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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Lunedì, 22 Gennaio, 2007 - 00:21

Padre Alex Zanotelli per campagna "acqua pubblica"

http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article545

È appena iniziata la campagna di firme chè già ci sono state numerosissime adesioni. Stiamo capendo che se perdiamo sull’acqua, perderemo sulla sanità, sulla scuola, sui diritti dei cittadini.

L’anno scorso la società civile napoletana riuscì ad evitare la privatizzazione dell’ ATO 1, l’ambito territoriale di Napoli e Caserta. È da questa vittoria, insieme alle realtà di tutta Italia, che dobbiamo partire, ricordando che chi privatizza le risorse idriche è un ladro.
L’acqua è uno degli elementi fondamentali per l’uomo che al 70% è composto di tale elemento. L’acqua è fonte della vita: non c’è vita senza acqua. È l’elemento primordiale per eccellenza. È uno dei simboli religiosi più usato da tutte le religioni. Insieme con l’aria è uno dei beni indispensabili per la vita umana. Ecco perché è semplicemente scioccante per tutti sentir parlare di “privatizzare l’acqua”: “Ci manca che privatizziamo l’aria”, mi diceva una donna napoletana in metrò.. Sono vere e proprie bestemmie! Dobbiamo dire no a questa tendenza di morte: vuol dire la morte per milioni di poveri e il salasso dei nostri poveri.
La ragione fondamentale sono gli enormi interessi: l’acqua è ormai l’oro blu del futuro che sostituirà l’oro nero. Tant’è che “la banca Fideuram lo sa: vale più un litro di acqua che uno di petrolio…..”! Infatti senza petrolio possiamo vivere, senza acqua no. Le grandi multinazionali dell’acqua stanno mettendo le mani sul bene più prezioso dell’umanità. Loro sanno che è già scarsa oggi e che andrà scarseggiando. Di tutta l’acqua, solo il 3% è potabile. Di questo 3%, il 2,70% è usato nell’agricoltura industriale. Ci rimane solo lo 0,30% dell’acqua su cui c’è già una pressione enorme (ricordiamoci che il 20% ricco consuma l’87% dell’acqua potabile e che 1.400 miliardi dei poveri non hanno accesso all’acqua). Una pressione che andrà aumentando nel prossimo futuro (è di questi giorni una prova tangibile di ciò). Infatti la temperatura mondiale, per l’effetto serra, crescerà al minimo di due centigradi. Gli scienziati ci dicono che basta 1.5 centigradi in più per sciogliere nevai e ghiacciai. Ci salteranno così le fonti idriche. L’acqua sarà sempre più scarsa. Ecco perché le multinazionali stanno mettendo le mani su quest’acqua e ce la rivendono come acqua Dobbiamo avere il coraggio di dire no a questa logica. È chiaro che se noi l’accettiamo, vuol dire un altro peso insopportabile sulle classi deboli (100% aumento della bolletta e tagli dell’acqua se non si paga!) e sui poveri del mondo (avremo centinaia di milioni che moriranno di sete nel sud del mondo!)
La grande domanda è: l’acqua è fonte di vita o fonte di guadagno?
Sarebbe così bello che L’Italia potesse dare una “lezione di civiltà” e di etica Sono sicuro che ce la faremo: che vinca la vita! Alex Zanotelli

Lunedì, 22 Gennaio, 2007 - 00:16

Sfratto al Leoncavallo:Interrogazione Parlamentare

Forse non dovrebbe chiudere uno spazio autogestito così fondamentale per l'alternativa e la costruzione di un pensiero altro e indipendente.

martedì 6 giugno 2006.

In merito alla vicenda dello Spazio Pubblico Leoncavallo sottoposto a procedimento di sfratto, i deputati Farina, Giordano, Buffo, Fiano, Zanella, De Zulueta, Zipponi hanno presentato in data odierna la seguente interrogazione al Ministro degli Interni e al Ministro della Solidarietà Sociale.
Interrogazione urgente
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli Interni e il Ministro della Solidarietà Sociale per sapere premesso che
  il 23 giugno c.a. è previsto lo sfratto dello Spazio Pubblico Leoncavallo attivo in Milano dal 1975 e in cui operano oggi numerose associazioni legalmente costituite;
  lo sfratto è già stato rinviato quattro volte;
  alle tradizionali attività rivolte all’aggregazione e alla cultura underground e giovanile si sono nel tempo aggiunte funzioni di servizio rivolte all’immigrazione e a soggetti deboli che costituiscono oggi una consolidata e riconosciuta esperienza;
  si è costituita la Fondazione “La città che vogliamo” con lo specifico intento di facilitare la soluzione di questa pluridecennale vicenda;
  è in essere da alcuni mesi un tavolo di lavoro comprendente la Provincia di Milano, la proprietà dell’immobile la Fondazione e una rappresentanza delle associazioni precedentemente ricordate;
  la soluzione positiva avrebbe un valore significativo anche per analoghi casi presenti sul territorio nazionale;
  compaiono sui quotidiani locali articoli e dichiarazioni volti a far lievitare un ingiustificato clima di tensione;
* se il ministro è a conoscenza dei fatti sopra ricordati;
* se non ritiene utile attivare la Prefettura di Milano per monitorare e facilitare un esito positivo del percorso negoziale in atto;
I deputati:
Daniele Farina
Franco Giordano
Gloria Buffo
Emanuele Fiano
Luana Zanella
Tana De Zulueta
Maurizio Zipponi
Roma, 6 giugno 2006
Lunedì, 22 Gennaio, 2007 - 00:12

perchè una ciclofficina

http://ciclofficina.homelinux.org/perche.html

La Ciclofficina Popolare è nata da un'idea di partecipanti allaCritical Mass per moltiplicare uso, coscenza, visibilità, consapevolezza di utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto personale urbano e non solo, ma anche per condividere mezzi e conoscenze sulla manutenzione, riparazione, assemblaggio della bicicletta, per rianimare vecchie bici abbandonate in cantina, per riparare camere d'aria, per avere bici di cortesia da prestare, per raccogliere pezzi di ricambio ma anche per assemblarli o barattarli.

