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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 12:15

IL LATTE NON PUO’ ESSERE SVENDUTO

VAS E FEDERCONSUMATORI IN PIAZZA: IL LATTE NON PUO’ ESSERE SVENDUTO

Dichiarazione di Guido Pollice, Presidente Nazionale Verdi Ambiente e Società (VAS), e Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori

VAS e Federconsumator sono scesi in piazza a Milano oggi, venerdì 16 marzo, insieme alle organizzazioni agricole per difendere gli interessi degli anelli deboli della filiera del latte: produttori, consumatori e ambiente.
“Le rappresentanze industriali non possono continuare a fare giochi di prestigio con i prodotti alimentari: per offrire al consumatore cibo di qualità bisogna riconoscere un prezzo adeguato per le materie prime agricole, nel caso contrario si mette a rischio la salute dei cittadini e dell’ambiente” dichiarano Guido Pollice, Presidente Nazionale Verdi Ambiente e Società (VAS) e Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori.
“Il latte non può essere “svenduto”, così come richiesto da Assolatte, perché ne deriverebbero pesanti danni sociali e ambientali: molti allevatori, non essendo retribuiti per il proprio lavoro, sarebbero costretti ad abbandonare le campagne (e i dati statistici dimostrano che è proprio quello che sta succedendo: negli ultimi 10 anni le imprese zootecniche lombarde si sono dimezzate), mentre gli altri, rimasti, cercherebbero di ridurre i costi produttivi, con pesanti ripercussioni sulla qualità del prodotto, sul benessere animale e sul territorio”.
La battaglia che si consuma per la trattativa del latte, infatti, è frutto dell’industrializzazione dell’agricoltura che arricchisce solo le industrie e schiaccia gli agricoltori in una morsa: i costi produttivi aumentano, mentre le materie agricole perdono valore sul mercato internazionale, dove la concorrenza è feroce e senza regole.
Pollice e Trefiletti concludono dicendo che “è necessario mettere in discussione la logica industrialista e sviluppista che per tanto tempo è stata dominante e ridare centralità ai produttori agricoli. A questo fine, continueremo a sostenere le politiche di sviluppo rurale responsabili, quelle che consentiranno agli agricoltori di portare avanti le attività produttive nel rispetto dell’ambiente e del benessere animale.
E continueremo la nostra battaglia per ottenere una legislazione nazionale sulla rintracciabilità dei prodotti, affinché la trasparenza delle etichette, osteggiata dalle industrie, consenta di risalire all’origine dei prodotti e di svelarne la qualità (nel caso del latte sarebbe indispensabile sapere quali alimenti sono stati somministrati agli animali). Questa è l’unica opzione possibile per consentire al cittadino di scegliere liberamente cosa mangiare e al produttore di continuare a lavorare seriamente. Il resto sono chiacchiere”
.
Milano, 16 marzo 2007
Per maggiori informazioni rivolgersi a:
Simona Capogna (3291328437), Esecutivo Nazionale VAS
Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 12:14

La sicurezza nasce dalla cultura


La sicurezza nasce dalla cultura

fonte: onemoreblog
 «La sicurezza si costruisce con progetti seri, non con i poliziotti a ogni angolo. Progetti che migliorano la qualità della vita, che consentono ai cittadini di vivere per le strade, che rendono la città accogliente e anche gioiosa. Per farlo bisogna puntare tutto sulla cultura, perché la cultura dà un forte orgoglio identitario. Ma qui è dura. Alle eccellenze che Milano ha, in testa la finanza, non corrisponde certo un´eccellenza culturale. Basti pensare che in questa città c´è il più grande teatrante del mondo: ma Dario Fo a Milano non ha mai avuto un teatro tutto suo». Secondo Moni Ovadia la sicurezza nasce dalla cultura, non dalle manifestazioni inutili e demagogiche.

Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 12:03

Incontro con Associazioni del Ponte delle Gabelle

L'Associazione La Conta in collaborazione con l'Associazioni l'Età dell'Oro-Onlus, l'Associazione Polisportiva Ponte delle Gabelle, l’Associazione Danzalchimia, il Comitato per l'adozione di Via San Marco di Milano nonchè con il Consiglio di Zona 1 del Comune di Milano  Vi invitano  all’ Incontro con le Associazioni del Ponte delle Gabelle che ci sarà venerdì 30 marzo 2007 dalle ore 14,30 al CAM (Ex. CTS) Ponte delle Gabelle Via San Marco 45 a Milano 

L’iniziativa è organizzata in occasione della riapertura del CAM (ex CTS) Ponte delle Gabelle, chiuso per ristrutturazione per buona parte dell’anno 2006 e per presentare  l’attività delle Associazioni promotrici.
 
In particolare parteciperanno i rappresentanti delle Associazioni sopra indicate che ci parleranno dei progetti di attività realizzati in passato e dei progetti futuri da realizzare al CAM (ex CTS) Ponte delle Gabelle. Ci saranno anche intrattenimenti con canti e musiche tradizionali a cura della Associazione La Conta e danze classiche e moderne a cura dell’Associazione Polisportiva Ponte delle Gabelle.
 
Si potrà inoltre visitare la mostra/esposizione delle locandine, dei volantini, delle fotografie, dei disegni realizzati dal 2000 al 2005 dai partecipanti ai vari laboratori organizzati dalle varie associazioni, nonché dagli alunni dell’Istituto Rossari Castiglioni, sovrastante il Centro Ponte delle Gabelle.
 
Infine dalle 18,30 alle 19,30 ci sarà l’intrattenimento di musica Jazz con il Gruppo l’Accordiana e buffet per tutti i partecipanti.
 
