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Il Blog di Massimo Luca Della Sala | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Massimo Luca Della Sala
Martedì, 23 Maggio, 2006 - 00:47

1 Festival della Canzone Lombarda

In atmosfera lombarda, con le vallette in costume della nostra terra, abbiamo varato il
“1 Festival della Canzone Lombarda�

Si è svolto mercoledì 10 maggio ’06 presso il Teatro Rosetum di Milano il “1^FESTIVAL della CANZONE LOMBARDA�.
La manifestazione, organizzata dal Centro Culturale Roberto Ronchi, ha ottenuto un ottimo successo di pubblico.
È stata di qualità grazie ai 18 concorrenti, tutti bravissimi, che hanno partecipato.
L’Associazione ringrazia il Coro 2000, la scuola milanese e la coordinatrice della Scuola Milanese Anna Maria Paganini Fumagalli che ha presentato il Festival con bravura.
Tutti i concorrenti hanno parlato attraverso il canto e la musica della nostra terra Lombarda.
L’Associazione ringrazia l’Assessore alla Cultura ed alle identità della Regione Lombardia Dott. Ettore Albertoni per il varo di questa manifestazione che si svolgerà regolarmente ogni anno.
A tutti i partecipanti è stata data una targa ricordo riproducente il Duomo di Milano, il logo dell’Associazione e la manifestazione.
Ha vinto il Cantante Gigi Pellegrini con un testo di L. Carcano e musica di C. Merli dal titolo “COME L’ERA BELL�
Qui di seguito il testo:

E tusscoss el cambia con l’andà dèl temp.
La se trasforma la città,
i cà vègg diventen monument che rèsten lì domà per rigordà
come l’era bèll Milan quand l’era anmò di milanes.
El savor dèl temp lontan, ormai sparii sòtta al talent
dèl progrèss in moviment,
se vòlta nanca indree per ben vardà i magagn
Giò pertèrra su la vèggia strada che la cambia la soa direzion.
Col progrèss che l’è mai quiètt, confus dent de sto rebelòtt,
sèmm content de podè vègh almen di bèi rigòrd.

El rigòrd de l’aria nètta, el profùmm d’ona michètta,
anmò calda, l’hann sfornada dal prestin su la contrada.
El progress d’allora l’era el sbarlus di lampedin
dent de l’ombra de la sera, per dispètt di vègg lumin.

Ma la roeuda la taccaa girà a ona velocità che fa impression
e i scopèrt se mètten’dree a scappà vèrs on traguard
d’on’altra dimension,
tutta fada su i misur d’on mond smanios de novità.
Ma gh’è on moster subit pront, faa de cement e de catramm,
Tant el spera de sarà Milan in d’ona gabbia, come ‘na preson,
tutta insèma ai monument e ai cà, domà, per esaltà l’astrusità
e per ben imbottiglià quell che nun gh’emm anmò de bèll.
sta gran smania dèl progress…. Per nun a l’è regrèss!

L’era bell Milan quand l’era anmò di milanes.

Traduzione

COME ERA BELLO

E tutto cambia con l’andare del tempo,
si trasforma la città.
Le vecchie case diventano monumenti che restano lì solo
per ricordare
Come era bella Milano quando era ancora dei milanesi.
Il sapore del tempo lontano, ormai sparito sotto al talento
del progresso in movimento, non si volta neanche indietro
per ben guardare
gli errori giù per terra sulla vecchia strada che cambia la
sua direzione.
Col progresso che non è mai quieto, confuso in questa confusione,
siamo contenti di poter avere almeno dei bei ricordi.

Il ricordo dell’aria pulita, il profumo del pane,
ancora caldo, l’hanno sfornato dal panettiere sulla contrada.
Il progresso di allora era il luccichio delle lampadine
nell’ombra della sera, per dispetto ai vecchi lumini.

Ma la ruota ha iniziato a girare a una velocità che fa impressione
e le scoperte stanno scappando verso un traguardo di un’altra
dimensione,
tutta fatta su misura di un mondo voglioso di novità.
Ma c’è un mostro subito pronto, fatto di cemento e di catrame,
che spera di chiudere Milano in una gabbia, come una prigione,
tutto insieme ai monumenti e alle case, solo per esaltare l’estrosità
e per ben imbottigliare quello che abbiamo ancora di bello.
Questa gran voglia del progresso …. per noi è regresso!

Era bello Milano quando era ancora dei milanesi.

Martedì, 23 Maggio, 2006 - 00:39

parco delle cave: Polmone per la città.