Per chi ama sporcarsi di grasso, per chi vuole la bici sempre in perfette condizioni, per chi non ha soldi per andare dal ciclista, per chi vuole imparar-facendo, per realizzare velocipedi di fantasia, cerchioni da sogno, bici che salgano sui muri, che volino, che nuotino, by-chopper, tandem a 2+, bici a due piani, sistemi sonori ciclotrasportati, rimorchi, spintonatori, sistemi di arte visiva da strada, cyclo-pennello, cyclo-bar, cyclo-orto, cyclo-banner, tricicli, generatori a pedali...

...per incontrare "troglo-cicliste/i" con cui immaginare, ideare e condividere esperienze di esplorazione del territorio extraurbano; per esplorare tracciati, percorsi e stazionamenti nell'agro romano ed oltreeeee...

...per produrre idee, testi, disegni, cyclostilati, volantini, locandine, striscioni, spot, ecc... per raccogliere libri, videocassette, Cd-Rom ecc..., per realizzare spillette, adesivi, magliette, gadget...

...per liberarsi dai meccanismi consumistici compra/butta/ricompra/ributta..., per liberarsi dall'inquinamento acustico e dell'aria, per la liberazione dei velocipedi imprigionati, per liberarsi dagli idrocarburi e dalle guerre, per sciogliere cellulite, rassodare e arrotondare i glutei, per sperimentazioni di cyclokamasutra, per "inserire" un granello di sabbia nei motori a scoppio, per liberarsi di sprechi, alienazione, sfruttamento di persone e risorse, per liberarsi da regole, divieti, multe e patente a punti...

...per volare liberi come farfalle.
La ciclofficina si sostiene con i soli contributi volontari sottoscritti dei frequentatori (sia in Euri che in bici/attrezzi/ricambi, nonché in natura, tempo, ironia, carboidrati, ecc...); Si organizzano inoltre (tempo ed energie permettendo) corsi per insegnare a grandi e piccini ad andare in bici, cene, concerti, spettacoli teatrali, e altre iniziative.

CHE ASPETTI? VIENI A TROVARCI!

Domenica, 21 Gennaio, 2007 - 14:15

mozione su area giardino Via Barabino 2

Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio di Zona 4
Paolo Zanichelli
Alla cortese attenzione del Presidente della Commissione Educazione e Biblioteche
Antonella Di Troia

MOZIONE
Oggetto: ripristino della condizione di piena utilizzabilità dell’area interna alla Scuola Materna di Via Barabino finalizzata all’educazione ambientale ed ecologica dei bambini
CONSIDERATA
la mozione presentata dalla consigliera Marilena Adamo e dal consigliere Marco Cormio il 7 luglio 2003 nella scorsa consiliatura, avente come oggetto un ordine del giorno riguardante la scuola materna di Via Barabino, il cui testo è allegato alla presente mozione, sollecitante la predisposizione di misure atte a riportare alla piena utilizzabilità il giardino, adibito al contatto dei bambini con la natura e gli animali ad alto scopo didattico integrativo, oggi in pieno stato di degrado e di abbandono.
PRESO ATTO DI FATTO
dell’esistenza di un’area di 5000 mq, interna alla scuola la cui struttura risale ai primi anni 50, adibita all’utilizzo in ambito didattico integrativo da parte dei bambini di un giardino comprensivo di un laghetto, di un orto, di un frutteto e di un villaggio in miniatura formato da sei cassette a misura di bambino, tra cui una conigliera, la cui finalità consiste nell’educare il bambino a confrontarsi con la natura e a rispettare la medesima, in pieno contatto con gli animali, all’insegna del rispetto dell’ambiente
VISTA
la situazione di forte degrado e abbandono delle strutture preposte a tale utilizzo integrativo didattico di grande valenza nell’ambito dei servizi educativi per l’infanzia presenti nella nostra città, data la mancanza di personale adibito a curare gli animali possibilmente presenti nell’area e all’assenza di provvedimenti funzionali a mantenere le strutture funzionali allo scopo didattico e formativo dell’area
RISCONTRATOSI CHE
nonostante l’ordine del giorno proposto dai consiglieri Adamo e Cormio e le ripetute sollecitazioni di intervento proposte da parte dell’utenza scolastica, i genitori, e il corpo insegnante, volte a richiedere il ripristino di una situazione atta a garantire la piena fruizione di questo patrimonio educativo, non siano state pfrese fino a oggi da parte del Settore Amministrativo preposto, degli assessorati competenti e del Comune medesimo misure atte a intervenire efficacemente
SI RICHIEDE
al Consiglio di Zona e alla Commissione Educazione di predisporre misure e di assumere decisioni che siano finalizzate a richiedere al Settore e agli assessorati competenti di provvedere a destinare fondi necessari per ripristinare la situazione di piena agibilità del giardino interno alla scuola materna di grande valore patrimoniale nel campo dell’educazione ambientale e della sperimentalità didattica integrativa, come ha potuto rilevare la mostra “Un giardino per educare”, effettuata nel giugno 2003 in collaborazione fra l’Istituto Statale Virgilio e il Liceo Artistico Statale
SI RICHIEDE altresì
di istituire forme di coordinamento e di confronto tra il Consiglio di Zona, le strutture scolastiche presenti nella circoscrizione, dove è già avviata un’esperienza di questo calibro, oppure dove ancora devono sperimentarsi forme di integrazione didattica preposte a questo scopo educativo, li assessorati competenti, con ausilio di soggetti associativi privati, finalizzato a garantire un lavoro congiunto che predisponga un progetto complessivo destinato all’estensione di forme e canali di natura didattico educativa preposte alla valorizzazione del patrimonio ambientale e del confronto tra bambino e natura, come nel passato ha caratterizzato l’attività della scuola materna di Via Barbino.
proponente
Alessandro Rizzo – Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano

Sabato, 20 Gennaio, 2007 - 13:22

PIANO URBANO DELLA MOBILITA' - STATO DI ATTUAZIONE

PIANO URBANO DELLA MOBILITA' - STATO DI ATTUAZIONE 2006, VARIANTE E AGGIORNAMENTO 2006
Il Piano Urbano della Mobilità, approvato dal Consiglio Comunale il 19 marzo del 2001, è strumento di pianificazione, introdotto dalla legge 340 del 2000, di ampio respiro il cui compito è quello di delineare gli scenari di sviluppo della mobilità con un'ottica strategica, legata allo sviluppo sostenibile dell'area urbana.
Il PUM che ne è scaturito ha quindi indicato le linee strategiche di sviluppo della mobilità nella città valutando la congruenza tra componenti di mobilità e componenti ambientali sulla base di alcune ipotesi sia di sviluppo demografico che di trend della mobilità proprio in relazione alle trasformazioni urbane in atto ed alla progressiva dotazione di infrastrutture.

Obiettivo prioritario dichiarato è quello di aumentare quantitativamente e qualitativamente l’offerta di trasporto pubblico nell'ottica dell'integrazione modale, sviluppando la dotazione infrastrutturale e garantendo obiettivi di sicurezza e sostenibilità, con il traguardo, per l’arco del decennio, del 60% di riparto modale a favore del mezzo pubblico.
A cinque anni dall'approvazione si è ritenuto utile, al fine di indirizzare le scelte future, verificare, mediante un "Rapporto intermedio", lo stato di attuazione degli interventi, il trend di raggiungimento degli obiettivi e il superamento di alcune previsioni che sono state modificate e/o integrate da nuove occasioni di intervento, evidenziando come molte delle misure strategiche che il PUM individuava sono state di fatto attivate.
Sono nati quindi due documenti:
  • PUM variante e aggiornamento 2006
  • PUM stato di attuazione 2006
Il documento denominato “PUM variante e aggiornamento 2006” introduce le varianti rese necessarie dal mutamento di alcune situazioni e da nuove occasioni di intervento, andando comunque nella direzione degli obiettivi dichiarati. La relazione e il Quaderno delle Tavole illustrano le varianti relative agli interventi nel settore stradale, nel settore del trasporto merci, nel sistema di trasporto collettivo e le azioni per il miglioramento della qualità dell’aria.

Il documento denominato “PUM stato di attuazione 2006” non vuole avere la valenza di un nuovo Piano Urbano della Mobilità, per il quale sarebbe necessario invece impostare un lavoro di maggiore dettaglio e di più ampio spettro con un tavolo di lavoro a forte interdisciplinarità con la presenza dei diversi attori istituzionali. Viceversa si è voluto dare indicazioni per una verifica puntuale di quanto è stato fatto, di quanto è in corso di attuazione e di ciò che, seppur non previsto, segue le linee di indirizzo. La ricognizione dello stato di fatto e l’aggiornamento documentate nella relazione e nelle 9 tavole riguardano i settori ferroviario, stradale, trasporto merci, trasporto collettivo, le azioni per il miglioramento della qualità dell'aria, il Mobility Management e il sistema integrato di monitoraggio, controllo e gestione del traffico e del territorio.

Rispetto al passato oggi il Comune di Milano è in condizione di poter rilevare con sempre maggiore previsione i dati di mobilità sul territorio. Nuove fonti di dati sono:

  • il sistema di monitoraggio del traffico in tempo reale che garantisce la rilevazione dei flussi di traffico sulla rete stradale;
  • il sistema di monitoraggio del trasporto pubblico locale, che garantisce la conoscenza dei carichi delle linee di trasporto;
  • la nuova indagine sulla mobilità delle persone nell'area milanese, in corso di elaborazione, che permetterà di aggiornare i dati (sia sotto l'aspetto quantitativo che, soprattutto, sotto l'aspetto della struttura delle relazioni) sui motivi e i modi degli spostamenti.

    Particolarmente importante nelle strategie di governo della mobilità, per le quali il PUM indicava le linee di indirizzo, è l'attività in corso per la realizzazione del sistema integrato di monitoraggio, controllo e gestione del traffico e del territorio. Il completamento del sistema, nelle sue componenti primarie, avrà luogo tra il 2006 ed il 2007.
    Con tale premessa si è quindi scelto di mantenere, in questi rapporti, la struttura che era stata data alla trattazione degli interventi previsti nel documento approvato, aggiungendo alcune voci che, nell'attuazione, hanno assunto una certa valenza ma, seppure già presenti, non avevano una sezione dedicata.