 
Cos’è stato il CTS Centro territoriale Sociale (ora CAM Centro Aggregazione Multifunzionale) Ponte delle Gabelle

E’ nato negli anni settanta ed è stato un luogo  dove associazioni culturali, sportive, artistiche e ricreative autogestite hanno realizzato iniziative, progetti, spettacoli, laboratori, mostre, luoghi di incontro, collaborazioni con istituzioni di quartiere quali a titolo puramente esemplificativo: la pluriennale collaborazione con la Scuola Media “L. Cagnola” (ora Istituto Rossari Castiglioni) e le attività di valorizzazione delle forme espressive delle tradizioni popolari di danza, musica ecc. del Folk Club “Ponte delle Gabelle”. Una realtà pertanto inserita ed utilizzata dagli abitanti  del quartiere (giovani, studenti,  anziani ecc.) nonché un vero e proprio punto di riferimento cittadino.
 
Cos’è oggi  il CAM Centro Aggregazione Multifunzionale (ex CTS) Ponte delle Gabelle


Una struttura restaurata recentemente, gestita ed amministrata dal Consiglio di Zona 1,  aperta nei giorni feriali, il pomeriggio, fino alle ore 19,00, dove si possono frequentare gratuitamente  laboratori e corsi tenuti dagli animatori e da esperti comunali su varie tematiche. Il CAM Ponte delle Gabelle è inoltre utilizzabile a pagamento e nel rispetto di un preciso regolamento d’uso nelle ore serali  dei giorni feriali, su richiesta di associazioni e/o privati che intendono utilizzare la struttura per attività sociali e culturali.

 
Come le associazioni possono contribuire a rilancio del CAM (ex CTS) “Ponte delle Gabelle”

In questi anni il CTS prima e il CAM ora è stato sede di iniziative/eventi di associazioni quali l’Associazione La Conta-Onlus, l’Associazione Polisportiva Ponte delle Gabelle, l’Associazione l’Età dell’Oro-Onlus, il Comitato per l’Adozione della Via San Marco, anche in collaborazione con gli insegnanti dell’Istituto Rossari castiglioni (ex Scuola “L, Cagnola”) e tante altre, che hanno operato sul territorio, con ottimi risultati per le innumerevoli iniziative e progetti realizzati sempre con grande partecipazione dei cittadini del quartiere e non solo. Queste attività devono riprendere per valorizzare la struttura e farla diventare un punto di riferimento del quartiere.
 
Vi siamo grati se vorrete dare diffusione elettronica all'iniziativa  sopra indicata  e/o diffondere la stessa tra le persone che ne possono essere interessate. Vi ringraziamo in  anticipo.

Ciao,

 
Associazione La Conta


- o O o –

 

ASSOCIAZIONE “La Conta”- ONLUS

Storie e culture di genti del mondo
In collaborazione con:
  L’Associazione l’Età dell’Oro – Onlus
L’Associazione Polisportiva Ponte delle Gabelle
L’Associazione Danzalchimia
Il Comitato per l’Adozione di Via San Marco
Il Consiglio di Zona 1 di Milano
 
 

VI INVITANO
ALL’INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI DEL PONTE DELLE GABELLE

con la partecipazione di:

·  I rappresentanti delle Associazioni promotrici;
· Alcuni rappresentanti del Consiglio di Zona 1
Ci saranno inoltre:
·     Canti e musiche tradizionali a cura dell’ Associazione La Conta;
·    Danze moderne e classiche a cura dell’Associazione Polisportiva Ponte delle Gabelle
·  Mostra/esposizione di  locandine, volantini, fotografie, disegni, collages ed altri lavori realizzati dal 2000 al 2005 dai partecipanti ai vari laboratori organizzati dalle varie associazioni nonché dagli alunni dell’Istituto Rossari Castiglioni, sovrastante il Centro Ponte delle Gabelle
·        Dalle 18,30 alle 19,30 intrattenimento di musica  Jazz con il Gruppo l’ACCORDIANA e buffet per tutti, a cura del Consiglio di Zona 1 di Milano.
                     Venerdì  30 marzo 2007  

              Dalle ore 14,30 c/o CAM (Ex CTS)

 PONTE DELLE GABELLE
Via San Marco 45 - Milano
 INGRESSO LIBERO E GRATUITO
 
Info: Ass.ne “La Conta” ONLUS – Via Bagutta, 12– Milano – e mail: laconta@interfree.it   web:http://laconta.interfree.it 
Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 11:59

PER DIFENDERE IL LATTE

 

COMUNICATO STAMPA
 
 PER DIFENDERE IL LATTE: AMBIENTALISTI E CONSUMATORI IN PIAZZA

 Dichiarazione di
Guido Pollice, Presidente Nazionale Verdi Ambiente e Società (VAS)
Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori
 
 
Il giusto prezzo per il latte è un imperativo, non un’opzione, che le rappresentanze industriali devono accettare se vogliono offrire al consumatore un prodotto di qualità senza danneggiare l’ambiente” dichiarano Guido Pollice, Presidente Nazionale Verdi Ambiente e Società (VAS) e Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori.
 
Per questo motivo VAS e Federconsumatori saranno domani, venerdì 16 marzo, in piazza S. Babila a Milano, insieme alle organizzazioni agricole per difendere gli interessi degli anelli deboli della filiera del latte: produttori, consumatori e ambiente.
 
Roma 15 marzo 2007

Sabato, 24 Marzo, 2007 - 20:00

Il populismo non serve, sindaco Moratti


 