DIFENDERE L'AMBIENTE

Difendere il nostro territorio (quello della Zona 7 è di particolare pregio) dalle varie espressioni della violenza ambientale: spaccio di droga, discariche abusive, usi incongrui, cementificazioni stravolgenti.

L'ultima battaglia, contro le cementificazioni stravolgenti, è in corso per contrastare il Piano Integrato di Intervento Pompeo Marchesi Taggia, di cui la cittadinanza non è stata informata.
- Non è un Piano Integrato di Intervento come tanti altri: è una spropositata cemetificazione (112.000 mc) a venticinque metri dall'oasi naturalistica del Parco delle Cave, contro le attuali poche migliaia di mc dell'area dismessa presa a pretesto per la variante del Piano Regolatore.
- Sono 4 corpi enormi per altezza e larghezza: viaggiano su un altezza quasi costante di mt 28.5 (altezza standard di una casa di 9 piani) per il resto a 25 mt (altezza standard di una casa di 8 piani) con l'aggravante di una sezione di ben 22 mt (in orizzontale, una casa di sette piani: più del doppio di un normale palazzo nel quartiere) per 4 enormi corpi su un fronte complessivo di oltre 300 mt, inframmezzato da un enorme parcheggio centrale di 6.000mq con 600-700 auto in movimento a pochi metri dalle aree più preziose che caratterizzano il Parco (il simbolo del Comitato di Salvaguardia è realizzato da una foto del 1994 dell'oasi naturalistica della Cava Casati su cui oggi incombe il Piano Integrato di Intervento Pompeo Marchesi Taggia).
- Nelle sedi istituzionali dell'iter burocratico (Consiglio di Zona 7 - Giunta e Consiglio comunale, ecc) non sono mai stati mostrati gli ALZATI TRIDIMENSIONALI in relazione al territorio su cui si sviluppa e questo significa non aver valutato tutti gli aspetti della cementificazione.
- Il rischio concreto è un irreversibile “effetto emulazione� di tutte le aree industriali adiacenti (non prossime come questa) a essere riconvertite in fantastici appartamenti vicini al parco.
- L'approvazione di questo PII sta già scatenando un ribaltamento degli equilibri nel parco: anche le aree agresti medievale di Cascina Linterno, sono state recentemente escluse, dal Parco delle Cave, in una delibera della Zona 7.

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 23:56

bastioni sotto tiro

albertini voleva fare della cerchia dei bastioni una via di scorrimento veloce (ci sono cento -contati- attraversamenti pedonali, ma per lui non fa nulla); la moratti pensa di fare una autostrada sotterranea (ma dove si esce, dentro le case?). la prima idea è stata abbandonata, la seconda seguirà la stessa fine, probabilmente: ma allora, perchè dirle e sprecar soldi per studiarle? circa l'aumento dei mezzi pubblici e la riduzione delle auto in centro, nulla. forse verrà loro in mente di fare una sopraelevata, sui bastioni (e spero di non avergli dato un'idea). 

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 16:50

DONNE E POLITICA

LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO HA VISTO RIDURSI IL NUMERO DELLE MINISTRE  DAL 30 % PROMESSO DA PRODI  A 6 PRESCELTE, DI CUI SOLO DUE CON PORTAFOGLIO.
ANCORA UNA VOLTA NON SONO STATE RISPETTATE MISURE MINIME DI EQUITA'  NELLA DESIGNAZIONE DI DONNE NELLE CARICHE ISTITUZIONALI : LA CIRCOSTANZA HA GENERATO VIVE  PROTESTE DA PARTE DELL'OPINIONE PUBBLICA E, IN PARTICOLARE, DEI MOVIMENTI DI DONNE.
A PARTIRE DALLA GRANDE MANIFESTAZIONE TENUTASI A MILANO IL 14 GENNAIO E ORGANIZZATA DAL MOVIMENTO SPONTANEO "USCIAMODALSILENZIO" IL DIBATTITO STA ASSUMENDO RILIEVO NEI MEDIA E NON SOLO..

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 14:27

solidarietà di classe

Non ho l'appoggio del partito poichè non ho mai militato attivamente se non per appoggiare questo o quel candidato che indicava il partito.
Oggi quindi ho più che mai bisogno dell'aiuto di quelli come me, per poter avere qualche chance di essere eletto.

