Un futuro partecipato per la Galleria Vittorio Emanuele
Quale sarà il futuro della Galleria Vittorio Emanuele? Si apre un dibattito, come sempre da qualche anno a questa parte, dopo anni di non intervento pubblico e municipale in situazioni di diversa portata che si sono portate al tracollo definitivo, su quale destino si riserverà per questo storico salotto di Milano.
Un salotto che è diventato, però, terra allettante e interessante per business commerciali di vari privati che vedono in questo spazio occasioni di elargire affitti d'oro, oppure di cedere locali esistenti a soggetti più promettenti in termini di disponibilità di pagamento per l'acquisto di locali, oppure, infine, prodigiosi sigle e marchi multinazionali che si offrono a proprio piacimento come gli unici detentori di un lavoro di restaurazione della Galleria stessa corrispondendo questa disponibilità elargitiva con una presenza abbondante dello sponsor per tutta la Galleria, quasi diventasse un proprio e privato salone espositivo.
Mi viene in mente un caso che ha fatto scandalo in diverse occasioni: la vendita e la cessione dei locali della Libreria Reminder, fornita di diversi e preziosi libri interessanti, di vario genere, vario tipo, salotto culturale e incontro artistico per diverse persone, amanti della lettura, a un bar che, sotto l'osservanza del vincolo di destinare parte dei propri spazi ad attività tipiche di cafè letterario, esercita in modo totalmente privato un esercizio puramente commerciale, prevalentemente dedito alla ristorazione. Niente di male: ognuno fa i propri legittimi interessi commerciali. Ma i patti erano diversi e se il brocardo latino "pacta servanda sunt" non è ancora caduto in disuso, penso che si debba osservare coerentemente le regole che sono vincolative dell'atto di cessione, sia dell'affitto sia della proprietà del locale ceduto.
Si parla in amministrazione, precisamente l'assessorato al commercio e attività produttive Majolo d'intesa con la Camera di Commercio, della costituzione di una "fondazione partecipata" che garantisca una condivisione tra interessi dei commercianti, che sono riusciti a garantirsi il mantenimento degli affitti contro le possibilità, paventate dalla precedente giunta, di cedere gli affitti e le proprietà dei locali ad altri privati, una sorta di blocco della cessione degli affitti, e amministrazione comunale in una sorta di condivisione di regole e di comportamenti, di un codice regolamentativo della gestione collaborativa dello spazio. Posso essere concorde con questo tipo di procedura, soprattutto se si considerano esserci in Galleria luoghi che ormai sono storici e che rischiano di essere venduti o ceduti a terzi, in quanto per i due terzi degli esercizi commerciali è scaduto il contratto di affitto da tempo.
Si parla, giustamente di ritorno alla concezione di "salotto milanese", come sostiene la stessa assessora Majolo: più che propenso ad attivare percorsi che possano raggiungere questo obiettivo finale di rinascita culturale e civile della Galleria. Ma qualche anno fa l'Ottagono fu totalmente ceduto in affitto per alcuni mesi, quelli prossimi a periodo natalizio, con prezzi convenienti a un'installazione commerciale di Swaronsky, rendendo la Galleria ostaggio di un messaggio pubblicitario permanente, come fosse un salone open space espositivo della multinazionale dei gioielli e dei cristalli? Come si spiega il fatto che esista la possibilità che la restaurazione degli impiantiti consumati della Galleria sia affidata a una multinazionale tedesca con la liberatoria per quest'ultima di apporre in ogni dove all'interno della Galleria i marchi della propria produzione?
