.: Eventi

« Marzo 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31

.: Ultimi 5 commenti


Nessun commento...

.: Il Blog di Roberto Jonghi Lavarini
Sabato, 4 Dicembre, 2010 - 10:09

Svizzera, il "sì" alle espulsioni pone a rischio i diritti umani

All'indomani del referendum di domenica 28 novembre, Amnesty International ha chiesto alle autorità svizzere, a livello federale e cantonale, di non procedere a espulsioni di cittadini stranieri condannati per determinati reati se questo potrà  comportare violazioni dei diritti umani.
 
Il  52,9 per cento dei votanti ha sostenuto la richiesta di modificare la Costituzione svizzera, in modo da consentire la "automatica" e immediata espulsione verso i paesi di origine di cittadini stranieri condannati per reati quali omicidio, stupro, rapina a mano armate, traffico di esseri umani, droga e frode sui contributi assistenziali.
 
Se introdotto, l'emendamento alla Costituzione significherebbe aver fatto prevalere iniziative xenofobe sul rispetto delle norme internazionali, prima tra tutte quella che vieta l'espulsione di una persona verso un paese dove potrebbe essere a rischio di tortura o di altre forme di persecuzione.  Rendendo "automatica" l'espulsione, l'emendamento alla Costituzione eliminerebbe anche ogni possibilità di appello contro un decreto di espulsione.

 

http://www.amnesty.it/svizzera-il-si-alle-espulsioni-pone-a-rischio-diritti-umani

Mercoledì, 1 Dicembre, 2010 - 17:33

Messaggio del Presidente Silvio Berlusconi

Messaggio indirizzato a Roberto Jonghi Lavarini
1 dicembre 2010
Caro Roberto,
noi siamo “Il Governo del fare”. Lo abbiamo dimostrato anche in queste ultime difficili settimane, lavorando per portare a compimento i cinque punti di programma sui quali abbiamo avuto la fiducia alla fine di settembre, conseguendo importanti successi in politica estera, intervenendo, tra mille difficoltà, per risolvere la nuova emergenza rifiuti di Napoli, approvando alla Camera la riforma dell’università.
Lasciamo agli altri le manovre e gli agguati di palazzo. Lasciamo agli altri le chiacchiere e le polemiche inutili. Noi continuiamo a lavorare e a cercare di comunicare ai cittadini le cose realizzate dal governo. Per questo oggi sono lieto di annunciare nuove iniziative volte a informare direttamente i nostri sostenitori e tutti coloro che vogliono sapere la verità.
1. E’ online la nuova, rinnovata, aggiornata e interattiva versione del sito www.governoberlusconi.it, per conoscere in tempo reale tutte le cose fatte dal governo e la relativa pagina su Facebook.
2. Da lunedì è disponibile il nuovo servizio per iPhone e iPad “Le news del Governo del fare”, scaricabile gratuitamente on line, per avere ogni giorno informazioni, commenti e notizie sull’attività di governo.
3. In Forzasilvio.it sono attive nuove possibilità di mobilitazione attraverso il passaparola via e-mail dei materiali che illustrano l’attività del governo.Sono in fase di completamento il libro che spiega le realizzazioni della prima metà della legislatura e un servizio di news per tutti i cellulari “intelligenti”.
Useremo tutte queste iniziative per comunicare sempre meglio quanto abbiamo fatto e continueremo a fare. Se il 14 dicembre non avremo una forte e consistente fiducia e ci sarà impedito di continuare a governare, useremo queste iniziative nella prossima campagna elettorale. Saranno un esempio della “moralità del fare” che è il marchio del nostro stare in politica e che consiste essenzialmente nel rispettare il programma e nel non tradire il mandato avuto dagli elettori.
Grazie per il sostegno, l’impegno e la vicinanza che tutti i sostenitori riuniti in www.forzasilvio.it mi stanno dando in queste settimane. È corroborante per me e di buon auspicio per le impegnative settimane che ci attendono.
SILVIO BERLUSCONI

Mercoledì, 1 Dicembre, 2010 - 16:14

rete e libertà

 

Care/i tutti,

 

vorrei usare l'occasione dell'incontro del 13 Dicembre al Teatro Franco Parenti per mettere a punto una proposta di Direttiva Europea per garantire un sistema minimo di assiomi affinché le potenzialità di Internet non possano essere precluse, per via normativa o tecnologica. Partecipazione informata, disintermediazione, condivisione, costituiscono alcune delle pratiche che hanno indicato le potenzialità di sviluppo della rete nella produzione di valore, sia nella qualificazione democratica dell'agire politico che nella qualità del vivere sociale e negli aspetti economici.