     
    Gli ambiti di intervento del PUM
    Obiettivo quindi, a metà percorso rispetto all'orizzonte temporale del PUM, è quello di individuare i segnali che la città ha mostrato relativi ad una modifica e inversione dei trend negativi per i quali il PUM stesso aveva indicato le strategie di intervento e stilare un documento sostanzialmente di ricognizione dello stato dell'arte con l'aggiornamento di quegli elementi che sono stati oggetto di nuove proposte progettuali.

Sabato, 20 Gennaio, 2007 - 11:06

Lettera Aperta al Sindaco

====  Questa lettera  non contiene accenti per facilitare la compatibilita' tra sistemi operativi diversi.    ====

Lettera Aperta al Sindaco di Milano Letizia Moratti
in quattro puntate e un epilogo

Gentilissimo Sindaco,
ho deciso di scriverLe questa lettera per raccontarLe una storia che spero considerera'  istruttiva:  vi si parla di casa lesionate e di fondamenta danneggiate, del modo di operare degli uffici comunali, di come non abbiano funzionato ne' i controlli democratici ne' quelli tecnici, fino a procurare danni ingenti, prevedibili e previsti - e di come la Sua amministrazione ha ora deciso di premiare chi ha procurato il danno.
caro Concittadino che leggi questa lettera,
e' una storia incredibile, che non avremmo mai creduto potesse accadere nella nostra citta' - ed e' purtroppo solo il primo di una lunga, prevedibile serie di disastri; i danni, naturalmente, finira' per pagarli il Comune.
- ed e' purtroppo solo il primo di una lunga, prevedibile serie di disastri; i danni, naturalmente, finira' per pagarli il Comune.
Finche' non saranno rimosse le cause, esperienze come questa sono destinate a ripetersi con sempre maggiore frequenza: alcuni di noi subiranno danni alle case, gli altri contribuiranno con le loro tasse a rimborsarli; altri ancora, nel frattempo, si saranno arricchiti.


1 - Le Mani sulla Citta'