Io credo che sia giusto parlare di codice di comportamento, come sostiene l'amministrazione, ma mi domando da chi e come le regole saranno statuite e determinate, in quanto dipende dalle modalità di approvazione e discussione delle regole, di partecipazione alla definizione delle regole, il raggiungimento della finalità di rendere la Galleria un salotto milanese civicamente aperto. Ma perchè non rendere partecipi al tavolo di discussione delle regole del codice anche le associazioni e le realtà collettive, soprattutto culturali, che potrebbero, in turnazione, beneficiare dell'Ottagono per promuovere incontri ed eventi che siano aperti alla cittadinanza e che siano di diversa portata? Io penso a un Ottagono dove l'accesso alla cultura e al sapere possa essere reale, condiviso, concepito come utile e importante per l'universalità della cittadinanza. Sarebbe bello ritornare, per esempio, al Festival del Teatro di Strada, che aveva carattere europeo, internazionale, e che trovava a Milano a cavaliere tra gli anni 70 e gli anni 80 una propria sede naturale, culturale e annuale, molto frequentato. C'è bisogno di cultura, esiste un'alta domanda di cultura, di eventi artistici, da parte della cittadinanza: lo testimonia il fatto che Milano, come analizzato da una ricerca ultimamente elaborata da La Repubblica, vive un aumento cospicuo di pubblico, soprattutto appartenente a fasce generazionali più giovani, alle serate di spettacolo, con grande soddisfazione dei più grandi registi milanesi, da De Vita a De Capitani. La spiegazione è chiara: Milano ha realizzato una rete di teatri e di spettacoli artistici nell'ambito audiovisivo totalmente avanzato e sperimentale, fortemente innovativo, indipendente, creativo, a differenza di altre città, come Roma, dove le prime messe in scena non sono spesso inedite e autonome. Tant'è che si richiede da più parti di anticipare la seconda serata alle ore 21,30 per permettere un'equa distribuzione del pubblico su due fasce di orario possibili.
Ma perchè non rendere la Galleria realmente spazio pubblico condiviso, dove il commercio, l'amministrazione municipale, la cittadinanza, l'associazionismo e il mondo intellettuale e culturale, artistico, gli altri enti locali, Provincia e Regione, possano determinare un codice condiviso in senso plurale e possano stabilire un manifesto programmatico funzionale strumentale a rendere la Galleria un salotto civico universale e aperto?
Vogliamo cogliere questa sfida, come avvenuto in tante altre città europee, da Vienna a Parigi, da Berlino a Barcellona, dove gli spazi pubblici sono diventati luoghi di incontro civile e di convivenza culturale di alto spessore.
Io penso anche all'Ottagono come laboratorio permanente dove le associazioni attive in città possano testimoniare la possibilità di dare un'offerta alle nuove generazioni di artisti e di uomini di cultura, magari anche in collaborazione con il Conservatorio di Milano, la Scuola Civica del Cinema, l'Accademia delle Belle Arti, di poter sperimentare la propria creatività, mettendosi in gioco e in relazione con un percorso di cambiamento e di trasformazione del sostrato artistico e culturale della città che cresce.
Ottimo l'avere disposto l'Ottagono per accogliere eventi intenri alla programmazione di MI-TO: finalmente, passando per la Galleria, in settembre, avevo notato con entusiasmo performance musicali e concertistiche di alto valore e livello, con anche artisti giovani, di nuova formazione, sperimentali, e mi ero sinceramente galvanizzato dato che pensavo che l'Ottagono, fortunatamente, non sarebbe stato ostaggio dei soliti appuntamenti commerciali di esposizione di prodotti, come in un reality show di una televendita locale.
Da questo si può ripartire, non pensando solo al lato commerciale, che giustamente necessita di regole e di definizioni limitative di concessioni e cessioni che mettano in pericolo l'integrità civile della Galleria a favore di privati singoli e potenti. Si può ripartire con un senso collettivo di rendere la gestione della Galleria condivisa, rendendo partecipe la cittadinanza in tutte le sue componenti rappresentative: commerciale, culturale, universitaria, associazionistica e amministrativa, dal consiglio di zona competente per territorio, al Comune, alla Provincia, alla Regione. Solo così si può sperare di ripartire, insieme.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Una inutile strada tra la via F.lli di Dio e la via Caldera, Tofa
La costruzione della Residenza per anziani ( RSA) Parco delle Cave nella zona Ovest, ne è una prima conseguenza, ma non è la sola: in quanto responsabilità ne hanno i consiglieri del Consiglio di Zona 7 quando concedono la possibilità di edificare o di aumentare i volumi abitativi senza tener conto della viabilità esistente e di quella che si potrebbe attuare senza stravolgere il territorio in quella zona.
