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.: Il Blog di Fiorello Cortiana
Venerdì, 30 Luglio, 2010 - 09:57

Una scure si abbatterà sui trasporti: ma quale mobilità propone il Comune?

Le conseguenze deleterie della scure della finanziaria si assaporeranno nella loro portata in modo drammatico il gennaio prossimo. L'assessore ai trasporti della Regione Lombardia, Cattaneo, ha fatto sapere che saranno destinati all'ATM 85 milioni di euro in contributi pubblici, a fronte di una destinazione precedente di 300 milioni. Il taglio sarà poderoso, ma il sindaco Brichetto non ha mai palesato la sua preoccupazione a riguardo, dato che all'uscita dall'incontro con il Ministro dell'Economia Tremonti si era detta soddisfatta del dialogo intrapreso con il governo in riferimento ai trasferimenti agli enti locali. Lo stesso Governatore Formigoni si era detto sorpreso dell'ilarità del sindaco di Milano, chiedendole di trasferirgli una dose di ottimismo e serenità che lui stesso, da tempo impegnato in un fronte di critica ai tagli attuati dal governo "federalista" di centrodestra alle Regioni e ai Comuni, non avvertiva assolutamente. Cattaneo invita, quindi, a pensare di ridimensionare, così, le corse dei treni regionali, dei bus cittadini, dei trasporti interurbani, a meno che, avverte, non si proceda ad aumentare le tariffe a partire dal prossimo 1 gennaio. Credo che il federalismo in salsa leghista abbia finora palesato non solo la sua inesistenza e inefficacia, ma anche la sua fallacità dato che da quando il governo è in carica si sono avuti solo ridimensionamenti drastici ai trasferimenti, con il precedente dell'eliminazione totale dell'ICI. I Comuni navigano a vista, tanto che diversi municipi hanno appostato in segno di futura dismissione striscioni in segno di chiusura dell'Ente e, pertanto, di seria protesta. Ma per il sindaco Brichetto, che sotto il governo Prodi, nonostante i sostegni e gli aiuti avuti dal precedente governo, denunciava la mancanza di risorse umane per le forze dell'ordine, palesando una certa faziosità e strumentalizzazione, "tutto va bene Madama la Marchesa" si cantava un tempo. Si parla di ecopass, si parla di estensione della "tassa" sull'entrata in Milano, si parla di come procedere in un provvedimento che ha solo dimostrato la propria inefficacia e irrilevanza, senza comprendere che un aumento delle tariffe per il trasporto pubblico a fronte di un netto ridimensionamento delle corse e del personale, quest'ultimo dato è già ampiamente presente da alcuni anni, determineranno un peggioramento della qualità del servizio pubblico di trasporto tanto da rendere sconveniente per l'utente optare per l'utilizzo dei mezzi pubblici rispetto all'utilizzo del mezzo privato, con buona pace di chi, come i Genitori Antismog, da sempre lamentino un esponenziale aumento di malattie respiratorie nei bambini e, aggiungerei, non solo.
Che fare? E' vero come dice Catteno che nel resto dei paesi europei il costo dei servizi pubblici è leggermente elevato rispetto a quello applicato in Italia e in Lombardia, ma è anche vero che nel resto d'Europa ci sono provvedimenti atti a rendere l'utilizzo del mezzo pubblico competitivo rispetto a quello del mezzo privato: le linee di trasporto coprono capillarmente i territori, esistono forti possibilità di scambio intermodale, esiste una mappa ricca di piste ciclabili, esistono agevolazioni per diverse fasce generazionali e sociali, esiste un'organizzazione urbanistica complessiva funzionale a garantire un effetto deterrente su chi volesse procedere in automobile all'interno dei centri abitati, non solo le grandi città. Mi riferisco per quest'ultimo punto ai grandi parcheggi non pertinenziali presenti fuori dalle città e dai comuni, con una fitta rete di trasporto e di comunicazione con la città stessa, i luoghi di lavoro, di studio. In Lombardia è presente tutto questo? Il servizio che si riceve in Lombardia e a Milano, dove il passante ferroviario vede una forte insufficienza di corse dei treni, dove a Milano nel mese di agosto e di luglio viene applicato l'orario festivo e prefestivo, non concependo che Milano è una metropoli e che non è necessariamente conseguenziale il fatto per cui essendo mesi di vacanza ci sia una netta diminuzione della domanda e della richiesta da parte dell'utenza. Io mi domando semplicemente che cosa la Giunta Comunale abbia intenzione di proporre in materia di promozione di una nuova politica nella mobilità: una politica europea, più vicina alle esigenze e alla configurazione sociale e culturale dell'odierna società. Non parlo di canonica "mobilità sostenibile": in questo caso esiste la necessità avvertita dalla maggioranza della cittadinanza di promuovere un servizio buono e di qualità, seppure siamo in presenza di un governo che taglia i fondi di trasferimento agli Enti Locali con una "sforbiciata" generalizzata, quasi fosse un parucchiere da caserma. Il problema in questo caso è politico e consiste nel fatto che non è mai esistita in modo assoluto una politica equilibrata ed efficace nell'ambito della mobilità. Una deficenza ormai storica che sarà difficile sanare in pochi mesi, se non attraverso una finanziaria comunale che possa disporre investimenti oculati e proficui per la cittadinanza, non severi ridimensionamenti applicati in modo universale senza una tabella semplice e pulita delle priorità politiche. Forse, temo, è chiedere troppo viste le premesse attuali e i precedenti degli ultimi 15 anni di governo di centrodestra.

Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano

Giovedì, 29 Luglio, 2010 - 20:11

Amnesty International chiede alla Grecia di smettere di trattare i migranti come criminali

Nel rapporto "Grecia: migranti irregolari e richiedenti asilo detenuti abitualmente in condizioni inadeguate", reso pubblico oggi, 27 luglio, Amnesty International ha affermato che le autorità di Atene devono immediatamente rivedere la loro politica di imprigionare migranti irregolari e richiedenti asilo, compresi molti minori non accompagnati.

Il rapporto dell'organizzazione per i diritti umani documenta il trattamento subito dai migranti, molti dei quali sono detenuti in pessime condizioni nei posti di polizia di frontiera e nei centri di detenzione per migranti con possibilità scarse se non inesistenti di accedere all'assistenza sanitaria, sociale e legale.

"I richiedenti asilo e i migranti irregolari non sono criminali. Invece, le autorità greche li trattano come tali ignorando i diritti loro spettanti ai sensi del diritto internazionale. Al momento, i migranti vengono detenuti automaticamente, senza neanche considerare se tale misura sia necessaria. La detenzione di migranti e richiedenti asilo sulla base della loro condizione di irregolarità dovrebbe essere sempre una misura da applicare come ultima istanza" - ha dichiarato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International.

La detenzione prima dell'espulsione può durare fino a sei mesi per i richiedenti asilo e i migranti irregolari. Inoltre, la legge greca considera reato l'ingresso e l'uscita irregolari nel e dal paese.

Decine di migliaia di migranti irregolari e richiedenti asilo arrivano in Grecia ogni anno. La maggior parte di essi raggiunge il paese via terra e via mare attraverso la Turchia. Sono per lo più afgani, eritrei, iracheni, palestinesi e somali.

 

"Dopo un viaggio spesso pericoloso, i migranti finiscono in centri di detenzione senza la possibilità di avere accesso ad avvocati, interpreti o assistenti sociali. Di conseguenza, la loro situazione non viene valutata correttamente e molti di quelli che necessitano di una protezione internazionale possono essere rinviati nei luoghi da dove sono fuggiti, mentre altri possono essere privati delle cure e del supporto appropriati" - ha aggiunto Duckworth.

I migranti irregolari e i richiedenti asilo non vengono informati circa la durata della loro detenzione o sul loro futuro. Possono essere trattenuti per lunghi periodi di tempo in strutture sovraffollate dove i minori non accompagnati sono detenuti insieme agli adulti, con accesso limitato all'assistenza medica e ai prodotti per l'igiene.

Pochi richiedenti asilo e migranti irregolari sono riconosciuti come rifugiati dalle autorità greche. Delle oltre 30.000 richieste d'asilo esaminate nel 2009, solo 36 sono state accolte, e a 128 persone è stata accordata una protezione sussidiaria.

