Combattere l’omofobia. Sulla propria pelle
ARCOBALENI - Laboratorio LGBT sull’identità
9-10 maggio - 16-17 maggio 2009
http://www.cassero.it/show.ph
Telefono 339.5775280
ingruppo@cassero.it
fonte: http://www.arcigay.it/arcobal
Al via la III Rassegna di Teatro Omosessuale
A partire dal 4 maggio debutta a Teatro Libero Liberi Amori Possibili, rassegna di teatro omosessuale che dopo un primo anno di sperimentazione, un secondo anno ricco di soddisfazioni, attenzione di pubblico e dei media, è giunta ormai alla sua terza edizione.
Per l'occasione, il 29 aprile alle ore 11.30 presso lo spazio Kinesis di via Savona 45 si terrà la conferenza stampa di presentazione dell'evento.
La manifestazione artistica, di circa 2 settimane, propone un programma di 9 spettacoli al fine di introdurre un confronto sul tema dell'omosessualità.
Quale modo migliore dell'arte e di tutto ciò che concerne lo spettacolo dal vivo per parlare di omosessualità senza tabù e aprirsi a nuove prospettive lasciando da parte pregiudizi e paure?
Un progetto che nasce da un desiderio civile e culturale di presentare, attraverso questi spettacoli, i diversi aspetti dell'omosessualità, il rapporto uomo-uomo, quello donna-donna, il transgender, la bisessualità considerando la pièce teatrale come immediato spunto di riflessione. Un approccio inconsueto ma quanto mai vivace e stimolante a testi e situazioni che prendono in esame le tensioni, i risvolti affettivi e la condizione omosessuale alla luce dei più recenti modelli scenico-letterari.
Un'iniziativa che vuole essere una risposta concreta alla necessità di dare voce anche alle minoranze sociali con tutta la forza culturale che il teatro è in grado di offrire.
Questo appuntamento annuale crede nella convinzione che l'arte non regoli le ingiustizie e le discriminazioni, ma che abbia almeno il merito di denunciarle e mostrarle.
Nostro scopo è creare uno spazio che possa dare rilevanza a problematiche spesso sottovalutate o ritenute inadeguate per il palcoscenico e per il pubblico teatrale, dando anche un eccellente contributo per dare nuove opportunità ad un genere di teatro che spesso incontra difficoltà distributive.
Questa esperienza è nata sul modello di quanto accade da diversi anni negli Usa e a Dublino, ma anche in evidente concomitanza con il Théâtre Côté Cour di Parigi, ugualmente alla sua prima esperienza nella stagione 06/07. Anche a Milano ha ottenuto grande successo il Festival di Cinema Gay-lesbo presentato a settembre 2006, per la prima volta in una prestigiosa sede istituzionale, come il Teatro Strehler.
Desideriamo che anche Milano, come Roma già da tempo con la manifestazione “Garofano Verde – Scenari di teatro omosessuale”, collaudata esperienza con il sostegno istituzionale dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, possa diventare sede di un diffondersi necessario di poetiche e di modelli di teatro che non si rivolgano nello specifico ad “una” comunità ma a tutta la comunità umana di un paese.
Perché le barriere, i pregiudizi, i distinguo e i moralismi ideologico-religiosi lascino spazio al dialogo, alla comprensione, a una serena e cosciente unica appartenenza... magari attraverso un’inquietudine, un’intuizione teatrale.
In stretta collaborazione con le maggiori associazioni omosessuali, tra cui l'Arcigay, in particolare il C.I.G. (Comitato Provinciale Arcigay Milano), l'Arcilesbica, che ci hanno ampiamente sostenuto già dallo scorso anno, le istituzioni, in primis la Provincia di Milano che ha concesso il Patrocinio in tutte le edizioni.
Di grande aiuto anche la partnership con Milk, Capogiro e Pier Pour Hom che grazie al loro elevato numero di soci e allo specifico inserimento nell'area GLBT, ci permettono di entrare in contatto con numerosi interlocutori.