Noi sappiamo che questa natura di Internet non è scontata e che sono in atto reazioni non solo di natura omeostatica da parte di chi sente in discussione delle rendite di posizione ma, peggio, di chi vuole usare la rete per forme di controllo e definizione dei profili identitari, nonché per costringere la relazione disintermediata dentro processi/piattaforme relazionali pre-definiti.

La neutralità della Rete è in discussione, sia per ciò che riguarda l'accesso sia per quel che riguarda la profilazione della nostra identità, giustificata magari dalla difesa del copyright, attraverso la Deep Packet Inspection. Sono altrettanto evidenti le derive presenti nel walled garden di molti social network, piuttosto che i tentativi di diversi governi di reintrodurre forme gerarchiche di distribuzione e controllo dell'informazione nel nome dell'editoria. Questo mentre Report ci informa che Finmeccanica ha affidato la security dei dati relativi al settore dell'industria militare a società russe, israeliane e cinesi, alla faccia della sovranità nazionale e della trasparenza democratica.

Nell'ultimo decennio siamo riusciti più volte a reagire, sia a livello europeo contro i reiterati tentativi della Commissione di brevettare il software, sia sul piano locale limitando le sanzioni a seguito dell'equiparazione del peer to peer alla contraffazione che contribuendo a fermare la legge sulle intercettazioni attraverso la campagna Nobavaglio.it. Abbiamo anche avviato la proposta/processo per l'Internet Bill of Rights, ma oggi è urgente un'azione sulle regole e la regolamentazione per non pregiudicare Internet come spazio pubblico e i suoi netizen come impresa cognitiva collettiva che lo anima.

E' tempo di mettere in campo un'azione propositiva utilizzando la possibilità di iniziativa dei cittadini europei contenuta nel Trattato Costituzionale Europeo se vogliamo avere un'efficacia anche locale.

Ai primi di Dicembre, in coincidenza con il primo anniversario del Trattato, dovrebbe essere ufficializzato il regolamento che consente a un milione di cittadini europei una iniziativa propositiva.

Il testo sul quale raccogliere le sottoscrizioni dovrà essere approvato prima.

Per questo chiedo a tutti voi di segnalare gli elementi costitutivi da garantire attraverso una direttiva europea: si tratta di definire e condividere una proposta di sistema minimo di assiomi da sviluppare rapidamente in modalità wiki in dimensione aperta ed europea (almeno). Ne ho parlato ad un convegno europeo a Grenoble trovando significativi riscontri. Chi può venga a sviluppare il tema che crede insieme a noi il 13 dicembre, altrimenti mi invii la sua nota e la metterò in comune.

Intanto vi segnalo la bella e puntuale iniziativa promossa da Stefano Rodotà e da WIRED e lanciata all’IGF Italia, chiedendovi di sottoscrivere la petizione online http://internetcostituzione.it/

Articolo 21-bis della Costituzione

Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale.

 

a presto

 

Fiorello

 

 

                                                                        manifesto di ottobre

passione del presente, per una rinascita della res publica e per un nuovo impegno politico-culturale

rete e libertà
Milano, Teatro Franco Parenti - lunedì
13 dicembre 2010, ore 9.30-13.30
con fiorello cortiana e i firmatari del Manifesto di Ottobre

partecipano fra gli altri: luca barbareschi, umberto croppi, fiorella de cindio, giorgio de michelis, paolo gentiloni, fabio granata, roberto masiero, marco pancini, roberto polillo, stefano quintarelli, sergio scalpelli, rosario sica, claudio tancini, vincenzo vita

Accesso, condivisione, tracciabilità, privacy, partecipazione informata, beni comuni della conoscenza:  l’interattività digitale può essere intesa come la formalizzazione di una società orwellianamente controllata, totalitaristicamente panoptica, o come una straordinaria opportunità di partecipazione del sapere, di valorizzazione sociale, cognitiva, culturale e anche di nuovi profili di interesse economico. Ma in Italia questi temi che non trovano nella rappresentazione politica giuste parole e adeguate figure: latita un progetto politico e culturale per l’innovazione, sia sotto il profilo delle policies, che delle norme legislative e delle infrastrutture.

