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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Venerdì, 22 Giugno, 2007 - 11:57

Milano, tutti i colori del cuore

www.arcigay.it

E' partito il 16 giugno da Roma un ponte ideale per la rivendicazione dei diritti civili che approderà sabato 23 giugno a Milano, per il Christopher Street Day: un simbolo che unisce le due città più importanti d'Italia nella pressante richiesta alla classe politica di dare piena attuazione al dettato costituzionale per la parità dei cittadini, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.

"Un milione di persone ha preso parte alla grande manifestazione nazionale di Roma: è stata un'esperienza unica ed esaltante, una risposta forte a chi ci vuole cittadini di serie B" - ha commentato Paolo Ferigo, presidente del comitato provinciale di Milano di Arcigay.

"L'appuntamento ora è per il Christopher Street Day il prossimo 23 giugno a Milano. Una manifestazione più piccola di quella romana in termini di numero, ma altrettanto significativa per smuovere soprattutto le istituzioni della città che si ritiene la "più europea d'Italia" e spingerle a guardarsi finalmente attorno e vedere quanto più avanti sono Parigi, Berlino, Colonia, Madrid - dove spesso i rappresentanti scendono in strada con i loro concittadini - e a seguire l'esempio di Roma dove la manifestazione ha ricevuto il patrocinio di Comune, Provincia e Regione".

"Nel 2005 la provincia di Milano, tramite il presidente Penati, ci aveva concesso il patrocinio, mentre non abbiamo mai avuto risposte né dalla Regione né dal Comune. Speriamo che quest'anno il sindaco Moratti e i presidenti Formigoni e Penati vogliano venire a manifestare con noi: sul carro c'è un posto riservato a loro. Non si tratta di una manifestazione "contro" qualcuno, ma di un corteo "per": per il diritto ad una famiglia, per il diritto alla piena uguaglianza, per il diritto a non essere discriminati."

Il corteo, che ha come slogan "Tutti i colori del Cuore", partirà alle 17 da porta Venezia con arrivo in piazza Castello e sarà seguito dal "Pride Circuit Ball", un'ideale notte bianca gay, con i locali gay e lesbici della città riuniti in una sorta staffetta tra loro per dare vita ad un'unica grande festa che terminerà domenica sera.

www.pridemilano.org

Giovedì, 21 Giugno, 2007 - 12:43

Ritorna il caso Pasolini. un omicidio politico?

Riporto un dossier, ripreso dalla redazione di Gay.tv, che testimonia ancora un caso tutto aperto, dalle tinte fortemente grige e offuscate dalla perduranza di insabbiamenti e depistaggi in un crimine compiutosi 32 anni fa, ma ancora talmente attuale, in quanto ancora ignoto nelle sue cause. Indizi confermano, da più parti sollevati, il carattere politico dell'omicidio, alla luce di rivelazioni che il grande poeta, che Quasimodo nella sua elegia funebre, tenuta ai funerali di Pierpaolo, disse esserci solo uno ogni secolo, forse lui era quell'unico nel Novecento, fece sulla stampa e nei suoi scritti, le sue lettere, oggi fonte di ispirazione teatrale e cinematografica di elevata qualità, di condanna e di denuncia di immoralità dilagante e di malcostume che conduceva a un totalitarismo in quanto assenza di una coscienza e consapevolezza civica della cittadinanza, offuscata dalla prevaricazione mediatica e sociale del potere, occulto e prevaricante. Il sindaco di Roma Walter Veltroni parla giustamente di rotorno di un clima di ipocrisia e di depistaggio, soprattutto alla luce della testimonianza di Pelosi nel 2005, su un fatto che necessariamente deve essere chiarito se si vuole proseguire nella difesa della democrazia e della trasparenza etica del nostro stato. Per non soccombere a quei poteri forti che fino a oggi hanno permesso insabbiamenti e distorsioni inaudite.

Buona lettura, nel ricordo di un uomo che oggi come oggi diventa contemporaneo e vitale nella sua capacità di analisi e di indignazione etica.

Alessandro Rizzo

CONTROINCHIESTA SULLA MORTE DI PASOLINI, VELTRONI VUOLE LA VERITA`

"Il fatto che le indagini non vengano riaperte alla luce della rivelazione fatta da Pelosi nel 2005, è sbalorditivo. È il segno che quel clima grigio che ha coperto e nascosto i fatti trent'anni fa, non è affatto passato".