L'edizione 2009 è supportata per tutta la comunicazione dall'agenzia 6x6 adv. Agenzia di pubblicità molto nota nell'area GLBT, per avere creato campagne e appoggiato numerose iniziative. Questo per sottolineare la volontà di crescita della rassegna stessa che punta ad avere una immagine professionale, riconosciuta e
ben inserita nel suo contesto.
La selezione degli spettacoli è avvenuta durante l'anno 2008. Già a dicembre ci erano stati sottoposti una settantina di titoli. A febbraio 2009 la rosa si è stretta su 20 titoli per poi arrivare alla scelta definitiva.
Questo il programma dettagliato:
● 4 maggio
Millelire presenta “Sono diventato etero!” di Lorenzo De Feo, regia di Lorenzo De Feo, con Alessandro Cassoni, Susanna Cantelmo e Antonio Lupi;
● 5 maggio
La Città Invisibile presenta “Lo specchio dell'amore” tratto dall'opera di Alan Moore e José Villarrubia, regia di Tobia Rossi, con Elena Forlino, Monica Massone e Andrea Nerguzzo;
● 6 maggio
Skenè presenta “Oberon” di Ugo Chiti , regia di Nanny Schifino, con Federica Capuano, Livia Trama, Nanny Schifino e Giovanni Scura, coreografie di Ricky Bonavita;
● 7 maggio
Zauberteatro e NoirDesir.it presentano “Attrazione dell'abisso” di Massimo Stinco, regia di Massimo Stinco, con Massimo Stinco, Niccolò Gaggio, Dejan Djordjevic, Jacopo Bartaloni e Cesare Mascitelli;
● 8 maggio
Beat 72 presenta “Sotto il convento... niente!” di Flavio Mazzini, regia di Marco Medelin, con Angelo Curci, Stefano De Santis, Giuliana Di Marco, Fabrizio Foligno, Riccardo Laurina e Silvana Spina;
● 9 maggio
Piccolo Teatro Campo d'Arte e Diverbia et Cantica presentano “Le luci di Laramie” di Moises
Kaufman, regia di Gianluca Ferrato, con Gabriele Colferai, Annabella Calabrese, Monica Maroncelli Cerquitelli, Gianpiero Pumo, Guido Saudelli, Igor Petrotto, Imma Dante e Valentina Chisci;
● 10 maggio
Quinta Tinta presenta “Benzina” di Daniele Falleri, regia di Roberto Zunino, con Laura Renaldo, Lia Lopomo, Simona Guandalini e Roberto Zunino;
● 11 maggio
Spazi Vuoti presenta “Anch'io come te” di Gianluca De Col, regia di Marta Arosio, con Sara Corso, Denis Michallet, Lorenzo Piccolo e Laura Pozone;
● 12 maggio
Decimopianeta e I Teatrini presentano “12 baci sulla bocca” di Mario Geraldi , regia di Giuseppe Miale di Mauro, con Francesco Di Leva, Stefano Meglio e Andrea Vellotti.
Fonte: Ufficio Stampa del Teatro Libero Milano
IO: immigrazioni e omosessualità
IO: immigrazioni e omosessualità
http://migrantilgbt.arcigay.i
In Italia l’immigrazione è un fenomeno recente che tuttavia sta raggiungendo percentuali simili a quelle di Paesi con una più lunga storia d’immigrazione. Mentre inizialmente i migranti erano soprattutto maschi con un progetto migratorio a breve termine, ora le comunità straniere sono rappresentate sempre più da famiglie che arrivano col progetto di inserirsi e costruirsi un futuro in Italia.
All’interno di queste comunità, vi sono sempre più persone omosessuali e transessuali, portatrici di bisogni specifici sia rispetto alle comunità etniche di riferimento, sia rispetto alla più ampia comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender (LGBT) italiana.
I migranti LGBT incontrano sul loro percorso di integrazione ostacoli specifici che si aggiungono a quelli normalmente sperimentati dagli stranieri. In particolare i servizi rivolti ai migranti sono progettati e forniti senza considerare la dimensione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Questo limita l’efficacia della relazione operatore-utente, diminuisce l’incisività di alcuni interventi (per esempio nel supporto e nell’orientamento) e può addirittura dimostrarsi controproducente (come le campagne sanitarie per la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, pensate per stranieri ma che non fanno menzione delle possibilità di contagio tra persone dello stesso sesso).
