltà Politica
Solidarietà e responsabilità politica
>
>
> Il Partito Umanista esprime piena solidarietà nei confronti dei senatori Rossi
> e Turigliatto che, con il loro voto contrario alla mozione del governo sulla
> politica degli affari esteri, hanno compiuto, a nostro avviso, un atto di
> responsabilità politica.
>
> Vogliamo esprimere la nostra solidarietà soprattutto perché ora si sta
> cercando di scaricare sui due parlamentari la colpa della caduta del governo.
> Non solo. Rossi e Turigliatto hanno dovuto subire anche violentissimi attacchi
> soprattutto dai vertici dei rispettivi partiti, da cui sono stati espulsi.
>
> Ma non è un caso che il governo sia caduto proprio sui temi di politica
> estera, e più specificamente sul tema dell'impegno militare dell'Italia in
> altri paesi.
>
> Come scriveva Ghandi: "La via della pace è la via della verità. La sincerità è
> ancor più importante dello spirito pacifico. La menzogna è madre della
> violenza".
>
> Il governo non è caduto improvvisamente, ma dopo mesi di menzogne tese a
> nascondere le sue reali intenzioni. Al di là delle parole, nei fatti il
> governo Prodi ha continuato la politica del governo precedente, non
> spostandosi neanche di un millimetro dalla posizione assolutamente subalterna
> all'attuale amministrazione statunitense, la peggiore che gli americani
> abbiano mai avuto. Non si può continuare ad essere così acriticamente fedeli
> agli impegni presi, se questi impegni potrebbero trascinare il nostro paese
> nella spirale di guerra che il governo Bush ha innescato sin dal 2001.
>
> L'assoluta sordità mostrata nei confronti del popolo che ha manifestato il
> proprio dissenso per il raddoppio della base di Vicenza è la dimostrazione più
> chiara delle reali intenzioni di questo governo.
>
> E allora perché meravigliarsi del fatto che due parlamentari non hanno voluto
> più mentire? Con grande senso di responsabilità politica, Rossi e Turigliatto
> hanno voluto invece rispettare il loro mandato elettorale, il loro impegno di
> pace dichiarato di fronte ai propri elettori.
>
> Quanti altri sedicenti rappresentanti del popolo, che siedono in Parlamento,
> potrebbero dire altrettanto?
>
www.Partitoumanista.it
Governo battuto sulla linea Militare
Comunicato Stampa
>
> Governo battuto sulla linea militarista: ora
> speriamo in piu' spazio per scelte di pace
>
> Se la sono cercata. Il governo paga l'alleanza con la destra sulla politica
> militarista: e' stato battuto al Senato sulla politica estera.
> La sinistra non puo' disprezzare impunemente Costituzione e volonta' popolare
> di pace.
> La sola manifestazione del 17 febbraio superava di 5 volte lo scarto con il
> quale l'Unione ha vinto le elezioni sulla Casa delle Liberta'.
> Massimo D'Alema aveva parlato e, chiudendo gli occhi davanti alla realta'
> della guerra unica e globale in Medio Oriente, che si accinge ad ingoiare
> anche l'Iran (vedi, ad esempio, le recentissime rivelazioni della BBC), aveva
> spiattellato ai senatori la ripetizione astratta e surreale di principi
> costituzionali puntualmente contraddetti dalle scelte pratiche.
> Bertinotti era disposto a sacrificare qualsiasi cosa all'"autosufficienz a
> della maggioranza" . Che avrebbe dovuto sostenersi per un voto al senato!
> Ora si riaprono i giochi politici. Non si illuda la destra di potere arrivare
> a nuova alleanza con gli Stati Uniti per portare morte e distruzione in giro
> per il mondo. La mobilitazione del movimento pacifista non glie lo
> permettera'.
> La nostra speranza e' che il nuovo quadro che si andra' a costituire possa
> rappresentare meglio la volonta' maggioritaria degli italiani che, per
> ammissione degli stessi grandi media, vuole via le truppe da Kabul e da tutti
> i teatri di guerra.
> Non era accettabile che le scelte di pace, in nome della pace, pesassero zero
> voti nei dibattiti parlamentari.
> Vogliamo deputati che siano conseguenti con le idee proclamate e sappiano dire
> dei si che significano si e dei no che significano no.
> Oggi e' il momento di alcuni no chiari: no alla guerra globale di Bush e alla
> sua estensione all'Iran, no all'aumento delle spese militari, no alle bombe
> atomiche in Italia, no alla base di Vicenza, no ai bombardieri JSF...
> Per i si' dell'alternativa nonviolenta il lavoro e' piu' di lunga lena ed e'
> bene non farsi illusioni in proposito.
>
> Alfonso Navarra - Lega per il Disarmo Unilaterale
> Francesco Lo cascio - Associazione Nonviolenta Ecumenica Riconciliazione. It
> Massimo Aliprandini - Lega Obiettori di Coscienza
>
Via Frappolli cattive notizie