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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Lunedì, 29 Dicembre, 2008 - 15:03

Finalmente una Commissione Antimafia in Comune?

In questi ultimi giorni abbiamo appreso che finalmente la Commissione Comunale Speciale sui fenomeni di corruzione e sull'EXPO è stata approvata. In stagioni di cantieri e di appalti la questione sembra essere interessante e positiva. Soprattutto se si confermano le parole del Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, Vincenzo Macrì, che ripetutamente ha considerato Milano la capitale d'Italia per reati commessi dalla 'ndrangheta e dalla mafia. E', questo, un primato che ha suscitato una indignazione negli animi della cittadinanza democratica e presso le associazioni che da tempo lavorano per la legalità, la giustizia civile e la universalità dei diritti e dei doveri, come Libera, Saveria Antiochia, l'ARCI e Carovana della legalità.
Penso anche alle molteplici iniziative che, a livello di società civile, sono state prese per chiedere semplicemnte al Consiglio Comunale di adottare l'attuazione di un articolo del Regolamento consiliare e della Statuto del Comune, ossia l'istituzione di una Commissione Speciale a termine che agisca politicamente a evidenziare le responsabilità politiche del fenomeno dilagante della corruzione e della mafia a Milano. Varie sono state, infine, le interrogazioni, le mozioni, una delle quali presentata in Consiglio di Zona 4 a Milano, dove si richiedeva la riapertura del bando per l'assegnazione dei beni confiscati alla mafia, dovere e obbligo da parte del Comune, bando andato quasi deserto a causa del periodo in cui è stato disposto, agosto, e a causa dell'assenza di un'adeguata e richiedibile promozione e pubblicizzazione del medesimo ai diretti interessati, le associazioni e le cooperative. Non solo: in Consiglio Comunale alcuni consiglieri della Sinistra hanno presentato un'interrogazione rivolta all'amministrazione circa la non adempienza di un percorso istituzionale volto a conoscere le cause politiche di un fenomeno inquietante e ammorbante quale il dilagare della corruzione derivata dalla macrocriminalità organizzata. Le risposte a queste interrogazioni non sono mai sopraggiunte, indice anche del fatto che la mozione dell'opposizione che richiedeva l'istituzione della Commissione veniva dilazionata nell'ordine del giorno nei tempi, procrastinando a seguenti riunioni di Consiglio la discussione, mai avvenuta e necessaria.
Il risultato può apparire, quindi, in prima lettura una buona vincita per l'opposizione. Ma, a riguardo, occorrono fare alcuni chiarimenti politici, apprendendo semplicemente quanto riferito e considerato a riguardo dai consiglieri della Sinistra in Comune, Lista Uniti con Dario Fo, Rifondazione, Sinistra Democratica (Gruppo Misto) e Comunisti Italiani, tramite interventi da loro fatti in occasione delle lunghe sedute che si sono avvicendate negli ultimi giorni, a proposito dell'approvazione del bilancio e della Previsione di Bilancio Triennale.
Non è dato di comprendere la funzione e la composizione della Commissione, a fronte di una incertezza sui poteri a essa attribuiti. Il nostro appello, espresso come Lista Uniti con Dario Fo, a cui sono susseguite diverse adesioni, e sostenuto dalle associazioni che da anni e da tempo agiscono per la legalità e la giustizia sociale, Libera e Saveria Antiochia in primis sul territorio milanese, è ed era indirizzato a istituire una commissione con poteri di indagine e di supporto all'attività giurisdizionale della Magistratura, unico organo a cui compete la risoluzione delle controversie e dei casi di corruzione. L'accordo ha trascurato, così, ampiamente i dettagli di competenza della commissione, contrattandone la costituzione senza previa ponderazione e verifica in seduta consiliare.
Le affermazioni del capogruppo di AN, Fidanza, riportate nell'articolo di Andrea Senesi sul Corriere, sono abbastanza chiare e dimostrano l'intenzione di creare un organo di facciata.
La commissione così istituita, in tempi rapidi e senza una previa lettura della propria caratteristica funzionale, rischia di essere facilmente strumentalizzabile a livello politico, e poco incisiva a livello sostanziale, lasciando permeabili situazioni di poca trasparenza in termini di legalità e di equità e imparzialità amministrativa. Questo meccanismo, così come si evidenzia, rischia di non instaurare alcun rapporto di collaborazione e di coinvolgimento di tutti gli organi, polizia investigativa, ispettorato del lavoro, magistratura, organi giudicanti, nel produrre una efficace e completa politica di sostengo alla perseguibilità dei veri autori dei reati di corruzione. Collaborazione, è questa, presente nella precedente Commissione Antimafia, istiuita in Consiglio Comunale ai tempi di tangentopoli, parliamo del 1991.