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 14:05

Milano è una questione nazionale

Le elezioni comunali di Milano sono ormai prossime ed i due schieramenti si presentano pressoché alla pari al traguardo finale.
In  questo frangente è lecito chiedersi  se esista un qualche fattore straordinario che possa spostare a favore di una parte, naturalmente per chi scrive verso il centrosinistra, l’attuale bilanciamento.
Le dichiarazioni di persone autorevoli che si schierano per il candidato Ferrante sono di estremo interesse, così come lo sono proposte incisive espresse nelle ultime fasi.
E’ diffusa però la convinzione che un intervento veramente decisivo, capace di produrre effetti rilevanti, possa e debba venire dal gruppo dirigente nazionale.
Non si parla qui dei previsti passaggi a Milano  per la conclusione della campagna elettorale e neppure delle invocate promesse di investimenti governativi per la città, ma di un discorso molto più alla radice.
La politica è oggi quasi esclusivamente concentrata nella capitale, ciò che determina, al di là della provenienza politica o territoriale, una tendenza distorsiva rispetto alla realtà del paese.
Se la politica è a Roma è probabile che nessun leader sia disposto a spendersi localmente per battaglie che spesso richiedono tempi lunghi per avere risultati tangibili.
E se nessun leader è disposto a spendersi in Lombardia, Formigoni continuerà a fare il bello ed il cattivo tempo, indisturbato nel suo governo, e soprattutto sottogoverno, autoreferenziale.
Ma Milano e la Lombardia sono o non sono un problema nazionale?
Non varrebbe la pena di finirla con questa impoliticità da strapazzo che ha provocato solo danni, ristrettezze di vedute, incapacità di pensare in grande e ritornare invece ad una politica, non romana, ma nazionale in cui realtà come Milano e la Lombardia abbiano il peso che loro compete?
Ai politici nazionali non si deve chiedere qualche provvedimento per la nostra città, ma una visione della politica che sia tutt’uno col paese reale, ciò che metterebbe immediatamente Milano ed i suoi problemi in un circuito politico effettivo e fruttuoso.
Galli della Loggia ritiene che Milano abbia una visione non politica, ma municipalista, da società civile, abituata a fare da sè, quasi indifferente se non supponente rispetto a Roma  (“possiamo fare anche da soli”).
Se questa idea è condivisibile, si può però ritenere altrettanto vero l’opposto: Milano non ricopre nessuna considerazione nella politica nazionale, perché questa avviene in un empireo troppo distante e separato.
Si possono presentare piani e progetti per Milano, ma ciò che è essenziale preliminarmente è che la politica faccia della realtà economico-sociale, del lavoro, delle trasformazioni e delle innovazioni,
una questione centrale, riportando questa problematica  alla dignità di oggetto fondamentale della politica e non abbandonata al mercato come se questo fosse il toccasana, la panacea universale o un sistema autosufficiente.
Esigenze di infrastrutture e di grandi opere sono naturalmente presenti in una grande metropoli ed i bisogni finanziari relativi sono di tale consistenza, che ogni intervento statale non può che essere ben visto, eppure il problema primo di Milano rimane ciò che l’ha sempre contraddistinto, il lavoro.
Milano ha avuto un ruolo come capitale dell’industria, dell’economia, del lavoro; occorre che la città sappia mantenere questo ruolo, governando le grandi innovazioni in atto e ricreando una prospettiva forte e condivisa di futuro.
Dovrebbe fare anche una cosa in più, d’intesa con la classe dirigente nazionale: rendere evidente la “politicità” strutturale ed essenziale di questo ruolo per il paese.
Sandro Antoniazzi

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 12:52

PORTA VENEZIA ,due parole di un NEW GLOBAL

 

