No dal Molin ...sabato 15 settembre 2007
azioni dirette contro costruzione
nuovabase Usa
COMUNICATO STAMPA
NO DAL MOLIN: SABATO AL VIA LAVORI PER LA COSTRUZIONE DEL
PARCO PUBBLICO DELL’ALTROCOMUNE ALL’INTERNO
DELL’AEROPORTO DAL MOLIN
Nonostante il parere favorevole del Governo Prodi alla
costruzione della nuova installazione militare a Vicenza, la
vicenda Dal Molin non è affatto chiusa. E’ in corso in
questi giorni, infatti, la settimana di mobilitazione del
Presidio Permanente, con l’apertura del Festival e del
campeggio, dove giungono ospiti da tutta Italia.
Il 13, 14 e 15 settembre si svolgeranno le azioni dirette
volte a dimostrare la determinazione del movimento vicentino
e a rimettere in discussione la realizzazione
dell’installazione militare.
La più importante, quella di Sabato 15, avrà come
obiettivo proprio l’aeroporto Dal Molin dove arriverà il
corteo che partirà dall’area in cui si svolge il
Festival. «Vogliamo iniziare i lavori di costruzione del
nuovo parco pubblico al Dal Molin – dichiarano da Presidio
Permanente contro la costruzione della nuova base Usa.
L’obiettivo degli organizzatori è entrare
nell’aeroporto in cui è prevista la realizzazione del
progetto statunitense e piantare decine di pini. La
manifestazione servirà anche ad ispezionare il terreno su
cui dovrebbe sorgere la nuova base per verificare se siano
già iniziati lavori di bonifica e sminamento.
Giovedì 13, invece, i vicentini contrari alla nuova base
contesteranno ancora una volta il Sindaco Hullweck,
colpevole di aver svenduto la città e di aver recentemente
definito “barbari” coloro che si oppongono alla
realizzazione del progetto. L’Altrocomune dichiarerà la
Giunta pericolante ed il Sindaco non rappresentativo della
volontà della comunità locale.
Venerdì 14 sarà la volta della caserma Ederle, sede
logistica e gestionale della 173° Brigata Aerotrasportata
statunitense; i vicentini intendono dimostrare di essere in
grado, in qualunque momento, di limitare l’operatività
della base di guerra.
Presidio Permanente, Vicenza, 11 settembre 2007
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Presidio Permanente No Dal Molin
Via Ponte Marchese - Vicenza
c.p. 303 36100 Vicenza
www.nodalmolin. it
IL FUTURO è NELLE NOSTRE MANI
Difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra
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Per non dimenticare...
Per aver la Luce di Pace!
SAREMO D'ACCORDO QUANDO DIRAI:
"VOGLIO LA CAUSA GIUSTA, PERCHE'
RIFIUTO LA SOFFERENZA!" (Silo, Umanizzare la Terra)
11 settembre.....
Ieri almeno 147 cittadini sono stati arrestati e centinaia sono stati fatti oggetto di lancio di lacrimogeni e getti d'acqua da parte dei Carabinieri.
La manifestazione repressa, era stata convocata da Associazioni per i diritti umani, Familiari di detenuti desaparecidos (AFDD) e avevano aderito il Partito Comunista, il Partito Umanista, la Sinistra Cristiana e spezzoni della coalizione di governo. Tra gli arrestati vi sarebbero alcune decine di familiari di desaparecidos. La repressione si è scatenata quando la testa della manifestazione ha tentato di entrare nella Via Morandé (l'accesso principale della Moneda al tempo di Allende, ma considerata un luogo proibito da Bachelet) per lasciare un omaggio al Presidente.
La manifestazione, che poi si è conclusa al Cimitero Generale di Santiago, seguiva di dieci giorni il grande sciopero contro il neoliberismo conclusosi con la brutale repressione ordinata dalla Presidente Michelle Bachelet (Partito Socialista) che aveva causato oltre 700 arresti.