Per tanti Pierpaolo Pasolini rimane il 'ricchione comunista' ucciso dal ragazzo di vita adescato per una sera. Ma non per tutti. Non per chi vede nella morte del poeta un omicidio politico. Tra questi il sindaco di Roma Walter Veltroni che aveva conosciuto Pasolini all’età di 14 anni quando l’intellettuale partecipava alle riunioni del liceo Tasso e manifestava con gli studenti contro la garrota e la pena di morte. 
Il motivo per cui Veltroni tiene molto a riaprire il caso sulla morte del poeta non riguarda solo la giustizia e la storia, ma la politica. "La fine di Pasolini fu uno degli spartiacque degli anni settanta che dal fermento e dalla creatività passarono all’odio e al sangue".
'Siamo tutti in pericolo' è il titolo che l’intellettuale suggerì per l’ultima intervista rilasciata a Furio Colombo prima di morire. Pasolini era un personaggio scomodo, espulso per indegnità morale dal partito comunista, al momento della morte stava scrivendo 'Petrolio' in cui le sue accuse al sistema erano collegate al caso Mattei. Poi ci sono le prove. "Pelosi fu l'esca, non il carnefice" spiega Veltroni. Pierpaolo morì in una pozza di sangue e il suo presunto assassino non aveva neppure una macchia sul vestito chiaro mentre tracce di sangue che non appartenevano né a Pasolini né a Pelosi furono rinvenute all’interno dell’auto. "È palese che si è trattato di un delitto di gruppo, e premeditato" conclude Borgna, l’assessore alla cultura di Roma.
Dopo le dichiarazioni di Pelosi del 2005 – a uccidere sarebbe stato un gruppo che avrebbe minacciato di morte lui e i suoi genitori se avesse parlato – il Comune di Roma, per volontà di Veltroni e di Borgna, si è costituito parte offesa. E quando il caso è stato subito richiuso, il Comune ha affidato al senatore e avvocato Guido Calvi una controindagine. Ora è pressoché conclusa e sarà depositata in procura per chiedere una nuova inchiesta e un vero processo. Stesso scopo la raccolta di firme di letterati di tutto il mondo presentata all'Auditorium da Borgna insieme ad Andrea Camilleri, Mario Martone, Dacia Maraini e Carla Benedetti. 'Appello Pasolini' conta ormai un migliaio di firme. Da Luca Ronconi a Carlo Lucarelli, Gabriele Salvatores, Giuseppe Bertolucci e anche persone che non ci sono più come Enzo Siciliano. In Argentina il critico Esteban Nicotra ha raccolto 143 sì di intellettuali del suo paese, in Francia si è mobilitati Bernard Henri-Lévy e il testo circola anche in Spagna e Germania.
"Perché – dice Dacia Maraini – non si può continuare a fare domande senza avere risposte; questo accade nelle dittature non in democrazia. Mi viene il dubbio che il fatto che Pier Paolo fosse omosessuale e di sinistra crei ancora resistenze di gomma; noi però resistiamo con la tenacia degli innocenti".

Giovedì, 21 Giugno, 2007 - 08:49

GRANDI SERATE MUSICALI (?) AL CAM OLMI

Ricorderete, la distribuzione pronta e veloce avvenuta da parte del Consiglio di Zona 7 nel periodo natalizio dello scorso anno, del considerevole  gruzzolo di 64.000 frutto di  "avanzi di bilancio” 2006 e destinati a Fondi MAAP.

Tale cifra andò a finanziare, insieme a qualche (poche) attività meritevoli e ai soliti noti, per la parte più importante tre concerti che si tennero al CAM organizzati dalla Vip Agency sas.
Questi concerti a cui ovviamente si accedeva “agratis” (come diceva mio nonno, anche se mio nonno diceva anche “agratis ghè nient”, infatti i cittadini avevano già pagato prima), peraltro mi dicono molto partecipati,  videro la partecipazione dei seguenti artisti:
Gli Homo Sapiens – Il Duo musicale: “Alex Zitelli” e il sosia di “Elvis Presley” – Michele.

