"Rossopuro" Opere su Carta di Antonio Dell'Isola
La S.V. è invitata al Vernissage lunedì 20 ottobre 2008 h 18,00
Libreria Internazionale Ulrico Hoepli
Spazio Espositivo secondopiano " ROSSOPURO " Opere su Carta
di Antonio Dell'Isola
Esposizione dal 20 al 31 ottobre 2008 con orari 10,00 - 19,30
"Durante una visita nel mio studio Matteo Galbiati mi invitò a realizzare dei lavori su carta.
Mi cimentai con entusiasmo e sviluppai numerosi disegni e dipinti sia a tempera che ad acquarello,
però tutto questo sforzo e ricerca non mi appagava in pieno, non sentivo la materia.
Incominciai a studiare la carta, la sua struttura, la resa dei colori nella sua realizzazione,
studiando e sperimentando colle, antibatteri ed antimuffe e colori naturali fino a giungere ai lavori
che presento in " ROSSOPURO" Opere su Carta.
Al di là del materiale utilizzato, il tema di base a me caro resta il profilo artefatto che rappresenta
il mio autoritratto nella estrema sintesi ( io, anonimo ), che si estende e abbraccia ognuno
nell'omologazione della società odierna."
Nella speranza di incontrarla in questa occasione porgo i miei più cordiali saluti.
Antonio Dell'Isola
www.zerologico.it
TIPI Festival
Talenti, incontri, progetti, idee
Bolzano, 21-22 Novembre 2008
Talenti, incontri, progetti, ideeBolzano, 21-22 Novembre 2008
L'idea è promuovere le idee
Un festival nuovo, alla sua prima edizione, dove scambio, confronto, crescita e realizzazione sono le parole chiave. TIPI si propone di promuovere e sostenere la progettazione e la partecipazione dei giovani nel territorio dell'Alto Adige, incoraggiando i ragazzi a scommettere sulle proprie idee, a pensare al proprio futuro, anche in relazione alla propria città, a intraprendere e portare avanti un percorso professionale, che riguardi tanto le arti quanto i mestieri, perché una delle risorse del territorio dell'Alto Adige è proprio la libertà d'immaginazione dei giovani e la volontà di fare. Un festival di due giorni, preceduto da settimane di incontri e lavori preparatori, che si rivolge a tutti i giovani di età compresa fra i 16 e i 30 anni che hanno un progetto, che vogliono avviare un'attività professionale, realizzare un'ambizione artistica, incontrare qualcuno con cui condividere la propria passione o con cui scambiare le proprie idee, perché è nella condivisione che un'idea può diventare progetto.
Un laboratorio creativo per i giovani
TIPI si presenta come un vero e proprio laboratorio a supporto dei giovani, strutturato secondo due momenti principali: il primo, che comprende le settimane precedenti al festival, si articola in una serie di incontri, laboratori e attività, a Bolzano e in giro per l'Italia; il secondo, la due giorni di evento a Bolzano a fine novembre, prevede la presentazione e condivisione delle esperienze delle settimane precedenti, esperienze che possono essere ricondotte a cinque grandi sezioni: discepoli e maestri, talent scout, cacciatori di storie, reunion, archivio delle idee.
Gli incontri e le attività preliminari
Discepoli e maestri è l'opportunità di avventurarsi, tenuti per mano da maestri appartenenti a diversi settori artistici e produttivi, alla scoperta di un mondo, di una professione, di un'arte. Dalla moda al design, dalla cucina ai motori, i ragazzi vengono accolti per un giorno nell'atelier di Kean Etro, nello studio di Aldo Cibic, nella fabbrica di Ducati e nella cucina di Carlo Cracco, per osservare e sperimentare, per affiancare ed essere affiancati. Ai maestri il compito di svelare trucchi e dare suggerimenti, ai ragazzi quello di farne tesoro per le loro future professioni.
Talent scout è l'incursione nel mondo del fumetto, della fotografia, della televisione, del calcio e del cabaret. Talent scout come Igort, creatore, fra gli altri, di Linus, Robert Koch, fondatore della prestigiosa agenzia fotografica Contrasto, Maria Mussi Bollini, programmista e regista di Rai Tre, Attilio Maldera, ex calciatore di successo e Carlo Giuseppe Gabardini, autore e attore italiano, tra gli altri anche del programma televisivo Camera Cafè, si renderanno disponibili per cinque incontri al di fuori dell'ordinario. Sulla base di alcune informazioni iniziali, e anche qualche piccolo segreto del mestiere, i ragazzi saranno i veri protagonisti: avranno infatti il compito di dimostrare loro tutto il proprio talento.