Nel cuore della notte si senti' un colpo secco, o forse erano solo i calcinacci che cadevano sul letto, sul tavolo, nella camera dei bambini, mentre nelle pareti e sul soffitto e nel pavimento si aprivano crepe profonde, che lasciavano entrare la luce della strada, le voci allarmate dei vicini. Avrebbe potuto essere un terremoto, come in  Friuli, o lo sconquasso provocato da costruttori poco scrupolosi, come a Sarno o nella Napoli di Lauro - ma qui siamo a Milano, e questi terremoti artificiali non si verificano contro la legge, sono anzi certificati dal Comune, avvengono sotto il suo controllo e con il suo consenso.
Gli abitanti di via Ampere e via D'Ovidio scoprirono che si voleva costruire a ridosso delle loro case un garage sotterraneo trovando nella posta i volantini delle imprese di costruzione [documento 1] che vendevano i box. In un paese civile sarebbe stato il Comune a informarli per lettera, avrebbe chiesto pareri e osservazioni - ma qui siamo in Italia, e basta attenersi al criterio minimo di esporre la notizia "nell'albo comunale" come prescrive il codice. Se poi uno non se lo va a leggere, non e' certo colpa del Comune, che con la legge e' a posto.
Per dirla in burocratese: " pur comprendendo il Vs legittimo disappuntoper la mancata consultazione cittadina da parte del consiglio di Circoscrizione nel 1994, corre l'obbligo di precisare che l'inserimento di tale localizzazione nel nuovo aggiornamento del Programma Urbano Parcheggi ha rigorosamente seguito le procedure stabilite dalla  normativa vigente" (lettera del Direttore di Progetto Avanzini,1999) [documento 3].
L'area era stata identificata dai tecnici comunali come adatta a ospitare un parcheggio di tre piani sotterranei, per 120 box, nell'ambito del V piano Urbano Parcheggi; la gara per l'appalto fu bandita nel 1998; nessuno aveva pero' controllato cosa ci fosse nel sottosuolo, ne' come fossero le fondamenta delle case. Non e' che il Comune non disponesse di informazioni sullo stato della falda e non avesse in archivio i progetti strutturali delle case; ma in definitiva tutte le analisi si svolsero tenendo presente solo due dati: una cartina della zona, sulla quale identificare un'area "adatta", e una valutazione degli Uffici comunali del fabbisogno di posti maccchina - o per meglio dire, la valutazione che per dei privati scavare un garage in quell'area comunale sarebbe stato conveniente.
Le imprese interessate dovevano tutte fornire un progetto per i tre piani (o piu') sotterranei, sapendo che avrebbero conquistato tanti piu' punti quanti piu' box avessero previsto di realizzare; uno dei requisiti chiedeva che almeno la meta' dei posti auto fosso gia' prenotato: ecco perche' i cittadini si ritrovarono nella posta quelle offerte di prenotazione.
Ma c'era anche un volantino diverso dagli altri [documento 2]: la Cooperativa Citta' Studi Nuova affermava di conoscere bene l'area proposta dal Comune, e di prevedere problemi di natura tecnica; proponeva percio' una localizzazione alternativa poco distante, sotto l'edificio che ospita gli spogliatoi della Piscina Romana: lo scavo sarebbe stato sempre di 3 piani, ma avrebbe permesso la realizzazione di 210 box - e a fine lavori gli spogliatoi sarebbero stati ricostruiti. Nonostante questa proposta fosse compatibile con gli estremi del bando, fu esclusa dalla gara.
Nel frattempo, messi sull'avviso, i cittadini si erano organizzati in Comitato; come prima cosa chiesero di visionare i progetti di massima elaborati dai tecnici comunali, ma questo fu sempre loro impedito con i metodi abituali della burocrazia (una volta mancava una autorizzazione, una volta bisognava aspettare un mese, una volta mancava il dirigente...).
Riuscirono comunque a raccogliere le informazioni necessarie a contestare tre elementi di rischio: la eccessiva profondita' dello scavo, la falda idrica in continua risalita, gia' verso gli 11 metri, e l'estrema vicinanza dello scavo alle case,  costruite negli anni '30 con le tecniche di quegli anni e fondamenta assai fragili, in mattoni.
Un dirigente comunale scrive nel '99, per rassicurare i cittadini: il parcheggio sara' di soli di tre piani, percio' lo scavo non tocchera' la falda e non deve suscitare preoccupazione - ma la gara viene vinta dalla Cooperativa Eugenia Quinta a r.l., che prevede di scavare sei piani sotterranei; le viene assegnata la vittoria nonostante il verbale della Commissione rilevi che tre punti qualificanti non sono stati rispettati [documento 4].
E non si tratta di punti da poco: manca l'approvazione del progetto, manca la dimostrazione che almeno il 50% dei posti sono prenotati, non e' individuata una impresa di costruzioni adeguata... Solo nel 2002 infatti il Sindaco Albertini, avvalendosi dei suoi poteri straordinari che scavalcano leggi e regolamenti, riuscira' a sbloccare la gara [documento 4].
Ora, signor Sindaco, quei tre piani in piu' li possiamo vedere (come ha fatto la Commissione che asegnava gli appalti) come un titolo preferenziale, un vantaggio per i cittadini, oppure invece come una modifica che vanifica tutte le argomentazioni a favore del progetto incentrate sulla non pericolosita' di uno scavo di soli tre piani - in altre parole, Signor Sindaco, o i suoi uffici non si parlano, oppure negli uffici comunali un unico criterio, quello del vantaggio economico, fa premio su tutto, anche sulla sicurezza dei cittadini.
Infatti, una volta approvato il nuovo il progetto, le lettere del Direttore del settore Strade e Parcheggi, ingegner Stefani (un nome che incontreremo spesso in questa cronaca) ribaltano tutti gli argomenti precedenti, e con essi ogni residua credibilita' dell'amministrazione comunale: "il bando pubblicato nel 1998 ipotizzava ... un parcheggio interrato di almeno 3 piani per circa 135 posti auto ... La Cooperativa Eugenia V Srl, individuata quale migliore offerente, aveva proposto un parcheggio di 5 piani per 269 posti auto" [documento 6]; e ancora, a chi si preoccupa per la stabilita' degli edifici "si puntualizza che la Convenzione che dovra' essere stipulata tra il Comune di Milano e la Cooperativa Eugenia ... prevedera' clausole idonee a garantire, sia con indagini e rilievi ... preliminari, sia con apposite polizze assicurative, le necessarie condizioni di sicurezza per gli edifici circostanti" [documento 5].
Indagini e rilievi non si accordano sulla reale profondita' della falda, generando un balletto di cifre che la innalza e la abbassa a seconda della convenienza, fino al duro impatto con la realta', che costringera' a modificare precipitosamente il progetto, dopo aver danneggiate le case circostanti; l'assicurazione, congrua secondo i dirigenti del Comune, risultera' essere di soli 500.000 Euro - a fronte di un danno stimato che gia' ora supera i dieci milioni...
I cittadini, avendo sollevato dubbi e osservazioni sulla profondita' dello scavo e della falda, si sarebbero aspettati una serie di controlli rigorosi; purtroppo, per il Comune di Milano (in disaccordo con Consiglio di Stato e l'Authority sui Lavori Pubblici) gli scavi dei parcheggi sono opere private, e quindi sottratte alla legge Merloni, che impone regole molto severe  sulla progettazione, lo studio del terreno, la sicurezza - ma questo aumenterebbe i costi; addirittura, afferma l'Ingegner Stefani "per quanto riguarda il progetto esecutivo, si fa presente che che per queste opere i progetti esecutivi vengono sviluppati contestualmente all'avanzamento lavori, non trattandosi di opere pubbliche, per le quali e' obbligatoria, per legge, l'approvazione degli esecutivi prima dell'avvio dei lavori" [documento 6].
Pero', curiosamente, quando si tratta di difendere i progetti davanti al TAR improvvisamente i parcheggi da privati diventano opere di pubblica utilita' - un argomento che spesso, finche' non e' troppo tardi, fa breccia nei magistrati amministrativi.
A questo punto, con il progetto definitivo e l'assegnazione del bando, con i cittadini allarmati che devono organizzarsi e pagare di tasca loro esperti e perizie per conoscere quello che il Comune dovrebbe comunicare gratis, entra in scena, quasi a tempo scaduto, il Consiglio di Zona 3 - e sara' l'unico organo elettivo a occuparsi della questione.
Carlo Ippolito