Urge disegnare insieme un indirizzo coerente ed efficace per la politica pubblica della rete e per la definizione delle libertà che la dimensione del digitale apre per i cittadini. Alla fine del 2010, anno che il Consiglio d’Europa fissò, con l’Agenda di Lisbona del 2000, come termine entro il quale divenire il continente più competitivo nella società della conoscenza, e dopo l’appuntamento italiano dell’IGF-Internet Governance Forum, il Manifesto di Ottobre promuove un confronto intorno ai nodi della rete e delle libertà.

 

Mercoledì, 1 Dicembre, 2010 - 09:46

La cultura e il debito pubblico

per  il FUS (il Fondo Unico per lo Spettacolo) nel 2011 spenderemo 262 milioni di euro. Ebbene, nel 2009 ogni 32 ore (un giorno più otto ore del giorno successivo) abbiamo speso  in interessi passivi sul debito pubblico una cifra uguale a tutto quello che metteremo a disposizione del Fondo Unico per lo Spettacolo per tutto l’anno 2011. 

Gli interessi passivi del 2009 sono stati 71 miliardi e 288 milioni. Diviso 365 fa più di 195 milioni al giorno. Al giorno! E molti dei signori che negli anni 80 hanno accumulato questo debito pubblico sono ancora lì, nel governo,  nel parlamento, e nei tg di tutti i giorni.

Giovedì, 25 Novembre, 2010 - 22:27

interrogazioni presentate in cdz 4 - 25 novembre 2010


Sabato, 20 Novembre, 2010 - 18:16

HUMOR: Malpaese

Malpaese.

Sabato, 20 Novembre, 2010 - 18:13

CHE FINE FA LA CASA DELLE CULTURE DEL MONDO

Dal notiziario ChiamaMilano del 19 novembre 2010.
Cari saluti a tutti/e
Antonella Fachin
--------------------------

CHE FINE FA LA CASA DELLE CULTURE DEL MONDO

Il 14 dicembre scade la convezione e la Provincia non ha proposto il rinnovo né indetto un nuovo bando

Ha aperto neanche 2 anni fa, nel gennaio 2009 quando è stata inaugurata in via Natta (Zona 8) in uno spazio di proprietà della Provincia di Milano, come primo centro interculturale sul territorio di Milano: è la Casa delle Culture del mondo. Uno spazio per incontri, dibattiti, corsi, conferenze, proiezioni e mostre dedicato alle culture dei migranti milanesi. Forse è più corretto dire “era” la Casa delle Culture del mondo.
In due anni di attività sono state moltissime le iniziative realizzate nello spazio, che comprende un’area espositiva, un piccolo auditorium, un centro di documentazione e studio con connessione wi-fi, e un caffè-bar dove incontrarsi e sperimentare i sapori del mondo.
Per farsene un’idea basta consultare l’archivio delle iniziative 2009 e 2010 sul sito dedicato all’interno del portale internet della Provincia di Milano.
Quello che non è dato sapere è cosa conterrà questo spazio a partire dal prossimo 14 dicembre, data in cui scadrà la convenzione con la Cooperativa “Farsi Prossimo – Centro Come” e l’Arci di Milano che in questo biennio hanno gestito lo spazio.
“Al momento non è chiaro se e come questa esperienza proseguirà, perché non è ancora stato indetto un nuovo bando e non si sa se l’Amministrazione provinciale intenda prorogare la gestione alle attuali associazioni” spiega Valter Molinaro, Consigliere di Zona 8, che ha presentato una mozione in CdZ per invitare la Provincia “a rinnovare la convenzione in essere o indire un nuovo bando di gestione affinchè tale positiva esperienza possa proseguire nel nostro territorio per i positivi risultati raggiunti e per le potenzialità che questo spazio ha saputo esprimere e rappresentare nella Provincia e nella città di Milano”.
Già lo scorso 30 settembre era stata presentata un’interrogazione urgente sugli stessi temi dal Consigliere provinciale Massimo Gatti.
A seguito di numerose email ricevute dai cittadini della zona e non, l’Assessore provinciale alla Cultura, Umberto Maerna, ha risposto: “La Provincia di Milano e l'Assessorato alla Cultura rilanceranno l’attività della Casa delle Culture del Mondo di via Natta, al fine di renderla ancor di più un reale polo attrattivo e dinamico di diffusione culturale, aperto al territorio, a gruppi culturali ed alle numerose associazioni rappresentative delle tante realtà presenti a Milano e in provincia. Realtà che in questi mesi hanno manifestato interesse per la struttura senza tuttavia aver avuto sinora la possibilità di accedervi”.
A parte la considerazione che l’attività della Casa delle Culture non ha bisogno di essere ri-lanciata, in quanto già funzionante in vari modi e forme, a parte che queste realtà che non hanno potuto accedere alla struttura non è specificato quali siano, non viene esplicitato dall’Assessore in che modo intende operare questo miglioramento della Casa delle Culture: non si fa cenno ad alcun bando né a nomi di associazioni che potrebbero gestire lo spazio. Restiamo a vedere cosa accadrà dopo il 14 dicembre. Intanto sulla pagina dedicata in facebook, gli organizzatori invitano all’ultima festa interculturale fissata per domenica 21 novembre.