Il proponente della mozione, chiede al CdZ 7 l'apertura di una strada di collegamento tra le vie F.lli di Dio e via Caldera,Tofano Novara, è questa una proposta per certi versi vetusta e bocciata almeno due volte in sei anni; se non conoscessi la buonafede del presentatore, la reiterazione della proposta, nonostante il parere negativo dato negli ultimi anni dal CdZ 7, indurrebbe a costrutti mentali poco sereni.
La proposta, visto il relativo grado di urbanizzazione della zona, potrebbe essere accettata se fosse prospettata come una strada locale, che tende a collegare il quartiere di Baggio con la Residenza per anziani (RSA) di via Quarti, anche se mi fa specie, che autorizzazioni di costruzione di edifici pubblici come la RSA vengano date dall’amministrazione comunale senza aver preventivato il traffico locale;
ma con vari distinguo, tuttavia potrebbe essere una richiesta condivisibile, anche se il traffico in quella zona non è, e non sarà mai di elevata affluenza, a causa della sola RSA.
Nella richiesta si giustifica l'apertura di una nuova strada per collegare Baggio con la RSA e Quinto Romano, adducendo il fatto che il traffico sarà notevole a causa dei visitatori della residenza peranziani, cosa a mio avviso, poco probabile ! Il documento prosegue manifestando l'intenzione di costruire, sul tracciato del deviatore del Fiume Olona dalla via F.lli di Dio sino alla via Caldera, unastrada che occuperà con tutte le corsie, una sezione di ca. mt. 30 ca., così si legge nella premessa della mozione e prosegue nell’ultimo paragrafo del considerato con …… “Ad esempio,mediante sdoppiamento delle carreggiate, si ottengano uno spartitraffico e un controviale alberato con pista ciclabile lato parco.” Mentre per quanto riguarda i pedoni si prospettano passerelle metalliche sopraelevate per favorire l’attraversamento pedonale per l’accesso al parco delle cave.
Quindi non sarà una strada di collegamento locale, o per accedere più agevolmente alla struttura della RSA, bensì un’arteria viabilistica di grosse dimensione con un flusso di traffico tale che si renderebbenecessario la costruzione di .....”rotonde alla francese per limitare la velocità dei veicoli”, e passerelle sopraelevate per i pedoni.
Questo passaggio veicolare, sia leggero che pesante, porterà inevitabilmente ad intasare il quartiere di Baggio all’altezza delle vie Forze Armate, Palmi e F.lli di Dio e diventerà un collegamento tra la via Parri e via Novara (Nord-Sud), collegando il traffico (Ovest-Est) Settimo-Milano attraverso le vie, Palmi e Valsesia, con l’arteria Parri-Cusago, e le vie Caldera e Tofano, con l’arteria di via Novara, Figino, Settimo.
Se invece dovessimo pensare al 2015 ecco che vedremmo una direttrice alternativa alla attuale tangenziale ovest per collegare la via Parri alla Fiera di Rho Pero, EXPO 2015.
Mi chiedo se lacopertura effettuata sul deviatore del fiume Olona nel 1981-82 prevedeva di sostenere un traffico veicolare di queste dimensioni, e il senso logico di far passare una strada di questo calibro nelle immediate vicinanze del Parco delle Cave; in particolare l'utilità pubblica.