Nel Consiglio di Zona di Lunedì 18 arriva una proposta di delibera pomposamente denominata “Programmazione della commissione Polo Multifunzionale Zonale” in cui tra tante belle parole vi si trova scritto:
  • “realizzazione di due iniziative di spettacoli musicali da individuarsi tra quelli proposti dalla Società Vip Agency Sas ….nel periodo settembre/dicembre 2007”
  • “la Vip Agency Sas ha chiesto un finanziamento per lo svolgimento del progetto pari ad euro 10.000”
  • “ la Vip Agency Sas ha richiesto l’uso a titolo gratuito degli spazi…..” (CAM Olmi, ndr)
Tutte le richieste comparivano poi nel deliberato da votare.
Premesso che per altre iniziative che il Consiglio di Zona approva, anche per Associazioni Zonali, quando si vuole, si fanno le pulci su tutte le specifiche  voce per voce e si tira (anche giustamente) sul 100 euro.
In questo caso si approvano due spettacoli musicali (quali?) che si terranno (quando?); mi permetto di fare qualche considerazione:
  • questa vi sembra una programmazione, si ratificano le proposte arrivate da  un’agenzia e gli si dice di farle quando vuole, non c’è che dire un committente con i fiocchi
  • qual’è la funzione propositiva della Commissione e del Consiglio di Zona, rivolgersi a un’agenzia, picchiare lì 10.000 euro (ricordate sempre soldi di tutti i cittadini) e il lavoro è fatto
  • la Vip Agency Sas anche quest’anno prende una bella quota (niente di male ovviamente, è il loro lavoro) 
  • ma soprattutto, chi ci cucchiamo questa volta??
Come opposizione, per quello che potevamo fare abbiamo presentato degli emendamenti, poi, in ultima analisi, vedendo che erano presenti in aula solo 20 consiglieri della maggioranza abbiamo tentato di far mancare il numero legale (21); questa volta abbiamo sbagliato: c’era un consigliere in giardino, è stato prontamente richiamato e graniticamente è stata approvata la delibera 21 presenti/ 21 voti favorevoli.
Cordiali saluti
Ivano Grioni

Mercoledì, 20 Giugno, 2007 - 12:53

Capitalismo: locuste o formiche

Capitalismo: locuste o formiche 

Quale governo, quale etica dell’economia?

PALAZZO MEZZANOTTE

BORSA ITALIANA
Piazza degli Affari, 6
Milano
Rifondazione Comunista 22 Giugno 2007

Programma dei lavoriOre 9.00 Registrazione partecipantiOre 9.30Saluto di Filippo Penati
Presidente Provincia di MilanoOre 9.45Introduzione Maurizio Zipponi
Responsabile Economia e Lavoro PRCOre 10.00Oscar Marchisio / Sociologo
Andrea Di Stefano / Direttore di Valori
Andrea Ricci / Commissione Bilancio della Camera
Gianni Rinaldini / Segreterio nazionale FIOM
Sergio Cusani / Banca della Solidarietà
Sabina Siniscalchi / Fondazione Banca Etica
Bruno Casati / Assessore Lavoro Provincia di Milano
Mario Agostinelli / Consigliere Regionale
Emilio Molinari / Contratto mondiale per l'acqua
Walter Ganapini / Presidente di Greenpeace Italia
Lorenzo Sacconi / Direttore di EconoMetica
Franco Giordano / Segreterio nazionale PRCOre 13.00Pausa e buffet
Ore 14.00Conduce Bruno Perini / Giornalista Sole 24 ore
Alfonso Gianni / Sottosegretario Ministero Sviluppo Economico
Paolo Scaroni / Amm.Delegato ENI
Renzo Capra / Presidente ASM Brescia
Mario Boselli / Presidente Camera della Moda
Pier Francesco Guarguaglini / Pres. Finmeccanica
Carlo E. Ottaviani / Vice Pres. STMicroelectronics
Domenico Arcuri / Amm.Delegato Sviluppo Italia
Ore 16.30Tavola rotonda:
Quale governo, quale etica dell’economia?
Conducono:
Maurizio Zipponi
Massimo Mucchetti
/ Vicedirettore Corriere della Sera

Fausto Bertinotti
Presidente della Camera
Pierluigi Bersani
Ministro dello Sviluppo Economico

* Saranno presenti i capigruppo della Camera e del Senato
Gennaro Migliore e Giovanni Russo Spena

Mercoledì, 20 Giugno, 2007 - 12:44

Le Colonne e l'assenza terribile del Comune

Ho avviato in Milano Solidale e nel mio personal blog presente in PartecipaMI una discussione su questa problematica, che oserei definire complessa, sia per gli interessi presenti, sia per la dimensione e la portata della medesima.
Penso che occorra rilevare due questioni centrali, su cui calibrare le tipologie di intervento:
- gli interessi e soprattutto i diritti delle residenti e dei residenti della zona, angariati da molto chiasso e da una forte concentrazione di persone, traffico e inquinamento acustico nelle ore piccole della notte milanese dello sfrenato godimento edonistico;
- l'interesse della comunità cittadina ad avere la piena disponibilità di un patrimonio pubblico e artistico di elevata portata, come le Colonne, arricchendo le strade di momenti di convivialità e di confronto culturale che non degeneri nel frustrante e oserei dire squallido bivacco.