Dall’altro lato i servizi forniti dalla comunità LGBT sono fortemente collegati al modello culturale di uomo-gay e donna-lesbica occidentali, modelli in cui molti migranti con comportamenti omosessuali non si riconoscono. L’esperienza ha provato che i servizi di informazione, di supporto o di counselling forniti dalle organizzazioni LGBT possono quindi non essere efficaci per i migranti con comportamenti omosessuali.
Infine, una delle principali risorse di informazioni, orientamento e supporto per gli stranieri sono le reti informali interne alle comunità migranti. A causa dei tabù verso i temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, molti migranti LGBT non possono contare sulla propria comunità di origine per risolvere determinati problemi o trovare supporto.
in allegato il documento "ESSERE MIGRANTI OMOSESSUALI OGGI IN ITALIA"
leggilo scaricandolo dal seguente link
Mi candido alle elezioni Provinciali: Collegio 4
In Provincia è giunto il momento di affermare percorsi dialettici non minimalisti ma costitutivi di prospettive di cambiamento di un governo del territorio spesso asservito alle logiche lobbiste economiche e finanziarie. Credo sia occasione di affermare che esiste un'altra mobilità sostenibile, in quanto eco compatibile, in quanto umanamente compatibile, senza uno sviluppismo che asservisce il territorio a una politica di aggressione cementificatrice, una politica accondiscendente gli interessi e gli appetiti edilizi, una politica che vede nell'estensione delle arterie viabilistiche private, strade statali, tangenziali, le priorità di una mobilità inquinante e devastante. La Provincia ha una ricchezza idrica senza precedenti: sono presenti torrenti, fiumi, canali d'acqua, che potrebbero, oltre alle vie ferroviarie, diventare canali primari di trasporto pubblico e di mobilità. La provincia ha una ricchezza territoriale fondamentale che vede nel patrimonio cascinale un'alternativa alla crisi economica e finanaizaria e un investimento in un'economia di alternativa, agricola, delle origini, campestre, bucolica, ma potenzialmente altamente produttiva e funzionale per la Provincia stessa.
La necessità di creare dinamiche politiche che presentino piattaforme di dialogo interetnico, sviluppando il confronto culturale, etnico, religioso, in una società multiculturale ricca e unica a garantire uno sviluppo progressivo della società, democratico, civile, civico, umano, moderno.
Esiste la necessità di adottare iniziative che diano sviluppo e voce alle alternative culturali, investendo sulle giovani proposte innovative artistiche, intellettuali e intellettive, tecnologiche, i saperi diffusi che siano universalmente accessibili, adottabili. Ocorre dare fiducia alle nuove generazioni che in campo artistico si affermano con movimenti intellettuali di grande rilevanza, e dare a loro l'autonomia necessaria che dia una prospettiva utile e funzionale a cambiare un panorama asfitttico e spesso autoreferenziale italiano, nostrano.
La laicità, i diritti civili possono occupare un rilevante peso nel programma di alternativa per un'Altra Provincia, necessair in quanto possibile, possibile in quanto necessaria: l'estensione dei diritti umani, a prescindere, come cita l'articolo 3 della nostra Costituzione Repubblicana, da appartenenze non solo redditizie e sociali, ma anche culturali, sessuali, religiose, etniche, politiche ideali. Penso anche alla liertà di scelta che può trovare nella Provincia la costituzione di un registro per chi decida di optare per il Testamento Biologico, ponendo fine a chi strumentalizza la vita per motivi ideologici e conservativi, con un'affermazione del principio di autodeterminazione personale e umana, civica, civile, ma soprattutto della dignità dell'essere umano. Il principio del trattamento sanitario che non può, nè deve essere imposto, eccetto casi particolari di infermità mentale, deve essere tutelato sopra ogni cosa in campo sanitario: ed è per questo che credo sia utile e necessario un progetto tutto provinciale.
