Se La Stampa scrive dei gay come l’Osservatore
Se La Stampa scrive dei gay come l’Osservatore Romano
La lettera dei presidenti Arcigay, ArciLesbica, Agedo e Famiglie Arcobaleno al direttore del quotidiano torinese che ripropone un nuovo articolo omofobico sulla manifestazione Diritti Ora!
... Quella di ieri a favore delle unioni civili è stata una manifestazione di “cani”. Perché si sa ... Gli etero hanno i bambini, i gay al più hanno “un compagno a quattro zampe”. Potrebbe sorprendere che la battuta d’apertura, quella più forte e incisiva, dell’articolo di cronaca che l’autorevole quotidiano di Torino dedica alla kermesse di piazza Farnese, riecheggi l’insulto più sprezzante con cui regolarmente gli ambienti integralisti cattolici bersagliano le unioni omosessuali. Che cioè se le riconosciamo per legge allora dovremmo riconoscere anche le unioni tra uomini e animali.
La sorpresa svanisce quando ci si accorge che l’autore dell’articolo è la stessa giornalista che un paio di settimane fa propagandava come scientifiche, dalle colonne dello stesso giornale, le idee sulla “cura dell’omosessualità” promosse dal fondamentalismo cristiano a stelle e strisce. Con santa pace delle maggiori e più autorevoli istituzioni e associazioni di psicologi, medici e psichiatri del mondo che, non solo giudicano scientificamente infondate queste teorie, ma mettono in guardia dalla potenziale pericolosità delle “cure” predicate.
E così, mentre Arcigay attende che La Stampa accetti un doveroso intervento di una qualche figura di spicco del mondo accademico degli psicologi italiani, il quotidiano decide di affidare alla stessa penna, apparentemente intinta d’inchiostro vaticano, il resoconto del sit-in del movimento omosessuale. Imprecisioni a parte (ieri il gay guarito erroneamente indicato come ex responsabile “turismo dell’Arcigay”, oggi piazza Farnese che conterrebbe “tremila” persone) l’altro aspetto messo in luce dalla cronista è che le persone eterosessuali ieri in piazza, con relativi bambini, erano poche rispetto a quelle omosessuali. Strano che fossero così numerose e che ci fossero anche famiglie omosessuali con pargoli al seguito, hanno piuttosto notato quasi tutti gli altri osservatori e giornalisti, visto che si trattava pur sempre di una manifestazione gay.
Non sappiamo se quella del quotidiano sia una scelta meditata o una semplice svista. A noi rimane il sospetto che, chi guarda alle persone omosessuali con la lente deformate del pregiudizio, difficilmente possa offrire su di loro lo sguardo obiettivo e sereno al quale hanno diritto i lettori di un grande, prestigioso e moderno quotidiano, come La Stampa.
Sergio Lo Giudice, presidente nazionale Arcigay
Francesca Polo, presidente nazionale Arcilesbica
Giuseppina La Delfa, presidente nazionale Famiglie Arcobaleno (ass. mamme e papà omosessuali)
Paola Dall’Orto, presidente nazionale Agedo (ass. genitori e amici degli omosessuali)
www.arcigay.it
comuncato stampa ArciGay
L'attacco precotto del Vaticano
Diritti Ora! La risposta di Arcigay al feroce attacco alla kermesse del 10 marzo: spiazzati da una manifestazione politica con famiglie e bambini
“L’attacco dell'Osservatore Romano contro la manifestazione di sabato a favore delle unioni civili è precotto e favolistico. Si aspettavano un gay-pride, e contro quello erano pronti a tuonare. Di fronte ad una manifestazione politica di altro tipo, civile, sobria e gioiosa, con tante famiglie e bambini, non hanno saputo più che dire e hanno mandato il disco rotto contro le ‘carnevalate’”.
Questa la replica del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, al feroce attacco del quotidiano del Vaticano contro il sit-in di piazza Farnese a Roma.
“Le parole delle gerarchie cattoliche contro la dignità delle persone omosessuali – continua Lo Giudice - rasentano quotidianamente l’insulto e lo sberleffo. Parlano di “carnevalate” di “isteria” di “amori deboli e deviati”. L’unica isteria sotto gli occhi di tutti gli italiani è piuttosto quella con cui ossessivamente i vertici del clero cattolico attaccano il progetto di dotare l’Italia, al pari delle altre grandi democrazie europee, di una buona legge sulle unioni civili, a favore di tante coppie omosessuali ed eterosessuali."