Cacciatori di storie è un laboratorio di inchiesta giornalistica che porta un gruppo di ragazzi a cercare storie di vita esemplare, di traguardi raggiunti e progetti realizzati, a incontrarne i protagonisti, noti o illustri sconosciuti, e ad intervistarli, per riportare poi all'interno del festival le diverse esperienze, così che possano servire da esempio e rappresentare uno stimolo.
Reunion è l'incontro con chi, dall'Alto Adige, per un incarico importante, per inseguire un sogno, per realizzare un progetto, si è trasferito all'estero. L'obiettivo è quello di fornire ai giovani una panoramica sui possibili sbocchi lavorativi anche al di fuori della propria regione, nonché permettere la creazione di una propria rete di contatti, agganci, che possano rivelarsi utili in futuro, e mostrare loro quanto in fondo sia facile spostarsi, cambiare.
Archivio delle Idee è un luogo cui affidare il proprio progetto per provare a realizzarlo, condividendo la propria idea, mettendosi in gioco. Su www.tipifestival.it è già possibile rendere pubblica la propria idea, e quelle che risulteranno fra le più sostenibili, quelle che punteranno al coinvolgimento dell'altro, alla dimensione sociale, quelle che avranno le maggiori ricadute sul proprio territorio, verranno "adottate", portate avanti e presentate a Bolzano. Una su tutte verrà poi realizzata.
La festa finale
Il risultato dei lavori svolti, il racconto delle esperienze, degli incontri e dei laboratori verranno tutti presentati e condivisi all'interno della due giorni di evento a Bolzano, il 21 e il 22 Novembre. Il quartier generale della manifestazione, la Scuola Einaudi, si trasformerà per due giorni in un'officina creativa, diventando scenario di incontri, scambi, giochi, pensieri, sfide. Una festa lunga due giorni, per celebrare i giovani, le loro idee, i loro successi, presenti e futuri.
I promotori
TIPI è un progetto del Servizio Giovani della Ripartizione Cultura Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, realizzato con la direzione artistica di Stefano Laffi e dell'Agenzia Codici di Milano, con il sostegno del Ministero della Gioventù e della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, in collaborazione con esterni, la Ripartizione Formazione Professionale Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, il Liceo Pedagogico Artistico G. Pascoli, il centro giovani La Vispa Teresa, l'associazione giovanile Acras-I castori ed il circolo culturale Masetti-Ex Novo.
Ufficio Stampa TIPI Festival 02 713 613
Cristina Fasci 349 2206218 Ufficio Stampa esterni
media@esterni.org
tel/fax 02 713 613
via Paladini 8 - 20133 Milano
www.esterni.org
www.designpubblico.it
www.milanofilmfestival.it
www.tipifestival.it
STAR BENE A SCUOLA
STAR BENE A SCUOLA
Migliorare la qualità di vita per favorire l’apprendimento
Seminario
Mercoledì 15 ottobre 2008
Ore 17.00 - 19.00
Palazzo Marino - Sala Alessi
Piazza della Scala, 2 – Milano
Ore 17,00 - Saluto
MANFREDI PALMERI Presidente del Consiglio Comunale
Introduzione
MARCO CORMIO Consigliere Comunale
INES PATRIZIA QUARTIERI Consigliere Comunale
CONTRIBUTI TEMATICI a cura di GENITORI e OPERATORI SCOLASTICI
- Manutenzione edifici scolastici
- Servizio di refezione
- Medicina scolastica
Ore 19,00 - Aperitivo
Il seminario si propone di approfondire alcun temi relativi alla stato
delle scuole milanesi
dell’infanzia, primarie, secondarie di 1° grado. Partendo da un’analisi
dell’esistente verranno
raccolti contributi e proposte per migliorare la qualità di vita di
bambini, ragazzi e operatori
scolastici.
Si prevede un percorso di lavoro costituito da:
15 ottobre 08 - Incontro introduttivo
Presentazione delle tematiche e illustrazione del percorso
Tre incontri tematici di approfondimento:
novembre 08 - manutenzione edifici scolastici
dicembre 08 - refezione scolastica
gennaio 09 - medicina scolastica
febbraio 09 - Incontro conclusivo Sintesi delle riflessioni e delle
proposte.