www.sinistrarossoverde.com
Aderiamo con convinzione alla manifestazione indetta per lunedì 26 marzo alle ore 17,30 dai Comitati, dalla cittadinanza milanese e dalle forze de L’Unione di Milano, per dire al Sindaco Moratti che non è l’utilizzo populistico della piazza il metodo migliore per dare risposte chiare e concrete alla richiesta di sicurezza. Il 20 marzo il Ministro degli Interni, Giuliano Amato, ha riunito l’ANCI e i sindaci delle varie città italiane per approntare un programma di intervento sul tema, dispiegando un maggiore numero di forze dell’ordine e garantendo una condivisione delle scelte, istituendo un tavolo permanente e comune sulla questione della sicurezza civica e della repressione e prevenzione del crimine. Il sindaco Moratti aveva detto che era soddisfatta dell’esito della riunione, anche perchè non esistono precedenti a riguardo: il governo di centrodestra, tagliando i fondi di trasferimento agli enti locali, non aveva mai garantito nessun tipo di sostegno all’incremento delle forze di polizia e di vigilanza. Nonostante questo passo importante e questo atto positivo del ministero degli interni, il sindaco di Milano non ha revocato l’appuntamento del 26 marzo, dove sfilerà in piazza con Silvio Berlusconi e altri esponenti della Casa delle Liberta, strumentalizzando, così, politicamente un’esigenza sociale del territorio. Il tempo per la propaganda è finito da quasi un anno e, anzichè analizzare e disporre proposte che possano dare soluzioni pronte e possibili alla problematica, qualcuno si diverte a riscaldare i motori per la prossima campagna elettorale, magari nazionale, pagando pegno al proprio indiscusso leader.
Rompere istituzionalmente un tessuto cittadino è un atto grave e criticabile: dopo 15 anni di governo di centrodestra della città non è stato ancora approntato nessun tipo di progetto che rimuovesse le cause dei fenomeni di devianza sociale e di crimine. Si prosegue ad acuire paure e angosce senza dare risposte costruttive e istituzionali, come sarebbe opportuno fare visto il ruolo assunto dal sindaco.
Signor sindaco, che cosa è stato deciso in merito allo sviluppo urbanistico e al risanamento delle periferie? Che cosa è stato deliberato per la promozione dei diritti di assistenza sociale per gli anziani e alla sicurezza sui luoghi di lavoro? Che cosa è stato predisposto per combattere fenomeni di abusivismo edilizio, fenomeni di dispersione scolastica, fenomeni di inquinamento atmosferico? Che cosa si è predisposto di fare in merito al tema dell’integrazione degli immigrati e dei rifugiati politici, quando vediamo ancora ieri un giovane di 16 anni suicidarsi per la disperazione a cui è sottoposto nei cosiddetti “Centri di accoglienza” predisposti dal Comune, ma in pieno stato di degrado, come testimonia il caso dell’ex caserma aeronautica di Viale Forlanini, che ospita alcuni rifugiati in condizioni disumane? Che cosa si è disposto di fare in merito alla riorganizzazione di un dispiegamento delle forze dell’ordine sul territorio, invece di occupare gran parte dell’organico negli uffici, come avviene oggi? Quali sono le proposte che riguardano un lavoro congiunto con il Prefetto per tutelare gli spazi sociali nei quartieri e prevenire fenomeni di vandalismo e di speculazione? E sui contratti di quartiere e la riqualificazione delle periferie, in un’ottica non solo di intervento architettonico e di superficie, ma sociale e di promozione di opportunità aggregative, soprattutto indirizzate ai giovani: quali proposte sono state discusse? E sulla mobilità, l’incremento delle reti infrastrutturali di superficie, che possano garantire una mobilità sostenibile e sicura per la cittadinanza: quali sono le decisioni prese in merito? E per i giovani cosa si è fatto in questi ultimi anni in cui governa il centrodestra: si è parlato di rilanciare i centri di aggregazione giovanile, di aprire spazi autogestiti per dare loro l’opportunità di un confronto culturale e sociale, di rilanciare il servizio delle biblioteche, non solo nell’ottica di luoghi di studio, ma anche di condivisione di un patrimonio culturale e civile? In assenza di risposte a queste domande, ma in presenza solamente di boutade dell’ultima ora, rimane alto il livello di insicurezza e di angoscia che la cittadinanza avverte, vivendo in un contesto urbano e cittadino non tranquillo e umanamente insostenibile. L’assenza di risposte e di impegni alimenta frustrazione e senso di impotenza da parte della collettività. E questo sentimento alimenta un’insicurezza generale. E’ giunta l’ora di assumersi i propri impegni, sindaco Moratti, e di abbandonare ogni forma di propaganda che divide la città e che non comporta nessuna soluzione a un insieme di diritti sociali e civili che i milanesi da tempo chiedono e che costantemente vengono evasi.
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano - Consiglio di Zona 4
Vicepresidente Sinistra RossoVerde Milano

Sabato, 24 Marzo, 2007 - 19:42

L'acqua è nostra, di tutte e di tutti: in comune!

Qualcuno vuole privatizzare anche la vita: l'intenzione espressa anche dal sindaco Moratti consiste nel voler creare una fusione tra l'azienda, oggi municipale, Metropolitane Milanesi, che gestisce il servizio idrico, con l'azienda AEM ormai privatizzata dal precedente sindaco Albertini, sorretto dalla stessa maggioranza di centrodestra dell'attuale sindaco, costituendo una nuova società dove prevarrebbe il controllo azionario dei privati rispetto a quello pubblico. L'onda lunga della teoria privato è efficenza ormai sembra ancora implacabile e non arginabile: ancora sussiste, nonostante si sia in presenza di esempi storici che sottolineano i fallimenti di gestione di settori di interesse pubblico e generale, fondamentali e vitali per i beni che andavano a offrire, e nonostante qualcuno ha giustamente considerato essere virtuoso il modello amministrativo di alcune aziende municipali e pubbliche, come l'azienda provinciale per l'erogazione dell'acqua, che ha bilanci in avanzo e che garantisce un'efficenza nel settore. Tutto questo sembra non essere considerato. Qualche giorno fa abbiamo avuto un consiglio comunale dove si è chiesto, come Unione, di avere le verifiche delle strategie perseguite dall'amministrazione comunale nell'operazione di cessione dell'azienda Metroweb, ceduta, appunto, a una società londinese, nonostante il passivo gestionale, senza alcuna trasparenza degli atti e senza avere intessuto dapprima un rapporto di confronto con l'aula consiliare e con la cittadinanza utente. Questo è un elemento prodromico che delinea scenari più complessivi e dirompenti nel futuro: altre aziende oggi pubbliche passeranno le forche caudine della privatizzazione scellerata e delle svendite al miglior offerente? Le parole del sindaco sembrano presupporre che questo può avvenire, anche se parliamo di acqua, che è un bene vitale, fondamentale per l'esistenza umana, assolutamente imprescindibile per la sopravvivenza e per la pace. Privatizzare l'acqua sappiamo tutti cosa possa voler dire? Innanzitutto maggiore spreco di una risorsa disponibile ed esauribile: il profitto dell'azienda privata non sarebbe indotta a considerare una promozione di un utilizzo razionale delle riserve idriche, ma, bensì, sarebbe indotta ad adottare la filosofia del lucro, quindi più quantità consumata significa più soldi ed entrate, essendo l'acqua considerata come merce. Ma è proprio l'idea dell'acqua come merce che comporterebbe profuturo un aumento dei prezzi del consumo, magari abbassando i controlli e le garanzie della qualità della medesima. Proprio considerare l'acqua come merce, quindi bene apprezzabile e vendibile, cedibile a terzi da parte di un ente che detiene la proprietà privata, vuol dire che l'elemento vitale non potrà comporre più un patrimonio collettivo, ma rientrerà nei panieri dei beni al consumo, non controllabili nè gestibili dalla collettività, secondo le esigenze e le necessità di un determinato territorio. L'acqua come merce è sinonimo, quindi, di delimitazione della democrazia partecipata, ossia della potestà che la cittadinanza ha di intervenire nella definizione dei criteri di erogazione, con forme partecipate e di forte controllo politico collettivo. L'acqua come merce significa essere difronte a un bene privato che può avere una distribuzione non basata sulla mappatura sociale delle necessità, ma sulla mappatura commerciale del business, ossia del fatto che le zone ricche potranno disporre di un maggiore numero di riserve idriche, quelle più povere dovranno accolarsi i costi del trasporto per beneficiare di quantità minime di questo bene prezioso. La domanda aumenterà, e aumenterà l'appetito di approvigionamento, da parte degli stati più potenti, di questa risorsa, per ricattare economicamente quelli più deboli, assoggettandoli alle proprie logiche di consumo e di profitto. Quando si dice glocale: la gestione pubblica dell'acqua è un problema locale, chiaramente, ma con una dimensione globale, ossia è quel punto cruciale su cui noi tutte e tutti dobbiamo indirizzare la nostra attenzione se vogliamo evitare il sorgere di un nuovo casus belli di conflittualità e di guerre permanenti volte all'occupazione di territori e di stati, solo per il controllo delle fonti idriche, eliminate dal controllo e dalla gestione, quindi dalla loro piena disponibilità, dei popoli. Sono preoccupato: a Milano il sindaco Moratti ha detto chiaramente che la via che intenderà percorrere consiste nel privatizzare l'azienda Metropolitana, fondendola con AEM già privatizzata nellla maggioranza della propria componente azionaria. Ed è per questo che occorre mobilitarsi fino a quando il treno non sarà partito e tutto sarà troppo tardi come iniziativa diffusa e collettiva. Penso a questo punto a Eraclito e ai quattro elementi vitali: il fuoco, la terra, l'aria e l'acqua. La cultura dell'acqua come bene sacro è una cultura che è stata vilipesa dalla logica del profitto senza barriere, del controllo privato senza limiti, del lassez faire indistinto e deleterio, quello della mano regolatrice di Smith, ossia del non intervenire nel mercato tanto prima o poi il mercato regolerà per il bene della collettività. Il mercato regola certamente ma non per il bene della collettività: per il bene del privato, del più forte, del più prevaricante, di quello che riesce a imporsi a discapito degli altri, dettando per primo le condizioni. Il mercato privato incontrollato è come una distesa di praterie dove il pioniere che staziona per primo riesce a stazionare magari in una zona amena, beneficiata da un ruscello a pochi passi e dall'ombra degli alberi, a discapito dell'altro, che dovrà, perchè secondo e più debole, alloggiare in una zona più impervia, assolata, poco coltivabile, dal terreno impervio e non fertile. E certamente questo scenario diventa più apocalittico e nocivo quando parliamo di acqua, la cui assenza per molti, sempre in numero maggiore a livello mondiale, determina e decreta impietosamente la morte. Diceva Alex Zanotelli che l'Europa sta ricevendo pressioni di multinazionali, gran parte europee, che desiderano che vengano approvate norme che definiscano l'acqua come bene apprezzabile e commerciabile, l'acqua come merce, quindi. Il Parlamento sta resistendo, ma noi tutte e tutti sappiamo quanto sia debole la scheletratura organizzativa dell'ordinamento comunitario, dove maggiormente conta come peso decisionale la commissione europea, se non la Banca Europea, e non l'organo che dovrebbe avere capacità di incisione decisionale, in quanto eletto dalla cittadinanza, ossia il Parlamento. Sappiamo benissimo quanto si stia rischiando: ed è per questo che occorre mobilitarsi subito per fare pressione universale, senza distinzioni ideologiche, ma con la insanabile e indefessa volontà di difendere con la propria volontà e la propria voce gridata un bene essenziale per il futuro dell'umanità. Privatizzare l'acqua, sottolinea Zanotelli, singifica privatizzare tutto, l'uomo, la vita, la nostra esistenza. E sappiamo benissimo come la bioeconomia commerciale, fatta di brevetti di materiali genetici, come il DNA, che è il programma della nostra vita, siano già in atto nel mondod ella ricerca scientifica e del business scientifico. Occorre denunciare questo dicendo BASTA e proponendo un cambiamento legislativo nazionale ed europeo, internazionale.

L'opposizione di movimento e in movimento è iniziata, e spira come un vento ad alta velocità: dobbiamo fare in modo che questo stravolga le consorterie economiche delle multinazionali assetate di nuove frontiere per il proprio profitto. L'acqua è nostra!

In allegato il testo di Legge di Iniziativa Popolare per la tutela della gestione pubblica dell'acqua.

Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

Sabato, 24 Marzo, 2007 - 19:08

Comitati mper l'acqua in Italia

Dove trovare i comitati territoriali

Per informazioni:
Sara Giorlando
Tel. 328/9192148
saragiorlando@gmail.com
Per iscriverti alla mailing-list della Campagna Acqua in Abruzzo clicca qui
https://lists.riseup.net/www/subrequest/acquapubblicaabruzzo, ti arriverà immediatamente un messaggio di conferma con mittente "sympa", dovrai fare semplicemente "rispondi" a questo messaggio, ti arriverà immediatamente un messaggio di benvenuto.
Per inviare messaggi agli altri iscritti le e-mail devono essere spedite a:
acquapubblicaabruzzo@lists.riseup.net
Per cancellarsi: manda una e-mail vuota a:
acquapubblicaabruzzo-unsubscribe@list.riseup.net
Coordinamenti locali
Zona Avezzano:
Marco Riccardi
marcoriccardi77@hotmail.com
Tel. 340 8269102
Zona Chieti:
Veronica Di Crescenzo
liberacquachieti@libero.it
Tel. 340 2255975
Zona Guardiagrele:
Gianna Di Crescenzo
giannadc@inwind.it
Tel. 347 6414304
Zona L’Aquila:
Stefano Frezza
steval90@virgilio.it
Tel. 335 1337245
Zona Lanciano (CH):
Cristiana Parente
cristianaparente@interfree.it
Tel. 328 3381883
Zona Pescara:
Christian Cicala
cical@quipo.it
Tel. 329 0664524
Zona Sulmona - Peligna:
Riccardo Verrocchi
riccardoverrocchi@yahoo.it
Tel. 347 1809769
Zona Teramo:
c/o WWf Sezione di Teramo
0861 411147
Zona Vasto:
Luigi D’Ettore
torrebruna1@interfree.it
Tel. 334 3150623
Massimiliano Selvaggi
lucania@allelammie.org
Tel. 334 1651764
Tel. 0835 581135
Francesco Svelo
csoacartella@ecn.org
h2o@inventati.org
Tel. 348 5931873
Ato 1 (Avellino e Benevento):
Marco Cillo
presidente@lafionda.org
Tel. 348 5577459
Ato 2 (Napoli e parte della provincia - Caserta)
Fabio Ruggiero
sanpietrino@riseup.net
Tel. 333 3346371
Salvatore Carnevale
citizenry@libero.it
Tel. 338 1722826
Mena Moretta
memoreta@tin.it
Tel. 338 1191429
Ato 3 (zona Sarnese-Vesuviana)
Luigi Conventi
comitatodirittoacqua@libero.it
Tel. 329 2012569
Enzo Ruggiero
enzo.ruggiero@virgilio.it
Tel. 335 6339236
Ato 4 (Salerno e provincia)
Lucia Capriglione
caprilu7@yahoo.it
Tel. 328 3630786
Giovanni Esposito
comitatocivicoato4@libero.it
Tel. 347 5369101
Bologna:
Michele Vannini
Michele_Vannini@er.cgil.it
Tel. 335 8393535
Ferrara:
Davide Scaglianti
davide.scagliani@alice.it
Tel. 0532 52000
Modena:
Antonio Tomeo
328-3223487
acquacomunemodena@gmail.com
Ravenna:
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cell. 320-9205619
Rimini:
Claudia Martorana
m.cem@libero.it
Tel .348 0325896
Per informazioni sulla campagna per quanto riguarda il Lazio potete contattare:
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Tel. 338 4082955
ATO1 (Viterbo):
Francesco Lombardi
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Arci Comitato provinciale Viterbo,
via Garibaldi 34,
0761329478
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ATO2 (Roma):
Paolo Carsetti
paolocarsetti@gmail.com
Tel. 333 6876990
Zona Castelli romani: Albano Laziale, Ariccia, Castelgangolfo, Colonna, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri
Flaviano Marcucci
flaviano74@yahoo.it
Tel. 339 5062497
Zona Bracciano Civitavecchia:
Nadia Gonella
nadiagonella@tiscalinet.it
Tel. 06 9995227
Civitavecchia:
Diego Nunzi
diegosx@hotmail.it
Tel. 3488089282
ATO3 (Rieti):
Pablo de Paola
pablo.depaola@libero.it
Tel. 347 4807602
Sabina romana:
Sandro Giannetti
sandrogiannetti@gmail.com
Tel. 338 5695253
ATO4 (Latina):
Latina:
Leo Timpone
lestel@libero.it
Tel. 320 7641741
Tel. 0773 408029 (Ufficio)
Sud pontino:
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Nord pontino:
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Tel. 339 4968454
Sede presso l’Arci in Frosinone
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tel. 0775 201765
qui saranno depositati i materiali della campagna.
Severo Lutrario
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Tel. 338 2164837
Roberto Melone
role5400@libero.it
Tel. 348 2228314
Genova:
Rizzo Donatella
Tel. 3281089097
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Imperia:
Pasquale Indulgenza
Tel. 3281089097
pasquale.indulgenza@alice.it
La Spezia:
Piera Cargiolli
cobasscuolalaspezia@interfree.it
Tel. 329 7034260
Savona:
Roberto Melone
role5400@libero.it
Tel. 348 2228314
Roberto Fumagalli
roberto@circoloambiente.org
Tel. 338 8294970
Alberto Villa
alberto.villa@cgil.lombardia.it
Tel 335 6286206
Tiziano Ubbiali
tiziano.ubbiali@gmail.com
Tel. 348 3926685
Elenco dei responsabili di ogni comitato provinciale della lombardia
Bergamo:
Carlo Peroli
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Tel. 348 2645549
Brescia:
Fabrizio Valli
point.fabrizio@virgilio.it
Tel. 338 9051715
Como:
Robereto Fumagalli
roberto@circoloambiente.org
Tel. 338 8294970
Cremona:
Giampiero Carotti
giacarot@tin.it
Tel. 0374 341362
Francesca Berardi
francesca_berardi@hotmail.com
Tel. 338 7491876
Giacomo Bazzani
ciranored@fastpiu.it
Tel. 338 3748171