Nella maggior parte delle strutture detentive visitate dai delegati di Amnesty International, le condizioni variano da inadeguate a molto negative. I detenuti hanno raccontato ad Amnesty International casi di maltrattamenti da parte della guardia costiera e della polizia.

La lunghezza dei tempi e le dure condizioni di detenzione hanno spinto i migranti irregolari e i richiedenti asilo ad organizzare proteste a Venna, nel nord-est della Grecia, nel febbraio del 2010. Allo stesso modo, nell'aprile del 2010, migranti irregolari sull'isola di Samos hanno intrapreso uno sciopero della fame per protestare contro la durata della loro detenzione.

"La detenzione non può essere usata come mezzo per controllare la migrazione. Spetta alle autorità l'onere di dimostrare in ogni singolo caso che tale detenzione è necessaria e proporzionata all'obiettivo da raggiungere e che le alternative disponibili non sono efficaci" -  ha sottolineato Nicola Duckworth.

Amnesty International ritiene che i piani che le autorità greche stanno sviluppando per istituire centri di identificazione dovrebbero includere approcci alternativi, considerando ad esempio l'istituzione di centri aperti o semi-aperti per coloro che arrivano nel paese.

Le autorità devono assicurare che i migranti irregolari e i richiedenti asilo che giungono in questi centri abbiano accesso gratuito a interpreti, assistenza medica e legale.

www.amnesty.it

Giovedì, 29 Luglio, 2010 - 11:07

un buon servizio per la libera informazione

un buon servizio alla causa dell'informazione libera.
a presto
http://www.rainews24.it/it/canale-tv.php?id=19971

Mercoledì, 28 Luglio, 2010 - 21:39

PRIVATIZZAZIONE ACQUA PUBBLICA: BLITZ DI FERRAGOSTO!!!

PERICOLO: DIFFONDETE L'INFORMAZIONE!!

C'è il rischio che la Giunta Formigoni proceda all'approvazione di un progetto di legge per la privatizzazione dell'acqua in tutta la Regione!
LA LOBBY DELLA PRIVATIZZAZIONE DEI BENI COMUNI PUBBLICI NON SI FERMA NEMMENO A FERRAGOSTO NE' DI FRONTE ALLE 237 mila FIRME raccolte in Lombardia a sostegno del Referendum nazionale.

La notizia è stata anticipata sul Corriere della Sera di ieri, allego l'articolo e il link: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_luglio_27/Senesi-regione-svolta-per-l-acqua-1703467255661.shtml
Occorre mobilitare al più presto i sindaci (che verranno esautorati...), le province e i consiglieri regionali.
Ognuno può iniziare a fare il tam-tam, per bloccare il blitz ferragostano di Formigoni!

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Lista civica "Uniti con Dario Fo per Milano"
Facebook: Antonella Fachin

Martedì, 27 Luglio, 2010 - 14:23

nuovo tavolo referendum sui Navigli

domani dalle 17,30 sul Naviglio Grande, angolo Viale Gorizia, nuovo tavolo del Comitato Referendum dei Navigli, i firmatari e i volontari sono graditi
 
Fiorello
Lunedì, 26 Luglio, 2010 - 22:55

LA MORATTI SPEGNE MILANO... eci vuol molto di più per accenderla!!!

Da Arcipelago Milano del 26 luglio 2010.
Cordiali saluti
Antonella Fachin
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LA MORATTI SPEGNE MILANO

26-7-2010 by Giovanni Zanchi 

 