Confronto con l'Amministrazione Comunale ed in particolare con gli
Assessori competenti.
Agli incontri sono invitati tutti coloro che vivono la realtà della scuola
milanese (insegnanti, genitori,dirigenti, operatori dei servizi,
amministratori) ai quali verrà chiesto di collaborare attivamente
all'iniziativa.
A cura di:
Marco Cormio Consigliere Comunale - Gruppo Consiliare PD
Ines Patrizia Quartieri Consigliere Comunale - Gruppo Consiliare PRC
Lettera a Eugenio Galli: quale futuro per l'Ecopass?
ho letto con attenzione la tua lettera e non posso esimermi dal condividerne spirito e contenuto. Come sempre direi. Ho esposto in Consiglio di Zona 4, ti ricorderai, un'interrogazione per chiedere delucidazioni riguardanti il futuro progetto, tante volte presentato in formula di dichiarazioni di intenti, ma spesso disattese, ancora non promosse come progetti attuativi. Non si parla di coperture economiche, di risorse e di gestione del servizio nel suo complesso. Non è una considerazione, questa, lontana dal ema da te proposto, Eugenio: siamo nelle alternative sostenibili della mobilità cittadina. Se non ci sono alternative l'utilizzo dell'automobile privata rimane per molte e per molti l'unico mezzo possibile. Senza altre opzioni, maggiore funzionamento dei mezzi pubblici, efficenza del servizio, un giorno su due vediamo con costanza incidenti sulle linee tranviarie, oppure blocchi improvvisi della circolazione delle mteropolitane, non possiamo dire che a Milano la "rivoluzione culturale" nell'intendere una mobilità altra abbia fatto breccia. Quanto può fare un provvedimento disposto dalla Giunta Comunale e quanto, invece, può fare una pratica sedimentata da anni e anni di concrete azioni che conducono a concepire con intelligenza l'esigenza di utilizzo di un altro strumento per muoversi nella città metropolitana.
L'ecopass quale futuro: a inizio gennaio, a un anno di distanza dall'avvio di questo provvedimento, ci sarà il referendum cittadino. Repubblica di Milano online ha già avviato una consultazione: il responso è stato chiaro e netto per proseguire nell'esperimento e prevederne un'estensione. Non conosco in quali modalità e con quali canali saranno avviate le consultazioni, ancora non è stato definito. In una mia ultima interrogazione invitavo l'assessorato alla mobilità del Comune a provvedere a coinvolgere in una discussione politica i consigli cicoscrizionali con assemblee pubbliche che sappiano dare prospettive e progettualità più complete e coerenti, strutturali, ma anche i "city users", coloro che ogni mattina si recano a Milano dalla Provincia e non solo per poter accedere ai propri luoghi di lavoro e di studio. Parlare di consultazioni può sembrare utile, ma rimane sterile occasione a livello di prospettiva e di idee per un progetto complessivo di mobilità alternativa e sostenibile per Milano, partecipato soprattutto, come converebbe. Che cosa significa ecopass se non si pensa in modo "metropolitano", se non si estende l'ottica del raggio progettuale in una dimensione che oltrepassi la dimensione comunale, coinvilgendo in un tavolo strutturale sulla mobilità, investendo sulla rete di trasporto pubblico, su un sistema tariffario maggiormente agevole per le fasce di utenza più deboli, il prezzo del biglietto unico su tutta la rete territoriale, più efficente e con una distribuzione equa e più capillarmente presente sul territorio.
Ecopass per me cosa signifca in prospettiva? Significa estenderlo per territorialità, significa applicarlo anche a motocilcette e motorini, significa chiaramente costruire una macchina di supporto al servizio più efficente, ricordando le poderose lacune che si sono palesate nei mesi della sua applicazione sperimentale.
Ma significa, rivolgo questo invito all'Assessorato Croci, all'Amministrazione Comunale, prevedere una visione di progetto di rete di trasporti pubblici che coinvolga i comuni della provincia, la futura area metropolitana, investendo sulle strutture, la rete infrastrutturale, i provvedimenti di messa in sicurezza dei mezzi, di un loro adeguamento e, infine, di un aumento delle risorse umane impiegate. Non possiamo vedere incidenti causati dallo stress elevato e dai ritmi spesso insostenibili a cui sono sottoposti i lavoratori dell'Azienda Pubblica di trasporti.