Oggi, 11 settembre, in teoria non ci sono manifestazioni autorizzate per ricordare Salvador Allende e le altre vittime dell'11 settembre, ma almeno una dozzina dovrebbero essere "tollerate" dal governo. Di nuovo la via Morandé sarà il luogo caldo. I GAP, la scorta del Presidente legittimo che lo difese fino all'ultimo istante, tenteranno di depositare una corona di fiori nel punto dal quale uscirono le salme di Don Salvador e i GAP stessi trucidati l'11 dai golpisti.
UOMO CAVIA: esperimenti nei lager su omosessuali
La memoria di Dax permarrà, nonostante un atto incivile
Il murales dedicato a DAX viene cancellato come un normale tag, ossia scritte che spesso appaiono su alcuni muri di abitazioni, spesso insostenibili dal punto di vista estetico, spesso di insignificanza artistica, ma pur sempre un messaggio. Il disegno che i compagni e gli amici di Dax dedicarono al giovane ucciso durante un'aggressione di matrice fascista avvenuta fuori da un locale a Milano nel marzo 2003, oltre ad avere tutti i connotati di realizzazione artistica, ben curata, ben formulata, con la capacità espressiva e di denuncia di un avvenimento che ha insanguinato una città, Medaglia d'Oro della Resistenza, oggi teatro di episodi di recrudescenza violenta di genere politico, era un tributo fraterno e affettuoso a una persona cara, che ha dedicato gran parte del proprio tempo in azioni sociali e democratiche, di rivendicazione dei diritti e di promozione dell'emancipazione del genere umano. Non posso che essere concorde con l'assessore alla cultura, Vittorio Sgarbi, più volte dal sottoscritto criticato, ma, in questa occasione, condiviso: era un atto "di pietas" quello del murales dedicato a Dax dai propri amici che è stato cancellato con imperizia e grave irresponsabilità grossolana per volontà e decisione dell'assessorato al demanio del Comune. Io penso, come ha scritto Sgarbi, che questo atto non è consonante con un'impostazione cattolica di una Giunta, che spesso si forgia come paladina dei valori cristiani, ma a corrente alternata: in quest'occasione la "pietas" per un defunto è stata vilipesa senza colpo ferire.
Penso, però, che questo atto di inciviltà dell'amministrazione non possa essere tollerabile. Io, personalmente, sono dell'idea che nessun'opera debba essere cancellata e violata, perchè essa è testimonianza di un tempo, di un'era, di un'epoca, di una persona, in questo caso, vittima di un'aggressione che non dovrà ripetersi in futuro, pena la messa in pericolo, come già sta avvenendo da più mesi a questa parte, della convivenza democratica e civile.
Da qui si genera, poi, un lungo dibattito sul valore e l'importanza dei graffiti: in piena epoca di "criminalizzazione" dei writers, di generalizzazioni, di equiparazioni penali, di repressione della libertà di espressione artistica, di censure di film e libri che trattano delle storie di questi ragazzi che vivono la città in una dimensione alternativa a livello culturale, non posso che rigettare un comportamento di tale portata che considero oltrechè volgare, cinico e ignobile.
Spero che il Comune destini uno spazio, un altro spazio pubblico affinchè si possa realizzare un nuovo graffito che esprima, come opera artistica dei nostri tempi, non solo il ricordo della persona, ma dei valori e dei principi per cui lui ha combattuto e per cui si ha creduto, ossia quelli di libertà e di giustizia sociale.
Credo che le parole della mamma di Dax, Rosa Piro, siano esemplari:"Mi sento trafitta da un doppio dolore, quello di mamma e di antifascista". Io stesso non posso che provare questo sentimento di indignazione e credo che questo ato offenda la memoria e l'offesa della memoria è sinonimo di offesa alla civiltà di un Paese, alla sua storia, alla sua collettività come corpo sociale comune, unito, compato e, soprattutto, libero, emancipato, non soggetto a nessun tipo di intervento esterno strumentalizzante e strumentalizzabile per fini faziosi e indegni.