Come ogni soluzione politica che riguarda la collettività occorre agire con alto senso e responsabilità, con forte dose di intelligenza e di ponderazione, nella visione sociale e nell'opportunità di ogni iniziativa che possa essere apportata, verificandone le parti positive e negative, gli effetti e le conseguenze. 
Le transenne presso le Colonne di San Lorenzo, che vietano a tutte e a tutti il passaggio e il godimento di uno spazio che sembra una tipica agorà della città del buon governo disegnata da Vitruvio, stupenda, gioiello e patrimonio, come ha scritto giustamente Paolo Ramella, a mio parere, soprattutto se si considera la temporaneità del provvedimento, non risolvono molto la questione. Occorre pensare in un'ottica di lungimiranza, non di breve periodo: si parla di amministrare una città, non il proprio salotto.
Io penso, come ho scritto nel mio intervento introducente la discussione, che occorra rendere Milano città della convivenza e della promozione della cultura. Ricordo che un tempo si promuoveva il teatro di strada, la settimana dedicata a Peter Brooke, dove in ogni angolo della città si allocavano palcoscenici e scenografie per mettere in scena compagnie teatrali giovanili e non, che si esibivano in testi e in opere veramente avvincenti. Esiste una sete incommensurabile di confronto, di dialogare con gli altri, di cultura, di arte: lo testimoniano i successi di incontri tematici, anche filosofici, tenutisi in diverse città, mi sovviene l'ultimo festival della filosofia di Torino, da poco terminato, dove le sale erano gremite di partecipanti di giovane età. Ci sarà un motivo.
Io credo che solo la proposta culturale può arginare fenomeni di grave violazione del codice della strada e di emarginante e sfrenato divertimento fine a sè stesso, edonistico, vuoto e vacuo. Pensiamo a prevenire fenomeni di devianza e di oltraggio a un patrimonio che definirei degno di tutela e di attenzione ampia da parte dell'amministrazione.
Si parla sempre di cosa fare dopo, a situazione già avviata: mai che si intervenga prima.
Ho condiviso l'intervento di Majorino nell'ultimo consiglio comunale di lunedì: si ipotizzano interventi sempre posteriori, si attende che il caso scoppi, si provvede, pertanto, a intervenire aumentando, chiaramente, la presenza della vigilanza urbana, senza, però avere predisposto prima una linea di condotta, un progetto di intervento, risolutore e anticipatore certo degrado intollerabile.
Ma prima la vigilanza dov'era in Corso di Porta Ticinese, alla Colonne di San Lorenzo?
E poi solo oggi vediamo una concontrazione di polizia locale, che chiaramente diminuisce, come sottolineato da Majorino, la presenza necessaria nelle zone più periferiche, spesso prive di una tutela e di una protezione che assicuri il monitoraggio della sicurezza e dell'ordine pubblico.
Non vorrei che sia un palliativo, quello delle transenne, privo di un progetto che chiaramente RIQUALIFICHI per tutti la zona artistica di alto interesse storico e civico.
Portiamo le letture di Leopardi, diceva sempre Majorino, nelle piazze: a Torino ogni settimana è dedicata a un tema culturale, artistico, di forte impatto e interesse. PROSSIMAMENTE avremo il festival della musica classica, in collaborazione con Milano, ma nella città europea lombarda, che da sempre è stata esempio virtuoso di sperimentalismi culturali e di diffusione dell'arte come momento collettivo di aggregazione, soffre la mancanza e l'assenza di una politica per la cultura, che renda l'accesso alla medesima non fenomeno di salotti ristretti, o di ambiti relativi, come la moda, oppure di campi dove il commercio dell'offerta culturale diventa elemento di lucro e guadagno, ma, bensì, fenomeno popolare, libero e gratuito, soprattutto, oppure a prezzo politico.

Forse con la cultura come opportunità di condivisione qualcosa si potrà prevenire, oltre alla necessaria, fino a qualche giorno fa inesistente, presenza di vigilanza urbana che sanzioni gravi violazioni del codice della strada.

I negozianti, poi, sono corresponsabili di questo degrado, chiaramente: fino a oggi cosa hanno determinato, se non incentivare uno smodato e scomposto divertimento da parte della collettività. Il bivacco è stata la conseguenza chiara che ha tempestato un angolo gioiello della città di bottiglie rotte, di rifiuti di vario genere ed entità.