Io posso dire che l'Ecopass sia da sostenere: lo dico e lo dirò. Ma a una condizione, ed è per questo che penso che sia opportuna, anzi da sostenere, la coalizione antismog promossa da associazionismi di rilevante importanza nel campo ambientale ed ecologico, come Legambiente, VAS, Ambiente Milano, Genitori Antismog per rivendicare istanze che sono di fondamentale necessità, quali una maggiore partecipazione nell'individuare nuovi sistemi di diffusione della rete infrastrutturale dei trasporti e della mobilità sul territorio.
Occorre ripartire a pensare all'Ecopass solo e solamente se al provvedimento, che rimane palliativo di interessante rilevanza, ma comunque palliativo nel deserto, non seguono proposte che implementino le piste ciclabili, che prevedano l'adozione di un servizio di car sharing, di car pooling, di bike sharing necessario a garantire una riduzione dell'utilizzo individuale dell'automobile, un'estensione della rete metropolitana fuori dalla cerchia comunale, uso non a caso questo termine data spesso la ristrettezza di linea di visione politica nell'ambito e nella dimensione della mobilità pubblica palesata spesso dal Comune di Milano e, infine, scelte che assicurino la competitività dell'utilizzo in senso economico e fiscale dei mezzi pubblici rispetto a quelli privati.
In questo caso, a queste condizioni, che parallelamente devono essere prese in considerazione, analizzate e predisposte, seppure l'esigenza e la complessità del progetto avrebbe richiesto un intervento adeguato previo e precedente al provvedimento Ecopass, sperimentale sia chiaro, possiamo parlare di un'estensione e di una prosecuzione del progetto e della disposizione, che avrebbe maggiori effetti positivi sulla qualità dell'aria, come giustamente sottolinei, Eugenio, e sulla vivibilità della città. Altrimenti rimarrebbe il tutto una proposta di facciata, dai limitati e limitanti effetti per la qualità del vivere Milano.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Giappone: Tadashi Makino rischia l'esecuzione
Tadashi è stato condannato a morte nel 1990 per l'omicidio di una donna e per il ferimento di altre due. È detenuto nel braccio della morte del centro di detenzione di Fukuoka.
Tadashi, nato nel 1950, era stato già condannato all'ergastolo per rapina e omicidio commessi quando aveva 19 anni. Era stato messo in libertà vigilata nel 1987 dopo aver scontato 16 anni e mezzo di prigione.
Durante il processo, i suoi avvocati hanno sostenuto che Tadashi non avesse sufficiente capacità mentale e pertanto non poteva essere ritenuto responsabile per i reati di cui era accusato. Nonostante ciò, il tribunale lo ha condannato a morte.
per sottoscrivere l'appello, io l'ho già fatto, basta accedere al seguente url
http://www.amnesty.it/flex/Fi
Partecipate Area Tematica PACE E DISARMO
Tutti questi appuntamenti sono stati occasioni di interscambio, confronto e condivisione di esperienze e presentazione dei documenti elaborati dai partecipanti sulle tematiche legate alla pace, con l’obiettivo di fornire dati poco conosciuti, uniti ad un punto di vista umanista.
Si sono così affrontati temi come la Costituzione Europea (poi bocciata nei referendum del 2006 in Francia e Olanda), la produzione e il commercio di armi, le bombe nucleari, la politica estera europea e la presenza di truppe di paesi europei al seguito delle guerre degli Stati Uniti in Afghanistan e Iraq, il conflitto Palestina-Israele, i genocidi, l’andamento della spesa militare mondiale ecc.
In occasione del Forum Umanista Europeo dell’ottobre 2008, nel tavolo di lavoro “Pace e Disarmo” i rappresentanti di varie organizzazioni europee si incontreranno per definire punti in comune, lanciare iniziative di appoggio reciproco e momenti di mobilitazione.
Oltre a questo incontro di interscambio, che si terrà la mattina di sabato 18 ottobre all’Università Bicocca, abbiamo organizzato tre tavole rotonde su temi importanti legati al nostro campo di attività, invitando esperti ed attivisti di vari paesi: il nostro interesse è quello di approfondire temi come le armi nucleari, ma anche di ascoltare esperienze poco conosciute, che dimostrano come la voce della nonviolenza possa levarsi anche nei luoghi più violenti del mondo e di conoscere storie interessanti e incoraggianti alla “Davide contro Golia”.