TEPPISTI E CRIMINALI NON SI POSSONO VESTIRE DA ANTIFASCISTI.!!
Nella giornata di Sabato è avvenuto un atto molto grave per la democrazia e per la vera e propria sicurezza dei cittadini milanesi. In seguito all’autorizzazione ad un corteo neo-fascista, un gruppo di duecento ignoranti politici, criminali sociali, che nulla hanno a che vedere con l’antifascismo, hanno messo a ferro e fuoco un intero isolato di Milano. Con la faccia tosta tipica di chi lancia il sasso e poi fa la vittima, oggi non meglio precisati elementi dei centri sociali chiedono solidarietà per gli arresti avvenuti.
I verdi di Milano di fronte a tali deliranti atti e a tali colpevoli vittimismi pensano le seguenti cose:
-Bruciare auto dei cittadini milanesi E’ UN ATTO CRIMINALE.
-Assalire bambini che stavano mangiando in un Mc Donald’s E’UN ATTO CRIMINALE.
-bruciare un’edicola ed impedire al proprietario di spegnere il fuoco E’UN ATTO CRIMINALE.
-assalire negozi e sedi di partito E’ UN ATTO CRIMALE.
-usare bombe carta come mezzo di intimidazione politica E’ UN ATTO CRIMINALE.
-chiedere solidarietà politica dopo aver distrutto un quartiere E’ UN ATTO CRIMINALE.
-strumentalizzare tali atti da parte della compagine di centro destra per fini elettorali, cercando di far passare il messaggio che ambiti quali il movimento ambientalista , il movimento new-global, il movimento dei centri sociali (Quali il Leoncavallo , il Vittoria , il Cantiere) sia legato a tali atti E’ UN ATTO DI CRIMINALITA’ POLITICA.
-permettere un corteo di neo-fascisti , già impedito nella giornata della memoria, per le vie di Milano senza perseguire gli espliciti atti di apologia di fascismo, E’UN ATTO DI CRIMINALITA’ POLITICA.
-il combattere il sempre risorgente neofascismo con tali atti E’ ESSO STESSO UN ATTO DI FASCISMO.
Smascheriamo il meccanismo colpevole sotteso a tali atti:
-un corteo di duecento persone non può fare quello che ha fatto se non ci fosse stata una volontà da parte delle forze dell’ordine di lasciar correre, sappiamo bene che la polizia se vuole agire lo sa fare e forse la volontà non è stata questa o meglio, per una colpevole intenzione non è stato fatto il necessario. A chi giova tutto ciò, se non alla ormai clamorosamente sfaldata compagine di centro destra per ricompattarsi intorno ad un strumentalizzante vittimismo?
Nessuna solidarietà da parte nostra per gli arrestati che nulla hanno a che vedere con la lotta politica né tanto meno con un ideale nobile e fondante per la nostra democrazia quale l’antifascismo. Non hanno d’altro canto,tali criminali politici, nessuna rappresentatività dei centri sociali milanesi, né del movimento new global, pacifista ed ambientalista.
Sappiamo bene che gli atti di aggressione dei neofascisti nei confronti di giovani di sinistra, accoltellamenti, tentati omicidi, incendi dolosi,per arrivare al tristemente noto omicidio di DAX non vengono combattuti dalla forza di polizia per quello che sono. Inoltre ricordiamoci che l’apologia di fascismo è un crimine che mina la base democratica della convivenza sociale. Questo però mai potrà essere la giustificazione per tali atti di criminalità.
VOTA DELLA SALA ALLA ZONA 2

 

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 12:49

rimozione amianto dalle periferie

 

