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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Lunedì, 16 Novembre, 2009 - 13:59

Liceo Gandhi: il Comune contravviene alla sentenza del TAR

Non ci sono aggiornamenti politici in merito alla situazione del Liceo Civico serale Gandhi se non un'irruzione fatta dalla polizia in divisa antisommossa avvenuta nella serata di sabato per sgomberare definitivamente il presidio permanente di studenti e insegnanti che richiedono giustamente la possibilità di poter andare avanti nel proprio percorso educativo e formativo scolastico. E' stata quella del Comune di Milano l'unica risposta stile law and order: un'azione muscolare per eliminare chi si oppone all'assenza di un'ottemperanza da parte dell'amministrazione di una sentenza del TAR, emessa su ricorso degli studenti, che vincola l'assessorato a permettere che i corsi inizino nella scuola civica serale. L'Assessore Moioli si interessa dello stato di salute della struttura che, secondo lei, è stato messo a repentaglio e in pericolo dagli occupanti pacifici presenti giorno e notte in segno di mobilitazione nella propria scuola. La scuola non è di questi ultimi per l'assessore Moioli, che si ostina a considerare le direttive ministeriali sul numero sufficiente minimo per classe applicabili anche in questo ambito che è di competenza esclusivamente comunale e rientrante in un servizio sociale del Comune di Milano. L'altra sera un corteo spontaneo è sfilato per le vie del centro di studenti e insegnanti del Liceo Civico Gandhi e del PACLE, dove vige la stessa problematica riguardante la sospensione dell'avvio dell'anno scolastico. Ragazze e ragazzi meritevoli e capaci, nonchè desiderosi di accedere a un grado elevato di livello di studio e di formazione, non possono vedere compiuto il loro diritto allo studio perchè un'amministrazione si ostina nel volere debellare un servizio che è storicamente concepito come garante di una pari opportunità a prescindere dal reddito e dal censo. Non è tollerabile una siotuazione del genere: è annticostituzionale e, in più, vede il Comune inadempiente dal punto di vista giuridico e giudiziario, venendo meno a una sentenza di un organo giudicante. Occorre quanto prima sanare questa lacuna gravosa e onerosa che vede pesanti cascami sul futuro professionale di migliaia di ragazze e di ragazzi, oltre che sui posti di lavoro di centinaia di insegnanti e di amministratori. Il Comune adotta, come è evidente, due pesi e due misure in ambito educativo, e non solo: da una parte penalizza le strutture pubbliche che assicurano accesso alla formazione per i meritevoli e capaci a prescindere dal proprio censo sociale, dall'altra si erge paladino della parità scolastica monodirezionale, elargendo convenzioni e agevolazioni non indifferenti per istituti privati.

 

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo 

Consiglio di Zona 4 Milano

Lunedì, 16 Novembre, 2009 - 13:34

MERCOLEDI' LETTERARIO ARCI 50

Mercoledì 18 novembre

alle ore 20,30

Circolo Arci50

Via Benaco 1

Incontro con

Enzo Maria Napolillo

Remo contro

Remo vuole cominciare a vivere davvero, per non lasciarsi marcire in un ufficio di una Milano fredda e inospitale. Allora inizia a remare contro, rischiando tutto, fino a perdersi nella corrente.

Andrea Ferrari

Milano A. Brandelli

Milano A. Brandelli è un noir cittadino, inserito nel perpetuo moto della metropoli. Andrea Brandelli è un detective privato. Vive a Milano e ha con la sua città un rapporto al limite del morboso. La ama e non riesce a fare a meno di lei. Andrea Brandelli è astemio, non fuma e va a letto presto la sera. È sempre incazzato.

Ricordiamo Mercoledì 2 dicembre appuntamento con Francesco Gallone e Claudio Morandini

Lunedì, 16 Novembre, 2009 - 09:46

PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO

http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117

SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.

Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.

Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.