La campagna elettorale di Letizia Moratti è iniziata ormai da tempo. Non è un mistero. Dal canale televisivo al finanziamento del restauro della Madonnina è chiaro anche che non risparmierà nulla, nemmeno i soldi del marito. Dopo cinque anni di distanza abissale dai propri cittadini ed elettori, qualche sognatore poteva immaginare le classiche comparse dell’ultimo minuto in mezzo alla popolazione milanese, per far credere di essere una sindaca pop. Dalle prime mosse di lady Letizia sembra che non sarà così.
Gli anni d’oro di Carlo Tognoli sono distanti e sbiaditi, ma tutt’ora chi incrocia l’ex primo cittadino socialista, lo saluta rivolgendogli un caloroso “Buongiorno signor Sindaco”. Aveva l’abitudine di vivere la città che amministrava stando tra i propri concittadini. Il quinquennio Moratti non presenta analogie di sorta con il suo illustre predecessore. Oggi la Sindaca, per visitare i quartieri di Milano, è costretta a visitarli di notte, travestita per non essere riconosciuta e protetta da una scorta. É in questo modo singolare che la prima cittadina ha pensato di informarsi sui problemi e le dinamiche della sua città.
Problemi e dinamiche che vengono affrontate con una sistematica repressione. Dopo via Paolo Sarpi e via Padova arriva l’ordinanza anti-degrado per il Corvetto. Questo provvedimento resterà in vigore fino al 16 ottobre e impone la chiusura dei bar a mezzanotte e dei centri massaggi alle 20 (non avevano vincoli di orario). L’ordinanza comunale colpisce anche i take away, le pizzerie al taglio, i kebab, che oltre a dover anticipare di un’ora la chiusura, hanno il divieto di vendere bevande da asporto dopo le 20, se non in contenitori di plastica o di carta. A Palazzo Marino, evidentemente, pensano che il deserto sia la migliore risposta all’esigenza di sicurezza dei cittadini. Di questo provvedimento non tutto è da buttare: l’obbligo di depositare presso il comando dei vigili urbani i contratti d’affitto, e per gli occupanti degli alloggi la scheda entro 15 giorni, è uno strumento efficace nella lotta all’abusivismo.
É il costante ricorso a misure repressive che non può essere accettato come unica soluzione al degrado. É necessario diversificare, creare più occasioni di aggregazione sociale, occasioni che devono essere create soprattutto nei quartieri periferici.
Come spesso accade è nel periodo estivo che l’estro della giunta di centro destra si manifesta in tutto il suo splendore. Fortunatamente ci è stato risparmiato lo scempio della cancellata attorno al sagrato della basilica di San Lorenzo, che comunque dovrebbe arrivare in ottobre. I poveri turisti che sceglieranno Milano come meta avranno a disposizione un’enorme città fantasma. Negozi chiusi, locali chiusi, poche e scomode iniziative, sono l’offerta milanese ad agosto.
Sono troppi passi indietro per una città con l’ambizione di essere protagonista a livello internazionale. Per riuscire ad aprirsi al mondo, bisogna cominciare a tenerne il passo. L’Expo si avvicina e suona sempre più come l’ultima chance. É anche l’esempio migliore dell’incapacità di Letizia Moratti: dopo averne cavalcato il successo, fregiandosene come se fosse solo merito suo, ignorando quanto il governo Prodi lavorò per ottenerla, la sta umiliando regalandoci l’immagine della più becera lite da cortile. Alla faccia della gloria internazionale. Senza dimenticare che il provincialismo di questa giunta ha portato a considerare l’evento come una questione del tutto locale, trascurando l’importanza che l’Esposizione rappresenta per l’Europa.
Milano deve riaccendersi, Milano merita di più. Molto di più.

 

Giovanni Zanchi

Lunedì, 26 Luglio, 2010 - 22:51

UNITÀ D’ITALIA. LA MORATTI PERDE TRE A ZERO

Da Arcipelago Milano di oggi 26 luglio 2010.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
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UNITÀ D’ITALIA. LA MORATTI PERDE TRE A ZERO

26-7-2010 by LBG 

 