Lecco:
Sandro Magni
megalite@libero.it
Tel. 0341 1840073
Lodi:
Ercole Ongaro
anna.ercole@lilliput.org
Tel. 0371 50965
Mantova:
Matteo Gaddi
gadman@tin.it
Tel 333 9159365
Milano provincia:
Roberto Rosso
red49it@gmail.com
Tel. 335 8032442
Milano città:
Sandra Cangemi
cangemi@mondadori.it
Milano Nord-Est:
Loris Caruso
loris.caruso@tiscali.it
Tel. 333 6497734
Milano Sud Ovest:
Maurizio Graffeo
ggmvg@tiscali.it
Tel. 338 2173844
Antonella Vitale
antonellavitale68@yahoo.it
Tel. 339 5469374
Milano Est:
Paola Cannata
pgcannata@virgilio.it
Tel. 349 4100463
Milano Brianza (Monza):
Laura Di Martino
atthis@libero.it
Tel. 333 9898506
Pavia:
Sergio Gregori
imusi@libero.it
Tel. 338 2329974
Sondrio:
Adriano Licini
Tel. 3385944701
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Varese:
Antonello Carai
Tel. 3491306976
antonellocarai@alice.it
Macerata:
Evasio Ciocci
macerata.welfare@marche.cgil.it
Tel. 348 3701690
Pesaro e Urbino:
Luca Orciani
luca.orciani@libero.it
Tel. 0721 782985
Antonella Cenerelli
lilliputpesaro@yahoo.it
Tel. 329 7578793
Paolo Tamburini
tamburini.paolo@tin.it
Tel. 329 1664207
Ancona:
Sergio Sinigaglia
siniser@libero.it
Tel. 339 6523532 oppure 0712070955
Ascoli Piceno:
Enzo Impiccini
enzo.impiccini@ahlstrom.com
Tel. 340 2586056
Antonio De Lellis
adelellis@clio.it
Tel. 328 9853591
oppure
Domenico Di Cenzo
sud42@interfree.it
Tel. 329 4217352
Asti:
Alessandro Mortarino
amortarino@qualitaly.com
Tel. 0141 870191
Tel. 333 7053420
Cuneo:
Oreste Delfino
delforeste@libero.it
Tel. 348 7984103
comitato provinciale di Torino
Segreteria organizzativa:
c/o Istituto Scholé Futuro
via Bligny 15, 10122 Torino
Tel. e fax 011 4366522
numero verde 800442994
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Comitato promotore torinese:
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Ufficio stampa:
Dario Amateis
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Tel. 335 7873732;
Luca Martinelli
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Tel. 340 6995010
Vercelli:
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Camellini Grazia
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Lamanna Cinzia
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Bari:
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margrita@libero.it
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Foggia:
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Lecce:
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Tel. 338 4685004
Brindisi:
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Taranto:
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Bat:
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Cagliari:
Massimiliano Carboni
maxvax@maxvax.net
Maria Gaviano
gavianomaria@tiscali.it
Tel. 3280455457
Nuoro:
Flavia Flamini
flaviaflamini@tiscali.it
Tel. 078437792
Oristano:
Pietro Porcedda
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Tel. 078357149
Sassari:
Canu Antonio
kanuilrosso@inwind.it
Tel. 335 412295
Antonella Leto
fp.sicilia@mail.cgil.it
Tel. 333 6599512
Regina Bertolini
regina.bertolini@cgil.tn.it
Tel. 329 7205309
Bolzano:
simonetta Stringari
circesimo@tin.it
centropacebz@virgilio.it
Tel. 329 4198542
Andrea Passerini
passerini@dsi.unifi.it
Tel. 347 3434206
Arezzo:
Stefano Mencucci
stefanomencucci@inwind.it
Tel. 328 6128535
Firenze:
Andrea Passerini
passerini@dsi.unifi.it
Tel. 347 3434206
Grosseto:
Enrico Calossi
e.calossi@overture.it
Tel. 338 9288998
Livorno:
Francesco Lovascio
sincobas.livorno@email.it
Tel. 335 5888636
Lucca:
Alessio Ciacci
ciacci@lillinet.org
Tel. 347 4066559
Massa Carrara:
Luana Bertocchi
b_luana@yahoo.it
Tel. 329 7259472
Pisa:
Pietro Pertici
tavolapace_pevera@hotmail.com
Tel. 058 7215430
Prato:
Arci comitato provinciale Prato
diritti@arciprato.it
Tel. 0574 546130 / 333 2080047
Pistoia:
Giuliano Ciampolini
gciampolini@katamail.com
Tel. 0574 710453
Siena:
Roberto Renai
roberto.renai@cheapnet.it
Tel. 349 8497867
Elisabetta de Persio
elisabetta63@libero.it
Tel. 333 7826433
oppure
Alexandre Glarey
aosta@arci.it
Tel. 320 4352548
Michela Vitturi
michela.vitturi@gmail.com
Tel. 349 6168605
Coordinamenti locali
Padova:
La segreteria organizzativa è:
Chiara Pasquato
Tel. 349 4237568
Laura Lucadello
Tel. 346 6778776
Lucia Restello
Tel. 049 604929
La portavoce del coordinamento è:
Laura Bettini
acquabenecomune.pd@libero.it
Tel. 049 706475
Tel. 348 2921490
Venezia:
Michela Vitturi
michela.vitturi@gmail.com
Tel. 349 6168605
Tel. 041 970310
Angela Granzotto
angela_granzotto@hotmail.com
Tel. 328 5817621
Verona
Aldo Balestreri
attacvr@libero.it
Tel. 335 8296917
Belluno:
Valter Bonan
valterbonan@libero.it
Tel. 0439 300554
Tel. 320 4871117
Rovigo:
Luciano Marangoni
lipurovigo@libero.it
Tel. 338 8128643
Treviso:
Silvia De Gennaro
silviacat81@hotmail.com
Tel. 340 3144584
Chiara Ceccotti
treviso@manitese.it
Tel.340 2813971
Ellis Favotto
ellisfavotto@virgilio.it
Tel.346 2147565
Sabato, 24 Marzo, 2007 - 19:06