- Oratori confermati
- Giorgio Schultze, portavoce del Forum Umanista Europeo
- Hans Kristensen, Direttore del Nuclear Information Project, Federation of American Scientists (video messaggio)
- Angelo Baracca, professore di fisica all’Università di Firenze
- Giulietto Chiesa, europarlamentare
- Pol D'Huyvetter, International Office, Mayors for Peace 2020 Vision Campaign
Oratori confermati:
- Jan Tamas, portavoce del movimento contro le basi in Repubblica Ceca
- Angelica Romano, Comitato pace, disarmo e militarizzazione del territorio, Napoli
- Massimo Zucchetti, Politecnico di Torino
- Lindis Percy, Coordinatore Campaign for the accountability of American bases - CAAB
- Vittorio Agnoletto, europarlamentare
- Silvano Caveggion, Rete Lilliput, Vicenza
h. 15 Tavolo di lavoro sulla campagna "Banche Armate"
Oratori confermati:
- Noam Livne, "refusnik" israeliano
- Monica Czyza, Centro delle Culture di Barcellona
- Giorgio Forti, Rete degli ebrei contro l’occupazione
- Luisa Morgantini, Vice-presidente del Parlamento Europeo
- Felicity de Zulueta, Centro per il trattamento dei traumi, Maudsley Hospital, Londra
- Giuditta Brattini, la Gazzella
- Muhamed Tareq, Conservation Center of Environmental and reserves in Fallujah & Monitoring Net of Human Rights In Iraq (MHRI)
- Paola Manduca, New weapons
Giuditta Brattini, Associazione la Gazzella
Muhamed Tareq, Conservation Center of Environmental and reserves in Fallujah & Monitoring Net of Human Rights In Iraq (MHRI)
Paola Manduca, newweapons
Presenteranno dati raccolti sul campo nei 3 paesi.
Illustreranno l'uso di armi illegali nel contesto delle regole ed accordi internazionali, da parte di USA ed Israele e del loro uso rivolto consapevolmente a colpire le popolazioni. Discuteranno della inefficacia degli organismi internazionali che hanno mandato di controllo e giudizio. Descriveranno metodi per cercare la verità sull'uso di armi letali e subletali, e soprattutto descriveranno il lascito di queste forme di guerra nella vita presente e futura e nei corpi delle vittime civili e dei loro figli, con particolare riguardo ai bambini offesi.
Una mezz'ora o più sarà dedicata al dialogo con la platea.
Saranno disponibili copie della campagna per gli accademici perseguitati in Iraq e per i rifugiati Iracheni e si raccoglieranno firme e fondi per queste campagne.
Sarà aperta la raccolta di fondi per assistere i bambini feriti e cronicizzati di Gaza.
Link utili
www.nonviolence.cz
www.mondosenzaguerre.org
www.unfuturosenzatomiche.org
www.europeforpeace.eu
forodesarme.blogspot.com
it.youtube.com/mondosenzaguer re
www.usaegettaprogetto.com
www.marchamundial.org
Forum Europeo Umanista a Milano il 17-18-19 Ottobre 2008
Forum Europeo Umanista
Milano 17.18.19 ottobre 2008
http://www.humanistforum.eu/i t/info/contesto
- Economia alternativa
- Anti-discriminazione
- Diritti umani
- Culture, migrazioni e cooperazione internazionale
- Arte ed espressioni popolari
- Ecologia e Ambiente
- Pace e Disarmo
- Sanità
- Educazione
- Mezzi di comunicazione
- Movimento studentesco
- Religiosità e spiritualità
- Tecnologia digitale
- Partiti politici
- Nuove generazioni
- La menzogna dell'informazione
Cascina Carliona:presentata un'interrogazione al CdZ6
Presentata al Consiglio di Zona 6 l'interrogazione sullo stato di degrado della Cascina Carliona di via Danusso, alla Barona.
Mafia a Milano, di Gianni barbacetto
Riporto questo interessante intervento di Gianni Barbacetto sulle infiltrazioni mafiose a Milano.
A CENTO PASSI
DAL MUNICIPIO
Milano capitale della mafia
di Gianni Barbacetto - 9 ottobre 2008
I boss stanno a cento passi da Palazzo Marino, dove il sindaco di Milano Letizia Moratti lavora e prepara l’Expo 2015. O li hanno già fatti, quei cento passi che li separano dal palazzo della politica e dell’amministrazione? Certo li hanno fatti nell’hinterland e in altri centri della Lombardia, dove sono già entrati nei municipi.