Il Comune di Milano si muove con poco entusiasmo verso la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia: tre piccole serate di musica al Museo del Risorgimento promosse dall’ineffabile assessore alla cultura Massimiliano Finazzer Flory.Poi si vedrà, a condizione di non urtare troppo la sensibilità della Lega che su questo tema fa di tutto per prendere le distanze: per lei l’Unità d’Italia è una specie di oltraggio alla fiera razza padana, indifferente però al fatto di essersi stabilmente insediata a Roma – capitale d’Italia – a sorreggere le vacillanti sorti del governo Berlusconi. Ma chi arriverà in pole position alla fatidica data del 18 febbraio 2011, a centocinquanta anni dalla prima riunione del Parlamento dell’Italia unita?
La Moratti ormai la gara l’ha persa e i veri simboli dell’Unità d’Italia li conosciamo tutti e sono tre: mafia, camorra e ‘ndrangheta. Mentre lei, in compagnia del prefetto e di altre anime candide negava l’evidenza, la criminalità organizzata si è impossessata dell’intero Paese: una vera conquista partendo dal sud, la nuova questione meridionale. Chi è più colpevole? Chi era distratto? Chi magari ci ha messo del suo? E pensare che all’origine del tutto probabilmente ci sono quegli sciagurati domicili coatti ai quali la magistratura meridionale ha condannato molti mafiosi, pensando forse che la società del nord, per definizione allora sana, avrebbe impedito il propagarsi della malattia. Così non è stato.
La società del nord, quella lombarda in particolare, si è mostrata molto permeabile anche se non sono del tutto chiare le ragioni di tanta debolezza. Al fondo di tutto, in tempi abbastanza recenti, l’amore e l’attaccamento lombardi e milanesi al lavoro si sono tramutati in desiderio puro di denaro, non come premio e riconoscimento della propria laboriosità in maniera un po’ calvinista ma come puro status simbol. Dunque anche le scorciatoie per arrivarci sono diventate attraenti. Non passa giorno senza che i giornali ci informino che la malavita si è impossessata di ristoranti, aziende, fattorie agricole; non passa giorno che qualcuno non lamenti che il mondo della finanza è diventato il loro regno; non passa giorno che si scoprano nuove bande di estorsori in allegra combutta con la gente del posto: le cronache non parlano solo di nomi d’origine calabrese, siciliana o giù di lì ma troviamo anche i Brambilla. Ormai in certi ambienti ci si augura di trovare un Mangano da ospitare nelle proprie scuderie e ci si guarda attorno.
Che cosa è venuto a mancare? E’ il crollo delle ideologie? Non facciamo ridere, è mancato solo il buon esempio e sono proliferati i cattivi esempi seguendo il vecchio adagio che il pesce puzza dalla testa. Personalmente devo dire che rimpiango i tempi della Balena bianca, quando come altrettanti sepolcri imbiancati molti politici non facevano nulla di diverso da quello che alcuni loro eredi fanno ora, ma sulle piazze e nella vecchia televisione in bianco e nero, in giacca e cravatta, predicavano bene, invitavano all’onestà e alla parsimonia, al rispetto per gli altri e all’amore del prossimo. Oggi ne fanno di tutti i colori e se ne vantano, e se proprio non è possibile vantarsene non se ne vergognano. Viva l’ipocrisia! Fa meno danni.

 

Luca Beltrami Gadola

Lunedì, 26 Luglio, 2010 - 17:23

Preti gay: Panorama, brutta pagina di giornalismo

Siamo turbati da un servizio che nel mettere giustamente in luce le contraddizioni della Chiesa cattolica ed il suo tormentato rapporto con la sessualità finisce per assecondare una modalità orribile e torbida che non condividiamo e che contestiamo duramente.

Non è la vita privata delle persone che va colpita con un moralismo scandalistico ed offensivo, ma i comportamenti pubblici e politici di chi pianifica ed afferma l'omofobia e la discriminazione.

L'articolo finisce per criminalizzare i preti omosessuali dimenticando che la cosiddetta "doppia vita"riguarda anche e largamente i preti eterosessuali o, ancora, migliaia di mariti o mogli.

Non è mai giusto frugare nelle vite dei semplici, lasciando che le potenti gerarchie vaticane tuonino furore ed ingiustizia contro la dignità delle persone lgbt, condizionando il legislatore e contrastando la depenalizzazione del reato di omosessualità nel mondo Quello è il vero scandalo.

Ci sembra una pagina decisamente brutta, densa dei peggiori stereotipi che aderisce a quella parte interna alla Chiesa che vuole dipingere l'omosessualità come fonte di ogni male. A questa visione ci ribelliamo con decisione, schierandoci apertamente e laicamente dalla parte della vita privata di chiunque.