Le continue richieste di costruire dove c’è un prato, senza una progetto d’area, ha come conseguenza una eccessiva antropizzazione del territorio e una conseguente richiesta di opere di urbanizzazione, utilizzando in maniera caotica e dispersiva il terreno comune. Invece un progetto che tenga conto dello sviluppo, area per area, consentirebbe di utilizzare il territorio in maniera più ordinatae contenuta e per usare le parole di un grande interprete della canzone italiana
: “La situazione politica non è buona........ma la più grande sciagura sono gli architetti.” (Celentano).
Se poi si aggiunge che nel progetto di EXPO 2015,(visibile nel sito del Comune di Milano) Quinto Romano dovrebbe essere attraversata da un corso d'acqua a cielo aperto che porterebbe nel luogo dell'expo, sullo stesso tracciato della strada F.lli di Dio-Caldera, verrebbe da dire che forse c'è un po' di confusione.
Lista Civica Ferrante
State of the Net: il programma
Programma
State of the Net
VENERDÌ 8 FEBBRAIO: GIORNATA “OGGI”
Friday, February 8th: “Today”
Registrazione dei partecipanti
Registration
Apertura dei lavori, benvenuto agli ospiti
Welcome
Editoriale Editorial
User Generated Inovation
Beniamino Pagliaro, giornalista/Journalist
Paolo Valdemarin, imprenditore/Entrepreneur
Sergio Maistrello, giornalista/Journalist
I Sessione Session 1
Il polso della Rete: nodi, numeri, nevrosi
The Net Pulse: nodes, numbers, nevrosis
Gigi Tagliapietra, consulente/Consultant
David Sifry, imprenditore/Entrepreneur
Stefano Quintarelli, imprenditore/Entrepreneur
Modera/Hosted by: Paolo Valdemarin, imprenditore/Entrepreneur
Coffee break
II Sessione Session 2
Alla ricerca della felicità: economia della conoscenza e della collaborazione
Finding Happiness: the Economics of Knowledge and Cooperation
Enzo Rullani, docente universitario/Professor
Luca De Biase, giornalista/Journalist
Modera/Hosted by: Sergio Maistrello, giornalista/Journalist
Pranzo
Lunch
Keynote
The State of Social Software Solutions
Ross Mayfield, presidente di Socialtext/Chairman, President of Socialtext
III Sessione Session 3
Sfide e opportunità del lavorare in un mondo interconnesso
Working in the Connected World: Challenges and Opportunity
Euan Semple, consulente di social computing/Social Computing Consultant
Marco Zamperini, Cto Value Team
Lele Dainesi, Executive Communication Manager Cisco Systems Italy
Modera/Hosted by: Paolo Valdemarin, imprenditore/Entrepreneur
Coffee break
Keynote
Media Revolutions: Social Media and Re-Thinking How Businesses Communicate
Antony Mayfield, Head of Content & Media iCrossing UK
IV Sessione Session 4
Let them buy. Il digital marketing come capovolgimento del rapporto tra azienda e clienti
Let them Buy. Digital Marketing as a Reverted Relationship between Companies and Customers
Diego Biasi, General Manager Business Press
Stefano Stravato, Internet Marketing Manager Fiat
Modera/Hosted by: Mafe de Baggis, consulente di nuovi media/New Media Consultant
SABATO 9 FEBBRAIO: GIORNATA “DOMANI”
Saturday, February 9th: “Tomorrow”
Keynote
Satori. Dal tornio al blog
Satori. From Lathes to Blogs
Gaspar Torriero, consulente informatico/Information Consultant
I Sessione Session 1
I giornali non sono la loro carta: idee per sopravvivere al 2013
Newspapers are not Just Paper: Hints for Surviving 2013
Mario Tedeschini Lalli, giornalista/Journalist
Luca De Biase, giornalista/Journalist
Modera/Hosted by: Marco Formento, Manager
Coffee break
II Sessione Session 2
Internet Killed the Political Star
Joshua Levy, associated editor Personal Democracy Forum/Techpresident
Giuseppe Granieri, saggista/writer
Antonella Napolitano, esperta di media sociali/Social Media Consultant
Modera/Hosted by: Antonio Sofi, consulente politico/Political Advisor
Pranzo
Lunch
III Sessione Session 3
Cultura e spettacolo?
