Per una Cultura dell'Incontro
Renzo Casali
Per una Cultura dell'Incontro
Sono convinto che la cultura sia essenziale per affrontare la grande questione dell'integrazione. Milano è un vero e proprio laboratorio multietnico. In questo senso la condivisione di spazi comuni, anche per la realizzazione di progetti comuni nell'ambito culturale, possono costituire la chiave giusta. Conoscersi, creare rapporti, scambiare esperienze.
Io metto a disposizione 37 anni di esperienza con la Comuna Baires, da sempre, una realtà multietnica: una fabbrica di Beni Immateriali.
Renzo Casali
I giovani
Penso che i giovani debbano partecipare maggiormente alla vita poilitica. Non solo guardando la televisione e ascoltando i discorsi a volte un pò "demagogici" dei politici, ma addentrandosi nelle problematiche concrete e pratiche della vita di tutti i giorni della propria città.
Ritiro Immediato delle Truppe Italiane in Iraq
DOLORE E CORDOGLIO PER LE VITTIME DI OGGI E PER TUTTI I MORTI IN IRAQ
RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ITALIANE SOSTEGNO AL POPOLO IRACHENO
Questa mattina un attentato a Nassirya ha provocato la morte di 3 militari italiani e un rumeno.
Ancora come nel novembre del 2003 soldati italiani sono vittime della guerra in Iraq: quella guerra voluta dal presidente statunitense in violazione del diritto internazionale e trasformatasi nell’occupazione militare a cui partecipano le truppe italiane di stanza a Nassirya, per volontà del governo Berlusconi, contro l’opinione pubblica italiana, che più volte ha manifestato contro la guerra e la partecipazione italiana ad essa.
Una guerra che non solo non ha portato “pace e democrazia” in Iraq (ma violazione dei diritti umani, torture, morti) ma ha favorito la crescita della violenza e dei terrorismi, di cui sono vittime decine di donne e uomini ogni giorno.
“Oggi non è il momento delle divisioni”, si dice, ma certamente è il momento della chiarezza e della necessità di una decisione politica precisa: le truppe italiane devono essere ritirate dall’Iraq, il nostro paese non deve partecipare all’occupazione militare.
Quando sarà finita l’occupazione militare, quando anche i nostri “alleati” ritireranno le loro truppe, sarà allora il momento in cui l’Italia potrà e dovrà contribuire alla ricostruzione materiale e sostenere la riconciliazione politica e civile e il processo democratico iracheno.
Esprimiamo il nostro dolore e la nostra solidarietà alle famiglie dei militari morti a Nassirya, come in questi anni abbiamo manifestato il nostro dolore per le migliaia di donne, uomini e bambini iracheni.
Chiediamo a tutte/i coloro che hanno manifestato con noi in questi tre anni di tornare oggi nelle piazze – perché convinte/i davvero che “la pace è l’unica sicurezza”.
A Milano partecipiamo al presidio indetto da Cgil-Cisl,Uil Partito Umanista alle ore 17.30 in piazza S.Babila.
Proposte su donne, unioni civili e Consultori
- Istituzione di un Osservatorio comunale sulla salute della donna.
- Apertura di Centri Donna nelle zone, che possono coincidere con le sedi dei consultori
- Sostegno all'uso della pillola RU486 negli ospedali cittadini.
- Istituzione di commissioni di controllo perché venga garantito nei consultori il rispetto della scelta delle donne in tema di interruzione volontaria della gravidanza.
- Pubblicazione e diffusione capillare di opuscoli multilingue, per informare le donne straniere sui loro diritti e sui servizi disponibili, e per prevenire.
- Maggiore sicurezza nei quartieri periferici, offrendo taxi gratis nelle ore notturne per le donne.
- Introduzione del Registro delle Unioni Civili per tutte le coppie di fatto, etero e omosessuali, come alternativa per chi non vuole sposarsi.
- Pressione sulle autorità nazionali perché venga approvato il PACS (Patto Civile di Solidarietà).
- Introduzione di un Osservatorio e nomina di un referente per i diritti delle minoranze.
- Potenziamento di tutti i servizi di medicina territoriale (consultori familiari e pediatrici, ambulatori polispecialistici, assistenza domiciliare integrata, guardia medica, servizi di riabilitazione motoria, neurologica, cardiaca).
- Pressione sulle ASL e la Regione perché i consultori familiari soppressi vengano riaperti
- Sviluppo della cultura della prevenzione sanitaria in materia di educazione sessuale, profilassi delle malattie infettive, diagnosi precoce dei tumori, ecc..
- No alla precarizzazione del personale sanitario.
Idee per una politica del lavoro a Milano
Sandro Antoniazzi
I Rom alla manifestazione del 25 aprile
Le foto di Dijana Pavlovic e Claudio Migliavacca
Partito Umanista ha Manifestato il 25 Aprile 2006
Il Partito Umanista ha manifestato il 25 aprile, un'occasione per rivendicare nelle piazze il diritto a costruire quel mondo già presente nel cuore di tutti quelli che sessant’anni fa festeggiarono la liberazione in tutta l’Italia.
Un mondo senza guerre, senza violenza, senza oppressi o oppressori... un mondo dove chiunque, per il solo fatto di essere nato, abbia diritto ad una casa, un lavoro, un servizio sanitario ed educativo gratuito e di buon livello.
A tutti un buon 25 aprile!