Progetto Amianto
Sono diverse le superfici di rivestimento di tetti e capannoni a Milano che ancora vedono la presenza del famigerato amianto. Sappiamo che l’effettiva pericolosità di tali siti dipende soprattutto dal logorio creato dagli agenti atmosferici su tali superfici nel tempo. Questa considerazione assieme ad altre di carattere prettamente economico hanno inciso sulle politiche fin qui adottate, volte a dividere interventi più urgenti da quelli considerati meno. Noi Verdi pensiamo che tale approccio al problema sia sbagliato perché miope e poco lungimirante. L’amianto nella versione più comune , cioè l’eternit, è il famigerato responsabile di malattie gravissime all’apparato respiratorio quali silicosi e tumori ai polmoni, ed in un contesto cittadino quale quello milanese si aggiunge e collabora ad altri ed innumerevoli fattori di rischio per la nostra salute presenti nell’aria che respiriamo. Rimuovere solo le tettoie logorate significa nascondersi dietro un dito infatti sappiamo che tali superfici hanno una vita limitata e per fortuna non ne vengono più installate da tempo.
Quindi fuor di metafora stiamo parlando di superfici comunque vecchie e comunque da tempo sottoposte al logorio atmosferico.
Il nostro pensiero di verdi corre a tutte quelle aree di Milano dove la dismissione di aree a vocazione industriale ha lasciato sul campo oltre ad altri innumerevoli problemi ed opportunità anche scheletri di capannoni ricoperti d’eternit d’annata. Consideriamo poi tutti quei privati che hanno utilizzato l’eternit per capannoni o tettoie, sono tantissimi. Infine anche chi dovrebbe dare il buon esempio,pensiamo al comune ed agli enti pubblici, perdura nel rimandare scelte inderogabili per la rimozione di tali superfici per i propri locali.
Nella città di Milano moderna e all’avanguardia quindi viviamo circondati di un nemico invisibile, un killer spietato diffuso in ogni quartiere,un killer che uccide senza dare preoccupazioni alle proprie vittime, un killer che ha molti colleghi e soci con i quali lavora in team: pm10;pm25 ;benzene; piombo….
Un esempio concreto potrà certo farvi considerare le interrelazioni e le pericolosità di questa situazione. I locali adibiti a cucina per la refezione milanese adiacenti al deposito quotidiani delle biblioteche comunali di milano posto in via Quaranta 43 hanno una tettoia sconfinata di amianto, le cui condizioni per forza di cose non sono buone, sono evidenti l’azione di logorio del vento e della pioggia. Tale tettoia direttamente a spiovente sulle prese d’areazione delle cucine e della biblioteca è un grave pericolo per i nostri figli che mangiano cibo all’amianto da anni senza saperlo, per i frequentatori ed i lavoratori di tali locali ,per non considerare poi i frequentatori del deposito quotidiani, ricercatori, studenti comuni cittadini ignari di cosa mina la loro esistenza proprio sulle loro teste in una struttura che invita alla pace alla calma ed alla riflessione.
Cosa propongono i Verdi
-Dismissione immediata da tutti i siti di proprietà Comunale delle superfici D’eternit , da eseguirsi secondo modalità precise, da società specializzate
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nelle ex aree industriali e rimozione pagata dal comune.
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nell’edilizia privata e rimozione pagata dal
comune.(costa 17 euros al mq ... i costi a breve medio e lungo termine delle malattie correlate è molto più alto)
vota VERDI
al comune GERMANI Riccardo
alla zona 2 DELLA SALA
alla zona 02 DELLA SALA Massimo

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 12:41

Rimozione amianto nella periferia

 

Progetto Amianto
Sono diverse le superfici di rivestimento di tetti e capannoni a Milano che ancora vedono la presenza del famigerato amianto. Sappiamo che l’effettiva pericolosità di tali siti dipende soprattutto dal logorio creato dagli agenti atmosferici su tali superfici nel tempo. Questa considerazione assieme ad altre di carattere prettamente economico hanno inciso sulle politiche fin qui adottate, volte a dividere interventi più urgenti da quelli considerati meno. Noi Verdi pensiamo che tale approccio al problema sia sbagliato perché miope e poco lungimirante. L’amianto nella versione più comune , cioè l’eternit, è il famigerato responsabile di malattie gravissime all’apparato respiratorio quali silicosi e tumori ai polmoni, ed in un contesto cittadino quale quello milanese si aggiunge e collabora ad altri ed innumerevoli fattori di rischio per la nostra salute presenti nell’aria che respiriamo. Rimuovere solo le tettoie logorate significa nascondersi dietro un dito infatti sappiamo che tali superfici hanno una vita limitata e per fortuna non ne vengono più installate da tempo.
Quindi fuor di metafora stiamo parlando di superfici comunque vecchie e comunque da tempo sottoposte al logorio atmosferico.
Il nostro pensiero di verdi corre a tutte quelle aree di Milano dove la dismissione di aree a vocazione industriale ha lasciato sul campo oltre ad altri innumerevoli problemi ed opportunità anche scheletri di capannoni ricoperti d’eternit d’annata. Consideriamo poi tutti quei privati che hanno utilizzato l’eternit per capannoni o tettoie, sono tantissimi. Infine anche chi dovrebbe dare il buon esempio,pensiamo al comune ed agli enti pubblici, perdura nel rimandare scelte inderogabili per la rimozione di tali superfici per i propri locali.
Nella città di Milano moderna e all’avanguardia quindi viviamo circondati di un nemico invisibile, un killer spietato diffuso in ogni quartiere,un killer che uccide senza dare preoccupazioni alle proprie vittime, un killer che ha molti colleghi e soci con i quali lavora in team: pm10;pm25 ;benzene; piombo….
Un esempio concreto potrà certo farvi considerare le interrelazioni e le pericolosità di questa situazione. I locali adibiti a cucina per la refezione milanese adiacenti al deposito quotidiani delle biblioteche comunali di milano posto in via Quaranta 43 hanno una tettoia sconfinata di amianto, le cui condizioni per forza di cose non sono buone, sono evidenti l’azione di logorio del vento e della pioggia. Tale tettoia direttamente a spiovente sulle prese d’areazione delle cucine e della biblioteca è un grave pericolo per i nostri figli che mangiano cibo all’amianto da anni senza saperlo, per i frequentatori ed i lavoratori di tali locali ,per non considerare poi i frequentatori del deposito quotidiani, ricercatori, studenti comuni cittadini ignari di cosa mina la loro esistenza proprio sulle loro teste in una struttura che invita alla pace alla calma ed alla riflessione.
Cosa propongono i Verdi
-Dismissione immediata da tutti i siti di proprietà Comunale delle superfici D’eternit , da eseguirsi secondo modalità precise, da società specializzate
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nelle ex aree industriali e rimozione pagata dal comune.
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nell’edilizia privata e rimozione pagata dal
comune.(si tratta di 17 euros al mq... i costi delle malattie a breve e medio termine sono maggiori)
vota VERDI
al comune GERMANI Riccardo
alla zona 2 DELLA SALA