Un passo avanti è stato fatto? Io temo che siamo ancora in una fase di incertezza e di poca dimostrabilità della reale ed effettiva efficacia di una Commissione che avrebbe dovuto chiarire e dimostrare le responsabilità politiche dei reali responsabili di fenomeni di corruzione mafiosa, ormai morbo e piaga diffusa nella nostra città, come testimoniano anche gli ultimi fatti di cronaca (l'omicidio avvenuto l'altra sera davanti al locale De Sade per "regolamento di conti" sul commercio di droga).
Infine, come sottolineato giustamente e ripetutamente da alcuni consiglieri della "Sinistra" in Comune, e da quanto si evince dall'articolo di Andrea Senesi sul Corriere, si deve sottolineare il contesto in cui l'accordo, a cui solo la Sinistra non ha partecipato, è avvenuto: ossia rinunciare ad alcuni emendamenti e azioni di ostruzionismo sul bilancio per assicurare l'approvazione della Commissione Antimafia a tempo, senza alcuni oneri per il Comune e per la maggioranza, nonchè senza previamente discuterne le funzioni e la portata, la composizione e i rapporti di collaborazione da instaurarsi con gli altri organi investigativi, unico elemento e presupposto per un proprio e giusto funzionamento.

Non voglio, ora, mettere in discussione la buona intenzione e l'onestà in cui l'accordo tra una parte dell'opposizione, il Partito Democratico, e la maggiroanza è avvenuto: lungi da me fare dietrologie squallide e infondate. Sicuramente, e ne sono convinto, lo spirito di gran parte delle consigliere e dei consiglieri che hanno elaborato l'accordo per l'istituzione della Commissione era fortemente motivato a dare sviluppo a una richiesta di massa della società civile, che era plausibile e sostenibile, nonchè richiedibile da parte del Comune, stanti le attuali regole normative inserite nel Regolamento e nello Statuto. Voglio solo evidenziare che una mobilitazione seria e convinta da parte della società civile e associazionistica organizzata, da mesi e mesi coinvolta in mobilitazioni a favore della legalità e per la richiesta di una Commissione Speciale sul fenomeno mafioso a Milano rischi di essere fortemente disatteso di fatto da un organo che potrebbe essere svuotato nelle proprie funzioni e nella propria portata, isolato da ogni forma di collaborazione con altro organo investigativo strumentale per la conoscenza delle responsabilità meramente politiche di un dilagare inquietante di un morbo nella nostra città, capitale degli affari finanziari.

Ai posteri, cioè a noi, l'ardua sentenza.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo per Milano - GRUPPO LA SINISTRA
Consiglio di Zona 4 Milano

Lunedì, 29 Dicembre, 2008 - 13:47

Realizzazione delle case dell’acqua a Milano

M O Z I O N E
 
Presentata dal Consigliere ANTONELLA FACHIN (Uniti con Dario Fo per Milano)
 
nella seduta del  6 novembre 2008

OGGETTO: Realizzazione delle case dell’acqua a Milano
PREMESSO CHE
-          Il Consiglio di Zona 3 ha deliberato in data 22 novembre 2007 una mozione avente per oggetto: “Case dell’acqua – erogazione alla cittadinanza dell’acqua potabile in alcuni punti decentrati del Servizio Idrico di Milano”;
-          Nella citata delibera si chiede “al Sindaco, alla Giunta e all’Assessorato competente di procedere alla progettazione e alla realizzazione in forma sperimentale, attraverso il Servizio Idrico Integrato della Metropolitana Milanese, di alcune Case dell’acqua in spazi verdi della Zona 3 prossimi ai quartieri abitati, volte a fornire ai cittadini punti di prelievo pubblico dell’acqua potabile, anche gassata e refrigerata, e dotandole di un regolamento d’uso e della necessaria opera di controllo sul loro corretto utilizzo”;
-          Analoghe deliberazioni sono state assunte nell’autunno 2007 da altre sette Zone del Decentramento;
-          Il Consiglio Comunale ha approvato in data 3 marzo 2008 un ordine del giorno collegato alla deliberazione n° 149 con il programma e il piano triennale 2008-2010 dell’ATO di Milano;
-          Nell’odg citato si impegna il Sindaco e l’Assessore competente a procedere alla realizzazione di Case dell’acqua a Milano in considerazione degli ottimi risultati conseguiti nei numerosi comuni dell’hinterland che si sono dotati di questo servizio;
CONSIDERATO CHE
-          Le Case dell’acqua valorizzano l’ottima qualità delle nostre acque, una risorsa pubblica controllata e genuina, riducono la produzione di rifiuti in materiale plastico e in vetro, azzerano la necessità di movimentazione pesante dell’acqua imbottigliata in luoghi spesso lontani dal consumatore, e –trattandosi di servizio gratuito offerto ai cittadini- consentono un notevole risparmio economico ai cittadini consumatori;
-          Le Case dell’acqua nei comuni dell’hinterland hanno raccolto il consenso della cittadinanza, erogando ciascuna una media di 3.500 litri al giorno;
-          Le Case dell’acqua nell’hinterland continuano a crescere: il 22 settembre scorso è stata inaugurata quella di Zibido San Giacomo;
-          Il costo stimato di realizzazione è di circa 50-60.000 euro a carico del gestore e quello di gestione a carico del Comune è di circa 20.000 euro l’anno;
-          La realizzazione delle Case dell’acqua rappresentano un risparmio per il Comune nella riduzione dei costi di gestione dei rifiuti solidi urbani e un evidente contributo all’educazione ambientale dei cittadini e alla tutela dell’ambiente. Infatti:
1.      I dati di consumo delle sole prime sette Case dell’Acqua dopo un anno dalla loro realizzazione, consentono di identificare in oltre 5.3 milioni il numero totale di contenitori riutilizzati che NON hanno generato rifiuti. Se si considera che mediamente da un kg di PET si ricavano 28 bottiglie per le quali è necessario l’utilizzo di 2 kg di petrolio e 18 litri d’acqua (fonte Paul McRande, The Green Guide in State of the World 2004, ed. Ambiente) possiamo ricavarne un dato estremamente significativo, ovvero che le Case dell’Acqua hanno permesso il risparmio di quasi 380 tonnellate di petrolio e di quasi 3.5 milioni di litri d’acqua – cioè 54 tonnellate di petrolio risparmiate da una sola Casa dell’acqua.
2.      Le 27 tonnellate di PET che ciascuna Casa dell’Acqua ha in un anno risparmiato si traducono in una mancata emissione in atmosfera di 54 tonnellate di anidride carbonica, 24 kg di idrocarburi, 607 kg di ossido di zolfo, e 438 kg di monossido di carbonio (fonte Paul McRande, The Green Guide in State of the World 2004, ed. Ambiente)
Fonte: Acqua info anno quinto, numero diciassette pag. 11 articolo “Vantaggi ecologici da Case dell’Acqua, tutti i numeri per l’ambiente” a cura del Dott. Nicola Pievani, Key Account Casa dell’Acqua.
il Consiglio di Zona 3
SOLLECITA
il Sindaco e l’Assessore competente
a provvedere senza altro indugio alla realizzazione di Case dell’acqua in ogni Zona del decentramento milanese, negli spazi verdi dei quartieri popolari, delle periferie e dei luoghi di grande frequentazione.

Lunedì, 29 Dicembre, 2008 - 13:44

box sotterranei di via B. Marcello: sistemazione della superficie

I N T E R R O G A Z I O N E

Presentata da  ANTONELLA FACHIN (Uniti con Dario Fo per Milano)
nella seduta del  23 ottobre 2008
OGGETTO: box sotterranei di via B. Marcello: sistemazione della parte superficiale

VISTI
gli artt. 43, comma 2, del D. lgs. 18.8.2000 n. 267; 93, comma 2. dello Statuto comunale e 25, comma 3, lett. c), e 11 del Regolamento sul decentramento territoriale
Sono ormai trascorsi 1.004 giorni dall’ultimazione dei lavori di realizzazione dei box sotterranei in via Benedetto Marcello e i lavori di sistemazione della superficie non sono ancora iniziati.
Se dopo oltre 1.000 giorni il Comune di Milano non è riuscito a realizzare un giardinetto e un campo giochi, la sottoscritta si chiede anche come possa lo stesso Comune realizzare in “soli” 2.500 giorni l’Expo 2015!
La sottoscritta chiede di sapere quando inizieranno i lavori di sistemazione della parte superficiale, onde consentire ai residenti di vivere in una via decorosa e ai bambini di giocare finalmente con l’orso Marcello e quando la via Mercadante verrà liberata dalle bancarelle, ivi collocate “in via provvisoria”.
La sottoscritta, data l’ingiustificabile inerzia del Comune, chiede di sapere perchè gli ambulanti, che provengono da innumerevoli luoghi della provincia e della regione, abbiano più diritti dei residenti di via Benedetto Marcello e, in particolare, perchè gli ambulanti –portatori di interesse particolare- abbiano da quasi tre anni un evidente diritto di veto alla realizzazione del progetto di sistemazione della superficie della via, nell’interesse del bene comune e della collettività.
La sottoscritta chiede inoltre di sapere se il Comune intenda recepire i puntuali rilievi del Corpo Forestale dello Stato che ha correttamente e doverosamente sottolineato la necessità di dare priorità al vincolo ambientale, e quindi alla ricostituzione dei precedenti filari di alberi e alle esigenze di tutela (ampie griglie di difesa degli alberi del filare centrale e aiuole di collegamento tra gli alberi dei filari laterali, analogamente a quanto già fatto nel tratto tra via Vitruvio e Via Boscovich).
La sottoscritta chiede quindi di sapere se il Comune intenda rendersi conto che il numero di autorizzazioni concesse agli ambulanti per l’occupazione del suolo sono eccessive e non armonizzate con il contesto della via, in quanto si arriva ad avere tra le 180 e le 220 bancarelle in una via non destinata ad uso mercatale, né tanto meno all’“abuso” mercatale attuale.
Dato che gli oneri di urbanizzazione per la costruzione dei box ammontano a 1,5 mio di euro, la sottoscritta chiede di sapere il costo di realizzazione del giardino e del campo giochi e la destinazione della somma residua che deve essere dedicata alla riqualificazione della zona e certamente non deve entrare nella cassa del Comune per coprire eventuali buchi di bilancio.
La sottoscritta chiede anche di sapere se il Comune intenda quindi “compensare” il ritardo che i residenti hanno dovuto e continuano a dover sopportare, procedendo non solo alla realizzazione della copertura dei box, ma quantomeno anche al completamento della riqualificazione della via B. Marcello nel tratto tra via Scarlatti e Via Vitruvio. Ciò, anche nel rispetto del vincolo ambientale esistente su tutta la via sin dal 1965 e attualmente del tutto ignorato, a causa della parcellizzazione dei progetti e dei relativi interventi, oltre che per i tempi insopportabilmente lunghi che sono in parte anche causa del grave disagio e degrado esistente.
La sottoscritta chiede anche di sapere quando il Comune vorrà finalmente consentire ai residenti –dopo anni di disagi- di recuperare l’agibilità della via B. Marcello e il pieno ed effettivo diritto di circolazione, non solo per i casi di emergenza (v. ambulanze, VV.F. e vetture della Polizia).
Il Sindaco e i suoi assessori dichiarano che è precipuo compito di un amministratore ascoltare le varie istanze dei cittadini e giungere rapidamente ad una decisione: ebbene perché il Comune non ascolta né i residenti della zona, né il Consiglio di Zona 3 e non decide?
Tale decisione, se adottata nel rispetto del vincolo ambientale esistente, scontenterà quella parte degli ambulanti che non ha a cuore il decoro urbano, ma ridarà dignità alla via Benedetto Marcello.
Milano, lì 23 ottobre 2008
Lunedì, 29 Dicembre, 2008 - 13:43

Mercati all’aperto ed esercizi commerciali di derrate alimentari

M O Z I O N E     U R G E N T E

 
Presentata dalla Consigliera ANTONELLA FACHIN (Uniti con Dario Fo per Milano)
 
nella seduta del  23 ottobre 2008

OGGETTO: Mercati all’aperto ed esercizi commerciali di derrate alimentari: riqualificazione del servizio di sbarramento della Polizia Locale e potenziamento dell’organico della Polizia Annonaria

 
Il Consiglio di Zona 3
Premesso che
-        gli esercizi commerciali in Milano sono oltre 95.000 e 95 sono i mercati all’aperto;
-       negli ultimi anni il commercio si è modificato: sono aumentati gli esercizi commerciali “etnici” che vendono o somministrano alimentari esotici o di importazione da paesi extra-UE (ristoranti cinesi, rosticcerie e kebab, macellerie arabe, alimentari etnici ecc.) e, relativamente al commercio ambulante, è ancora diffuso il fenomeno dell’abusivismo;
-       recentemente, inoltre, sono ricomparse sulla stampa notizie di adulterazioni e contraffazioni alimentari di vario genere;
-       allo stato attuale:
o       i Reparti zonali della Polizia Locale svolgono un servizio di prevenzione all’interno dei mercati all’aperto (v. furti, borseggi, scippi ecc.) e un servizio di viabilità lungo il perimetro del mercato;
o       il Comando centrale della Polizia Locale, in ausilio all’AMSA durante le fasi di raccolta dei rifiuti e di lavaggio/spazzatura della strada, ha assegnato al reparto radio mobile un servizio specifico di sbarramento delle vie dei mercati principali, da realizzarsi al termine dell’orario di mercato;
o       la Polizia Locale ha inoltre una sezione “Annonaria” con il compito tra l’altro di controllare tutti gli esercizi commerciali e i mercati rionali di Milano, che consta di un organico di sole 94 unità;
-        i cittadini da anni denunciano lo stato di degrado delle vie al termine dei mercati rionali all’aperto e lamentano l’abbandono dei rifiuti per strada senza alcun rispetto del decoro urbano;
tutto ciò premesso
CHIEDE
al Sindaco di Milano,
agli Assessori alle Attività Produttive, all'Arredo, Decoro Urbano e Verde, alla Sicurezza
al Comando di Polizia Locale
1.      di potenziare la lotta all’abusivismo e il controllo circa la regolarità degli esercizi commerciali e degli ambulanti nonché della merce in vendita, con particolare attenzione agli esercizi commerciali e agli ambulanti di cibi freschi e/o crudi e/o surgelati (v. macellerie, pescherie, rosticcerie ecc.);
2.      di procedere all’aggiornamento dei regolamenti relativi al decoro urbano e alla polizia annonaria, al fine di adeguare le norme alla realtà attuale ed elevare le sanzioni;
3.      di considerare tra le priorità della Polizia Locale anche la verifica della corretta gestione della raccolta differenziata dei rifiuti da parte degli ambulanti e dei commercianti in genere, in modo da indurre i trasgressori a modificare il loro comportamento, nel rispetto delle norme in materia di decoro urbano e, conseguentemente:
a.       di razionalizzare, in maniera più organica e diffusa, la localizzazione degli agenti e dei mezzi sul territorio, onde garantire il controllo sia in centro che in periferia;
b.      di potenziare il numero di agenti e le risorse della Polizia Locale in genere e della Sezione Annonaria in particolare;
4.      di riqualificare e migliorare il servizio di sbarramento operato dal reparto radio mobile.
Lo sbarramento, opportunamente fatto con transenne, con la vettura d’ordinanza o altro, dovrebbe iniziare almeno mezz’ora prima della fine del mercato, onde consentire agli agenti di Polizia Locale di verificare che i singoli ambulanti lascino la propria area di sosta nel rispetto del decoro urbano (ossia pulita e con i rifiuti correttamente accatastati in maniera differenziata) e di irrogare le sanzioni del caso, qualora l’invito rivolto al trasgressore dovesse rimanere inascoltato.
In tal modo il Comando di Polizia Locale assicurerebbe un servizio più qualificato da parte degli agenti, anche tramite una più efficace attività di controllo e sanzionatoria, perseguendo anche un evidente risparmio di denaro pubblico a vantaggio della collettività. Infatti:
-         l’AMSA potrebbe raccogliere in maniera differenziata tutti i rifiuti dei mercati: umido, legno, plastica, cartone e la percentuale di raccolta differenziata in Milano aumenterebbe di qualche punto senza alcuna difficoltà;
-         l’AMSA potrebbe inoltre pulire le vie molto più rapidamente, dimezzando i tempi e consentendo ai cittadini residenti di ritornare più rapidamente alla normalità;
-         la Polizia Locale, sanzionando i trasgressori, adempirebbe ai suoi doveri di fronte a violazioni ormai macroscopiche e non più tollerabili, ridurrebbe il numero di ore straordinarie da svolgere in ausilio all’AMSA e ridurrebbe anche il suo costo a carico della collettività;
-         il Comune di Milano, infine, renderebbe un servizio efficiente e rapido alla collettività, perseguendo una politica di rispetto del decoro urbano ed eliminando sacche inaccettabili di impunità tra gli ambulanti.
 
5.      di prevedere il servizio di controllo della Polizia Annonaria, sotto il profilo igienico-sanitario, non solo durante le ore del mercato, ma anche in prossimità della fine del mercato.
-         Rientra, infatti, tra i suoi compiti anche quello di accertare che gli ambulanti effettuino una corretta gestione dei rifiuti organici da essi prodotti e non li abbandonino sul suolo pubblico, creando rischi per la salute pubblica, sotto il profilo igienico-sanitario.
-         Tale accertamento dovrà essere effettuato non solo durante lo svolgimento del mercato, verificando dove e come i rifiuti organici (l’umido) venga gestito e raccolto, e non abbandonato o gettato ai margini della propria piazzola, ma anche in prossimità dell’orario di fine del mercato che costituisce il momento più critico della gestione dei rifiuti prodotti dagli ambulanti.
6.      di invitare l’AMSA a potenziare l’attività dei propri ausiliari, affinché procedano sistematicamente ai necessari controlli nei confronti degli ambulanti, così come nei confronti dei condomìni.
Milano, 23 ottobre 2008

Lunedì, 29 Dicembre, 2008 - 13:39

Rotte aeree in decollo da Milano Linate

I N T E R R O G A Z I O N E
Presentata nella seduta del 3 dicembre 2008
Dal  consigliere: Antonella FACHIN (Uniti con Dario Fo per Milano)

Oggetto:  Rotte aeree in decollo da Milano Linate
La sottoscritta
PREMESSO CHE
Il sito Web del Comune di Milano riporta la seguente notizia
“Abbandonato il corridoio sopra l'area Lambrate-ex Innocenti
Linate, il rumore cambia rotta
L'assessore Croci: "Importante ridurre l’impatto acustico dei sorvoli aerei sulla nostra città". Migliorata l'efficienza del sistema milanese e garantita maggiore tutela alla qualità di vita dei cittadini e dell'ambiente.
Milano, 19 novembre 2008Da giovedì 20 novembre la rotta sperimentale "330" dell’aeroporto di Linate viene sospesa. La variante nasce da una richiesta del Comune di Milano di abbandonare la rotta che passava sul territorio milanese, in particolare sull’ex area Innocenti (fra via Rubattino, via Crespi e via Pitteri) e su una porzione di Lambrate. Verrà pertanto ripristinata la rotta "340" che si limita a lambire la città.
Nelle scorse settimane l’AIP Italia (Aeronautical Information Pubblication) dell’ENAV ha pubblicato le informazioni relative ai cambiamenti di procedura di volo per le nuove rotte di Linate a cui i piloti dovranno attenersi.
La decisione fa seguito a una sperimentazione promossa dalla Commissione Aeroportuale per minimizzare l’impatto acustico delle rotte aeree sul territorio.
La sperimentazione, che ha riguardato una serie di rotte che transitano dall’aeroporto di Linate, è servita a ridurre l’entità della popolazione soggetta all’inquinamento acustico provocato dai passaggi aerei.
“Con la nuova rotta su Linate – ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci - si ridurrà l’impatto acustico dei sorvoli aerei sulla nostra città. La riorganizzazione complessiva delle rotte ha come obiettivo il miglioramento dell’efficienza del sistema aeroportuale milanese, con particolare attenzione alla tutela dei cittadini e dell’ambiente”.
 