Antiniska Pozzi

Venerdì, 19 Novembre, 2010 - 09:42

si prendono anche il 5 x 1000?

Non toccate il 5 per 1.000.
Le organizzazioni no-profit lanciano un appello al Parlamento



Al Parlamento Italiano

 

Al presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani

 

Negli scorsi giorni, gli organi di stampa hanno riportato la notizia che la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esaminato il testo della nuova "legge per la stabilità" di prossima discussione e approvazione in Parlamento, legge che limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al "5 x 1.000" per l'anno 2011. Questo significherebbe non rispettare la volontà dei cittadini che liberamente decideranno di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5 x 1.000 con la prossima dichiarazione dei redditi: solo 100 milioni, rispetto all'intero ammontare del 5 x 1.000, verranno infatti distribuiti alle associazioni, mentre il resto verrà trattenuto dallo Stato.

 

Si tratterebbe, se la notizia fosse confermata e tale tetto fosse effettivamente approvato, di una riduzione del 75% rispetto all'importo destinato nell'anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto al totale dei fondi raccolti). Tale ulteriore taglio si aggiunge a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che si occupano di aiuti ai paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria.

 

Questi tagli si ripercuotono significativamente sull'operatività delle organizzazioni del terzo settore, che hanno dimostrato, negli ultimi anni in modo ancora più evidente, una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all'estero e dunque motivo di orgoglio per il nostro Paese. Tali organizzazioni, non diversamente da altre realtà sociali ed economiche, basano la loro attività sulla programmazione finanziaria degli impegni attuali e futuri per rendere sostenibile il proprio agire nei diversi settori di riferimento.

 

Non è la prima volta, purtroppo, che si interviene, con tetti massimi di impegno, per limitare l'operatività del "5 x 1.000”, uno strumento che, come poche altre misure di natura fiscale, ha dimostrato di riscuotere un gradimento molto alto dei cittadini italiani sin dalla sua prima applicazione.

 

Tagliare i fondi a disposizione del "5 x 1.000" significherebbe quindi limitare drasticamente la libertà dei cittadini di decidere come destinare la propria quota dell'imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo settore.

 

Per queste ragioni chiediamo al Parlamento Italiano di intervenire per eliminare, nel testo della "legge per la stabilità" di prossima discussione, il tetto di 100 milioni di euro da destinare al "5 x 1.000" per l'anno 2011, ripristinando quanto meno l'importo dei fondi previsti nell'anno 2010.

 

Primi firmatari: Emergency, Libera, Gruppo Abele, Greenpeace, Coordinamento Italiano Network Internazionali (ActionAid, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS, World Vision e WWF), Medici Senza Frontiere, Amnesty International - Sezione Italiana, Mani Tese, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione Provinciale di Milano, UNICEF Italia, Comunità Nuova, Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, Centro Nazionale per il Volontariato, Albero della vita, Volontariato Oggi, Bambini Onlus, UILDM Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Fondazione Serena Onlus, Intervita Onlus, Fratelli dell’Uomo, Fondazione Roberto Franceschi Onlus, Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, Associazione Italiana Parkinsoniani, FIAGOP Onlus, Associazione Dianova Onlus, Associazione Risveglio Onlus, Lav, Parada Italia, Fondazione Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Ivo de Carneri Onlus, Global Humanitaria Italia Onlus, ACRA, Seacoop Società Cooperativa Sociale Onlus, FIAB Onlus Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Più Vita Onlus, CAF Onlus, Associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi, CCS Italia, La Quercia Millenaria Onlus, Fund-raising.it, Scuole di Fund Raising di Roma, Insieme nelle Terre di Mezzo Onlus, Ai. Bi. Associazione Amici dei Bambini.