ROBERTO SAVIANO

Io ho firmato ora tocca a te 

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 Milano

Domenica, 15 Novembre, 2009 - 12:41

Acqua rifiuti pendolari crisi aziendali: i problemi esplodono

COMUNICATO STAMPA
 
Massimo Gatti (un’Altra Provincia-Prc-Pdci) incalza Podestà: “Acqua pubblica, rifiuti, pendolari, crisi aziendali: i problemi esplodono e il Presidente sta a guardare
 
Milano, 13 novembre 2009 . Nel corso del Consiglio provinciale di ieri pomeriggio, il capogruppo in Provincia di Milano per Lista civica un'Altra Provincia-Prc-Pdci, Massimo Gatti, ha dichiarato:
“Sono passati ormai cinque mesi dall’insediamento della nuova giunta ed ormai è chiaro: Podestà e i suoi Assessori non sono in grado di proporre delibere al Consiglio. Mentre i problemi del territorio, dalle crisi aziendali ai problemi dei pendolari del sud Milano esplodono, la Giunta e il suo Presidente stanno a guardare, senza prendere decisioni ed iniziative concrete a favore dei cittadini.
Siamo innanzi all’ennesima seduta in cui il Presidente Podestà, nonché “super Assessore” con diciannove deleghe (Ambiente, Cave, Bonifiche, Risorse naturali e idraulica, Energia, Rapporti istituzionali, Relazioni internazionali, Accordi di programma con Stato-regioni ed Enti locali, Tavolo Milano, Città metropolitana, Comunicazione, Società e Consorzi partecipati, Università, Ricerca scientifica e Innovazione, Poli di eccellenza, Lotta all'usura, Idroscalo, Rapporti con il Volontariato, Benessere animali)è assente.
E’ da ben settanta giorni che sto aspettando una risposta a due interrogazioni essenziali sulle quali sarebbe invece opportuno che l’Assessore all’Ambiente Podestà rispondesse subito.
Primo: cosa intende fare la Giunta in merito all’inceneritore di Mediglia? Abbiamo saputo che qualche settimana fa c’è stato un incontro tra Podestà e le amministrazioni locali di Mediglia e Tribiano. Perché il Presidente non ha ritenuto opportuno nemmeno informare i Comuni confinanti di Colturano, Pantigliate e Paullo? E forse una questione di colore politico? Sarebbe ora che Podestà incalzasse la Regione per chiudere questa questione definitivamente, con provvidenti amministrativi di bocciatura irreversibile del gassificatore/inceneritore di Mediglia e per evitare che si ripeto lo scempio della discarica di Inzago (tutti contrari ma poi regione Lombardia ha autorizzato).
La seconda mia interrogazione che giace da agosto nei cassetti del Presidente è quella che riguarda l’acqua pubblica e le società partecipate. Il Parlamento sta privatizzando l’acqua e il Presidente della più importante Provincia italiana cosa fa? Non si confronta con il Consiglio, non risponde alle interrogazioni e non promuove iniziative. E’ inaccettabile.
Con un interrogazione ho poi chiesto cosa la Provincia intende fare per dare una risposta ai pendolari del sud-est Milano che hanno lamentato pesanti disservizi nel trasporto pubblico.
Ultimo, ma non ultimo, sarebbe necessario che la fantomatica “Unità di crisi della” Provincia cominciasse ad affrontare le crisi aziendali nel suo insieme con un disegno generale e con una proposta a livello provinciale. E’ insufficiente, anche se doveroso, pensare di continuare ad esaminare caso per caso, senza, oltretutto, raggiungere molte realtà.
E’ ora che il Presidente e la sua Giunta si mettano seriamente al lavoro, non possiamo accettare che la nostra Provincia diventi il fanalino di coda delle Province italiane.
 