CONSIDERATO CHE
la sottoscritta e numerosissime altri cittadini della zona 3 e della zona 2 continuano a sentire sorvolare gli aerei sopra le loro case (v. PRU Rubattimo, zone Udine, Padova, Crescenzago, Precotto ecc.)
CHIEDE
Che il Comune valuti  la situazione in atto mediante la verifica puntuale dei tracciati aerei in partenza da Linate dal 20 novembre in poi.
Ciò al fine di verificare se i piloti si stiano scrupolosamente attenendo alle istruzioni impartite dall’AIP Italia, che ha ripristinato la rotta "340" che si limita a lambire la città per tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini del Comune di Milano.
Milano, 3 dicembre 2008

Domenica, 28 Dicembre, 2008 - 14:48

Primo passo per liberare il mondo dai fondamentalismi omofobi

È stata letta oggi 18 dicembre 2008 dall’Argentina, davanti all’assemblea dell’ONU la dichiarazione a favore della depenalizzazione universale dell’omosessualità, proposta dal governo francese e firmata da 65 paesi di tutti i continenti, tra cui tutte le 27 nazioni dell’Unione Europea.
Si tratta di un primo grande passo a favore della libertà di milioni di persone omosessuali nel mondo, una dichiarazione che vede unite oltre sessanta nazioni per condannare senza appello le legislazioni che imprigionano, condannano o uccidono le persone gay e lesbiche
“Abbiamo fermato la controffensiva vaticana, che ha tentato di riportare il mondo all’età medievale, rendendosi complice di quei regimi che ancora condannano l’omosessualità.” – dichiara Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay – “La nostra associazione, attraverso l’importante campagna che ha visto decine di manifestazioni nel paese, quasi 50.000 sostegni alla causa su Facebook e la costruzione di una rete internazionale di sensibilizzazione, ha contribuito a rafforzare un percorso che sarà ancora lungo, ma che oggi vede realizzato una passo importante nell’affermazione dei diritti e della tutela delle persone LGBT”.
I fondamentalismi religiosi di qualsiasi colore non fermano la loro campagna d’odio: anche oggi il vaticano ha attaccato la Spagna, un paese che ha saputo fare della laicità e dei diritti civili un faro per la sua crescita di civiltà. Questi barbari tentativi di fermare la diffusione della libertà saranno sempre più voci isolate”.
Tutti i paesi europei sono uniti, al fianco di grandi paesi dell’America Latina, di 5 stati africani e di 3 asiatici, per costruire una base di civiltà che potrà portare nell’arco di uno o due anni alla presentazione di una risoluzione che possa essere votata all’ONU dalla maggioranza dei paesi del mondo.” - dichiara da New York Renato Sabbadini, dirigente di Arcigay e co-segretario di ILGA World, rete di associazioni LGBT mondiale – “L’Italia ha svolto un fondamentale lavoro di rete nella costruzione di questo risultato, attraverso la collaborazione della sua diplomazia con le associazioni LGBT”.
”Adesso il lavoro di denuncia delle violenze e di coinvolgimento di tutte le nazioni deve continuare. Il governo italiano deve confermare quell ruolo primario che già ha avuto nella presentazione della risoluzione contro la pena di morte.” – conclude Aurelio Mancuso – “Solo così potremo auspicare un futuro più libero e giusto per le persone LGBT”.

Domenica, 28 Dicembre, 2008 - 12:17

HUMOR: previsioni del tempo

Posted by Arnald under Diversamente occupati

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Venerdì, 26 Dicembre, 2008 - 14:59

HUMOR: Crisi di Natale

Crisi di Natale.