***
Del Consiglio di Zona, e del dibattito che vi si e' svolto, parlero' nella prossima puntata: e vedra', Signor Sindaco, che c'e' materiale di riflessione non solo per Lei e per la Sua maggioranza, ma anche per i Consiglieri e i Partiti dell'opposizione.
I documenti principali su questa puntata sono pubblicati all'indirizzo http://www.arianuovainlombardia.it/
La prossima puntata, dal titolo "Le Fragili Fondamenta della Democrazia",  uscira' tra qualche giorno,
e spieghera' come un progetto cosi' pernicioso sia potuto passare al vaglio del Consiglio di Zona - quell'organo che dovrebbe costituire l'anello di congiunzione tra il Comune e la realta' locali, il prezioso strumento di dialogo tra l'amministrazione e i cittadini, che riavvicina questi ultimi alla politica.... e li scaraventa fuori dal letto alle quattro del mattino, sotto una pioggia di calcinacci.

e li scaraventa fuori dal letto alle quattro del mattino, sotto una pioggia di calcinacci.

Nel frattempo, cari concittadini, fate circolare questo articolo.
Se volete correggere o commentare qualcosa, scrivete a info@arianuovainlombardia.it
Se volete invece far conoscere al Sindaco Moratti la vostra opinione:
Sindaco Letizia Moratti Palazzo Marino Piazza della Scala n.2 - 20121 Milano
tel. 884.50001/9        fax  884.50007         email: sindaco.moratti@comune.milano.it

Elenco dei documenti della prima puntata
pubblicati sul sito http://www.arianuovainlombardia.it/:

1 -  Come i cittadini vengono a sapere che si vuole costruire un parcheggio a ridosso delle fondamenta delle case:
Volantini di imprese di costruzione; il primo, col suggestivo disegno, e' l'offerta della  CO.RI.CI. Srl (Cooperativa Eugenia V Srl) che poi vincera' la gara. Ci si iscrive alle cooperative per poche lire (per partecipare al bando le Cooperative devono avere prenotazioni per almeno la metà dei posti auto).
Ci si iscrive alle cooperative per poche lire (per partecipare al bando le Cooperative
 Come i cittadini vengono a sapere che si vuole costruire un parcheggio a ridosso delle fondamenta delle case:Ci si iscrive alle cooperative per poche lire (per partecipare al bando le Cooperative
2 - Una cooperativa partecipa al bando, ma solleva obiezoioni sulla localizzazione, segnala pericoli e propone una alternativa:
- Una cooperativa partecipa al bando, ma solleva obiezoioni sulla localizzazione, segnala pericoli e propone una alternativa:
Primo allarme: volantino della Cooperativa Citta' Studi Nuova
3 - Risposta ai cittadini  del Direttore di Progetto Avanzini
Sostiene che non c'e' pericolo, si scaveranno soltanto 3 piani.

4 - assegnazione alla Cooperativa Eugenia V Srl - verbale della Commissione.
I piani sono diventati  6 (5+1)  (ma l'assegnazione non e' definitiva, perche' la cooperativa non e' in regola) - l'ingegner Stefani sblocca finalmente il concorso nel 2002.

5 - il Direttore del settore Strade e Parcheggi Ing. Stefani , lettera del 15/7/02
A progetto approvato, l'Ingegner Stefani rassicura i cittadini, garantisce che non ci saranno rischi per la stabilita' e che sara' sottoscritta una assicurazione a protezione degli interessi dei vicini. Garantisce anche che sara' garantito l'accesso alle automobili, ai mezzi di soccorso e ai camion della NU durante i lavori.

6 - Altre spiegazioni e rassicurazioni da parte del Direttore del settore Strade e Parcheggi: lettera del 2/4/2005
(§A) "il bando pubblicato nel 1998 ipotizzava ... un parcheggio interrato di almeno n. 3 piani per circa 135 posti auto ... La Cooperativa Eugenia V Srl, individuata quale migliore offerente, aveva proposto un parcheggio di n. 5 piani per n. 269 posti auto ...."
(§B) "L'altezza della Falda e' gia' nota al Concessionario che, per tale motivo, prevede la realizzazione di un tampone di fondo e di una adeguata impermiabilizzazione dei muri perimetrali del parcheggio."
(§C)"per quanto riguarda il progetto esecutivo, si fa presente che che per queste opere i progetti esecutivi vengono sviluppati contestualmente all'avanzamento lavori, non trattandosi di opere pubbliche, per le quali e' obbligatoria, per legge, l'approvazione degli esecutivi prima dell'avvio dei lavori."
Venerdì, 19 Gennaio, 2007 - 16:21

Confusione su misure antitraffico a Milano

Milano, 10 Gennaio 2007

Dopo la farsa del ticket (pollution charge), confusione ora anche sull'idea di estendere in modo massiccio il parcheggio strisce blu su tutta la città.
Se siete interessati potete leggere l'articolo apparso oggi su Repubblica (allegato 1) e il Comunicato ANSA (allegato 2) in cui è indicata una sentenza della Cassazione dove si dice che non si possono istituire aree a strisce blu senza adeguate aree a parcheggio libero (non si pagano le multe).
Complimenti per il tempismo.

Ivano Grioni
Cons. Zona 7
L'Ulivo

Venerdì, 19 Gennaio, 2007 - 16:10

dal Guardian una lista di buoni propositi

www.lifegate.it
  
 Una bella lista di buoni propositi: l'ha pubblicata "The Guardian" con il calcolo esatto di quanti soldi fanno risparmiare (e guadagnare) in un anno. Ecco quelli validi anche qui in Italia.  
 