“Non bisogna inoltre dimenticare un dato di fatto inoppugnabile. Nei paesi, come la Francia, dove esistono da anni leggi sulle unioni civili, queste vengono utilizzate più dagli eterosessuali che dagli omosessuali, anche se, visto che in Italia a gay e lesbiche è negato il matrimonio, sono ovviamente le loro organizzazioni per la parità dei diritti a guidarne la richiesta."
“Non si venga poi a parlare a noi di strumentalizzazione dei bambini. Ne abbiamo visti tantissimi portati in piazza dai cattolici in Spagna contro il matrimonio gay, usati come simbolo per invocare discriminazioni e negare diritti. I bambini che erano in piazza Farnese coi genitori, etero ed omosessuali, partecipavano ad una festa di libertà: è un fatto che il 15% dei bambini nasca in Italia da coppie non sposate, è un fatto che molti bambini vivano con due genitori dello stesso sesso. Questa è la ‘società naturale’ italiana, anche se non corrisponde a schemi ideologici precostituiti”.
www.arcigay.it
Parco Strozzi appello al Prefetto
Milano, 10.3.200
Gent.mo Prefetto
Dott. Gian Valerio Lombardi
Corso Monforte, 31
20122 – Milano
Comandante Polizia Locale
Dott. Bezzon
Via Beccarla, 19
20121 - Milano
Oggetto : sicurezza nei Parchi cittadini
Gentilissimo Prefetto,
Le segnalo in particolare la situazione di degrado presente nel parco Strozzi, come più volte nel corso degli anni segnalato all’Amministrazione comunale, che ha visto il completo allontanamento dei residenti dallo stesso in particolare nei fine settimane a causa delle modalità di utilizzo dello stesso per la numerosa presenza di una comunità di peruviani e per l’abbondante utilizzo di bevande alcoliche (birra) che va ad alterare anche le capacità cognitive e reattive delle persone che ne fanno abbondante utilizzo.
La situazione, percepita come sempre più insostenibile da parte dei residenti, visto il tempo trascorso da quando il fenomeno si è manifestato, necessita di un sollecito intervento da parte delle Istituzioni preposte alla tutela della sicurezza dei cittadini al fine di fare ritornare questo importante ambito residenziale alla completa e totale fruizione di chicchessia in piena sicurezza.
Nell’ultimo fine settimana il parco si presentava molto degradato: cocci di bottiglia dappertutto, avanzi di cibo, pannolini vari, escrementi sulla strada e nei pressi dei giochi dei bambini,
Con la certezza di un Suo immediato intervento al riguardo, e ringraziando per l’attenzione, colgo l’occasione per porgerle i più cordiali saluti.
Angelo Valdameri
Consigliere di zona 6 Lista Fo
Via Ovada 8 20142 Milano tel.0289125044
L'appello del sindaco Moratti a scendere in piazza
L'appello lanciato ieri dal sindaco di Milano Letizia Moratti ai cittadini di "scendere in piazza contro il Governo che si impegni per ritrovare una città nella quale vivere liberi dalla paura, in strada insieme per la sicurezza" serve solo a coprirte unicamente il vuoto di iniziative di lotta al degrado ambientale e alla promozione dìiniziative sociali messi in atto dal Comune in questi anni. Sono 15 anni che il centrodestra governa Milano e poco o nulla è stato fatto per le politiche giovanili, la creazione di centri aggregativi, nuova socialità, edilizia popolare, intervenire sul degrado urbano, il proliferare di situazione di insicurezza, l'aumento delle occupazioni abusive, ecc.. Singolare poi che veniamo da 5 anni di un governo di centrodestra che ci ha sempre detto che la questione sicurezza era risolta, le città più vivibili, i reati drasticamente ridotti. Adesso scopriamo - ma lo sapevamo già- che la paura fa 90 e i reati sono aumentati, le città sempre meno vivibili, il degrado urbano aumentato. Hanno sbandierato il poliziotto, il carabiniere e il vigile di quartiere, ma se ne sono visti pochi e quei pochi subito distolti ad altre mansioni più redditizie, come fare multe. Militarizzare la città non serve: la situazione di degrado della città è il terreno fertile sul quale prolifera la violenza. Ci sono fenomeni in atto come le bande giovanili su cui occorre intervenire con interventi sulle famiglie e le scuole.Meno proclami e più fatti.A.Valdameri consigliere Lista Fo zona 6
10.3.07
Viabilità zona 6, la Barona
Biodisel, consociazione di acquisti
Colorno, 27 novembre 2004.
