Assessorato per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie
UNA CITTÀ AMICA DEI BAMBINI
È UNA CITTÀ CHE GUARDA E INVESTE SUL FUTURO
Anzi ponendo tra le priorità la questione dell’essere bambini e ragazzi a Milano si può introdurre un vero e proprio “parametro bambino” per misurare l’accessibilità alla città, ai servizi, per valutare la qualità non solo di questi ultimi, ma della vita stessa di tutti suoi cittadini.
Una città amica dei bambini è una città che guarda e investe sul futuro, in grado quindi di creare le condizioni ambientali, sociali ed anche economiche che, nella libertà di ogni donna e di ogni uomo, rendono facilmente praticabile il desiderio di avere dei figli e di fare famiglia.
I cambiamenti avvenuti nella vita dei bambini e dei ragazzi, nella famiglia, nell’economia, nel mercato del lavoro pongono dei problemi nuovi e la famiglia o meglio l’essere genitori, richiede una comunità attenta e una amministrazione in grado di intervenire affiancando in modo continuativo i genitori nella promozione del benessere e non intervenire solo quando la famiglia è in crisi o è inadeguata.
Un famoso detto africano ci insegna che “per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”.
Questa è l’idea forte alla base di questa proposta, questo è quel “nuovo welfare locale e comunitario” che da più parti viene auspicato.
Partire dal soggetto “bambini” e dai loro diritti vuol dire quindi coinvolgere sia chi nella società civile si occupa delle questioni che riguardano i bambini (l’educazione, la cura, la salute, lo sviluppo, la mobilità, il verde, …), che, come ci indica la Convenzione Internazionale per i Diritti dell’infanzia, legge del nostro Stato, coinvolgendo direttamente i bambini stessi.
Ma come l'autografo?
Oggi 4 ore di volantinaggio a scienze politiche. Ci si è divertiti anche parecchio, insomma mi sono laureato li da un mese ed è uno di quei posti dove mi sento a casa. C'erano anche lui, lui e lui, che però non ha dato un solo volantino, oltre ad altri amici.
Abbiamo distribuito volantini e marancollection, ma la richiesta più strana è stata di una ragazza, che oltretutto non vota nemmeno a Milano, che mi ha chiesto l'autografo.
"Ma come l'autografo? Mi candido in Comune!"
"E vabbè fammelo lo stesso".
Vuoi vedere che tra un po' anche la politica torna di moda?
blog di Massimo Casiraghi - candidato al Consiglio di Zona 4
Cari cittadini, sono a disposizione per rispondere a Vostre domande sui temi che ho affrontato in questi anni, e su quello che si potrebbe fare ancora e di meglio nel futuro.
La mia "storia" si può leggere nella pagina del candidato a me dedicata.
Grazie in anticipo a chiunque vorrà intervenire.
Massimo Casiraghi
Bruno Ferrante su La7
Qui sotto riporto l'agenda di Bruno Ferrante nei prossimi due giorni:
4 maggio ore 14.30
Bruno Ferrante incontra corpo docente e studenti della Facoltà di Sociologia dell'Università Bicocca. Aula U7-12, piazza dell'Ateneo Nuovo, 1
4 maggio ore 18.00
Il candidato sindaco dell'Unione, Bruno Ferrante, incontra il Gruppo Giovani Imprenditori in Assolombarda
5 maggio ore 21.30
Il candidato sindaco Bruno Ferrante è ospite del programma televisivo "Le invasioni barbariche", condotto da Daria Bignardi, in onda su La7 a partire dalle 21.30
Da notare l'impegno di venerdì sera su La7, dopo la scorsa partecipazione della Moratti, da non perdere assolutamente.
Ferrante Sindaco
"Forma e usi" della città
Quale aspettativa hai in merito alla "forma" della Zona 4 e del tuo quartiere? Quali usi di città vorresti incentivare?
aggressione di vigili urbani al corvetto.
Trovo deplorevole l'aggressione perpetrata ai danni di alcuni agenti della polizia municipale di milano, ieri sera, ad opera di alcuni giovani.
Solidarietà ai vigili urbani.
PRESIDIO IN PIAZZA CORDUSIO
VIA DALL'IRAQ SUBITO!
NO A UN ATTACCO NUCLEARE CONTRO L'IRAN!
PRESIDIO IN PIAZZA CORDUSIO
SABATO 6 MAGGIO, ORE 15
L'ennesimo attentato in Iraq, che pochi giorni fa invece che iracheni ha ucciso dei militari italiani e un rumeno, è l'ultima conseguenza di un'invasione criminale che continua a mietere vittime. Non dobbiamo dimenticare che i soldati italiani non sono in Iraq per mantenere la pace o ricostruire il paese, ma partecipano a una guerra illegale, al servizio di interessi molto lontani da quelli dichiarati e sostengono il terrorismo di stato di Bush. Ora la guerra rischia di estendersi all'Iran, contro cui gli Stati uniti non escludono l'uso di armi nucleari.