 1. Se devi comprare un'auto nuova...
Conta quanti chilometri fai. Se i percorsi sono quasi tutti in città, perché non investire nell'acquisto di un'auto elettrica? Una nuova G-Wiz costa circa 7000 sterline. Vantaggi: si parcheggia ovunque, fa circa 60 chilometri, non produce emissioni, non è lenta. Chi abita in città scansa tutte le restrizioni e i ticket d'ingresso (a Londra sono 8 sterline al giorno, a Milano si vedrà) e anche ricaricandola ogni notte, la bolletta elettrica aumenta di non più di 10 euro al mese.
Quanto conviene: 3000 euro/anno
2. Risparmia
Secondo "The Guardian" è vantaggioso investire i propri risparmi sull'hi-tech verde, sulle bio-energie e sulle rinnovabili. Per esempio, i bond 'Triodos's Renewable Energy' offrono il 4,5% fisso per tre anni. La 'Ecology building society' offre 'Earthwise mini-cash Isa' al 3,9%. E alcuni titoli del PPVX registrano incrementi del 400% dalla prima quotazione...
Quanto conviene: 200 euro l'anno
3. Cambia energia
La liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica, sia per le aziende che a partire dal luglio 2007 anche per i privati, consente di scegliere energia da fonti rinnovabili, nel contempo salvaguardando l'ambiente (un terzo delle emissioni di CO2 in Europa viene dalla generazione di elettricità) e risparmiare: uno degli effetti è anche quello di poter chiedere tariffe più vantaggiose rispetto a quelle dell'ex-monopolista
Quanto conviene: 100 euro all'anno
4. Misura l'acqua
Test condotti dalle industrie inglesi dicono che coloro che si installano un contatore dell'acqua in casa, poi arrivano a consumarne l'11% in meno. Ora, questo in Inghilterra porta a un risparmio di 250 sterline. Da noi, l'acqua potabile costa molto meno. Ma il risparmio ecologico è valido lo stesso: chi vuole, può fare in Comune una "richiesta di allaccio di contatore acqua potabile".
Quanto conviene: 250 sterline all'anno (in Inghilterra)
5. Risparmia in casa
Abbassando il termostato di 1°C si riduce la bolletta del riscaldamento dall'8 al 10%, mediamente 80 euro all'anno. Sostituendo quelle vecchie con le nuove lampadine a risparmio energetico si risparmiano 20 euro all'anno. I più recenti elettrodomestici arrivano a risparmi del 30% in acqua e elettricità: meno 100 euro all'anno.
Quanto conviene: 200 euro all'anno
 
6. La carta di credito
Alcune carte di credito (in Inghilterra la Co-op Bank, Clear, American Express Red fee-free ) elargiscono minime percentuali di ogni spesa a cause benefiche (dal Global Fund to help fight Aids in Africa al WWF). E' un modo per far del bene senza spendere di più.
Quanto conviene: 100 euro e più all'anno
7. Il conto in banca
Alcune banche si stanno già ritirando da business non ritenuti etici (dal traffico di armi al finanziamento di regimi oppressivi, o da imprese che causano danni all'ambiente e agli animali). In Inghilterra, c'è un conto corrente "etico", Smile, della Co-op bank, che dà garanzie anche di un 3% d'interesse annuo. Se in Italia non c'è ancora un'offerta simile, almeno informiamoci sulla condotta del nostro istituto.
Quanto conviene: in Inghilterra, un 3% extra d'interessi. In Italia... l'orgoglio di non finanziare nulla di contrario alle proprie idee
8. Investi bene
L'anno scorso i "fondi etici" hanno doppiato i loro fratelli convenzionali. Mediamente gli UK equity ethical fund hanno raggiunto guadagni del 16.8% nel 2006, comparati al 10.7% dei fondi mainstream.
Questo significa che un investimento da 5.000 sterline ne ha fruttate 305 in più degli altri.
Nel dettaglio, chi ha avuto la fortuna o la bravura di scegliere l'Aegon Ethical Equity, gioisce con un + 31.3% l'ultimo anno. Seguono il CIS Sustainable Leaders, Jupiter Environmental Income e Jupiter Ecology. Il maggiore fondo etico inglese, l'F&C Stewardship Growth, ha restituito un guadagno del 25%.
Quanto conviene: 500 euro all'anno
9. Vendi la macchina
Passare a una nuova auto più piccola non solo riduce le emissioni di CO2, ma può far risparmiare quasi 1500 euro l'anno. Una berlina media fa 10 km con un litro. La Toyota Yaris 1.4 diesel ne fa 20: un risparmio annuo di 600 euro.
Molti guidatori di grandi berline e fuoristrada potrebbero arrivare a risparmiare 3000 euro l'anno solo in forza di bollo, assicurazione e deprezzamento dell'usato inferiori.
Quanto conviene:1000 euro all'anno

Venerdì, 19 Gennaio, 2007 - 15:41

dai mirtilli e dai spinaci elettricità

www.lifegate.it
  
 "Peccato che non profumino di mirtillo". Così esordisce un giornale parlando di queste nuove celle fotovoltaiche "organiche". La promessa è quella di una rivoluzione nel mondo dei pannelli solari.
 