Si deve dare riconoscimento alle coppie di fatto, sono tante e numerose, che non sono riconosciute nei diritti e nei doveri: le cosidette "convivenze affettive", in aumento nel territorio, non sono solo soggettività necessitanti di un riconoscimento civico, ma sono anche luoghi di condivisione di doveri e di necessità che non possono essere emarginati dalla legislazione ordinaria di un Paese aconfessionale e civile. La provincia potrebbe istituire dei registri, dato che Milano, il comune maggiormente rilevante, ha bocciato e respinto un simile progetto di alto valore.
Si deve affermare la pubblicità gestionale dell'acqua, bene inalienabile e vitale, essenziale, che non può diventare oggetto di transazione commerciale e mercantilistica.
Non possiamo, infine, anche in base al mio impegno istituzionale consiliare in zona 4, non prevedere una piattaforma della provincia che incentivi l'utilizzo delle nuove tecnologie, la e-partecipation, ossia un programma che assicuri una controllabilità e un rinnovato rapporto di rappresentatività diretto tra elettrice/elettore ed eletta/eletto, nell'ambito delle piattaforme wiki, della costruzione tramite il dialogo in rete di soluzioni condivise e complete, coerenti ed efficaci. Occorre sviluppare il diritto all'accesso alla rete, che non può essere appannaggio di alcuni ceti sociali, così come prevede una Direttiva varata dal parlamento Europeo: occorre sviluppare la rete gratuita, wireless, wifi, un collegamento senza fili che sia disponibile in luoghi e spazi pubblici.
Insieme è possibile cambiare la provincia, è possibile affermare diritti civili e sociali, di eguaglianza e di universalità, ambientali, ecologici, culturali, di accesso ai saperi diffusi. Una Provincia che inizi a dare attuazione alla Costituzione, impegno che come antifasciste e antifascisti ci siamo presi e che possa dare avvio a un percorso di democratizzazione progressiva del territorio partendo da una concezione metropolitana e attiva della cittadinanza.
Attendo vostri contributi, idee, proposte, perchè credo che questo percorso debba essere portato avanti solo se condiviso e se diventa rappresentativo delle molteplicità, di cui la nostra società transculturale è costituita.
Insieme possiamo farla
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
gruppo su Facebook: http://www.facebook.com/group
skype: curiel77
Elezioni provinciali 6 e 7 giugno 2009 - Mi candido per il Partito Democratico con Penati
Mi candido per proseguire, con passione e concretezza, il mio impegno nella cura degli interessi e dei bisogni delle cittadine e dei cittadini; parlando con loro e di loro, in continuità con l’efficace percorso intrapreso dalla Provincia di Milano.
Porterò le mie competenze professionali e l’esperienza maturata in questi anni sul territorio, la conoscenza di problemi specifici e delle tante realtà incontrate che vanno sostenute e messe in rete, convinta della necessità di una riqualificazione del territorio che passi attraverso processi sia urbanistici che sociali.
Come donna, madre e insegnante lavorerò per potenziare i servizi per i bambini, i giovani e gli anziani, facilitare la mobilità con interventi sostenibili, salvaguardare il verde pubblico, promuovere politiche per la sicurezza delle persone, incentivare l’imprenditoria femminile e giovanile; tutto questo nell’ottica della realizzazione della città metropolitana, un’importante innovazione istituzionale che permetterà di dare risposte ancora migliori ai complessi problemi di un’area così ampia.
La "destra milanese" ricorda Sergio Ramelli
Onore a Carlo Borsani, Enrico Pedenovi, SERGIO RAMELLI ed a tutti i Camerati Caduti, assassinati dai comunisti. Mercoledì 29 aprile alle ore 20.00, in Piazzale Susa a Milano: Corteo, unitario e silenzioso, per non dimenticare. Aderiscono tutte le sigle della comunità (politica, culturale, storica ed umana) della “destra milanese”. Si raccomanda la massima partecipazione: solo bandiere tricolori e nessuna bandiera di partito. info: robertojonghi@gmail.com - 346.7893810
MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..."
Antonella Fachin
di Giacomo Di Girolamo, direttore di Marsala.it
Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.
Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no-stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera.
Non do un euro.
E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.
Non do un euro perché è la beneficenza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell'italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficenza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull'orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l'uno con l'altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.
Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo.
Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l'economia del nostro Paese. E nelle mie tasse c'è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.
C'è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, (NDR: che sta sta per nominare 500 nuovi dirigenti regionali!!!) a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato - come tutti gli altri - da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n'era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di "new town" e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: "new town". Dove l'ha preso? Dove l'ha letto? Da quanto tempo l'aveva in mente?
Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce "new town". E' un brand. Come la gomma del ponte.
Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che "in questo momento serve l'unità di tutta la politica". Evviva.
Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia.
Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c'è.
Io non lo do, l'euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po' dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.
Poi ci fu l'Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l'Irpinia ci fu l'Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima? Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L'Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.
Ecco, nella nostra città, Marsala, c'è una scuola, la più popolosa, l'Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d'affitto fino ad ora, per quella scuola, dove - per dirne una - nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C'è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.
Ecco, in quei milioni di euro c'è, annegato, con gli altri, anche l'euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l'sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l'alibi per non parlare d'altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all'opposizione) perché c'è il terremoto.
Come l'11 Settembre, il terremoto e l'Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.
Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno.
Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum.
Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.
Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce una rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire "in Giappone non sarebbe successo", come se i giapponesi avessero scoperto una cosa nuova, come se il know - how del Sol Levante fosse solo un' esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni.
Glielo fanno dimenticare all'atto pratico.
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c'è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia. Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso. Come la natura quando muove la terra, d'altronde.
Giacomo Di Girolamo"
LA LISTA UNITI CON DARIO FO SARA' IN PIAZZA PER LA LIBERAZIONE
LA LISTA UNITI CON DARIO FO SARA' IN PIAZZA PER LA LIBERAZIONE
Domani è la Festa della Liberazione dell'Italia e dell'Europa dalla barbarie nazifascista: festa di aprile, festa di libertà, come diceva Calamandrei, che esortava a resistere ora e sempre. Su questo insegnamento proseguiamo nell'impegno storico verso l'attuazione della Costituzione che è il risultato della Lotta partigiana. La storia non può essere condivisa,
ma conosciuta per evitare che un eterno presente porti all'oblio: la storia deve essere collettiva per un futuro migliore in cui i principi di giustizia sociale, democrazia civica, uguaglianza dei diritti e delle opportunità, di libertà e di autodeterminazione della persona siano basi fondanti di una convivenza pacifica tra i popoli.
La Lista Uniti con Dario Fo domani dà appuntamento a Milano a manifestare per la Festa della Liberazione, perchè non sia solo una ricorrenza e un cerimoniale, ma sia occasione di un rinnovato impegno a essere "sentinelle partigiane" dell'oggi e dei principi su cui si fonda la nostra cultura.
La Lista sarà domani dietro allo striscione unitario della Lista Civica "Un'altra Provincia", insieme al candidato presidente Massimo Gatti, per iniziare un percorso collettivo che si riconosca nell'antifascismo e nell'antirazzismo.
L'appuntamento è alle 14,30 davanti al Planetario di Corso Porta Venezia Milano
Milano Contro L'Omofobia
Milano contro l'omofobia è un insieme di associazioni che operano nel mondo LGBT milanese. Gli organizzatori di Milano contro l'omofobia sono: Agedo (Associazione Genitori Di Omosessuali), Arcilesbica Zami, Associazione culturale contro le discriminazioni sessuali Le rose di Gertrude, Associazione radicale Certi Diritti, Circolo di Cultura Omosessuale Harvey Milk, Gaia360, Famiglie Arcobaleno, GayLib – Gay liberali di centrodestra, Kob – Kollettivo Omosessuali Bicocca
http://milanocontroomofobia.b logspot.com
il manifesto della Giornata è visibile al seguente indirizzo web
http://1.bp.blogspot.com/_Oa6 6NCE89OE/Sfi9jrhcspI/AAAAAAAAA AM/2CQvmAhuGbk/s1600-h/OMOFOBI AMILANO%5B1%5D.jpg