Lunedì, 22 Maggio, 2006 - 12:41

Rimozione amianto nella periferia

 

Progetto Amianto
Sono diverse le superfici di rivestimento di tetti e capannoni a Milano che ancora vedono la presenza del famigerato amianto. Sappiamo che l’effettiva pericolosità di tali siti dipende soprattutto dal logorio creato dagli agenti atmosferici su tali superfici nel tempo. Questa considerazione assieme ad altre di carattere prettamente economico hanno inciso sulle politiche fin qui adottate, volte a dividere interventi più urgenti da quelli considerati meno. Noi Verdi pensiamo che tale approccio al problema sia sbagliato perché miope e poco lungimirante. L’amianto nella versione più comune , cioè l’eternit, è il famigerato responsabile di malattie gravissime all’apparato respiratorio quali silicosi e tumori ai polmoni, ed in un contesto cittadino quale quello milanese si aggiunge e collabora ad altri ed innumerevoli fattori di rischio per la nostra salute presenti nell’aria che respiriamo. Rimuovere solo le tettoie logorate significa nascondersi dietro un dito infatti sappiamo che tali superfici hanno una vita limitata e per fortuna non ne vengono più installate da tempo.
Quindi fuor di metafora stiamo parlando di superfici comunque vecchie e comunque da tempo sottoposte al logorio atmosferico.
Il nostro pensiero di verdi corre a tutte quelle aree di Milano dove la dismissione di aree a vocazione industriale ha lasciato sul campo oltre ad altri innumerevoli problemi ed opportunità anche scheletri di capannoni ricoperti d’eternit d’annata. Consideriamo poi tutti quei privati che hanno utilizzato l’eternit per capannoni o tettoie, sono tantissimi. Infine anche chi dovrebbe dare il buon esempio,pensiamo al comune ed agli enti pubblici, perdura nel rimandare scelte inderogabili per la rimozione di tali superfici per i propri locali.
Nella città di Milano moderna e all’avanguardia quindi viviamo circondati di un nemico invisibile, un killer spietato diffuso in ogni quartiere,un killer che uccide senza dare preoccupazioni alle proprie vittime, un killer che ha molti colleghi e soci con i quali lavora in team: pm10;pm25 ;benzene; piombo….
Un esempio concreto potrà certo farvi considerare le interrelazioni e le pericolosità di questa situazione. I locali adibiti a cucina per la refezione milanese adiacenti al deposito quotidiani delle biblioteche comunali di milano posto in via Quaranta 43 hanno una tettoia sconfinata di amianto, le cui condizioni per forza di cose non sono buone, sono evidenti l’azione di logorio del vento e della pioggia. Tale tettoia direttamente a spiovente sulle prese d’areazione delle cucine e della biblioteca è un grave pericolo per i nostri figli che mangiano cibo all’amianto da anni senza saperlo, per i frequentatori ed i lavoratori di tali locali ,per non considerare poi i frequentatori del deposito quotidiani, ricercatori, studenti comuni cittadini ignari di cosa mina la loro esistenza proprio sulle loro teste in una struttura che invita alla pace alla calma ed alla riflessione.
Cosa propongono i Verdi
-Dismissione immediata da tutti i siti di proprietà Comunale delle superfici D’eternit , da eseguirsi secondo modalità precise, da società specializzate
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nelle ex aree industriali e rimozione pagata dal comune.
-Monitoraggio e classificazione della presenza di eternit nell’edilizia privata e rimozione pagata dal
comune.(si tratta di 17 euros al mq... i costi delle malattie a breve e medio termine sono maggiori)
vota VERDI
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