 
 Dai mirtilli
Questi utilizzano come elemento attivo i "pigmenti presi dai frutti di bosco" e a differenza dei normali pannelli solari oggi in commercio hanno eliminato del tutto il silicio: costerà meno produrli e installarli, ma soprattutto avranno la forma di fogli flessibili e potranno essere "stesi" sopra i palazzi, funzionare come copertura delle tende eccetera.
Dagli spinaci
I primi a pensare alla fotosintesi clorofilliana per produrre energia furono gli scienziati del MIT: nel 2004 il team di Shuguang Zhang, del Massachusetts Institute of Technology, ha presentato una cella che immergeva i cloroplasti degli spinaci (le molecole che danno alle foglie il colore verde e permettono la fotosintesi) nell'alluminio. "La natura lo fa da miliardi di anni - ha spiegato il ricercatore al "New scientist" - ma questa è la prima volta che noi siamo stati in grado di replicarlo".
Come i parabrezza
Ma quella che "copia le piante" non è l'unica via. Ve ne diciamo altre. Alle porte di Milano, ad Arese, apre nel 2008 uno stabilimento che produrrà pannelli fotovoltaici con una nuova tecnologia "thin film" (simile a quella per produrre i parabrezza delle auto) usando il cadmio: il quale è oggi un materiale "di scarto" del riciclo di stereo, pc e telefonini.
Nella plastica, e con le nuvole
I ricercatori dell'Università di Toronto hanno presentato un nuovo materiale plastico con cristalli semiconduttori in sospensione che è in grado di catturare l'energia solare nella banda a infrarossi: caratteristica che permetterebbe di avere dispositivi 5 volte più efficienti di quelli di oggi e l'enorme vantaggio di avere pannelli solari a pieno regime anche in caso di tempo nuvoloso: gli infrarossi arrivano sempre.
Insomma: se le ricerche proseguono, avremo celle solari che funzionano come spinaci e mirtilli, vetri alle finestre che fanno energia, telefonini e auto di plastica che generano elettricità con la scocca anche se c'è nuvolo. Buon futuro a tutti…
Stefano Carnazzi

Venerdì, 19 Gennaio, 2007 - 15:16

forse qualcosa migliora?

www.lifegate.it
  
 C'è un po' più verde. Un po' meno auto. E più fame, purtroppo, d'energia in casa. Scopriamo tutti i dati dell'Osservatorio ambiente Istat.  
 
 Nei 103 Comuni capoluogo di provincia gli italiani sono diventati più attenti all'ambiente e ai problemi legati allo smog e al traffico: aumenta il numero delle persone che viaggiano sui mezzi pubblici (+3,1%), cresce la densità del verde urbano (+31,4%), viene incrementato di oltre il 50% rispetto al 2000 il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti.
Il quadro arriva dall'Istat, che ha presentato ieri i risultati relativi all'indagine sulla costruzione dell'Osservatorio ambientale dei 103 comuni capoluogo aggiornati nel periodo 2000 - 2005...
...Bene:
- la densità di verde urbano (+31,4%)
- il numero di autovetture per mille abitanti (-1.5%, meno auto in città)
- viene incrementato il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti (oltre il 50% in più rispetto al 2000).
...Male:
- aumenta la quantità di rifiuti urbani raccolti (+7,0%)
- aumenta il consumo di energia e gas metano per uso domestico e riscaldamento (rispettivamente del 5,5% e dell'8,9%);
Per quanto riguarda i trasporti, il maggior numero di vetture per mille abitanti si rileva al Centro con 686,1 (+0,8% rispetto al 2004); seguono il Mezzogiorno con 591,5 (+2,5%) e il Nord con 587,4 (-0,3%). Viterbo (742,9), Roma (733,7), Latina (720,2) e Frosinone (702,9) sono i comuni che presentano i maggiori tassi di motorizzazione. Al Nord spiccano Pordenone (687,5), Biella (687,0), Vercelli (685,4) e Cuneo (664,0); al Sud L'Aquila (684,6), Teramo (678,4), Potenza (677,0) e Lecce (676,8).
Alla fine del 2005 la metà circa dei 103 comuni capoluogo di provincia hanno attuato le norme della legge quadro in materia di inquinamento acustico (Legge Quadro del 26 ottobre 1995 n. 447). 40 hanno dichiarato di aver avviato i lavori (di cui 22 in fase di approvazione), mentre 11 hanno risposto di non aver fatto alcuna progettazione in proposito.
Terni, Torino, Palermo e Milano sono i comuni che hanno registrato una densità di verde urbano superiore alla media dei 103 capoluoghi.
La raccolta di rifiuti urbani nel complesso dei 103 capoluoghi di provincia per l'anno 2005 è pari a 626,8 kg per abitante (+1,1% rispetto al 2004). I capoluoghi di provincia dell'Italia centrale presentano valori superiori alla media (694,2 kg per abitante); valori inferiori si registrano sia nel Nord (612,8 kg) che nel Sud (585,9 kg).
Nel rapporto anche un capitolo dedicato all'energia che rileva, nel 2005, un aumento del consumo pro-capite di gas metano per uso domestico e per riscaldamento del 2,3% rispetto all'anno precedente, raggiungendo il valore di 429,1 m3 per abitante. Il consumo pro-capite di energia elettrica per uso domestico è invece aumentato dello 0,2%, attestandosi sui 1.228,7 KWh per abitante. Il ritmo di crescita dei consumi domestici di energia elettrica rallenta nel 2005 a favore dell'impiego di gas metano.
Redazione Ambiente Lifegate
Stefano Carnazzi - Helpconsumatori [MB]
www.lifegate.it

 

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