Federico Gamberini

Domenica, 15 Novembre, 2009 - 02:42

Il Liceo Gandhi deve essere difeso: solidarietà con i ragazzi

Solidarietà massima esprimo per le studentsse e gli studenti del Liceo Civico serale Gandhi di Milano. Oggi in Via Marsala le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nell'istituto per sgomberarlo dal presidio permanente delle ragazze e dei ragazzi in protesta con la volontà del Comune di non riaprire la scuola, nonostante una sentenza del TAR abbia dato ragione ai docenti e agli studenti per la ripresa delle lezioni e dei corsi, in sospensione da settembre. Per queste persone l'anno scolastico non è ancora iniziato e non si saprà quando inizierà. L'Assessorato all'Educazione del Comune di Milano ha risposto, finora, solamente con la determinazione di cancellare un istituto che era qualitativamente elevato, interessante e che garantiva a diverse ragazze e diversi ragazzi di poter accedere al diploma in caso di recupero degli anni scolastici, nelle ore serali, compatibilmente con la propria attività lavorativa diurna. Una ragazza aveva chiesto al sindaco Moratti il perchè non poteva continuare a studiare, mentre il primo cittadino di Milano era impegnato in un'esecuzione corale al MITO al Teatro Dal Verme. Il sindaco aveva risposto con un laconico rinvio della questione a un possibile incontro, che ancora non è stato indetto, con le studentesse e gli studenti del Liceo. La risposta concreta finora avanzata è quella di inviare le forze dell'ordine e sgomberare chi protesta per fare valere il proprio diritto costituzionale. L'Assessore Moioli risponde da tempo con un insostenbile rinvio della responsabilità a disposizioni ministeriali, ricordiamo che lei stessa era stata consulente privato del precedente ministro Moratti, secondo cui non si possono aprire sezioni con un numero inferiore di iscritti rispetto a quello dettato dalle normative. La scuola civica, assessore Moioli, è di competenza comunale e, pertanto, tale risposta non sussiste, addivenendo dell'assessorato la responsabilità del proseguimento delle attività all'interno dell'istituto. La verità consiste nel volere smantellare un istituto che ha garantito a molte e a molti di diplomarsi con buoni voti, con un'ottima preparazione, dato il corpo insegnante molto valido e molto qualificato, nonostante appartenessero a ceti sociali deboli, in quanto spesso figlie e figli di famiglie che non hanno potuto assicurare gli studi senza che i primi intraprendessero un lavoro e potessero concorrere alle spese scolastiche di iscrizione. A beneficiare di questa opportunità, per esempio, è l'ormai famoso primo ballerino della Scala, Roberto Bolle, spesso in scena alla prima serata di apertura della programmazione annuale, appuntamento molto caro al sindaco e alla dirigenza amministrativa e finanziaria di questa città.

Si vieta, pertanto, l'accesso a un titolo di studio e a gradi superiori di formazione a persone che non possono permettersi di sostenere i corsi negli istituti scolastici diurni, oppure nei tanto elogiati quanto costosi e inaccessibili istituti privati o convenzionati. Difendere un diritto universale è interesse di tutta la città, anche in vista dell'esigenza di tutelare un'istituzione che ha garantito un accesso ai saperi rimuovendo scriminanti di natura sociale e redditizia: l'eguaglianza delle opportunità, spesso, non è un presupposto primario nelle politiche sociali della presente amministrazione.

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Lista Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 Milano

 

Venerdì, 13 Novembre, 2009 - 23:17

In Zona 4 un altro episodio di omofobia: cosa fa il Comune di Milano?

L’omofobia è un’onda lunga dilagante e devastante da arginare con una ferma e convinta iniziativa politica. La zona 4 non è esente da questa violenza inaudita dovuta a un’intolleranza primitiva: Corso Lodi nella notte di sabato 24 ottobre è stato teatro di un’aggressione a danno di due ragazzi gay, all’uscita da un locale vicino. Quattro ignoti in una macchina si appostano vicino al passaggio dei due ragazzi e iniziano, una volta scesi dalla vettura, a insultarli. I due ragazzi vengono fisicamente attaccati tanto da arrecare loro ecchimosi ed ematomi su varie parti del corpo, nonchè danni agli occhi a uno dei due aggrediti. Ho esposto in Consiglio di Zona 4 le stesse domande da me tante volte rivolte all’amministrazione comunale circa misure che tendano a prevenire e reprimere simili fenomeni: da un reparto specifico della Polizia Locale sulla perseguibilità di reati omofobici, a uno sportello di assistenza giuridica e psicologica per le vittime, a provvedimenti diretti all’estensione dei diritti per le persone lgbt. Simili episodi si sono già verificati in zona: ricordiamo le scritte omofobiche apparse sulle saracinesche dei locali dell’Arcigay di Milano; ricordiamo l’aggressione avuta a danno del presidente dell’Arcigay di Milano, Paolo Ferigo. Il Comando della Polizia Locale di Zona era al corrente dell’episodio accaduto e, in caso affermativo, quali disposizioni ha previsto per prevenire simili atti violenti: un’ultima domanda è questa sorta spontanea nell’interrogazione che ho fatto nella seduta di giovedì 5 novembre.

Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Lista Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 Milano

Giovedì, 12 Novembre, 2009 - 15:32

ANM, CON RIFORMA PDL A VUOTO NUMERO ENORME PROCESSI (ANSA)

ANM, CON RIFORMA PDL A VUOTO NUMERO ENORME PROCESSI

(ANSA) - ROMA, 11 NOV - ‘Abbiamo espresso le nostre forti preoccupazioni - ha
detto Palamara - perchè l’ipotesi del processo breve che astrattamente è un’idea
condivisibile rischia in concreto di creare seri danni al processo penale’.
Senza interventi a monte, a cominciare dalla revisione delle circoscrizioni
giudiziarie e dalla depenalizzazione dei reati minori oltre che a iniziative per
destinare più risorse agli uffici giudiziari, ‘diventa impossibile concludere i
processi penali in sei anni’. Non solo dunque si farebbero finire nel nulla
processi in corso, ma il risultato sarebbe anche quello che la magistratura
‘verrebbe indicata come la responsabile del cattivo funzionamento della
giustizia’. ‘Oggi i processi purtroppo durano molto più di sei anni - ha insistito
Cascini - perchè i sistemi sono farraginosi e non ci sono mezzi e risorse.
Insomma nell’attuale realtà degradata della giustizia, il limite dei sei anni per i
processi, significherebbe accettare di far diventare inevitabilmente maggiore
l’alto numero di processi che già oggi si conclude con la prescrizione, che è
sempre una sconfitta per lo Stato’. In sostanza oggi ‘non ci sono le condizioni
normative e organizzative per garantire questi tempi per i processi. Per questo si
tratta di una scelta sbagliata’.
E c’è anche un ulteriore rischio: il pericolo che questa ferrea scadenza per i
processi penali induca gli uffici giudiziari a trasferire le risorse disponibili dal
settore civile, con il risultato di indebolire ulteriormente questo tipo di processi.
(ANSA).

Giovedì, 12 Novembre, 2009 - 14:29

Rom e Sinti: accampamenti sgomberi e politiche per l'integrazione


CIRCOLO MIX
di cultura sport e tempo libero
CIRCOLO ACLI LAMBRATE
FORUM della sinistra zona 3
Associazione ARIA civile

 ROM E SINTI
accampamenti sgomberi e politiche per l'integrazione
 incontro per conoscere, capire, sapere
con
 
Tommaso Vitale - dipartimento sociologia  Università Bicocca Milano
Valerio Pedroni - volontario Comunità dei Padri Somaschi
Stefano Pasta - volontario Comunità di Sant’Egidio

lunedì 16 novembre alle ore 21.00
presso il Circolo ACLI LAMBRATE via Conte Rosso 5
 
Giovedì, 12 Novembre, 2009 - 11:26

Cromosomi xx: quando l’arte emancipa le donne

In occasione della settimana contro la violenza sulle donne un pomeriggio dedicato all'arte al femminile con performance teatrali e un video concerto.
Introduce l'evento un incontro con Amnesty International.

Evento organizzato da Circolo Equinozio con il patrocinio di Regione Lombardia.
Un Evento con: Emanuele Scataglini, Barbara Rosenberg, Livio Boccioni, Simona Ferrara, Lucia Mulas Andrea Luzzi

 

Data:
sabato 28 novembre 2009
Ora:
16.15 - 19.15
Luogo:
Biblioteca Valvassori Peroni, via Valvassori Peroni 56

 

Mercoledì, 11 Novembre, 2009 - 21:27

Festeggiamo il Mandela Day, ricorrenza di libertà

11/11/2009 - Ufficio stampa Arcigay

 

L'assemblea generale dell'ONU ha varato oggi il Mandela Day: ogni 18 luglio, giorno del compleanno di Nelson Mandela, si celebrerà il fondamentale contributo dato alla lotta all’apartheid e alla realizzazione degli ideali di libertà dal 91enne leader sudafricano, premio Nobel per la pace.

Primo Presidente nero del Sudafrica, Mandela ha guidato la lotta contro il regime segregazionista e come presidente della Repubblica ha promosso la nuova Costituzione nel 1996, che tra l’altro, prima nazione al mondo, ha proibito esplicitamente la discriminazione dell'individuo a causa dell’orientamento sessuale.

La figura di Nelson Mandela è un esempio eccelso di lotta per i diritti umani e civili e la comunità lgbt guarda con gioia a questo riconoscimento universale che propone un modello di istituzione che garantisce a tutte le persone la lora libera espressione individuale.

Il Sudafrica è dal 2006 una delle 7 nazioni al mondo ad avere esteso il diritto al matrimonio anche alle coppie gay e lesbiche.

Negli ultimi anni Nelson Mandela si è impegnato anche nella lotta all’HIV e alle discriminazioni verso le persone sieropositive, dopo aver raccontato al mondo la tragedia del figlio morto di AIDS nel 2005.

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay

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