Io credo che occorra definire un progetto per rendere possibile la convivenza CIVILE, che non si infonde nella cittadinanza solo proibendo, punzione quasi esemplare, l'accesso a un luogo, soprattutto se questo è un luogo PUBBLICO, ma, bensì, promuovendo l'istituzione e la presenza della medesima come fonte di aggregazione civica, non solo, come giusto deve essere, sanzionante atti illegittimi, che pongono grave nocumento alla medesima convivenza civile e pacifica.

E dopo, signor Decorato, cosa intenderà fare? Il periodo di prova finirà il 31 luglio: ma la verifica sarà fatta su quali basi? Su quali elementi? Su quali basi? E quali saranno i provvedimenti ulteriori che si vorranno prendere, nelle diverse ipotesi, sia di una buona riuscita dell'intervento ad interim, sia nel caso contrario? Si governa alla giornata, senza un disegno complessivo di riqualificazione e rilancio della città come centro di aggregazione RESPONSABILE, INTELLIGENTE, CULTURALE, quindi CIVILE.
Le transenne spostano un problema e dilanzionano nel tempo la consapevolezza e la presa di coscienza da parte dell'amministrazione dell'analisi del disagio, DIFFUSO, NON SOLO GIOVANILE, esistente in questa città, che è diventata e sempre più sta diventando città dell'ESCLUSIONE, della SOLITUDINE, dell'EMARGINAZIONE, dell'ASFISSIA CULTURALE, della mancanza di un PENSIERO POSITIVO E PROPOSITIVO, dell'assenza totale di PROPOSTE QUALIFICANTI AGGREGATIVE.

Come si suole dire: chi vivrà vedrà! Ma niente di nuovo vede sul fronte occidentale, quello di Palazzo Marino.

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

Martedì, 19 Giugno, 2007 - 00:42

Assemblea della Sinistra di Zona 4

LAVORIAMO INSIEME PER
LA SINISTRA IN ZONA 4!
Noi, compagne e compagni impegnati in zona 4 in formazioni politiche della sinistra, sentiamo la necessità di incontrare i movimenti, le associazioni, i comitati e i cittadini della Zona 4 per confrontarci, tutti insieme, sui problemi e la realtà della nostra zona, i temi della città e quelli più generali del senso della politica e delle prospettive della sinistra.
Sentiamo l’esigenza di superare la frammentazione, di ascoltare le fasce della società sempre più prive di voce, di cominciare a porci delle domande e cercare delle risposte anche nella pratica comune.
La crisi della politica, il suo distacco sempre più marcato dai bisogni reali della società, rischiano di svuotare di senso la nostra democrazia. È ora di un cambio di rotta, è ora di tornare a lavorare insieme sul territorio e nel Paese.
Quale rapporto tra obiettivi concreti, misurabili sul territorio e il modello di sviluppo globale, il valore del lavoro, le politiche di solidarietà, di pace, la cultura e i comportamenti di contrasto alle minacce che incombono sul pianeta e sull’umanità?
Come ridare senso alla partecipazione politica, in particolare per le nuove generazioni, e per coloro che ne sono sempre più tenuti ai margini, cacciati nell’esclusione, nella precarietà, nell’abbandono?
Quali i temi, quali le priorità su cui lavorare insieme, con le competenze e le capacità di tutte e tutti, nella nostra Zona 4?
Proponiamo dunque di incontrarci tutti insieme, di ascoltarci, per costruire un luogo della sinistra in zona, dove discutere, esporre le nostre opinioni, costruire iniziative comuni, affrontare e risolvere problemi.
Invitiamo tutte e tutti ad una
ASSEMBLEA PUBBLICA
Giovedì 21 giugno
Ore 20 30
ARCI CORVETTO - via Oglio 21
Partito della Rifondazione Comunista
Partito dei Comunisti Italiani
Verdi
Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Sinistra Democratica
Socialisti Democratici Italiani