SETTE COMUNI PER L’ACQUA COMUNE

SETTE COMUNI PER L’ACQUA COMUNE

Il 14 marzo 2007 a Cologno Monzese: segnatevela, perchè è diventata una data importantissima per la battaglia dell’Acqua bene comune.
E’ la data e i luogo della sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra sette comuni del Nord della provincia di Milano con cui queste amministrazioni comunali aderiscono alla campagna, con proprie delibere di Giunta comunale, sul modello di quella di Locorotondo, ma si impegnano per una azione coordinata e concertata.
Sono i comuni di Cologno Monzese, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Bresso, Cormano, Cusano Milanino e Paderno Dugnano: sette comuni, un’area omogenea ma molto estesa e con una popolazione di oltre 400.000 abitanti.
Sette comuni capitanati da Cologno Monzese - va riconosciuto - che sul tema acqua si è molto impegnata con azioni di educazione ambientale nella città, portando alla consapevolezza prima e alla realtà condivisa poi dell’utilizzo di acqua potabile nelle mense scolastiche.
E persino in Giunta e in Consiglio Comunale si beve acqua potabile!

Il Protocollo è semplice ma efficace: vale la pena di riportarlo tutto:

ACQUA BENE COMUNE PROTOCOLLO D’INTESA TRA I SETTE COMUNI DEL NORD DI MILANO
Considerato che il riconoscimento e la difesa dell’acqua come bene comune ha acquisito in questi anni una rilevanza e una capillare diffusione territoriale senza precedenti, tale da creare una forte consapevolezza sociale facendo divenire la battaglia per l’acqua il paradigma di un altro modello di società;
Considerato altresì che le suddette Amministrazioni pubbliche riconoscono:
- l’acqua come bene pubblico sia nella proprietà che nella gestione escludendo il servizio idrico dalle liberalizzazioni;
- l’importanza di condividere progetti ed esperienze atte alla comunicazione e alla diffusione della conoscenza per la salvaguardia dell’acqua;
in considerazione di quanto sopra descritto
si stipula il presente Protocollo d’Intesa tra i sette Comuni del Nord di Milano (Cologno Monzese, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Paderno Dugnano), con il quale i Comuni stessi s’impegnano a far deliberare alla propria Giunta Comunale l’adesione alla campagna Nazionale di raccolta firme per la proposta di Legge d’iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" e a conseguirne le seguenti finalità:
- riconoscere i principi con cui deve essere utilizzato, gestito e governato il patrimonio idrico nazionale (art.1);
- favorire la definizione di un governo pubblico e partecipativo del ciclo integrato dell’acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale (art.2);
secondo le linee di azione proposte.
Cologno Monzese, il 14/03/2007
per il Sindaco di Cologno Monzese (Assessore Giovanni Cocciro)
per il Sindaco di Sesto San Giovanni (Assessore Fabio Fimiani)
per il Sindaco di Cinisello Balsamo (Assessora Rosa Riboldi)
per il Sindaco di Bresso (Assessore Giuseppe De Ponti)
per il Sindaco di Cormano (Assessore Dario Caratti)
il Sindaco di Cusano Milanino (Lino Volpato)
per il Sindaco di Paderno Dugnano (Giorgio Grassi)
Complimenti ai sette comuni, in particolare a Cologno Monzese. E complimenti pure a Acea Onlus (Associazione per i Consumi Etici e Alternativi), a Itineraria e al DES Martesana Solidale: con le loro azioni costanti sulla tutela dei consumi etici, sulla diffusione di un messaggio culturale e sociale, sulla necessità di sviluppare un modello di economia solidale hanno contribuito e collaborato a questa vera e propria grande novità di iniziativa civile, sociale, politica, pubblica: sviluppare insieme la tutela dei beni comuni.
Sette comuni per l’acqua comune: bello slogan, ma... facciamo che diventino otto, nove, dieci... e poi venti, trenta, cinquanta....!
Michele Papagna
Accesso coop.sociale
A.c.c.e.s.so. agenziastampa di comunicazione per i consumi etici sociali e solidali cooperativa sociale a r.l.
Sede Legale via Angera 3 - Milano
Sede Operativa via Copernico 55 20125 Milano, Italy
tel.+39-0236538806 fax+39- 0236538808
P.I. 03358550964 c/c 1472 B P M Cab 01661, Abi 5584, Iscrizione CCIA Milano R.I.n.03358550964
Registro Prefettizio coop.prod. e lavoro 3607, Registro coop.sociali 711, Busc 18169
Albo Reg.Lombardia Coop.Sociali sez.B Foglio 254 n.prog.508
Sabato, 24 Marzo, 2007 - 18:57