I Rom di Milano parteciperanno, suoneranno e volantineranno al corteo di oggi. Per chi vuole unirsi, l'appuntamento è all'uscita MM Palestro alle 14.00. Siete tutti invitati!
Stupire o ragionare?
Uno degli sport nazionali in Italia sono le campagne elettorali.
Durante questa specie di campionati interregionali, i giocatori delle varie squadre cercano argomenti per far presa sui loro elettori. Purtroppo x noi, un argomento che ha sempre molta presa sulla folla è la polemica contro gli zingari brutti, sporchi e ladri. Visto che l'Italia non è ancora il Kossovo (dove il problema zingari viene risolto bombardandoli), non potendo parlare in campagna elettorale di "soluzione finale o altre amenità", la polemica si sposta spesso sul rendere impossibili gli insediamenti nomadi nel territorio. Quindi, Rom e Sinti hanno il diritto di vivere, ma il + lontano possibile.
Questa polemica anti-zingara è manifesta in ogni periodo dell'anno, così le elezioni svolgono la funzione di cassa di risonanza per questo e per tutta una serie di malcontenti presenti nel corpo elettorale; ciò è dovuto anche al fatto che gli stessi mezzi di informazione danno scarsissimo risalto alle comunicazioni che arrivano dai Rom e dalle loro organizzazioni. Per ovviare a questa mancanza di comunicazione, bisogna quindi utilizzare le varie occasioni di incontri politici per "saltare fuori dai nostri buchi".
COSA FARE:
Occorre preparare un calendario delle iniziative pubbliche in programma nella propria città, quartiere, provincia (privilegiare quelle con rinfresco - dopo vediamo il perché). Preparare e coinvolgere una squadra di intervento nei campi sosta (dalle 5 alle 10 persone), se possibile anche con minori. Studiare gli interventi possibili e documentarsi - individuare chi può fare gli interventi (consiglio di restringere il campo a 3/4 persone massimo).
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE:
Per la comunità Rom e Sinta:
- capire che la partecipazione alla vita sociale può essere utile e divertente
- familiarizzare con le regole civili e i componenti attivi della società
Per la società gagé:
- è molto facile essere offensivi e razzisti verso chi è assente. Viceversa, se tra il pubblico (che di solito può anche porre domande) ci sono Rom, e sappiamo che è facile identificarli, allora i toni si ammorbidiscono,talvolta l'oratore pur guardandoci come bestie da circo, alla fine aggiunge qualche parola di circostanza sulle tristi condizioni degli zingari. L'importante è che lo faccia in un'occasione pubblica.
- il razzismo è sempre la maschera di altri problemi. Dietro un campo sosta che i cittadini non vogliono, c'è quasi sempre l'ennesimo centro commerciale, un grattacielo, un parcheggio da costruire, quasi mai quell'area sarà a disposizione della cittadinanza... informatevi sugli interessi immobiliari!
- i candidati si fanno belli coi soldi stanziati dagli altri (e pagati dai cittadini). Possono dire che sono stati spesi miliardi per i Rom (che quindi dovrebbero essere dei signori), o lamentarsi perché quei soldi sono stati spesi. Informatevi su quanti soldi effettivamente hanno visto i Rom, su quanto costa una fontanella o l'allaccio dell'acqua. Insomma, mostrarsi attenti e partecipi, come è necessario in ogni democrazia. Se queste spese apparissero gonfiate, proporre, nel quadro democratico, una regolare gara d'appalto, a cui poter partecipare anche come comunità destinataria dell'intervento, nel piano di una razionalizazione degli investimenti. Dimostrare che in un campo vivono manovali, camionisti, muratori, senza lavoro, che potrebbero essere in grado di badare a se stessi.
- comprendere che se quei Rom, che sono lì a discutere, dovessero essere cacciati, dovrebbero ricominciare con gli stessi problemi da un'altra parte, mentre probabilmente nella stessa area o poco distante, arriveranno altre persone, anche di un'altra etnia, ugualmente disperate. Quindi, i problemi non cambierebbero, mentre c'è la possibilità di iniziare a risolverli. Se tra il pubblico c'è un aspirante Bruno Vespa, coinvolgerlo nel siglare un patto con gli elettori... non sarebbe il primo. In caso mancasse questo personaggio, servirà qualcuno che faccia la cronaca dell'incontro (e magari spedisca QUI il riassunto)
La base di questi ragionamenti è che anche a livello locale, non esistono problemi isolati, e ogni appiglio è buono tanto per presentare il "problema zingari" in chiave positiva o viceversa negativa. Solo che "gli zingari" (e anche il resto della popolazione) esistono indipendentemente dal fatto di essere un problema.
NOTE AGGIUNTIVE:
Scrivevo prima di privilegiare le riunioni con rinfresco. Ecco alcune ragioni:
- chiudere la giornata in attivo e mettere qualcosa nello stomaco.
- a tavola, con calma, siamo tutti meno aggressivi e più facili a socializzare. Quello che non si ottiene nel dibattito politico, può essere raggiunto buttandosi sulle patatine, e ci sarà sempre qualche gagio che alla fine vi avvicinerà e comincerà a parlarvi.
- attenzione al vino... se qualcuno non lo regge, può rovinare tutto il lavoro fatto. Viceversa, un bicchiere offerto all'oratore (se non è astemio) può renderlo loquace il sufficiente.
- nel caso l'iniziativa politica si svolga presso un'associazione "amica", è possibile accordarsi per portare qualcosa di tipico al rinfresco