Lunedì, 18 Giugno, 2007 - 14:13

La Piazza deve essere luogo di partecipazione

Agorà oserei dire. Parlo del caso che si è aperto sulle Colonne di San Lorenzo, in Corso di Porta Ticinese. Proprio ieri leggevo un'intervista ad Alda Merini, che abita nelle adiacenze di Porta Ticinese, che lamentava del fatto che ogni sera si crei nella zona un coprifuoco per i residenti, ossia l'impossibilità per i medesimi di naturalmente muoversi, usufruendo delle strutture viabilistiche della zona: la presenza di folle di consumatrici e di consumatori chiaramente ostacolano i residenti nell'utilizzo del proprio quartiere, vivendolo, conoscendolo, frequentandolo. E' vero: esiste questo problema che, per una donna di 86 anni, si traduce nell'impossibilità di accedere alla strada, quasi fosse contornata da una falange di persone che si riversano sotto le proprie case, in una frenesia del consumo fine a se stesso, diciamo del piacere edonistico, un po' come lo rappresentava il mitico Charlie Chaplin nei suoi film, "Luci della città". D auna parte l'assedio, soprattutto nei pressi delle alzaie, dall'altra il pugno forte, quello del vicesindaco che tronfio annuncia come grande vittoria l'aver trnsennato le Colonne di San Lorenzo, impedendo, così, il passaggio a tutta la cittadinanza, ai pedoni, che di quello spazio devono essere considerati i proprietari, essendo pubblico, accessibile, pertanto, e usufruibile per l'universalità delle persone. Non riesco a comprendere la filosofia, alquanto contraddittoria che dietro esiste in questo atteggiamento, in questa filosofia di governo incomprensibile, perpetrata dal centrodestra a Milano: tolleranza dove esistono locali, concentrazione di botteghe e di esercizi pubblici, spesso dai prezzi proibitivi, fermo ostacolo contro chi sosta in uno spazio pubblico, urbano. E' vero, chiaro, quanto mai vergognoso vedere persone nello stato quasi catalettico riversarsi sui marciapiedi: è oltremodo intollerabile l'inciviltà e l'incuria dei bevitori che gettavano bottiglie di vetro per strada, con una noncuranza chiaraente inaccettabile per il rispetto della cittadinanza, anche di sè stessi, che sono utenti di quegli spazi pubblici. La mattina dopo le Colonne si trasformavano in un deposito di vetri e di cartacce, con alcuni "ospiti" dormienti alla luce dei primi raggi solari presenti all'alba, dopo una notte di frenetico svago, sempre fine a se stesso, non proficuo, non costruttivo. Le doglianze dei residenti sono chiaramente rispettabili, ma la soluzione non è condivisibile, a parere del sottoscritto. Ancora transenne, ancora luoghi da chiudere, come i Giardini di Piazza della Vetra, ancora la città dell'esclusione, la città dell'asserragliamento, la città autoreferenziale, la città dell'individualismo, la città delle solitudini. Un'altra strategia occorre promuovere: la strategia della condivisione, della piazza come agorà, appunto, koinè, spazio aperto, dove reperire momenti costruttivi di svago, di offerta culturale e artistica, di condivisione di espressioni folcloristiche e civili, di dialogo, di confronto attivio e partecipato. Penso a questo punto come Torino, Roma, ma anche Londra, Parigi, Lione, Barcellona, abbiano fatto dei loro più storici e belli spazi urbani occasioni di confronto e di promozione del confronto, del dialogo, della contaminazione, dell'accesso ai liberi saperi, alle libere arti. Dobbiamo prendere esempio dalla nostra storia? Dai momenti in cui i menestrelli cantavano e narravano intrattenenedo le persone nei borghi epicentri di cultura e di dialogo della nostra Penisola? Ebbene perchè non ARRICCHIRE DI CONTENUTI le serate del bivacco triste e squallido in cui spesso gran parte dei nostri giovani si imbattono in questa metropoli aliena del profitto e dei lucri, della spettacolarizzazione e della moda come canale di guadagni? Io penso che il tempo libero sia una ricchezza nella storia contemporanea. Qualche giorno fa è stata promossa una manifestazione delle associazioni "Vivere slowly", vivere con tranquillità, riappropriandosi della propria persona, dei rapporti umani, delle relazioni sociali, del confronto e della critica, della capacità di esprimersi, di parlare, di confrontarsi. L'arte dell'ozio come diritto all'ozio, scriveva Shopenauer. ma l'ozio contrapposto al negotium, di tradizione latina e romana, ossia lo svago non fine a se stesso, ma come ricerca del sè e dell'altro, conoscenza, opportunità di conoscenza e di commisurazione, di crescita collettiva. Esistono tanti gruppi musicali, teatrali, tipici quelli del "living theatre", del teatro vivente, che possono offrire momenti di confronto costruttivo e di diversivi con contenuto: esisteva un tempo, mi pare negli anni 70, mi racconta un mio amico critico cinematografico, il mese del teatro vivnte, quello di Peter Brocke, ossia momenti scenografici installati nelle strade e nelle vie di Milano, dove si esibivano le migliori compagnie più affermate e quelle "emergenti", indipendenti, in opere che attraevano l'interesse e la