Naufragarmedolce

Naufragarmedolce

il 10 e l’11 marzo 2007 siamo in SICILIA!!!
spargete la voce o veniteci a trovare
Compagnia Il Naufragarmedolce
PESCI FUOR D’ACQUA?
di e con Chiara Casarico e Tiziana Scrocca
Teatro Butera Branciforte
10 MARZO ORE 21 - 11 MARZO ORE 17,30
Vicolo Teatro II - Bagheria (Palermo)
tel. 346 361 43 04 info@controscena.com
NOTE SUL TESTO
lo spettacolo nasce da un progetto di ricerca sulla commistione dei linguaggi: il clown, la drammaturgia classica, i modelli contemporanei e dall’esigenza di recuperare un rapporto col pubblico attraverso la semplicità, la sincerità e la leggerezza, fondendo forme immediate con contenuti complessi.
La scrittura procede su un doppio binario, il testo viene costantemente arricchito e tradito integrando le potenzialità del recitare a soggetto con un testo chiuso.
LA STORIA
“Non c’è niente di più stupido,
che un uomo possa fare,
che ammalarsi di malinconia…”
E’ la storia di un incontro: Grattacapo l’intellettuale disincantato e fallito e Vallelappesca il contastorie. L’iniziale diffidenza si trasforma in amicizia. Nasce nei due una volontà per rimettersi in movimento, di fare qualcosa per il mondo che sembra andare a rotoli. La prima azione concreta è quella di scrivere un giornale di strada che metta in evidenza i paradossi del nostro vivere quotidiano… Si discute di diritti e bisogni… e si individua nell’acqua il problema centrale della nostra epoca. Da qui la decisione di ripulire il fiume su cui vivono e lo scoramento per l’impossibilità dell’impresa. Ma la speranza è l’ultima a morire e lo spettacolo si chiude con la proposizione di tornare nel mondo di lassù a cercare “altri pesci fuor d’acqua come noi… che si mettono insieme, che amano insieme, che lottano insieme… e insieme cominciano a respirare!”
NOTE SULLO SPETTACOLO
Lo spettacolo si adatta a spazi diversi sfruttando la natura architettonica del luogo. Unici elementi scenici: una panchina, giornali, un carrello della spesa, pneumatici usati, bottiglie di plastica. I protagonisti si trovano ad agire in una terra di nessuno, lontani dal mondo, la dove i rifiuti del mondo si accumulano.
Grattacapo e Vattelappesca, due mondi che si incontrano ai margini: il genio incompreso e il pazzo, l’intellettuale e il contastorie, il disincantato e l’ingenuo. Molto di più, cuore e cervello che si abbracciano. Due pesci fuor d’acqua, in ogni caso. La vita ai margini, tuttavia, non è per i “pesci fuor d’acqua” un disinteressarsi del mondo, anzi. La lontananza diventa una specie di lente di ingrandimento sotto cui mettere l’uomo e il proprio mondo.
Questo è lo spettacolo dei sogni, delle utopie, dell’amicizia. Infatti, proprio dall’incontro tra due uomini delusi che hanno deciso di “mollare”, nasce la trasformazione della “delusione della vita” nella forza rinnovata e nella spinta vitale che li porterà a lottare insieme, come Don Chisciotte e Sancho, per un mondo migliore.
Come Don Chisciotte e Sancho sono due anti-eroi che vogliono “salvare il mondo”: la cavalleria è una coscienza dei diritti fondamentali e il bisogno di giustizia, i mulini a vento sono i paradossi del nostro tempo, Dulcinea è l’acqua del fiume… Il fiume è il luogo simbolico di rigenerazione da cui i personaggi partiranno alla ricerca di altri “Don Chisciotte”.
Un Clown Bianco e un Augusto senza naso rosso che, attraversando registri comici, poetici e drammatici, esprimono la necessità di “lottare” insieme e di “riconoscersi”.
Creato con il contributo dell’Assessorato alle Politiche per le Periferie del Comune di Roma, ha debuttato il 15 dicembre alla Festa dell’AltraEconomia 2002.
Nel 2003 è stato ripreso in occasione della settimana mondiale dell’acqua al Teatro dell’Orologio (Sala Orfeo) per due settimane.
Vincitore Premio alla Drammaturgia “Gaetano Salvemini” (Primo premio) indetto dall’ETI al Teatro Flaiano di Roma (edizione 2003)
Vincitore Premio Teatrale “Ombra” (Primo premio) indetto da Interre Agenzia Letteraria e l’Assenzio giornale Letterario (edizione 2004)
Premio della Stampa Romana al Teatro Tordinona nella rassegna “Sarò breve fino ad eliminarti” (edizione 2004)

Sabato, 24 Marzo, 2007 - 18:43

Scemo di guerra

Scemo di guerra

www.beppegrillo.it

Voglio spezzare una lancia, dire una cosa positiva sugli italiani: non amano la guerra. Preferiscono da secoli evitarla o farla fare agli altri. E, giustamente, non se ne vergognano. I politici questo non l’hanno capito, non vogliono capirlo. Uno c’è rimasto nel 1945 e l’ultimo ha fatto cadere il governo. Il sogno del soldato italiano in guerra è sempre quello: l’avventura con una donna. Il Ratto delle Sabine è storia patria. Faccetta Nera è la canzone che ha accompagnato la conquista delle etiopi e poi dell’Etiopia. L’italiano tiene famiglia. Durante la ritirata di Russia cantavamo “Mamma... solo per te la mia canzone vola” e i tedeschi non capivano se li prendevamo per il c..o oppure no. Le guerre di indipendenza le ha vinte l’esercito francese. La prima guerra mondiale è stata un massacro di disertori con fucilazioni di massa. La seconda guerra l’abbiamo persa, poi vinta, poi pareggiata. Ancora adessso non sappiamo come è andata a finire.
Siamo arrivati ad oggi con le missioni di pace a casa degli altri. Con le multinazionali di guerra a casa degli altri. Gli occupati ci rapiscono volentieri. Sanno che siamo lì contro voglia, che siamo simpatici e che il governo qualche milione di euro lo tira sempre fuori.
I tecnici dell’Eni rapiti in Nigeria sono stati un grande spot per i terroristi. Se li trattenevano ancora qualche giorno li arruolavano nella lotta armata contro le multinazionali. L’occupazione americana la viviamo con indifferenza. Se c’è una guerra ci penseranno loro. Ma le guerre sono SEMPRE loro e MAI nostre, prima o poi ne pagheremo le conseguenze.
L’Italia ha vinto l’Oscar con “Mediterraneo”, un film dove l’integrazione tra soldati italiani e la popolazione greca occupata era totale, carnale, famigliare. Il nostro ideale di occupazione. Mastrogiacomo è rientrato in Italia. Ha detto che non tornerà più a Kabul. Il suo dovere lo ha fatto: ha portato una ventata di pace. Al tavolo delle trattative ci saranno anche i talebani. I terroristi sono stati rilasciati, ma forse sono patrioti. Di sicuro sono a casa loro e noi a casa degli altri.
W l’Italia, l’Italia che non ha paura...

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