Posted by Arnald under Diversamente occupati
 
natale2.png
Ciao a tutti precari,
come ogni anno, arriva minaccioso Babbo Natale a tirar fuori i soldi dalle nostre tasche e a riempirle di interrogativi.
Come ogni anno la retorica torna a impadronirsi del mondo con spot in cui nonni felici, puliti, ben vestiti (e soprattutto occidentali), si guardano sorridenti con dentiere splendenti come al primo appuntamento mentre un gruppetto di ragazzini di ogni razza si tiene per mano su un palco allestito a paradiso e cantano felici che a Natale siamo tutti più buoni e possiamo dare di più.
Quest’anno poi, lo spot può contare sulla presenza di due ragazzine di colore, una mulatta e l’altra più scura, e di un cinese come rappresentante di tutto l’oriente, anche perché per gli italiani quelli sono tutti uguali. Vi sfido a distinguere un vietnamita da un coreano o se siete cazzuti, un coreano del sud da uno del nord.È più facile stabilire certe differenze in base ai brand per i quali i bambini lavorano.Cuci palloni della Nike? E allora sei vietnamita, ma se fai scarpe Adidas allora devi essere un cinesino del Sud, delle parti di Shenzhen.E da noi come va? Cosa si aspettano i nostri bambini?
Dipende.
Se sei il nipote di Berlusconi vedrai tuo nonno portarti i regali vestito da superman legato a un elicottero (dello Stato?) guidato da Roberto Speciale.
Se sei figlio di Veltroni è facile che passerai le vacanze a New York nell’appartamentino che il babbo ti ha comprato a Manhattan: ovviamente un viaggio di solidarietà verso i cervelli in fuga.Se invece sei figlio di un operaio della Fiat, sarai obbligato a condividere col babbo per i prossimi sei mesi (ma solo se hai un gran culo, altrimenti di più) la playstation comprata in cinquemila rate, rigorosamente modificata per poterci far girare i giochi scaricati grazie al computer comprato in quattromila rate e alla banda larga, che succhia non meno di 35 euro al mese fino a un tetto massimo di 85, esclusi i costi di attivazione e corrente sprecata: ma intanto il giochetto non si paga e mi pare già qualcosa.
Ma la crisi è crisi e il governo vara misure straordinarie con la partecipazione in contumacia di un’opposizione troppo impegnata a risolvere le sue beghe da pollaio dove in gioco ci sono valori fondamentali ereditati dai vecchi DS e Margherita. Valori come rissa, accuse e sotterfugi.
Tra le varie misure del governo c’è la social card di mussoliniana memoria.Qui il discorso si fa difficile perché la misura sarà pure insufficiente e di facciata, ma alle persone pare che basti a nutrire quantomeno le loro speranze per il futuro. Sarà che gli elettori di tutta Italia vengono dalla disastrosa esperienza dell’Unione dove le parti di governo erano talmente impegnate a farsi le scarpe (che novità) che le cose buone fatte e approvate passavano nelle tasche degli italiani in completo silenzio. Qui invece, tra una dichiarazione e l’altra di un Silvio che prepara il terreno alla soluzione finale della nostra Costituzione, il governo sbandiera (e fa bene) qualsiasi cosa buona fatta come un evento che salverà la nostra economia.E le nostre donne? Beh, anche per loro ci aspetta una grossa rivoluzione.
Dopo l’abolizione di fatto della maternità (per la legge siamo sulla buona strada), adesso compare la sacrosanta equiparazione dell’età pensionabile. Intendiamoci, non che sia sbagliata, anzi, ma chissà perché in Italia per arrivare all’ammodernamento delle regole si passa sempre per la via più brutale, lasciando intatti i soprusi che invece non prendono mai la via della civiltà e della legalità.Ma come dice giustamente il ministro Sacconi (non scherzo, su questo sono d’accordo), non ho mai visto un pessimista avere successo.
Quindi, nonostante i licenziamenti singoli e collettivi, la cassa integrazione dilagante, gli stipendi da 600 euro con i quali non compri nemmeno più la dignità, gli scandali dei nostri politici che continuano a riempire le pagine dei giornali, il razzismo contro immigrati, napoletani, froci, zingari ed ebrei (in ordine sparso), i tagli all’istruzione e alla ricerca, il Vaticano che continua a dettare le regole e il precariato come compagno di vita stabile, ho deciso di essere più ottimista.
Non è detto che Babbo Natale non muoia intossicato mentre cerca di calarsi in una canna fumaria della Thyssen o investito da qualche nostro benemerito pirata della strada.Così finalmente potremmo seppellire lui e questa ipocrita festa di merda. - Arnald
Venerdì, 26 Dicembre, 2008 - 13:49

Venezia wireless, Milano ancora "digital divide"?