Enrico Menduni, docente universitario/Professor
Marina Remi, attrice/Actress
Modera/Hosted by: Beniamino Pagliaro, giornalista/Journalist
Coffee break
Tavola aperta Open Table
America/Europa A/R
Usa/Ue Round Trip
Conclusioni Conclusion
Titoli di coda: appunti dalle nostre (e vostre) moleskine
Credits: Notes from Ours (and Yours) Moleskine
Beniamino Pagliaro
Paolo Valdemarin
Sergio Maistrello
Goodbye party
State of The Net
Avevo intenzione di sottoporre un'interessante iniziativa in corso a Udine, in questi giorni, 8 e 9 febbraio, di cui ha ampiamente trattato il servizio di Neapolis, la ribrica del TG3 sulle nuove tecnologie: "State of the Net".
Sono assolutamente convinto della validità piattaforma che questo percorso formativo e informativo sulle nuove tecnologie nella loro accezione più complessa vuole raggiungere, garantire.
State of The Net, sostenuta a promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che a livello europeo si accredita il titolo di Regione aperta alle innovazioni, da diversi partner industriaili e associazionistici, fondazioni, vuole creare un laboratorio comune tra utenti della rete, sutdentesse e studenti, imprenditrici e imprenditori, operatori della cultura, media, informazione, giornali, riviste, ricercatrici e ricercatori, scienziati, sociologi, intellettuali nella ricerca di un massimo comune denominatore nell'analisi dello stato attuale delle potenzialità della rete, delle necessarie implementazioni della sua struttura, del suo sviluppo, il free access, dibattito da sempre presente, le sue implicazioni e ricadute positive in campo sociale, culturale, civico e civile.
Sono convinto che la piattaforma Agenda E21, che ha trovato pieno e convinto accoglimento nelle disponibilità del Presidente del Consiglio Comunale, Manfredi Palmieri, debba essere considerata parte integrante di un appuntamento simile che possa avere anche a Milano, con protagonisti i nostri livelli istituzionali locali, Comune, Provincia, da sempre attenta alla realizzazione di un contributo di innovazione ai percorsi comunicativi, Regione, dove giace in discussione, a firma del consigliere Marcello Saponaro, una proposta di legge di attivazione di spazi open source nella pubblica amministrazione, con le conseguenze migliorative che ne derivano, la sua realizzazione, rendendo la città, la Provincia e la Regione parti attrici nella promozione di un'incentivazione dello sviluppo della rete. Dico questo anche nella pura convinzione del fatto che il supporto scientifico, della ricerca, della conoscenza, possa garantire, facendo base sui poli di eccellenza, una programmazione sul futuro della rete nel nostro contesto, su un suo miglioramento e potenziamento funzionale e strumentale per rendere questa nuova realtà nuovo spazio di contaminazione e di conoscenza, di accesso ai saperi, di partecipazione alla vita democratica della collettività.
Proprio ieri ho presentato in Consiglio di Zona un'interrogazione che chiede al Settore Innovazione e all'assessorato omologo in Comune delucidazioni riguardo allo stato attuale dell'avanzamento del progetto di dotare Milano di una connessione wi-fi in ogni ambito pubblico, dalle biblioteche civiche alle scuole, dalle fermate dei mezzi pubblici ai parchi. Vorrei avere informazioni a riguardo in quanto penso che questo metodo di valorizzazione dei canali di accesso alla rete sia assolutamente base imprescindibile per proseguire nella diffusione sociale e culturale dell'utilizzo di internet e della connessione in banda larga.
