On line la prima ricerca nazionale sul bullismo omofobico
www.scuolearcobaleno.eu
fonte: www.arcigay.it
Area giochi attrezzata di via Mazzolari – via Barona=degrado
In allegato l'articolo di Marianna Vazzana apparso su Cronaca Qui del 7 luglio, che fotografa il degrado, l'incuria, i vandalismi e lo spaccio sull'area verde di via Mazzolari angolo via Barona.
Baschi azzurri con il cuore nero: ecco chi c'è dietro i Blue Bere
Si usa il termine "volontari" con riferimento ai Blue Berets.
Incominciamo a dire che i Blue Berets saranno volontari... ma l'associzione si intasca 220.000 euro (mezzo miliardo delle vecchie lire!) di soldi pubblici!!! COMPLIMENTI!!! e meno male che non è a scopo di lucro!!!
Io ho fatto per anni volontariato... ma le associazioni non si sono mai intascate così tanti soldi pubblici!!!
Aggiungo qualche ulteriore considerazione.
Durante una recente assemblea cittadina in zona 4 il vice sindaco De Corato si è rifiutato di dare risposte ai cittadini sulla mancanza di luoghi di socialità, per giovani e per anziani, di eventi zonali che possano diffondere quello spirito di comunità che è il miglior antidoto contro la solitudine, l’emarginazione e la trasformazione della periferia come quartiere dormitorio, senza spazi e luoghi per il tempo libero delle famiglie e dei ragazzi.
In compenso De Corato ha presentato il BLUE BERET seduto al suo fianco come il rimedio contro i mali dell’insicurezza: una ronda di Blue Berets avrebbe a breve percorso le vie Salomone, Mecenate e dintorni e tutti si sarebbe sentiti rassicurati.
Personalmente ritengo che l’ordine pubblico sia e debba rimanere appannaggio delle Forze dell’ordine, alle quali non vanno ridotte le risorse, ma al contrario vanno potenziate per avere delle Forze dell’ordine all’altezza dei loro compiti. Agli enti locali spetta, invece, fare prevenzione mediante investimenti sul territorio, dato che la “sicurezza” è l’ultimo anello di una lunga catena e pochi soggetti si preoccupano degli anelli che stanno prima per prevenire i disagi e le reazioni di rifiuto ed emarginazione: la scuola, i centri socio-educativi, i centri psico-sociali, i luoghi di aggregazione e di socialità, per non rischiare di intervenire quando i “buoi sono scappati dalla stalla”.
Il Comune sta da anni venendo meno a questi suoi obblighi e rincorre i buoi o meglio, fa finta di rincorrerli! La vera criminalità rimane “sconosciuta” a nostri politici di centro destra, dato che –nonostante le evidenze di infiltrazioni malavitose in molte attività imprenditoriali- continua a negare la necessità di una presa di coscienza politica del fenomeno; infatti, la commissione antimafie, fortemente voluta dalle opposizioni, è stata sciolta!
In città cosa è rimasto?!? E’ rimasto l’impegno del vice sindaco De Corato a tenere in palmo di mano i “suoi” Blue Berets come unica soluzione a tutti i mali delle periferie.
Ma chi sono questi Blue Berets? Ecco un articolo molto illuminante, pubblicato si repubblica online.
Un'altra conferma della pericolosità di queste ronde. Che siano nere o verdi poco cambia...il lupo (o la lupa romana?) perde il pelo ma non il vizio!
Pare che il servizio, che ci costa ben 220.000 euro (mezzo miliardo delle vecchie lire!), sia stato sospeso……
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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di Franco Vanni
http://locali.data.kataweb.it
L'uomo che guida le ronde regolari, che il vicesindaco Riccardo De Corato definisce «un contributo importante per la sicurezza delle fasce più deboli e indifese», appartiene a un movimento politico che per simboli ha l'aquila imperiale e il sole nero, stemma del misticismo nazista. E Scavo non è solo. Altro ex iscritto al Msi passato anche per i Blue Berets è Riccardo Sindoca, accusato nel 2005 dalla procura di Genova del tentativo di costituire un servizio segreto parallelo. Sul banco degli imputati c'era anche Saya, fondatore del partito. L'inchiesta è ancora aperta. Sulla tessera di iscrizione ai berretti blu, del 3 marzo 2004, Sindoca è registrato con il grado di "Colonnello".
A provare invece l'appartenenza di Scavo al Msi, oltre a tessera e modulo di adesione, c'è la conferma di Maria Antonietta Cannizzaro, presidente del partito: «È un nostro dirigente nazionale - dice - non partecipa più alla vita del movimento, ma non avendo restituito la tessera resta in carica fino al 2013».
(04 luglio 2009)
AREA EX CAVA GAREGNANO - OPERE DI BONIFICA
Allefo l'autorizzazione per opere di bonifica dell'area "EX CAVA GAREGNANO" di via Calchi Taeggi
Area giochi attrezzata di via Mazzolari – via Barona
Presentata il 2 luglio in Consiglio di Zona 6 la sotto riportata interrogazione.A.Valdameri
INTERROGAZIONE URGENTE
Essenze arboree ammalorate e/o morte in zona 6
Presentata il 2 luglio la sotto riportata interrogazione.A.valdameri
INTERROGAZIONE URGENTE
Affermiamoci a Catania per il Sicilia Pride
Il corteo del Sicilia Pride 2009, manifestazione regionale dell'orgoglio conclude un mese di appuntamenti sociali e culturali che hanno coinvolto tutte le città siciliane e la stagione 2009 dei Pride, dopo Torino, Napoli, Roma e il Pride nazionale di Genova. www.arcigay.it
La manifestazione si svolgerà a Catania sabato 4 luglio 2009: si radunerà alle ore 16.00 in piazza Cavour, per partire alle ore 17.00 e scorrere lungo l'asse di via Etnea; si giungerà infine, intorno alle ore 19:00, in piazza Università dove si terrà il comizio finale.Abbiamo vissuto insieme e proposto alla città numerosi Pride sino al 2008, manifestazioni tutte ad alto contenuto rivendicativo: dignità, laicità, matrimoni, diritti. Rivendicazioni avanzate alla classe dirigente italiana, a volte anche con qualche speranza di accoglimento sia pure parziale. Sino ad oggi abbiamo interloquito con un muro di gomma che ha sempre palesemente o subdolamente respinto qualunque istanza, anche quando in un ampio programma politico-elettorale si era fatta finalmente menzione di talune esigenze, puntualmente, poi, disattese in ossequio agli indirizzi forniti da oltre le mura leonine. Sino ad oggi abbiamo ricevuto, senza peraltro averla mai chiesta, solo una maggiore visibilità ma limitata all’aspetto scenico televisivo, una sorta cioè di esposizione mediatica pubblicitaria, falsamente libertaria, che, in buona sostanza, ci ha trattato come soggetti che divertono, sono simpatici, ma ai quali è negato ogni diritto.
Il 28 giugno 1969, infatti, la polizia che compiva l’ennesima irruzione omofoba nel celebre locale STONEWALL INN si trovava per la prima volta la reazione decisa degli avventori, in buona parte trans, guidati dalla mitica SYLVIA RIVERA la, quale con il lancio di una scarpa e una bottiglia, diede inizio alla rivolta dalla quale prese avvio il movimento omosessuale. Sicuramente il clima politico generale del 68 e, segnatamente per l’America, la tragedia del Vietnam influirono significativamente dando coraggio e consapevolezza ai protagonisti di Stonewall, ma la misura era anche già sufficientemente colma.
Ciò che noi rivendichiamo è già ben noto, come parimenti è ben noto che, in realtà, trattasi di istanze perfettamente in linea con i dettami costituzionali, con lo spirito stesso della democrazia, della civiltà. Ma nulla è mai cambiato ugualmente, nemmeno l’esempio di altri paesi è servito a nulla. La classe politica italiana è sorda e vive già da tempo la crisi dell’esser venuti meno proprio i valori ispiratori delle diverse parti, divenendo solo una parodia di personaggi in cerca
non di autori ma di potere e basta.
Da queste considerazioni nasce in noi la scelta di non rivolgerci più ai conducenti ma solo al nostro popolo e a chi ad esso si sente vicino. Non più, quindi, un Pride RIVENDICATIVO, bensì AFFERMATIVO.
Affermativo della nostra esistenza, della nostra dignità, delle nostre vite. NOI ESISTIAMO, CI SIAMO E SEMPRE CI SAREMO, piaccia o non piaccia, ci amiamo e ci ameremo e ci faremo anche amare. E questo non più tacitamente, non più nascosti ma visibilmente. Abbiamo solo un’arma: la VISIBILITA’ e la useremo sino in fondo, facendo appello a ciascuno di noi affinché esca dall’anonimato perché questo è proprio ciò che vogliono i nostri avversari: recingerci nelle cortine dell’anonimato, tirandoci fuori solo per esibizioni mediatiche che possano dare, comunque, una facile e comoda patente di liberalità. Grazie NO, niente elemosine, niente mance.
India: da oggi l'omosessualità non è più reato
Importantissima sentenza dell'Alta Corte di Nuova Dehli che stabilisce che considerare reato l'omosessualità è anticostituzionale. Adesso una legge difenderà gay e lesbiche da violenze e persecuzioni.
Questo è un giorno che passerà alla storia per la comunità lgbt indiana. L'Alta Corte di Delhi ha stabilito che i rapporti sessuali fra adulti consenzienti dello stesso sesso non devono essere più considerati come un crimine. La sentenza dovrà ora essere accolta in parlamento, dove dovrà essere recepita in una apposita legge. La decisione della Corte era stata sollecitata da fondazioni dei diritti di gay e lesbiche vittime di discriminazioni. Il giudice ha deciso che la sezione 377 del codice penale indiano, che risale al tempo del dominio britannico e che riguarda il cosiddetto "sesso contro natura", è viola i principi di uguaglianza sanciti dalla costituzione indiana perché discrimina gli omosessuali.
La corte ha però deciso che l'aspetto penale resta per i rapporti non consenzienti e per quelli non vaginali. Alla lettura della sentenza, secondo la televisione IBN Live, in aula ci sono stati manifestazioni di gioia estrema da parte degli attivisti per i diritti degli omosessuali. In base alla legge indiana il "sesso contro natura" è punibile con il carcere fino a 10 anni, e con l'ergastolo in casi più gravi. Gruppi di attivisti umanitari e organizzazioni non governative da anni lottano per l'abrogazione di questa legge, che accomuna i rapporti omosessuali a quelli con gli animali. Ma tutte le petizioni sono state rigettate dalle autorità indiane che, almeno finora, hanno sempre considerato i comportamenti omosessuali contrari alla morale indiana. Le associazioni che cercano di tutelare le ragioni dei gay portano una nuova importante argomentazione a sostegno della loro tesi: la lotta all'Aids. In India ci sarebbero milioni di omosessuali a rischio Aids che, per paura del carcere, non denunciando la loro condizione e quindi non hanno accesso alle necessarie cure mediche. Nei giorni scorsi il governo aveva annunciato una revisione della legge, prima di fare dietrofront dopo le proteste di gruppi religiosi musulmani, che hanno definito l'omosessualità contraria alla legge islamica e alla morale. Secondo la nota agenzia di stampa internazionale Associated Press, la sentenza dell'alta corte varrebbe solo per il territorio di Nuova Dehli.
"Sono così eccitato che non sono stato ancora in grado di diffondere la notizia - ha dichiarato Anjali Goplan, presidente della Naz Foundation, un'organizzazio che si occupa di salute e sessualità e che aveva partecipato alla petizione per la decriminalizzazione dell'omosessualità -. Finalmente siamo entrati nel XXI secolo". Certo Non basterà una legge a cambiare la mentalità e la cultura di un intero popolo da secoli abituato a considerare i gay e le lesbiche come dei depravati, ma almeno dovrebbe proteggerli dai criminali e dalle persecuzioni della polizia. Ed è di certo un grandissimo passo avanti.
Il Comune di Torino chiede al Parlamento Giornata contro omofobia
Il Comune di Torino chiede al Parlamento l’introduzione di una ‘Giornata nazionale contro l’omofobia’
www.gaynews24.it
Una Giornata nazionale contro l’omofobia. La chiede una mozione approvata dal Consiglio comunale, a fronte del persistere delle discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali, che in alcuni Paesi sono legalmente perseguite per il loro orientamento sessuale.
Il documento approvato in aula sottolinea come resista anche in Italia un atteggiamento culturale che tende ad attribuire agli omosessuali etichette di perversione o addirittura di malattia, anche se già dal 17 maggio del 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo fine ad una lunga tradizione di omofobia medica, depennando l’omosessualità dall’elenco delle patologie mentali.
Le persone omosessuali, sono inoltre frequentemente oggetto di maltrattamenti, aggressioni e ricatti che non osano denunciare.
Coerentemente con le risoluzioni del Parlamento Europeo che vincolano gli Stati membri a garantire i diritti delle persone che vivono in Europa e che hanno proclamato il 17 maggio “Giornata Internazionale contro l’omofobia”, la Sala Rossa invita il Parlamento italiano a promuoverne il riconoscimento ufficiale e ad adoperarsi attivamente per una serena accettazione e valorizzazione delle diverse culture e mentalità.
Il documento, approvato all’unanimità con 29 voti favorevoli, è stato sottoscritto dal primo firmatario Francesco Salinas e altri nove consiglieri (Cerutti, Cugusi, Silvestrini, Grimaldi, Domenico Gallo, Bonino, Zanolini, Cassano e Ferrante).