In Svizzera testamento biologico è legge. La Chiesa non si oppone
In Svizzera il testamento biologico diventa legge. E la Chiesa non si oppone
Un secolo fa in Svizzera era consentito aiutare chi voleva suicidarsi per motivi di onore. Un secolo dopo, discutere sul diritto alla vita e alla propria morte, non scandalizza più nessuno. E’ una consuetudine. E’ diventata una legge che all’articolo 370 del codice civile appena riformato, stabilisce: «Chi è capace di discernimento, può designare i provvedimenti medici ai quali accetta o rifiuta di essere sottoposto nel caso in cui divenga incapace di discernimento». In Italia, se ci fosse, si chiamerebbe testamento biologico. In Svizzera lo hanno voluto chiamare direttive anticipate e non fa la differenza. Olivier Guillod, docente di Diritto privato all’università di Neuchatel ed esperto della Commissione bioetica nazionale che ha elaborato il testo, dice che alla base di questa riforma del codice c’è un principio di autodeterminazione: «In alcuni Cantoni come nel Vallese questa legge c’è dal ‘95.
Adesso è un dispositivo che vale per tutta la Confederazione. Il medico è vincolato alle richieste del paziente, fatta salva l’obiezione di coscienza». La legge entrerà in vigore il primo gennaio 2012 perché tutti i Cantoni devono attrezzarsi. In questi tre anni la riforma ha ugualmente effetto, nel caso di un contenzioso si va davanti a un giudice. I tre mesi di tempo per chiedere un referendum abrogativo sono appena scaduti senza che qualcuno raccogliesse le 50 mila firme necessarie per bloccare la riforma. Non le ha raccolte chi teme che questa sia una strada per fare diventare la Svizzera come l’Olanda, dove l’eutanasia è autorizzata. Non chi ha paura che la Svizzera, dove aiutare un suicida non è reato se lo si fa per motivi compassionevoli, diventi la patria della buona morte. Non la Chiesa che in ogni parte del mondo si batte per la sacralità della vita.
Il teologo protestante Frank Mathwig sembra un laico, tanto difende i principi religiosi quanto accetta il dialogo sul diritto all’autodeterminazione: «Le norme morali non possono essere estranee alle situazioni concrete. Si tratta di tollerare le situazioni estreme». I giuristi della Commissione bioetica svizzera dicono che nel loro Paese casi come quelli di Eluana Englaro, Piergiorgio Welby e Terri Schiavo non sarebbero stati nemmeno casi. Secondo il settimanale elvetico Hebdo oltre l’80% degli svizzeri condividono la scelta del legislatore sulle direttive anticipate ma solo il 10% le ha già scritte. Un numero comunque alto in un Paese dove 3000 persone si uccidono ogni anno, su una popolazione di 7 milioni di abitanti. Di questi 3000, quasi 300 sono suicidi assistiti. Di questi 300, quasi 50 vengono da oltre confine. Eppure anche se a Neuchatel 150 persone al giorno visitano la mostra assai esplicita sulle cure palliative organizzate dalla Fondazione Chrysalide - «Se un giorno io muoio», il titolo; la foto di due piedi in avanti, il manifesto - qualche paura ad una eccessiva consuetudine alla morte rimane.
Centri come Exit e Dignitas che assistono i suicidi potrebbero essere sottoposti a maggiori controlli legislativi. Nel cantone di Vaud con capitale Losanna, Exit contrattacca e promuove una raccolta di firme per togliere i finanziamenti pubblici a quegli hospice che non prevedono il suicidio assistito. Alberto Bondolfi della Commissione nazionale di etica per la revisione dei diritti di tutela, racconta che si stanno studiando progetti per regolamentare in modo rigido il suicidio assistito ma che al di là della legge ogni caso sarà un caso a sè: «Nessun medico ad esempio saprà dire se le volontà anticipate da un malato di alzheimer sono autentiche o indotte dalla malattia». Malgrado qualche dubbio che pure serpeggia in chi ha discusso per dieci anni questa riforma del codice, c’è chi come Suzanne Brauer della Commissione nazionale etica per la medicina difende prima di tutto i principi di base: «Dietro a questa riforma del codice c’è un principio fondamentale che allarga l’autonomia dei pazienti. E’ uno strumento per razionalizzare la volontà di ognuno. Il rapporto tra medico e paziente diventa un rapporto mandatario. Una cosa impensabile solo trenta anni fa». Una cosa che alla fine magari poco importa a una qualunque Griselde R., accompagnata ad una dolce morte con le cure palliative della fondazione Chrysalide, di cui non sappiamo nulla per la sua privacy, se non le ultime parole di una poesia così delicata da fermare il cuore: «Scivola mia piccola morfina, come un bianco e dolce ermellino».
(21 maggio 2009)
Sostengo Vittorio Agnoletto e il GUE in Europa
Voto Vittorio Agnoletto. Ho aderito all'appello in sostegno alla sua candidatura e alla sua elezione. Convergo chiaramente su un'esigenza: rilanciare un'idea altra di Europa. Parlare di Europa oggi significa parlare di mercati, di libero commercio, di libere transizioni finanziarie in un contesto di organizzazione istituzionale indebolita, che vede un Parlamento privo di poteri, un'assenza totale dell'elementare struttura grammaticale di ogni stato democratico, ossia il rapporto di fiducia politica tra parlamenti e governi. Esiste un'Europa che presenta una diminuzione forte dei valori sociali e di giustizia, di eguaglianza e di tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, che ha presentato un testo di proposta di Carta Costituzionale che faceva del libero mercato il perno attorno al quale si istituiva tutto il complesso politico e culturale dell'Europa delle future generazioni. Oggi occorre rafforzare in Parlamento Europeo la presenza di uno schieramento, e con esso delle loro candidate e dei loro candidati alla funzione di europarlamentare, che fa della fiddusione, tutela e promozione dei valori di emancipazione sociale e ambientale la propria struttura costitutiva. Io penso che sia necessario fare quadrato su questo tema politico: l'Europa della cittadinanza non può prescindere da un'Europa sociale e che vede nella partecipazione collettiva e comune la propria forza strutturale. Vittorio Agnoletto da sempre si è attivato sulla promozione del movimento, dei movimenti, della difesa dei diritti ambientali, contro un ritorno assurdo e pericoloso al nucleare, della difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, come l'opposizione sicura e coerente contro la Bolkestain, la direttiva che vorrebbe estendere la condizione di precarietà già diffusa nell'ambito del mondo dei nuovi lavori, "nuovi" nella tipologia ma "vecchi" nei contenuti giuridici, per rivendicare i diritti di chi è stato vittima dell'amianto in strutture industriali, seguendone il processo. Vittorio Agnoletto ha speso la propria determinata azione per promuovere i diritti civili e umanitari, le attività di cooperazione sociale e di promozione dei diritti di autodeterminazione dei popoli e delle minoranze oppresse e represse, la tutela e l'attenzione massima ai diritti dei migranti. Ma occorre proseguire in questo percorso, sostenendo Agnoletto e Rifondazione, che unitariamente si stabilirà nel GUE in Europa, che possa andare verso a un'affermazione di un'Europa attenta ai diritti civili e laici, sociali e culturali, e che possa diventare argine determinato e chiaro contro derive reazionarie e pericolosamente populistiche presenti in diversi contesti statali europei, tra cui anche il nsotro stato, sul tema dell'informazione, della separazione tra i poteri istituzionali e della separazione tra interessi privati e pubblici.
Alessandro Rizzo
Candidato al Consiglio Provinciale
Lista Un'Altra Provincia - Gruppo LA SINISTRA
Consiglio di Zona 4 Milano
23° FESTIVAL MIX MILANO
DI CINEMA GAYLESBICO E QUEER CULTURE
4 // 11 giugno 2009
Teatro Strehler Largo Greppi 1 Milano
PROGRAMMA
Giovedi 4 giugno
19.00 – 20.00 Cocktail d’inaugurazione
Film di apertura - Opening Film:
21.00 The Way I See Things
Brian Pera, USA 2008, 87’
Per anticipazioni e schede informative sui film e sulla schedule dei DJ set:
http://www.cinemagaylesbico.com/
http://www.musiconthesteps.com
Facebook group: FESTIVAL MIX MILANO
http://www.facebook.com/group.php?gid=81469351021
Al fianco della Federazione Medici contro pacchetto sicurezza
La Federazione Nazionale dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri hanno deliberato in Consiglio un documento contro il razziale pacchetto sicurezza varato dal governo. I medici secondo il pacchetto sicurezza devono essere tenuti obbligatoriamente a denunciare il paziente se clandestino e migrante. La Federazione dei Medici ha dichiarato, invece, che tale elemento sarà fortemente ostacolato nella sua applicazione e osservanza facendo appello alla Deontologia professionale che prevede il diritto alla salute universale, alle cure mediche da fornire a qualasiasi essere umano e alla diffusione della scienza e della ricerca nella prevenzione di una pandemia che deriverebbe dal non intervento su malattie e patologie contagiose. A fianco della Federazione contro una legge infame e razziale, come sottolineato da Pirani.
Alessandro Rizzo
Candidato al Consiglio Provinciale
Un'Altra provincia - Massimo Gatti Presidente
www.facebook.com ---> Io voto Alessandro Rizzo alla Provincia
La digos rimuove manifesti in due scuole: Comune ne risponda
Intervista ad Alberto Ciullini, rappresentante dell'Assemblea dei Gentiroi delle Scuole del milanese, su Il Manifesto di oggi. E' inquietante un fatto, di cui occorre diffondere la notizia, avvenuto venerdì 22 maggio, dell'ingresso di due agenti della digos nelle scuole primarie di Viale Puglie e Pezzani di Via Martinengo a Milano e la richiesta di rimozione di manifesti presenti sulla facciata in cui si denunciavano i poderosi tagli all'organico avutisi con la controriforma Tremonti/Gelmini. Di chi è la responsabilità di tale intrusione sicuritaria e repressiva contro il diritto universale e inviolabile di libertà di informazione e comunicazione? Il Comune di Milano e il Governo rispondano in merito ... occorre un'azione congiunta, partendo dalla mobilitazione di mercoledì alle ore 15 agli Uffici del Provvidetorato a Milano.
Alessandro Rizzo
Candidato al Consiglio Provinciale
Lista Un'Altra Provincia - Massimo Gatti Presidente
Ci Piacciamo!
In questi giorni Ci Piacciamo! è al centro delle polemiche pregiudiziali da parte del consigliere regionale ligure Nicola Abbundo.
http://www.arcigay.it/ci-piac
Pubblichiamo qui un estratto del comunicato stampa di ArciLesbica e della Casa Editrice Il Dito e La Luna sulla questione.
Sempre dal quotidiano Il Secolo XIX (20/5/09, p. 11) leggiamo che, secondo la denuncia di Nicola Abbundo, il volume “Ci piacciamo”, edito dalla casa editrice Il Dito e La luna “lancia al mondo dei fanciulli il più classico degli slogan edonistici, declinato non solo in senso apertamente carnale ed antiplatonico, ma anche omosessuale e nemmeno troppo larvatamente pedofilo”.
Il volume “Ci piacciamo” è stato al centro di una giornata in difesa di ogni amore (“Ci piacciamo day” - 15 dicembre 2007) che ha visto centinaia di banchetti nelle vie centrali delle città di tutta Italia, giornata promossa da Il Dito e La Luna, ArciLesbica, Arcigay, Agedo e Famiglie Arcobaleno: solo quel giorno sono state vendute più di 3.000 copie! Abbiamo ricevuto apprezzamenti e complimenti da chiunque: dalla stampa, dalle famiglie occupate nello shopping prenatalizio, da giovani e anziani, da genitori e da figli... da chiunque!
Italian conference on Aids and retrovirus 2009
Arcigay a ICAR 2009
ICAR è frutto di quasi un anno di lavoro e trattative condotte con SIMIT (Società italiana di malattie infettive) e che hanno visto Arcigay protagonista accanto a LILA, Anlaids, Nadir.
momento di grande visibilità e significato per l'immagine ed il ruolo sostanziale di
Arcigay.
Responsabile nazionale Salute Arcigay
salute@arcigay.it
MAFIA a Milano e dintorni
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
candidata al collegio 12 Milano Lambrate - Forlanini
lista civica "un'ALTRA PROVINCIA" Massimo Gatti Presidente