Siamo certi delle migliori intenzioni di "Panorama", molto meno dell'uso che la Chiesa stessa  farà di quel dossier, utilizzandolo per sviare l'attenzione dai problemi autentici che sono posti dalla sua interferenza nella vita politica di questo Paese.

Un neomoralismo si allunga come un'ombra cupa, assegnando significato a situazioni private, mentre l'Italia viene devastata da scandali e corruzione.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay

Lunedì, 26 Luglio, 2010 - 13:42

Nuove iniziative per la Partecipazione!

La mia idea di partecipazione è molto vicina alla Democrazia Partecipata come viene attuata nella vicina Confederazione Svizzera e, da tempo, studiamo l’approntamento di un modello applicabile in Italia.

Ho creato nel 2001 una associazione, “Il Gabbiano”, che si occupa di cultura politica e sociale e vivo quotidianamente le difficoltà di aggregare persone per discutere. Con i gruppi “La Politica alla Gente” (siamo riusciti a crearne, con grande impegno, venti in diversi quartieri di Milano), abbiamo fatto riunioni periodiche con stesura di documenti e progetti, sapendo che è molto difficile avere un interlocutore nelle istituzioni, locali o nazionali.
A Gennaio 2010 abbiamo fondato il Comitato Cittadino Democrazia Diretta!

Cosa è?

La Costituzione dice:

Art. 1 “La sovranità appartiene al POPOLO, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
Art. 55 che una forma è la l’espressione del Parlamento (Democrazia Rappresentativa - DR)
Artt. 50, 56, 58, 71, 75 e 138 che un’altra forma è l’espressione del popolo al di fuori delle
rappresentanze elette (Democrazia Diretta – DD)
La Legge 3 agosto 1999, n. 265 e il Dlgs 18 agosto 2000, n. 267, impongono ai Comuni di inserire negli Statuti e nei Regolamenti forme e strumenti di partecipazione popolare, anche referendari (quindi di Democrazia Diretta), spesso disattesi dalla stragrande maggioranza dei Comuni.

Bene, insieme ad altri amici abbiamo fondato il Comitato Cittadino Democrazia diretta (CCDD) che ha come scopo di fare introdurre nei Comini, Province, Regioni che non l’hanno fatto (quasi tutti) gli strumenti previsti e di spingere la popolazione ad usarli.

La Sovranità appartiene al Popolo

La Sovranità appartiene a NOI

http://comitatocittadinodemocraziadiretta.blogspot.com/
http://www.facebook.com/pages/Comitato-Cittadino-Democrazia-Diretta-CCDD/279152377228
 
(Allegato Logo CCDD)

Penso quindi che il nostro progetto si integri perfettamente con PartecipaMi e più in generale con  “Progetto e21” e che si possa creare una sinergia interessante al fine di rendere completa e fattiva la Partecipazione dei Cittadini alla vita politica e sociale di Milano e non solo.

Il CCDD è infatti attualmente presente in Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, e si estenderà in tutt’Italia con l’effettuazione di numerosi eventi.
A Milano, oltre al Convegno con il Consiglio di Zona 4 (http://www.partecipami.it/?q=node/10535&single=1 ), stiamo organizzandone un altro per inizio Novembre, al Circolo della Stampa, al quale vorremmo invitare Manfredi Palmieri e Fiorella De Cindio.
Come possiamo contattarli tramite PartecipaMi?
Chi ci da una mano? Oliverio Gentile? Embarassed
Speriamo anche che si apra una discussione interessante su questa “discussione”.
Cordiali saluti a tutti,
Guido Miserandino

Lunedì, 26 Luglio, 2010 - 12:25

Islanda, un paese senza bavaglio

Islanda, il paese senza bavaglio


Approvata una legge che garantisce uno "scudo" quasi totale a chi metterà su Internet segreti militari, giudiziari, societari e di Stato di pubblico interesse. I blogger saranno protetti dai processi. "Sarà difesa la libertà d'espressione". E così la piccola isola potrebbe diventare il bunker del giornalismo d'inchiesta 

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