Un saluto a tutti, un grazie al Comune di Colorno, al Sindaco Stefano Gelati e all’assessore Marco Boschini per l’ospitalità in questo luogo davvero suggestivo….
La coscienza del problema della tutela dell’ambiente e del territorio, con una maggiore attenzione alle esigenze dei suoi cittadini, Monsano l’ha acquisita da molti anni. Precisamente dal 199.., quando in una fabbrica di cromatura, si verificò il più grande inquinamento da cromo esavalente tuttora esistente in Europa. Quell’acqua gialla che scorreva nei fossi di campagna, inquinandone le falde nel raggio di qualche chilometro quadrato, è un problema ormai imbrigliato, completando il ciclo di bonifica, grazie ai contributi elargiti dalla Regione Marche.
Da allora, Monsano, con i suoi cittadini, ha progressivamente imparato a conoscere e metabolizzare il termine ‘ambiente’ con tutti i suoi risvolti e implicazioni.
Il nostro è un paese particolare: il nucleo abitativo, posto a 200 metri, con una splendida vista che spazia dai monti Sibillini al mare, si affaccia sulla Vallesina, tra le zone più vive e ricche delle Marche, che ha in Jesi, a noi vicinissima, il suo punto di riferimento. Non abbiamo molti abitanti, circa tremila. La particolarità che distingue Monsano dagli altri paesi della Vallesina è a valle, nel territorio che degrada dolcemente verso l’alveo del fiume Esino. Lì risiede la nostra zona industriale, 100 ettari, con altri 35 nell’ampliamento in fase di realizzazione, che portano ricchezza, piena occupazione, ma anche problemi non indifferenti per quanto riguarda la sua manutenzione e il monitoraggio ambientale.
Il retroterra, il back ground, dunque, esisteva già. E’ solo negli ultimi anni, però, che è avvenuta una graduale, ma, direi, irresistibile, opera di divulgazione e di iniziativa concreta verso i cittadini, rendendoli consapevoli di nuove prospettive, di realtà inedite quanto realizzabili.
Questo è avvenuto con la precedente Amministrazione, guidata da Sandro Sbarbati, dove io ero consigliere e compagno di avventura, insieme all’assessore Mauro Tomassoni, anche oggi in Giunta.
L’uso del biodiesel per i nostri automezzi comunali, una ‘buona pratica’, servita da volano per iniziative analoghe in campo regionale, che ha scaraventato Monsano sulle cronache nazionali, è stata semplicemente una prima tappa, concreta e realizzabile, verso il tentativo di fare del nostro Comune un luogo dove ambiente e tutela del territorio possano viaggiare di pari passo, accrescendo sempre più la consapevolezza dei suoi cittadini verso i temi ambientali. Perché, ogni giorno di più, il territorio e il suo ambiente rappresentano un patrimonio indivisibile. Ambiente non più inteso come semplice area verde da tutelare, ma come sistema complesso composto da luoghi, paesaggio, percezione visiva, monitoraggio ambientale e tutela della qualità della vita dei cittadini e del verde.