partecipazione del pubblico, aperte al pubblico, non elitarie, non da salotto, magari inaccessibili perchè troppo costose. Ebbene portiamo l'arte, quella giovanile, offrendo agli stessi opportunità di esprimere il proprio messaggio estroso e creativo artistico, nelle piazze: rendiamola POPOLARE, nel senso letterale del termine, educando il giovane, e non solo, al piacere della stessa e alla ricerca tramite la stessa dell'analisi della realtà contestuale. Vi assicuro che di cultura c'è bisogno come l'aria: lo testimoniano gli ultimi convegni che trattano anche temi specifici, filosofici, letterari, artistici, e che hanno un'ampia partecipazione, soprattutto di giovani. L'asfissia del presente, connaturata con una mancanza di offerta qualitativa culturale, soprattutto nella città di Milano, dove per andare al teatro, o al cinema, si devono fare dei sacrifici perchè i prezzi non sono competitivi, se si vuole vedere qualcosa di qualitativamente coinvolgente e non massificante, determina diverse tipologie di reazioni: una di queste è quello di vivere il proprio tempo libero, l'otium, come svago fine a se stesso, deprimente quanto mai svilente. Ma la Giunta cosa fa? Mette le transenne, spostando, come sempre accade e accadrà, il problema di und isagio sociale diffuso: non si comprende che il diritto ad accedere alla cultura come strumento di piacere e di crescita collettiva è un'esigenza fondamentale del vivere bene, inerente anche allo steso tema del welfare cittadino. Ma perchè non fare delle rappresentazioni cinematografiche itineranti? Si effettuerebbe un effetto deterrente per chi voglia violare il regolamento della strada, si preverrebbero alcuni fenomeni di degrado, che sono presenti ovunque perchè è assente la civiltà, la cultura, la collettività e la consapevolezza di essere parte di un corpo sociale. Si transenna solo per dire NO, proibire, considerando ormai irrecuperabili i giovani che presentano fenomenologie comportamentali alquanto discutibili e poco tollerabili, trattando questi ultimi come soggetti non pensanti, quindi suscettibili di "punizioni" esemplari, come si fa con il bambino che ruba la marmellata, che si amonsce e a cui si vieta l'accesso alla madia, da chiudere con lucchetto. Metodi educativi decisamente sono questi da periodo pre montessoriano, oggi inauditi. Ma dopo cosa succederà, signor Decorato? Si leveranno le transenne? Lei parla di periodo di prova, per vedere se il "popolo bue" si comporta bene o no: ma dopo? E la prova come viene verificata, secondo quali parametri? Sul fatto che le bottiglie, che vengono portate comunque da casa, spesso, dagli stessi ragazzi sono riversate nei marciapiedi limitrofi? Buona trovata se fosse questa la soluzione del caso. Ritorneremo ad avere quel bellissimo spazio disponibile alla città, oppure ancora proprietà privata da preservare, come se vicino, magari nelle vie adiacenti, spesso anche in contesti urbani più remoti, come le periferie, il fenomeno di degrado non proseguisse. Ma sapete lì si tratta delle Colonne di San Lorenzo, qualche metro, chilometro più in là si tratta di zone di serie B. La punizione esemplare deve attuarsi in contesti visibili, pubblicizzabili, come lei, signor Decorato, sta facendo mettendo la sua immagine a ogni istante per "vendersi" come promotore dell'ordine pubblico che deve essere mantenuto con metodi alquanto discutibili a livello sociologico. L'ordine pubblico deve essere mantenuto, sono convinto, signor Decorato: ma non con le transenne, con la promozione di programmi che diano nuovamente alla città lo splendore culturale di comune europeo della convivenza culturale e civile. Non proibendo, ma offrendo qualcosa: e quel qualcosa rimane scritto nelle parole precedenti di questa mia lettera. Si dica dei SI costruttivi, non dei NO proibitivi. Si faccia qualcosa di altro per una città che vuole emergere, ritornare a essere la Milano europea crogiuolo di esperienze e di culture contaminanti, della solidarietà, della convivenza. Si accorgerà, signor Decorato, che rendendo questo come elemento di prevenzione di fenomeni intollerabili di degrado, disponendo un'offerta culturale e di aggregazione per i giovani, in questi luoghi che sono magnifici per la città, forse la pubblica sicurezza, la vigilanza urbana, che finora non se ne vedeva nella zona delle Colonne, disporrebbe solamente della propria presenza per sanzionare gravi violazioni del codice della strada, che ESISTE, PERDURA, PERMANE, SUSSISTE, e che finora non è stato adeguatamente, si vede, fatto rispettare dagli uffici preposti.
Milano ha bisogno di rotnrare a essere città dell'inclusione, non della proibizione fine a se stessa, che crea e genera solo comportamenti di "disobbedienza", come accade nella natura umana del gusto perverso del proibito. Basta leggere alcuni saggi di sociologia per capire quanto il paternalismo, soprattutto amministrativo, sia contropproducente: lo dice la storia dell'umanità. Lo cerchi di capire, è giunto il momento di farlo, non crede signor Decorato?