A Venezia è bastata una delibera di Giunta e il sogno di molte italiane e molti italiani, soprattutto giovani generazioni di studentesse e di studenti, navigatori per professione e lavoro, ma diverse fasce di cittadinanza, si è avverato: la banda larga di connesisone wi-fi non è più un affare tra privati, ma diventa pubblico. Basta essere dotati di un codice di accesso, concidente con il codice fiscale, e l'accesso alla rete tra qualche giorno sarà possibile in Laguna. E' quello che viene definito dall'Assessorato alle Nuove Tecnologie del Comune di Venezia un diritto alla cittadinanza digitale: non più digital divide, ossia contratti commerciali per avere la connessione wireless, ma, bensì, solamente un numero per accedere gratuitamente a un servizio che diventa sempre più parte integrante di un nuovo welfare cittadino.
Si perchè di questo si tratta: diffondere in ogni modo e con ogni canale l'accesso ai saperi condivisi, che in rete vivono momenti e opportunità di confronto, incontro e visibilità. Si aprono nuovi scenari a questo punto: il file sharing, l'open source, il free software. Ma nel frattempo credo che garantire l'accesso alla rete senza preclusioni sociali ed economiche sia un buon risultato. Almeno si intende per poter partire e proseguire nella navigazione senza oneri: sarà impegno del Comune affidare con gara d'appalto la gestione della rete wireless, invitando le giovanissime generazioni di studentesse e di studenti a individuare i punti per approntare gli "hot spot", ossia le antennine che garantiscono l'accesso e la copertura di rete nelle diverse località. Il primo obiettivo è quello di raggiungerele abitazioni, non solo gli uffici e gli spazi amministrativi pubblici, gran parte, come le biblioteche, già coperte da alcuni anni dal servizio.
In Italia quello di Venezia è il primo caso di estensione della banda larga wi-fi su un territorio vasto che procede oltre alle dimensioni prettamente comunali e municipali, per giungere anche a Mestre e a tutta la laguna e i comuni viciniori.
Sembra una novità nel mentre molte città in Europa e nelmondo hanno già attivato simili pratiche: tra San Francisco e Filadelfia (quasi 200 città negli States), tra il Giappone e l' Europa, ma non sempre per iniziativa dei pubblici poteri.
Alcuni sociologi, tra cui Baumann, parlano di era di "internet degli oggetti": vari sono gli elementi che si avvalgono di connessione in rete per offrire servizi di informazione e conoscenza di diverso genere. Palmari che si collegano in rete e che tramite un servizio di riconoscimento del codice a barre ti porta a conoscenza di diverse nozioni sui monumenti presenti a Parigi o a Barcellona, oppure l'utilizzo della rete metropolitana per l'estensione di un servizio wireless di navigazione con possibilità di conoscenza di informazioni turistiche di notevole portata, come avviene a Londra.
Addirittura i servizi on-line diffusi tramite banda larga sono dei più variopinti: la "palina" che dice tra quanto passerà il prossimo autobus, l' ebook che scarica tutti i quotidiani del giorno, il dispositivo intelligente di telemedicina che comunica dati in tempo reale dal corpo del paziente.
A Roma la Provincia è pronta a estendere il servizio wireless su tutto il territorio provinciale: un esperimento impegnativo data la grande dimensione ed estensione del territorio e della giurisdizione, ma importante e fondamentale per il Presidente Zingaretti.
A Milano la roboante campagna pubblicitaria sull'estensione di wireless sembra ormai appartenere al passato prossimo: molti slogan, elevate promesse, interessanti auspici, dichiarazioni di intenti rimasti per ora sulla carta.
Nonostante alcuni consiglier comunali, tra cui il vicepresidente del Consiglio Comunale, Davide Corritore, e anche lo stesso Presidente Manfredi Palmeri avessero più volte investito in dichiarazioni e delibere sull'attivazione pronta e subitanea del servizio di estensione della rete gratuita. Il tutto rimane, però, ancora nell'archivio delle buone idee. Nessun bando è ancora stato fatto, mentre attendiamo di sapere dove tali hot spot verranno allocate, non essendoci stata, nonostante ripetute mozioni deliberate nei consigli di zona, in primis il Consiglio di Zona 4 su proposta del sottoscritto. E' stato, questo, un impegno elaborato al fine di eliminare la sperequazione sociale nell'accesso alla comunicazione e al sapere in rete.
A Milano ogni iniziativa viene disegnata come una grande novità all'avanguardia a livello amministrativo, mentre in altre città pratiche simili esistono ormai da anni. Si è visto con l'ecopass, nel momento in cui a Londra esistono pratiche interessanti di pollution charge. Lo si vede ancora con il bike sharing, soggetto in questi giorni a inconvenienti poco piacevoli nel servizio di attuazione e di accesso per la cittadinanza.  
Speriamo che come augurio di buon anno ci sia anche questa possibilità di vedere in bilancio o nel POP la realizzazione ea ttivazione del servizio di copertura wireless, non solo a livello municipale, ma anche metropolitano, almeno partendo da questa ottica di nuovo servizio per un rinnovato welfare state, necessario, basilare nella contemporaneità, fondamentale per creare contaminazioni nel sapere e nella conoscenza e informazione.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Congilio di Zona 4 Milano

Giovedì, 25 Dicembre, 2008 - 12:36

Pronti a bloccare il Festival di Sanremo

E’ del 22 dicembre la notizia che il vincitore 2006 del Festival di Sanremo, il cantante Povia, porterà nell’edizione 2009 una canzone dal titolo “Luca era gay”.
Il titolo del brano, inedito per regolamento, sembra già non lasciare dubbi sul tema trattato e sulle posizioni dell’autore. Effettivamente ricordiamo molto bene come Povia non sia del tutto nuovo a nette prese di posizioni pubbliche su questioni del mondo LGBT. Ormai celebre è rimasta una sua intervista a Panorama in cui dichiarava: “Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti. Anche io ho avuto una fase gay: è durata sette mesi, poi l’ho superata. E ho anche convertito due miei amici che credevano di essere gay e invece adesso sono sposati”.
Ora da più parti arriva la segnalazione di una curiosa coincidenza: che il Luca della canzone con cui Povia tornerà nella città dei fiori sia proprio quel Luca Di Tolve che dichiara di esser un ex-gay, guarito grazie alle teorie riparative di Joseph Nicolosi, cattolico integralista americano, le cui tesi sono state ampiamente confutate dalla comunità scientifica mondiale.
Se Bonolis e il suo direttore musicale, intendono mandare in scena uno spottone clerical reazionario contro la dignità delle persone omosessuali, sappiano fin d’ora, che la nostra reazione sarà durissima, rumorosa ed organizzata.
Siamo i primi a combattere per il diritto alla libera espressione, ma altra cosa è avvallare posizioni omofobe, che tra l’altro alimentano odio e pregiudizio nei confronti delle persone gay e lesbiche. Già da questa mattina, è iniziato il passa parola in tutta Italia, che partendo da Facebook si sta ampliando in tutto il web. Non siamo ingenui, sappiamo che esiste una precisa volontà di portare avanti una campagna contro la nostra stessa esistenza e siamo determinati a contrastarla in tutti i modi.
Attendiamo, quindi, subito delle spiegazioni dalla Rai e da Bonolis, così da poter sapere se le nostre intuizioni abbiano o no fondamento.

IL GRUPPO SU FACEBOOK

Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay

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