Riporto il link della conferenza "State of the Net" promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia, a cui accedere per leggere interessanti documenti cocnernenti la discussione generale.
http://www.stateofthenet.it
Nel sito è attivo anche un blog, dove poter interagire direttamente con i soggetti coinvolti nella discussione della due giorni di "work shop" intensi ma proficui.
E', chiaramente, una base di confronto da cui partire per proporre qualcosa di analogo anche nella nostra città.
Un caro saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
apposizione bandiera europea in aula consiliare
del Consiglio di Zona 4 e di tutte le sue componenti;
della direzione di settore zona 4
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
raccolta differenziata
dell’Assessorato all’Ambiente e al Territorio del Comune di Milano;
del Settore all’Ambiente e al Territorio del Comune di Milano;
della Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 di Milano
- sempre alla Direzione dell’AMSA, di concerto con l’assessorato all’Ambiente del Comune di Milano, di prevedere forme e modalità di prevenzione di violazioni delle disposizioni in merito, aumentando i controlli, e di attivare un sistema di "comunicazione più efficace" al fine di rendere la cittadinanza utente conoscente e consapevole dell’importanza della raccolta differenziata e di una sua ottemperanza adeguata.
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
stato di attuazione rete wireless
dell’Assessorato alla Ricerca, Innovazione, Capitale Umano del Comune di Milano;
del Settore Infrastrutture del Comune di Milano;
del Settore Innovazione
“attivazione sul territorio circoscrizionale della proposta, approvata dal Consiglio Comunale tramite l’emendamento alla Relazione previsionale e programmatica di Bilancio 2007/2009, di estensione e implementazione della connessione wi-fi”
- se è previsto, da parte degli assessorati coinvolti, un progetto di coinvolgimento, come indicato sia nell’emendamento riportato, sia nella richiesta e nella parte propositiva della delibera votata dal Consiglio di Zona, della stessa struttura circoscrizionale al fine di individuare i siti e le postazioni utili per garantire accessi pubblici e gratuiti da parte della cittadinanza;
- si invita, infine, la commissione territorio di indire una riunione con all’ordine del giorno lo stato di attuazione del progetto di estensione della rete wi-fi sul territorio circoscrizionale, invitando il direttore di settore dell’assessorato competente, al fine di comprendere, anche, la quantità di fondi di finanziamento predisposti per il raggiungimento di tale finalità di alta utilità pubblica.
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
eccezioni per l’abbonamento ecopass
del Settore Mobilità e Trasporti del Comune di Milano;
della Commissione Territorio e Trasporti del Consiglio di Zona 4 di Milano
- all’assessorato Mobilità e Trasporti di prevedere a integrare, se il provvedimento consente, queste figure come soggetti esentabili dall’obbligo stesso, considerando che le tipologie dei residenti sopra menzionati vivono nelle zone periferiche ed esterne al centro cittadino, zona sottoposta al provvedimento, e, pertanto, in un territorio di pertinenza del presente Consiglio di Zona.
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
livelli retributivi animatrici e animatori CAM Zona 4
del Settore Politiche Sociali del Comune di Milano;
della Presidenza della Commissione Politiche Sociali del Comune di Milano
- al settore stesso di informare del criterio e della motivazione che ha indotto la società ad attuare un uguale livello di retribuzione inadeguato per le assunzioni predisposte da Milano Sport spa nell’ambito dell’organico dei CAM di Zona 4 e inerenti le attività cedute in gestione a quest’ultima, considerando opportuno, in virtù della risposta data alla mia precedente interrogazione, invitare ad adeguare i livelli retributivi secondo un criterio uniformante con i livelli predisposti negli altri settori del decentramento, dove sono state già avviate delle assunzioni dell’organico, con uguale retribuzione all’anno precedente, aggiornata agli indici ISTAT.
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
BASTA CON I FALSI PROFETTI, E' ORA DI ALZARE LA VOCE...