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Sabato, 16 Giugno, 2007 - 11:58

interrogazioni su commissioni comunali

Alla Presidenza del Consiglio di Zona 4
Al Consiglio di Zona 4 e alle sue componenti

 
 
Si chiede con la presente la possibilità di disporre, da parte della Presidenza del Consiglio di Zona 4 della Direzione di Settore Decentramento 4, un servizio informativo, via rete o fisico, di cui i destinatari siano le consigliere e i consiglieri del Consiglio di Zona 4, dove poter reperire le comunicazioni sulle convocazioni delle commissioni consiliari comunali che trattano punti all’ordine del giorno di interesse per la Zona e per l’attività consiliare istituzionale da noi esercitata, affinché chi avesse intenzione, ove possibile e necessario, possa preventivamente sottoporre la richiesta alla Presidenza del Consiglio di avere la delega per la partecipazione alle suddette riunioni; e affinché si possa avere un’adeguata informazione utile alla funzione rappresentativa da noi esercitata sull’attività consiliare inerente il Consiglio Comunale.
 
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

Sabato, 16 Giugno, 2007 - 11:57

revisione ottimazione dei servizi affidati ad AMSA

Alla Direzione del settore servizi Pubblicità e Servizi Ambientali
Alla Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4
Al Consiglio di Zona 4 e alle sue componenti

 
 
 
Interrogazione in merito alla revisione annuale delle schede tecniche al fine dell'ottimazione dei servizi affidati ad AMSA S.p.A.
 
 
Considerata
 
la delibera approvata, e subito esecutiva, dal Consiglio Comunale e proposta dal Settore Pubblicità e Servizi Ambientali, Numero di Registro 2007/01304, in cui si evince un’integrazione e un adeguamento dei servizi di "Pulizia aree a verde e coordinamento dei servizi e delle opere affidati in appalto a terzi" e del servizio "Gestione servizi mobili o automatizzati"
 
si chiede
 
-         di venire a conoscenza della proposta integrativa e di adeguamento dei servizi sopraesposti e riportati nel testo della delibera;
-         in che cosa consiste a livello operativo e contenutistico la revisione annuale deliberata e in quali ambiti verrà applicata
-         che cosa si intenda e come verrà organizzata, secondo quali canali e strumenti, l’ottimizzazione dei servizi affidati  ad AMSA S.p.A.
-         se è previsto un coinvolgimento attivo del Consiglio di Zona nella fase di ottimizzazione dei servizi stessi affidati all’AMSA e tramite coordinamento con la stessa azienda.
 
 
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
 

Sabato, 16 Giugno, 2007 - 11:56

Liberati per indulto: sostegno al lavoro

Alla Direzione del settore servizi per adulti in difficoltà
Al Consiglio di Zona 4 e alle sue Componenti

 
 
Interrogazione in merito Protocollo Operativo Territoriale per la realizzazione del progetto L.I.SO.LA "Liberati per indulto: sostegno al reinserimento lavorativo"
 
Si apprende dalla delibera approvata in Consiglio Comunale registrata e protocollata con il numero di registro 2007/01305, che il Comune ha aderito al Protocollo Operativo Territoriale per la realizzazione del progetto L.I.SO.LA "Liberati per indulto: sostegno al reinserimento lavorativo" promosso dal Ministero della Giustizia, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. La delibera, non comportando spese, è immediatamente eseguibile.
 
Si chiede con la presente la visione del Protocollo e dell’adesione al suddetto Protocollo, condividendone finalità e obiettivi, in modo da certificare la natura dell’impegno che il Comune stesso ha intenzione di perseguire in materia di reinserimento al lavoro di soggetti beneficiati dall’indulto, e di verificare se i consigli di zona possano proporre punti nella fase attuativa del progetto, come istituzioni monitoranti la circoscrizione e un determinato territorio in un’opera di censimento dei bisogni sociali in esso presenti.
 
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
 
 
 
 

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