Comunque, a Milano e fuori, hanno già stretto buoni rapporti con gli uomini dei partiti.
«Milano è la vera capitale della ’Ndrangheta», assicura uno che se ne intende, il magistrato calabrese Vincenzo Macrì, della Direzione nazionale antimafia. Ma anche Cosa nostra e Camorra si danno fare sotto la Madonnina. E la politica? Non crede, non vede, non sente. Quando parla, nega che la mafia ci sia, a Milano. Ha rifiutato, finora, di creare una commissione di controllo sugli appalti dell’Expo. Eppure le grandi manovre criminali sono già cominciate.
Ne sa qualcosa Vincenzo Giudice, Forza Italia, consigliere comunale di Milano, presidente della Zincar, società partecipata dal Comune, che è stato avvicinato da Giovanni Cinque, esponente di spicco della cosca calabrese degli Arena. Incontri, riunioni, brindisi, cene elettorali, in cui sono stati coinvolti anche Paolo Galli, Forza Italia, presidente dell’Aler, l’azienda per l’edilizia popolare di Varese. E Massimiliano Carioni, Forza Italia, assessore all’edilizia di Somma Lombardo, che il 14 aprile 2008 è eletto alla Provincia di Varese con oltre 4 mila voti: un successo che fa guadagnare a Carioni il posto di capogruppo del Pdl nell’assemblea provinciale. Ma è Cinque, il boss, che se ne assume (immotivatamente?) il merito, dopo aver mobilitato in campagna elettorale la comunità calabrese.
Ne sa qualcosa anche Loris Cereda, Forza Italia, sindaco di Buccinasco (detta Platì 2), che non trova niente di strano nell’ammettere che riceveva in municipio, il figlio del boss Domenico Barbaro. Lui, detto l’Australiano, aveva cominciato la carriera negli anni 70 con i sequestri di persona e il traffico di droga. I suoi figli, Salvatore e Rosario, sono trentenni efficienti e dinamici, si sono ripuliti un po’, hanno studiato, sono diventati imprenditori, fanno affari, vincono appalti. Settore preferito: edilizia, movimento terra. Ma hanno alle spalle la ’ndrina del padre. Cercano di non usare più le armi, ma le tengono sempre pronte (come dimostrano alcuni bazooka trovati a Buccinasco). Non fanno sparare i killer, ma li allevano e li allenano, nel caso debbano servire. Salvatore e Rosario, la seconda generazione, sono arrestati a Milano il 10 luglio 2008. Eppure il sindaco Cereda non prova alcun imbarazzo.
Ne sa qualcosa anche Alessandro Colucci, Forza Italia, consigliere regionale della Lombardia. «Abbiamo un amico in Regione», dicevano riferendosi a lui due mafiosi (intercettati) della cosca di Africo, guidata dal vecchio patriarca Giuseppe Morabito detto il Tiradritto. A guidare gli affari, però, è ormai il rampollo della famiglia, Salvatore Morabito, classe 1968, affari all’Ortomercato e night club («For a King») aperto dentro gli edifici della Sogemi, la società comunale che gestisce i mercati generali di Milano. È lui in persona a partecipare a una cena elettorale in onore dell’«amico» Colucci, grigliata mista e frittura, al Gianat, ristorante di pesce. Appena in tempo: nel maggio 2007 viene arrestato nel corso di un’operazione antimafia, undici le società coinvolte, 220 i chili di cocaina sequestrati.
Ne sa qualcosa anche Emilio Santomauro, An poi passato all’Udc, due volte consigliere comunale a Milano, ex presidente della commissione urbanistica di Palazzo Marino ed ex presidente della Sogemi: oggi è sotto processo con l’accusa di aver fatto da prestanome a uomini del clan Guida, camorristi con ottimi affari a Milano. Indagato per tentata corruzione nella stessa inchiesta è Francesco De Luca, Forza Italia poi passato alla Dc di Rotondi, oggi deputato della Repubblica: a lui un’avvocatessa milanese ha chiesto di darsi da fare per «aggiustare» in Cassazione un processo ai Guida.