Un attacco del genere innescherebbe una spirale ancora più tragica e spaventosa della scia di stragi e attentati degli ultimi anni. Come per le armi di distruzione di massa (mai trovate in Iraq, ma utilizzate per giustificare la guerra), di cui gli Stati Uniti possiedono un nutrito arsenale, ci si muove in base a una logica arrogante e ipocrita, per cui Stati Uniti, Israele e vari paesi europei possono ampliare i propri arsenali nucleari, ma l'Iran no.
A questa logica perversa si può rispondere solo imboccando una direzione opposta, con l'obiettivo finale del disarmo nucleare globale e dell'eliminazione degli ordigni e degli arsenali nucleari.
Il primo passo è semplice e urgente: ritiro immediato delle truppe dall'Iraq e ferma opposizione alla possibilità di un attacco contro l'Iran.
Il Programma per Milano
Allego il file con il programma completo in formato .pdf, leggibile con Adobe Reader.
Ferrante Sindaco
20 maggio 2006 Presidio e Marcia per la Pace
DisarmiAmo la Pace
20 Maggio 2006 Presidio e Marcia per la Pace.
Nel giorno dell’ennesimo attentato in Iraq, che rende sempre più evidente l’insopportabilità della guerra, la maggioranza di centro-destra che governa la Regione Lombardia affossa la proposta di legge di iniziativa popolare per la rivitalizzazione dell’Agenzia Regionale per la riconversione dell’industria bellica e il disarmo.
La proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta da 15.000 cittadini e cittadine della Lombardia propone un adeguamento della vecchia legge alle evoluzioni del comparto bellico avvenute negli ultimi anni.
Oggi la IV Commissione Attività Produttive della Regione Lombardia, incaricata della discussione del pdl, ha assunto a maggioranza (con il voto contrario degli altri partiti dell’Unione e l’astensione della Margherita) un ordine del giorno che propone al Consiglio regionale non solo di bocciare la proposta di legge, ma anche di non discuterla e di non esprimersi nel merito della questione.
L’ordine del giorno proposto dalla commissione al consiglio impegnerebbe la Giunta Regionale a istituire il registro regionale delle industrie belliche al di fuori dell’attuale Agenzia Regionale per la riconversione, già fortemente svuotata delle sue funzioni da anni di inattività e di non finanziamento.
La scelta di affossare il pdl significa non solo rinunciare ad aggiornare al nuovo scenario del settore la precedente legge 6/94, che istituisce l’Agenzia Regionale per la riconversione dell’industria bellica, ma anche la volontà di chiudere l’esperienza dell’attuale Agenzia Regionale per la riconversione.
Un voto insopportabile che offende le 15.ooo cittadine e cittadini che hanno sostenuto la proposta di legge, che chiude le porte nella nostra regione a possibili percorsi di riconversione e di disarmo, cancellando, di fatto, quello che potrebbe essere un valido strumento utile sia per agevolare la riconversione delle produzioni militari verso prodotti civili e socialmente sia per la salvaguardia di posti di lavoro. Tanto più che tale legge non obbliga le aziende a riconvertire ma offre l’opportunità, per chi lo desideri, di riproporre una produzione civile piuttosto che militare. Diventerebbe così, da parte delle istituzioni, un serio segnale di pace.
Come Rete Regionale Disarmo continueremo il nostro impegno e la nostra azione, da una parte per creare pressione sociale per ottenere che il Consiglio Regionale discuta e prenda chiaramente posizione rispetto la proposta di legge avanzata da 15.000 cittadine e cittadini della Lombardia nonostante l’ordine del giorno della Commissione; che venga approvata la proposta di legge di iniziativa popolare e che venga riattivata l’Agenzia Regionale per la riconversione dell’industria bellica
Come Rete Regionale Disarmo continueremo il nostro impegno e la nostra azione per affermare sul nostro territorio una cultura di pace che si sostanzi anche nelle politiche di riconversione e disarmo.
Milano, 27-04-06
Rete Regionale per il Disarmo:
- Gruppo BastaGuerra Milano,
- Guerre & Pace,
- Sincobas,
- Como Social Forum,
- Coordinamento Pace Cinisello Balsamo,
- Donne in nero Como,
- Convenzione contro la guerra Lodi,
- Ecumenici newsletter,
- BastaGuerra Saronno.
Caritas Ambrosiana
Pastorale del Lavoro della diocesi di Milano
Rete Disarmo
Acli Milano
Comitato intercomunale per la Pace
Campagna La mia spesa per la Pace
Circolo Primo Levi di Busto Arsizio
Partito Umanista
Pax Christi
www.disarmolombardia.org
info.disarmolombardia.org
10. PER UN COMUNE CONSUMATORE CRITICO E RISPARMIATORE RESPONSABILE