 

Giovedì, 18 Novembre, 2010 - 18:47

Gli studenti ieri hanno manifestato per noi tutte e tutti

Non sono populista e non uso frasi di circostanza. Non è nella mia natura. Non è un'exscusatio non petita per una accusatio manifesta, ma il titolo di questo intervento riprende quello che io ritengo essere importante affermare. Sono convinto che ieri i ragazzi, erano molti, sono molti, che hanno manifestato in diverse piazze delle città italiane e anche di Milano, hanno rivendicato diritti di cittadinanza vilipesi, offesi e lesi da un governo distratto sulle questioni che riguardano il Paese per dare priorità ad altri tipi di interventi assicuranti impunità e non perseguibilità assoluta a pochi eletti, o meglio all'eletto per antonomasia. Questo governo non solo è responsabile di un'aberrazione istituzionale che si perpetra da diversi anni a questa parte e che dovrebbe fare definire la repubblica degli individualismi e della sovversione ciò che si definisce erroneamente seconda repubblica. Questo non è solo responsabile di misure economiche e sociali che aumentano tasse e imposizioni per i ceti già precari assicurando con condoni fiscali vari gli interessi di evasori già affermati. Questo governo nello spirito dei tagli indistinti ai diversi capitoli di spesa pubblica che spesso è spesa sociale ha fatto, invece, delle scelte politiche deliranti e pericolose per il mantenimento di una scuola pubblica di qualità e accessibile a tutte e tutti. Mi riferisco ai tagli perpetrati alla spesa per la ricerca universitaria, all'investimento per la manutenzione delle strutture scolastiche, al diritto allo sudio, salvando gli istituti privati e i centri di ricerca privati. E' paradossale signora Gelmini questa ipotesi nel momento in cui risulta essere già difficile e allarmante la condizione in cui versa l'educazione e l'istruzione in Italia. Abbiamo insegnanti di sostegno per disabili ridotti e ridimensionati, abbiamo scuole che vedono ragazzi fare lezione nelle palestre perchè le aulee non riescono più a contenere un numero elevato di alunni, abbiamo un ridimensionamento e una precarizzazione del corpo docente, abbiamo genitori che vanno ad acquistare i gessetti in cartoleria e fanno portare ai bambini la carta igienica da casa, abbiamo persone escluse dal diritto allo studio e in difficoltà a comprare i libri di testo, abbiamo poca trasparenza nella gestione di alcuni istituti universitari, ricercatori che vivono di stipendi bassi e non promossi in base ai meriti, abbiamo l'eliminazione di ore fondamentali nei curricula didattici presenti nei licei. E non parliamo degli istituti professionali spesso mancanti di laboratori. Chi paga la crisi signora Gelmini? La pagano coloro che hanno portato la situazione economica a questo stadio esapserato ed esasperante oppure la pagano i ragazzi rendendo, così, precario il proprio futuro, cancellando le opportunità e le occasioni che possono derivare da scelte possibili e libere sulla propria professione, sul ruolo di cittadini e dirigenti di una società prossima? E lei considera questa persone penalizzate, ognuno nasce con un debito alle proprie spalle che dovrà pagare durante la vita, mentre altri speculatori potranno godere incontrastati delle proprie regalie, delle regalie che provengono dall'irresponsabilità di un governo patetico quanto mai nocivo per l'Italia, come anacronistiche negli slogan e nelle frasi che esprimono? E' anacronistica, signora Gelmini, invece una politica che sacrifica il principio di accesso libero e democratico ai saperi, alla consocenza, e che protegge privilegi economici e sociali tali da rendere il futuro di una scuola della repubblica, laica e inclusiva assolutamente privo di prospettive. Ma di quali riforme parla quando dice che le riforme dovrebbero essere comprese se non tagli incomprensibili e indistinti al capitolo riguardante l'investimento nella formazione e nell'educazione scolastica. La sua riforma oltre a essere delirante e insostenibile sia culturalmente sia economciamente prevede solamente riduzioni e forbiciate senza senso e operate senza criterio. Ci sono sprechi, ne sono convinto: ma gli sprechi derivano anche dal scegliere, come lei ha fatto in totale sintonia con la poltiica disasatroso del presente governo, di dare soldi alle scuole private a discapito di quelle pubbliche. E' anacronistico proporre poltiiche che alimentano conflitto sociale, che esaspera il conflitto e la divisione tra "classi" sociali: perchè queste sono le conseguenze della sua politica inamovibile e destabilizzante in campo scolastico, universitario ed educativo. Rimango allibito dalla miopia che lei ha opportunatamente palesato, come è sua prassi da copione di ministro, quando ha liquidato la manifestazione di ieri come una mobilitazione di anacronistici ideologici, senza pensare che è lei la causa di un malessere diffuso nella scuola della precarietà. Questa situazione porterà a un Paese fallimentare e privo di prospettive, se si sacrifica l'impegno che solo le istituzioni devono saper esibire nella promozione delle giovani generazioni che sono la linfa vitale e rinnovante di una comunità dinamica. Altra nefandezza concerne la volontà del suo collega, col suo beneplacito, di istituire fondi per promuovere stage nell'esercito: ma mi sa dire qual'è la cultura della pace e della tolleranza che deriva da un simile e inutile dispendio di risorse economiche, questo sì è spreco vergognoso, se si invita i ragazzi ad adottare la patriottarda e nazionalistica visione e logica del moschetto? Una scuola laica e repubblicana deve sapere dare ai ragazzi la formazione civica funzionale a considerare il dialogo umano unica fonte e unica modalità per risolvere le controversie tra popoli, persone, abbracciando ipotesi interculturali di tolleranza e di eguaglianza tra esseri umani. Lo diceva il noto e non estremista Capitini che di cultura della nonviolenza come unica formula di difesa del destino dell'umanità e della sua preservazione e promozione. Ieri i ragazzi hanno manifestato per noi, per me, per coloro che ritengono opportuno denunciare l'irresposnabilità di un governo privo di prospettive dall'inquietante politica. Hanno manifestato anche per coloro, sono molti, che si trovano sui banchi di scuola nelle nostre classi ma che non hanno diritti e opportunità in quanto figli di migranti senza cittadinanza: ma quale dignità avrà questo Paese se proseguirà in una politica, la sua signora Gelimini e quella di tutta la sua compagine governativa, che si basa sull'esclusione e sulla negazione della dignità umana? Forse da ieri, dalle migliaia di paizze colorate da ragazzi radiosi, vitali, solari manifestanti qualcosa si potrà cambiare in questa post modernità della disillusione e dell'egoismo.

Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano

Giovedì, 18 Novembre, 2010 - 12:15

DESTRA-PDL: incontro politico-conviviale a Milano

Il Comandante Cav. Antonio De Simone
Presidente del Circolo PDL Gabriele D’Annunzio

e Cofondatore del Movimento Destrafuturo

 
 
Vi invita all’incontro politico-conviviale di Natale
 
che si terrà a Cusago (Mi)
sabato 11 dicembre - ore 19.30
 
 
Interverrà il vice Coordinatore Regionale
del Popolo della Libertà della Lombardia
On. Massimo Corsaro
 
 
Parteciperanno importanti esponenti politici del PDL, fra i quali:
Giovanni De Nicola (Assessore Provinciale ai Trasporti), Stefano Di Martino (vice Presidente del Consiglio Comunale di Milano), On.Carlo Fidanza (Eurodeputato), On.Paola Frassinetti (Deputato), Umberto Maerna (Assessore alla Cultura e vice Presidente della Provincia di Milano), Emanuele Villantieri (Portavoce dei Circoli del Buon Governo) ed i promotori di Destrafuturo (Carlo Brignolo Gorla, Roberto Jonghi Lavarini, Flavio Nucci, Michele Puccinelli e Dario Vermi).
 
 
È stato invitato anche il Ministro della Difesa
e Coordinatore Nazionale del PDL
On. Ignazio La Russa
 
La prenotazione è obbligatoria ed il pagamento della quota (35,00 €) è anticipato.
Informazioni e prenotazioni: Tel. 02.66220584 – Fax 02.66280176

...
34 35 36 37 38 39 40 41 42
...
RSS feed