E' vero quel che dice Sgarbi:"questo è un atto di crudeltà contro un morto". Sgarbi ha già promosso un'iniziativa internazionale dedicata alla storia dei Writers e alla valorizzazione degli spazi pubblici in un'ottica artistica e culturale che arricchisca questa città affossata da un grigiore insostenibile e triste, malinconico e spersonalizzante: penso che rendere gli spazi pubblici luoghi di libera espressione artistica e della creatività, della circolazione delle esperienze culturali e pittoriche, sia un modo rivoluzionario del pensare la città come nostra e come luoghi di aggregazione e di manifesto pronunciamento dei propri saperi e del proprio pensiero, della logica e dell'analisi del reale nelle sue contraddizioni, utili, queste ultime, per una conoscenza della nostra stessa città e del suo sviluppo.
Dax rimarrà nella nostra memoria collettiva contrastando tentativi che tendano a cancellare con un crudele e incivile colpo di spugna, nel senso non solo letterale ma anche fisico del termine, in questa occasione, il suo ricordo e il ricordo di un episodio che non è stata, come sostenuto in modo svilente e indegno da parte del consigliere di AN Fidanza, che definisco essere "rex" dei revisionisti, "rissa da bar" ma, bensì, attacco violento e persecutorio artatamente concepito e scientificamente attuato da gruppi organizzati di estrema destra. Il nuovo graffito dovrà, come detto dalla madre di Dax, a cui esprimo tutta la mia solidarietà, essere "di monito perché quello che è accaduto non si ripeta".
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Nuovo cantiere edilizio in via Della Ferrera
Allego l'interrogazione presentata ieri sera - 6 settembre - in Consiglio di Zona 6 riguardante la richiesta di informazioni sull'apertura di un nuovo cantiere di edilizia privata in via Della Ferrera.
Dissuasori di velocità in via Bardolino
Allego l'interrogazione presentata ieri sera - 6 settembre - in Consiglio di Zona 6 riguardante la richiesta dei dissuasori di velocità sulla via Bardolino.
Area giochi di via Mazzolari ang.Barona
Allego l'interrogazione che ieri sera 6 settembre ho presentato in Consiglio di Zona sul degrado del nuovo parco giochi di via Barona angolo via Mazzolari.
Nella valle di San Felix, l´acqua piú pura del Cile
90 Elena Cavallone (MI, Italia)
91 Germana Pisa (MI Italia)
92 Alessandro Rizzo (MI Italia)
Scarcerata Pegah, ma il caso non è chiuso
Aprrendiamo una buona notizia per tutto il mondo omosessuale, quello civile e quello sociale: ma dall'articolo ancora alcuni problemi ci sono e non di minima rilevanza. Sto parlando della scarcerazione di Pegah, l'amica Pegah, condannata perchè omosessuale nel suo paese, rifugiata in Gran Bretagna e, qualche mese fa, suscettibile di essere rimpatriata dal governo britannico.
L'Iranian Queer Organization ringrazia Arcigay. La vicenda sembra volgere ad una conclusione positiva
www.arcigay.it
Ieri sera Pegah Emambakhsh, la donna lesbica iraniana quarantenne, è stata scarcerata e le è stata concessa la libertà su cauzione. La giustizia britannica aveva deciso, in un primo tempo, l'espulsione e l'invio in Iran dove era certa la sua lapidazione,
L'Iranian Queer Organization, che sta seguendo il caso in Gran Bretagna, ha inviato un messaggio ad Arcigay ringraziando la nostra associazione per il lavoro svolto e per invitarci a non dimenticare Pegah. Purtroppo però vi sono ancora alcuni passaggi giudiziari da superare, infatti la Corte d'Appello competente si occuperà del suo caso nei prossimi giorni e deciderà in via definitiva se accordarle l'asilo umanitario.
La vicenda, che ha visto la mobilitazione in tutta Europa, in particolare in Italia, del movimento lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), di quello delle donne e delle associazioni dei diritti umani, sembra avviata ad una positiva soluzione, anche se non sono da escludere colpi di scena dell'ultima ora.
Rinnoviamo i ringraziamenti per l'interessamento concreto assicurato dai Ministri Barbara Pollastrini, Alfonso Pecoraro Scanio, Paolo Ferrero, e della vice ministro agli Esteri Patrizia Sentinelli. Chiediamo inoltre al Governo italiano di non abbassare la guardia e di seguire ancora con attenzione il caso di Pegah fino alla sua, speriamo rapida e positiva, risoluzione.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay