Tassisti, non teppisti. Solidarietà a Giavazzi.
PER L'INDULTO... GOVERNO "SINISTRO" TI RINGRAZIO!!!
Adesso gli serve un lavoro. "La condanna a sei anni per corruzione giudiziaria ne processo Imi-Sir lo interdisce dai pubblici uffici, ma non dalla sua professione, l'avvocato civilista. Potrebbe fare il consulente di un'associazione con scopi umanitari. Caritas, Amnesty International", spiega il suo avvocato, Alessandro Sammarco. A Cesare Previti, ex parlamentare di Forza Italia, ex ministro della Difesa, agli arresti domiciliari per i suoi 72 anni, un lavoro è necessario per riconquistare la libertà. Come? Chiedendo l'affidamento ai servizi sociali. Un regalo portato dall'indulto. "Oltre allo sconto di tre anni sulla pena - prosegue Sammarco - il provvedimento ci consente di chiedere l'affidamento ai servizi sociali, che se ottenuto significherebbe la fine della detenzione". Ma Previti si dovrà impegnare per la collettività. Volontariato? Nemmeno l'avvocato ce lo vede. "Dovrà fare qualcosa di socialmente utile, metterà a disposizione della comunità la sua esperienza. Anche per organizzazioni internazionali". Se, come è prevedibile, ci riuscirà, Previti saluterà l'autunno a spasso per Roma.
Tre mesi dopo quella mattina del 6 maggio, quando l'ex parlamentare si è presentato ai cancelli di Rebibbia, dopo una condanna resa definitiva dalla cassazione, lo spiraglio. Atteso, agognato, non commentato. La sua non è stata una detenzione dura, pochi giorni in cella, poi l'età lo ha mandato ai domiciliari. Da tre mesi vive nella sua casa di piazza Farnese, a due passi dall'Ambasciata di Francia e da Campo de' Fiori, con la moglie. "I figli ormai grandi vanno a trovarlo spesso. Può incontrare gli amici, chiacchierare con chi vuole. Ma non può uscire", spiega Sammarco.
La riunione di Roma si è conclusa. L'Italia continui a fare la sua parte
FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO.....
METTIAMOCI INSIEME PER IL DISARMO !
Una grave emergenza chiama a raccolta tutte le associazioni, i movimenti, le persone che da tanti anni lavorano per il ripudio della guerra, per la nonviolenza e per la pace.
La crisi USA-Iran, alimentata anche dalla gravissima escalation di violenze ed azioni belliche in Palestina, in Libano/Isarele, ed in tutto il Medio Oriente, non fa che aggravarsi. Essa è un elemento chiave nella strategia americana di controllo sull’ area strategica della "cintura del petrolio". La possibilità di una guerra atomica torna prepotentemente alla ribalta con le accuse statunitensi a Teheran di fomentare il terrorismo e di perseguire l’arricchimento dell’uranio per fini bellici. L’uso della "Bomba" per "disarmare l’Iran" è ufficialmente pianificato e rivendicato come lecito e possibile da parte dell’Amministrazione Bush. Questa minaccia non fa che alimentare ulteriormente il terrorismo.
La proliferazione nucleare ha rotto gli argini ed è entrata in una nuova pericolosissima fase: i test missilistici nordcoreani ne sono una manifestazione. Anche gli ostacoli frapposti al controllo democratico, - in alcuni Paesi dittatoriali del tutto impossibile- costituiscono un fattore aggiuntivo di allarme.
Ciò nonostante, la percezione del rischio che stiamo correndo è ancora assai limitata, se non inesistente, nell’opinione pubblica.
Non riconosciamo alcun "diritto" al regime teocratico degli Ajatollah, tanto più dopo le sue dichiarazioni sulla cancellazione di Israele, di dotarsi della "Bomba"; ma nemmeno alle potenze nucleari di ergersi a giudici degli "Stati canaglia". Stati Uniti, Russia, Francia, Gran Bretagna, Cina (cui si sono aggiunte India e Pakistan e - non ufficialmente - Israele e Corea del Nord) non hanno rispettato gli impegni per il disarmo totale sottoscritti già quasi quarant’anni fa con il Trattato di Non Proliferazione (NPT) .
Le armi di distruzione di massa sono immorali in quanto armi di distruzione indiscriminata; le armi atomiche lo sono in modo assoluto in quanto il loro impiego minaccia di distruggere in poche ore ogni vestigia di civiltà, e forse anche ogni forma di vita, spezzando l’equilibrio che la Natura ha sviluppato in miliardi di anni sul pianeta.
La Corte Internazionale dell’Aja si e’ espressa dichiarando che l’uso e la minaccia delle armi nucleari sono contrari al diritto internazionale. Anche l’Italia ha la sua fetta di responsabilità, ospitando, in palese violazione della Costituzione e dei suoi impegni di paese non-nucleare, tra Aviano (PN) e Ghedi (BS) una novantina di atomiche, e in 11 porti sommergibili a propulsione nucleare, dotati ciascuno di missili con testate nucleari di potenza distruttiva complessiva migliaia di volte superiori alle bombe di Hiroshima e Nagasaki.
Politici e militari, sperperando enormi risorse mentre miseria e morte per fame aumentano ovunque, pretendono di decidere da soli nel campo dei problemi atomici, vanificando la democrazia, tenendo la popolazione ostaggio delle loro scelte.
La politica, la societa’, le religioni, la cultura, la scienza, si trovano davanti ad una scelta di vita o di morte.
Oggi le armi nucleari hanno perduto il ruolo di deterrente, ma sono concepite per venire usate. I veri rischi provengono dagli Stati nucleari che non intendono disarmare, e dalla disponibilità di materiale fissile.
La perversa "razionalita'" della brama di potere, della prevaricazione e della forza armata, degenerata nella follia e nell'insensatezza assolute, ha espresso la regola della competizione atomica: CHI SPARA PER PRIMO VINCE (se riesce ad impedire la reazione del "nemico").
La preparazione e la minaccia dello sterminio atomico dimostrano dove portano l'idea e la pratica della guerra, che è un male incontenibile, scatenante il massimo possibile di violenza e distruzione.
Ci troviamo davanti ad un passaggio storico che può essere drammatico per l’umanità. Ma può anche essere il momento in cui i popoli dell’intero pianeta reagiscono alla rassegnazione, chiedendo il rispetto della legalità internazionale ed esigendo di essere trattati come cittadini e non come ostaggio o bersaglio delle partite a Risiko planetario tra i signori della guerra.
Non possiamo delegare, come ci impone la NATO, la "Suprema garanzia di Sicurezza" alla deterrenza nucleare. Difesa e sicurezza possono fondarsi sull’unità popolare che interviene nei conflitti con l’azione nonviolenta ed i Corpi Civili di Pace.
Noi, gruppo di nonviolente/i, senza presunzione ma con convinzione, chiediamo a tutte e tutti di fare proprio questo appello, di promuoverlo, di diffonderlo, di persuadere gli indecisi.
Ci rivolgiamo all’intera società, al mondo della cultura, della politica, della religione, del lavoro, della scienza, a tutti e ad ognuno:
- per l’immediata applicazione del Trattato di non proliferazione, a partire dall’Italia e dall’Europa;
- per contestare la presenza delle atomiche USA nelle basi militari e nei porti italiani;
- per contrapporre al concetto strategico della NATO la trasformazione degli armamenti da offensivi a strettamente difensivi in direzione della Difesa Civile non armata e Nonviolenta;
- per l’obiezione di coscienza dei tanti, troppi, scienziati coinvolti nelle ricerche militari affinché, insieme alle organizzazioni del lavoratori, realizzino la riconversione dell’industria bellica
- perché i rappresentanti di tutte le religioni dichiarino la guerra atomica Tabù e Peccato, un crimine contro l’umanità come tale assolutamente non giustificabile.
Il disarmo nucleare completo, come previsto anch’esso dal Trattato di non proliferazione, deve essere il primo passo per il disarmo totale.
"NO ALLA GUERRA NUCLEARE" - insieme per il disarmo
Alex Zanotelli
Alfonso Navarra (per adesioni: CELL. 349-5211837 email alfonsonavarra@virgilio.it)
Pierluigi Ontanetti CELL. 335-8083559
Patrizia Creati tel. O55-283192
Vittorio Agnoletto - Angelo Baracca – Giuliano Pontara - Alberto L'Abate - Giuseppe Onufrio - Donatella Quarrata - Domenico Gallo - Lisa Clark – Albino Bizzotto - - Enrico Peyretti – Giuliana Martirani - Lorenzo Porta - Angelo Cavagna – Francesco Vignarca - Paolo Candelari - Nella Ginatempo - Massimo Aliprandini - - Silvano Tartarini – Gigi Malabarba - Claudio Pozzi – Antonio Vermigli - Lina Appiano - Pola Natali Cassola - Luciano Zambelli - Tiziano Tissino - Paolo Colantonio - Pierpaolo Calonaci - Lorenzo Scaramellini – Rocco Altieri - Tiziano Cardosi - Chiara Cavallaro – Alessandro Rizzo –Luigi Vinci – Marco Bersani – Luciano Muhlbauer – Graziella Bevilacqua – Giovanni Russotto – Giancarlo Giovine – Antonio Bruno – Andrea Agostini – Luisa Benfatti - Riccardo Bovolenta – Norma Bertullacelli – Arnaldo Cestaro – Isa Baldelli – Ettore Silvestri
L'iTALIANO MEDIO RUBA LE TARTARUGHE...GRILLO
27.07.06
Ho portato i miei figli in un’oasi per le tartarughe vicino a Massa Marittima sponsorizzata dalla Comunità europea. Il primo cartello visibile in questo piccolo parco invita a depositare le borse all’ingresso a causa dei continui furti di tartarughe. Il cartello è scritto nelle principali lingue europee, ma è indirizzato, lo sappiamo bene, agli italiani. Solo a quelli medi. Gli altri sono esclusi.
L’italiano medio ruba le tartarughe,
l’italiano medio non vuole problemi,
l’italiano medio i problemi preferisce lasciarli a BorsellinoFalconeAmbrosoli, che se si facevano i c..o loro erano ancora vivi,
l’italiano medio quando è cliente vuole le liberalizzazioni,
l’italiano medio quando è industriale vuole i monopoli,
l’italiano medio se può evade le tasse,
l’italiano medio critica chi evade le tasse (lui lo fa per necessità),
l’italiano medio ama la famiglia e tiene la casa pulita,
l’italiano medio vuole uno stipendio, una laurea e un lavoro statale,
l’italiano medio è abusivo e condonista (sempre per necessità),
l’italiano medio diventa feroce, molto feroce, se gli tocchi i soldi,
l’italiano medio è buonista in pubblico e razzista in privato,
l’italiano medio si lava il c..o, ma non ha il depuratore,
l’italiano medio ha ogni diritto e nessun dovere,
l’italiano medio parcheggia in seconda fila e se protesti si inc..za,
l’italiano medio è mafioso dentro,
l’italiano medio ha sempre un amico che gli fa un favore,
l’italiano medio deve sempre ricambiare un favore,
l’italiano medio sceglie come rappresentanti altri italiani medi,
l’italiano medio induce pesantezza di stomaco e diarrea,
l’italiano medio considera privata la proprietà pubblica e, per questo, rubare al pubblico non è reato,
l’italiano medio è maggioranza assoluta nel nostro Paese,
l’italiano medio gli intellettuali li vuole organici al sistema,
l’italiano medio i giornalisti li vuole servi,
l’italiano medio i politici li vuole medi,
l’italiano medio è semilibero, lo sa e gli va bene così,
l’italiano medio è un povero cristo che ruba a sé stesso e al suo Paese e non lo sa.
Il piano generale di sviluppo è un'operazione d'immagine
La normativa infatti richiede che sia un vero strumento di programmazione, con priorità definite nel quinquennio, inclusa la previsione delle necessarie risorse finanziarie e umane.
Invece ci troviamo di fronte alla riedizione delle linee programmatiche della Giunta, per alcuni aspetti modificate [peggiorate]. Per esempio: è totalmente scomparsa la riduzione dell’ICI, sono spariti i BOC, eclissato il blocco delle tariffe dei mezzi pubblici. È un’operazione dilettantesca, poco seria e poco trasparente, che da parte della Giunta più “manageriale” d’Italia ci sorprende davvero!
Marilena Adamo
Capogruppo dell’Ulivo
Traffico e mobilità oltre il ticket d'ingresso
In occasione del Consiglio comunale straordinario odierno, pubblichiamo le proposte del Gruppo dell'Ulivo su traffico, mobilità e ticket d'ingresso.
Milano vive dall’1 gennaio del 2002 la condizione di emergenza ambientale per la congestione e l’inquinamento da traffico, sancita ufficialmente dal Governo attraverso due successivi decreti che hanno conferito al Sindaco poteri straordinari per affrontare l’emergenza. Questo ha di fatto sottratto al Consiglio Comunale il compito di indirizzare l’attività della Giunta in una materia tanto articolata e complessa, dove le differenti scelte di tipo tecnico faticano a trovare il necessario consenso sul territorio, fatto anche di dialogo e di ascolto con i cittadini. Possiamo a ragione ritenere che i risultati raggiunti in questi tre anni di commissariamento sono assai deludenti, perché non sono intervenuti radicali miglioramenti della situazione se non addirittura, stando alle recenti pubblicazioni di prodotte dalla ASL Città di Milano, sotto l’aspetto sanitario e della salute ulteriormente peggiorate.
Tutte le analisi sul traffico e sulla mobilità concordano nell’affermare la necessità di una forte politica di coordinamento a livello metropolitano e regionale. Neppure le politiche tariffarie sono ancora state adeguate in modo soddisfacente alla dinamica metropolitana assunta dalla mobilità nell’area milanese. I ritardi in questo senso si misurano ormai in decenni.
L’eventuale introduzione di ticket di ingresso al territorio cittadino appare insufficiente, ed in alcuni casi vessatoria, se contestualmente non si avviano altre forme di intervento che incentivino l’uso dei mezzi pubblici da parte delle persone che raggiungono Milano per lavorare.
COSA PROPONIAMO
- L’immediata convocazione della Conferenza Metropolitana per la mobilità con le altre istituzioni locali al fine di concordare soluzioni adeguate e sostenibili
- L’Amministrazione Comunale adegui la politica tariffaria del trasporto pubblico nel Bacino di competenza (i 31 comuni dell’Hinterland) attraverso il SITAM prevedendo la completa integrazione fra i mezzi di trasporto urbani e quelli extraurbani, arrivando alla tariffa unica per le metropolitane.
- Aumento delle frequenze di mezzi pubblici ed estensione degli orari di servizio per alcune corse sino alle 2 di notte come nelle altre grandi città europee
- Avvio della progettazione degli interventi strutturali relativo alle corsie preferenziali, ai trasporti pubblici metropolitani per l’Hinterland, ed al potenziamento dei parcheggi periferici di interscambio
- Ridiscussione immediata del progetto relativo al potenziamento della Linea ferroviaria Milano/Meda/Asso con Ferrovie Nord Milano e Regione Lombardia per la sua” messa in trincea”evitando l’isolamento di interi quartieri e il peggioramento del traffico locale.
- Porre in essere con le Aziende Ospedaliere, gli IRCCS e le Università un monitoraggio epidemiologico per valutare, ad oggi, lo stato della salute dei cittadini milanesi, in particolari i più esposti all’aggressione delle sostanze inquinanti come i bambini e le persone anziane (pm10 e pm 2,5 in particolare) in vista anche della prossima entrata in vigore della nuova normativa europea sulle emissioni inquinanti.
- Revisione del Piano parcheggi anche rispetto alle situazioni già assegnate dai Bandi (Darsena/ Porta Volta/ Sant’Ambrogio).
Gruppo Consiliare "L'Ulivo"
Facciamo Sventolare la Pace
Sollecito realizzazione nuova linea autobus 65
PROPOSTA DI DELIBERA
Oggetto: sollecito realizzazione nuova linea autobus 65
Premesso che:
il Programma Triennale dei Servizi proposto dall’Agenzia Ambiente e Mobilità ha presentato un progetto che prevede, tra l’altro, l’istituzione della nuova linea autobus 65 .
Tale progetto prevede lo spezzamento della linea 64 a Primaticcio, ovvero:
- la linea 64 collegherà Primaticcio con Cesano Boscone-Corsico
- la nuova linea 65 collegherà Primaticcio transitando da Quinto Romano.
Visto che:
· la distanza stradale tra gli abitati di Quinto Romano e Baggio è di circa 1,5 Km
· a tutt’oggi i cittadini che da Quinto debbono recarsi a Baggio (e viceversa), con l’attuale servizio di trasporto pubblico, debbono sobbarcarsi un viaggio di 40 minuti, che invece con la nuova linea si ridurrebbe a 2 minuti.
Considerato che:
· è ormai indispensabile consentire ai cittadini di Quinto, in particolar modo per le classi più deboli (anziani, giovani e chi non possiede un mezzo privato), poter raggiungere Baggio dove si trovano: ufficio ASL e Poliambulatorio, Cimitero, Vigilanza Urbana, Posta centrale di Zona, Ufficio Anagrafe, Cons. Zona 7, Colonia Estiva elementare e materna, nonchè attività di carattere commerciale alquanto scarse nel loro quartiere
· tale linea permetterebbe ai cittadini di Baggio di raggiungere in breve tempo la zona San Siro
· il collegamento di trasporto pubblico con Settimo, oggi fornito a tempo parziale, favorirebbe finalmente lo spostamento fra Comuni non obbligando all’uso intensivo del mezzo privato.
Il Consiglio di Zona 7, chiede al Sindaco e all’Assessorato competente atti opportuni affinchè venga attivata nel più breve tempo possibile la nuova linea 65 in modo da poter soddisfare una necessità che la popolazione attende da anni.
Milano, 25 Luglio 2006
Ivano Grioni
Isidoro Spirolazzi
Consiglieri Zona 7
Non privatizziamo l'acqua
Condividiamo pienamente la posizione di Molinari e Rosati in merito alla ventilata privatizzazione dell’acqua del Milanesi.
Vorremmo ricordare in proposito che uno dei principali motivi del conferimento dell’Acquedotto a MM avvenuto 7 anni fa era dovuto al fatto che il Comune avrebbe potuto continuare a essere garante del controllo di questa risorsa.
Certo che allora sarebbe stato giusto conferirlo a AEM – come noi avevamo proposto per costituire un forte polo di utility pubbliche – ma il processo di privatizzazione voluto da Albertini ha portato al 33% la quota del Comune in AEM. E oggi il conferimento a AEM vanificherebbe le garanzie di controllo pubblico su una risorsa primaria come l’acqua.
Marilena Adamo