Ne sa qualcosa, naturalmente, anche Marcello Dell’Utri, inventore di Forza Italia e senatore Pdl eletto a Milano. La condanna in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa si riferisce ai suoi rapporti con Cosa nostra, presso cui era, secondo la sentenza, ambasciatore per conto di «un noto imprenditore milanese». Ma ora una nuova inchiesta indaga anche sui suoi rapporti con la ’Ndrangheta: un altro imprenditore, Aldo Miccichè, trasferitosi in Venezuela dopo aver collezionato in Italia condanne a 25 anni per truffa e bancarotta, lo aveva messo in contatto con la famiglia Piromalli, che chiedeva aiuto per alleggerire il regime carcerario al patriarca della cosca, Giuseppe, in cella da anni. Alla vigilia delle elezioni, Miccichè prometteva a Dell’Utri un bel pacchetto di voti, ma chiedeva anche il conferimento di una funzione consolare, con rilascio di passaporto diplomatico, al figlio del boss, Antonio Piromalli, classe 1972, imprenditore nel settore ortofrutticolo con sede dell’azienda all’Ortomercato di Milano. Sentiva il fiato degli investigatori sul collo, Antonio. Infatti è arrestato a Milano il 23 luglio, di ritorno da un viaggio d’affari a New York. È accusato di essere uno dei protagonisti della faida tra i Piromalli e i Molè, in guerra per il controllo degli appalti nel porto di Gioia Tauro e dell’autostrada Salerno-Reggio.
Qualcuno si è allarmato per questa lunga serie di relazioni pericolose tra uomini della politica e uomini delle cosche? No. A Milano l’emergenza è quella dei rom. O dei furti e scippi (che pure le statistiche indicano in calo). La mafia a Milano non esiste, come diceva già negli anni Ottanta il sindaco Paolo Pillitteri. Che importa che la cronaca, nerissima, della regione più ricca d’Italia metta in fila scene degne di Gomorra?
A Besnate, nei pressi di Varese, a luglio il capo dell’ufficio tecnico del Comune è stato accoltellato davanti al municipio e si è trascinato, ferito, fin dentro l’ufficio dell’anagrafe, lasciando una scia di sangue sulle scale. Una settimana prima, una bottiglia molotov aveva incendiato l’auto del dirigente dell’ufficio tecnico di un Comune vicino, Lonate Pozzolo. Negli anni scorsi, proprio tra Lonate e Ferno, paesoni sospesi tra boschi, superstrade e centri commerciali, sono state ammazzate quattro persone di origine calabrese. Giuseppe Russo, 28 anni, è stato freddato mentre stava giocando a videopoker in un bar: un killer con il casco in testa, appena sceso da una moto, gli ha scaricato addosso quattro colpi di pistola. Alfonso Muraro è stato invece crivellato di colpi mentre passeggiava nella via principale del suo paese affollata di gente. Francesco Muraro, suo parente, un paio d’anni prima era stato ucciso e poi bruciato insieme alla sua auto.
L’ultimo cadavere è stato trovato la mattina di sabato 27 settembre in un prato di San Giorgio su Legnano, a nordovest di Milano: Cataldo Aloisio, 34 anni, aveva un foro di pistola che dalla bocca arrivava alla nuca. A 200 metri dal cadavere, la nebbiolina di primo autunno lasciava intravedere il cimitero del paese, in cui riposa finalmente in pace, benché con la faccia spappolata, Carmelo Novella, che il 15 luglio scorso era stato ammazzato in un bar di San Vittore Olona con tre colpi di pistola in pieno viso.
Milano, Lombardia, Nord Italia. È solo cronaca nera? No, Gomorra è già qua. Ma i politici, gli imprenditori, la business community, gli intellettuali, i cittadini non se ne sono ancora accorti.
LO "STUDIO CASTIGLIONI" - Una storia lunga un secolo
LO "STUDIO CASTIGLIONI" - Una storia lunga un secolo
di Carlo Livio Castiglioni
Risulta molto difficile far partecipi altri degli eventi che banalmente ti sono accaduti attorno, a volte senza poterli comprendere nella loro immediata complessità; solo a consuntivo, dopo anni, quasi una intera vita, ti rendi conto della loro importanza, del fatto che pur nella loro semplicità quotidiana hanno però segnato un epoca. Oggi, anno 2007, mi accorgo che lo studio di mio padre non rappresenta solo un momento della sua vita, ma è un sogno che si è realizzato e si è evoluto nel tempo, in un tempo lunghissimo, oltre un secolo, con la partecipazione delle fantasie, dell’intelligenza e delle volontà di quanti nella nostra famiglia hanno contribuito non solo alla storia del design, ma anche alla vita di questa città, Milano.