Sindaco Monsano
Coca Cola: i diritti negati
Dietro la bibita più famosa del mondo c’è una lunga lista di pesanti accuse: diritti dei lavoratori calpestati, repressione sindacale, inquinamento e impoverimento delle falde acquifere in molti Paesi. In Colombia nel 2004 una Commissione d’inchiesta indipendente di New York registrò 179 gravi violazioni dei diritti umani, tra cui 8 sindacalisti assassinati, 48 costretti a fuggire, 69 minacciati di morte e 3 incarcerati per false accuse. E le violazioni sindacali continuano in varie parti del mondo, come conferma il rapporto 2006 dell’Icftu, la Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi. Le amministrazioni pubbliche possono fare molto per indurre le aziende a comportamenti sociali e ambientali più responsabili, per esempio selezionando i propri fornitori e sponsor in base a precisi criteri etici
Venerdì 16 marzo 2007
ore 20,30
Coca Cola: diritti negati
Intervengono:
SANDRA CANGEMI - Coordinamento Nord Sud del Mondo
La campagna Reboc (Rete boicottaggio Coca Cola) e la vicenda Mtv-Coca Cola
CRISTOBAL SILVA GONZÁLEZ - Istituto Nazionale Sindacale della Colombia
I misfatti di Coca Cola e la guerra contro i sindacalisti in Colombia
ANDREA FERRARI TONIOLO - Ufficio Internazionale FIM-Cisl
L’indagine ICFTU sugli abusi di Coca Cola nel mondo
IRMA DIOLI - Assessore alla Pace e Cooperazione Provincia di Milano
Diritti umani ed imprese
MARIAROSA CUTILLO - Campagna Meno Beneficenza Più Diritti
La responsabilità sociale delle imprese
c/o Acli, via della Signora, 3
(MM1 San Babila o Duomo)
Coordinamento Nord Sud del Mondo – Campagna Meno Beneficenza e Più Di
Presidio per D.Mastrogiacomo, 12 marzo ore 18,00
Lunedì 12 marzo - dalle ore 18.00 in Piazza S.Babila
LIBERARE LA PACE! LIBERTA’ PER L’INFORMAZIONE!
PACE E LIBERTA' PER IL POPOLO AFGHANO E TUTTE LE DONNE E GLI UOMINI VITTIME DELLA GUERRA
Invitiamo le associazioni e le reti milanesi, le cittadine e i cittadini a far circolare l’informazione e a partecipare
Raccolta Firme Comitato milanese per L'acqua
vi passo qui i prossimi appuntamenti del Comitato Milanese per l'Acqua
(di cui facciamo parte anche noi Umanisti):
giovedì 15/3 dalle ore 20.45 raccolta firme al Teatro Strehler, MM
Lanza, in occasione dello spettacolo teatrale di Paolini sull'acqua
venerdì 16/3 ore 20.30 "Coca Cola: i diritti negati" serata presso le
Acli, Via della Signora 3 (MM San Babila / Duomo)
sabato 17/3 dalle 10.30 alle 12.30 raccolta firme al mercato di
Benedetto Marcello
mercoledì 21/3 convegno organizzato da noi sulla privatizzazione
dell'acqua a Palazzo Marino, Sala Alessi.
sabato 24/3 dalle 10.30 alle 12.30 raccolta firme al mercate di via Fauché
sabato 24/3 dalle 15.00 alle 18.00 raccolta firme all'Ipercoop di
Bonola (Gallaratese)
sabato 31/3 dalle 10.30 alle 12.30 raccolta firme al mercato di Papiniano
Thomas
Umanista per l'ambiente
ZERO INQUINAMENTO
11-Marzo-2007
***ZERO INQUINAMENTO***
Un cittadino italiano ha finalmente deciso che gli fa troppo male respirare
le polveri sottili e vedere persone a cui vuole bene morire di cancro
intorno a sé; per il benessere delle multinazionali petrolifere e ha chiesto
alla commissione europea (dipartimento dell'ambiente) di creare una legge
che obblighi i padroni del petrolio ad installare accanto ad ogni
distributore di benzina almeno un distributore ad idrogeno e di
incominciare
a produrlo utilizzando energie rinnovabili.
In parole povere questa legge favorirà l'introduzione sul mercato delle
automobili ad idrogeno a ***ZERO INQUINAMENTO*** e ad alte prestazioni!!!
Finalmente potremo respirare a pieni polmoni e anche i figli dei nostri
figli!
L'auto del futuro esiste già ed in vari modelli!
Bastano 800.000 firme per far abbassare la testa ai padroni del petrolio.
Firmate la petizione per voi, i vostri amici e parenti!
Cogliamo questa opportunità e facciamone un'arma, anche per altre piccole
battaglie.
PER FIRMARE LA PETIZIONE SUL LINK QUI SOTTO:
http://www.petitiononline.com /idrogeno/petition-sign.html